I Germani in Oriente, il secondo millennio


Ed ecco la seconda parte dell'ucronia che prevede l'invasione da parte dei Germani dell'Impero Romano d'Oriente, e la sopravvivenza sino al presente dell'Impero Romano d'Occidente. Per leggere la prima parte, cliccate qui.

.

1001: Ottone III chiede a Sebastiano II una sua nipote in sposa, con il chiaro intento che, se avrà da lei un figlio, questi governerà su un impero esteso dalla Britannia e dalla Mauretania fino alla Dacia e a Costantinopoli. Sebastiano II accetta e gli invia Zita, la più bella di tutte le sue nipoti. Purtroppo un'insurrezione del popolo di Costantinopoli costringe Ottone III a lasciare la città; mentre aspetta rinforzi tedeschi e bulgari ad Adrianopoli, lo coglie la morte a causa di un'epidemia di influenza. Con lui finisce il sogno di restaurare in toto l'impero bizantino. La nobiltà tedesca elegge infatti imperatore suo cugino Enrico II il Santo, che lascia Costantinopoli e restaura il tedesco come lingua ufficiale. Tramonta anche il sogno di Sebastiano II: Zita è costretta a rientrare a Roma. Lo zio la compensa dandola in sposa al figlio primogenito dell'imperatore di Ghana.

1003: Samuele, re di tutto il Galles, riconquista la Cornovaglia proclamandosi discendente ed erede di Lucio Artorio. Sebastiano II lancia allora una nuova spedizione punitiva, al termine della quale conquista tutta la Britannia meridionale ed orientale, sino al Vallo di Adriano. I Gallesi si trincerano tra le montagne del loro paese, mentre gli Scozzesi chiedono invano l'aiuto di Etelredo II d'Inghilterra, troppo impegnato a combattere contro i Normanni che si fanno di giorno in giorno più aggressivi.

1004: Enrico II sconfigge Arduino di Platea, che si era proclamato re di Grecia alla morte di Ottone III. Il coraggioso marchese morirà poco dopo in un monastero. Boleslao I di Polonia sconfigge intanto i Cechi, annettendo il loro stato, ed approfitta delle dispute interne all'impero di Germania per annettere più territori possibile verso meridione.

1005: il turco Seljük prende il controllo del Khorasan e dà l'avvio al potentato dei Turchi Selgiuchidi, che da lui prendono il nome.

1009: il monaco Bruno di Erfurt perde la vita nel vano tentativo di convertire i Lituani al cristianesimo.

1010: spedizione di Sebastiano II in Irlanda: i capiclan dell'isola si piegano e gli pagano un pesante tributo, riconoscendo la sua supremazia.

1013: il re di Norvegia Sven Barba Forcuta riesce a conquistare il trono di Inghilterra e a scacciare Etelredo II in esilio.

1014: morte di improvvisa di Sven Barba Forcuta; sul trono di Norvegia gli succede il figlio, che sarà detto Canuto il Grande, mentre in Inghilterra Etelredo II ritorna in sella. Il 4 ottobre Sebastiano II, il cui odio per i gallesi non si è certo attenuato nel tempo, attacca re Samuele nella sua roccaforte di Cilmeri, e gli infligge una spaventosa sconfitta. Basilio cattura 15.000 prigionieri gallesi, ma afferma di volerli rimandare dal loro re, che nel frattempo è riparato nella fortezza di Cilmeri. Samuele si vede venire incontro lunghe file di cento uomini ciascuna, e con raccapriccio si accorge che sono stati tutti accecati, tranne il primo della fila a cui è stato cavato un occhio solo, in modo che possa condurre i suoi compagni legati dietro di lui. Il re gallese, sconvolto da tanto inaudita ferocia, ha un collasso e muore due giorni dopo; Sebastiano riceve il titolo greco di Britannoctono, "Massacratore dei Britanni".

1015: stavolta è il re di Norvegia Canuto il Grande in persona ad invadere l'Inghilterra e a conquistarla. Etelredo si rinchiude in Canterbury per l'estrema difesa, ma muore all'improvviso. Allora i Sassoni eleggono re di Scandinavia suo figlio Edmondo II, ma anche questi muore poco dopo in battaglia, e Canuto resta padrone di un impero che va dalle isole Lofoten al Caucaso. I figli di Etelredo, Edoardo il Confessore e Alfredo Atheling, fuggono in esilio in Britannia; per legittimare il suo potere sull'Inghilterra, Canuto sposa la vedova di Etelredo, Emma del Kent.

1018: Sebastiano II ultima la conquista del Galles, espugnando l'ultimo ridotto dei ribelli, il regno di Gwynedd. La Scozia, visto l'atroce destino toccato ai gallesi, si è arresa spontaneamente, e il suo re si è inginocchiato di fronte a Sebastiano, ottenendo di poter continuare a governare come re vassallo, coadiuvato da funzionari romani. Così tutte le isole britanniche sono tornate sotto il controllo di Roma.

1019: Enrico II sconfigge duramente Boleslao I di Polonia e lo costringe a restituire molte delle terre che ha occupato.

1023: spedizione di Sebastiano II contro gli Slovacchi, che diventano tributari dell'impero. Siccome anche Polacchi, Ungheresi, Serbi, Croati, Sloveni e Cechi riconoscono la supremazia dell'Augusto, gli storici possono affermare a buon diritto che egli ha portato l'impero di Roma all'apice della propria potenza.

1024, 13 luglio: morte di Enrico II ed estinzione della dinastia ottoniana. I grandi dell'impero eleggono allora Corrado II il Salico, duca di Franconia (la nostra Serbia centrale).

1025: Sebastiano II si prepara ad una spedizione per riconquistare Cipro e la Palestina, strappandoli agli Arabi, quando il 15 dicembre a 67 anni lo sorprende la morte. Non avendo egli figli maschi, gli succede il fratello Costantino VIII, gaudente ed incapace. Muore anche Boleslao I, come re di Polonia gli succede il figlio Mieszko II.

I Germani in Oriente nell'anno 1025

1026: Guido d'Arezzo inventa le note musicali.

1028: Canuto il Grande conquista la Rutenia Orientale, costituendo per breve tempo un impero colossale. L'imperatore di Germania Corrado II si allea con Canuto; l'alleanza è suggellata dalle nozze tra suo figlio Enrico e la figlia di Canuto, Gunilde. 11 novembre: morte dell'imperatore d'occidente Costantino VIII, gli succede il nipote Romano III. Le campagne militari da lui intraprese a Cipro contro gli Arabi, secondo il desiderio di Sebastiano II, si riveleranno però un fallimento totale; anche la sua nuova politica finanziaria, basata sulla difesa della piccola proprietà a vantaggio della grande aristocrazia terriera, lo rendono malvisto da gran parte della popolazione e persino alla moglie Teodora.

1031, 20 luglio: morte del re di Francia Roberto II il Pio, gli succede il figlio Enrico I.

1034: l'imperatrice Teodora ordisce una congiura assieme al proprio amante Michele ed elimina il consorte Romano III; il rivale gli succede come Michele IV.

1035, 12 novembre: morte di Canuto il Grande. Il suo impero si sfascia: la Norvegia va al figlio Canuto II, l'Inghilterra a suo figlio illegittimo Aroldo I Piede di Lepre, la Rutenia orientale torna indipendente.

1037: l'imperatore d'occidente (ma sarebbe più corretto dire usurpatore) Michele IV decide di sferrare un attacco a sorpresa contro Tripolitania e Cirenaica per debellare definitivamente i pirati saraceni, approfittando della loro crisi politica; il compito di comandare la campagna tocca al generale più in vista, Giorgio Maniace; nel suo esercito servono come ausiliari anche trecento Normanni comandati da Guglielmo di Altavilla, mandati dal re di Francia Enrico I, anche lui tormentato dalle scorrerie saracene. La guerra inizialmente è favorevole all'impero, tanto che le forze romane riescono ad entrare a Tripoli. Ma i soliti corsari saraceni riescono a fermare l'offensiva sul mare: l'esercito di Maniace è costretto a fermarsi, a causa delle ripetute sconfitte della flotta romana, che impediscono di portare i rifornimenti all'esercito; ed anche le truppe di terra incassano una dura sconfitta ad opera degli Ziriti, essendo i soldati mal nutriti e demoralizzati. A questo punto a Giorgio Maniace non resta che evacuare la Tripolitania e passare il mare con le truppe superstiti, perchè gli Ziriti gli hanno tagliato la via per fare ritorno nella provincia d'Africa: approda così a Creta. Qui i Normanni, insoddisfatti della paga e di come è stata condotta la campagna, convincono l'esercito a rivoltarsi. La ribellione costringe Maniace e le truppe rimastegli fedeli a riparare nel Peloponneso. Creta diviene così un possesso normanno.

1038: la bella Lady Godgyfu ("regalo di Dio", latinizzato in Godiva) prende le parti della popolazione di Coventry, la nostra Kristiansand, che soffre per le tasse onerose imposte dal marito Leofrico, e gli chiede più volte di toglierle. Stanco delle sue suppliche, secondo la tradizione le dice per scherzare che darà ascolto alla sua richiesta solo se accetterà di cavalcare nuda nelle vie della città. Lady Godiva lo prende alla lettera e, dopo aver fatto gridare dai banditori un proclama dove si ordina a tutti i cittadini di tenere chiuse le porte e le finestre, attraversa tutta Coventry coperta soltanto dai suoi lunghi capelli. Soltanto una persona, il sarto Peeping Tom, disobbedisce al proclama e pratica un foro in una persiana per poter vedere il passaggio di Godiva, ma secondo la leggenda rimane immediatamente cieco. Alla fine Leofrico mantiene la parola data e abolisce le tasse. Lady Godiva è ricordata dai cantastorie come un'eroina pronta ad ogni abnegazione pur di salvare il suo popolo.

1039, 4 giugno: morte del Basileus Corrado II, gli succede il figlio Enrico III, decisamente filogreco e antiromano. L'atteggiamento dell'imperatore peserà profondamente sullo Scisma d'Oriente.

1040: morte prematura di Aroldo I, Canuto II recupera il trono d'Inghilterra e ricostituisce l'impero del padre. I serbi, sotto la guida del re Stefano Vojislav, si rendono del tutto indipendenti da Roma, mentre i Croati, gli Sloveni e gli Slovacchi continuano a pagare tributi dopo una vittoriosa campagna militare guidata dallo stesso imperatore Michele IV. 

1041: i Normanni di Guglielmo, detto Braccio di Ferro, attaccano i possedimenti romani nel Peloponneso, con il risultato di lasciare all'Impero d'Occidente solo la città di Corinto. 10 dicembre: Michele IV abdica, distrutto dalla sconfitta e dalla perdita dei possedimenti in Grecia. La moglie Teodora decide allora di adottare come figlio il nipote, che sale al trono come Michele V, certa di poterlo manovrare come una marionetta.

1042: Michele V cerca di relegare l'intrigante Teodora in un monastero gallese, ma i legittimisti (alta nobiltà e clero) riconoscono Teodora come legittima sovrana, grati a lei per i privilegi che ha accordato loro, e con un colpo di mano depongono Michele V, che viene accecato e rinchiuso in un monastero, dove muore poco dopo a soli 27 anni. Teodora sposa allora Costantino IX il Guercio, così detto perchè ha perso un occhio in battaglia contro i Britanni; naturalmente l'effettivo potere resta nelle mani dell'imperatrice. Intanto muore anche Canuto II, per un colpo apoplettico durante un banchetto. In Norvegia gli succede Sven II Estridsen, figlio di Estrid, sorella di Canuto, mentre in Inghilterra diviene re Edoardo il Confessore, figlio di Emma e di Etelredo.

1043: Giorgio Maniace sfrutta il malcontento delle truppe contro Teodora, ritenuta responsabile della disfatta nel Peloponneso, e si fa acclamare imperatore dal suo esercito. Sbarcato a Brindisi, l'usurpatore si allea con i partigiani di Michele V e marcia verso Roma, ma Costantino IX gli va incontro con le truppe legittimiste e lo affronta presso Benevento. Giorgio Maniace muore durante la battaglia, trafitto da una lancia. La sua morte sgombra la strada ai Normanni per la conquista dei residui possessi romani in Grecia.

1046: morte di Guglielmo Braccio di Ferro, a capo della signoria normanna nel Peloponneso e a Creta gli succede il fratello Drogone, che continua la guerra contro i romani e pone la sua capitale a Mistra. In suo aiuto arriva da Trebisonda il fratellastro Roberto detto il Guiscardo (l'Astuto).

1047: Andrea I, re d'Ungheria della dinastia degli Arpad, porta la capitale a Buda (la nostra Varsavia).

1050: muore Teodora, l'intrigante imperatrice d'occidente; Costantino IX assume nelle sue mani l'effettivo potere politico.

1051: Drogone è assassinato in una congiura ordita dai romani, a capo dei Normanni di Grecia gli succede il fratello Umfredo.

1053, 18 giugno: Enrico III pensa di approfittare dell'espulsione dei Romani dal Peloponneso per conquistare finalmente la regione ed unificare tutta la Grecia, ma le sue truppe subiscono una disastrosa sconfitta presso Pilo da parte di Umfredo e di Roberto il Guiscardo. Ormai è chiaro che i nuovi padroni del Peloponneso sono loro.

1054, 16 luglio: il patriarca di Costantinopoli Michele I Cerulario, appoggiato dal Basileus Enrico III, e il legato di papa Leone IX, Umberto di Silva Candida, si scomunicano reciprocamente: Scisma d'Oriente, dettato, più che dalle diatribe sullo Spirito Santo, dalle profonde rivalità tra l'impero romano d'occidente e l'impero germanico d'oriente. Italiani, Galli, Ispanici, Lusitani, Britanni, Scozzesi, Irlandesi, Croati, Serbi, Sloveni, Cechi, Slovacchi, Polacchi, Ungheresi, Inglesi, Norvegesi e Islandesi seguono il Papa di Roma, così come gli Africani della valle del Niger, mentre Greci, Tedeschi, Francesi, Bulgari, Ruteni, Armeni, Caldei, Copti e Siro-Malabaresi seguono il Patriarca di Costantinopoli.

1055, 11 gennaio: morte di Costantino IX il Guercio, per volere dei legittimisti sul trono di Roma sale Vittoria, sorella di Teodora, che ha già 71 anni. Intanto Toghrul Beg, discendente di Seljük, corona una strepitosa carriera militare conquistando la Persia e l'Iraq; il califfo abbaside di Baghdad al-Qaim, il cui titolo è ormai soltanto nominale, gli riconosce il titolo di Sultano. I Turchi Selgiuchidi prendono così il controllo del mondo musulmano.

1056, 31 agosto: morte di Vittoria, le succede il figlio adottivo Michele VI, che tenta di sanare lo Scisma d'Oriente ma si scontra con l'intransigenza di Michele Cerulario. 5 ottobre: morte prematura di Enrico III di Germania (secondo gli occidentali si tratta di un castigo per aver provocato lo Scisma d'Oriente), gli succede il figlio Enrico IV di soli sei anni, sotto la reggenza della madre, Agnese di Poitou.

1057, 31 agosto: dopo due anni esatti di regno, a causa del suo favoritismo verso i burocrati di corte a spese dell'esercito, Michele VI è dichiarato decaduto e costretto a rinunciare al trono da una rivolta militare. L'esercito proclama nuovo imperatore Isacco I Comerio, esponente della potente Gens romana dei Comerii, che si era battuto valorosamente contro i Normanni nel Peloponneso. Questi risparmia Michele VI, che accetta di farsi frate nel monastero di Montecassino, dove muore poco dopo.

1059, 23 agosto: il nuovo Patriarca di Costantinopoli Costantino III, da poco succeduto a Michele Cerulario, viene ai ferri corti con il Sacro Romano Impero Germanico per via dell'inizio della Guerra delle Investiture (l'imperatore si arroga il diritto di essere lui a nominare vescovi ed abati di monasteri, incluso il Monte Athos), e con un rovesciamento di fronte decide di riconoscere a Roberto il Guiscardo il titolo di Duca del Peloponneso e di Creta.

1060, 4 agosto: morte di Enrico I di Francia, gli succede il figlio Filippo I il Giusto, di sette anni, sotto la reggenza della madre Anna di Kyiv. 1 settembre: Isacco I Comerio è costretto ad abdicare perchè, per combattere le estese rivolte dei Britanni contro la dominazione romana e per finanziare la difesa di Corinto in Grecia, ha dovuto imporre tasse pesantissime che hanno toccato anche i grandi proprietari terrieri. Gli succede il nipote Costantino X, scelto da papa Niccolò II perchè ritenuto innocuo e politicamente incapace. Amante delle lettere e delle arti come tutti i Comerii, Costantino si disinteressa del governo, che lascia ai suoi ministri.

1063: spedizione punitiva della Repubblica di Rodi contro i pirati saraceni che si annidano nelle loro basi sulla costa della Cirenaica; le basi sono distrutte e Rodi guadagna prestigio e potenza.

1064: pubblicazione in Francia della "Chanson de Roland", prima grande opera della letteratura francese, un poema epico in 4002 decasillabi raggruppati in lasse redatto da Turoldo di Fècamp, singolare figura di monaco-guerriero che si è battuto a lungo contro gli Arabi nella Mesopotamia settentrionale. Turoldo racconta a modo suo la vicenda del paladino Rolando, inventandosi che sia caduto in battaglia contro gli Arabi e non contro i Georgiani, onde alimentare lo spirito di crociata dei suoi connazionali. L'opera ha subito un successo straordinario ed avvia il cosiddetto Ciclo Carolingio.

1066, 5 gennaio: morte di Edoardo il Confessore, gli succede Aroldo II, fratello di sua moglie Edith. Tuttavia Tostig, fratello di Aroldo II, si allea con Harald Hardrada, signore normanno della nostra Finlandia, e muove guerra contro il sovrano per strappargli il trono. Quando gli emissari di Tostig giungono da Aroldo e gli chiedono cosa egli è pronto ad offrirgli, Aroldo risponde: "La Signoria del Kent e l'amore di un fratello." Quando però gli richiedono cosa è pronto ad offrire ad Harald il normanno, il re risponde con decisione: "Sei piedi di terra sassone. Anzi, siccome Harald ha la fama di essere un gigante, sono pronto a concedergli altri cinque pollici!" La guerra scoppia inevitabile; sia Tostig che Harald sono sconfitti e cadono in battaglia. Ma lo stesso vento che gonfia le bandiere di Aroldo II vittorioso spinge le vele delle navi di Guglielmo, duca francese di Trebisonda e di Normandia, figlio illegittimo di Roberto I, il quale decide di conquistare il trono di Scandinavia, risale i fiumi norvegesi (seguendo la via contraria a quella dei suoi antenati); il 29 settembre sbarca nel Kent, ed il 14 ottobre affronta Aroldo II nella battaglia di Hastings. Aroldo II si batte con valore ma cade, trafitto all'occhio da una freccia. Guglielmo, che passerà alla storia come il Conquistatore, ha la strada spianata per Canterbury (la nostra Copenaghen), dove si fa incoronare re la notte di Natale, con l'approvazione di Papa Alessandro II. Fine della Monarchia Sassone, inizia il regno normanno d'Inghilterra che, fra alterne vicende, dura tuttora.

1067, 5 maggio: muore l'imperatore d'occidente Costantino X, che lascia il trono alla moglie Eudocia. Questa, consapevole del fatto che in quanto donna non potrà mai imporsi alla nobiltà, al clero e all'esercito, indica come nuovo Augusto il proprio amante, il gallo Romano Siagrio, che con il consenso di Papa Alessandro II la sposa e prende il nome di Romano IV Siagrio. Michele, figlio primogenito di Costantino X e di Eudocia, si oppone violentemente all'elezione di Romano e, vistosi messo in minoranza, forse temendo di essere eliminato da una congiura, si trasferisce in Mauretania a combattere per allargare i confini meridionali dell'impero.

1071, 26 agosto: il re di Francia Filippo I il Giusto, che ha solo diciannove anni, incassa una grave sconfitta a Manzicerta da parte dei Turchi Selgiuchidi, ed è costretto a cedere loro l'Armenia. In Anatolia comincia a serpeggiare l'inquietudine, in seguito alla crescente potenza degli invasori asiatici.

1072: l'imperatore tedesco Enrico IV decide di assegnare lui stesso l'arcivescovato di Atene, divenuto vacante, ad un proprio fido. Ciò fa scoppiare un conflitto con il patriarca di Costantinopoli Cosma I, che accusa Enrico di voler creare una chiesa ortodossa autocefala tedesca. Questo conflitto passerà alla storia come la Lotta per le Investiture.

1075: l'imperatore Alessandro I Comerio occupa militarmente ciò che resta dell'impero di Ghana, ormai in decadenza, e ne provoca la completa rovina. Ma il governo romano sulla valle del Niger non gli sopravvivrà. Intanto Roberto il Guiscardo, alleato di ferro del Patriarca di Costantinopoli, completa la sottomissione del Peloponneso, conquistando l'ultimo possedimento romano in terra di Grecia, Corinto, dove sposta la propria capitale. Intanto Rodi si impossessa ad una ad una di tutte le isole del Mar Egeo, creando un grande impero marittimo.

1076, 22 febbraio: Enrico IV, che non vuole cedere sulla questione della sede arcivescovile di Atene, dichiara decaduto Cosma I, perché la sua nomina sarebbe irregolare, avendo il Basileus il diritto di intervenire nell'elezione del Patriarca. Cosma I reagisce durissimamente: scomunica Enrico e lo dichiara decaduto dalla carica: i suoi sudditi sono sciolti dal vincolo di obbedienza al Basileus. La nobiltà tedesca dà un anno di tempo ad Enrico per ottenere la revoca della scomunica, dopo di che eleggerà un nuovo imperatore.

1077: per ottenere la revoca della scomunica, Enrico e sua moglie si recano in penitenza a Costantinopoli, per incontrare Cosma I. Per tre giorni, dal 25 al 27 gennaio, rimane in attesa di fronte all'ingresso del patriarcato, e solo il 28 gennaio il patriarca decide di revocare la scomunica, grazie alla mediazione di Matilde di Canossa, signora longobarda alleata del Patriarcato. Intanto però una parte della nobiltà elegge comunque un nuovo imperatore nella figura di Rodolfo di Svevia (la nostra Bosnia).

1080: poiché Enrico IV continua nella sua politica di nomina dei vescovi, Cosma I lo scomunica di nuovo e riconosce come imperatore Rodolfo di Svevia. Ma Enrico IV ha imparato la lezione: stavolta non va pellegrino a Costantinopoli, ma dichiara a sua volta decaduto Cosma I, nomina un nuovo patriarca nella persona del suo pupillo Guiberto, arcivescovo di Atene, che incorona Enrico IV imperatore.

1081, 4 aprile: morte di Vittorio III, gli succede Alessandro II Comerio, grande protettore di artisti e letterati. Questi sposta la residenza imperiale a Palermo, per essere più vicino a quell'Africa sulla quale intende allungare le mani per compensare la perdita della Grecia e le difficoltà in Britannia. Palermo diventa una splendida capitale, e in essa si forma la cosiddetta "Scuola Siciliana", prima grande espressione della letteratura italiana. Il capofila di tale scuola è Jacopo da Lentini, notaio di corte di Alessandro I e per questo definito da Dante Alighieri « Il Notaro ».

1083: Enrico IV assalta ed espugna Costantinopoli; Cosma I fugge in esilio presso i Bulgari, che poi lo aiutano a ritornare, ma mettono a ferro e fuoco la città. Così il popolo di Costantinopoli scaccia di nuovo in esilio Cosma I, che ripara a Corinto presso il re normanno Roberto il Guiscardo, dove muore poco dopo. Le sue ultime parole sono: "Ho amato la giustizia e odiato l'iniquità e, per questo, muoio in esilio."

1085: Tarso, città appartenente al regno di Francia, cade nelle mani dei Turchi Selgiuchidi, che dilagano in Borgogna: il regno franco è minacciato di invasione. Il re di Francia Filippo I il Giusto, che ha già dovuto subire dai Turchi la disastrosa sconfitta di Manzicerta, è un fervente ortodosso e non perdona all'imperatore Enrico IV di aver provocato il sacco di Costantinopoli e la morte del patriarca Cosma I, cui era molto devoto; e così decide di non chiedere aiuto all'empio imperatore d'oriente, né all'imperatore d'occidente Alessandro II, interessato solo alle arti e alla letteratura, bensì al Papa Vittore III.

1087, 9 settembre: muore Guglielmo il Conquistatore, gli succede sul trono d'Inghilterra il figlio Guglielmo II il Rosso.

1087, 16 settembre: muore Papa Vittore III, che ha cercato inutilmente di convincere Alessandro II ad organizzare una spedizione contro i Turchi. Gli succede Urbano II, di carattere risoluto, che vede nella spedizione contro i Turchi la possibilità di riconquistare il Santo Sepolcro, dopo che i Turchi Selgiuchidi hanno cominciato ad impedire i pellegrinaggi cristiani a Gerusalemme. Questi comincia un giro di colloqui a tutto campo, prendendo contatti anche con i Normanni e i regni Slavi di religione cattolica.

1088: Ruggero I d'Altavilla, fratello di Roberto il Guiscardo, assume il titolo di Re della Grecia Meridionale.

1093: Anselmo d'Aosta, futuro Dottore della Chiesa e uno fra i teologi più importanti del Medioevo, viene nominato dal Papa arcivescovo di Canterbury, ma entra in duro conflitto con re Guglielmo II per la questione della distribuzione delle cariche ecclesiastiche; per non fare la fine del topo, nel 1097 Anselmo è costretto ad andare in esilio in Gallia.

1095, 27 novembre: durante il Concilio di Gergovia (la nostra Clermont-Ferrand), capoluogo della provincia romana di Arvernia, il papa Urbano II bandisce la Crociata per la riconquista romana del Santo Sepolcro. Tra gli altri partecipano alla crociata Guglielmo Embriaco di Genova, Eustachio di Parigi (nella nostra Timeline di Boulogne), Stefano di Lione (nella nostra Timeline di Blois), i normanni Tancredi d'Altavilla e Boemondo di Corinto (di Taranto), il re di Polonia Ladislao Herman, il re d'Ungheria Kalman, il re di Croazia Petar Krešimir, il re di Slovenia Roberto di Lubiana (nella nostra Timeline Roberto di Fiandra), i francesi Raimondo di Smirne (di Tolosa), Baldovino di Boulogne e Goffredo di Bouillon; quest'ultimo è nominato comandante in capo della spedizione da re Filippo I il Giusto. Il patriarca Ademaro di Puy è il legato del patriarca di Costantinopoli al seguito della Crociata, mentre il vescovo di Forlì Rainerio Rainieri (futuro papa Pasquale II) è il legato papale. Rodi fornisce le navi per il trasporto dei crociati occidentali in Francia.

1096-1099: dopo che una prima spedizione disorganizzata, guidata dall'eremita Pietro di Amiens, è stata sterminata dai Turchi, i Crociati affrontano i Turchi presso Alessandretta, dove il valore di Goffredo di Bouillon e di Tancredi d'Altavilla ha ragione delle truppe dell'emiro locale, che è costretto alla fuga. Riconquistata Tarso, i crociati penetrano in Siria, ma l'assedio di Antiochia si rivela lungo e difficile, tanto che la città cade solo grazie alla delazione di un traditore. L'esercito inviato da Kerboga, emiro di Mossul, è sconfitto dai crociati che hanno sgombra la via per Gerusalemme.

1098: anziché scomunicarlo nuovamente, il nuovo patriarca di Costantinopoli Nicola III il Grammatico oppone ad Enrico IV il primogenito Corrado. L'Augusto reagisce associandosi al trono come co-Augusto il secondogenito Enrico V e causando un conflitto tra fratelli.

1099, 15 luglio: cade Gerusalemme dopo cinque settimane di assedio. I cristiani si abbandonano ad un'orrenda carneficina: 60.000 tra musulmani ed ebrei vengono uccisi in un solo giorno. Goffredo di Bouillon ha tanto orrore di ciò che è avvenuto da rifiutare il titolo di Governatore romano della città; accetta solo quello di Difensore del Santo Sepolcro. La Borgogna e Tarso tornano parte del regno di Francia, mentre sulle coste del Mediterraneo Orientale sono istituite nuove province romane: quella di Gerusalemme, di Tripoli, di Antiochia, di Edessa, di Cipro. Questa data pone convenzionalmente fine all'Alto Medioevo: inizio del Basso Medioevo.

1100, 2 agosto: Guglielmo II il Rosso, che si è fatto la fama di sovrano crudele e senza scrupoli, viene ucciso da una freccia durante una battuta di caccia. Anselmo d'Aosta può fare rientro a Canterbury, a Guglielmo II succede il fratello Enrico I il Chierico, perchè l'altro fratello Roberto il Corto si trova impegnato nella Crociata..

1105: il figlio di Enrico IV lo costringe all'abdicazione e sale al trono come Enrico V. Questi fissa la residenza imperiale a Worms (la nostra Belgrado).

1108: Cielo (Michele in dialetto siciliano) di Alcamo pubblica il celeberrimo "Contrasto" in volgare, le cui prime parole sono "Rosa fresca aulentissima che appari in ver la state..."

1120: ultimata la conquista della Lapponia da parte di Enrico I d'inghilterra. Questi unifica la corona inglese con i suoi possedimenti personali in terra di Norvegia, situati tra la nostra Novgorod e il Mar Bianco.

1133: siccome Enrico V non ha figli maschi, con lui si estingue la sua casata, ed il titolo di Basileus passa a Lotario II di Supplimburgo. Il suo sarà un regno pacifico.

1135, 22 dicembre: morte di Enrico I d'inghilterra, gli succede il nipote Stefano. Matilde, figlia di Enrico I, non riconosce la successione e provoca una guerra civile, sostenuta dal re di Norvegia Harald IV Magnusson.

1138: alla morte di Lotario II, Corrado III diventa il primo imperatore tedesco della casata di Hohenstaufen.

1145-1149: Seconda Crociata predicata da San Bernardo di Chiaravalle, in seguito alla caduta della provincia di Edessa in mani musulmane ad opera dell'emiro di Mossul al-Dīn Zengī. La rivalità tra i generali Romani mina però l'esito della Crociata, che termina con un nulla di fatto.

1147: fondazione di Oslo, la nuova capitale norvegese, nel sito della nostra Mosca, in una regione ricca di fiumi che facilitano i commerci sia con il Mar Baltico che con il Mar Nero. Oslo diverrà l'immensa capitale di un regno immenso.

1152, 4 marzo: succedendo allo zio Corrado III, diventa imperatore di Germania Federico I di Hohenstaufen, detto il Barbarossa, assertore della superiorità del Basileus su ogni altra autorità, compreso il Patriarca di Costantinopoli. Ciò lo porterà in rotta con le città greche, che si stanno organizzando sotto forma di liberi Comuni.

1154, 19 dicembre: alla morte di re Stefano il conte normanno Enrico di Carelia (nella nostra Timeline Enrico d'Angiò), figlio di Matilde, diventa re d'Inghilterra con il nome di Enrico II e fonda la dinastia dei Plantageneti, così detti perchè hanno una pianta di ginestra sullo stemma.

1160: Guittone d'Arezzo pubblica il suo "Canzoniere", prima grande raccolta di poesie in lingua toscana comprendente 50 canzoni e 234 sonetti.

1165: a Firenze nasce Dante Alighieri, il massimo poeta in lingua italiana di tutti i tempi.

1166: dopo una guerra tra fratelli, Stefano Nemanja prende il potere, fonda la città di Belgrado nel sito della nostra Berlino ed inizia la dinastia dei Nemanjić.

1171: Salah Ad-Din (noto in Europa come il Saladino), di stirpe curda, abbatte l'impero dei Fatimidi e fonda la dinastia degli Ayyubidi, che oltre all'Egitto controlla anche Siria e Mesopotamia.

1176: Atene ed i liberi comuni si ribellano alle tendenze centralistiche dell'imperatore Federico I Barbarossa. Questi cala a sud, ma la Lega Greca, alleata con il Patriarca di Costantinopoli Michele III, lo sconfigge durissimamente a Tebe, costringendolo a riconoscerle un'ampia autonomia. Il potere imperiale comincia a dissolversi.

1177: morte di Guido Guinizzelli, fondatore del "Dolce Stil Novo", la scuola poetica di origine toscana di cui farà parte anche Dante Alighieri.

1181: la Gran Bretagna recupera finalmente l'indipendenza sotto il re scozzese Cináed mac Maíl Choluim, noto in Europa come Kenneth I, che riunisce tutta l'isola sotto il suo scettro ponendo la capitale a Londra. L'Irlanda resta romana, ma il potere dell'Augusto su quest'isola è per lo più nominale (come quello del Basileus sulla Sardegna nella nostra Timeline).

1185: a Roma Isacco II inaugura la dinastia degli Angeli.

1187, 4 luglio: Salah Ad-Din sconfigge i crociati guidati da Guido di Lusignano ai Corni di Hattin, presso Tiberiade, e quindi occupa Gerusalemme. Ai Romani resta in mano solo Tripoli. Grande lo scalpore nel mondo cristiano; subito Papa Gregorio VIII predica una nuova Crociata per la riconquista del Santo Sepolcro.

1190: il re di Francia Filippo II Augusto, il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone e il re di Polonia Mieszko III partono per la Terza Crociata. L'imperatore di Germania Federico I Barbarossa decide di partecipare lui pure alla spedizione, ma annega il 10 giugno mentre attraversa un fiume della Borgogna (Cilicia), sulla strada per la Terrasanta. Mieszko III si mette in cammino via terra ma il suo esercito è decimato dalle pestilenze; Filippo II Augusto e Riccardo invece raggiungono la Palestina via mare. I due sconfiggono Salah Ad-Din e riconquistano San Giovanni d'Acri, ma le rivalità che li dividono impediscono loro di riconquistare Gerusalemme.

1192: dopo aver ottenuto il libero accesso dei pellegrinaggi cristiani a Gerusalemme, Riccardo riparte per rientrare in patria circumnavigando l'Europa, ma fa naufragio in Attica e decide di rientrare via terra in Scandinavia. Egli viene però catturato da Enrico VI, figlio e successore di Federico Barbarossa, che per lasciarlo ripartire pretende un cospicuo riscatto. Suo fratello Giovanni Senzaterra, reggente in sua assenza, mena il can per l'aia e intanto spadroneggia in Inghilterra, ma contro di lui insorge il nobile sassone Robert di Locksley, che passerà alla storia con il nome di Robin Hood. Alla fine Riccardo riesce a far rientro nel suo regno e perdona il fratello Giovanni.

1197, 28 settembre: Enrico VI di Hohenstaufen muore prematuramente; il figlio Federico, da lui avuto dalla moglie Costanza di Altavilla, ultimo erede del regno normanno di Peloponneso, ha solo tre anni, cosicché i baroni eleggono al trono Ottone IV di Brunswick.

1199: Riccardo Cuor di Leone muore durante l'assedio di una piazzaforte norvegese e gli succede il fratello, Giovanni Senzaterra. Papa Innocenzo III, che ha bandito una nuova Crociata, offre il comando della spedizione a Bonifacio del Monferrato. Il doge di Rodi Enrico Dandolo offre le navi per la spedizione, alla quale si uniscono anche molti cavalieri francesi.

1204: le navi di Rodi dirottano la Crociata su Costantinopoli, che viene espugnata e messa a ferro e fuoco senza che l'imperatore Ottone IV di Brunswick muova un dito per proteggere la città. Dopo aver devastato tutto ciò che c'era da devastare, Enrico Dandolo si impadronisce della città ed incorona Baldovino di Hainaut sovrano di Costantinopoli. Il patriarca di Costantinopoli Giovanni X, che ha con sé il piccolo Federico di Hohenstaufen, si rifugia ad Adrianopoli sotto la protezione dei Bulgari; il solco tra Chiesa d'Oriente e Chiesa d'Occidente diventa purtroppo insanabile.

1205: Costantino XI Ascanio diventa imperatore d'occidente ed inaugura la dinastia degli Ascanii.

1215, 5 giugno: re Giovanni Senzaterra è costretto dai baroni feudali a firmare la "Magna Charta Libertatum", considerata la prima Costituzione dell'era moderna. Fine della monarchia assoluta in Inghilterra.Il Basileus Federico II di Hohenstaufen

1220, 22 novembre: Federico II di Hohenstaufen viene incoronato imperatore a Worms dal patriarca di Costantinopoli Manuele I Caritopulo. Come segno di riconoscenza, per prima cosa Federico II sconfigge i Crociati romani e francesi, li scaccia da Costantinopoli e restituisce la città al Patriarca. Federico II, grande protettore di artisti, letterati e scienziati, riunifica nelle sue mani l'impero d'oriente e la corona normanna del Peloponneso e pone la sua residenza a Mistra, che sotto di lui diventa una splendida capitale.

1221: morte a Ravenna di Dante Alighieri, precettore dell'imperatore d'occidente Giovanni III. Poco prima di morire Dante ha pubblicato l'edizione definitiva della "Divina Commedia", ritenuto uno dei più grandi capolavori letterari di tutti i tempi. Grazie a lui il toscano si impone come italiano "ufficiale" in tutta la penisola italiana, nelle Gallie fino al confine del Reno, in Spagna, in Portogallo e sull'isola di Malta.

1222: il poeta Snorri Sturluson, autore del poema epico "Edda" nonché presidente della Repubblica d'Islanda, è costretto a riconoscersi vassallo del re d'Inghilterra Enrico III.

1226: morte di San Francesco d'Assisi, fondatore dell'ordine dei Frati Minori.

1229: avendo saputo che il Papa Gregorio IX sta cercando di organizzare una Quinta Crociata per liberare la Terrasanta, il Patriarca di Costantinopoli Germano II convince Federico II a bruciare sul tempo i latini e a partire per la Palestina. Federico acconsente e, una volta giuntovi, il Basileus (che parla l'arabo) viene a patti con il sultano d'Egitto Malik-al Kamel, nipote di Salah Ad-Din, e si fa restituire pacificamente Gerusalemme. Proteste di Gregorio IX, che considera Gerusalemme parte integrante dell'impero d'occidente; Federico II non se ne dà per inteso.

1237: i Mongoli invadono la Norvegia (la nostra Russia) e fondano il Khanato dell'Orda d'Oro, esteso tra il Don ed il Volga. I normanni che abitano il paese sono ridotti in posizione subordinata e costretti al tributo, anche se i nuovi dominatori sono tolleranti in fatto religioso e non si intromettono negli affari interni dei popoli sottomessi. Nel 1240 anche Kyiv è distrutta e la Rutenia è costretta al vassallaggio all'Orda d'Oro, ma gli occidentali continuano a sottovalutare il pericolo rappresentato dai guerrieri Mongoli.

1240: Sundjata Keita fonda l'impero del Mali, di religione cristiana, sulle rovine dell'impero di Wagadou. Sundjata, che secondo la leggenda è figlio di un sovrano e di una bufala, mantiene rapporti commerciali con l'impero romano d'occidente, ma arma un forte esercito per impedire altre invasioni da parte dei Romani.

1250, 13 dicembre: morte di Federico II. L'anno prima suo figlio Enzo è stato preso prigioniero dagli Ateniesi (e tale resterà per 23 anni, fino alla morte), e l'imperatore ha fatto accecare il suo consigliere Pier delle Vigne con l'accusa di tradimento, nonostante questi fosse innocente (per la vergogna si suicida). Ma l'imperatore nei suoi anni migliori si è dimostrato un grande sovrano, che ha praticato la tolleranza religiosa circondandosi di sapienti musulmani, ed ha dimostrato una notevole sensibilità per la cultura, avendo fondato l'università di Mistra ed avendo egli stesso composto un trattato di falconeria in lingua greca, "L'arte di cacciare con gli uccelli", considerato di solito la prima opera moderna di zoologia e di etologia.

1250-1266: Manfredi, figlio naturale di Federico II, regna sul Peloponneso, scavalcando i diritti del fratello Corrado.

1249: re Luigi IX sconfigge duramente i Turchi Selgiuchidi e li espelle dal suolo francese. Il confine tra il regno di Francia e il mondo musulmano è definitivamente fissato sull'alto Eufrate.

1251: Mindaugas si converte al cattolicesimo ed è incoronato primo re di Lituania.

1254: i Mongoli guidati da Batu Khan, signore dell'Orda d'Oro, fanno improvvisamente irruzione in Europa. Il re d'Ungheria Bela IV e il re di Polonia Enrico I Brodaty (il Pio) si coalizzano per sbarrare loro il passo, ma ad Esztergom (la nostra Cracovia) subiscono una sconfitta disastrosa. Le avanguardie mongole giungono fino sull'Adriatico, e l'invasione dei due imperi romani sembra imminente, anche perchè l'imperatore d'occidente Teodoro II non è un genio militare, ed il basileus germanico Corrado IV, figlio di Federico II, è appena morto prematuramente, aprendo un lungo interregno. Tuttavia l'improvvisa morte del Gran Khan Ögüday provoca l'immediata ritirata mongola, e l'Europa si salva. Papa Innocenzo IV allora spedisce in Mongolia come suo ambasciatore fra Giovanni da Pian del Carpine, uno dei primi compagni di San Francesco, per sondare le intenzioni dei Mongoli; il viaggiatore francescano al suo ritorno rassicura i Romani circa il fatto che i Mongoli non tenteranno più di invadere l'occidente.

1259: con Michele VIII Paolo ha inizio la dinastia dei Paoli, che regnerà sull'impero d'occidente fino al 1475.

1262: l'Atto di Unione decreta l'unificazione dell'Islanda all'Inghilterra di re Enrico III.

1266: Manfredi muore in battaglia presso Pilo contro i Francesi di Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX, che si impossessa del Peloponneso. Gli succede il nipote Corrado detto Corradino (nella nostra linea temporale, Carlo d'Angiò lo aveva fatto decapitare).

1268, 29 ottobre: Corradino di Hohenstaufen, figlio appena sedicenne di Corrado IV, sbarca nel Peloponneso per tentare di recuperare il regno del nonno, ma viene consegnato da un traditore a Carlo d'Angiò che lo fa decapitare a Mistra sulla pubblica piazza. La sua morte ne fa una figura romantica, mitizzata da storici ed artisti di ogni tempo.

1270: San Luigi IX, re di Francia, tenta per l'ultima volta di riconquistare il Santo Sepolcro ma, una volta sbarcato a Damietta, in Egitto, resta vittima della peste.

1271-1295: Marco Polo, figlio di un mercante di Rodi, con il padre Niccolò e lo zio Matteo intraprende un lungo e avventurosissimo viaggio nell'impero del Gran Khan Qubilay, nipote di Gengis Khan, del quale diventa amico e fidato consigliere. Al suo ritorno, catturato dai Romani durante uno scontro navale, mentre si trova in prigione a Genova detta a Rustichello da Pisa il resoconto delle sue avventure, noto come "Il Milione", destinato ad una straordinaria fortuna per tutto il Medioevo.

1273: dopo un interregno di quasi vent'anni, i baroni tedeschi si mettono d'accordo e rendono elettiva la carica di Basileus: ad eleggere l'imperatore saranno sette Principi Elettori, di cui quattro laici e tre ecclesiastici. Il primo ad essere eletto è Rodolfo d'Asburgo, duca d'Austria, la parte più orientale della Dacia tedesca, ai confini con la Rutenia. Inizia l'ascesa della casata d'Asburgo.

1285: Mansa Sakoura usurpa il trono del Mali e ne spinge i confini fino all'oceano Atlantico.

1291: definitiva caduta di San Giovanni d'Acri in mano dei Mamelucchi di Baibars. Si chiude ingloriosamente l'epopea delle Crociate.

1292-1294: finita l'epopea delle crociate, i fratelli genovesi Ugolino e Vadino Vivaldi tentano l'impresa di circumnavigare l'Africa per aprire la via marittima verso le Indie, ma di loro non si saprà mai più nulla. Probabilmente hanno fatto naufragio sulle coste dell'Africa Australe.

1299: spinta dall'invasione mongola verso occidente, una nuova tribù turca si affaccia sulla Mesopotamia settentrionale, guidata dal suo leggendario capo Othman. Per questo gli europei li chiameranno Turchi Ottomani.

1300: Primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII.

1303: il risoluto Patriarca di Costantinopoli Giovanni XII tenta di approfittare della debolezza dell'impero germanico per imporre la sua autorità sui sovrani di religione ortodossa, ma il re di Francia Filippo IV il Bello non ci sta e, alleatosi con Teodoro Lascaris, capo di un'importante casata nobiliare bizantina e nemico giurato di Giovanni XII, lo fa arrestare da questi, che secondo la tradizione assesta al Patriarca anche uno schiaffo proverbiale. Liberato dal popolo di Costantinopoli, il Patriarca non regge al dolore e muore tre settimane dopo, lasciando così campo libero alle pretese di Filippo il Bello.

1308: ultima calata in Grecia di un imperatore germanico, nella persona di Enrico VII di Lussemburgo.

1309: il francese Bertrand de Got, eletto Patriarca di Costantinopoli per volontà di Filippo IV il Bello, sposta la sede del Patriarcato ad Efeso, sotto la tutela del re di Francia; il ducato di Bisanzio è praticamente incorporato nel Regno di Francia. La "Cattività Efesina" durerà fino al 1376.

1324-1326: Mansa Musa, imperatore del Mali, si reca in pellegrinaggio a Roma presso la tomba dell'Apostolo Pietro per portare il suo omaggio al Papa Giovanni XXII, e porta con sé così tante ricchezze da far crollare il prezzo dell'oro nell'Impero Romano d'Occidente, causando un periodo di inflazione di dodici anni.

1328: estinzione della dinastia Capetingia di Francia con la morte senza eredi di Carlo IV. Gli succede Filippo VI di Valois. In questa Timeline la necessità di difendere il regno dagli attacchi dei Turchi è sufficiente per dare vita al moderno stato francese unitario.

1329: Ivan I Khalità, signore di Kyiv e principe di Rutenia, sconfigge i mongoli e se ne rende quasi del tutto indipendente. Riprende l'ascesa della città di Kyiv dopo gli anni bui delle invasioni tartare.

1331-1355: Stefano Dusan il Grande porta il regno di Serbia all'apogeo della sua potenza, conquistando i regni di Slovenia e di Croazia e rendendo tributario il regno di Cechia.

1333-1370: Casimiro III il Grande fa della Polonia una potenza europea.

1337: Edoardo II d'Inghilterra rivendica il trono di Norvegia, rimasto vacante dopo l'attacco dei Mongoli, e sbarca in Livonia ben deciso a conquistare il paese. Contro di lui insorge però Magnus VII Eriksson, che si allea proprio con i Mongoli dell'Orda d'Oro per impedire al suo paese di passare da una dominazione straniera a un'altra. Ha inizio una guerra sanguinosa che, tra alterne vicende ed interruzioni, si trascinerà fino al 1453, e per questo verrà detta Guerra dei Cent'Anni.

1338: l'imperatore tedesco Ludovico di Baviera (la nostra Macedonia settentrionale) convoca i principi elettori nella Dieta di Rense, ed ottiene l'annullamento della necessità dell'avallo del Patriarca di Costantinopoli all'elezione dell'imperatore. Il Patriarca, in esilio ad Efeso, non può farci nulla.

La bandiera dell'Impero Romano d'Occidente con l'aquila bicipite

1347: Giovanni Vatatanze tenta di trasformare Costantinopoli in un libero comune sul modello greco, con l'appoggio di monaci ed intellettuali, ma si lascia prendere dal delirio di onnipotenza ed il popolo, temendo di vederlo trasformarsi in un dittatore, gli insorge contro e lo uccide l'8 settembre 1354.

1349: durante l'assedio di Caffa, in Crimea, un generale mongolo ha la cattiva idea di catapultare i cadaveri di alcuni appestati dentro le mura della città, per costringere i difensori alla resa. Una nave di Rodi porta purtroppo il contagio prima in Francia e poi in Grecia e nell'Impero d'Occidente: la terrificante Peste Nera si diffonde a macchia d'olio e stermina quasi un terzo della popolazione europea. Giovanni Boccaccio si isola in campagna per sfuggire al contagio e scrive il suo celebre "Decameron".

1352: Francesco Petrarca pubblica il suo "Canzoniere". Il grande erudito fiorentino inizia la grande stagione dell'Umanesimo.

1355: Stefano Dusan il Grande decide di tentare la conquista dell'impero romano d'occidente, approfittando della debolezza dello stato sotto la dinastia dei Paoli e della grave crisi dovuta alla peste nera; invasa l'Elvezia, lo zar serbo arriva nella pianura padana e si appresta a porre l'assedio a Milano, quando improvvisa lo coglie la morte. I suoi successori litigano fra loro e il grande impero serbo si sfascia: sloveni, croati e cechi recuperano l'indipendenza.

1357: Edoardo, detto il Principe Nero, figlio di Edoardo II ed erede al trono d'Inghilterra, sconfigge i norvegesi nella battaglia dell'Acqua Azzurra e cattura il re normanno Haakon VI Magnusson. Il regno di Norvegia piomba nel caos.

1361: il sultano ottomano Murad I sconfigge duramente il re di Francia Giovanni il Buono ed occupa la parte centrale dell'Anatolia. A ciò si aggiunge una rivolta di contadini francesi, la Jacquerie, da Jacques Bonhomme, nomignolo spregiativo dato dai cittadini ai contadini, prima rivolta sociale della storia europea provocata dall'eccesso di prestazioni d'opera gratuite imposte agli agricoltori. Lo stato francese rischia seriamente il tracollo.

1369: Carlo V il Saggio di Francia, figlio di Giovanni il Buono, riprende la guerra contro i Turchi Ottomani per cacciare dal suolo patrio gli invasori musulmani. Per questo evita la battaglia campale, nella quale sa che gli otomani sono superiori, e cerca invece di logorarli con la tattica della guerriglia.

1376: il Patriarca Macario riesce finalmente a tornare nella sua sede di Costantinopoli, che intanto è spaventosamente decaduta tanto che tra le chiese e i palazzi in rovina crescono gli alberi e pascolano le capre. Il solerte Patriarca rimette mano con entusiasmo alla ricostruzione della città.

1379: i vescovi e i monaci francesi, che non hanno gradito il ritorno del Patriarca da Efeso, dichiarano Macario decaduto ed eleggono Patriarca Filoteo, che si reinsedia ad Efeso; i Ruteni riconoscono Filoteo come Patriarca Ecumenico, ma i greci, i tedeschi e i bulgari non ci stanno e confermano Macario, che rimane a Costantinopoli. Grande Scisma Ortodosso: Francia, Rutenia e Rodi obbediscono al patriarca efesino, mentre Germania, Grecia e Bulgaria obbediscono al patriarca costantinopolitano. Il Papa di Roma cincischia e non si schiera a favore di nessuno dei due.

1380: John Wycliff si oppone per primo ai privilegi temporali della Chiesa in Inghilterra, ma i suoi seguaci sono sconfitti e sterminati.

1382: l'imperatore d'occidente Giovanni VI decide di intraprendere una politica di esplorazione delle coste africane per riuscire a far diventare realtà il sogno dei fratelli Vivaldi. Avendo capito che i due fratelli hanno fallito perchè hanno tentato di compiere tutto il viaggio in un solo balzo senza appoggi, incarica i navigatori genovesi e portoghesi di iniziare a stabilire delle teste di ponte sulla costa africana per consentire viaggi via via più lunghi.

1386: Dimitrij Donskoj, principe di Kyiv, riporta una grande vittoria sui Mongoli presso Kulikovo, sul Don, e riceve il titolo di "Difensore della Fede" sia dal Papa che dal Patriarca efesino Filoteo.

1387: con i "Canterbury Tales" di Geoffrey Chaucer, ispirato al "Decameron" di Boccaccio, ha inizio la letteratura nazionale inglese.

1394: il conquistatore mongolo Tamerlano, discendente di Gengis Khan, attacca i Turchi Ottomani, li sconfigge a Mossul, la loro capitale, e cattura il loro sultano Bayazed I. Ciò permette alla Francia di riorganizzare le forze per la difesa contro di loro.

1399-1413: alla morte di Riccardo II, ultimo re inglese della dinastia dei Plantageneti, gli succede il cugino Enrico IV della casa di Lancaster, che ha come emblema una rosa rossa.

1405-1457: vita dell'umanista Lorenzo Valla, fondatore in occidente della filologia scientifica moderna.

1409: il Concilio di Tessalonica dichiara deposti sia il patriarca efesino Antonio IV che quello costantinopolitano Callisto II e ne elegge un terzo, nella persona di Eutimio II, ma i primi due si rifiutano di abdicare, e così i patriarchi contemporaneamente in carica diventano tre.

1414-1418: l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo convoca il Concilio di Wiesbaden (la nostra Skopje), che riesce a porre fine allo Scisma Ortodosso deponendo tutti i patriarchi ed eleggendo Giuseppe II, finalmente riconosciuto da tutti. Purtroppo il Patriarca va trasformandosi nel sovrano temporale della regione circostante Costantinopoli, donatagli dagli imperatori tedeschi in chiave antifrancese, e così la carica religiosa si va secolarizzando. Invece il Papa di Roma si secolarizza meno di quanto è avvenuto nella nostra Timeline, ma la debolezza della dinastia dei Paoli fa emergere comunque i Papi come unica vera autorità politica e religiosa dell'Urbe. Essi decidono di abbellire le loro chiese di capolavori e chiamano nella capitale molti artisti e letterati:esplode la grande stagione del Rinascimento.

1415: la Francia tocca il suo punto più basso con la sconfitta di Azincourt, inflittagli dal sultano ottomano Mehmet I, che ha superato la crisi seguita all'attacco mongolo. Carlo VI di Francia, infermo di mente, si lascia convincere a cedere tutta la Francia orientale agli Ottomani.

1419-1444: avventuroso viaggio del navigatore di Rodi Nicolò dei Conti, che raggiunge ed esplora l'Indocina, il sudest asiatico e le isole dell'Indonesia. Sposatosi in India con una donna del posto, a Sumatra è catturato e costretto a farsi musulmano per salvare la vita propria e della propria famiglia. Tornato in Europa, va a Costantinopoli per farsi perdonare da Gregorio III di aver abiurato, e come penitenza il Patriarca gli impone di scrivere un dettagliato e prezioso resoconto dei suoi viaggi.

1420: il re inglese Enrico V di Lancaster occupa Oslo (la nostra Mosca) e si fa incoronare re di Norvegia.

1429, 8 maggio: gli Ottomani avanzano inesorabilmente verso il cuore della Francia, ma l'eroina Giovanna d'Arco, che dice di essere spinta da voci celesti, si pone alla testa dell'esercito francese e ad Orléans (la nostra Sebastopoli) infligge ai Turchi una sconfitta decisiva. Subito dopo il Delfino di Francia è incoronato a Nicea con il nome di Carlo VII.

1431, 30 maggio: abbandonata al suo destino da Carlo VII, che teme forse di essere sostituito da lei sul trono di Francia, Giovanna d'Arco è catturata dai Turchi Ottomani e da questi bruciata viva sul rogo a soli diciannove anni. Giovanna d'Arco è proclamata subito santa e patrona della Francia; il suo culto è vivissimo ancor oggi.

1452: nasce Leonardo da Vinci, figlio naturale di un notaio fiorentino, uno dei geni più eclettici di tutti i tempi, convinto sostenitore del metodo sperimentale (« La sapienza è figliola della sperienza ») ed incarnazione stessa dello spirito del Rinascimento.

1453, 29 maggio: definitiva sconfitta dei Turchi Ottomani ad opera di Carlo VII di Francia che, preso dal rimorso per aver causato la morte di Giovanna d'Arco, si è posto alla testa delle truppe cristiane. Il sultano ottomano Murad II cade nella battaglia di Melitene, e gli succede il figlio Mehmet II, che decide di fare pace con i francesi, di cambiare rotta e di rivolgere la propria attività di conquista verso il mondo arabo. Il 3 ottobre dello stesso anno il goto Cristiano I di Oldenburg, che è stato innalzato al trono di Norvegia, sconfigge definitivamente gli inglesi cacciandoli dal suo territorio: fine della Guerra dei Cento Anni, unione dinastica tra la Norvegia e la Gotia (cioè tra le nostre Russia e Finlandia) che durerà per tre secoli e mezzo.

1454: con Andrea il Navigatore, fratello dell'imperatore d'occidente Costantino XII, le esplorazioni geografiche ricevono nuovo impulso: viene raggiunto ed esplorato il Camerun.

1455: il tedesco Johann Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili. Il primo libro stampato è la Bibbia.

1457-1485: in Inghilterra scoppia la Guerra delle Due Rose tra la casa dei Lancaster, che ha come emblema una rosa rossa, e la casa degli York, che ha come emblema una rosa bianca. Riccardo di York, pretendente alla corona in qualità di Reggente del re Enrico VI di Lancaster, figlio di Enrico V ma malato di mente, fa prigioniero quest'ultimo ma cade nella battaglia di Wakefield, presso la nostra Uppsala.

1457: Mehmet II occupa Damasco e Gerusalemme senza colpo ferire, ma si mette d'accordo con Papa Callisto III: i cristiani cattolici potranno liberamente andare in pellegrinaggio ai loro luoghi santi in cambio di un tributo. Subito dopo entra a Baghdad, dove trasferisce la capitale ottomana, ed assume il titolo di Califfo, vacante dopo l'invasione mongola e la fine della dinastia abbaside.

1460: inarrestabile, il sultano Mehmet II sconfigge i Mamelucchi ed occupa l'Egitto. Di seguito penetra in Arabia, assoggetta la penisola e conquista le città sante di Mecca e Medina.

1462-1505: Ivan III il Grande, che ha sposato la principessa greca Zoe, si proclama Zar di Rutenia e si allea con l'impero tedesco in funzione antinorvegese.

1468, 17 gennaio: Mehmet II occupa anche Tripoli e arriva a ridosso del confine romano, che ormai si sente seriamente minacciato. Tanto fulminee vittorie valgono al Califfo il titolo di Fatih (il Conquistatore).

1475: Mehmet II, che ha invaso il Maghreb romano, sconfigge nella battaglia di Tunisi l'imperatore Costantino XII Paolo, che cade nello scontro. L'esercito romano è costretto ad evacuare il nord Africa, che cade totalmente nelle mani dei Turchi. A Roma l'evento è considerato una sciagura epocale, l'equivalente della caduta di Costantinopoli nella nostra Timeline, e così il Senato di Roma depone Tommaso Paolo, fratello del defunto Costantino XII cui toccherebbe il titolo di Augusto, ed offre la corona a Lorenzo Medici, governatore della città di Firenze, che si è conquistato grande fama di abile politico come ambasciatore presso la corte di Francia. Grande protettore di artisti e letterati, l'imperatore Lorenzo I passerà alla storia come il Magnifico.

1476: Lorenzo I il Magnifico sposa Isabella di Castiglia, erede di una potentissima famiglia nobiliare spagnola e figlia del governatore romano della Spagna Citeriore. L'unione si dimostra subito solidissima: i due, rassegnatisi alla perdita del Maghreb, fortificano le Colonne d' Ercole per impedire un'invasione ottomana dell'Europa da quella parte, e riprendono i viaggi di esplorazione con un obiettivo preciso: compensare la perdita della Mauretania mediante la conquista di colonie in Africa e nelle Indie.

1478: alcuni senatori romani, che non hanno accettato un imperatore fiorentino, sobillati da Tommaso Paolo che rivorrebbe il suo trono, si alleano con la famiglia fiorentina dei Pazzi, rivale storica dei Medici, per rovesciare Lorenzo. Così, mentre l'Augusto si trova nella sua città natale e sente messa nel duomo, com'è sua abitudine appena può tornarvi, i congiurati irrompono in esso ed uccidono suo fratello Giuliano. Lorenzo, difeso dai suoi pretoriani, nonostante si sia preso una coltellata al collo, riesce a rinchiudersi in sagrestia e la congiura fallisce. I responsabili sono impiccati e i mandanti cacciati dalle loro cariche; Tommaso Paolo si salva fuggendo in esilio in Gerania. Il potere di Lorenzo si rafforza.

1481, 3 maggio: morte di Mehmet II Fatih, gli succede il figlio Bayazid II, sospettato di parricidio.

1483: alla morte di Edoardo IV di York, suo fratello Riccardo il Gobbo, abilissimo e spietato nonostante la sua malformazione fisica, usurpa i diritti dei figli di lui, Edoardo V e Riccardo, li fa strangolare in carcere e si autoincorona re d'Inghilterra con il nome di Riccardo III. Il suo breve regno è ricordato come un'epoca di cupa tirannide.

1484: il regno del Congo è conquistato dall'impero romano: prima colonia romana d'oltremare.

1485: Enrico VII, ultimo erede dei Lancaster che si trovava in esilio in Gran Bretagna, sbarca in Scandinavia presso la nostra città di Göteborg e affronta il crudele Riccardo III nella battaglia di Bosworth (la nostra Alingsas, Svezia sudoccidentale), durante la quale l'usurpatore pronuncia il famoso motto: "Il mio regno per un cavallo!" Sconfitto e abbandonato da tutti, Riccardo cerca e trova la morte sul campo di battaglia; Enrico allora gli succede sul trono d'Inghilterra, e sposando Elisabetta di York, figlia di re Edoardo IV, egli rappacifica le Due Rose, pone fine alla guerra civile ed inaugura la dinastia dei Tudor.

1487: il navigatore lusitano Bartolomeo Giorno (nella nostra Timeline Bartolomeo Diaz) riesce a raggiungere il Capo delle Tempeste, estrema punta meridionale dell'Africa, poi ribattezzato da Lorenzo I Capo di Buona Speranza. Gli Imperatori Cattolici decidono allora di mandare una spedizione anche nel Mar Rosso per contattare il Prete Gianni, leggendario sovrano cristiano d'Etiopia. Apertura di relazioni diplomatiche tra l'impero romano d'occidente e l'impero etiope.

1492, 2 gennaio: fallito tentativo di Bayazid II di occupare Cadice: Lorenzo I e Isabella, ribattezzati "gli Imperatori Cattolici", accorrono con le loro truppe e ributtano a mare gli invasori turchi.

1492-1493: il genovese Cristoforo Colombo riesce a convincere Lorenzo il Magnifico e Isabella di Castiglia ad affidargli tre navi per tentare di attraversare l'oceano Atlantico e raggiungere direttamente le Indie, senza bisogno di circumnavigare l'Africa. Naturalmente Colombo non trova l'Asia ma l'America, aprendo la strada dei viaggi transoceanici. Lorenzo I e Isabella per questo lo nominano Ammiraglio dell'Oceano. Si apre il cosiddetto "Secolo d'Oro" dell'Impero Romano d'Occidente.

1493-1519: Massimiliano d'Asburgo governa sul Sacro Romano Impero Germanico, dopo essere successo a suo padre Federico III.

1494-1495: accampando diritti sul regno angioino del Peloponneso, e chiamato dagli ateniesi che vedono minacciato il loro predominio dalle altre città greche smaniose di indipendenza, il re di Francia Carlo VIII passa il Mar Egeo e invade la Grecia. Giunto a Mistra senza colpo ferire, egli deve però affrontare una coalizione formata da Atene (che ha cambiato bandiera), Corinto, Tebe, Larissa, Tessalonica, Rodi, dal Patriarca di Costantinopoli Massimo IV e dal basileus Massimiliano d'Asburgo. Sconfitto nella battaglia di Nauplio, deve reimbarcarsi in fretta e furia e far ritorno a Nicea. Evidentemente ossessionato dai sogni di gloria, Carlo VIII sognerà di guidare una Crociata per riconquistare Gerusalemme e la Palestina ai Turchi, ma la morte prematura nel 1498 spegnerà ogni sua ambizione.

1497: il navigatore romano Sebastiano Caboto, al servizio del re d'Inghilterra Enrico VII Tudor, scopre l'America del Nord.

1498: Cesare, figlio naturale del Patriarca di Costantinopoli Gioacchino I, detto il Valentino perchè il re di Francia Luigi XII lo ha creato Duca di Valentinois, d'intesa con il padre inizia con ogni mezzo una politica di conquista delle città greche, con l'intento di costruirsi un proprio dominio temporale. Lo scrittore italiano Nicolò Machiavelli, emigrato ad Atene per motivi di studio, esalterà il Valentino come il monarca ideale nel suo "Il Principe", per essere riuscito a separare le proprie ambizioni politiche da ogni norma morale ("Il fine giustifica i mezzi").

1500: Pietro Capra (Pedro Cabral nella nostra Timeline) sbaglia la rotta verso l'India e scopre il Brasile.

1500-1502: il fiorentino Amerigo Vespucci esplora le coste del Brasile e dell'Argentina, e per primo si accorge che Colombo non ha raggiunto le Indie, ma un nuovo continente che da lui prenderà il nome di America.

1502: il portoghese Vasco di Gama circumnaviga per la prima volta l'Africa e sbarca a Calicut, in India.

1504, 18 agosto: morte improvvisa del Patriarca di Costantinopoli Gioacchino I, i vescovi e i monaci eleggono Pacomio I, che appartiene alla fazione più avversa al suo predecessore. Il Valentino perde l'appoggio papale e il governo dello Stato di Costantinopoli, è costretto alla fuga e si rifugia presso il re di Polonia Sigismondo I Jagellone, al cui servizio morirà nel 1507 nell'assedio di una piazzaforte. Secondo alcuni storici il suo è stato il primo serio tentativo di costruire uno stato unitario greco. Il 26 novembre Isabella di Castiglia muore per un cancro all'utero.

1506, 25 settembre: muore prematuramente Filippo il Bello, figlio di Massimiliano I d'Asburgo, che ha sposato Giovanna, figlia di Lorenzo I il Magnifico e di Isabella di Castiglia; quest'ultima, che ne era innamoratissima, impazzisce dal dolore e verrà chiamata per questo Giovanna la Pazza. Il titolo di erede al trono imperiale d'occidente passa a Carlo, figlio di Giovanna e Filippo, di soli sei anni, che però è erede anche della corona di Germania. Si profila l'unione dinastica tra i due imperi nella sua persona.

1508: re Luigi XII di Francia imita il padre, sbarca di nuovo nel Peloponneso e cerca di nuovo di impossessarsene, ma l'energico Patriarca Pacomio I forma la "Lega Santa" che comprende impero romano, Spagna, Inghilterra ed isole britanniche ed al grido di "Fuori i Barbari!" va lui stesso ad assediare la fortezza di Piombino in cui il re di Francia si è rinchiuso, con addosso un'armatura da soldato, costringendolo a sloggiare

1514: con la battaglia di Caldiran il Califfo Ottomano Selim I sconfigge i Safawidi di Persia e li costringe a riconoscere il suo titolo califfale.

1515: per finanziare la costruzione della nuova Basilica di San Pietro, Papa Leone X commette l'errore di autorizzare la "vendita delle indulgenze": dietro versamento di una somma di danaro, l'anima di un congiunto può essere liberata immediatamente dal Purgatorio. Quest'aberrazione scandalizza la maggior parte dei teologi del tempo, tra cui lo sloveno Erasmo da Maribor (Erasmo da Rotterdam nella nostra Timeline) e soprattutto il monaco goto Martin Lutero, nato ad Eisleben (la nostra Seinäjoki, in Finlandia), che protesta in modo veemente e comincia a predicare il ritorno alla purezza evangelica contro la corruzione della Chiesa di Roma.

1516, 23 gennaio: muore a 67 anni Lorenzo I il Magnifico (è vissuto 24 anni più che nella nostra Timeline). Gli succede sul trono il nipote Carlo I, 16 anni. Una nobildonna romana dice di Lorenzo: "Natura non produrrà mai più un simile uomo".

1517, 31 ottobre: Martin Lutero affigge sulla porta della cattedrale di Göteborg (la nostra Helsinki; nella nostra Timeline su quella di Wittemberg) le sue 95 tesi contro le indulgenze e la teologia cattolica. Lo scontro con la Chiesa di Roma diventa inevitabile. Intanto Selim I affronta Askia Ishaq II, ultimo imperatore di Songhay, nella battaglia di Tondibi, sconfiggendolo grazie all'uso delle armi da fuoco. La capitale Timbuctù viene saccheggiata e Selim I incorpora ciò che resta dell'impero di Songhay nel Califfato Ottomano. Ormai egli regna su un impero di proporzioni gigantesche.

1517-1521: il lusitano Ferdinando Magellano intraprende la prima circumnavigazione della Terra. Giunto nelle Filippine, Magellano cade in uno scontro con gli indigeni; la missione è proseguita con una sola nave dal suo luogotenente Sebastiano Cani (Juan Sebastián Elcano) che riesce a far ritorno a Lisbona. Del viaggio ci lascia una relazione dettagliata il vicentino Antonio Pigafetta.

1518: il navigatore empolese Andrea Corsali è il primo europeo a sbarcare in Australia. Contrariamente alla nostra Timeline, l'esplorazione del continente australe inizia fin dal XVI secolo.

1519, 12 gennaio: muore anche Massimiliano I d'Asburgo, alla successione aspirano sia suo nipote diciannovenne Carlo d'Asburgo che il nuovo re di Francia Francesco I. La spunta però il primo, che assume il nome di Carlo V ed unisce le corone di Occidente e d'Oriente nella sua persona, realizzando il sogno che era sfuggito a Carlo Magno; il nuovo sovrano, che è di religione ortodossa, rassicura il Papa che per lui i sudditi cattolici e ortodossi saranno tutti uguali, senza discriminazioni religiose di alcun tipo. Subito però Carlo (I d'Occidente, V d'Oriente) deve affrontare la rivolta dei baroni feudali che pretendono l'effettiva indipendenza degli stati tedeschi dal potere centrale. Il 2 maggio si spegne Leonardo da Vinci ad Amboise, presso Efeso, dove si era trasferito dietro invito di re Francesco I.

1519-1520: l'avventuriero spagnolo Ferdinando Cortese (Hernàn Cortés) distrugge l'impero Azteco confidando in un'antica profezia indigena, ed annette il Messico all'impero romano d'occidente.

1520: con la bolla "Exsurge Domine et Iudica", Leone X scomunica Lutero, che per tutta risposta brucia la bolla sulla pubblica piazza a Göteborg. Il popolo e la nobiltà gota si schierano con lui, anche grazie alla diffusione della stampa; ha inizio la cosiddetta Riforma Protestante.

1521-1526: prima guerra tra la Francia di Francesco I e Carlo V, che vorrebbe riunificare l'intero Mediterraneo conquistando anche la Francia; il primo è catturato e condotto prigioniero a Vienna, e dal carcere scrive alla madre: "Tutto è perduto, fuorché l'onore e la vita". Ma è rilasciato e riprende la guerra contro Carlo V.

1524: il navigatore fiorentino Giovanni da Verrazzano, per conto del re di Britannia Donnchad mac Crínain (noto sul continente come Duncan I), esplora le coste del Nordamerica ed entra per primo nella baia di Manhattan, ma prende un colossale abbaglio credendo che la laguna di Pamlico Sound (nella nostra North Carolina) sia uno stretto che conduce direttamente all'oceano Pacifico. Ora le potenze coloniali sono tre: Impero Romano, Regno d'Inghilterra e Regno Celtico di Bretagna. La Francia non può dedicarsi ad imprese oltremare perchè è chiusa nel Mediterraneo Orientale. Inizia la decadenza della Repubblica Marinara di Rodi.

1527, 21 maggio: da Carlo V d'Asburgo e da Isabella di Croazia nasce l'erede al trono Filippo; Carlo V dà il suo consenso che il figlio sia educato dalla madre nella religione cattolica. Intanto il re di Norvegia Cristiano III adotta la Riforma Protestante per incamerare i cospicui beni della Chiesa nel proprio demanio.

1528: anche quanto resta del Califfato Omayyade di Somalia viene incorporato nell'impero ottomano dal califfo Suleyman II il Magnifico. Con lui il califfato ottomano giunge all'apice della sua potenza.

1530: Dieta di Augusta: Carlo V tenta di sopprimere la monarchia elettiva, ripristinando la successione dinastica del titolo di basileus. I baroni feudali reagiscono dando vita alla Lega di Smalcalda, e si alleano con il re di Francia Francesco I. In Germania infuria la guerra civile.

1532: "empia alleanza": Francesco I si allea con il sultano ottomano Suleyman II contro Carlo V. Dure proteste del Patriarca di Costantinopoli. Viene data alle stampe l'edizione definitiva dell'"Orlando Furioso", il capolavoro del poeta Ludovico Ariosto (1474-1533), governatore romano della provincia d'Emilia e massimo esponente della letteratura italiana del Rinascimento.

1532-1534: gli avventurieri spagnoli Francesco Pisano, Diego di Almagro e Ferdinando di Soto (Francisco Pizarro, Diego de Almagro e Hernando de Soto) penetrano nel territorio peruviano e con un attacco a sorpresa delle loro artiglierie riescono a catturare l'imperatore Atahualpa, che ha appena sconfitto in una lotta dinastica il fratello Huascar, e lo fanno giustiziare, occupando la capitale Cuzco e fondando al suo posto sulla costa la città di Lima. Anche il Perù è annesso come provincia all'impero romano d'occidente. Ormai l'impero coloniale di Roma comprende Messico, Perù, Florida, Brasile, buona parte delle coste dell'Africa australe, alcune piazzeforti in India, l'isola di Sri Lanka, Macao in Cina e le Filippine. Carlo V può affermare a buon diritto che sul suo impero non tramonta mai il sole.

1533: il re d'Inghilterra Enrico VIII Tudor vuole a tutti i costi un figlio maschio per consolidare la propria dinastia, ma la moglie Caterina, figlia di Isabella di Castiglia e di Lorenzo il Magnifico, non ha saputo dargli che una figlia femmina; così chiede a Papa Clemente VII di annullare il proprio matrimonio con lei, in modo che egli possa sposare la bellissima Anna Bolena, della quale si è invaghito. Ma Clemente VII risponde picche, per non inimicarsi Carlo V di cui Caterina è zia, e così il re d'Inghilterra decide di separarsi da Roma promulgando l'Atto di Supremazia, con il quale si proclama capo supremo della Chiesa Anglicana. Deposto l'arcivescovo di Canterbury Wolsey, fedele al Papa, nomina al suo posto il suo fedelissimo Thomas Cranmer, che celebra le nuove nozze del re con Anna Bolena, dopo che Caterina d'Aragona è stata ripudiata senza troppi complimenti. Il cancelliere Thomas More e il vescovo John Fisher pagano con la vita la loro fedeltà al Papa e il rifiuto a sottomettersi ad Enrico VIII come capo della Chiesa Anglicana.

1533-1584: regno di Ivan IV il Terribile, Zar di Rutenia. A tre anni resta orfano e i nobili feudali (i Boiari) tentano di farne un giocattolo nelle loro mani, ma già a tredici anni egli dà prova di abilità ed energia, si sbarazza dei baroni, si fa incoronare Zar e lotta duramente contro i Norvegesi e contro i Turchi, che hanno occupato il Khanato di Crimea.

1534: il navigatore francese Jacques Cartier prende possesso del Canada a nome del re di Gran Bretagna Causantín mac Cináeda (Costantino I).

1536: il re di Serbia aderisce alla Riforma Luterana; sloveni e croati invece si oppongono alla penetrazione del Protestantesimo nei loro regni, ed anzi fanno del Cattolicesimo un collante della loro unità nazionale.

Le religioni nell'Europa del XVI secolo

1538: anche la piccola Slovenia diventa una potenza navale con la conquista di fondamentali teste di ponte in Africa e in Asia e l'ascesa della sua Compagnia delle Indie Orientali.

1540-1545: Pietro Valledevia (Pedro de Valdivia) scopre ed esplora il Cile, fondando la capitale San Giacomo.

1541: Máel Coluim mac Donnchada (Malcolm III), Re celtico di Gran Bretagna ed Irlanda, mosso da uno zelo quasi fanatico, respinge il tentativo protestante di infiltrazione nel suo regno; il Papa gli conferisce per questo il titolo di "difensore della fede".

1542-1544: quarta ed ultima guerra tra la Francia e la Germania. La stanchezza dei due contendenti li porta infine alla pace di Crépy.

1543: il sacerdote polacco Niccolò Copernico pubblica il suo trattato "De Rivolutionibus orbium coelestium", che introduce per la prima volta il modello eliocentrico. I cattolici inizialmente sono cauti, mentre Lutero condanna senza mezzi termini la nuova visione del cosmo che scalza l'uomo dal centro dell'universo.

1545: Dieta di Ratisbona: fallisce l'ultimo tentativo di conciliazione tra cattolici e protestanti. La frattura tra le due confessioni diventa purtroppo insanabile.

1547, 28 gennaio: Enrico VIII Tudor muore di gotta, gli succede il figlio Edoardo VI, di soli 10 anni. Sotto di lui la chiesa anglicana aderisce ai principi della riforma luterana, e da scismatica diventa protestante.

1545-1583: preoccupato dalle infiltrazioni protestanti all'interno dei confini dell'impero romano d'occidente, papa Paolo III convoca il Concilio di Trento per condannare definitivamente il culto protestante e per avviare una vasta opera di riforma della Chiesa. Massima incarnazione delle riforme del Concilio di Trento sarà l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo. Inizia l'era della Controriforma.

1552: il navigatore inglese Richard Chancellor naviga da Canterbury (la nostra Copenaghen) al porto norvegese di Arcangelo, sul Mar Bianco, aprendo così una via commerciale tra i due paesi che circumnaviga la Scandinavia.

1555: con la pace di Cateau-Cambresis ha fine la lunga guerra tra francesi e tedeschi. Il Peloponneso e Atene cadono nelle mani degli Asburgo, che controllano anche la maggior parte delle altre città greche. In Oriente si viene a creare un equilibrio che resisterà per oltre duecento anni.

L'Europa e il Mediterraneo nel 1558

1558, 13 settembre: Maria I Tudor, che ha sposato l'erede al trono romano Filippo d'Asburgo, muore prematuramente; il parlamento inglese proclama regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, che regna con energia ed adotta ufficialmente il protestantesimo come religione di stato della corona britannica. Perseguita però il puritanesimo, corrente estremista del protestantesimo, i cui adepti emigreranno verso il Nuovo Mondo. I suoi sudditi definiranno Elisabetta "la Regina Vergine" per il suo rifiuto ostinato di contrarre matrimonio. Il 21 settembre muore anche Carlo V nel convento sul Monte Athos, in cui si è ritirato negli ultimi mesi. I suoi domini sono divisi tra il fratello Ferdinando I, di religione ortodossa, che viene eletto Basileus, e il figlio Filippo II il Prudente, educato nel cattolicesimo, cui tocca l'Impero Romano d'Occidente. Questi fonda la dinastia imperiale degli Asburgo.

1559: la morte prematura di Enrico II di Valois provoca una crisi dinastica nel regno francese; per la conquista del trono si affrontano le due potenti famiglie dei Guisa, sostenuti dall'impero romano d'occidente, e dei Borbone, sostenuti dalla Germania; in questa Timeline però entrambe le dinastie sono di religione ortodossam e la guerra civile non ha connotazioni religiose. I Guisa elevano al trono il giovane Francesco II, di soli quindici anni, che però muore prematuramente, probabilmente avvelenato. Gli succede Carlo IX, che ha solo 10 anni e si trova sotto la reggenza della madre, la fiorentina Caterina Medici.

1560: il re di Norvegia Federico II incarica la famiglia dei mercanti Strøsund di iniziare l'esplorazione e la colonizzazione dell'immenso territorio al di là degli Urali: la Siberia.

1562: il generale ottomano Ahmad ibn Ibrahim detto Al Gran, "Il Mancino", tenta di conquistare l'Etiopia cristiana ed incendia lo storico monastero copto di Debra Libanos, centro spirituale del paese, ma il negus chiede aiuto all'impero romano d'occidente, le cui truppe sbarcano in Eritrea, sconfiggono ed uccidono il Mancino. L'indipendenza dell'Etiopia è salva.

1564-1616: vita di William Skakespeare, nato in un villaggio della nostra Norvegia, considerato il massimo poeta inglese nonché il più grande autore teatrale di tutti i tempi.

1565: il poeta sorrentino Torquato Tasso (1544-1595) dà alle stampe il suo capolavoro, la "Gerusalemme Liberata", dedicata alla conquista della Terrasanta nel corso della prima crociata.

1569: Lituania ed Ungheria vengono unificate in una sola, potente nazione dal re Sigismondo III Augusto. In Francia l'ammiraglio Gaspard de Coligny, di religione protestante, diventa il favorito re Carlo IX, e lo convince ad una politica anti-imperiale.

1570: Pace di Saint-Germain tra i Borboni e i Guisa; il territorio francese è praticamente spartito tra le due grandi famiglie nobiliari. Inizio del capitalismo inglese con la fondazione della Borsa di Manchester. Intanto il fallimento del tentativo di conquistare la Crimea ai Turchi e le continue ribellioni dei Boiari incupiscono Ivan IV di Rutenia, il cui regno scivola nella tirannide; i continui processi per lesa maestà e le stragi ordinate per rappresaglia contro le città ribelli gli valgono il soprannome di Groznij, il Terribile.

1571: la flotta ottomana assedia Malta, il cui governatore è l'eroico Marcantonio Bragadin di Aquileia. Le sue truppe resistono strenuamente nella piazzaforte di La Valletta per alcuni mesi agli attacchi del turco Mustafà Pascià, che alla fine propone loro salva la vita se si arrenderanno. Nonostante Bragadin fiuti l'inganno, la maggioranza vota per accettare la resa, ma Mustafà tradisce i patti: tutti i maltesi sono venduti come schiavi, a Bragadin sono mozzate le orecchie e poi è scorticato vivo. La cattolicità non può accettare quest'estremo affronto, e così scatta fulminea la rappresaglia: il 7 ottobre a Ceuta le flotte coalizzate dell'Impero Romano d'Occidente, della Slovenia, di Rodi e del Peloponneso guidate da Giovanni d'Austria, figlio naturale di Carlo V, infliggono una durissima sconfitta alla flotta ottomana, stroncando per sempre i sogni turchi di invasione della penisola iberica e dell'Europa; la testa di Mustafà Pascià viene issata sul pennone dell'ammiraglia imperiale, e nel giorno della battaglia è fissata la festa della Madonna del Rosario.

1573: Francis Drake, brillante navigatore inglese, scatena una spietata guerra di corsa contro le navi romane che portano in Europa l'oro delle colonie americane, ed è per questo insignito del titolo di Sir dalla regina Elisabetta I.

1572: in Francia la regina madre Caterina de' Medici, gelosa dell'ascendente che il Coligny ha su suo figlio Carlo IX, si allea con i Guisa ed organizza il cosiddetto massacro della Notte di San Bartolomeo (24 agosto), della quale Coligny è una delle prime vittime insieme ad altri 20.000 membri del suo partito.

1576: morte del Basileus Massimiliano II, gli succede il figlio Rodolfo II: molto colto, si circonda di letterati, alchimisti ed astronomi, tra cui Tycho Brahe (1546-1601) e Giovanni Kepler (1571-1630).

1577-1580: sir Francis Drake (1539-1596) circumnaviga il globo dopo aver tentato inutilmente di trovare, per conto della regina Elisabetta I, il Passaggio a Nord-Ovest che consentirebbe un agevole viaggio dall'Europa alle Indie.

1580: crisi dinastica nel regno di Croazia; Filippo II d'Asburgo, che è figlio di una principessa croata, ne approfitta per annettere il paese alla sua corona.

1584: la flotta slovema conquista l'isola di Taiwan, ribattezzata Formosa, sottraendola all'impero cinese. Intanto il navigatore sir Walter Rayleygh fonda la prima colonia inglese in America, battezzata Virginia in onore di Elisabetta I.

1585-1589: legittimo erede al trono di Francia diventa Enrico di Borbone, che è di religione cattolica. Enrico di Guisa, capo dell'omonimo partito, dichiara che non accetterà mai un re di Francia che non sia di religione cattolica, ed invoca l'intervento dell'imperatore germanico. Per la conquista della corona francese scoppia la cosiddetta "Guerra dei Tre Enrichi" tra Enrico di Borbone, Enrico di Guisa ed Enrico III di Valois.

1587-1632: Sigismondo III porta il regno di Ungheria e Lituania all'apice della potenza: ascesa di Budapest (la nostra Varsavia) come grande centro culturale. Fallisce però il suo tentativo di conquistare la Norvegia (la nostra Russia).

1588: l'imperatore Filippo II d'Asburgo propone ad Elisabetta I di sposarlo e di convertirsi al cattolicesimo, unendo le corone di Roma e di Canterbury in un impero potentissimo. Elisabetta tuttavia oppone un netto rifiuto, dicendosi convinta che questo farebbe dell'Inghilterra solo una nuova provincia romana. Filippo II prende pretesto dal suo rifiuto per inviare contro le coste inglesi una flotta potentissima, composta da 150 vascelli e 30.000 uomini, battezzata l'"Invincibile Armata". Tuttavia gli attacchi di sir Francis Drake e una serie di disastrose tempeste nel Mare del Nord la annientano inesorabilmente. Fine del Secolo d'Oro; la supremazia navale dell'impero romano tramonta a vantaggio del regno inglese, che si avvia a diventare una grande potenza sui mari.

1588-1589: Enrico III di Francia convoca a Blois (presso la nostra Ankara) gli Stati Generali, cioè il parlamento formato da rappresentanti della nobiltà, del clero e della ricca borghesia mercantile, ma l'ostilità dell'assemblea lo convince a tradire Enrico di Guisa e a farlo assassinare. Allora gli Stati Generali proclamano decaduto il sovrano, che non se ne dà per inteso, ma viene assassinato a sua volta da Jacques Clement, un monaco ortodosso fanatico che teme un suo accordo con il cattolico Enrico di Borbone. A questo punto gli Stati Generali offrono la corona proprio all'unico Enrico superstite, se però si convertirà all'ortodossia. Enrico risponde con una frase celeberrima: "Nicea vale bene una Messa!", si converte e sale al trono come Enrico IV, fondando la dinastia dei Borboni di Francia.

1589: morte di Ivan IV il Terribile. Problematica la sua successione, che precipita la Rutenia nella cosiddetta "Era dei Torbidi". Il boiaro Boris Godunov si autonomina reggente a nome dello Zarevic', il minorenne Dimitrij, figlio di Ivan. Alla morte di questi, Boris usurpa il trono.

1590: secondo la leggenda, osservando un candelabro oscillare durante una Messa nel Duomo di Pisa, Galileo Galilei (1564-1642) idea le leggi del pendolo e pone le basi della Fisica moderna.

1598, 13 settembre: morte dell'imperatore romano Filippo II d'Asburgo, gli succede il figlio Filippo III.  con l'Editto di Nantes (la nostra Sinope) Enrico IV di Borbone concede libertà di culto ai cattolici.

1599: con un secolo di anticipo rispetto alla nostra Timeline, l'impero romano d'occidente colonizza le coste meridionali dell'Australia.

1602: occupazione dell'Indonesia da parte del regno di Slovenia.

1603, 24 marzo: morte di Elisabetta I Tudor. Le succede Giacomo I Stuart, che inaugura in Inghilterra la dinastia Stuart, discendente anch'essa da Enrico VII. Fervente seguace del protestantesimo, egli ordina una traduzione della Bibbia in inglese, detta appunto "Bibbia di Re Giacomo". I sudditi che hanno in antipatia il nuovo re mettono in giro la voce che sia omosessuale, e lo scherniscono con questo esametro latino: « Rex fuit Elisabeth, nunc est regina Jacobus » ("Elisabetta fu re, ora è regina Giacomo").

1605: il poeta spagnolo Michele Servanti (1547-1616, nella nostra Timeline Miguel de Cervantes Saavedra), pubblica il suo capolavoro in italiano, "Don Chisciotte", una feroce satira dei romanzi cavallereschi molto in voga nell'Europa del suo tempo.

1609: la Slovenia strappa Ceylon e Formosa all'Impero Romano d'Occidente. L'astronomo ceco Giovanni Keplero, scienziato di corte del Basileus Mattia II, pubblica le sue tre Leggi, la prima delle quali afferma che le orbite dei pianeti sono ellissi e non circonferenze.

1610, 14 luglio: Enrico IV di Francia, che stava tessendo con il sultano ottomano una nuova lega in funzione anti-imperiale, viene assassinato da François de Ravaillac, un fanatico ortodosso che non gli perdona l'amicizia con i musulmani. Gli succede il figlio Luigi XIII il Giusto, che ha solo nove anni e si trova sotto la reggenza della madre, la fiorentina Maria Medici, e del potentissimo ministro Armand Jean du Plessis, abate del monastero ortodosso di Richelieu. Intanto Galileo Galilei da Pisa pubblica il "Sidereus Nuncius" ("l'annuncio siderale"), nel quale rende note le sue straordinarie scoperte, effettuate osservando per la prima volta il cielo con un cannocchiale: le montagne della luna, le macchie solari, le fasi di Venere, i satelliti di Giove.

1610-1620: prosegue la colonizzazione norvegese della Siberia, che raggiunge la foce del fiume Jenisei, nuovo confine orientale del regno. Sono fondate le città siberiane di Tromsø (Tomsk) e Neusiberian (Novosibirsk).

1612: un esercito polacco marcia per la seconda su Kyiv per imporvi come Zar il proprio candidato, ma la reazione del popolo ruteno costringe gli invasori a sgomberare. Viene allora eletto Zar Michele I Romanov, fondatore di una nuova dinastia.

1612-1619: alla morte del Basileus Rodolfo II, che ha lasciato il governo dell'impero ai funzionari di corte, gli succede il fratello Mattia, che invece si preoccupa di restaurare la centralità della supremazia asburgica.

1618: il Basileus Mattia d'Asburgo tenta di imporre ai baroni tedeschi la sua visione di uno stato centralizzato ed assolutistico sul modello francese e ruteno, ma i Grandi dell'Impero non ci stanno e scoppia una rivolta nel nord dell'Impero. Essa giunge al culmine il 23 maggio con la "Defenestrazione di Amburgo" (la nostra Alba Julia, in Romania; nella nostra Timeline "Defenestrazione di Praga"): gli emissari dell'imperatore Mattia sono buttati giù dalle finestre del palazzo del governo, e da qui in poi la parola acquista un significato proverbiale. Ne segue la sollevazione generale degli stati tedeschi contro il centralismo politico degli Asburgo. Inizia la Guerra dei Trent'Anni, che oppone tra loro non solo l'Impero e i principi tedeschi i quali mirano all'autonomia, ma soprattutto le due maggiori case regnanti, i Borboni e gli Asburgo, per il predominio in Europa Orientale. Ferdinando II si allea con il Patriarca di Costantinopoli, con Atene e con la Polonia, la Germania è dilaniata da una guerra atroce.

L'imperatore d'occidente Filippo III d'Asburgo1619-1637: alla morte di Mattia, sul trono del Sacro Romano Impero gli succede il cugino Ferdinando II d'Asburgo, duca di Carinzia (la nostra Albania).

1620, 6 settembre: da Plymouth, la nostra Bergen in Norvegia, salpa la Mayflower, con a bordo 102 persone compresi donne e bambini: sono i cosiddetti « Padri Pellegrini », cittadini inglesi di religione puritana, che intendono sfuggire alle persecuzioni della Chiesa anglicana: autofinanziando totalmente il viaggio, essi approdano infine sulla costa di quello che essi chiamano New England. L'8 novembre, mentre le truppe austriache fanno irruzione in Germania, il conte di Tilly, posto da Ferdinando II a capo delle truppe imperiali tedesche, riesce a sconfiggere gli insorti nella battaglia della Montagna Bianca, presso Amburgo (nella nostra Timeline presso Praga). Il Tilly passa da una vittoria all'altra, sconfiggendo i principi Giorgio Federico del Baden e Cristiano di Brunswick. La Baviera (la nostra Macedonia settentrionale) ottiene la dignità di Grande Elettore e diventa una potenza tra i vari stati tedeschi. In Germania sono istituiti tribunali che promulgano condanne a morte a raffica; il regime assolutistico imposto dagli Asburgo esacerba però gli animi, e rende i baroni ancora più determinati a lottare contro l'imperatore.

1621, 31 marzo: morte di Filippo III d'Asburgo, sul trono romano gli succede il figlio Filippo IV, il cui regno sarà caratterizzato da una lenta ma pogressiva decadenza politica e militare.

1625, 27 marzo: morte di Giacomo I Stuart, re d'Inghilterra. Gli succede il figlio Carlo I, anch'egli deciso sostenitore della monarchia per diritto divino, che entra in urto con il parlamento di Canterbury a causa dell'imposizione di pesanti tasse, imposte per allestire una potente flotta da guerra in funzione antiromana. Conquista norvegese della penisola di Kamatchen (la nostra Kamchatka) e dell'isola di Sakhalin.

1625-1635: la cosiddetta "fase rutena" della Guerra dei Trent'Anni. Contando sull'appoggio diplomatico dello scaltro Richelieu, primo ministro francese, e temendo le mire espansionistiche del Basileus tedesco sulle province occidentali del proprio impero, lo Zar di Rutenia Michele I Romanov interviene nella guerra, invadendo la nostra Romania e facendo pendere la bilancia del conflitto dalla parte dei baroni. A questo punto da parte austriaca sorge un nuovo campione: Albrecht Eusebius Wenzel von Wallenstein, il quale mette a disposizione dell'imperatore le sue truppe private. La guerra assume i tratti di un epico scontro tra geni militari: Tilly e Wallenstein vincono lo Zar Michele I a Lutten (la nostra Suceava in Romania) e lo ricacciano fin dentro i suoi possedimenti. Tutta la Germania settentrionale è così riassoggettata. Ferdinando II nomina Wallenstein "Generalissimo dell'Armata del Nord".

1626: fondazione in America del Nord della colonia slovena di Nuova Lubiana.

1627-1631: Guerra di Successione del Monferrato. Contro il governatore della regione imposto da Roma, si solleva Carlo Emanuele, governatore di Torino, che ritiene il Monferrato parte della sua provincia, e assedia Casale. L'imperatore Filippo IV non ci sta, ed ordina alle sue truppe stanziate a Ginevra di andare a rimettere Carlo Emanuele al suo posto. Le truppe imperiali, che comprendono molti mercenari croati e slovacchi, calano in Italia costeggiando il lago di Como, devastano il milanese e sconfiggono Carlo Emanuele, costringendolo all'obbedienza. Sono gli eventi descritti nel capitolo XXVIII dei "Promessi Sposi", in cui si legge tra l'altro: « [l'esercito] si disponeva a calar nel milanese. Oltre tutti i danni che si potevan temere da un tal passaggio, eran venuti espressi avvisi al tribunale della sanità, che in quell'esercito covasse la peste, della quale allora nelle truppe imperiali c'era sempre qualche sprazzo, come dice il Varchi... » La previsione si rivela vera: a Milano e in tutta la Gallia Cisalpina la peste infuria per mesi. Il governatore romano fugge codardamente; l'unica autorità che resta in città è il cardinale Federigo Borromeo, il manzoniano "buon Federigo".

1628-1629: un certo Oliver Cromwell, simpatizzante per il puritanesimo, si fa eleggere deputato presso il parlamento inglese ed inizia una battaglia politica contro l'assolutismo di re Carlo I, inviso anche perchè ha sposato Maria Enrichetta di Gallia, di religione cattolica.

1629: Carlo I d'Inghilterra scioglie il parlamento, che si è rifiutato di avallare le nuove tasse da lui imposte per costruire una poderosa flotta da guerra. Ulteriori persecuzioni contro i puritani. La Gran Bretagna colonizza la parte più orientale della Guiana (a noi nota come Guyana Francese). Il nome di questo paese deriva da una parola amerinda che significa « Terra dai molti fiumi ».

1630: i principi tedeschi fin qui fedeli all'imperatore, gelosi della loro autonomia e preoccupati per il crescente assolutismo di Ferdinando II, ottengono la destituzione di Wallenstein da comandante in capo dell'esercito. Michele I coglie al volo l'occasione d'oro che i nemici gli offrono e riprende la guerra, sperando di conquistarsi un vasto impero ai danni dei tedeschi.

1631: Charles de Batz, conte d'Artagnan a capo delle guardie personali di Luigi XIII di Francia (i celebri "moschettieri"), sventa una congiura di Richelieu contro la regina Anna d'Austria, ed è per questo compensato con un titolo nobiliare; la vicenda sarà trasformata in romanzo da Alexandre Dumas.

1631-1635: Michele I riapre le sorti della Guerra dei Trent'Anni annientando l'esercito di Tilly nella battaglia di Breitenfeld (Redding in California) e liberando il Palatinato dopo aver attraversato vittoriosamente l'intera Germania. Caduto Tilly nella battaglia di Rain (la nostra Bistrita in Romania). Allora l'imperatore deve imporsi ai principi e richiamare il Wallenstein, che caccia i ruteni dal territorio tedesco e costringe Michele I a rinunziare alla progettata marcia su Vienna. Nella battaglia di Lützen (la nostra Piatra-Neamt in Romania) i ruteni ottengono la vittoria, ma Michele I cade combattendo. Suo figlio Alessio I ha solo tre anni, e così reggente dell'impero di Rutenia diventa il boiaro Boris Morozov. L'esercito ruteno è costretto da Wallenstein a ritirarsi dalla Germania.

1632: Galileo pubblica il "Dialogo sui due massimi sistemi del mondo", in cui confuta definitivamente il sistema geocentrico. Il Sant'Uffizio non gradisce e Galileo è costretto a ritrattare le proprie opinioni.

1635-1648: preoccupata dalle vittorie tedesche e dalle mire universalistiche dell'imperatore, il primo ministro di Luigi XIII, l'italo-francese Giulio Mazzarino (anche lui in questa Timeline non è cardinale), decide di scendere direttamente in guerra contro la Germania, e così la guerra, che stava per spegnersi dopo la morte di Michele I Romanov, divampa di nuovo: è la "Fase Francese" della Guerra dei Trent'Anni, con gravissime conseguenze per le popolazioni. L'intera Germania è devastata dagli eserciti, e solo l'Austria (Romania sudorientale) si salva, divenendo la guida della nazione tedesca.

1637: i matematici francesi René Descartes (Cartesio) e Pierre de Fermat (un dilettante, di mestiere fa l'avvocato) fondano la geometria analitica.

1637-1657: Ferdinando III succede al padre Ferdinando II nel titolo di Basileus.

1638: Anna d'Austria, moglie di re Luigi XIII di Francia, dopo vent'anni di matrimonio e quattro aborti spontanei, dà alla luce un erede maschio, Luigi.

1638-1640: rivolta del Kent (la nostra Danimarca), a maggioranza puritana, contro re Carlo I Stuart che tenta di introdurvi l'anglicanesimo. Per approvare le spese della guerra contro di essi, Carlo I è costretto a riconvocare il Parlamento. Questo, dominato dai puritani guidati da John Pym, impone la nomina di ministri approvati dalla Camera dei Comuni.

1640-1688: Federico Guglielmo di Hohenzollern fonda la grandezza della città di Berlino (la nostra Iasi in Romania), ai confini nordorientali dell'impero, nella nostra Dacia: inizia l'ascesa della Prussia.

1642-1648: l'incarcerazione del puritano John Pym, capo del parlamento inglese di Canterbury, provoca la Guerra Civile tra i seguaci del re e quelli del parlamento. Determinante per l'esito della guerra è l'intervento di Oliver Cromwell, che organizza le truppe puritane in un esercito moderno.

1643: improvvisa morte di re Luigi XIII di Francia, a soli 42 anni. Gli succede il figlio Luigi XIV, di soli cinque anni, sotto la reggenza della madre, Anna d'Austria, e di un altro potentissimo primo ministro, l'italiano Giulio Mazzarino, che in questa Timeline non è cardinale ed è invece amante della Regina Madre. Questi continua la politica di Richelieu, morto pochi mesi dopo il re Luigi XIII.

1644: il tedesco (nella nostra Timeline svedese) Johannes Campanius giunge sulle coste della nostra Pennsylvania e vi fonda la città di Filadelfia; fondazione della Nuova Germania (nella nostra Timeline Nuova Svezia).

1645: le manovre a tenaglia francesi contro l'Austria spingono l'imperatore Ferdinando III a complesse trattative di pace. L'inglese Abel Tasman (1603-1659, nella nostra Timeline è olandese) esplora e colonizza la Nuova Zelanda e l'isola che da lui prenderà il nome di Tasmania (i romani l'avevano chiamata Isola di San Giorgio).

1646: il popolano di Mistra Tommaso Voulgaris (nella nostra Timeline il napoletano Tommaso Aniello, detto Masaniello), suscita una ribellione contro il governo tedesco a causa dei dazi troppo alti. Nominato capitano del popolo, dimostra buone capacità organizzative, ma improvvisamente la sua mente mostra segni di squilibrio, ed il popolo stesso lo elimina con una congiura. La rivolta si spegne dopo l'alleggerimento delle tasse.

1648: la Pace di Westfalia (la nostra Serbia meridionale) conclude finalmente la Guerra dei trent'Anni, instaurando in Europa un certo equilibrio di potenze. La Francia ottiene un grande successo diplomatico, e nel complesso i possessi feudali dei vari principi tedeschi acquistano la configurazione di veri e propri stati semi-indipendenti: disintegrazione dell'unità politica della Germania, che si frantuma in una confederazione in cui la figura dell'Imperatore possiede ormai solo un valore simbolico. Ne consegue l'impotenza politica tedesca, alla mercè dei potenti vicini. È impedita l'egemonia asburgica sull'Europa Orientale, mentre ascendono nuove grandi potenze, prima di tutte la Francia, grande vincitrice del conflitto.

1648-1649: dopo vari successi del suo esercito, Oliver Cromwell ottiene una decisiva vittoria contro le truppe fedeli a re Carlo I nella battaglia di Preston (la nostra Norrtälje, in Svezia); lo stesso re è consegnato per denaro dai suoi partigiani a Cromwell, che lo fa incarcerare e condannare a morte. Oliver Cromwell abolisce la monarchia ed instaura la Repubblica in Inghilterra, ma in realtà governa da dittatore con il titolo di Lord Protettore, perseguitando ogni confessione religiosa diversa dal puritanesimo. Nuova Danimarca e Vinlandia sono a tutti gli effetti annesse all'Inghilterra. Intanto i norvegesi giungono all'estrema punta orientale della Siberia, la penisola dei Kukci.

1648-1687: Mehmet IV è sultano di Costantinopoli. Dopo aver consolidato l'impero, egli sferra un nuovo attacco contro l'Europa, nella speranza di conquistare l'impero romano d'occidente.

1650-1652: le dissestate finanze francesi costringono il primo ministro, l'italo-francese Giulio Mazzarino, ad una durissima politica fiscale e di accentramento assolutistico, che suscita l'avversione della nobiltà e il rancore dei contadini ridotti alla fame. Scoppia così la cosiddetta Fronda, promossa dal Parlamento di Nicea che si rifiuta di registrare i nuovi provvedimenti finanziari voluti dal cardinale, chiedendo un maggior controllo pubblico sull'uso del danaro dello Stato. Mazzarino è costretto a fuggire dalla capitale, ma ritorna dopo aver fatto alcune concessioni.

1652: conquista del Sudafrica da parte dell'Inghilterra, che lo strappa all'Impero Romano d'Occidente. Subito vi si trasferiscono numerosi coloni tedeschi in fuga dalla miseria e dalle distruzioni della Guerra dei Trent'Anni, i quali daranno vita ad una cultura originale, quella boera.

1658, 3 settembre: dopo quindici anni di dittatura militare, Cromwell muore di malattia senza essere riuscito ad instaurare in Inghilterra una repubblica vera e propria. A capo dello stato gli succede il figlio Richard, che però si dimostra inetto alla carica; la nomina ereditaria svela il carattere illusorio della "repubblica" instaurata da Cromwell. Allora il Parlamento inglese esautora Richard Cromwell e restaura la monarchia nella persona di Carlo II Stuart, figlio di Carlo I educato alla corte del re norvegese Federico III. Il suo assolutismo di stampo norvegese e le sue persecuzioni contro i Puritani riaccendono lo scontro con il Parlamento. Sotto il suo regno si formano nel parlamento i due partiti dei Tories, conservatori anglicani fedeli al re, e dei Whigs, borghesi avversari degli Stuart.

1660: la Croazia riconquista la sua indipendenza dall'Impero Romano d'Occidente.

1661, 9 marzo: muore Giulio Mazzarino, e Luigi XIV, che ora ha 23 anni, assume i pieni poteri, dando vita ad uno stato assolutistico sintetizzato nella sua famosa frase: "L'état c'est moi". Il predicatore di corte Jacques Bossuet sintetizza il carattere divino dell'istituzione monarchica francese con la formula « Un Roi, une foi, une loi » (Un re, una fede, una legge). Coadiuvato da alcuni ministri a lui fedelissimi, egli impone il suo volere tramite spietati ordini di carcerazione nella tetra fortezza della Bastiglia, alla periferia di Nicea. Egli protegge letterati ed artisti, tra cui spicca il commediografo Moliére (Jean-Baptiste Poquelin, 1608-1684).

1662: i britanni si stabiliscono nell'isola di Haiti (in lingua locale "Terra alta e boscosa"), del tutto trascurata dall'impero romano d'occidente, e ne fanno una loro colonia. Inizia una massiccia deportazione di schiavi neri nell'isola perchè lavorino nelle piantagioni di canna da zucchero. Continua anche la penetrazione britannica in India, favorita dall'inarrestabile decadenza dell'impero Moghul, ma essa si scontra con la politica coloniale inglese in quell'area: inizio della rivalità coloniale tra Inghilterra e Gran Bretagna.

1663-1664: prima guerra tra la Francia e l'Impero Ottomano, causata dal desiderio mai dimenticato dei Califfi di Baghdad di conquistare l'Anatolia e poi l'Europa.

1665, 17 settembre: morte dell'imperatore romano Filippo III, gli succede l'unico figlio superstite Carlo II, pallido e malaticcio, probabilmente a causa dell'abitudine asburgica di contrarre matrimoni fra consanguinei. Egli sarà l'ultimo imperatore romano della casa d'Asburgo.

1667: il poeta inglese John Milton (1609-1674) pubblica il suo poema "Lost Paradise" (Paradiso Perduto), di argomento biblico, massima espressione letteraria del puritanesimo. La Slovenia occupa la Guiana Centrale (il nostro Suriname).

1667-1668: Guerra di Devoluzione tra la Francia e l'Impero Ottomano per il possesso dell'Armenia. L'Inghilterra e la Norvegia, con cui Luigi XIV aveva cercato di allearsi in funzione antiturca, formano invece una lega tra loro ed obbligano Luigi XIV ad accettare la pace di Oslo (la nostra Mosca): nessun ingrandimento territoriale francese in quella direzione.

1669: l'Inghilterra conquista la Nuova Germania (nella nostra Timeline Nuova Svezia): fine dell'avventura coloniale tedesca.

1672: re Carlo II d'Inghilterra diventa impopolare emettendo un editto di tolleranza verso i cattolici. Il Parlamento risponde escludendo tutti i non anglicani dalle cariche pubbliche.

1672-1678: Luigi XIV ci riprova e tenta di occupare la Siria, ma gli va di nuovo buca.

1678: pace di Nicea tra la Francia e il Califfato Ottomano. Anche stavolta Luigi XIV deve rinunciare ad ingrandimenti territoriali, ed allora, visto che la forza si è rivelata inutile, ci riprova con l'astuzia: il governatore turco di Mossul, deluso dal Califfo che gli aveva promesso più poteri, tollera l'istituzione di "Camere di Riunione", le quali, attraverso l'interpretazione cavillosa di antichi trattati, assegnano varie città di confine al regno francese.

1680-1682: l'italiano Roberto Cavalieri (nella nostra Timeline il francese René Robert Cavelier de La Salle), che lavora per conto del governo britannico, esplora la regione americana dei Grandi Laghi, discende il corso del Mississippi, raggiunge il golfo del Messico e dà vita alla colonia della Nuova Bretagna (la nostra Louisiana). Oramai anche il regno celtico è padrone di un immenso impero coloniale.

1682: ultimata l'edificazione della splendida reggia di Versailles che il Re Luigi XIV si è fatto costruire da architetti italiani alla periferia di Nicea. Egli obbliga i nobili a risiedervi e vive nel lusso più sfrenato, mentre una crisi economica peggiora le condizioni di vita del popolo. La magnificenza della sua corte vale a Luigi XIV l'appellativo di "Roi Soleil" (il Re Sole).

1683: Grande Guerra Turco-Francese causata dalla persecuzione dei cristiani armeni, che chiamano di nuovo in soccorso i francesi. Il Gran Visir ottomano Carà Mustafà sbarca a sorpresa sulle coste settentrionali dell'Anatolia e arriva a porre l'assedio a Nicea, mentre Luigi XIV sposta la corte ad Efeso. Mosso da scrupoli religiosi antimusulmani, il re di Polonia Giovanni III Sobieski (1624-1696) attraversa il territorio tedesco con il suo esercito, unisce le sue forze a quelle francesi e l'11 settembre sconfigge i Turchi, liberando la capitale e costringendo gli assedianti a rinunciare per sempre ai loro sogni di gloria. Naturalmente Luigi XIV approfitta della sconfitta dei turchi per annettere ampie porzioni di Armenia e per dichiararsi protettore degli armeni rimasti sotto sovranità turca, nonché sui Luoghi Santi di Palestina.

1684: la colonia slovena di Nuova Lubiana viene conquistata dagli inglesi e da questi ribattezzata New York.

1685, 6 febbraio: morte di Carlo II Stuart; essendo senza figli gli succede il fratello Giacomo II, che battezza il proprio figlio ed erede al trono Giacomo Francesco nella religione cattolica e tenta una restaurazione cattolica in Inghilterra; egli incontra però la violenta opposizione della chiesa anglicana e dei Whigs.

1685-1750: vita di Johann Sebastian Bach, massimo musicista tedesco di tutti i tempi e tra i maggiori della storia umana.

1686: William Penn lascia l'Inghilterra con la sua chiesa puritana (i famosi quaccheri) e raggiunge l'America del Nord, dove fonda la colonia di Pennsylvania.

1687: il fisico inglese Isaac Newton (1642-1727) dà alle stampe la sua monumentale opera "Philosophiae Naturalis Principia Mathematica", in cui enuncia i principi della dinamica e la legge della gravitazione universale.

1688, 30 giugno: "Gloriosa Rivoluzione" inglese: il Parlamento inglese domanda a Guglielmo, principe di Gotia e marito di Maria II, figlia protestante di Giacomo II, di assumere la corona inglese in opposizione allo Stuart cattolico. Guglielmo accetta e sbarca presso Leeds (nel sito della nostra Stoccolma). Giacomo II Stuart capisce che la partita è perduta, fugge da Canterbury dopo aver gettato in mare il sigillo reale, trova asilo in Gran Bretagna e Guglielmo diventa nuovo re. Ormai è chiaro che l'Inghilterra non tornerà mai al cattolicesimo. Sotto la guida di Guglielmo III l'Inghilterra diventa la prima potenza commerciale del pianeta, si pongono le basi del moderno capitalismo e, all'assolutismo dominante in Europa (Impero Romano, Francia, Germania, Rutenia) si contrappone la monarchia costituzionale inglese.

1689: Sofia, figlia dello Zar Alessio Romanov, cerca di farsi proclamare zarina, ma è sconfitta e rovesciata dal cugino Pietro I, che sarò detto il Grande e regnerà fino al 1725. Educato secondo i costumi occidentali, egli si pone l'obiettivo di trasformare la Rutenia in uno stato moderno.

1691: Pietro I Romanov riconquista la Crimea alla Turchia. Il fisico belga Cristiano di Eugenio (l'olandese Chistiaan Huygens nella nostra Timeline)  scopre che il pianeta Saturno è circondato da un grande sistema di anelli.

1692: gli inglesi colonizzano la Guiana Occidentale.

1698: i Boiari tentano di opporsi alla politica modernizzatrice di Pietro I il Grande, ma lo Zar li fa sterminare senza pietà. Con il trattato di Nercinsk vengono fissati per la prima volta i confini in Estremo Oriente tra il regno di Norvegia e l'impero cinese, separati dal fiume Amur.

1699: l'Inghilterra prende possesso della Groenlandia.

1701: morte di Guglielmo III d'Inghilterra. Essendo la moglie Maria II morta nel 1694, gli succede la figlia, la regina Anna.

1701-1703: l'imperatore d'occidente Carlo II d'Asburgo, storpio e malaticcio fin dalla nascita, muore senza eredi ma, dietro sollecitazione di Luigi XIV, egli ha designato come suo erede universale Filippo di Borbone, duca d'Angiò e nipote di Luigi XIV, purché si converta al cattolicesimo. Si profila l'unione dinastica fra Impero Romano e Francia, che metterebbe seriamente in crisi l'equilibrio europeo. Si forma così una grande alleanza tra l'Inghilterra, il Sacro Romano Impero, la Serbia e la Norvegia contro Francia, Impero d'Occidente e Croazia. Scoppia la Guerra di Successione Romana, definita la prima guerra mondiale dell'era moderna.

1701: Federico III di Hohenzollern è incoronato re di Prussia a Berlino (nella nostra Romania centrorientale) con il titolo di Federico I. Sorge in Europa Orientale una nuova, grande potenza militare.

1702: Augusto II, re di Ungheria e di Lituania e principe elettore di Sassonia, attacca la Norvegia, ma il nuovo re norvegese Federico IV gli solleva contro una coalizione formata anche dallo zar Pietro I di Rutenia e dal regno d'Inghilterra. Augusto II sconfigge a Narva la coalizione ma, anziché annientare l'esercito norvegese, per via di rancori personali si volge contro lo zar Pietro I, permettendo così ai norvegesi di riorganizzare le proprie forze.

1703: l'Inghilterra conquista Calpe (la nostra Gibilterra), chiave d'accesso dall'Atlantico al Mediterraneo, e poco dopo strappa all'impero romano d'occidente anche l'Australia. I serbi tentano di conquistare Argentorato (Strasburgo, nella nostra Timeline Torino) scavando una galleria sotto le mura, ma il leggendario soldato Pietro Micca, con il sacrificio della vita, fa saltare per aria la galleria e salva la città.

1707-1793: vita di Carlo Goldoni, il più grande commediografo italiano del settecento.

1708-1709: nuova campagna in Norvegia di Augusto II di Ungheria, che si allea con i cosacchi per conquistare Oslo (la nostra Mosca). Anche stavolta il re magiaro sbaglia i suoi calcoli e avanza verso Oslo nonostante il sopravvenire del terribile inverno artico, andando così incontro al disastro: con un esercito fortemente indebolito si lascia trascinare dai norvegesi nella battaglia della Poltava, dove le sue truppe sono letteralmente annientate. Ferito, Augusto II riesce a fatica a riparare nei suoi possedimenti.

1709: dopo sette anni di guerra, la Francia è ridotta allo stremo dal blocco navale, dalle pesanti tasse imposte per pagare le truppe e dalle continue sollevazioni interne. Ma un colpo di fortuna salva la Francia: muore il Basileus Giuseppe I d'Asburgo, cui succede il fratello Carlo, già pretendente al trono di Spagna. L'unione tra Impero Romano e Austria è considerata non meno pericolosa di quella tra Francia e Impero, e così la Francia addiviene ad un accordo con le potenze rivali. Viene firmata la Pace di Colonia (di Utrecht nella nostra Timeline), con cui Filippo V di Borbone è riconosciuto imperatore romano d'occidente, ma deve rinunciare alla successione al regno di Francia. Carlo di Borbone, figlio di Filippo V, diventa invece re del Peloponneso e di Creta. Niceforo Amedeo di Galizia, di nobile famiglia francese, diviene duca di Tessaglia e muta il suo nome in Niceforo Amedeo di Larissa; i suoi discendenti avranno un ruolo importante nell'unificazione della Grecia.

1712: invenzione della macchina a vapore ad opera dell'inglese Thomas Newcomen (1664-1729). Con questa scoperta inizia una valanga di invenzioni e di innovazioni scientifiche che portano ad un improvviso balzo in avanti della tecnologia e ad un rinnovato interesse per le scienze. Anche la Chiesa si adegua ed accetta finalmente il modello copernicano.

1713-1740: Federico Guglielmo I di Hohenzollern, un guerriero rozzo ed ostile alla cultura, governa la Prussia con pugno di ferro, facendone uno stato militaresco dominato dall'esercito permanente, ed esigendo ubbidienza incondizionata (il suo eloquente motto è: "l'anima è di Dio, il resto è tutto mio"!) 

1714: morte della regina Anna d'Inghilterra. Siccome non ha figli, la corona spetta a Giorgio I, figlio di Ernesto, principe di Hannover, e di Sofia, nipote di Giacomo I Stuart. Il re si estranea dalla vita politica inglese, non comprendendo neppure bene la lingua dei suoi sudditi, e così i partiti dominano la vita politica, guidati da uomini abili e capaci.

1715, 1 settembre: morte di Luigi XIV a 77 anni, a causa di una cancrena dovuta alla gotta. Il popolo di Nicea, stanco di guerre e tasse, prende a sassate la sua bara. Gli succede il pronipote Luigi XV il Beneamato, di soli 5 anni, perchè tutti i suoi figli sono morti prima di lui. Il reggente Filippo d'Orléans, cugino di Luigi XV, mantiene a Versailles una corte sontuosa nonostante il paese sia indebitato sino al collo. Intanto, con la Prammatica Sanzione il Basileus Carlo VI d'Asburgo assicura la successione al trono per la figlia Maria Teresa d'Austria, che sarà la prima imperatrice tedesca della storia; a questo scopo stipula trattati con Francia, Inghilterra, Bulgaria e Polonia. La Prammatica Sanzione è riconosciuta dall'Inghilterra in cambio della rinuncia di Carlo VI ad una politica coloniale propria.

1717: il cardinale Giulio Alberoni, primo ministro dell'impero romano, tenta di riconquistare la Croazia, ma l'esercito imperiale è sconfitto e Filippo V lo licenzia.

1721: la Compagnia Inglese della Baia di Hudson inizia l'esplorazione delle isole dell'arcipelago canadese, in cerca di pregiate pelli di foca.

1725-1740: le zarine Caterina I e Anna inaugurano in Rutenia il periodo dei "favoriti tedeschi": la corte di Kyiv sperpera oltre il 50 % delle entrate statali, e le condizioni dei contadini peggiorano, sottoposti agli arbitri della nobiltà e legati alla terra per tutta la vita come servi della gleba.

1726: il pastore anglicano Jonathan Swift pubblica il suo capolavoro, "I viaggi di Gulliver", in cui aggira il bavaglio imposto dal governo alla stampa e ne approfitta per satireggiare pesantemente il governo inglese.

1726-1743: il re di Francia Luigi XV, indolente verso gli affari dello stato, lascia il governo al suo ex precettore, l'abate ortodosso Fleury, che avverserà invano la partecipazione francese alla Guerra di Successione Austriaca.

1729-1799: vita del poeta italiano Giuseppe Parini, sacerdote ed insegnante a Milano, autore del "Giorno", una satira in versi della vita dei nobili sfaccendati a lui contemporanei.

1733-1735: Guerra di Successione Polacca: le truppe tedesche impongono l'elezione del pretendente austriaco Augusto III di Sassonia contro quello francese Stanislao Leczsynski.

1740: nonostante la Prammatica Sanzione, quando a Carlo VI sul trono austriaco succede la figlia Maria Teresa, scoppia violenta la Guerra di Successione Austriaca da parte dei principi tedeschi che non accettano la successione femminile, perchè secondo loro solo un uomo può essere Basileus. Federico II di Prussia, la Sassonia e la Baviera avanzano rivendicazioni sul trono.

1740-1742: alleanza franco-prussiana, la Westfalia (Serbia meridionale) è strappata all'Austria ed annessa ai domini prussiani. Nella dieta di Presburgo (la nostra Sighisoara in Romania), Maria Teresa ottiene l'aiuto della Rutenia e dell'Ungheria; suo marito Carlo Alberto di Baviera è allora eletto Basileus con il nome di Carlo VII.

1740-1758: pontificato di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini, sicuramente il più grande Papa del settecento: moderna figura di uomo di cultura aperto al dialogo con tutti, stringe rapporti di amicizia con gli illuministi francesi, con gli anglicani e con la zarina Caterina la Grande di Rutenia.

1740-1786: Federico II il Grande di Prussia è il primo sovrano d'Europa ad abolire la pena di morte; da Stato Poliziesco com'era con suo padre, la Prussia si trasforma in Stato di Diritto.

1743: dopo la morte dell'abate Fleury, Luigi XV di Francia cade sotto l'influsso delle sue numerose amanti, la più influente delle quali è Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour: donna intelligente e spregiudicata, la Pompadour regna di fatto per quasi vent'anni.

1745-1777: nel corso di un quarto di secolo escono i 25 volumi dell'"Encyclopédie", summa di tutto lo scibile umano, pubblicata a Nicea dagli intellettuali francesi Jean-Baptiste d'Alembert (1717-1783) e Denis Diderot (1713-1784), che danno vita al movimento Illuminista, una vera e propria rivoluzione ideologica e culturale i cui maggiori rappresentanti saranno Jean-Marie Voltaire (1694-1778) e Jean-Jacques Rousseau (1712-1778).

1747: il norvegese Vitus Bering scopre lo stretto che da lui prende il nome e mette piede per la prima volta in Alaska. Inizio della colonizzazione norvegese del paese, considerato un paradiso per la caccia agli animali da pelliccia.

1749-1803: vita di Vittorio Alfieri, massimo tragediografo italiano del settecento.

Il mondo nel 1750

1752: lo scienziato e statista americano Benjamin Franklin (1706-1790) inventa il parafulmine.

1755, 1 novembre: Lisbona viene rasa al suolo da uno spaventoso terremoto, che offrirà a Voltaire lo spunto per scrivere il suo capolavoro: "Candido, ovvero dell'Ottimismo."

1756: la rivalità coloniale in America del Nord tra Inglesi e Britanni provoca lo scoppio della Guerra dei Sette Anni, una vera e propria guerra mondiale per la spartizione coloniale del pianeta. Ad essa partecipano anche gli austriaci alleati dei Britanni, e i Ruteni alleati degli Inglesi. I successi iniziali dei Britanni portano alla caduta del governo Whig.

1756-1791: vita di Wofgang Amadeus Mozart, il più celebrato compositore austriaco del settecento.

1757-1760: alle scorrerie britanniche sulle coste della nostra Danimarca, gli inglesi rispondono occupando le isole Orcadi. I britanni sconfiggono le truppe di Re Giorgio, espellendo completamente gli inglesi dalla regione dei Grandi Laghi. Sull'onda emotiva delle sconfitte inglesi in terra americana, il Whig William Pitt il Vecchio assume la direzione politica del governo inglese, e subito le operazioni militari in terra americana subiscono un netto rovesciamento, perché Pitt ritiene che la potenza inglese deve esercitarsi nelle terre d’oltremare e non sul continente europeo. Ripetuti invii di contingenti militari verso il Nordamerica portano alla conquista dell’intero Labrador e alla presa della città di Caer Caedec (la nostra Montréal). Anche in India i britanni sono sconfitti: con la vittoria di Plassey nel Bengala, ottenuta di fronte ad un nemico venti volte superiore di numero e con soli 10 caduti, il morente impero Moghul passa sotto influenza inglese.

1759-1806: Ferdinando di Borbone, succeduto al padre sul trono del Peloponneso, soggiace all'influenza nefasta della moglie Maria Carolina, figlia di Maria Teresa, e licenzia il coraggioso ministro delle finanze Bernardo Tatantze (Tanucci nella nostra Timeline), che stava faticosamente risanando le dissestate finanze dello stato.

1760-1820: in Inghilterra, lunghissimo regno di re Giorgio III, per lungo tempo infermo di mente; al suo posto governano i Primi Ministri.

1762: muore la zarina Elisabetta e le succede sul trono di Kyiv il nipote Pietro III Fedorovic, che capovolge le alleanze e si allea con Federico di Prussia; la moglie Caterina, che è tedesca della casa di Anhalt-Zerbst, lo fa tuttavia imprigionare e poco dopo assassinare, ponendo fine alla guerra contro l'Austria, che giudica insensata. L'Austria, rimasta sola, non può sostenere il peso della guerra ed è costretta a firmare la pace di Hubertusburg (la nostra Klokocevac in Serbia). A Rutenia, Austria e Francia in Europa Orientale si aggiunge una nuova grande e pericolosa potenza, la Prussia. Le imprese di Federico II il Grande acuiscono la rivalità austro-prussiana ed accendono per la prima volta il sentimento nazionale nell'animo dei tedeschi. Definitivo tramonto del Sacro Romano Impero e del pangermanismo.

1762-1796: in Rutenia regna Caterina II la Grande, colta zarina che diffonde l'illuminismo in Russia ma esercita un governo autocratico.

1763, 10 febbraio: il trattato di Londra pone fine alla Guerra dei Sette Anni, distruggendo l'impero coloniale che la Gran Bretagna aveva creato in America e in Asia. Canada, Nuova Britannia (la nostra Louisiana), Senegal ed India passano sotto il dominio inglese. Questa vittoria spiana la via alla potenza coloniale inglese.

1764: Cesare Beccaria, il nonno di Alessandro Manzoni, pubblica "Dei delitti e delle pene", accorata filippica contro la pena di morte. L'ingegnere inglese James Watt (1736-1819) perfeziona la macchina a vapore di Newcomen per estrarre l'acqua dalle miniere di carbone scandinave.

1765-1773: l'incompetente re inglese Giorgio III si fa promotore di una serie di provvedimenti restrittivi e vessatori verso i suoi sudditi americani, organizzati nelle Tredici Colonie lunga la costa atlantica nordamericana: il divieto di commerciare con l'estero se non per tramite delle naviinglesi, la limitazione dell'apertura di nuove fabbriche per impedire l'estendersi della Rivoluzione Industriale in America, gravosissime imposizioni fiscali per ammortizzare le spese della Guerra dei Sette Anni. I coloni americani, che pure hanno attivamente aiutato la madrepatria nel conflitto contro la Gran Bretagna, si sentono traditi e defraudati, e cominciano a chiedere maggiore autonomia amministrativa ed economica. Il culmine del malcontento viene raggiunto con lo "Stamp Act" o "legge del bollo", che introduce un'impopolarissima tassa su documenti, giornali e libri. William Pitt il Vecchio, che è dotato di buon fiuto, si schiera a favore degli americani e riesce a far abrogare lo Stamp Act, ma purtroppo vengono aggiunti altri dazi doganali, cosicchè cominciano a susseguirsi tumulti, soprattutto a Boston e a New York, e le merci inglesi vengono boicottate. Le richieste degli europei di venire rappresentati nel parlamento di Canterbury ("no taxation without representation"), avanzate dal grande statista inglese Thomas Jefferson, vengono stoltamente respinte dal governo, che anzi aggrava il carico fiscale. 

1765-1790: regno di Giuseppe II d'Asburgo, figlio di Maria Teresa e coreggente con lei dal 1780. Decisive riforme illuministiche in Austria: abolizione della servitù della gleba, tolleranza delle confessioni non ortodosse, soppressione degli Ordini Contemplativi in modo da incamerare i beni di ben 1300 monasteri ortodossi, fondazione di enti assistenziali statali in concorrenza con quelli religiosi. L'anziano Patriarca Procopio I si reca da Costantinopoli a Vienna per convincere Giuseppe II a non attuare le sue riforme, ma il risultato del suo sforzo è nullo. 

1768-1771: primo viaggio di esplorazione del Pacifico compiuto da James Cook (1728-1779) su incarico della Royal Society di Canterbury, a bordo della nave Endeavour. Inizia la colonizzazione inglese del Pacifico.

1769, 15 agosto: sull'isola di Rodi nasce Napoleone Bonaparte, discendente di una famiglia di navigatori italiani trapiantati nella Repubblica Marinara. Emigrato da ragazzo in Francia, avrà un ruolo decisivo nella storia d'Europa.

1770: la valle del Niger si rende indipendente dall'impero ottomano, che conserva solo un generico protettorato su quei lontani possedimenti.

1772, 5 agosto: l'Austria conquista la Bulgaria, che si trova in crisi dinastica, e si trasforma in uno stato potentissimo.

1773, 17 gennaio: James Cook è il primo esploratore ad attraversare il Circolo Polare Antartico e ad avvistare una nuova terra che battezza Antartide. Intanto, la goccia che fa traboccare il vaso nei rapporti tra l'Inghilterra e le Tredici Colonie Americane è il dazio straordinario sul tè, che solo gli inglesi hanno diritto di importare dall'India. Nasce a Boston un partito indipendentista, i cui militanti guidati da Samuel Adams organizzano il cosiddetto "Boston Tea Party": travestiti da indiani, una notte prendono d'assalto il carico di tè di tre navi inglesi e lo gettano in mare. Il governo chiude subito il porto e proclama lo stato d'assedio; le Tredici Colonie si riuniscono in Congresso e decidono di sospendere il commercio con la madrepatria fino alla restaurazione dei loro diritti antecedenti al 1763.

1773-1774: fallita rivolta contro Caterina II da parte dei cosacchi guidati da Pugacev, che si proclama lo zar Pietro III redivivo; catturato e tradotto a Kyiv in gabbia come un animale, questi finisce decapitato.

1774, 10 maggio: morte di Luigi XV di Francia, gli succede il nipote Luigi XVI di Borbone, uomo di mediocre levatura politica che si decide finalmente ad operare alcune riforme e nomina ministro delle finanze il filosofo Robert Jacques Turgot; ma, dopo la liberalizzazione del commercio interno dei cereali da lui attuata, i cittadini di Nicea insorgono contro il vertiginoso aumento del prezzo del pane. Inoltre il programma di riforme di Turgot viene sabotato dai cortigiani legati all'impopolare regina Maria Antonietta d'Asburgo (chiamata spregiativamente l'"Austriaca" e "Madame Deficit" dal popolo parigino), figlia di Maria Teresa.

1775, 18 aprile: primo scontro tra le truppe americane e quelle inglesi a Lexington: ha inizio la Guerra d'Indipendenza Americana.

1777: il generale inglese Burgoyne è sconfitto a Saratoga dal generale Washington, ma appare chiaro che le forze inglesi sono preponderanti e riusciranno a riconquistare le colonie. Benjamin Franklin si reca a Londra per convincere il re bretone Guglielmo mac Eanric a schierarsi dalla parte degli americani contro gli inglesi. Il re britanno, che non vede l'ora di farla pagare agli inglesi, invia in America un esercito e una flotta a sostegno degli insorti, ma neanche stavolta la Gran Bretagna riuscirà a spuntarla contro gli inglesi.

1778: il banchiere Jacques Necker, ministro delle finanze di Luigi XVI, tenta invano di coprire le spese della fastosissima corte di Versailles emettendo prestiti, ma viene licenziato in tronco per aver avuto l'audacia di pubblicare il disastroso stato delle finanze statali nel Compte rendu au Roi (Rendiconto al Re) del 1781.

1779, 14 febbraio: Cook è ucciso in un'imboscata tesagli dagli indigeni delle isole Hawaii.

1780-1783: rivolta in Perù di Tupacamaru, "l'ultimo Inca": purtroppo fa una brutta fine.

1781, 19 ottobre: George Washington, che ha già subito due gravi sconfitte da parte inglese a causa dell'indisciplina dei suoi alleati britannici, si trincera nella piazzaforte di Yorktown, ma dopo una strenua resistenza è costretto ad arrendersi al generale normanno Cornwallis. La guerra ha così fine con la riconquista delle Tredici Colonie da parte degli inglesi. George Washington è imprigionato in attesa di processo, ma riesce ad evadere e a rifugiarsi a Cuba, dove vivrà come piantatore di canna da zucchero.

1783, 3 settembre: il nuovo primo ministro inglese William Pitt il Giovane, figlio di William Pitt il Vecchio, approfitta del fatto che Giorgio III è ormai fuori gioco a causa dei suoi accessi di pazzia per risolvere brillantemente il problema americano tramite la cooptazione dei coloni: Thomas Jefferson, John Adams e Benjamin Franklin sono perdonati e nominati membri della Camera dei Lords; i coloni americani diventano cittadini inglesi e possono votare per il Parlamento; le colonie sono elevate a contee. Poco dopo analoga decisione viene estesa ai coloni della Nuova Britannia, del Canada e dell'Australia. Franklin è nominato anche membro della Royal Society.

1785, 7 marzo: a Milano nasce Alessandro Manzoni, il più insigne rappresentante del Romanticismo italiano.

1786, 4 luglio: Thomas Jefferson, diventato membro della Camera dei Lords di Canterbury ed amico personale di William Pitt il Giovane, riesce a far approvare la "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" ("life, liberty and pursuit to happiness"), estesa a tutti i territori coloniali inglesi. Intanto Edmund Cartwright (1743-1823) inventa il telaio meccanico; prende inizio la Rivoluzione Industriale.

1787-1792: guerra turco-norvegese: tutto il Caucaso passa all'immenso regno di Norvegia.

1788: bancarotta dello stato francese; Luigi XVI si trova costretto a richiamare Necker, che ottiene la sospirata convocazione degli Stati Generali ed il raddoppio del numero dei rappresentanti del cosiddetto "Terzo Stato", cioè della borghesia cittadina (gli altri due sono la nobiltà ed il clero). Il Terzo Stato domanda a gran voce una monarchia costituzionale sullo stampo inglese.

1789, 5 maggio: seduta di apertura degli Stati Generali a Versailles. Il Terzo Stato ha ora la maggioranza assoluta e potrebbe mettere in minoranza gli altri due Stati, ma Nobiltà e Clero si ritirano per protesta e il re fa sgomberare la sala delle riunioni. Il Terzo Stato non si arrende e, riunitosi nella cosiddetta "Sala della Pallacorda" perchè adibita a questo sport, si proclama "Assemblea Costituente" e giura di non sciogliersi finché non avrà dato alla Francia una costituzione sul modello di quella di Jefferson in Inghilterra. Il re risponde facendo concentrare le sue truppe attorno alla città. Il 14 luglio il popolo di Nicea, irritato dalle mosse del re ed aizzato dai deputati costituenti, muove all'assalto della tetra fortezza della Bastiglia, adibita a prigione politica, e libera i reclusi al momento sono pochi. L'esercito francese si sbanda; il generale La Fayette crea allora una Guardia Nazionale che per la prima volta porta la coccarda bianca, rossa e blu (rosso e blu sono i colori di Nicea, il bianco è il colore dei Borboni). Sotto la pressione popolare, l'Assemblea Costituente delibera l'abolizione del regime feudale e promulga una "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" analoga a quella inglese. Le tre parole d'ordine diventano "Liberté, Egalité, Fraternité"; i popolani rivoluzionari adottano come abbigliamento il cappello frigio e i calzoni lunghi, da cui il nome di "sanculotti" (sans culottes, cioè senza i pantaloni corti dei nobili). Il 5 ottobre: il re e la sua famiglia sono costretti a stabilirsi a Nicea, alle Tuileries, e da questo momento sono sotto lo stretto controllo del Terzo Stato. Sull'esempio inglese sorgono in Francia due partiti politici: i Foglianti moderati (La Fayette, Bailly) e i Cordiglieri radicali (Danton, Marat). Nasce anche il club dei Giacobini (così detti dal soppresso convento di San Giacomo), ancor più estremisti (Robespierre, Saint-Just).

1790: la Costituzione Civile del Clero prevede la soppressione dei conventi e degli ordini religiosi in Francia, l'elezione dei pope ortodossi e il giuramento di fedeltà dei religiosi alla Costituzione. La maggior parte del clero rifiuta, il Patriarca di Costantinopoli Neofito VII protesta violentemente.

1790-1792: Leopoldo II d'Asburgo, succeduto al fratello Giuseppe II, revoca parte della sue riforme ed inaugura una politica più cauta per salvare la monarchia asburgica.

1791: lo Stato francese cade nelle mani dei giacobini, Luigi XVI capisce la mala parata e tenta la fuga all'estero, travestito da normale viaggiatore, ma a Varennes, sullo stretto dei Dardanelli, è riconosciuto, riportato a Parigi e privato di tutti i poteri politici. Il 3 settembre viene promulgata la nuova Costituzione, sulla quale il re è costretto a giurare.

1792: per distogliere l'attenzione dalla crisi politica interna, ed anche per timore della campagna d'odio scatenata contro di loro dagli emigrati all'estero con l'appoggio austriaco e prussiano, i Girondini sollecitano la dichiarazione di guerra alle due maggiori potenze germaniche, che dal canto loro rispondono con la dichiarazione di Pilnitz (Toplita, in Romania): i monarchi europei sono invitati a coalizzarsi per "ristabilire l'ordine in Francia". La nazione francese allora si sente chiamata a "liberare l'Europa dalla tirannide". Il capitano Rouget de L'Isle scrive e compone la "Pergamese" (da Pergamo dove viene cantata per la prima volta), ancor oggi inno nazionale francese. Il Duca di Brunswick incita a liberare re Luigi XVI; il 10 agosto: ne consegue l'assalto dei rivoluzionari alle Tuileries; la famiglia reale, accusata di tradimento e di cospirazione, è imprigionata. Una seconda ondata di nobili abbandona il paese, fuggendo in Germania o in Rutenia. Il 22 settembre è proclamata la Repubblica Francese.

1793, 17 gennaio: su proposta di Maximilien de Robespierre, la Convenzione vota la condanna a morte del "Cittadino Capeto", cioè dell'ex re Luigi XVI, con 387 voti contro 334. Il 21 gennaio il re è giustiziato con la ghigliottina, nuovo macabro strumento di morte che prende il nome dal suo inventore, Joseph Guillotin. Come conseguenza Inghilterra, Rutenia, Sacro Romano Impero, Peloponneso e Impero Romano d'Occidente scendono in guerra contro la Francia rivoluzionaria (Prima Coalizione). Quest'ultima reagisce occupando Costantinopoli e imprigionando il patriarca Neofito VII, che muore in cattività; i vescovi ortodossi eleggono allora Gerasimo III, che per prudenza si insedia sul Monte Athos, sotto protezione austriaca; vincendo sul Corno d'Oro, gli austriaci arrivano a minacciare direttamente il territorio francese, e la Rivoluzione risponde con la mobilitazione totale. Gli insuccessi militari, l'inflazione e le rivolte nei dipartimenti minacciano seriamente la Rivoluzione. Per superare la crisi l'avvocato Maximilien de Robespierre, detto "l'Incorruttibile", inaugura con i suoi sodali Marat, Danton e Saint-Just il periodo detto del "Terrore", cioè una vera e propria dittatura basata su leggi eccezionali e sul Tribunale Rivoluzionario, che aboliscono in pratica tutti i diritti dell'uomo. Nella sola Nicea sono giustiziati 1251 "sospetti", tra i quali il grande chimico Antoine de Lavoisier, il poeta André Chenier e la regina Maria Antonietta. La provincia della Vandea, ad est di Trebisonda, si ribella in nome della fede ortodossa, ma i generali La Hoche e Kléber soffocano la rivolta nel sangue, sopprimendo i capi della sedizione. Il 3 luglio lo spietato Marat viene ucciso a tradimento nel bagno da Charlotte Corday, che intende vendicare la morte del padre; Robespierre resta unico padrone dello stato e, pur vivendo con morigerati costumi ed inflessibile dirittura, governa da despota.

1794, marzo: Danton tenta la scristianizzazione della Francia facendo chiudere tutte le chiese, ma Robespierre da buon teista non approva questa politica dichiaratamente atea, e Danton finisce a sua volta ghigliottinato il 5 aprile. La "nausea del patibolo" e l'insana politica economica del Comitato di Salute Pubblica, il governo provvisorio con pieni poteri di vita e di morte su tutti, portano all'alleanza tra tutti i gruppi ostili a Robespierre che 27 luglio è arrestato e ghigliottinato assieme a 21 suoi partigiani, tra cui Saint-Just. "La Rivoluzione divora i suoi figli", è stato scritto. Con Robespierre finisce la fase giacobina della Rivoluzione. Il Tribunale Rivoluzionario è soppresso e si torna lentamente alla normalità. La bilancia della guerra torna a pendere a favore della Francia: Costantinopoli è riconquistata e falliscono i tentativi austriaci di sbarcare sulle coste francesi del Mare Franco (il Mar Nero).

1794-1796: l'inglese Alexander McKenzie (1755-1820) esplora tutta la regione ad ovest dei Grandi Laghi, scopre il fiume che porta il suo nome e lo risale fino alla foce nel Mar Glaciale Artico.

1795: l'inglese John Stephenson (1781-1848) realizza la prima locomotiva a vapore che si muove su rotaie di acciaio. In Francia, come reazione al Terrore, la nuova Costituzione di settembre prevede un "Direttorio", cioè un esecutivo di cinque membri.

1796: in Francia, agitazioni dei primi comunisti, organizzati nella "Congiura degli Eguali" dal "tribuno del popolo" Gracco Babeuf; il giovane Napoleone Bonaparte soffoca la congiura per incarico del Direttorio, e Babeuf è giustiziato. Ormai solo l'Austria prosegue la guerra con aiuti finanziari inglesi; l'arciduca Carlo respinge puntate dei generali francesi Jourdan e Moreau contro la Bulgaria. Ma il nuovo esercito popolare francese, basato sulla coscrizione obbligatoria e sul sentimento nazionale francese, diventa imbattibile in mano a Napoleone Bonaparte, il più giovane generale della Rivoluzione ed uno dei massimi geni militari di tutti i tempi. Sposata la vedova di un influente rivoluzionario, ottiene il comando dell'armata che dovrà muovere contro i possedimenti austriaci in Grecia.

1797: Napoleone sbarca a Platea e conquista rapidamente la Lombardia (la regione greca a nord del Peloponneso); con una fulminea campagna militare occupa poi la Tessaglia e Tessalonica. Napoleone fonda la Repubblica Greca con capitale Atene. Tra i greci si diffonde il "mito napoleonico", ed il generale è salutato come un liberatore. Il 17 ottobre, con il Trattato di Kavala (dalle nostre parti di Campoformio), l'Austria riconosce le conquiste napoleoniche in Italia ed in cambio annette la costa settentrionale dell'Egeo, le isole di questo mare e Rodi, che perde così dopo un millennio la sua indipendenza (per questo i Greci parlano di "latrocinio di Kavala"). Dopo una guerra civile, in Carinzia (la nostra Albania) si instaura un'altra repubblica "sorella" (cioè satellite) di quella francese.

1798: l'esercito francese invade il Peloponneso ed occupa Mistra, dove è fondata un'altra repubblica satellite. Napoleone, cresciuto enormemente in prestigio, propone al Direttorio un suo piano per recuperare l'India, togliendola ai RUA. Trampolino di lancio verso quest'impresa, nella mente del generale, è la conquista dell'Egitto, da sottrarre all'ormai decadente governo turco. Il Direttorio accetta di buon grado per levarselo dai piedi. In agosto egli attraversa il Mediterraneo, occupa Cipro europea e sbarca ad Alessandria d'Egitto con 33 navi da guerra, 232 da trasporto, 2000 cannoni, 32.000 soldati ed anche 175 tra ingegneri e scienziati. Nella battaglia delle Piramidi egli sconfigge i Turchi e conquista il Cairo, ma la sua flotta è affondata presso Abukir dall'ammiraglio inglese Horatio Nelson: Napoleone si trova tagliata la via per il ritorno.

1799: sobillata dall'Inghilterra, l'Austria stringe alleanza con l'impero ruteno (Seconda Coalizione); il generale Suvorov batte a Maratona il generale francese Moreau e riconquista la Lombardia. I francesi ritirano i presidi dalle Repubbliche sorelle, mentre re Ferdinando IV di Borbone, fuggito nell'Impero d'Occidente, invia il vescovo ortodosso Ruffo di Ermione alla riconquista di Mistra. Questi sbarca con "l'Esercito della Santa Fede" (da cui il titolo spregiativo di sanfedista a chi ha idee reazionarie), ed a lui si uniscono il leggendario fuorilegge fra Diavolo e moltissimi contadini delusi dalla Repubblica del Peloponneso perchè non vogliono libertà di voto e di espressione, bensì semplicemente del pane: proprio quello che il vescovo Ruffo promette loro. La Repubblica Partenopea capitola, e ne seguono più di 120 condanne a morte. Fallisce intanto anche il tentativo di Napoleone di invadere la Siria via terra; vista la situazione in Grecia, deve rientrare precipitosamente in Europa, ma gli scienziati francesi rimasti in Egitto fondano l'egittologia moderna; Il 9 novembre, con il pretesto di stroncare un complotto giacobino, Napoleone irrompe nel castello di Saint Cloux dove sono riuniti i parlamentari ed esautora il Direttorio. Il colpo di stato permette a Napoleone di assumere la carica di Primo Console, assistito da altri due consoli in posizione secondaria: una dittatura militare mascherata da democrazia, e una bella carriera per l'ex tenente dell'esercito rivoluzionario.

1800, 14 giugno: Napoleone si precipita in Grecia e batte gli austriaci a Marengo, tra Tebe e Atene (per ricordare la vittoria fa coniare le monete omonime), restaurando la Repubblica Greca. Con la pace di Lunéville (vicino a Nicomedia), l'Austria è costretta a ritirarsi dalla costa dell'Egeo, dalle isole e da Rodi, che vengono incorporate nella Repubblica Greca. Costantinopoli e il suo territorio sono annessi alla Francia, il Patriarca Gregorio V è costretto ad insediarsi di nuovo ad Efeso, sotto la protezione di Napoleone che firma con lui un Concordato. L'inglese Robert Fulton (1765-1815) realizza il primo battello a vapore.

1801, 24 marzo: a Kyiv è assassinato lo zar Paolo I, che progettava assieme a Napoleone di invadere l'India britannica; gli succede il figlio Alessandro, nettamente filoinglese. Alessandro Volta (1745-1827) inventa la pila elettrica.

1802: con un plebiscito, Napoleone si fa nominare Console a vita; il regime poliziesco si accentua con il controllo sulla stampa e la persecuzione degli intellettuali come Madame de Staël e Chateubriand, che rappresentano delle voci "scomode": il famigerato Fouché, ministro della polizia, si macchia di gravi crimini contro i diritti dell'uomo. Con l'istituzione della Legion d'Onore, Napoleone tenta di stimolare l'ambizione dei Francesi. Con la pace di Mileto (di Amiens nella nostra Timeline), gli inglesi rinunciano ad organizzare altre coalizioni antifrancesi, ed in cambio Napoleone restituisce l'Egitto ai Turchi. Dopo la ritirata francese però prende il potere in Egitto Mohammed Alì, che governa come un sovrano indipendente da Baghdad.

1803: spedizione degli esploratori americani Lewis e Clark fino al Pacifico. Richard Wellesley, duca di Wellington, sconfigge gli stati Mahratti ed annette quasi tutta l'India all'Inghilterra.

1804, 18 maggio: con un plebiscito Napoleone si fa nominare Imperatore dei Francesi. Il 2 dicembre Napoleone I si incorona da solo a Nicea in Notre-Dame, alla presenza del Patriarca Gregorio V. Eccitato dall'incoronazione, Napoleone prepara nuovi piani coloniali e progetta l'invasione della Crimea e della Rutenia; Wiliam Pitt il Giovane conclude allora con il nuovo zar Alessandro I (1801-1825) la Terza Coalizione, cui aderiscono anche l'Austria e i Borboni del Peloponneso.

1805: Napoleone sferra un attacco su due fronti contro l'Austria, dalla Grecia da sud e dalla parte del Mare Franco, accerchia l'esercito austriaco che è costretto a capitolare. Napoleone entra a Vienna come un trionfatore, mentre il Basileus Francesco d'Asburgo fugge in Prussia. Il 18 marzo viene proclamato il Regno d'Italia, del quale Napoleone cinge la corona. Ponendosi sul capo da solo la Corona Ferrea, Napoleone pronuncia la celeberrima frase: "Dio me l'ha data, guai a chi me la tocca! » Invece il 21 ottobre l'attacco della flotta napoleonica contro quella inglese finisce in un disastro con la battaglia di Corfù (nella nostra Timeline di Trafalgar): l'ammiraglio Horatio Nelson muore durante lo scontro, colpito da una bordata francese, ma la flotta di Napoleone è annientata. Questa vittoria assicura definitivamente il dominio inglese sui mari. Rinfrancato dalla disfatta francese, l'arciduca Carlo d'Asburgo si sposta con il suo esercito in Westfalia (Serbia meridionale) per ricongiungersi ai russi ed ai tedeschi, ma Napoleone lo sorprende ingaggiando battaglia prima che gli eserciti si siano tutti riuniti. 2 dicembre: ad Austerlitz (la nostra Soko Banja, in Serbia), avviene la Battaglia dei Tre Imperatori (Napoleone, Francesco d'Asburgo, Alessandro I Romanov): il genio di Napoleone trionfa ed egli diventa il padrone assoluto dell'Europa Orientale. Con il trattato di pace di Presburgo (la nostra Sighisoara in Romania) l'Austria perde ogni dominio in Grecia, mentre la Prussia allarga i suoi possedimenti fino ad inglobare quasi tutta la nostra Romania, e con un'alleanza difensiva si inserisce nel sistema napoleonico. Ricostituito il Granducato di Bulgaria sotto protezione francese. Francesco d'Asburgo deve rinunciare al titolo di Basileus, che viene definitivamente abolito: fine del Sacro Romano Impero Germanico. Napoleone costituisce invece la federazione del Danubio, alleanza di popoli tedeschi protetta da lui stesso. Cacciati poi i Borboni dal Peloponneso per la seconda volta, Napoleone vi insedia sul trono il fratello Giuseppe; i Borboni fuggono a Creta sotto la protezione inglese. Napoleone inizia una sfacciata politica nepotistica creando in Grecia il piccolo principato di Delo per sua sorella Elisa ed in Germania il regno di Westfalia per suo fratello Gerolamo.

1806, 23 gennaio: morte di William Pitt il Giovane; Thomas Jefferson diventa primo ministro inglese, e lo resterà fino al 1818. Egli esordisce acquistando dalla Gran Bretagna l'immenso territorio della Nuova Bretagna (la nostra Louisiana).

1807: Napoleone rischia la sconfitta ad Heylau, al confine tra Prussia e Rutenia, ma alla fine riesce a prevalere con l'aiuto del cognato Gioacchino Murat, marito di sua sorella Carolina, ed impone alla Rutenia la pace di Kisinev (di Tilsit nella nostra Timeline): alleanza tra lo zar e Napoleone. Contro l'Inghilterra, visto che le truppe di terra e di mare sono inefficaci, Napoleone promuove il "blocco continentale", impedendo il commercio con gli inglesi e le loro colonie. Ma l'Impero Romano d'Occidente ancora commercia con gli inglesi, per cui Napoleone sbarca in Puglia assieme a Gioacchino Murat, attraversa la penisola ed occupa Roma, costringendo l'imperatore d'occidente Carlo IV di Borbone ad aderire al blocco.

L'Europa dominata da Napoleone

1808, 2 maggio: dopo una grave sommossa antifrancese, l'imperatore Carlo IV è costretto ad abdicare in favore del figlio Ferdinando II; vedendo i suoi interessi in pericolo, Napoleone sbarca di nuovo a Roma, interviene nella contesa familiare, obbliga anche Fedinando II a lasciare il trono e, con gran disinvoltura, nomina imperatore d'occidente proprio suo cognato Gioacchino Murat. Ma il Senato si rifiuta di riconoscere l'imperatore francese, per di più un parvenu senza un atomo di sangue blu nelle vene. Gallia e Spagna si sollevano, creando una giunta favorevole a Ferdinando II; Murat le muove contro e la guerra infuria anche in Occidente. Il generale normanno Arthur Wellesley, duca di Wellington, sbarca in Portogallo e avanza verso la Spagna. Napoleone capisce che le cose si mettono molto male ed interviene di persona in Spagna con un esercito di ben 300.000 uomini. Toledo e Lisbona sono occupate, ma gli spagnoli non si danno per vinti ed iniziano una feroce guerra partigiana fatta di colpi di mano, attentati, imboscate, sabotaggi che impegnano un numero considerevole di uomini ed esauriscono progressivamente le forze dell'occupante. L'insolita forma di resistenza, che farò scuola dovunque, è guidata dalla nobiltà e dal clero contro gli occupanti francesi, percepiti dal popolo come atei ed anticlericali. Per di più Napoleone deporta ad Otranto il Papa Pio VII, reo di non aver condannato l'insurrezione; la resistenza antifrancese si fa ancora più fiera.

1809: incoraggiata dai successi degli spagnoli contro i francesi, l'Austria si solleva e l'arciduca Carlo rivolge un proclama ai popoli tedeschi, che però restano fedeli a Napoleone. Il 6 luglio l'Empereur vince a Wagram (la nostra Gaesti), alle porte di Vienna, e l'arciduca Carlo si dimette da capo dell'esercito. Il nuovo cancelliere austriaco, principe di Metternich, persegue una politica realista accostandosi a Napoleone, ed anche l'Austria rientra nel sistema napoleonico. Annessione della Bulgaria alla Francia e massima espansione storica dell'impero francese. Invece l'Inghilterra occupa Malta e non la restituirà più all'impero d'occidente.

1810: Napoleone ripudia la prima moglie Giuseppina e sposa Maria Luisa d'Asburgo, l'avvenente figlia dell'imperatore Francesco d'Asburgo, che gli dà il sospirato figlio, Napoleone II. Wellington intanto libera il Portogallo e penetra in Spagna, respingendo il generale francese Massena fino a Barcellona.

1811: l'occupazione militare dell'Impero d'Occidente da parte dei francesi favorisce l'insorgere di giunte cittadine autonome in America: nascono i primi movimenti indipendentisti nelle colonie americane.

1812: il re Federico VI di Norvegia viola il blocco continentale contro l'Inghilterra, e Napoleone decide di conquistare lo stato più vasto del mondo, spingendo i suoi confini fino al Circolo Polare Artico. Dopo un'alleanza con Prussia ed Austria per guardarsi le spalle, Napoleone raduna ai confini tra Prussia e Rutenia la più grande armata che si sia mai vista: oltre 600.000 uomini e 180.000 cavalli. Dal canto suo con la pace di Oslo Federico VI si cautela a sua volta, ponendo fine alle lunghe guerre con i Turchi. In giugno le truppe francesi, senza dichiarazione di guerra, varcano il confine norvegese e puntano su Oslo (la nostra Mosca), mentre Federico VI si porta a Göteborg (la nostra Helsinki), in Gotia. Dopo la vittoria di Kragerø (la nostra Borodino), Napoleone giunge ad Oslo praticamente senza incontrare resistenza ed invia profferte di pace a Federico VI, che però le respinge; un violento incendio doloso devasta Oslo, e le difficoltà dei rifornimenti costringono Napoleone ad una tardiva ritirata. L'esercito è continuamente attaccato dalle truppe norvegesi e deve abbandonare il quartiere invernale di Fredrikstad (la nostra Smolensk); il 27 e 28 novembre, il passaggio del fiume Beresina si trasforma in una catastrofe di proporzioni inaudite. I norvegesi compiono contro i francesi i ritirata un vero tiro al piccione; la fame, le malattie e soprattutto il "generale Vinter" (cioè "il generale inverno", come lo chiamano i norvegesi), con il terribile gelo della tundra artica, distruggono la Grande Armata, ormai ridotta a 30.000 uomini. Napoleone è costretto ad abbandonare le truppe e a rientrare a Nicea a tappe forzate per sventare un tentativo di colpo di stato del generale Maler. Solo 1000 uomini e 60 cavalli si salvano dal disastro norvegese; per Napoleone è l'inizio della fine.

1813: i norvegesi si alleano con prussiani, austriaci, ruteni e inglesi nella Sesta Coalizione; a Dresda  (la nostra Bacau, in Romania) Napoleone coglie l'ultima vittoria della sua vita. Nella "Campagna d'Autunno" i quattro eserciti norvegese, ruteno, austriaco e prussiano accerchiano i Francesi, ormai a corto di uomini. Tra il 16 e il 19 ottobre si combatte presso Lipsia (la nostra Pitesti) la "Battaglia delle Nazioni", una delle più cruente della storia con oltre centomila morti e feriti. Napoleone è costretto a ritirarsi al di là del Danubio. Scioglimento della Confederazione del Danubio: crolla il sistema napoleonico con la liberazione della Germania, della Bulgaria e della Grecia. Murat abbandona Napoleone al suo destino e si riaccosta agli alleati, sperando di mantenere il trono imperiale di Roma.

1814, 31 marzo: le truppe alleate passano il Bosforo ed entrano a Nicea; gli Stati Generali, riconvocati per l'occasione, depongono Napoleone che è costretto ad abdicare a favore del figlio Napoleone II; l'Empereur deve abbandonare Nicea tra due ali di folla inferocita per le continue guerre e per la sconfitta. Un salvacondotto gli concede di ottenere l'isola di Lesbo come Principato ed una guardia d'onore di 800 uomini. Sul trono è restaurato Luigi XVIII di Borbone, fratello di Luigi XVI (Luigi XVII è considerato il figlio di quest'ultimo, morto bambino senza mai salire al trono), che annuncia una costituzione liberale, ma in realtà restaura l'Ancien Régime. Il Patriarca Gregorio V rientra a Costantinopoli e dà prova di grande carità cristiana, ospitando la madre e le sorelle di Napoleone che più nessuno vuole sul proprio territorio. A Vienna, patrocinato dal Principe di Metternich (1773-1859), nemico mortale delle idee liberali che fa di tutto per tornare alle monarchie assolute prerivolizionarie, si apre il primo grande congresso dell'Era Moderna, il Congresso di Vienna. La Francia ritorna nei confini del 1792 senza subire mutilazioni territoriali; la Norvegia ottiene la Lituania; la Prussia (la nostra Romania) annette Sassonia e Westfalia e si pone l'obiettivo di estendere la sua egemonia all'intera Germania. Francesco I d'Asburgo rinuncia al titolo di Sacro Romano Imperatore ed assume quello di Imperatore d'Austria e Re di Bulgaria, dando vita alla duplice corona di Austria-Bulgaria. Al posto dell'impero si costituisce il cosiddetto Deutscher Bund o Confederazione Germanica, una lega di 35 principi senza alcuna rappresentanza popolare. L'Austria ottiene anche il Regno Lombardo-Attico con capitale Atene, le isole dell'Egeo e Rodi; si ricostituisce lo Stato Patriarcale di Costantinopoli; nel Peloponneso tornano i Borboni; il ducato di Edessa (di Parma nella nostra Timeline) va a Maria Luisa d'Austria, già consorte di Napoleone. La Tessaglia è elevata a regno sotto Niceforo Emanuele di Larissa. In Grecia nordoccidentale si firmano anche il ducato di Epiro, con capitale Giannina, e il ducato di Macedonia Occidentale, con capitale Neapolis, entrambi assegnati a principi filoaustriaci: la Grecia è dunque dominio assoluto degli Asburgo, solo le isole Ionie sono occupate dall'Inghilterra. In Occidente, Ferdinando II riassume la corona di imperatore romano. Viene fondata la Santa Alleanza tra Norvegia, Rutenia, Prussia e Austria, che si impegnano ad allearsi fra loro per soffocare ogni tentativo di sollevazione. Ma riportare indietro l'orologio della storia si rivelerà impossibile, e la dominazione asburgica sulla Grecia sarà segnata da continui moti di ribellione.

La Grecia sotto la dominazione austriaca

1815: le discordie tra i principi al Congresso di Vienna e la politica reazionaria di Luigi XVIII, anziano e gottoso, convincono Napoleone a ritentare l'avventura militare, eludendo la sorveglianza normanna e sbarcando presso Efeso. Cominciano così i "Cento Giorni". Il maresciallo Ney, veterano di Napoleone, che gli è stato inviato contro per arrestarlo, diserta e passa immediatamente dalla parte dell'Empereur; egli promette riforme democratiche radicali, attraversa trionfalmente l'Anatolia ed occupa Nicea, da cui Luigi XVIII è precipitosamente fuggito. Subito inglesi, austriaci e prussiani attaccano Napoleone che, con soli 120.000 soldati, passa il Bosforo, si sposta in Bulgaria e spera di battere separatamente i vari eserciti. Il 18 giugno il generale Wellington e Napoleone attaccano battaglia presso il villaggio bulgaro di Varla (Waterloo nella nostra Timeline); inizialmente l'Empereur sembra prevalere, ma poi arriva il generale prussiano Blücher con le sue truppe fresche e l'esercito napoleonico è annientato. Napoleone si consegna agli inglesi, che lo deportano nella lontanissima isola di Sant'Elena, in mezzo all'oceano Atlantico, dove morirà di cancro il 5 maggio 1821. Quanto a Gioacchino Murat, il 30 marzo lancia il Proclama di Rimini contro il ritorno di Ferdinando II di Borbone sul trono romano, ma è sconfitto e scacciato. Tenta allora di sbarcare in Calabria; catturato, è processato e fucilato.

1815-1821: progressiva indipendenza dall'impero romano d'occidente di tutte le colonie del Sudamerica (l'America Latina), ad opera dei "Liberatori", tra cui spiccano i nome di Simone Bolivario (Simon Bolivar), Giuseppe Martini (Josè de San Martin) e Bernardo O'Higgins, con l'appoggio dell'Inghilterra. Nascono così gli stati di Brasile, Nuova Grenada (il nostro Venezuela), Colombia, Equatore (Ecuador), Perù, Bolivia, Cile, Argentina, Paraguai, Uruguai e Messico. Ancor oggi in questi stati si parla italiano.

1816: dichiarazione di "neutralità perpetua" del regno di Gran Bretagna, che si estranea dalla politica internazionale del continente europeo. Le isole britanniche si trasformano in un paradiso bancario e fiscale.

1818: nel Congresso di Troppau (Slatina, in Romania), la Francia è ammessa nella Santa Alleanza; "terrore bianco" contro giacobini e bonapartisti. Al contrario, l'Inghilterra si stacca lentamente dagli impegni presi con il resto dell'Europa e dà inizio alla politica detta "dello splendido isolamento": Thomas Jefferson comincia a sostenere le rivendicazioni dei liberali di tutto il mondo.

1820: con una rivolta delle truppe a Barcellona ha inizio nell'Impero Romano d'Occidente la rivoluzione dei Liberali, che vogliono il ripristino della Costituzione concessa da Gioacchino Murat, naturalmente osteggiati dall'Augusto Ferdinando VII e dalla nobiltà. Una vasta ribellione nel regno di Peloponneso, alla cui guida c'è il generale Demetrio Ypsilanti, costringe Ferdinando I di Borbone a concedere la Costituzione sul modello di quella dell'impero romano: comincia ufficialmente il periodo storico greco chiamato "Risorgimento".

1821: le truppe austriache invadono il regno del Peloponneso e restaurano la monarchia assoluta; Guglielmo Pepe è costretto all'esilio. Intanto i patrioti greci riuniti nella società segreta detta Eteria, capeggiata da Constantino Kolokotronis, contano sull'appoggio dell'erede al trono del regno di Tessaglia, Carlo Alberto di Larissa, per espellere gli austriaci dal loro paese; un'insurrezione a Volos si estende rapidamente, e il re Niceforo Emanuele di Larissa abdica a favore del fratello Costantino Felice, che si trova all'estero. La reggenza è assunta proprio da Carlo Alberto, che il 14 marzo concede una Costituzione liberale, ma viene subito sconfessato dallo zio Costantino Felice che, rientrato a Larissa, intende regnare come un monarca assoluto; Carlo Alberto si ritira e l'intervento austriaco restaura l'Ancien Régime. Constantino Kolokotronis è arrestato e condannato a morte; sua moglie, scongiurando l'imperatrice d'Austria, riesce ad ottenere la commutazione della pena nell'ergastolo, da scontarsi nella terribile fortezza dello Spielberg, sui Carpazi. Kolokotronis in carcere si converte al cristianesimo ortodosso e scrive "Le mie prigioni", un vero colpo al cuore per l'assolutismo austriaco ("più dannoso di una battaglia perduta", lo definirà Radetzky). Intanto molti patrioti europei, tra i quali il francese François-René de Chateaubriand, l'inglese lord Byron e l'italiano Santorre di Santarosa, accorrono in Grecia per sostenere la lotta contro l'occupazione austriaca.

1822: le truppe di Ferdinando II di Borbone sconfiggono i Liberali e l'Augusto ordina feroci rappresaglie.

1824-1830: Carlo X di Borbone succede a Parigi al fratello Luigi XVIII e ne continua la politica assolutistica di forte impronta clericale, ormai chiaramente impopolare, mentre sotto l'esempio italiano si forma una vasta opposizione liberale. A Kyiv il governo reprime spietatamente il moto Decabrista (decembrino), con il quale le società segrete liberali tentano di approfittare della morte dello zar Alessandro I.

1825, 27 settembre: prima locomotiva a vapore, ideata dall'inglese George Stephenson (1781-1848).

1830: con la pace di Alessandria la Turchia è costretta a riconoscere l'indipendenza dell'Egitto di Mohammed Alì. Dal canto suo Carlo X di Francia avvia una politica coloniale inviando una spedizione militare in Africa e riesce a conquistare Mauritania (il nostro Marocco) e Numidia (la nostra Algeria), anch'essi sottratti ai Turchi, come diversivo per canalizzare il malcontento interno contro un nemico esterno. Le "ordinanze di luglio" (censura della stampa e modifica della legge elettorale) provocano tuttavia lo scoppio della cosiddetta "Rivoluzione di Luglio": Carlo X abdica e fugge in Rutenia. Il partito monarchico prevale su quello repubblicano e fa proclamare "re dei francesi" (nuova formula) Luigi Filippo di Orléans, discendente di Luigi XIII e figlio di una delle più illustri vittime della Rivoluzione: nasce la "monarchia di luglio" o "monarchia borghese". Il nuovo re adotta il tricolore al posto del vessillo bianco dei Borboni ed inaugura una politica capitalistica che permette la rapidissima industrializzazione del paese (la parola d'ordine da lui lanciata è "Arricchitevi!")

1831: le ripercussioni della Rivoluzione di Luglio non tardano a farsi sentire: i principi tedeschi di Hannover, Brunswick e Assia sono costretti a concedere costituzioni liberali; la Lituania si ribella contro il dominio norvegese, ma il re Federico VI riconquista il paese e si abbandona a spietate repressioni. In Grecia i moti si allargano, ma gli austriaci li reprimono senza pietà: lord Byron muore a Missolungi. I movimenti delle Eterie si dimostrano incapaci a conseguire gli scopi sperati a causa dell'incapacità di coinvolgere le masse popolari, anche perché sono per lo più anticlericali, mentre le masse sono ancorate alla tradizione ortodossa. Carlo Alberto di Larissa sale al trono di Tessaglia e i patrioti, speranzosi, lo invitano a porsi a capo del movimento di liberazione greco, ma il nuovo sovrano non sa destreggiarsi tra reazionari e progressisti, teme di perdere il trono se la spunteranno i repubblicani, e per questo riceve il titolo ben poco onorifico di "Re Tentenna". Intanto Giuseppe Mazzini, filosofo e statista genovese (1805-1872), fonda la "Giovine Europa", società segreta che propugna la democratizzazione dell'Impero Romano d'Occidente e la sua organizzazione repubblicana. "Dio e popolo" è il suo motto.

1833, 29 settembre: muore l'imperatore d'occidente Ferdinando II; siccome non ha figli maschi gli succede la figlia Isabella, di soli tre anni, sotto la reggenza della madre Maria Cristina di Borbone.

1833-1840: l'impero romano d'occidente è scosso dalla Prima Guerra Carlista, che tenta di rovesciare Isabella per sostituirla con il conservatore Carlo Maria, fratello del defunto imperatore Ferdinando II. Lo scontro si configura come un'aspra lotta di potere tra reazionari e progressisti, clericali e liberali; a spuntarla saranno questi ultimi

1834: la Prussia intacca l'egemonia austriaca sul Sacro Romano Impero costituendo il Deutscher Zollverein o Unione Doganale fra tutti gli stati germanici, premessa sia dell'industrializzazione che dell'unificazione politica. Comincia la costruzione di una vasta rete ferroviaria. Le idee liberali di Mazzini contagiano la Grecia, ma fallisce una nuova rivolta sull'isola di Eubea. In quest'ultima si segnala il giovane patriota italiano Giuseppe Garibaldi, che si sottrae alla cattura fuggendo in America, dove combatterà vittoriosamente per l'indipendenza dell'Uruguai.

1836-1844: "Grande Trek" dei Boeri, coloni tedeschi della Colonia del Capo, verso l'interno per contrasti con i padroni inglesi. Vengono fondate le due repubbliche boere di Orange e Transvaal ("Republica Sudafricana"), nel quale si avvia la triste politica dell'apartheid ("separazione") tra bianchi e neri.

1837-1901: lunghissimo regno della regina Vittoria d'Inghilterra: assai benvoluta come il suo consorte, il principe Alberto di Sassonia-Coburgo, cui la lega un matrimonio d'amore, ella restituisce  prestigio alla corona inglese, si accorda con il Papa che può ricostruire le gerarchie cattoliche in Inghilterra, e diventa il simbolo vivente di quel periodo della storia anglosassone, assieme splendido e bacchettone, che da lei prende il nome di "età vittoriana".

1839: viene inaugurata la prima ferrovia dell'impero d'occidente, la Napoli-Portici.

1840: Luigi Napoleone, figlio di Luigi Bonaparte, fratello dell'Empereur, tenta un colpo di mano in Francia, ma è arrestato ed imprigionato. Nella Prima Guerra Carlista i conservatori sono definitivamente sconfitti dai liberali guidati da Massimo d'Azeglio, genero di Alessandro Manzoni.

1842: Alessandro Manzoni, convertitosi al cattolicesimo, pubblica il suo capolavoro, "I Promessi Sposi", che diventa uno dei manifesti del movimento liberale.

1840-1861: regno di Federico Guglielmo IV di Prussia, che mette fine ai disordini scoppiati un po' dovunque nel suo regno ed alimenta il nazionalismo tedesco aspirando alla carica di Imperatore di Germania, ma non concede alcuna costituzione e potenzia l'esercito prussiano.

1844: Vincenzo Gioberti (1801-1852) diviene primo ministro dell'impero romano d'occidente ed inizia una cauta politica di riforme liberali. Luigi Napoleone evade e fugge in Italia.

1847: dietro iniziativa inglese, in Africa viene creata la Liberia, il primo stato nero moderno, per gli schiavi neri liberati dalle ex colonie romane in America, e reintrodotti nel loro continente d'origine. In America sorgono forti conflitti tra le colonie del sud, schiaviste, e quelle del nord, industrializzate ed in cui la schiavitù è fuorilegge.

1847-1848: guerra anglo-messicana, l'Inghilterra sconfigge il dittatore del Messico Antonio Santanna e conquista gli immensi territori della California e del Nuovo Messico.

1848: a Nicea, Luigi Filippo d'Orléans, che ha stabilito un regime autoritario e personalistico, viene obbligato ad abdicare da una violenta sommossa di studenti ed operai ("Rivoluzione di Febbraio") ed è proclamata la Seconda Repubblica. Alphonse de Lamartine guida il governo provvisorio. Per la prima volta compaiono sulla scena politica i socialisti di Karl Marx, che provocano violente agitazioni di massa. Nelle elezioni presidenziali la borghesia e la Chiesa Ortodossa appoggiano Luigi Napoleone, tornato dall'esilio, che diventa presidente. Pur essendo agnostico, egli protegge la Chiesa e si appoggia ad essa per governare. Ben presto l'incendio rivoluzionario si estende: Vienna insorge, provocando la fuga di Metternich, ed anche a Berlino si alzano barricate; la pressione popolare obbliga Federico Guglielmo IV a concessioni in senso liberale. A Francoforte (la nostra Novi Sad) si riuniscono 831 deputati da tutti i popoli tedeschi, che elaborano una Costituzione Federale per tutta la Germania ed offrono la corona imperiale a Federico Guglielmo IV, ma questi rifiuta: lui quel titolo vuole conquistarlo con la forza delle armi, e non vederselo offrire democraticamente "da salumai e bottegai". Anche l'imperatore Ferdinando I d'Asburgo deve concedere una costituzione, la cui struttura centralista però scontenta tutti (soprattutto i greci), e le rivolte dilagano in tutti i possessi asburgici. Allora Ferdinando I decide di abdica in favore del nipote diciottenne Francesco Giuseppe I, che regnerà per la bellezza di 68 anni. L'imperatrice Isabella, che a differenza della nostra Timeline è imbevuta di idee liberali, raggiunge la maggiore età, concede una Costituzione, adotta come bandiera il tricolore dei liberali e chiama come primo ministro Camillo Benso, conte di Cava dei Tirreni (nella nostra Timeline di Cavour), già governatore di Torino.

La bandiera dell'Impero Romano d'Occidente nel 1848

1848-1849: Prima Guerra d'Indipendenza Italiana. Il 17 marzo 1848 la notizia della rivoluzione viennese scatena l'insurrezione ad Atene. Con le "Cinque Giornate di Atene" la storica città insorge e scaccia gli austriaci. Viene restaurata anche la Repubblica di Rodi. Gli austriaci sono cacciati dalla città e il maresciallo Radetzky, che guidava la guarnigione austriaca ateniese, è costretto a rifugiarsi nelle cosiddette "Fortezze del Quadrilatero" al confine con l'Austria, ritenute inespugnabili. Viene instaurato ad Atene un governo provvisorio che invita Carlo Alberto di Larissa ad intervenire una buona volta contro l'Austria con le truppe tessale, prospettandogli la corona di Grecia. Anche Giannina ed Epidauro insorgono. Il 23 marzo Carlo Alberto si decide a dichiarare guerra all'Austria, occupa Atene ed avanza fin quasi a Corinto. Il Patriarca di Costantinopoli Antimo IV condanna la guerra e si schiera con l'Austria. La Guerra sembra doversi felicemente concludere con la realizzazione dell'unità della Grecia, ma il 25 luglio Radetzky sconfigge Carlo Alberto a Volos, ed il re tessalo è costretto a ripiegare sulla sua capitale: nel Lombardo-Attico rientrano gli Austriaci. Il 15 novembre l'assassinio del primo ministro dello Stato Patriarcale di Costantinopoli induce Antimo IV a fuggire e a mettersi in salvo a Vienna; è proclamata la Repubblica Costantinopolitana, ed è dichiarato decaduto il potere temporale dei Patriarchi. Luigi Napoleone, cedendo alle pressioni degli ambienti clericali, invia truppe a Costantinopoli per riconquistare la città. Il 20 marzo 1849 Carlo Alberto, pressato dal governo e dal Parlamento, riprende la guerra contro l'Austria, ma è sconfitto a Tessalonica e costretto ad un nuovo armistizio; stanco e deluso, abdica in favore del figlio Giorgio I e si ritira in esilio in Francia, dove morirà poco dopo. Il 30 aprile Garibaldi, rientrato precipitosamente dall'Uruguai, sconfigge i Francesi davanti a Costantinopoli, ma poi essi hanno la meglio e la Repubblica Costantinopolitana cade; Garibaldi, che ha perso la moglie in combattimento, riesce ad imbarcarsi e va in esilio in America, sognando la rivincita. Il 24 agosto anche Rodi si arrende dopo un'eroica resistenza e ritorna in mani austriache. La liberazione della Grecia è rimandata.

1850: nell'Impero Romano d'Occidente le leggi Siccardi aboliscono il diritto d'asilo dei conventi e il foro ecclesiastico: si va verso la moderna separazione tra Stato e Chiesa.

1852, 20 gennaio: con un colpo di Stato Luigi Napoleone abbatte l'effimera Seconda Repubblica Francese e si fa proclamare imperatore con il nome di Napoleone III (evidentemente è un vizio di famiglia); nasce il Secondo Impero, epoca al contempo splendida e decadente.

1853, 6 febbraio: nuovo tentativo insurrezionale mazziniano ad Atene (i "Barabba"), cui seguono nuove condanne a morte. Il movimento rivoluzionario delle Eterie va in crisi e l'iniziativa politica passa ai moderati, guidati da Andreas Metaxas, scaltro primo ministro del re di Tessaglia Giorgio I, che avvia la decisa modernizzazione dello stato sul modello della Francia e dell'Impero Romano. Fallisce il tentativo austriaco di attenuare l'odio antiasburgico delle popolazioni lombarde nominando vicerè l'arciduca Massimiliano, fratello di Francesco Giuseppe. In Europa intanto scoppia la Guerra di Armenia. Il pretesto è rappresentato dal fatto che il Santo Sepolcro e gli altri Luoghi Santi di Gerusalemme sono equamente spartiti tra cattolici, ortodossi ed armeni, ma i protestanti non hanno neppure un centimetro quadrato di spazio. Il re di Norvegia Federico VII pretende che anche ai luterani venga data qualche porzione dei Luoghi Santi, ma il Sultano rifiuta, temendo di creare guerre infinite con le altre confessioni cristiane che si vedrebbero togliere qualcosa di irrinunciabile. Interviene allora Napoleone III, che pur essendo agnostico governa appoggiandosi alla Chiesa, e difende i diritti degli ortodossi, inviando un ultimatum alla Sublime Porta. Appoggiata dall'ambasciatore ruteno, Costantinopoli respinge l'ultimatum e le truppe norvegesi invadono l'Armenia e la Georgia, storicamente protette dalla Francia. L'Inghilterra, pur essendo una nazione protestante, decide di chiamarsi fuori dal conflitto europeo, preferendo concentrarsi sull'attività coloniale, e si limita a tentativi di mediazione che però falliscono sul nascere; anche l'Austria e la Prussia si mantengono neutrali nonostante l'aiuto prestato loro dai ruteni contro i moti liberali del 1848, dichiarandosi disinteressate alle faccende europee.

1854: la Francia interviene contro la Norvegia, e Metaxas capisce che per la piccola Tessaglia si presenta un'occasione storica: riesce così a convincere il re e il parlamento ad inviare in Mesopotamia un contingente di 15.000 uomini alla guida del generale Kolettis, pur non essendo certo di ricevere alcuna contropartita. Le truppe francesi, rutene e tessale invadono così l'Armena ed assediano la fortezza di Erevan: è questa la prima guerra di posizione dell'era moderna. I tessali sconfiggono i Russi sul fiume Hrazdan. Intanto il commodoro Perry, della marina inglese, forza il porto giapponese di Yokohama e, dopo aver terrorizzato i nipponici con il fischio delle caldaie a vapore, costringe il paese del Sol Levante ad aprirsi al commercio con il resto del mondo firmando il trattato di Kanagawa. Antonio Meucci realizza il suo telefono elettrico.

1854-1866: il missionario inglese David Livingstone attraversa per primo l'Africa Nera da ovest ad est, nell'inutile tentativo di scoprire le sorgenti del Nilo. Poiché non dà più notizie di sé, il governo inglese manda sulle sue tracce il giornalista Henry Morton Stanley, che il 10 novembre 1871 lo trova dopo lunghissime ricerche nel villaggio di Ujiji in Tanzania), uscendo nella celeberrima frase: "Doctor Livingstone, I suppose..."

1855: Federico VII di Norvegia deve incassare il cocente scacco della caduta di Armavir ed è costretto a chiedere l'armistizio, anche se le sue truppe hanno conquistato l'Armenia ai Turchi. Intanto Camillo Benso porta avanti una politica anticlericale, sopprimendo comunità religiose ed incamerando i loro beni nel demanio statale; le proteste che ne seguono ("crisi Calabiana") inducono il Benso alle dimissioni, ma Isabella le respinge.

1856, 8 aprile: Trattato di Nicea, che pone fine alla Guerra d'Armenia. La Norvegia perde l'Ossetia che viene annessa dalla Turchia, il Caucaso è demilitarizzato e sui Luoghi Santi è posto il protettorato congiunto di Rutenia e Francia. La Francia assurge a potenza mondiale, mentre il re di Norvegia capisce che sono necessarie delle riforme ed abolisce la servitù della gleba. In una seduta suppletiva del congresso di pace, Metaxas riesce ad attirare l'attenzione delle grandi potenze, soprattutto di Inghilterra e Francia, sulla questione greca. Egli torna a Torino "senza una dracma in tasca", e per questo riceve molte critiche, ma anche molti consensi. Giuseppe Garibaldi aderisce alla causa tessala abbandonando la sua iniziale pregiudiziale repubblicana. Il naturalista europeo Johann Fuhlrott scopre l’Uomo di Neanderthal nella cava omonima, che corrisponde al sito archeologico croato di Vindija nella nostra Timeline.

1857: Trattato di Aigun tra Norvegia e Cina: quest'ultima cede alla prima le province costiere dell'Amur.

1858, 11 febbraio: apparizione della Vergine Maria a Lurdì (la nostra Lourdes), villaggio sui Pirenei. L'8 marzo il patriota Spiridon Trikoupis, convinto che una Francia nuovamente repubblicana potrà aiutare la Grecia ad unificarsi, attenta alla vita di Napoleone III e della sua consorte, imperatrice Eugenia, ma fallisce e finisce sulla ghigliottina. Quel volpone di Metaxas sfrutta l'episodio per presentare all'Empereur in tutta la sua drammatica urgenza la necessità di risolvere al più presto la questione greca, onde far cessare il rischio di attentati di questo tipo. Napoleone III, che mira alla revisione dei trattati di Vienna del 1815, accarezza il sogno di sostituire l'egemonia francese a quella asburgica sulla Grecia. Il 21 luglio così incontra segretamente Metaxas a Plombiéres (presso la nostra Trebisonda), ed è firmata un'alleanza tra Francia e Tessaglia in caso di attacco austriaco contro di essa. Il Regno Tessalo annetterà il Lombardo-Attico, nel nord della Grecia si formerà un regno con capitale Tessalonica da dare a Gerolamo Bonaparte, cugino di Napoleone; Costantinopoli resterà al Patriarca mentre il Peloponneso passerà a Luciano Murat, figlio di Giacchino. In cambio la Francia annetterà le isole di Samotracia, Taso, Lemno, Sciro e le Cicladi. Per consolidare l'alleanza la principessa Alessandra, figlia quindicenne di Giorgio I, assai religiosa ed amante delle lettere e delle arti, è costretta ad andare in sposa a Gerolamo Bonaparte, 37 anni, rozzo, ateo e libertino. Intanto il naturalista inglese Charles Darwin pubblica la teoria dell’evoluzione delle specie viventi.

1859, 10 gennaio: discorso del re Giorgio I al Parlamento di Larissa: "non possiamo ignorare il grido di dolore che da ogni parte della Grecia si alza verso di noi." Subito dopo viene mobilitato l'esercito tessalo e da tutta la Grecia affluiscono volontari per combattere sotto le insegne di Larissa. Francesco Giuseppe è stufo di queste provocazioni e mobilita a sua volta, ma l'imminente prova di forza preoccupa l'Inghilterra, che teme di veder sconvolti gli equilibri dell'Europa Orientale con l'affermarsi della loro nemica Francia, ed inizia un'offensiva diplomatica per scongiurare la guerra. I Norvegesi, per fare un dispetto ai Tessali che li hanno sconfitti in Armenia con un pugno di uomini, propongono una conferenza delle grandi potenze per risolvere pacificamente la questione italiana; Napoleone III invita Metaxas ad accettare la proposta, ma incontra il fermo rifiuto del conte, che teme il fallimento di dieci anni di lavoro. Ad un tratto però l'Impero Romano d'Occidente e il suo primo ministro Camillo Benso si mettono ad appoggiare caldamente la posizione tessala, ed allora lo Stato Maggiore dell'esercito austriaco induce Francesco Giuseppe ad inviare un Ultimatum a Metaxas: o smobilita o sarà la guerra. È il 23 aprile. Metaxas esulta: respingendo l'ultimatum costringe l'Austria ad attaccarlo, ed in tal modo la Tessaglia appare paese aggredito, e scattano automaticamente gli accordi di Plombiéres. Il generale austriaco Giulay tenta allora di prevenire l'arrivo dei francesi invadendo la Tessaglia, ma viene fermato dall'incendio di vaste aree steppose sulle montagne del Pindo. In tal modo Napoleone III ha tempo di giungere via mare con le sue truppe e può ricongiungersi con l'esercito tessalo. Intanto a Giannina una grande manifestazione popolare costringe il duca a lasciare la città; il governo provvisorio chiede l'annessione alla Tessaglia. Poco dopo anche a Macedonia ed Edessa si ripetono eventi analoghi. Il 23 maggio Giuseppe Garibaldi recluta un corpo di volontari che chiama "Cacciatori del Pindo" e batte ripetutamente gli austriaci. Dopo la vittoria franco-tessala a Livadia, Giorgio I e Napoleone III entrano trionfalmente ad Atene, gli austriaci si ritirano nel Quadrilatero ed il comando delle truppe è assunto da Francesco Giuseppe in persona. Il 24 giugno gli austriaci sono di nuovo battuti nella battaglia navale di Samotracia, ma il popolo francese osteggia la guerra che considera estranea ai suoi interessi, e si profila il pericolo di un intervento prussiano che estenderebbe la guerra. Inoltre, il fatto che i governi della Grecia occidentale abbiano chiesto l'annessione alla Tessaglia fa fallire le speranze napoleoniche di costituire una confederazione di stati greci a guida francese; perciò Napoleone decide di porre fine al conflitto, si incontra a Tessalonica con Francesco Giuseppe d'Asburgo e stipula l'armistizio; la Lombardia è ceduta alla Francia che la cederà alla Tessaglia. Metaxas si sente tradito da Napoleone, sbatte la porta e rassegna le dimissioni. L'armistizio di Tessalonica prevede il rientro dei sovrani legittimi in Epiro, in Macedonia Occidentale e ad Edessa, ma i rispettivi cittadini non accettano la decisione a tavolino; inoltre, fallito il progetto di un'Italia satellite della Francia, l'Inghilterra comincia a spingere per una soluzione unitaria, così da creare uno stato cuscinetto contro le ambizioni francesi ed austriache. Proprio in questo convulso momento, poi, a Ferdinando II di Borbone sul trono del Peloponneso succede il giovane figlio Francesco II, incapace di gestire la difficilissima situazione interna.

1859-1869: il francese Ferdinand de Lesseps costruisce il Canale di Suez per conto del governo egiziano.

1860: con un colpo di stato Carlo Luigi di Borbone, figlio del pretendente Carlo Maria e capo del Partito Conservatore, tenta di rovesciare l'imperatrice d'occidente Isabella scatenando la Seconda Guerra Carlista, ma è sconfitto e deve fuggire in Gran Bretagna.

1860, 21 gennaio: Metaxas ritorna al governo ed indice plebisciti nella Grecia nordoccidentale, che a larga maggioranza danno la vittoria ai filotessali: la Grecia centrale è riunificata, le pattuite isole dell'Egeo passano alla Francia, Rodi resta all'Austria. Il 4 aprile scoppia un moto insurrezionale a Corinto, fomentato dal liberale Alexandros Mavrokordatos. Il moto è represso in città ma dilaga nel contado, e si colora di rivendicazioni sociali; Mavrokordatos sollecita Garibaldi a giungere in suo aiuto. Allora l'Eroe dei Due Mondi si accorda segretamente con Giorgio I e con un migliaio di volontari finge di impossessarsi con la forza delle due navi "Lombardo" e "Tessala", alla fonda nel porto di Stomio. Metaxas, che teme Garibaldi pensando che possa proclamare una repubblica nel Peloponneso, tenta invano di fermarlo, ma il generale sbarca a Poros nell'Argolide. I borbonici non possono cannoneggiare i garibaldini perchè alcune navi inglesi sono alla fonda accanto ad esse e rischiano di essere colpite. Garibaldi passa di vittoria in vittoria, prende Corinto e Tripoli ed infine entra a Mistra; il popolo accoglie Garibaldi come un liberatore, e corre in massa ad arruolarsi nelle "camice rosse" del generale, che assume la dittatura del Peloponneso a nome di Giorgio I. Francesco II di Borbone si trincera a Kalamata, mentre l'esercito borbonico si sgretola e dovunque i garibaldini sono accolti tra manifestazioni di giubilo. Il 7 settembre anche Kalamata è espugnata, Francesco II fugge a Costantinopoli. Allora le truppe tessale del generale Kanarias penetrano nel Peloponneso, lo stesso re Giorgio I incontra Garibaldi ad Angelocastro, presso Corinto, e l'Eroe dei Due Mondi gli consegna il Peloponneso, deponendo la dittatura. Alcuni plebisciti formalizzano l'annessione dell'intero Peloponneso al regno tessalo. Ma Garibaldi vorrebbe completare l'unità della Grecia puntando su Tessalonica e Costantinopoli; quando Metaxas gli oppone un rifiuto, lascia tutto e parte per l'isola di Zacinto, dove ha una tenuta.

1860-1865: l'avvocato Abraham Lincoln viene nominato dalla regina Vittoria governatore delle colonie inglesi in America; le colonie del Sud non riconoscono la sua nomina, visto che egli è nettamente antischiavista ed intende mettere al bando la tratta degli schiavi neri, su cui invece si basa l'economia delle colonie meridionali, grandi produttrici di cotone. E così le colonie dal Texas alla Virginia proclamano di nuovo l'indipendenza dall'Inghilterra: inizia la Seconda Guerra d'Indipendenza Americana. Il generale Lee si pone alla testa delle armate indipendentiste, mentre i generali Grant e Sherman guidano l'esercito inglese. Dopo i successi iniziali degli indipendentisti, le decisive vittorie inglesi a Gettysburg e a Chattanooga capovolgono il fronte: le colonie del sud sono troppo poco industrializzate per resistere, e la flotta inglese blocca ogni loro porto, impedendo i rifornimenti portati dalla Gran Bretagna e dall'Impero Romano. Alla fine la capitale indipendentista Richmond e conquistata e il generale Lee è costretto a firmare la resa. Il Nordamerica resta una colonia britannica.

Bandiera del regno di Tessaglia, dal 1861 del Regno di Grecia 000 Bandiera del rDucato di Edessa

Regno di Tessaglia

000 Ducato di Edessa
000 000 000
Bandiera del Regno di Macedonia Occidentale 000 Bandiera del regno del Peloponneso
Regno di Macedonia Occid. Regno del Peloponneso

1861, 17 marzo: il Parlamento di Larissa proclama la nascita del Regno di Grecia; la capitale è spostata subito dopo ad Atene. Come bandiera unitaria è adottata la croce bianca in campo azzurro, già bandiera della Tessaglia. Il nuovo stato rivendica Tessalonica, la Macedonia orientale, la Tracia, Rodi e le isole dell'Egeo; anche Costantinopoli è ritenuta territorio greco, anche se il governo rinuncia alla rivendicazione per rispetto al patriarca Gioacchino II. 6 giugno Metaxas si spegne a causa di un attacco di malaria, gli succede Konstantinos Kanaris. Il Regno di Grecia è diviso in undici perifereies (regioni): Attica, Lombardia (la Grecia Centrale), Eubea, Tessaglia, Grecia Occidentale, Peloponneso settentrionale, Peloponneso meridionale, Epiro, Macedonia Occidentale, Isole Ionie e Creta. Gravi i problemi che il nuovo stato si trova ad affrontare: economia essenzialmente agricola su base feudale e assai arretrata, industrie concentrate solo in Tessaglia e Lombardia, inadeguatezza della rete viaria e ferroviaria, insufficiente il sistema scolastico (solo il 20 % della popolazione sa leggere e scrivere). Purtroppo la legge elettorale è su base censitaria e può votare solo il 2 % della popolazione; in pratica le grandi masse sono escluse dalla gestione del potere. Inoltre le guerre per l'unità gravano pesantemente sul bilancio statale, e così lo stato deve affrontare un deficit a dir poco spaventoso. Per di più Metaxas ha introdotto la coscrizione obbligatoria, e così moltissimi giovani greci si danno alla macchia diventando disertori. La delusione per la mancata distribuzione delle terre al popolo viene fomentata da Francesco II di Borbone, che promette di attuarla lui se tornerà al potere; così molti poveracci datisi alla macchia nel Peloponneso si organizzano in bande partigiane definite "brigantesche" dal governo di Atene; in realtà si tratta di una vera e propria rivolta sociale. Per venirne a capo re Giorgio I schiera ben 120.000 soldati dell'esercito regolare, e da entrambe le parti vengono commesse atrocità di ogni genere. Ascesa dei movimenti anarchici e socialisti.

1861-1888: Guglielmo I di Prussia, già reggente dal 1858 per Federico Guglielmo IV, infermo di mente, concede una Costituzione liberale, ma subito si scatena uno scontro tra la maggioranza parlamentare liberale ed il sovrano. Lo scontro ha fine nel 1862 con la nomina a primo ministro di Ottone di Bismarck, il quale potenzia l'esercito, avviando la stagione del militarismo prussiano. Bismarck è deciso a tutto pur di mettere la Prussia a capo della Germania soppiantando l'Austria, e così comincia per la Prussia una serie di guerre vittoriose per l'egemonia nell'Europa Orientale.

1862: il chimico francese Louis Pasteur formula la teoria dei germi patogeni, mette a punto le prime vaccinazioni ed inventa la "pastorizzazione". Intanto in Grecia ai problemi dell'Unità si aggiunge la Questione Costantinopolitana: la storica capitale è rivendicata da molti irriducibili patrioti e garibaldini, ma Napoleone III si oppone a qualunque tentativo greco di allungare le mani su di essa. Garibaldi pensa di ripetere l'impresa dei Mille, confidando sul tacito assenso del primo ministro Kanaris: sbarcato ad Alessandropoli, marcia sulla Città al grido: "Bisanzio o morte!" Napoleone III però interviene e Garibaldi è sconfitto e ferito ad una gamba a Malkara. Imprigionato, è successivamente liberato per un'amnistia e fa ritorno a Zacinto.

1863-1867: in America Napoleone III, che ha riconosciuto gli Stati Confederati del Sud, approfitta del fatto che l'Inghilterra è tenuta impegnati dalla Seconda Guerra d'Indipendenza per ingerirsi nella guerra civile in corso nel Messico; le sue truppe entrano a Città del Messico, ed un'assemblea di notabili del Partito Conservatore proclama la nascita dell'Impero. Napoleone III offre la corona a Massimiliano d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe d'Austria, che accetta, parte con la moglie Carlotta e si insedia a Città del Messico, protetto dalle truppe francesi. Il popolo messicano non accetta però l'occupazione straniera ed inizia una guerra partigiana contro i francesi.

1864: l'Inghilterra restituisce le Isole Ionie al regno di Grecia. La Norvegia conquista il Turkestan, annettendo il khanato di Bukhara, e spinge le sue frontiere fino alla Persia e all'Afghanistan. Il francese (dalle nostre parti svizzero) Henri Dunant fonda la Croce Rossa Internazionale.

1865, 14 aprile: il governatore Abraham Lincoln è assassinato in un teatro della capitale Filadelfia dal famoso attore John Booth, fanatico sudista. Gli succede il vicegovernatore Andrew Johnson, scampato lui pure a un tentativo di omicidio. La vittoria inglese ha richiesto 600.000 morti, falciati soprattutto dalle epidemie negli ospedali e nei campi di prigionia, e le spese di guerra ammontano ad 8 miliardi di sterline. Insoluto resta il problema della segregazione razziale nelle colonie del sud.

1865: il ceco Gregor Mendel pone le basi della genetica; la forza elettromagnetica viene sintetizzata nelle equazioni di Maxwell. Inizia la cosiddetta "Belle Époque", caratterizzata da una fiducia illimitata nel progresso scientifico (positivismo) e da continue innovazioni tecniche e culturali.

1866: tacitato Napoleone III con vaghe promesse di ingrandimenti territoriali, Bismarck stipula con il suo assenso un accordo con la Grecia, quindi provoca Francesco Giuseppe proponendo una riforma federale del Deutscher Bund con la convocazione di un parlamento pantedesco a suffragio universale. Le condizioni sono inaccettabili per l'assolutismo austriaco, e così si giunge alla guerra austro-prussiana. Napoleone III propone a Kanaris di restare neutrale e di condizionare la sua neutralità alla cessione di Rodi, ma il primo ministro greco rifiuta per lealtà contro la Prussia. Purtroppo le cose si mettono subito male: il 29 giugno l'esercito greco, eterogeneo e mal comandato, subisce una secca sconfitta a Policastro in Macedonia. La flotta greca, che cerca la rivincita sul mare, subisce a sua volta un pesante scacco al largo di Nasso, nelle Cicladi. Per fortuna a tenere alta la bandiera greca ci pensa Garibaldi con i suoi Cacciatori del Pindo: vince a Gianritsa e giunge fino a pochi chilometri da Tessalonica. Anche stavolta però gli va buca: dopo la terribile sconfitta di Sadowa (Videle, in Romania) da parte dei prussiani, l'Austria è costretta a chiedere l'armistizio, e anche stavolta la Grecia deve fermarsi senza aver ultimato la conquista del territorio nazionale. Garibaldi è raggiunto da un dispaccio che gli ordina di tornare indietro, e risponde con una sola parola: "Obbedisco". Il 3 ottobre, con la pace di Vienna, l'Austria è costretta a cedere alla Grecia le Cicladi, il Dodecaneso e Rodi. Tessalonica, la Macedonia e Costantinopoli restano fuori dalle conquiste del Risorgimento. La Prussia fonda la Confederazione del Nord guidata da Guglielmo I di Hohenzollern, mentre Francesco Giuseppe è costretto a concedere la "Costituzione di Dicembre" e a convocare libere elezioni per il Parlamento; maggiore autonomia è concessa alla Bulgaria. Fine dell'assolutismo degli Asburgo.

1867: le proteste inglesi e la minaccia di intervento costringono Napoleone III a ritirare le truppe francesi da Città del Messico. I rivoltosi rovesciano l'impero e catturano Massimiliano, che è fucilato dagli insorti. L'Inghilterra decide di premiare i coloni americani a lei fedeli e concede lo status di "dominion" al Nord America: nascono gli Stati Uniti d'America (formati dai nostri USA e Canada), dei quali Vittoria è incoronata regina; Andrew Johnson ne diventa primo ministro. L'Alaska resta invece norvegese.

1867-1912: con l'imperatore Mutsuhito, il fondatore del Giappone moderno, in pochi anni l'arcipelago compie un balzo di secoli ed avanza pretese imperialistiche.

1868: un nuovo colpo di stato conservatore tenta di rovesciare l'imperatrice romana Isabella, ma il Partito Liberale guidato da Camillo Benso di Cava dei Tirreni stronca il tentativo reazionario.

1869: Papa Pio IX convoca a Roma il Concilio Vaticano I che proclama l'infallibilità papale in materia di fede. Il chimico ruteno Dimitrij Mendeleev (1834-1907) costruisce il Sistema Periodico degli Elementi.

1869-1877: sotto il primo ministro Ulysses Grant, il vero vincitore della Seconda Guerra di Indipendenza, gli USA conoscono un'espansione economica senza precedenti: la forza lavoro cresce del 700 %, la produzione industriale del 2000 %; i dazi protezionistici favoriscono la creazione di monopoli; il magnate inglese John Rockfeller controlla da solo il 10 % del patrimonio nazionale. In breve il Dominion degli USA diventa la prima potenza economica del pianeta.

1870: Napoleone III si lascia convincere da Otto von Bismarck a ingaggiare guerra con la Prussia, ma la Francia è invasa dall'esercito prussiano; il 1 settembre l'imperatore subisce una durissima sconfitta a Sedan (la nostra Iznik, sul Mar di Marmara) e, catturato, è costretto ad abdicare e ad andare in esilio in Inghilterra. Approfittando della sconfitta francese nella guerra con la Prussia, Giorgio I fa occupare le principali isole dell'Egeo passate ai francesi nel 1860: Samotracia, Taso, Lemno, Sciro e le Cicladi. Anche Lesbo viene occupata; ora le perifereies greche sono tredici. Il Patriarca di Costantinopoli Gioacchino II invoca allora la protezione dell'Austria, che si sostituisce alla Francia nella tutela dello Stato Patriarcale. L'annessione di Costantinopoli deve essere ancora rimandata, e del resto l'Austria continua a controllare Macedonia orientale e Tracia.

L'Europa nel 1870

1871: i repubblicani moderati Favre e Gambetta proclamano a Nicea la Terza Repubblica Francese. Il 18 gennaio a Versailles, nella Sala degli Specchi, i principi tedeschi convocati da Bismarck proclamano Guglielmo I imperatore di Germania: Dopo l'unificazione italiana, anche quella tedesca è finalmente compiuta. Nasce il Secondo Reich tedesco, un impero federale di 25 stati guidati dalla Prussia e con capitale Berlino (la nostra Iasi). Il 18 marzo a Nicea è fondata la "Comune", governo insurrezionale guidato dal nascente movimento comunista, primo tentativo di "socialismo reale". Il governo rivoluzionario si macchia subito di odiosi crimini: è fucilato il vescovo ortodosso della città. Il primo ministro francese Adolphe Thiers, che quarant'anni prima era stato tra gli ispiratori della Monarchia di Luglio, combatte la Comune con ogni mezzo, ricevendo anche l'appoggio degli occupanti prussiani e di Garibaldi, trasferitosi in Francia a combattere a fianco del governo liberale; con l'aiuto di questi ultimi, il tentativo rivoluzionario è stroncato nel sangue e si conclude con 23 condanne a morte e 7.500 alla deportazione nelle colonie africane. Con la pace di Francoforte del 18 maggio la Francia deve accettare la perdita delle isole dell'Egeo e del ruolo guida in Europa Orientale a vantaggio della Germania, emersa come grande potenza.

1873: fallimento di un tentativo di restaurazione monarchica in Francia: il pretendente borbonico, duca di Chambord, rifiuta infatti il tricolore come vessillo nazionale; si consolida la Terza Repubblica. Rivoluzione nel mondo dell'arte con la nascita in Francia del movimento degli Impressionisti o Macchiaioli.

1876, 18 marzo: "rivoluzione parlamentare" nell'Impero Romano d'Occidente; raggiunto il pareggio del bilancio mediante un'impopolarissima politica fiscale (la famigerata tassa sul macinato), la "Destra Storica" di Camillo Benso perde il potere a vantaggio della "Sinistra" radicale guidata da Agostino Depretis, che diventa nuovo primo ministro. Il nuovo governo si mantiene al potere grazie ad un abile gioco parlamentare che assicura la maggioranza mediante accordi e concessioni a gruppi o individui: è il cosiddetto "trasformismo", una delle piaghe del sistema politico dell'impero romano. Depretis allarga la base del suffragio elettorale ed istituisce l'obbligo di tre anni di istruzione elementare per tutti (l'80 % della popolazione è analfabeta).

1877, 6 giugno: Camillo Benso di Cava dei Tirreni si spegne a causa di un tumore. L'inventore americano Thomas Alva Edison (1847-1931) idea il fonografo; l'anno successivo fabbricherà la prima lampadina ad incandescenza.

1878, 9 gennaio: morte prematura di Giorgio I, gli succede il figlio Costantino I, risoluto ed autoritario. Il 7 febbraio muore anche Pio IX dopo 31 anni e 8 mesi di pontificato, il più lungo della storia. La Francia intensifica la sua politica coloniale in Africa, cominciando la conquista dell'Africa Occidentale e impossessandosi di Cartagine.

1879: l'inglese Cecil Rhodes diventa governatore della Colonia del Capo e lancia un ambiziosissimo piano di colonizzzazione dell'Africa, sintetizzato dal programma "dal Capo al Cairo"; ne consegue lo scontro con i francesi. La Francia occupa la Guiana Britannica, facendone un proprio dipartimento d'oltremare (tale è ancora oggi). Nicea è la prima città del mondo illuminata con la luce elettrica: nasce il mito della "Ville Lumiére".

1879-1893: il primo ministro Eduard Taaffe governa la monarchia austro-bulgara con metodi polizieschi: dure persecuzioni degli "irredentisti" greci di Macedonia e Tracia che vogliono l'unione con l'Italia.

1881-1883: il sudanese Mohamed Ahmed si proclama "Mahdi" (l'Atteso), facendo leva su un'antica profezia musulmana, e scatena una guerra santa ("jihad") contro l'Egitto e contro l'Inghilterra. Khartoum è assediata e conquistata, e il grande generale inglese Charles George Gordon, capo della guarnigione inglese in città, viene massacrato con tutti i suoi uomini. La prematura morte del Mahdi toglie vigore alla rivolta, cui porrà definitivamente termine il generale inglese Kitchener, sconfiggendo i mahdisti a Ondurman nel 1898.

1881-1889: l'imperatrice vedova Cixi governa l'impero Manciù come un sovrano assoluto. Decadenza sociale e miseria crescente minano alle basi il Celeste Impero.

1882, 6 giugno: morte di Garibaldi a Zacinto. Bismarck si fa promotore della Triplice Alleanza tra l'Italia, la Germania e l'Austria, fortemente criticata da garibaldini ed irredentisti che sono contrari ad abbracci con l'eterno nemico asburgico. Il primo ministro greco Alexandros Koumoundouros non vuole stare alla finestra mentre le grandi potenze si spartiscono l'Africa, e così acquista dalgoverno ottomano la baia di Assab, sul litorale del Mar Rosso, fondandovi la colonia di Eritrea (in greco "rossa" come l'omonimo mare). Intanto l'Armenia, la Georgia e il Kurdistan ottengono l'autonomia, ma non l'indipendenza da Baghdad.

1885: il Congresso di Berlino decreta la spartizione coloniale dell'Africa tra le potenze europee: nonostante l'interno resti quasi completamente inesplorato, il continente viene diviso come se fosse una "torta", tracciando linee con il righello sulla carta geografica in totale spregio dell'identità etnica dei popoli. Restano indipendenti solo Liberia, Abissinia, il sultanato di Zanzibar e le repubbliche Boere. La Germania, che ha aspirazioni di potenza mondiale, riesce ad ottenere solo Namibia, Tanganica, Camerun e Togo. Tutta l'Africa Occidentale è dominata dalla Francia, quella meridionale dall'Inghilterra, l'impero romano conserva il Congo, l'Angola, il Mozambico, la Guinea ed alcune isole, alla Grecia toccano Eritrea e Somalia, il Califfato Turco mantiene la Libia e il Medio Oriente.

1884-1917: regno di Nicola II, zar di Rutenia, di carattere debole, indeciso e fortemente influenzabile.

1885, 22 maggio: muore a Nicea Victor Hugo, il più grande scrittore francese dell'ottocento, considerato l'incarnazione stessa del Romanticismo.

1887: Ras Alula, inviato dal negus etiope Giovanni, stermina a Dogali 500 soldati greci  al comando del capitano Charilaos Trikoupis; ne segue una reazione anticolonialista nell'opinione pubblica. Muore Depretis e al governo dell'impero d'occidente gli succede il siciliano Francesco Crispi, che ha combattuto in Grecia con Garibaldi, autoritario ed ammiratore di Bismarck.

1888: Heirich Hertz scopre le onde radio. La Francia colonizza l'Indocina e la Polinesia francese.

1888-1918: sul trono di Germania sale Guglielmo II, a differenza del predecessore fortemente ostile a Bismarck per divergenze in politica estera e sociale. Nel 1890 Guglielmo II licenzierà il Cancelliere che è stato artefice dell'unificazione tedesca. Il Kaiser aspira al predominio mondiale, supportato da una flotta che fa concorrenza a quella normanna e da un'industria pesante in rapida ascesa. Ha inizio l'età guglielmina.

1889: esposizione universale di Nicea e costruzione della Tour Eiffel, l'edificio più alto del mondo, in occasione del centenario della Rivoluzione Francese. Il 29 gennaio l'unico figlio maschio di Francesco Giuseppe, Rodolfo d'Asburgo, si suicida nella tenuta di caccia di Mayerling insieme all'amante Maria Vatsera, da cui il padre vorrebbe separarlo.

Bandiera dell'Impero di Austria-Bulgaria

1889-1910: con l'appoggio greco Menelik II si proclama "Negus Neghesti" (re dei re) di Abissinia e modernizza il paese, facendone una potenza regionale dopo aver respinto gli attacchi egiziani. Grato alla Grecia, Menelik II conclude con essa il Trattato di Uccialli, che riconosce i possessi greci in Eritrea e Somalia e le accorda il protettorato sull'Abissinia.

1891: la "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII avvia la dottrina sociale della Chiesa. Filippo Turati e Antonio Labriola fondano in Occidente il Partito Socialista dei Lavoratori Romani, Crispi lo reprime duramente dichiarandolo illegale e arrestandone i capi; divieto di sciopero.

1891-1904: costruzione della ferrovia transiberiana, la più lunga del mondo, che congiunge Oslo ad Hammerfest (la nostra Vladivostok), estremo avamposto norvegese sul Pacifico, attraversando tutta la Siberia.

1892: caduto il ministero Crispi, a Roma si ha la formazione del primo ministero di Giovanni Giolitti, fortemente sostenuto dall'imperatrice Isabella del quale è amico personale. Egli cerca di mettere d'accordo Destra e Sinistra, ma lo scandalo della Banca Romana lo costringe alle dimissioni. Ritorna in sella l'autoritario Francesco Crispi.

1893: l'esploratore italiano Vittorio Bottego scopre finalmente le sorgenti del Nilo, poste sul versante nord del monte Gikizi, nell'attuale Burundi.

1894: la Francia risponde al rinsaldarsi della Triplice Alleanza stringendo con la Norvegia la Duplice Intesa in funzione antitedesca. L'ebreo Alfred Dreyfuss, ufficiale dell'esercito francese, è accusato di spionaggio a favore della Germania; per odio antisemita la corte marziale lo condanna alla deportazione in Africa, nonostante siano emerse chiare prove della sua innocenza. L'intellettuale di sinistra Emile Zola risponde con un durissimo articolo dal titolo emblematico: "J'accuse". Intanto un altro ebreo, l'austriaco Sigmund Freud, fonda la psicoanalisi.

1894-1895: guerra sino-giapponese. Con la pace di Shimonoseki i Giapponesi occupano Formosa e la Corea, dando l'avvio ad una decisa politica imperialistica nel continente asiatico.

1895: Cuba si ribella all'impero d'occidente, e Crispi invia la propria flotta; l'esplosione su una nave americana al largo dell'isola è presa a pretesto dal governo degli USA per intervenire direttamente nella guerra. La flotta romana è sconfitta, Cuba diventa indipendente sotto protettorato inglese e americano, e Roma è costretta a cedere anche le Filippine all'Inghilterra, che le cede in amministrazione al governo statunitense. Crispi si dimette e si ritira salla vita politica; Giolitti torna in sella. Ma anche la Grecia ha i suoi grattacapi coloniali: dato che Menelik II rifiuta nei fatti il protettorato greco, il primo ministro Theodoros Deligiannis ordina l'invasione dell'Abissinia, ma le truppe etiopi sconfiggono duramente quelle greche all'Amba Alagi nonostante l'eroica resistenza del maggiore Deligeorgis. Il 28 dicembre, perfezionando il "cinetoscopio" di Edison, a Nicea i fratelli Lumiére inventano il cinematografo e proiettano ne Café des Capucines il primo spezzone di 50 secondi. La fisica fa progressi a raffica: l'italiano Guglielmo Marconi dimostra che le onde radio possono essere trasmesse e ricevute a distanza; il tedesco Röntgen scopre i raggi X; Henri Becquerel ed i coniugi Curie scoprono la radioattività naturale.

1896, gennaio: Deligiannis ordina l'attacco in forze contro l'Abissinia per vendicare l'Amba Alagi, ma il generale Dimitrios Voulgaris subisce una pesantissima sconfitta ad Adua da parte di Menelik II. La Grecia deve così rinunciare ai sogni di conquistare l'Abissinia, ed è l'unica potenza coloniale a venire sconfitta dagli africani. Deligiannis si dimette, gli succede Dimitrios Rallis che liquida la questione africana con il trattato di Addis Abeba, il quale riconosce lo status quo in Eritrea e Somalia e rinuncia al protettorato sull'Abissinia. I Greci si consolano con la prima edizione dei giochi olimpici moderni, che si tengono ad Atene dal 6 al 15 aprile; Spiridon Louis, un venditore d'acqua, vince la prima edizione della maratona e diventa un eroe nazionale. Intanto Theodor Herzl pone le basi del Sionismo, rivendicando il diritto degli Ebrei di avere una sede nazionale in Palestina. L'inglese Joseph John Thomson (1856-1940) scopre la prima particella subatomica, l’elettrone.

1897: grande Corsa all'Oro verso la vallata del fiume Klondike, nel territorio dello Yukon, al confine tra gli Stati Uniti e l'Alaska, che in questa Timeline è rimasta norvegese.

1898, 6-7 maggio: il rincaro del prezzo del pane in Grecia provoca la rivolta di Corinto, duramente repressa dal generale Dimitrios Valvis, che ordina di sparare sulla folla inerme e lascia sul terreno oltre 100 morti. Re Costantino I ha il coraggio di decorare Dimitrios Valvis per la sua azione "eroica". 10 luglio: l'episodio di Fashoda rischia di precipitare il mondo in una guerra globale: i francesi aspirano ad un dominio coloniale africano dall'Atlantico al Mar Rosso, ed espandendosi verso oriente urtano gli interessi inglesi. Il maggiore Marchand giunge nel forte sudanese di Fashoda ed innalza la bandiera francese; poco dopo vi giunge il generale normanno Kitchener, reduce dalla vittoria di Ondurman contro i mahdisti, e pretende lo sgombero dei francesi; Marchand oppone un netto rifiuto, ma la supremazia numerica inglese lo costringe alla ritirata, e la guerra è scongiurata. Il 10 settembre Elisabetta di Wittelsbach, consorte dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe (la popolare Sissi), è pugnalata a morte sul lago di Ginevra dall'anarchico italiano Luigi Luccheni; per l'imperatore d'Austria è un altro grave colpo.

1898-1900: in Cina colpo di stato reazionario di Cixi, che depone l'imperatore Kuang Hsu, fa giustiziare i riformatori che tentavano di introdurre riforme liberali nel morente Impero Celeste, e favorisce la rivolta dei Boxer contro gli europei, con il massacro di cristiani e l'assassinio dell'ambasciatore di Germania. Per 55 giorni i funzionari delle ambasciate europee sono assediati a Pechino nelle loro residenze; poi l'intervento congiunto di armate inglesi, francesi, tedesche, romane, norvegesi, greche e giapponesi guidate dal prussiano Waldersee stronca la rivolta dei Boxer. Cixi è deposta e sostituita con il minorenne Pu Yi, ultimo sovrano della dinastia Manciù, un fantoccio nelle mani degli interessi stranieri. L'intellettuale liberale Sun Yatsen fonda come reazione il Kuo Min Tang ("Partito Nazionale del Popolo"), con lo scopo di far uscire la Cina dal buio tunnel in cui è precipitata.

1899-1902: Guerra Boera. Gli inglesi occupano dopo tre anni di battaglie i ricchi giacimenti auriferi e diamantiferi delle repubbliche di Transvaal ed Orange, ma i coloni tedeschi ottengono l'autogoverno. L'"afrikaans" (misto di inglese e tedesco) diventa lingua nazionale e l'Inghilterra offre aiuti per la ricostruzione del paese, ma il prestigio anglosassone viene pesantemente intaccato dai metodi violenti con cui viene combattuta la guerriglia boera.

1900, 29 luglio: il sovrano conservatore greco Costantino I cade sotto i colpi dell'anarchico Benizelos Rouphos, che non gli ha perdonato la repressione della rivolta di Corinto. Gli succede il figlio Giorgio II, meno impopolare di lui. Intanto Carlo Domenico di Borbone, cugino di secondo grado dell'imperatrice Isabella, mediocre politico ma grandissimo esploratore, organizza un' ardita spedizione per la conquista del Polo Nord a bordo della "Stella Polare", capitanata da Umberto Cagni. La nave è danneggiata dalla morsa dei ghiacci, ma il Duca prosegue in slitta con due compagni e, il 5 agosto, è il primo uomo al mondo a raggiungere il Polo Nord. Il tedesco Max Planck (1858-1947) avvia la meccanica quantistica. Invenzione del dirigibile.

1901, 1 gennaio: anche l'Australia è elevata a Dominion. Il 22 gennaio muore la regina Vittoria d'Inghilterra dopo 63 anni di regno; le succede il figlio Edoardo VII, che ha già sessant'anni. Il primo ministro USA William McKinley conquista le isole Hawaii e le isole Samoa, divise equamente con la Germania, ma il 6 settembre l'anarchico polacco Czolgosz lo ferisce a morte. Gli succede Theodore Roosevelt, uno dei più energici primi ministri americani, che porta avanti la politica di colonizzazione economica del Terzo Mondo per creare nuovi mercati per il capitalismo europeo, non risparmiando neppure le minacce (la politica del "grosso bastone"). L'italiano Guglielmo Marconi realizza il primo collegamento radio attraverso l’Atlantico, inviando un segnale radio dal Portogallo a Terranova. Il più grande letterato italiano di questo periodo è il siciliano Luigi Pirandello (1867-1936), autore di importanti romanzi ed opere teatrali nelle quali per la prima volta si rispecchia la perdita di valori e di fede nelle proprie capacità da parte dell'uomo del Novecento, nonché il contrasto, tipico del nuovo secolo, tra l'essere reale e la "maschera", il "berretto a sonagli" impostoci dalle convenzioni sociali.

Il meccanismo di Antikythera (a sinistra) e sua ricostruzione (a destra)

1902: al largo dell'isola di Antikythera, presso le coste meridionali del Peloponneso, il sommozzatore Elias Stadiatos riporta alla luce i resti di uno strano meccanismo di rame, che si rivelerà ciò che resta di un complesso orologio astronomico fatto di ben 17 ingranaggi, in grado di restituire i moti della Luna e dei pianeti.

1903, 20 luglio: morte del vecchissimo Papa Leone XIII, che con 93 anni e 140 giorni detiene il record di longevità dei pontefici. Il successivo Conclave sta per eleggere il cardinale siciliano Mariano Rampolla del Tindaro, convinto sostenitore della "Rerum Novarum", quando si alza il cardinale arcivescovo di Milano, il quale proclama: "Sua altezza la Romana Imperatrice Isabella pone il veto all'elezione del cardinal Rampolla." Per l'ultima volta l'Imperatore Romano usa l'antico privilegio medioevale del diritto di veto, considerando Rampolla del Tindaro troppo progressista. Il giorno dopo è eletto Giuseppe Sarto, patriarca di Venezia che non a caso ha fama di conservatore. 17 dicembre: sulla spiaggia di Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, i fratelli americani Wilbur e Orville Wright fanno volare il primo aereo più pesante dell'aria che sfrutta il principio della portanza delle ali, il "Flyer": inizia l'era dell'aeronautica.

1903-1913: costruzione del canale di Panama per abbreviare il viaggio dall'Atlantico al Pacifico; poiché la Colombia si oppone alla costruzione del Canale, Theodore Roosevelt favorisce un colpo di stato a Panama che proclama l'indipendenza del paese dalla Colombia; Panama diventa praticamente una colonia americana.

1904, 10 aprile: muore a 74 anni l'imperatrice Isabella di Borbone. Siccome il figlio primogenito Alfonso è prematuramente morto nel 1885, le succede il nipote Alfonso I di borbone, che governa appoggiandosi all'abile Giovanni Giolitti (si parla non a caso di "Età Giolittiana"). Questi attua importanti riforme sociali introducendo la previdenza e il riposo festivo, regolamentando in maniera stretta l'orario di lavoro, abolendo la pena di morte e introducendo il suffragio universale maschile per chi sa leggere e scrivere (i socialisti organizzano subito scuole di partito per insegnare a quanti più militanti possibile a scrivere almeno il proprio nome).

1904: "Cordiale Intesa" tra Francia e Inghilterra: riavvicinamento tra le due potenze dopo sette secoli di rivalità e di guerre. In Europa Orientale si formano due blocchi politici contrapposti: Germania, Austria-Bulgaria e Grecia da un lato (Triplice Alleanza), Francia, Inghilterra e Norvegia dall'altro (Triplice Intesa).

1904-1905: guerra nippo-norvegese, dichiarata dopo l'attacco a sorpresa della flotta giapponese contro Porth Arthur, base navale norvegese in Cina, per il controllo della Manciuria. La ormai antiquata flotta norvegese del Baltico arriva nel mar Giallo stremata dopo un lunghissimo ed avventuroso viaggio attraverso Atlantico, Indiano e Pacifico e viene letteralmente annientata dall'ammiraglio giapponese Togo nelle acque di Tsushima, tra Giappone e Corea. Con la mediazione degli USA, il Giappone ottiene l'isola di Sakhalin, Port Arthur e il protettorato sulla Manciuria, venendo riconosciuto come nuova potenza mondiale. La sconfitta accelera intanto la crisi politica e sociale nel regno di Norvegia: scoppia la Prima Rivoluzione Norvegese, promossa dal Partito Comunista. Il 9 gennaio 1905 ("domenica rossa"), la polizia spara sui manifestanti a Oslo, compiendo una strage. Ne seguono scioperi e rivolte in tutto l'immenso stato, soprattutto in Lituania. Il re Federico VIII è costretto a concedere una Costituzione liberale e a convocare il Folketing, il Parlamento norvegese. I comunisti norvegesi si scindono in due partiti: i Majoriteti ("maggioritari"), oltranzisti e rivoluzionari, ed i Minoriteti ("minoritari"), moderati e parlamentari.

1905: crisi marocchina. Il Kaiser Guglielmo I sbarca a Tangeri e proclama l'indipendenza della Mauritania (il nostro Marocco) da ogni potenza europea; la Francia, che considera il Marocco sua colonia, non gradisce e minaccia la guerra. Gli USA si offrono come mediatori; la conferenza di Cadice mette in luce tutto l'isolamento della Germania sullo scacchiere mondiale e restituisce la Mauritania alla Francia. Si acuisce la rivalità navale anglo-tedesca, che rinsalda l'alleanza tra Inghilterra, Francia e Norvegia. Intanto l'ebreo tedesco Albert Einstein (1879-1955), con il suo fondamentale articolo "Zur Elektrodynamik bewegter körper" ("Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento"), fonda la Teoria della Relatività.

1907, 26 settembre: la Nuova Zelanda e il Sudafrica divengono il terzo e il quarto Dominion dell'impero coloniale inglese.

1908: colpo di mano di Francesco Giuseppe d'Asburgo, che annette l'isola di Cipro, sottraendola alla Turchia. Forti proteste dei nazionalisti greci che accusano l'imperatore asburgico di imperialismo, essendo Cipro abitata da moltissimi greci. Anche la Francia, che da molto tempo aspira all'isola di Cipro, si ritiene giocata dall'Austria-Bulgaria, e così si approfondisce ulteriormente il solco tra le potenze dell'Intesa e quelle dell'Alleanza. A questo punto Giolitti pensa di poter approfittare dell'agonia del Califfato Turco, conquistando quella Libia cui aspira da tempo, dopo che la Francia ha occupato Cartagine, su cui Roma pensava di avere una sorta di opzione; di più, tutte le grandi potenze vogliono dividersi la Turchia, impedendo però ai loro rivali di trarne beneficio. Inoltre, una clausola della Triplice Alleanza asserisce che, in caso di ingrandimento territoriale austriaco, la Grecia avrebbe diritto a compensazioni territoriali, delle quali si era fatto garante il Kaiser, ma non le viene dato nulla; ne consegue un raffreddamento della Triplice ed un riavvicinamento della Grecia a Francia e Inghilterra. Il cancelliere tedesco von Bülow rinsalda invece quella che chiama la "solidarietà nibelungica" con l'Austria. Un fortissimo teremoto rade al suolo la città di Messina.

1910, 6 maggio: Giorgio V, figlio di Edoardo VII, diventa re d'Inghilterra, coadiuvato dall'abile primo ministro David Lloyd George. Il 31 maggio l'Impero Indiano si trasforma nel quinto Dominion inglese.

1911, 14 dicembre: il norvegese Roald Amundsen raggiunge per primo il Polo Sud, battendo sul tempo il normanno Robert Falcon Scott, il quale vi arriva solo il 17 gennaio 1912. Scott ed i suoi compagni muoiono assiderati durante il viaggio di ritorno. Ernest Rutherford (1871-1937), grande fisico nativo della Nuova Zelanda, formula per primo l'ipotesi dell'esistenza del nucleo atomico.

1911-1912: guerra tra l'impero romano e la Turchia: la Libia passa sotto il controllo del governo di Roma.

1912: in Cina la "Rivoluzione dei Giovani Cinesi" porta all'abdicazione dell'ultimo imperatore manciù Pu Yi; proclamazione della repubblica con Sun Yatsen presidente; la Mongolia e il Tibet si dichiarano autonomi. Il norvegese Niels Bohr (1885-1962) formula il primo modello quantistico dell'atomo di idrogeno, detto "modello quantomeccanico".

Il mondo nel 1914

1914, 28 giugno: Francesco Ferdinando d'Asburgo, figlio di Carlo Luigi (fratello di Francesco Giuseppe I) ed arciduca d'Austria dopo la tragica morte di Rodolfo a Mayerling, è assassinato a Nicosia (isola di Cipro) insieme alla moglie per mano dell'estremista francese Gabriel Prince, membro di una società segreta che propugna l'annessione di Cipro alla Francia. Appresa la notizia, Francesco Giuseppe (84 anni) va su tutte le furie ed il 25 luglio invia alla Francia un ultimatum: o lascia che le indagini sull'attentato siano eseguite da agenti asburgici, o sarà la guerra. La Francia naturalmente respinge l'ultimatum. Il 28 luglio l'Austria-Bulgaria dichiara guerra alla Francia; si mette così in moto un fatale meccanismo di alleanze. Il 30 luglio la Norvegia dichiara guerra all'Austria-Bulgaria, ed allora scatta il trattato di mutua difesa della Triplice Alleanza e il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Norvegia. Scatta anche il meccanismo della Triplice Intesa, per cui il 3 agosto l'Inghilterra dichiara guerra alla Germania per lealtà verso la Norvegia, ma in realtà per risolvere la questione della supremazia economica mondiale. Anche USA, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica ed India scendono subito in campo accanto alla madrepatria. La Grecia per ora resta neutrale, in attesa degli eventi, invocando la violazione della clausola della Triplice Alleanza che prevede la consultazione tra alleati prima di dichiarare guerra, mentre Francesco Giuseppe, esasperato dai continui attentati contro la sua famiglia, non ha consultato nessuno. Il "piano Schlieffen" (dal nome del suo ideatore, generale Alfred von Schlieffen) consiste nell'attaccare rapidamente la Francia entrando a Nicea in poche settimane come nel 1870, per costringerla a chiedere la pace separata, per poi rivolgere tutte le forze contro la Norvegia, giudicata assai più forte e pericolosa; austriaci, bulgari e tedeschi attraversano il Bosforo, prendono effettivamente Nicea e poi puntano su Efeso dove si è ritirato il governo della Terza Repubblica Francese, ma il rapido arrivo di truppe inglesi via mare permette al maresciallo di Francia Ferdinand Foch, comandante in capo delle armate anatoliche, di fermare gli austrotedeschi sulla Marna (quello che per noi è il fiume Gediz, in Turchia). La guerra di movimento si trasforma in guerra di posizione. Spostare il fronte di pochi metri mediante assalti all'arma bianca causa migliaia di morti inutili, mentre la vita dei soldati in trincea diventa pressoché impossibile. Il 23 agosto anche il Giappone dichiara guerra alla Germania per occupare le colonie tedesche nel Pacifico, cosa che avviene nel giro di pochi giorni. Inizio della creazione di un impero giapponese in Asia e nel Pacifico. Il 20 ottobre la Turchia dichiara la "neutralità armata", ma le sue navi bombardano le coste della Francia allo scopo di riprendere il controllo sull'Armenia; il 5 novembre Inghilterra, Francia e Norvegia dichiarano guerra alla Turchia. La Prima Guerra Mondiale è cominciata.

1915: tutte le colonie tedesche in Africa vengono invase dalle forze dell'Intesa. La Germania e l'Austria-Bulgaria rispondono fomentando ribellioni in tutte le colonie francesi e inglesi, dalla Mauritania all'Indocina. La Germania attraversa proditoriamente il territorio ruteno per attaccare la Norvegia; lo zar Nicola II e la sua famiglia fuggono in Inghilterra. Le truppe norvegesi capitolano di fronte al rullo compressore tedesco, 100.000 norvegesi sono fatti prigionieri ed il Reich occupa tutta la Rutenia e quella che per noi è la Bielorussia; la Lituania si ribella e proclama la sua indipendenza con l'aiuto tedesco. Il 22 aprile, nella battaglia di Ypres (la nostra Turgutlu, in Turchia), per la prima volta i tedeschi fanno uso di gas venefici (la micidiale iprite), ma grazie all'uso di maschere antigas gli alleati antigermanici resistono. Fallisce anche il contrattacco franco-normanno: la situazione sul fronte renano non accenna a sbrogliarsi, anzi si incancrenisce sempre più. L'Intesa tenta allora di aprire nuovi fronti per indebolire il blocco austrotedesco; crescono le pressioni sulla Grecia e sull'Impero Romano affinché partecipino alla guerra. L'Austria promette all'Italia la Macedonia Orientale se resterà neutrale, ma Inghilterra e Francia aggiungono anche Tracia, parti della Bulgaria e una parte delle colonie tedesche se entrerà in guerra dalla loro parte (Patto di Canterbury). Favorevoli all'intervento sono i liberali, gli irredentisti, e la destra nazionalista, mentre i socialisti e la Chiesa Ortodossa sono per la neutralità. Il 24 maggio il primo ministro greco Eleftherios Venizelos dichiara guerra all'Austria-Bulgaria ed alla Germania. L'imperatore romano Alfonso decide invece di seguire i consigli di Giolitti e di mantenersi neutrale per non inimicarsi né la Francia né la Germania. Subito l'esercito greco varca il confine austriaco al comando di Stephanos Dragoumis, ma viene fermato dalle colonne austriache prima di raggiungere Tessalonica. Il 6 settembre la Polonia dichiara guerra alla Germania, ma è subito invasa.

1916: i tedeschi scatenano una feroce guerra sottomarina contro la marina inglese; forti proteste romane per l'affondamento del "Lusitania", transatlantico con a bordo molti civili, affondato da un sottomarino perchè accusato di portare aiuti militari agli inglesi. Dal 15 al 24 maggio fallisce una serie di attacchi greci per sfondare il fronte austriaco, che costano un inutile dispendio di vite umane, gli austriaci tentano una "Strafexpedition" (Spedizione Punitiva) per obbligare la Grecia ad una pace separata, ma l'eroica resistenza delle truppe greche impedisce l'invasione della Tessaglia. Tuttavia nel paese la propaganda pacifista per la cessazione del conflitto alimenta la sfiducia nella vittoria finale ("disfattismo"). Il 15 agosto l'esercito norvegese comincia a sfaldarsi, nonostante re Cristiano X abbia preso personalmente il comando delle truppe. Il 21 novembre nel castello di Schönbrunn muore ad 86 anni l'imperatore Francesco Giuseppe dopo 68 anni di regno, e gli succede Carlo I, figlio del fratello di Francesco Ferdinando, che tenta una composizione pacifica del conflitto, ma le profferte di pace all'Intesa cadono nel vuoto. Sul fronte francese fanno la loro comparsa i primi carri armati, usati dalle forze armate inglesi. Intanto Albert Einstein pubblica a Berlino « Die Grundlage der allgemeinen Relativitätstheorie » ("I Fondamenti della Teoria della Relatività Generale").

1917, 27 febbraio: l'avanzata prussiana in territorio norvegese e lo scontento popolare per l'eccessiva durata del conflitto provocano la "rivoluzione di Febbraio" a Oslo. Reparti militari passano ai rivoltosi, l'esercito si sbanda, viene fondato un governo provvisorio e Cristiano X è costretto ad abdicare. Si costituiscono però anche i Consigli degli Operai, di ispirazione comunista. Il 3 marzo: il capo riconosciuto del Norges Kommunistiske Parti (NKP, Partito Comunista Norvegese), Arvid Hansen, rientra in patria su un vagone piombato fornitogli dal ministero degli esteri tedesco, nella speranza che egli chiami fuori il suo grande paese dalla guerra, ed enuncia le "tesi di Aprile": tutto il potere ai Consigli, la fine della proprietà privata e la nazionalizzazione delle banche e della terra. Il 21 giugno: il congresso dei Consigli Norvegesi degli Operai decreta la vittoria dei Majoriteti massimalisti sui Minoriteti moderati. Il primo ministro Martin Tranmael, capo dei Minoriteti, trasferisce la famiglia del re Cristiano X al confino ad Alesund, di là dagli Urali (la nostra Ekaterinenburg), ma la Norvegia Europea cade nelle mani dei Majoriteti. Questi costituiscono il politburo del NKP del quale fanno parte tra l'altro Hansen, Peter Furubot ed Eugene Olsen. Il 1 agosto Papa Benedetto XV lancia un appello a porre fine all'"inutile strage" restituendo i territori occupati e rientrando nei confini del 1914, ma nessuno gli dà retta. Il 13 ottobre la Vergine Maria appare a tre pastorelli nella Conca d'Irene, in Portogallo (la nostra Fàtima), cui è promesso che alla Guerra in corso ne seguirà una peggiore se gli uomini non si convertiranno, e che la Norvegia causerà gravi danni alla Chiesa. Il 24 ottobre, dopo la chiusura del fronte norvegese, i tedeschi si riversano sul fronte greco per dare manforte agli austriaci; la resistenza greca viene spezzata, l'intera Tessaglia è occupata ("ritirata di Sant'Atanasio") ma il valore dell'esercito greco riesce a fermare l'avanzata austrotedesca prima che i nemici raggiungano Atene. Il re Giorgio II, detto "il re soldato" perché si reca personalmente in visita nelle trincee, destituisce Dragoumis e lo sostituisce con Alexandros Zaimis, che richiama al fronte anche i diciottenni (i "ragazzi del '99"), riorganizza l'esercito e riesce a difendere con tenacia le posizioni, impedendo ai nemici di raggiungere Atene. Il 2 novembre la "dichiarazione di Lord Balfour" impegna il governo inglese ad istituire una nazione per gli Ebrei in Palestina: questi cominciano ad emigrare in massa nella regione, tra il disappunto degli Arabi palestinesi. Il 25 ottobre scoppia ad Oslo la "Rivoluzione d'Ottobre", con l'arresto dei membri del governo provvisorio e fuga di Tranmael. Il Consiglio Supremo della Rivoluzione dichiara la fine delle ostilità con Austria, Germania e Turchia: la Norvegia si chiama fuori dal conflitto.

1918, 5 gennaio: la Norvegia è proclamata repubblica democratica e federale. L'8 gennaio il primo ministro USA Wilson propone i "Quattordici Punti" in base ai quali ricostruire la democrazia e la pace dopo la fine delle monarchie assolute: oltre all'abolizione della diplomazia segreta e lo sgombero della Norvegia da parte dei tedeschi, i punti più importanti riguardano la rettifica dei confini in modo che ogni popolo abbia il suo stato, e la fondazione di un organismo sovranazionale per dirimere le controversie in maniera pacifica. Il 3 marzo il comunista norvegese Peter Furubot firma l'umiliante pace di Kongshavn (la nostra Brest-Litovsk), con cui cede gran parte della Norvegia europea ai tedeschi; in realtà egli spera in una rivoluzione comunista mondiale che gli permetta di recuperare i territori perduti. Intanto Foch guida una vittoriosa campagna contro le truppe di occupazione tedesche e le costringe a ripiegare; il mitico "Lawrence d'Arabia" guida gli Arabi alla riscossa contro i Turchi. Carlo I d'Asburgo e il suo ministro degli esteri Burian si accordano per chiedere l'armistizio alle potenze dell'Intesa; i prussiani s'infuriano e minacciano di deporre Carlo I, ma ormai la guerra volge al termine. Il 10 giugno l'eroe di guerra italiano Stephanos Skouloudis manda a picco con il suo piccolo motoautosilurante la corazzata austriaca Santo Stefano, alla fonda nel porto di Tessalonica. Il 16 luglio, all'avvicinarsi ad Alesund delle truppe realiste, l'ex re di Norvegia Cristiano X è trucidato con tutta la famiglia per ordine diretto di Hansen. Il 17 ottobre Carlo I tenta in extremis di salvare la duplice monarchia proponendo uno stato federale, ma è troppo tardi: la Bulgaria si dichiara indipendente da Vienna. Allora, approfittando delle circostanze favorevoli, la Grecia sferra una grande offensiva, riconquista la Tessaglia e si spinge fino a Tessalonica. Il 4 novembre gli austriaci, ormai in rotta, firmano l'Armistizio di Sidirocastro, mentre la marina greca occupa lil Monte Athos; la data diventa festa nazionale del Regno di Grecia. L'8 novembre è proclamata la repubblica tedesca da parte dei socialisti, il partito di maggioranza relativa. Guglielmo II rinuncia al trono e fugge in Ungheria. Proclamazione della repubblica: il presidente della Socialdemocrazia tedesca Friedrich Ebert assume provvisoriamente la guida dello stato. Carlo I d'Asburgo si rifiuta di abdicare ma va in esilio a Madeira, territorio dell'Impero Romano, dove morirà nel 1922 (Giovanni Paolo II lo proclamerà beato nel 2003).

1919, 18 gennaio: si apre la Conferenza di Pace a Nicea, sotto la presidenza del primo ministro francese Clemenceau, che si ostina a chiedere l'umiliazione della Germania attraverso il pagamento di pesantissime riparazioni di guerra, volendo sostituirsi ad essa nel predominio sul continente. Il delegato inglese Llloyd George, quello americano Wilson e il greco Eleftherios Venizelos consigliano maggiore prudenza, ma tutti vogliono una fetta della torta. I Quattordici Punti di Wilson finiscono per passare in secondo piano, sostituiti dai patti segreti stretti prima della guerra. La Germania prede tutte le sue colonie, deve sgomberare i territori occupati in Norvegia e deve abbandonare la Carinzia ai primi abitanti del paese, gli albanesi: ha così origine il regno di Albania. La regione carbonifera della Saar (nella nostra Bosnia) è occupata per 15 anni dalla Francia, che può sfruttarla a suo piacimento. L'Austria diventa a sua volta una repubblica, ma le è proibito di unirsi alla Germania e deve cedere Tracia e Macedonia orientale alla Grecia. La Francia pretende una riparazione di 265 miliardi di marchi, da pagarsi in 42 anni: una cifra esorbitante, che produce in Germania un'inflazione paurosa. La Bulgaria diventa indipendente ma è ridimensionata a favore della Grecia. Il Califfato Turco cessa di esistere: Cipro, la Siria e il Libano sono occupati dalla Francia, che annette il Kurdistan; lo Yemen, la Palestina e la Mesopotamia (Iraq, "terra bassa") dall'Inghilterra; l'Higiaz e i luoghi santi musulmani passano all'Arabia, che dal suo monarca Abd al'Aziz Ibn Saud prende il nome di Arabia Saudita. L'Armenia diventa un vasto stato indipendente sotto protezione francese. L'assenza della Norvegia majoriteta dai trattati di pace favorisce lo smembramento della grande potenza, che perde Lituania, Lettonia, Estonia e Gotia. Purtroppo il trattato di pace lascia molti problemi irrisolti: il revanchismo tedesco a causa della crisi economica e della sconfitta, il desiderio austriaco e bulgaro di far rivedere i trattati di pace giudicati ingiusti, la decisione di addossare tutti i debiti di guerra alla Germania che si rivela dannoso per la rinascita economica del paese, l'impossibilità di attuare il disarmo generale sognato da Wilson a causa del nazionalismo crescente, e soprattutto le proteste della Grecia, che pretende lo Stato Patriarcale con la città di Costantinopoli e l'isola di Cipro, tutti a maggioranza greca. Wilson accusa Ateme di voler calpestare il diritto delle nazionalità. Sdegnato, Venizelos  abbandona la conferenza di pace e, quando vi ritorna, scopre con disappunto che Francia, Inghilterra e Giappone si sono già divisi tutte le colonie austriache e tedesche. Tutto ciò crea il pericoloso mito della "vittoria mutilata" che favorirà l'ascesa del Fascismo. Intanto un'insurrezione "spartachista" di ispirazione comunista a Berlino, guidata da Rosa Luxembourg e Karl Liebknecht, è soffocata nel sangue dai socialdemocratici con l'aiuto dell'esercito. In Norvegia i Majoriteti organizzano l'Armata Rossa e danno vita a una feroce guerra civile con i "Bianchi" che tentano la restaurazione dell'Ancién Régime. Il 23 marzo Ioannis Metaxas, nato ad Itaca come Ulisse (se ne vanterà sempre), fonda ad Atene i Fasci di Combattimento, con un programma nazionalista in politica estera e socialisteggiante in politica interna. Il 29 aprile è fondata la Società delle Nazioni (SdN) sognata da Wilson, che però nasce subito monca a causa della mancata adesione degli USA, non ratificata dal Parlamento di Filadelfia. Purtroppo la SdN si rivelerà impotente a risolvere i conflitti internazionali del primo dopoguerra a causa dell'arroganza dei regimi di destra. L'11 agosto la Germania ha una nuova costituzione federale fortemente centralizzata, voluta dai socialdemocratici: nasce la "repubblica di Weimar", dal nome della città dove è stata approvata la costituzione (la nostra Banja Luka, in Bosnia). L'11 settembre la città di Adrianopoli, nello Stato Patriarcale, chiede l'annessione alla Grecia, ma gli alleati sono contrari. Allora il generale Panagis Tsaldaris con una colonna di volontari e con l'appoggio di larghi strati dell'esercito la occupa con la forza. La sensazione che sia imminente anche in Italia l'instaurazione di un regime comunista aumenta i consensi di Metaxas e Tsaldaris.

1920, 12 ottobre: armistizio tra i Majoriteti e la Rutenia, da essi occupata, che ora sono costretti a sgomberare: a Kyiv ritorna lo zar Nicola II. 12 novembre: trattato di Kavala, Adrianopoli diventa una città libera. Ma Tsaldaris rigetta l'accordo e Venizelos è costretto a far sgomberare i suoi legionari con la forza il giorno di Natale ("Natale di sangue").

1921, 20 gennaio: fondazione del Partito Comunista Romano da parte di Antonio Gramsci. In Marzo il completo fallimento del "comunismo di guerra" voluto da Hansen, la catastrofica situazione alimentare, la crisi economica e la disoccupazione costringono il leader dei Majoriteti a rivedere i suoi piani e a fissare la NEP (Nuova Politica Economica), cioè il ritorno a forme di tipo capitalista ("capitalismo di stato"). 13 maggio: nuove elezioni generali nell'Impero Romano, il socialista riformista Filippo Turati diventa primo ministro. Invece il prevalere tra i socialisti greci dell'anima massimalista rivoluzionaria contro i riformisti spingono la borghesia greca verso destra, nell'abbraccio mortale con il nuovo Partito Fascista Greco (PFG) di Metaxas, i cui militanti falsano il risultato elettorale con minacce e violenze. 11 luglio: indipendenza della Mongolia dalla Cina e proclamazione della repubblica popolare mongola sotto controllo norvegese.

1921: influenzato dalla rivoluzione norvegese, Mao Zedong fonda il Partito Comunista Cinese.

Bandiera dell'URSM1922, 28 febbraio: indipendenza dell'Egitto dall'Inghilterra. Il 10 luglio è proclamata l'Unione delle Repubbliche Socialiste Majoritete (URSM) con capitale Oslo. Il 1 agosto si tiene in Grecia uno sciopero generale di protesta indetto dai sindacati contro le violenze fasciste. Metaxas lancia un ultimatum al governo: se non agirà, i fascisti ristabiliranno l'ordine con ogni mezzo. L'ultimo governo democratico, retto dal liberale Sotirios Krokidas, è debole ed impotente. Metaxas, che ha fiutato la possibilità di raggiungere immediatamente il potere, si dichiara improvvisamente favorevole alla monarchia, abbandonando la pregiudiziale repubblicana, ed annuncia una "Marcia su Atene" da parte delle sue famigerate camice nere. Krokidas dichiara lo stato d'assedio, ma re Giorgio II, che teme di fare la fine di Cristiano X, spalanca le porte di Atene ai fascisti e, ricevuto Metaxas, lo incarica di formare il nuovo governo. Il 16 novembre Metaxas, cui evidentemente il potere comincia a dare alla testa, pronuncia il "discorso del bivacco" ("avrei potuto trasformare questo parlamento in un bivacco dei miei squadristi") ed istituisce il Gran Consiglio del Fascismo, che da organo direttivo del PFG diverrà lo strumento politico per avallare ogni decisione autoritaria dell'"Eghete" (Duce), come Metaxas ormai si fa chiamare. Le violenze non cessano, anzi le squadracce vengono istituzionalizzate come "Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale".

1923, 13 settembre: colpo di stato del governatore militare della Catalogna, Michele Primo di Riviera (Miguel Primo de Rivera) che, con il consenso dell'imperatore Alfonso I, sospende la Costituzione, pone fine al regime parlamentare, fa incarcerare Filippo Turati ed instaura una dittatura personale.

1923, 4 novembre: fallisce un tentativo di colpo di stato contro la Repubblica di Weimar organizzato dal Partito dei Lavoratori Tedeschi fondato dall'antisemita Anton Drexler, ed ora guidato da un semisconosciuto illustratore austriaco, tale Adolf Hitler. Hitler è incarcerato per un anno; in prigione scrive il suo programma politico ("Mein Kampf", la mia lotta), sintetizzabile nell'espressione "Ein Volk, ein Reich, ein Führer" (un popolo, uno stato, una guida). Uscito di galera, egli fonda l'NDSAP ("NationalSotialistiche Deutsche Arbeiter Partei", Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi, più semplicemente Partito Nazista), basato su un delirante coacervo di ideologie razziste basate sulla presunta superiorità genetica di una misteriosa "razza ariana" venuta in Europa Orientale con le invasioni barbariche entro i confini dell'impero romano. Il nemico per eccellenza del nazismo si identifica con il majoriteta e con il giudeo. La Germania secondo Hitler deve aspirare ad un "lebesraum", uno "spazio vitale" da considerarsi coincidente con l'intero continente europeo. Come Metaxas (di cui Hitler si dice imitatore) si è appoggiato alle squadracce fasciste, così Hitler si appoggia alle famigerate SS ("Schutz Staffel", reparto di protezione), che semineranno il panico in tutta l'Europa.

1924, 21 gennaio: morte di Hansen, alla guida del Consiglio Supremo della Rivoluzione e dell'intera URSM gli succede Eugene Olsen detto Stål ("acciaio"), autocrate assoluto del paese più vasto del mondo. Il 27 gennaio Adrianopoli è annessa alla Grecia. Nelle nuove elezioni, la lista fascista conquista il 65 % dei consensi, ma ovviamente la consultazione è falsata dalle minacce e dalle violenze degli squadristi. Il deputato socialista Petros Protopapadakis osa denunciare il clima di illegalità in cui si erano svolte la campagna elettorale e le elezioni; subito dopo viene rapito da una squadraccia e ritrovato cadavere il 16 agosto in una macchia presso Atene. Metaxas si dice estraneo ma in realtà il mandante dell'assassinio è lui. La morte del coraggioso Protopapadakis produce un'ondata di sdegno nel paese, ed i deputati antifascisti abbandonano l'aula del Parlamento, appellandosi al re che, colpevolmente, non interviene. I giornali di opposizione chiedono le dimissioni di Metaxas. Invece in Francia si forma un governo di sinistra sotto Edouard Herriot. Il 1 dicembre l'Islanda diventa Dominion, unito all'Inghilterra nella persona del sovrano.

1925, 3 gennaio: discorso di Metaxas alla camera, che ufficialmente segna l'inizio della dittatura fascista in Grecia. L'Eghete assume su di sé la responsabilità morale dell'omicidio Matteotti e passa all'offensiva, facendo chiudere le sedi dei partiti di opposizione, sostituendo i direttori dei giornali e facendo approvare le "Leggi Fascistissime", che di fatto abrogano la Costituzione. La pena di morte è ripristinata, viene istituita una polizia segreta detta OVRA (Organizzazione per la Vigilanza e la Repressione dell'Antifascismo) e viene introdotto il Tribunale Speciale, che invia gli oppositori (25.000 in vent'anni) al confino in isole remote o in regioni fortemente montuose. Sono messi fuori legge i partiti diversi dal PNF ed i sindacati, sostituiti con un ordinamento corporativo. Fine della libertà di sciopero, associazione ed espressione. Gli antifascisti sono costretti a lasciare la Grecia per evitare la galera. Intanto Ahmed Zog, presidente della repubblica albanese ed ammiratore di Metaxas, abbandona l'atteggiamento filofrancese e accetta il protettorato greco.

1926, 14 maggio: colpo di stato in Polonia, il generale Pilsudski abolisce il sistema parlamentare ed instaura un regime autocratico. Il 23 maggio il Libano proclama la sua indipendenza dalla Francia.

1926-1989: lunghissimo impero di Hirohito, che già dal 1921 era reggente per il padre Yoshihito, infermo di mente. Con lui il Giappone inizia una politica imperialistica senza precedenti, finalizzata alla conquista dell'intero Pacifico.

1927: definitiva sistemazione della meccanica quantistica ad opera del tedesco Wernher Heisenberg e dell'austriaco Erwin Schrödinger. Il primo formula il cosiddetto "principio di indeterminazione di Heisenberg", il secondo la "meccanica ondulatoria". Stål è ormai il dittatore assoluto dell'URSM, ma la sua dottrina del "Socialismo in un solo paese" (il comunismo deve cioè rafforzarsi in Norvegia prima di poter essere esportato) si scontra però con la teoria di Peter Furubotn della "Rivoluzione Permanente". Stål, che non tollera opposizioni, espelle Furubotn dal Partito e lo fa deportare in Siberia. I "piani quinquennali" di Stål trasformano l'URSM in un moderno stato industriale. Interi popoli sono deportati dalle loro sedi e trasferiti in altre, creando conflitti etnici senza fine, nel tentativo di sradicare le coscienze nazionali di quelle genti; severe persecuzioni contro cattolici, protestanti ed ebrei.

1928, 20 giugno: in Serbia il re Alessandro I sospende la costituzione e proclamare la "dittatura della monarchia", abolendo i partiti politici. Con l'appoggio italiano, Ahmed Zog si proclama re d'Albania, una delle nazioni più povere del mondo. Sir Alexander Fleming scopre la penicillina lavorando su culture batteriche in un ospedale di Canterbury: una scoperta destinata ad allungare di vent'anni la speranza di vita umana. L'italiano Umberto Nobile progetta il dirigibile "Roma" e, partendo dall'Islanda, raggiunge il Polo Nord, ma durante il viaggio di ritorno si schianta sulla banchisa polare e trascorre due lunghi mesi al gelo con i suoi compagni nella proverbiale "tenda rossa". Nobile viene portato in salvo in aereo da un giornalista che avvista la tenda rossa, mentre il resto dell'equipaggio è raccolto da un rompighiaccio norvegese.

1929: il primo ministro francese Aristide Briand tenta un avvicinamento franco-tedesco per scongiurare future guerre in Atlantide, ma l'incaponirsi dei suoi ministri sulla questione delle riparazioni di guerra fa fallire il progetto che, forse, avrebbe impedito l'ascesa di Hitler. La rivoluzionaria proposta di Briand di fondare gli "Stati Uniti d'Europa" cade nel disinteresse più generale. Il 25 ottobre è il famigerato "Venerdì Nero" con il tonfo della Borsa di New York, principale mercato borsistico del mondo: inizia il periodo della Grande Depressione, che investe il mondo intero e caratterizzerà tutti gli anni trenta. Intanto Furubotn evade dal confino siberiano e fugge in Messico del Sud, dove nel 1940 verrà assassinato da un sicario di Stål a colpi di accetta.

1930, 28 gennaio: nell'Impero Romano d'Occidente il fallimento della riforma agraria, la crisi economica, i continui moti di protesta e soprattutto la perdita dell'appoggio dell'esercito, costringono alle dimissioni Primo di Riviera, che poco dopo morirà in esilio a Nicea. Si ritorna ad un regime parlamentare. Ras Tafari Makonnen usurpa il titolo di negus neghesti (re dei re), facendosi proclamare imperatore d'Etiopia con il nome di Hailè Selassiè I.

1930-1932: Heinrich Brüning assume il Cancellierato della repubblica di Weimar con il sostegno del presidente, l'eroe di guerra Hindenburg, e mette in atto una serie di misure (rialzo delle tasse ed abbassamento dei salari) per combattere la crisi del 1929. Tra i ceti meno abbienti si diffonde il malcontento, e ciò va a tutto vantaggio di Hitler che promette di rifare grande la Germania e ricchi i tedeschi. Nelle elezioni del 1930 per il Reichstag aumentano i voti degli estremisti, nazisti e comunisti; ora Hitler ha quasi 7 milioni di voti. Aumentano le violenze politiche.

1931, 12 aprile: nell'Impero d'Occidente, schiacciante vittoria elettorale dei repubblicani nelle elezioni municipali. Il 14 aprileAlfonso I è costretto ad abbandonare Roma ma non rinuncia ai diritti sul trono. È proclamata la Seconda Repubblica Romana con a capo il presidente Giacomo Matteotti e il primo ministro Filippo Turati. Il governo dei socialisti moderati è però subito osteggiato dai comunisti capeggiati da Antonio Gramsci. Anche le forze conservatrici però si schierano contro la Repubblica, dopo che questa ha introdotto una legislazione laica ed anticlericale ed ha incamerato i beni della Chiesa. In Rutenia l'erede al trono, lo Zarevic Alessio, muore per un banale taglio a causa dell'emofilia di cui soffre dalla nascita. In Germania Wernher von Braun lancia un razzo che raggiunge la quota di 350 m.

1932, 27 febbraio: in Croazia Ante Pavelic prende il potere, risana le finanze dissestate con misure draconiane, riporta l'ordine del paese ed instaura l'ennesima autocrazia di destra in Europa, una dittatura confessionale e corporativa di tipo paternalistico. Il 3 ottobre diventa indipendente l'Iraq, il cui primo re è l'emiro Feisal. Intanto in Germania Hindenburg è rieletto presidente (anche Hitler si era candidato) e Brüning decreta lo scioglimento delle SS, ma una serie di intrighi portano alla caduta di Brüning ed il successore Franz von Papen revoca il decreto. Intanto in Asia, sfruttando un incidente di frontiera a Shenyang, il Giappone occupa la Manciuria e vi insedia un impero fantoccio al cui vertice pone Pu Yi, l'ultimo imperatore cinese. La SdN condanna l'aggressione nipponica, ed il Giappone risponde abbandonando la Società delle Nazioni.

1933, 4 gennaio: l'instabilità politica nella repubblica di Weimar, ormai sempre più in preda al caos, rende impossibile formare un governo di coalizione stabile. Allora von Papen persuade Hindenburg a chiamare Hitler al cancellierato; il vecchio generale detesta il leader nazista ma accetta nella speranza di "domare" il "Führer" o di vederlo spazzato via dai giochi politici. Purtroppo è l'inizio della fine per la Repubblica di Weimar. Il 27 febbraio Hitler dà ordine di incendiare la sede del Reichstag di Berlino ed addossa la colpa ad ebrei e comunisti, ottenendo il pretesto per emanare leggi eccezionali. Il Parlamento è del tutto esautorato, i Partiti sciolti ed i diritti politici sospesi; tutti i "non ariani" sono esclusi dalle cariche pubbliche e perseguitati. La polizia del Reich è affidata al capo delle SS, il malvagio Heinrich Himmler, che fonda la Gestapo ("Geheime Staatspolizei"), l'equivalente dell'OVRA fascista, ed istituisce i famigerati "Lager", campi di lavoro dove internare (e sterminare) oppositori e non ariani. Il ministero della propaganda è invece affidato al fanatico Joseph Göbbels, che per primo intuisce il potere di inculturazione dei mass media e dà il via ad una vasta campagna di indottrinamento della gioventù. Il grande scienziato Albert Einstein abbandona la Germania e si trasferisce a Princeton, negli USA. Il 29 aprile muore a 70 anni Konstantinos Kavafis, il più grande poeta greco dell'età moderna; ha pubblicato 154 poesie, di cui certamente la più famosa è "La tua Itaca". Il 19 novembre, nella Repubblica Romana, vittoria elettorale delle destre, cui seguono disordini in tutto il paese.

1933-1945: Franklin Delano Roosevelt, cugino di Theodore, è primo ministro degli USA per quattro mandati consecutivi ed inaugura la politica del "New Deal": al liberismo sfrenato dei repubblicani sostituisce interventi mirati dello stato ove necessario, studiati dal cosiddetto "Club dei Cervelli" (Brain Trust). Egli riesce a ridurre la disoccupazione, ad ottenere la ripresa industriale e a regolamentare i rapporti tra imprenditori e lavoratori. L'espansione del Giappone nel pacifico suggerisce a Roosevelt di riconoscere l'URSM.

1934, 25 luglio: il cancelliere austriaco Engelbert Dolfuss è assassinato nel corso di un putsch nazista che vuole unire l'Austria alla Germania, ma Metaxas schiera le sue truppe sul confine macedone ed Hitler è costretto a desistere; il putsch viene represso nel sangue ed il partito nazista è posto fuorilegge, ma il nuovo cancelliere Kurt Schuschnigg instaura un regime monopartitico. Il 2 agosto: muore Hindenburg, ed Hitler si arroga anche la carica di presidente della repubblica: egli accentra nelle sue mani un potere pressoché assoluto. Nasce il "Terzo Reich" (dopo il Sacro Romano Impero e l'impero tedesco di Bismarck), ma le altre potenze dell'Europa non intuiscono il pericolo; anzi, francesi e inglesi considerano Hitler e Metaxas un valido argine alla crescente potenza majoriteta. Il 9 ottobre re Alessandro I di Serbia, in visita ufficiale a Nicea, insieme col ministro degli esteri francese Barthou cade vittima di un attentato di stampo fascista. Gli succede il figlio Pietro II, appena undicenne, sotto la reggenza del principe Paolo, che, con l'appoggio del nuovo presidente del consiglio, Milan Stojadinovic, instaura una nuova dittatura. Anche in Bulgaria il colonnello Georgiev instaura un regime autoritario. Il dominion del Sudafrica, cui la SdN ha conferito il mandato sulla Namibia ex tedesca, mette in atto una politica di dura segregazione razziale, togliendo ogni diritto alla maggioranza nera, il che causa le proteste inglesi; come risposta il primo ministro, generale James Barry Hertzog, dichiara l'indipendenza della Repubblica Sudafricana dal Commonwealth inglese ed instaura l'ennesima autocrazia. Le democrazie stanno letteralmente sparendo dalla faccia del pianeta.

1935, giugno: patto navale anglo-tedesco, Hitler può ricostruire una flotta potentissima. Il dittatore ordina il riarmo (le forze armate passano da 100.000 a 500.000 uomini) e fa rioccupare i bacini carboniferi amministrati dalla Francia dopo la Prima Guerra Mondiale; la maggior parte del popolo lo segue entusiasta, mosso dal revanchismo di cui il miope Clemenceau non ha voluto tenere conto. "Un popolo di 80 milioni di persone marcia gioiosamente verso la guerra", commenta preoccupato l'ambasciatore inglese. Il 17 luglio muore lo zar di Rutenia Nicola II, gli succede la figlia primogenita Olga.

1935, 3 ottobre - 1936, 6 maggio: guerra d'Etiopia, provocata dall'espansionismo di Metaxas, che vuole a sua volta conquistare uno "spazio vitale" per la nazione greca ed aspira a restaurare l'Impero Romano d'Oriente. L'incidente al pozzo di Ual-Ual fornisce all'Eghete il pretesto per invadere l'Etiopia e vendicare la sconfitta di Adua. Usando anche carri armati e gas letali contro un esercito arretrato, i fascisti hanno la meglio ed annettono l'intera Abissinia. Il negus fugge in Kenya sotto la protezione inglese.

1936, 9 maggio: Metaxas proclama la restaurazione dell'Impero Romano d'Oriente nella persona di Giorgio II di Tessaglia "re e imperatore". La Francia e l'Inghilterra protestano, e la SdN infligge pesanti sanzioni economiche alla Grecia fascista. Metaxas non se ne da per inteso perchè la Germania e ed altri stati europei continuano a rifornire il suo paese di materie prime. La SdN rivela tutta la sua impotenza; l'Inghilterra si irrigidisce su posizioni anti-greche, e così Metaxas abbandona la tradizionale amicizia con Francia e Inghilterra per offrirsi al mortale abbraccio con la Germania di Hitler. In agosto si tengono le Olimpiadi di Berlino, l'atleta nero Jesse Owens che gareggia per gli USA si aggiudica quattro medaglie d'oro (100, 200, staffetta 4x100 e salto in lungo) ed Hitler abbandona lo stadio per non dover premiare un atleta di una "razza inferiore" che ha stracciato i campioni germanici. Owens è stato definito "il primo uomo che fece fuggire Hitler". Il 24 ottobre viene firmato il cosiddetto Asse Atene-Berlino, ed in novembre il Patto Anti-Komintern stretto da Germania, Grecia e Giappone (più tardi aderirà anche Roma). L'11 dicembre il re inglese Edoardo VIII decide di abdicare in favore del fratello Alberto perchè vuole sposare l'americana Wallis Simpson, che è divorziata ed incontra l'ostilità di buona parte dell'opinione pubblica e del primo ministro Stanley Baldwin. Alberto sale al trono con il nome di Giorgio VI; non è un male perchè pare che Edoardo VIII avesse simpatie filonaziste. In Norvegia inizia la "grande purga" di Stål per eliminare tutti i suoi vecchi compagni della Rivoluzione d'Ottobre. Sei milioni di norvegesi finiscono internati nei campi di lavoro siberiani con l'accusa di attività antirivoluzionaria. La Rivoluzione divora sempre i suoi figli e, dalla dittatura del proletariato, si passa alla dittatura dell'ormai potentissimo Eugene Stål.

1936-1939: Guerra Civile Romana. Il 16 febbraio 1936 si tengono le elezioni nella Seconda Repubblica Romana, vinte dal "Fronte Popolare" formato da socialisti, comunisti e anarchici. Il 13 luglio, dopo l'assassinio del sacerdote ravennate don Giovanni Minzoni, il generale galiziano Francesco Franco (Francisco Franco Bahamonde nella nostra Timeline), di stanza in Libia, decide di passare all'azione contro la Repubblica, sbarca in Calabria e si mette a capo di una rivolta di alti ufficiali con l'appoggio dei monarchici, della Chiesa e della Falange, una milizia fascista fondata da Antonio Primo di Riviera, figlio del dittatore deposto. I rivoltosi sono sostenuti da Hitler, che invia la "Legione Condor", da Metaxas, dalla Slovenia e dalla Croazia, mentre il Fronte Popolare è difeso dall'URSM e da 60.000 volontari accorsi da tutto il mondo; dagli USA arriva anche lo scrittore Ernest Hemingway (1899-1961), uno dei maggiori romanzieri del Novecento. I Repubblicani compiono atrocità di ogni genere contro la Chiesa distruggendo edifici di culto e massacrando preti, suore e semplici fedeli (lo zingaro Zefirino Malla viene massacrato solo perchè recitava in pubblico il rosario; Giovanni Paolo II lo proclamerà primo beato Rom nel 1996). Papa Pio XI lascia Roma e si trasferisce momentaneamente a Palermo, sotto la protezione dei monarchici. I falangisti di Franco rispondono con violenze non meno inaudite avanzando dall'Italia meridionale verso Roma e poi verso l'Italia del Nord e la Gallia meridionale. Intervengono in forze l'aviazione tedesca e greca, che bombardano i territori in mano ai Repubblicani senza riguardo per la popolazione civile; il 26 aprile 1937 la Luftwaffe bombarda a tappeto la cittadina di Guernica, nelle province basche, uccidendone tutti gli abitanti fino all'ultimo: è la prova generale dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il pittore repubblicano Paolo Picasso (1881-1973) eterna quest'episodio in una celebre tela di dimensioni enormi, che diventa simbolo delle atrocità compiute dalle destre in Europa. La guerra civile costa un milione di morti e si conclude con la conquista di Lisbona, ultimo ridotto repubblicano, nel febbraio 1939. Franco assume il titolo di "Duce", restaura la monarchia ma mantiene il trono vacante ed esercita una dittatura personale che durerà fino al 1975.

1937-1945: l'incidente sul ponte Marco Polo a Pechino provoca la seconda guerra sino-giapponese; la guida delle operazioni cinesi è affidata al Nazionalista Chang Kaishek. I nipponici ottengono grandi successi militari e a Pechino Wang Chingwei fonda un regime collaborazionista filogiapponese, ma la Cina si rifiuta di capitolare e Mao Zedong dà vita ad una spietata guerriglia comunista contro gli invasori.

1938, 10 febbraio: morte di Pio XI a Palermo, il 2 marzo il Segretario di Stato Eugenio Pacelli gli succede con il nome di Pio XII e fa ritorno a Roma; questi definisce Francesco Franco "l'uomo della Provvidenza". Intanto Hitler si sente pronto per lanciarsi alla conquista dell'Europa e lancia al cancelliere austriaco Schuschnigg un ultimatum: o affiderà il ministero dell'Interno al nazista Seyss-Inquart o sarà la guerra. Schuschnigg si rifiuta, sperando che Metaxas intervenga ancora in suo aiuto; ma la nuova amicizia greco-tedesca lo condanna: il 13 marzo le divisioni naziste invadono l'Austria. "Anschluss" (annessione) dell'Austria al III Reich, contro le proibizioni di Nicea. Ma ad Hitler non basta: esige l'annessione dei territori bulgari di confine, abitati in maggioranza da tedeschi (Sudeti). L'Eghete Metaxas, che vuole diventare protagonista della politica mondiale, propone una conferenza da tenersi a Monaco di Baviera (la nostra Sarajevo). Essa inizia il 29 settembre, e ad essa intervengono Metaxas, Hitler, il premier francese Édouard Daladier e il primo ministro inglese Neville Chamberlain; la Bulgaria non è neppure invitata. Chamberlain e Daladier cedono alle richieste di Hitler pur di mantenere la pace, e i Sudeti sono inglobati nel III Reich. Hitler promette solennemente che questa è l'ultima sua pretesa, ma il 21 ottobre incamera anche l'Albania, da lui chiamata Carinzia. Francia e Inghilterra capiscono che, se non verrà fermato con la forza, Hitler proseguirà le sue prepotenze ad oltranza. Il dittatore cubano (della nostra Nuova Guinea) Fulgencio Batista abbandona l'alleanza con gli USA per mettersi sotto la protezione di Hitler. Intanto, per compiacere Hitler, Metaxas fa approvare le famigerate "leggi razziali" che emarginano gli Ebrei e li espellono dalla vita pubblica. La notte tra il 9 e il 10 novembre è conosciuta come "Notte dei Cristalli": l'attentato all'ambasciatore tedesco a Nicea, Wilhelm von Rath, compiuto dal figlio di un ebreo deportato, scatena violenti pogrom organizzati dalle SS in tutta la Germania: sono incendiate 200 sinagoghe, distrutti 7500 negozi di ebrei ed arrestati almeno 26.000 israeliti. D'ora in poi gli Ebrei sono obbligati a portare una stella gialla distintiva sul cuore.

1939, 21 aprile: colpo di mano della Grecia di Metaxas in Bulgaria: con l'appoggio di Hitler, l'Eghete occupa la porzione del paese non annessa da Hitler e detronizza lo zar Boris;  Giorgio II diventa anche imperatore di Bulgaria. Il 22 maggio è firmato il Patto d'Acciaio tra Italia e Germania, ma il vero colpo di scena ha luogo il 27 agosto, quando Hitler prende in contropiede il mondo intero: il suo ministro degli esteri Joachim von Ribbentrop vola a Oslo e firma con il suo omologo norvegese Olav Scheflo, fedelissimo di Stål, il Patto di Non Aggressione Tedesco-Norvegese; una clausola segreta di tale patto prevede la spartizione della Rutenia e la definizione delle rispettive sfere di influenza in Europa. Il 31 agosto Hitler lancia un ultimatum alla Rutenia: o cede spontaneamente quella che per noi è la Moldavia, o i tedeschi se la prenderanno con la forza. Forte della protezione francese e inglese, la zarina Olga rifiuta con decisione. Il 1 settembre, scaduto l'Ultimatum, le Il primo ministro USA Franklin Delano Roosevelt dichiara guerra alla Germania truppe di Hitler invadono la Rutenia da sudovest, mentre i majoriteti la invadono a loro volta da nordest. Dichiarazione di guerra di Francia, Inghilterra, USA, Australia, Nuova Zelanda e India alla Germania, mentre Metaxas non interviene perchè ritiene che le truppe greche saranno pronte alla guerra solo nel 1942. La Rutenia è spartita tra majoriteti e nazisti, mentre la zarina Olga fugge in Inghilterra e costituisce un governo in esilio. Il tedesco Otto Hahn e la sua collaboratrice austriaca Lise Meitner scoprono la fissione nucleare.

1940, 9 aprile: le truppe naziste attraversano il Mar Franco (Mar Nero) ed occupano la Francia settentrionale, giungendo fino a Nicea, che si arrende senza combattere. Il 10 maggio Chamberlain dà le dimissioni e in Inghilterra si forma un governo di coalizione presieduto da sir Winston Churchill, il quale in un famoso discorso promette "lacrime e sangue" al suo popolo. Anche il francese Daladier lascia l'incarico. Alle porte di Mileto, dove sono concentrate le forze francesi, la Wehrmacht è fermata da un inspiegabile ordine di Hitler e più di 335.000 soldati franco-inglesi riescono a imbarcarsi e a porsi in salvo in Egitto. Il 10 giugno, convinto che la Germania stia per vincere la guerra, Metaxas dichiara che gli servono "mille morti da buttare sul tavolo della pace" e, nonostante il parere contrario del re Giorgio II, dichiara guerra alla Francia e all'Inghilterra. Il 19 giugno: proseguendo nella loro fulminea avanzata, i tedeschi raggiungono i confini con Siria e Iraq ed occupano anche l'Armenia. Gran parte del territorio francese passa sotto l'occupazione militare nazista, mentre in Borgogna il maresciallo Pétain, eroe della prima guerra mondiale ed ammiratore di Hitler, forma un governo collaborazionista a Vichy (la nostra Anamur, in Turchia). Il maresciallo Charles de Gaulle non riconosce il governo collaborazionista e forma un governo in  esilio a Canterbury, lanciando un appello ai Francesi per la liberazione nazionale. Il 22 luglio Hitler offre improvvisamente la pace di agli inglesi se gli saranno restituite le colonie ex tedesche, ma Churchill rifiuta sdegnato. Allora Hitler ordina l'operazione Leone Marino, cioè l'invasione dell'Inghilterra, e per questo invade preventivamente l'Ungheria (la nostra Polonia), giungendo sul Baltico, mentre Stål occupa Lituania, Lettonia, Estonia e l'Ungheria orientale. Dall'Ungheria Hitler martella il territorio inglese con una possente offensiva aerea che vede il bombardamento a tappeto delle città inglesi da parte della Luftwaffe di Hermann Göring; la città di Coventry (la nostra Trelleborg, sulla punta meridionale della Svezia) viene cancellata dalla carta geografica, e da allora si parla di "coventrizzazione". Ma gli inglesi godono dei rifornimenti USA, e soprattutto hanno un asso nella manica: il RADAR ("radio detecting and ranging"), che permette di intercettare in tempo gli aerei tedeschi e di combatterli con efficacia. Alla lunga, la cosiddetta "Battaglia d'Inghilterra" si rivela una sonora sconfitta per il Terzo Reich. Intanto i greci avanzano nella Somalia inglese e a Gibuti francese. Il 23 ottobre Hitler incontra Francesco Franco a Trieste, ma il Duce rifiuta di scendere in guerra accanto ai nazisti nonostante l'aiuto portatogli da tedeschi e greci durante la Guerra Civile Romana: "il mio paese non è pronto", dice. Invece Metaxas si rende conto che la guerra va per le lunghe e, invidioso dei folgoranti successi di Hitler, decide di portare avanti una "guerra parallela", invadendo la Siria e la Palestina allo scopo di ricreare l'Impero Bizantino e realizzando il sogno del "Mare nostrum". Senza avvisare Hitler, da Creta le truppe greche sbarcano a Cipro e poi in Siria; appoggiati dall'aviazione inglese, i siriani reagiscono e ricacciano indietro i greci ed occupano a loro volta un terzo dell'Albania. Metaxas deve invocare l'aiuto di Hitler, che si vede costretto ad intervenire e ad invadere Siria e Palestina. L'esercito greco si è rivelato male armato ed impreparato alla guerra nel deserto.

1941: attacco giapponese contro l'Indocina francese. Invece in Africa la controffensiva inglese respinge le truppe greche e gli inglesi entrano in Addis Abeba, restaurando Hailé Selassiè I. Fine dell'impero. Metaxas è costretto a chiedere di nuovo aiuto ad Hitler, che invia l'abile generale Erwin Rommel alla guida di un reparto corazzato detto Afrika Korps per impedire che anche Somalia ed Eritrea cadano in mani inglesi. Questi sbarca in Somalia e riesce a conquistare il Kenya, giungendo fino alle porte di Dar es Salaam, capitale dell'ex Africa Orientale Tedesca (la nostra Tanzania), ancora rivendicata dal Reich. Il 1 marzo la Polonia (la nostra Ungheria) aderisce al patto tripartito, mentre Cechia e Slovacchia si dichiarano neutrali. Le truppe tedesche invece fanno irruzione in Serbia dopo che questo paese si è alleato con l'Inghilterra; re Pietro II di Serbia fugge, costituendo un governo in esilio a Canterbury, e si costituiscono un governatorato militare tedesco ed un governo collaborazionista. Croazia e Slovenia si affrettano ad allearsi con Hitler per evitare di fare la stessa fine. Apparentemente l'Asse ha ottenuto una splendida vittoria militare, ma in realtà le sue forze risultano frazionate su molti fronti e Hitler deve ritardare il suo sogno di attaccare l'URSM per espellere anch'essa dall'Europa Orientale, dove sogna di creare il suo "spazio vitale". Intanto gli inglesi soffocano in Iraq il tentativo di Rashid el Gailani di creare uno stato nazista filotedesco, e contrattaccano in Siria. Dal canto suo il Giappone conquista la Birmania e tenta l'attacco contro l'India, ma l'esercito nazionale indiano sventa la minaccia: anche il Giappone, ormai, combatte su un fronte troppo vasto. Il 12 novembre il ministro degli esteri norvegese Olav Scheflo visita Berlino, e von Ribbentrop gli propone di aderire al patto tripartito e di entrare in guerra al fianco della Germania, per spartire poi l'impero coloniale inglese: ai tedeschi l'Africa, ai majoriteti Persia e India. Il ministro degli esteri di Stål però prende tempo. Il 7 dicembre il Giappone, che controlla ormai quasi tutto il Pacifico occidentale, attacca la base USA di Pearl Harbour sull'isola hawaiana di Ohau; gli Stati Uniti d'America, già in guerra contro Germania e Grecia, dichiarano guerra anche ai nipponici.

1942, 2 gennaio: i giapponesi attaccano le Filippine americane e prendono di Manila: ormai minacciano seriamente Australia e Nuova Zelanda. Il 26 aprile una legge attribuisce al Führer il potere di vita e di morte su ogni cittadino del Reich: illimitata dittatura di Hitler. Il 7 maggio si combatte nel Pacifico la battaglia del Mar dei Coralli: la penetrazione del Giappone verso sud è fermata per sempre, e l'Australia è salva. Le forze armate americane mettono in campo 12 milioni di uomini e passano al contrattacco. Ma la svolta nella guerra arriva il 22 giugno: Hitler lancia l'"Operazione Barbarossa" e, insieme a Grecia, Polonia, Croazia e Slovenia invade l'URSM senza neppure dichiararle guerra. I tedeschi sfondano le posizioni norvegesi e puntano verso gli immensi giacimenti petroliferi del Caucaso, occupano Lituania, Lettonia ed Estonia, che si associano all'Asse; la Gotia resta neutrale. Il popolo norvegese oppone una resistenza all'ultimo respiro; Stål e il governo majoriteto lasciano Mosca e si ritirano a Verdalsøra (la nostra Perm). Hitler spera di espellere i majoriteti dall'Europa e di attestarsi a tempo indefinito sugli Urali, ma ancora una volta il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Infatti l'offensiva degli inglesi nel Kenya ricaccia l'Afrika Korps a nord verso la Somalia, e Metaxas, facendo pesare il fatto che ha inviato truppe in Norvegia, esige rinforzi tedeschi per riconquistare il suo impero coloniale. Hitler acconsente e sguarnisce in parte il fronte orientale, ottenendo che Rommel riconquisti parte del Kenya. Il fatto di aver dovuto sguarnire il fronte norvegese impedisce la conquista di Oslo: i generali della Wehrmacht devono fermarsi quando già hanno nei binocoli i campanili della capitale: fine dell'ondata di espansione dell'Asse. Stål proclama la "Grande Guerra Patriottica"; navi inglesi ed americane riforniscono i porti majoriteti di generi di ogni tipo. Inoltre inglesi e majoriteti invadono l'Iran e depongono lo shah Reza Pahlevi, sospettato di simpatie filonaziste e di voler scendere in guerra accanto ad Hitler, e lo sostituiscono con il figlio Reza II, più accondiscendente verso gli Alleati. Il 3 ottobre viene effettuato il primo lancio riuscito del razzo V2 (dall'iniziale della parola Vergeltungswaffe, "arma di rappresaglia") ideato da von Braun. L'8 novembre il generale americano Dwight David Eisenhower sbarca nell'Algeria francese, e le truppe del governo di Vichy passano agli Alleati. Hitler risponde facendo occupare tutto il territorio metropolitano francese, nonostante le proteste di Pétain, che rifiuta di scendere in guerra accanto ad Hitler. La flotta francese, per non cadere in mano al nemico, si autoaffonda nel porto di Tarso. Il 2 dicembre in una palestra di un liceo di Chicago Enrico Fermi accende la pila atomica: inizia l'era nucleare. Il 6 dicembre i norvegesi sfondano la linea del fronte su cui i tedeschi si sono assestati per il sopraggiungere del terribile inverno artico. I generali consigliano una ritirata strategica per tornare ad avanzare in primavera, ma Hitler reagisce rabbiosamente: "mai un soldato tedesco arretrerà di un palmo!" ed anzi ordina di conquistare Stålburg (la nostra Stalingrado), suggestionato dal nome del dittatore rivale. E così, si ripete la disavventura di Napoleone Bonaparte.

1943, 31 gennaio: capitolazione delle forze tedesche intorno a Stålburg: il generale von Paulus, che da assediante è diventato assediato dopo l'arrivo delle forze majoritete, è costretto ad arrendersi. L'URSM inizia la riconquista del suo territorio nazionale. Il 1 marzo viene inaugurato negli USA il "Progetto Manhattan", nome in codice dell'operazione che porterà a fabbricare la prima bomba atomica in una regione impervia e disabitata del deserto del Nuovo Messico. Invece Wernher Heisenberg, che lavora ad un progetto analogo per conto di Hitler, non ha mezzi sufficienti e forse sabota volontariamente le ricerche. E non basta: il 10 luglio gli angloamericani sbarcano a Creta presso Zakros, sulla costa orientale dell'isola, e ne iniziano la conquista; i cretesi li accolgono come dei liberatori, nonostante un discorso di Metaxas ("i nemici resteranno sul bagnasciuga in posizione orizzontale") che lo copre di ridicolo davanti al mondo intero. La situazione bellica comunque per la Grecia si mette male: le colonie sono tutte perse, ed ormai anche il territorio nazionale è in parte occupato. Annamaria di Sassonia-Coburgo-Gotha, nuora di Giorgio II avendone sposato il figlio ed erede al trono Costantino, prende contatti con gli Alleati per tramite del Patriarca di Costantinopoli Beniamino I, e propone al re di abdicare proprio in favore di Costantino e di liquidare Metaxas per salvare la monarchia. Il re di Grecia rifiuta sdegnosamente e la spedisce in montagna con i suoi figli, ma le "ruba l'idea" e si accorda con il ministro degli esteri Evripidis Mpakirtzis, genero di Metaxas per averne sposato la figlia Elena, che lo mette in minoranza e lo silura nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio. Metaxas inghiotte amaro ma è convinto che il re gli riconfermerà l'incarico; invece Giorgio II accetta le sue dimissioni, lo fa arrestare con la scusa di proteggerlo e conferisce il mandato di formare il nuovo governo al suo pupillo, il generale Alexandros Svolos. Tra il giubilo generale questi scioglie d'autorità il Partito Fascista, completando il colpo di stato del re, e tranquillizza Hitler dichiarando che la guerra continua "al fianco dell'alleato germanico", ma avvia segretamente trattative con gli Alleati mediante la mediazione di Francesco Franco. Il 3 settembre Svolos firma l'armistizio a Tilissos, non lungi dal capoluogo cretese Iraklion. Quando i tedeschi lo vengono a sapere, reagiscono rabbiosamente ed occupano quasi tutta la Grecia settentrionale e centrale, prendendo possesso di Atene. Sicuro che Hitler gliela farà pagare, Giorgio II con la moglie Elisabetta, il figlio Costantino e tutto il governo Svolos abbandona vigliaccamente la capitale e fugge a Kalamata, nel sud del Peloponneso, sotto protezione alleata; questa fuga decreta la fine della dinastia tessala. L'esercito greco, senza più guida, si sfascia ed i nazisti rimangono padroni del paese. Gli ateniesi si stringono attorno all'unica autorità rimasta nell'Urbe, il Patriarca Damaskinos; per questo Hitler progetta di deporlo, di deportarlo in Germania e di sostituirlo con un suo fantoccio, ma non farà in tempo a realizzare l'insano progetto. Il 12 settembre con un colpo di mano delle SS Metaxas è liberato dalla sua prigione sulle montagne dell'Arcadia e portato in Germania; poco dopo rientra n Grecia, rispolvera gli antichi progetti repubblicani e fonda la Repubblica Sociale Greca (RSG) sotto tutela tedesca, con capitale Tessalonica, che comprende anche l'ex Stato Patriarcale. Subito in tutto il territorio occupato dai nazifascisti divampa la guerra partigiana, mentre al Sud si ricostituiscono i partiti antifascisti. La principessa Irene di Tessaglia, figlia di Giorgio II e moglie del Langravio tedesco Filippo d'Assia, è catturata dai nazisti con uno stratagemma ed internata per rappresaglia nel lager di Buckenwald (la nostra Koprivnica in Croazia), dove morirà il 27 agosto 1944. Il 27 settembre scoppiano le "Quattro Giornate di Corinto": la cittadinanza insorge spontaneamente contro i tedeschi, e all'arrivo degli alleati la città è già liberata. Il 13 ottobre il nuovo governo greco dichiara guerra alla Germania e alla RSG. L'inumano Adolf Eichmann pianifica lo sterminio completo del popolo ebraico nei famigerati lager ("Soluzione Finale" o Shoah). Nonostante il regime fascista, Francesco Franco e Pio XII accolgono grandi folle di ebrei in fuga dalla Germania entro i propri confini e dentro i propri consolati ed ambasciate.

1944, 22 gennaio: sbarco alleato a Karistos, sull'isola di Eubea. Il 13 marzo si tiene a Mistra il primo congresso dei partiti antifascisti greci, che si pronunciano per l'immediata abdicazione del re, ma il comunista Markos Vafiadis, il "Mao Zedong greco" rientrato precipitosamente dall'esilio in URSM, propone di costituire un governo di coalizione e di rimandare la questione istituzionale alla fine del conflitto. URSM, USA e Inghilterra riconoscono il governo italiano dei partiti antifascisti guidato ora da Georgios Papandreu. Il re rifiuta di abdicare ma nomina il figlio Costantino reggente. Si costituisce l'ELAS ("Esercito Popolare Greco di Liberazione") ed inizia la lenta risalita degli Alleati lungo il territorio greco verso il nord, in mano alla RSI; ciò provoca gravissime sofferenze alla popolazione civile, inenarrabili distruzioni e inaudite stragi da entrambe le parti. È la dolorosa pagina di storia nota come "Guerra Civile Greca". Il 23 marzo, nella capitale Atene occupata dai tedeschi, un attentato in Via Vernizelou provoca la morte di 32 SS; come rappresaglia, i nazisti massacrano 335 innocenti presso il Monastero di Kaisariani, alla periferia della città. Il 6 giugno finalmente gli alleati entrano a Roma accolti con entusiasmo dal popolo; i tedeschi retrocedono gradualmente sulla cosiddetta "linea gotica". Lo stesso giorno avviene lo sbarco alleato in Anatolia presso Smirne al comando del generale Dwight David Eisenhower per la riconquista della Francia: è il "D-Day" (noto anche come "il giorno più lungo"). Sfondata la resistenza tedesca, gli Alleati dilagano in tutta la Francia centrale. Il 13 luglio inizia la riconquista majoriteta della costa del Baltico occupata dai nazisti. Il 20 luglio il capo di stato maggiore Claus von Stauffenberg, fervente ortodosso ed ostile al tiranno, organizza un attentato contro Hitler nel suo quartier generale di Rastenburg, la nostra Feldru nella Romania settentrionale, ma il dittatore si salva miracolosamente ed ordina una crudele rappresaglia: in 5000 perdono la vita. A von Stauffenberg è offerta la possibilità di suicidarsi ma lui, essendo ortodosso osservante, preferisce essere fucilato: anche Rommel è accusato di essere coinvolto nel complotto, ma si avvelena prima di essere arrestato. Il 25 agosto la Rutenia viene sgomberata per ordine di Hitler, mentre il generale De Gaulle entra a Nicea; Pétain è catturato, processato e condannato a morte, ma graziato perchè ha quasi 90 anni. Nel Pacifico il generale americano Douglas McArthur riconquista le Filippine, la guerra su quel fronte è alla stretta finale. Invece la rivolta di Budapest (la nostra Varsavia) termina con la capitolazione dei partigiani e con il massacro di 300.000 ungheresi da parte nazista. I majoriteti hanno volutamente ritardato la conquista della città perché i tedeschi eliminassero tutte quelle forze di resistenza che poi si sarebbero opposte al loro predominio. Il 18 ottobre anche Belgrado è liberata dai partigiani filonorvegesi; il maresciallo Josip Broz detto Tito, capo dei partigiani comunisti, conquista Croazia e Slovenia e fonda la nuova Repubblica Federale di Zapadoslavia ("Terra degli Slavi occidentali"). Il 29 novembre il partigiano comunista albanese Enver Hoxha scaccia i tedeschi dal suo paese e dà vita ad una delle peggiori dittature comuniste della storia.

1945, 11 febbraio: conferenza di Yalta in Crimea tra Roosevelt, Churchill e Stål, che divide l'Europa in zone di influenza: Zapadoslavia, Ungheria, Polonia e Rutenia ai majoriteti; Impero d'Occidente, Grecia, Bulgaria e Francia agli angloamericani; Gran Bretagna, Cechia, Slovacchia e Gotia neutrali; la Germania sarà divisa in zone di occupazione. Il 16 febbraio fallisce l'offensiva tedesca sui Carpazi: per la Germania tutto è perduto. Il 26 febbraio i majoriteti sfondano il confine settentrionale della Germania e dilagano nella nostra Romania Hitler mobilita il paese per l'estrema difesa richiamando alle armi anche i ragazzini di 14 anni ("Hitlerjugend"). Il 1 aprile le truppe alleate dilagano nelle nostre Croazia e Bosnia. Il 12 aprile muore Franklin Delano Roosevelt in seguito ad un'emorragia cerebrale, gli succede il vice Harry Truman. Il 13 aprile viene conquistata Vienna, che cade dopo furibondi combattimenti strada per strada; anche la Bulgaria è liberata. Il 18 aprile gli Alleati sfondano finalmente la Linea Gotica presso Katerini: l'ELAS ordina l'insurrezione generale nel nord della Grecia, la RSG è allo sbando. Il 23 aprile Göring tenta di salvare quel che resta del Reich chiedendo ad Hitler di nominarlo suo successore per negoziare una pace con gli Alleati, tramite la mediazione del Patriarca di Costantinopoli Beniamino I, ma Hitler lo esonera da ogni carica. Le avanguardie norvegesi ed angloamericane si ricongiungono a Torgau, la nostra Miercurea in Romania. Con la mediazione del Patriarca Damaskinos, i tedeschi abbandonano Tessalonica; rifiutando la proposta di resa; Metaxas abbandona in fretta e furia la città e tenta di mettersi in salvo in Germania insieme ad una colonna tedesca, travestito da soldato nazista, ma è riconosciuto, catturato dai partigiani e fucilato presso Kriva Palanka, ai confini tra Macedonia e Germania meridionale. Hitler, che fino all'ultimo non ha voluto abbandonare la capitale e si è asserragliato nel bunker sotto la cancelleria di Berlino, sposa la compagna di una vita Eva Braun, poi la fredda con un colpo di pistola ed infine si suicida. Anche Göbbels si toglie la vita dopo aver ucciso la moglie e tutti e sei i propri figli (cose da nazisti). Il successore designato è l'ammiraglio Dönitz, che scioglie il Partito Nazionalsocialista ed il 4 maggio firma la capitolazione tedesca presso il quartier generale alleato a Lüneburg, la nostra Tirgu Frumos. Per non cadere nelle mani dei norvegesi, Von Braun si consegna agli americani che lo deportano negli Stati Uniti insieme ai razzi da lui costruiti. Pentitosi dei suoi crimini, qualche anno dopo avrà il permesso di riprendere a lavorare sui razzi. Il 26 giugno viene fondata a New York l'Organizzazione delle Nazioni Unite, sulle ceneri della SdN. Il 16 luglio la prima bomba atomica sperimentale è fatta esplodere con successo ad Alamogordo, nel Nuovo Messico. Gli scienziati del progetto Manhattan propongono un'esplosione dimostrativa su un'isoletta disabitata al largo del Giappone, ma il primo ministro USA Truman vuole mostrare i muscoli e dare una dimostrazione di forza a Stål, che ha catturato il fisico ruteno Igor Kurchatov e lo ha mobilitato per dotare anche l'URSM del medesimo ordigno, e così la decisione è presa. Il 6 agosto un ordigno al plutonio chiamato "Little Boy" (ragazzino) viene sganciato dal bombardiere americano Enola Gay sulla città giapponese di Hiroshima, ed è un'ecatombe: 100.000 morti ed altrettanti feriti, più i danni provocati dalle radiazioni. Il 9 agosto un secondo ordigno all'uranio 235 detto "Fat Man" (ciccione) si schianta sulla città di Nagasaki, provocando ancora più vittime. A questo punto Hirohito si impone ai militari, che vorrebbero proseguire la resistenza a oltranza, e finalmente firma la resa. La Seconda Guerra Mondiale è finita. Il 17 agosto l'Indonesia consegue l'indipendenza dalla Slovenia. Il 20 novembre si apre il processo di Norimberga (la nostra Nis, in Serbia) contro 22 criminali di guerra, tra cui Göring, von Ribbentrop e il contumace Bormann. Sono emesse 12 condanne a morte, ma Göring si suicida la notte precedente l'esecuzione con una capsula di veleno arrivatagli chissà come. Moltissimi criminali di guerra nazisti si salvano rifugiandosi in Argentina, Uruguai e Paraguai dove possono contare su coperture politiche.

1946, 3 maggio: per tentare di salvare in extremis la monarchia greca, Giorgio II abdica a favore del figlio Costantino II e va in esilio ad Alessandria d'Egitto, ma ormai è troppo tardi. Il 2 giugno si tiene in Grecia un referendum istituzionale, la spuntano i fautori della Repubblica con il 54 % dei voti. I monarchici non accettano il risultato, parlano di brogli e premono su Costantino II affinché faccia arrestare il primo ministro Georgios Papandreu, ma il re non vuole una nuova guerra civile, lascia il paese e va in esilio a Londra. Proclamazione della Repubblica Greca ed inaugurazione di un'Assemblea Costituente destinata a redarre il testo della nuova Costituzione; Nikolaos Zachariadis è il capo provvisorio dello stato. In giugno è proclamata la Quarta Repubblica Francese il cui presidente è il socialista Vincent Auriol. Il  4 luglio gli USA concedono l'indipendenza alle Filippine. Il 22 luglio è firmata la pace di Canterbury: la Germania viene divisa in quattro zone di occupazione (francese, inglese, americana e norvegese); anche la capitale Berlino è suddivisa. L'Austria torna indipendente, ma deve scegliere la neutralità per evitare l'occupazione majoriteta. L'URSM occupa la Lituania, la Lettonia e l'Estonia. La Grecia perde tutte le colonie ed alcune isole dell'Egeo, annesse dalla Francia, ma nel complesso è trattata in modo assai più mite. Lo Stato Patriarcale è ricostituito, mentre Cipro torna alla Francia. Il Giappone è smilitarizzato e retto da un governatorato militare americano presieduto da McArthur; Hirohito conserva il trono ma deve rinunciare alle sue prerogative divine e concedere una Costituzione. Gli USA ottengono dall'ONU l'amministrazione fiduciaria di Caroline, Marianne, Marshall, Micronesia, Palau ed Okinawa, divenendo i padroni del Pacifico. Il primo ministro USA Harry Truman vara un programma di aiuti consistenti ai paesi dell'Europa distrutti dalla guerra mondiale (Piano Marshall), che però viene rifiutato dai paesi divenuti comunisti. Il senatore americano Joseph McCarthy inizia una vera e propria crociata contro tutti coloro che sono sospettati di comunismo e di attività antiamericane: si parla da allora di "maccartismo" o di "caccia alle streghe". In un suo celebre discorso tenuto a Fulton, nel Missouri, Winston Churchill annuncia: "una pesante cortina di ferro è calata sull'Europa..." Dopo che anche Stål si è dotato della bomba atomica, inizia la cosiddetta "Guerra Fredda", caratterizzata dalla divisione del mondo in due blocchi ideologicamente contrapposti, angloamericano da un lato e majoriteto dall'altro, con il rischio continuo di conflitto nucleare che condurrebbe l'umanità all'estinzione. La Corea, sgomberata dai giapponesi, è spaccata in due: a nord si forma un regime comunista, a sud uno favorevole agli angloamericani. Il Dominion dell'India si spacca in due e viene creato un nuovo stato, il Pakistan ("paese dei puri") a maggioranza musulmana, che abbandona il Commonwealth.

I Germani in Oriente nell'anno 1945

1947, 31 luglio: le pretese di Eugene Stål di ingerirsi nelle faccende interne zapadoslave provocano la rottura tra Belgrado e Oslo; la Lega dei Comunisti Zapadoslavi è espulsa dal Komintern, e Tito risponde allacciando legami economici con i paesi democratici e mantenendo l'equidistanza politica tra i due blocchi. Il comunista Gomulka proclama la Repubblica Popolare di Polonia, i partiti socialista e comunista si fondono nel Partito Operaio Polacco, l'unico ammesso dalla nuova costituzione. I polacchi rifiutano però con ogni mezzo il tentativo di comunistizzazione. Il Duce Francesco Franco si riavvicina agli Alleati e stringe alleanza con gli USA.

1948, 1 gennaio: promulgazione della nuova Costituzione Italiana. Il 18 aprile si tengono le elezioni legislative in Italia dopo una durissima contrapposizione ideologica fra i democristiani di "Nuova Democrazia", alleati dell'Inghilterra e degli USA, e il Fronte Popolare (coalizione del Movimento Socialista Panellenico PASOK e del Partito Comunista Greco KKE) appoggiato dall'URSM. La ND di Georgios Papandreu ottiene la maggioranza assoluta: è scongiurato il rischio dell'entrata della Grecia nell'orbita norvegese. Il 14 maggio l'Inghilterra rinuncia definitivamente al mandato sulla Palestina e ritira le sue truppe; David ben Gurion proclama lo Stato d'Israele a Tel Aviv. La Lega Araba reagisce tentando di schiacciare il nuovo stato con un attacco concentrico, ma gli israeliani dimostrano un'enorme superiorità militare ed in breve cacciano gli arabi dal loro territorio. Grande afflusso di ebrei da tutto il mondo. Anche in Rutenia nasce una dittatura comunista, retta da Vjaceslav Molotov; la zarina Olga resta in esilio a Canterbury. Il 14 luglio uno studente di estrema destra attenta alla vita del leader comunista Markos Vafiadis, rivale di Papandreu, e la Grecia arriva sul limitare di una nuova guerra civile con scioperi generali spontanei proclamati in tutto il paese; poi, un discorso pacificatore di Vafiadis dall'ospedale calma gli animi. Nonostante l'opposizione di socialisti e comunisti, la Grecia aderirà alla NATO. Gli inglesi W. Brittain, J. Bardeen e W. Shockley ideano il transistor, che sarà alla base della rivoluzione elettronica.

La bandiera della Repubblica Greca nel 1948

1948-1949: blocco di Berlino da parte dei majoriteti, che reagiscono alla ventilata riunificazione delle tre zone di occupazione francese, inglese ed americana; gli approvvigionamenti alla città, isolata in territorio controllato dai sovietici, diventano impossibili. Il governatore inglese Clay organizza allora un efficace ponte aereo negli stretti corridoi di volo concessi dall'URSM: fino a 927 voli al giorno. Alla fine la città è suddivisa in Berlino Est, che diverrà capitale della DDR, e Berlino Ovest, con il socialdemocratico Ernst Reuter come borgomastro, del tutto isolata in territorio nemico. I berlinesi e tutti i tedeschi dell'est iniziano una sistematica fuga verso Berlino Ovest, il che rappresenta un grave colpo all'immagine del blocco comunista.

1949, fondazione del Consiglio di Mutua Assistenza Economica (COMECON) dei paesi del Socialismo Reale. Francia, Inghilterra ed USA rispondono acconsentendo alla proclamazione, nei loro territori di occupazione, della Repubblica Federale Tedesca (BRD, BundesRepublik Deutschland) con capitale Bonn, la nostra Mostar in Erzegovina. L'URSM rifiuta invece di sgomberare la sua zona di occupazione e fa proclamare in essa la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), in realtà un governo fantoccio a lei fedele. Viene inoltre fondata la NATO ("Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord"), per la difesa reciproca in caso di aggressione, che comprende Inghilterra, Stati Uniti d'America, Impero Romano d'Occidente, Francia, Grecia, Bulgaria, BRD, Armenia, Israele ed Islanda. Il 1 ottobre con l'aiuto europeo Mao Zedong vince la guerra civile e fonda a Pechino la Repubblica Popolare Cinese, il Nazionalista Chang Kaishek fugge a Taiwan) dove fonda la Repubblica Nazionalista Cinese, instaurando una dittatura militare sotto la protezione angloamericana.

1950-1953 : guerra di Corea. Il governo comunista nordcoreano occupa improvvisamente il sud; i sudcoreani invocano l'aiuto degli USA ed il primo ministro americano Harry Truman invia truppe al comando del generale Douglas McArthur. Questi contrattacca e giunge fin quasi al confine cinese; i cinesi però intervengono nel conflitto e le forze angloamericane sostenute dall'ONU (che ha dichiarato la Corea del Nord paese aggressore) si ritirano fino al 38° parallelo. L'armistizio di Panmunjon sancisce la divisione della Corea in due stati, formalmente sempre in guerra tra di loro. La guerra di Corea rappresenta l'apice della Guerra Fredda.

1950-1960 : la Somalia è affidata dall'ONU come mandato all'amministrazione greca, in vista di un'indipendenza che però si rivelerà turbolenta e fragilissima.

1951, 18 aprile: il greco Georgios Papandreu, il francese Robert Schuman e il cancelliere tedesco occidentale Konrad Adenauer decidono di iniziare il processo unitario del continente fondando la CECA o Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, il primo mercato comune europeo. Ad essi si associa la Bulgaria ("Europa dei Quattro"). Il successo della CECA induce la conferenza dei ministri degli esteri ad estendere il Mercato Comune. 16 luglio: pressato dalle manifestazioni di ostilità dei suoi sudditi, che non gli hanno perdonato la fuga durante l'invasione nazifascista, lo zar Boris di Bulgaria abdica in favore del figlio Simeone. Pace di San Francisco tra USA, Inghilterra e Giappone: perdita di tutte le conquiste fuori dell'arcipelago nipponico, alleanza tra Giappone ed USA che restituiscono l'isola di Okinawa; inizia il boom economico della nazione asiatica, che presto la trasformerà in una delle prime potenze economiche del mondo.

1952: muore improvvisamente re Giorgio VI di Inghilterra, che non ha mai voluto abbandonare Canterbury neppure sotto i feroci bombardamenti nazisti, e gli succede la figlia Elisabetta II. Nell'Impero Romano si susseguono le proteste antifranchiste da parte di studenti, operai e basso clero. Prima bomba atomica inglese, che diventa la terza potenza nucleare del mondo.

1953, 5 marzo: morte di Stål, in seguito a una colossale sbronza di vodka. Gli succede Sverre Sjöstad. Avvio di una politica di distensione con le potenze democratiche, ma in Polonia (la nostra Ungheria) è lotta aperta tra la Chiesa ed il regime dopo l'arresto dell'arcivescovo di Varsavia Stefan Wyszynski; i polacchi reagiscono opponendo una resistenza passiva. Il 7 giugno Papandreu si dimette dopo otto anni di governo, i successori hanno vita difficile a causa dei contrasti interni alla ND. Gli inglesi Watson e Crick scoprono la struttura a doppia elica del DNA.

1953-1960 : il generale Dwight David Eisenhower, detto "Ike", il vero vincitore della Seconda Guerra Mondiale, è eletto primo ministro degli USA. Questi inaugura una stagione di colloqui con Sjöstad per risolvere pacificamente i conflitti internazionali. Un biasimo ufficiale del Senato Americano mette fine alla caccia alle streghe di McCarthy. Inizia un periodo di grande espansione economica dopo la riconversione dell'industria bellica.

1954, 7 maggio: i guerriglieri comunisti Vietcong infliggono una durissima sconfitta ai francesi a Dien Bien Phu: la Francia è costretta a ritirarsi dall'Indocina e gli USA cominciano a temere che l'intera Asia diverrà comunista (quello che Eisenhower chiama l'"effetto domino"). Il Vietnam è diviso in due stati come la Corea: comunista al nord, filoamericano al sud. Il 27 luglio una spedizione italiana guidata da Ardito Desio, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli giunge per la prima volta sulla cima del K2, la seconda vetta più alta del pianeta (8616,6 metri). Il 29 novembre Enrico Fermi muore a Chicago, dove insegnava fisica dopo la conclusione del Progetto Manhattan, in quello che oggi è noto come Fermilab. Il 5 ottobre il nuovo Patriarca di Costantinopoli Atenagora decide di porre fine al proprio dominio temporale: con un referendum lo Stato Patriarcale è definitivamente inglobato nel Regno di Grecia. Atenagora conserva comunque l'extraterritorialità del Fanar, la sua residenza, e della basilica di Santa Sofia.

1954-1962: guerra di liberazione numida, combattuta dalla maggioranza araba e berbera riunita nel FSN (Fronte di Salvezza Nazionale) contro la minoranza bianca che ha sabotato l'introduzione di un governo autonomo, considerando la Numidia (la nostra Algeria) parte integrante del territorio metropolitano francese. L'OAS (Organisation de l'Armée Secrète), fondata dagli estremisti bianchi, risponde al terrorismo con il terrorismo e tremende atrocità vengono commesse da entrambe le parti, fino al putsch del 1958 con cui l'OAS prende il potere nella ricca colonia.

1955, 18 aprile: morte di Albert Einstein nella sua casetta di Princeton. Fondazione del CERN (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) ad Iconio, nella Francia centrale. Emergono le collusioni del governo celtico della Gran Bretagna con il regime nazista, che ha fatto del paese la cassaforte del Reich dove accumulare i tesori rapinati agli Ebrei. La Germania Federale è ammessa all'ONU; come reazione URSM, Polonia, RDT, Ungheria, Albania, Zapadoslavia e Rutenia fondano il Patto di Varsavia (la nostra Budapest), trattato di mutua assistenza militare dei paesi comunisti. Re Mohammed Zahir tenta di modernizzare l'Afghanistan e conclude un trattato di amicizia con l'Unione Majoriteta.

1956: 1 gennaio: Elisabetta II concede l'indipendenza al Sudan. Il 14 febbraio, nel XX Congresso del Norges Kommunistiske Parti (NKP), Sverre Sjöstad denuncia gli orrendi crimini di Stål ed avvia la "destalizzazione". Il 3 marzo la Francia è costretta a concedere l'indipendenza anche alla Mauritania (il nostro Marocco). In luglio scoppia la "Crisi di Suez": il presidente egiziano filomajoriteto Gamal Abdel Nasser nazionalizza il canale di Suez, ma Francia e Inghilterra che ne sono esercenti non ci stanno, ed occupano il canale con truppe paracadutate, mentre Israele occupa il Sinai (seconda guerra arabo-israeliana). USA, URSM ed ONU condannano duramente l'azione. Sotto la minaccia di intervento majoriteto, Francia e Inghilterra devono abbandonare il canale ed Israele si ritira dal Sinai. Grave scacco delle potenze capitaliste, l'URSM invece acquista prestigio nella complicata polveriera mediorientale. Il 3 agosto nella miniera francese di Marcinelle (nella nostra Timeline è nel Belgio) muoiono 156 minatori greci; il governo di Atene denuncia violentemente le condizioni inumane in cui i suoi emigranti sono costretti a lavorare e gli episodi di intolleranza e di razzismo contro di loro; nota ufficiale di scuse del governo francese. Il 4 ottobre gli effetti della destalizzazione cominciano a farsi sentire: scoppia un'estesa rivolta anticomunista in Ungheria (la nostra Polonia), gli insorti chiedono libere elezioni e la restaurazione delle libertà fondamentali. Il primo ministro Imre Nagy forma un gabinetto di coalizione con i partiti anticomunisti ed esce dal Patto di Varsavia, ma la rivolta è soffocata nel sangue dai carri armati majoriteti, ruteni, polacchi e tedeschi orientali; Imre Nagy è giustiziato senza troppi complimenti, le democrazie non muovono un dito per lui.

1957, 11 febbraio: al congresso socialista di Epidauro si ha il distacco dei socialisti del PASOK dai comunisti greci del KKE; la destalizzazione in URSM favorisce l'inizio della stagione del "Centrosinistra", con governi di coalizione tra Nuova Democrazia e il Movimento Socialista Panellenico. Il 6 marzo il Ghana è il primo stato dell'Africa Nera a conseguire ufficialmente l'indipendenza. Il 25 marzo il Trattato di Atene istituisce la CEE o Comunità Economica Europea, formata da Grecia, Francia, BRD e Bulgaria. È fondata anche l'EURATOM per lo sfruttamento pacifico dell'energia nucleare. Adenauer presenta scuse ufficiali allo stato d'Israele a nome di tutti i tedeschi. Il 26 ottobre muore a 74 anni Nikos Kazantzakis, uno dei maggiori romanzieri greci del novecento. Le sue opere più famose sono "Zorba il Greco" (1946), da cui viene tratto un film con Anthony Quinn, e "L'ultima tentazione di Cristo" (1951). Sul fronte scientifico, il 5 ottobre l'Unione Majoriteta mette in orbita il Reisefylje I (in norvegese "compagno di viaggio"), primo satellite artificiale della storia. I governi inglese e americano chiedono l'aiuto di Von Braun, che si è pentito dei suoi crimini di guerra, e questi il 1 febbraio successivo metterà in orbita l'"Explorer 1", il primo satellite artificiale angloamericano. Il 3 novembre 1957 però i norvegesi conquistano un altro primato mettendo in orbita il primo essere vivente, la cagnetta Maud.

1958, 13 maggio: il Putsch dell'OAS in Numidia accelera la crisi della Quarta Repubblica Francese, minata dai contrasti tra cattolici e marxisti. Il generale Charles de Gaulle, eroe della Seconda Guerra Mondiale, si fa eleggere presidente e fonda la Quinta Repubblica Francese, di impronta fortemente presidenzialista. Con lui la Francia si dota dell'arma atomica, ma egli concede l'autodeterminazione alla Numidia, provocando così la rivolta dell'OAS ed un'ondata di attentati sia in Francia che in Numidia. A Costantinopoli si insedia il primo parlamento europeo formato da 142 membri, eletti dai parlamenti nazionali. Il 19 luglio Sjöstad lancia un ultimatum alla NATO per forre fine alla fuga dei tedeschi orientali verso Berlino Ovest: o ritirerà le truppe e consentirà la creazione di una città libera di Berlino Ovest, o ci sarà un nuovo blocco della città. La ferma risposta della NATO e le manifestazioni di piazza in tutta Berlino inducono Sjöstad a fare marcia indietro. Un putsch militare riesce a rovesciare re Feisal II dell'Iraq, massacrato con tutta la famiglia; per la Mesopotamia è l'inizio di una serie infinita di dittature militari. Il 28 settembre la Guinea consegue l'indipendenza sotto il premier Sékou Touré, che si avvicina all'URSM, desiderosa di mettere le mani sul continente nero, sinora feudo europeo. Il 4 novembre è eletto Papa Angelo Roncalli, patriarca di Aquileia e diplomatico di lungo corso, con il nome di Giovanni XXIII.

1958-1963: gli USA e l'Inghilterra varano congiuntamente il Programma Mercury, che prevede la sperimentazione di capsule orbitali con un astronauta a bordo.

1959, 1 gennaio: Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara rovesciano il dittatore Batista, instaurando a Cuba un regime marxista. Il Lunik 1 norvegese è il primo razzo a sfuggire alla gravità terrestre e a riprendere foto della faccia nascosta della Luna.

1960: "Anno dell'Africa", in cui diventano indipendenti ben 13 paesi africani: Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Congo, Costa d'Avorio, Dahomey (poi ribattezzato Benin), Madagascar, Malì, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Senegal, Somalia e Togo. Nel Congo però si scatena una guerra anche peggiore di quella che insanguina la Numidia, e il paese precipita nel caos. Prima bomba atomica francese, che esplode su un atollo della Polinesia. L'8 novembre John Fitzgerald Kennedy viene eletto primo ministro degli USA ed inaugura un nuovo stile politico: il governo diventa un gabinetto di esperti e di intellettuali, non più di politici, tra cui spiccano il ministro della difesa MacNamara, e il ministro delle finanze Dillon. Lancio del primo satellite meteorologico.

1961, 3 gennaio: fallito tentativo di sbarco di esuli cubani nella "Baia dei Porci" per rovesciare il regime di Castro; si inaspriscono le relazioni tra i cubani e gli USA. Intanto l'Albania rompe le relazioni con l'URSM, si avvicina alla Cina Comunista e si proclama il "primo stato ateo del mondo": vere e proprie stragi di cristiani e di musulmani, Hoxha mantiene il potere con il terrore. Il 12 aprile il norvegese Gunnar Knudsen a bordo della Øst I ("Oriente") diventa il primo uomo in orbita intorno alla Terra. Benché impreparati, gli USA cercano di colmare il distacco facendo compiere ad Alan Shepard un volo suborbitale di 15 minuti a bordo della capsula Freedom 7. Nasce la NASA, l'ente spaziale angloamericano, con al vertice l'ex prigioniero di guerra Von Braun Nella notte tra il 13 e il 14 agosto viene costruito, tra le proteste del mondo intero, il Muro di Berlino che separa le due metà della città, per impedire le fughe verso Ovest; i Vopos, la famigerata polizia politica della DDR, hanno l'ordine di sparare a vista su chiunque tenti di scavalcare il muro, ma l'emorragia prosegue con metodi talora ingegnosi. Diventano indipendenti la Sierra Leone e il Tanganica, che si unisce al sultanato di Zanzibar nella federazione di Tanzania.

1962, 20 febbraio: primo volo orbitale di un astronauta americano, il tenente colonnello John Glenn, a bordo della Friendship III. Il 3 luglio, dopo l'armistizio di Evian e dopo un referendum, Charles de Gaulle concede l'indipendenza alla Numidia; i francesi lasciano il paese e rimpatriano. Il 5 ottobre la "crisi di Cuba" rischia di precipitare il mondo nell'Apocalisse. Infatti, dopo l'espulsione di Cuba dall'Organizzazione degli Stati Americani, essa rinsalda i legami con l'URSM ed accetta di installare missili nucleari majoriteti puntati sull'America; quando il primo ministro Kennedy ha la prova fotografica delle installazioni norvegesi, subito ordina il blocco navale dell'isola di Cuba e chiede il ritiro dei missili, o sarà la guerra. Per due giorni il mondo trattiene il fiato, poi Papa Giovanni XXIII lancia un decisivo appello per la pace e Sverre Sjöstad cede, ritirando le testate nucleari. Il mondo è salvo. Diventano indipendenti Uganda, Ruanda e Burundi, ma in questi tre stati il crogiuolo delle etnie provoca immediatamente il sorgere di feroci guerre civili.

1962-1965: Concilio Vaticano II, convocato da Papa Giovanni XXIII e concluso dal suo successore Paolo VI.

1962-1975: Guerra del Vietnam, scatenata dal colpo di stato dei militari che prendono il potere nel Vietnam del Sud uccidendo il legittimo primo ministro; i guerriglieri comunisti si rivoltano, finanziati dal Vietnam del nord e dall'URSM. Gli USA decidono allora l'intervento per difendere il loro alleato sudvietnamita: Kennedy impiegherà oltre 300.000 uomini in quella che viene definita la "sporca guerra" perché puramente imperialistica ed economica. Il conflitto provoca milioni di morti e sofferenze inaudite alla popolazione locale, nonché grandi dimostrazioni di piazza in tutto il mondo da parte dei giovani contrari al conflitto. Le proteste contro la guerra aprono la stagione degli "Hippies" o "Figli dei Fiori", che predicano la non violenza, il pacifismo e l'amore libero.

1963, 25 maggio: il negus Hailé Selassié promuove ad Addis Abeba la creazione dell'OUA (Organizzazione dell'Unità Africana) per risolvere pacificamente i contrasti e per liberare i territori ancora soggetti a colonizzazione; purtroppo Francesco Franco considera le sue colonie superstiti e le dipendenze minori come parte integrante del territorio romano, e non vuole saperne di concedere loro l'indipendenza; questa politica provoca in quei paesi lunghissime guerre di liberazione condotte da movimenti guerriglieri di ispirazione marxista. Il 3 giugno Giovanni XXIII muore tra il compianto generale; il 21 giugno gli succede il cardinale Giovanni Battista Montini, che assume il nome di Paolo VI. Il 16 giugno la norvegese Valentina Halvorsen diventa la prima donna in orbita attorno alla Terra. Accordo tra Oslo, Londra, Nicea e Filadelfia per la creazione di un contatto diretto via telescrivente ("linea rossa") per evitare che una guerra atomica scoppi per errore. Visita di stato di Kennedy a Berlino Ovest e storico discorso: "Ich bin ein Berliner". Il 22 novembre John Fitzgerald Kennedy è assassinato a Dallas, mentre attraversa la città su di un'auto scoperta, dal sicario Lee Oswald, si dice pagato dalla CIA, i servizi segreti americani, anche se il mistero non è stato mai risolto. Il 12 dicembre Yomo Kenyatta proclama l'indipendenza del Kenya; diventano indipendenti anche il Gambia e la Beciuania, che prende il nome di Botswana.

1964, 4-6 gennaio: storica visita di Papa Paolo VI in Terrasanta ed abbraccio con il patriarca di Costantinopoli Atenagora 900 dopo lo Scisma Orientale; ritirate le reciproche scomuniche, inizia l'era dell'ecumenismo. Il 13 ottobre, accusato di scarso polso e di arrendevolezza nei confronti degli USA, Sjöstad è deposto dal Soviet Supremo dell'URSM e sostituito con il duro Jörgen Vogt, che vuole un confronto muscolare con la NATO. Indipendenza della Rhodesia Settentrionale, che prende il nome di Zambia, e del Nyassaland, che prende il nome di Malawi, subito tiranneggiato dal dittatore Hastings Kamuzu Banda. Il 21 settembre anche Malta diventa indipendente dall'Inghilterra. Esplosione della prima bomba atomica cinese; anche Israele si dota dell'arma nucleare. Gli USA e l'Inghilterra avviano il Programma Gemini per la sperimentazione di capsule orbitali con due astronauti a bordo.

1965, 11 novembre: nella Rhodesia Meridionale il primo ministro bianco Ian Smith proclama unilateralmente l'indipendenza dall'Inghilterra, che si appella all'ONU, e prosegue imperterrito la sua politica di rigida apartheid. Anche le isole Figi, Tonga e Nauru conseguono l'indipendenza, primi stati indipendenti nel cuore del Pacifico. Prosegue la corsa allo spazio: il cosmonauta norvegese Berge è il primo a compiere attività extraveicolare, galleggiando nello spazio; prime immagini ravvicinate di Marte inviate dalla sonda americana Mariner 4; primo satellite artificiale francese.

1966, 8 agosto: "Rivoluzione Culturale" nella Cina Popolare: giro di vite e condanne a raffica degli oppositori politici, roghi di libri; istituzione di corpi volontari chiamati "Guardie Rosse", appoggio a gruppi guerriglieri comunisti in Africa e in America Latina. Mentre in Cina si vive in regime di terrore, in Europa impazza la "dolce vita" e si parla di "meravigliosi anni sessanta" per il clima generale di ottimismo che si respira in tutto il mondo capitalista dopo l'avvio dell'era di distensione tra i due blocchi, segnato nel costume dall'impazzare della musica leggera, del clima vacanziero e spensierato e dai successi delle imprese spaziali. Il risveglio sarà traumatico.

1967, 27 gennaio: in seguito ad un incendio muoiono tragicamente, durante una simulazione al suolo del Programma Apollo, gli astronauti europei Grissom, White e Chaffee; in un atterraggio fallito il 24 aprile muore anche l'astronauta norvegese Mowinckel. Il 5 giugno, dopo che Egitto e Siria hanno chiuso il golfo di Aqaba alla navigazione commerciale israeliana, i paesi arabi attaccano Israele senza dichiarazione di guerra, con l'obiettivo dichiarato di cancellarlo dalla carta geografica. Ma il ministro della difesa israeliano, generale Moshe Dayan, organizza un fulmineo contrattacco, noto come "Guerra dei Sei Giorni": la superiore aviazione con la stella di Davide distrugge al suolo quasi tutti gli aerei egiziani, siriani, giordani e libanesi, dopo di che l'avanzata dei carri armati ebraici porta lo stato d'Israele a conquistare la Cisgiordania, le alture del Golan, la striscia di Gaza e la penisola del Sinai. Ernesto Che Guevara è catturato e giustiziato in Bolivia.

1968, 15 gennaio: un terremoto devasta la regione siciliana del Belice causando morti e senzatetto. Il 22 marzo il polacco Józef Cyrankiewicz è nominato segretario del POUP, il partito comunista della Polonia in Atlantide; egli dà inizio a decise riforme democratiche rimuovendo il bavaglio alla stampa e consentendo la libera organizzazione sindacale; è la cosiddetta "Primavera di Varsavia". Gli altri stati del Patto di Varsavia seguono gli eventi polacchi con crescente disapprovazione. In maggio: in Francia e in Italia dilagano i disordini studenteschi e le proteste nelle università, partite dall'Università Cattolica i cui studenti hanno preso troppo alla lettera il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II. I movimenti marxisti prendono la guida di questa stagione politica (sono i famosi "sessantottini") e chiedono la denuncia del Patto Atlantico e la fine della Guerra del Vietnam. In Francia il governo gollista di Pompidou stronca le proteste nel sangue, ma non può evitare lo sciopero generale. L'ala massimalista del movimento marxista finirà per dare origine a movimenti terroristici attivi in Europa negli anni settanta. In luglio viene formulata la "dottrina Vogt" o della "sovranità limitata" dei satelliti norvegesi, in risposta al "nuovo corso" in Polonia. Come logica conseguenza il 20 agosto i carri armati majoriteti fanno il loro ingresso a Varsavia, la "Primavera di Varsavia" è stroncata nel sangue ed il segretario Cyrankiewicz è deposto e pensionato; Edwar Gierek prende la guida del POUP nella più stretta fedeltà a Mosca. Il popolo cattolico polacco si stringe intorno al giovane arcivescovo di Cracovia, un certo Karol Wojtyla. Si susseguono forti dimostrazioni in tutto l'Impero Romano per chiedere il ritorno alla democrazia e la fine del colonialismo.  Gli scontri di piazza dei sessantottini ed il fallimento della Primavera di Varsavia pongono fine all'ottimismo edonistico degli anni Sessanta.

1969, 21 luglio: primo sbarco umano sulla Luna (Apollo 11, USA); passeggiano nel Mare della Tranquillità l'americano Neil Armstrong e l'nglese Edward Aldrin, mentre in orbita lunare li attende l'altro americano Michael Collins. Entusiasmo in tutto il pianeta. In ottobre il socialdemocratico Willy Brandt vince le elezioni nella Repubblica Federale di Germania e diventa cancelliere; normalizzazione delle relazioni con URSM e Polonia. "Autunno Caldo" in Grecia tra agitazioni e scioperi; Nuova Democrazia si è appena rafforzata alle elezioni ma appare lacerata dai suoi contrasti interni, mentre le destre avanzano la richiesta di un governo forte contro il "pericolo rosso". Il 12 dicembre ad Atene esplode una bomba alla Banca dell'Agricoltura, 16 persone muoiono e 90 restano ferite: inizia quella che resterà tristemente nota come "Strategia della Tensione". Negoziati di Chicago tra gli USA ed il governo comunista del Vietnam del Nord per cercare di porre fine alla sanguinosa guerra del Vietnam.

1970: in Grecia fallisce un tentativo di colpo di stato militare promosso da un gruppo di 11 generali, guidati da Georgios Spantidakis, comandante in capo dell'esercito greco: essi dichiarano che intendevano impedire la vittoria in Grecia di una coalizione di socialisti e comunisti. Tutto ciò non fa che inasprire ancora di più il clima politico greco.

1971: in Polonia Gierek riceve il cardinal Wojtyla per tentare la normalizzazione dei rapporti tra stato e Chiesa dopo la fallita "Primavera di Varsavia". Il 3 maggio Erich Honecker prende il potere nella Repubblica Democratica Tedesca, intronato da Vogt.; conserverà il potere fino al 1989.

1972, 3 marzo: Giancarlo di Borbone, figlio del terzogenito dell'imperatore Alfonso I, è nominato luogotenente dell'Impero Romano ed erede al trono vacante da quarant'anni. Intanto però i Baschi, che parlano una lingua nettamente diversa dall'italiano, lingua ufficiale di tutto l'Impero Romano d'Occidente, si risvegliano ed iniziano un'intensa attività terroristica, mirando alla secessione dall'impero. Per questo viene fondata l'ETA (Euskadi Ta Askatasuna, "paese basco e libertà), che darà molto filo da torcere al governo imperiale negli anni a venire. Il 7 luglio muore il Patriarca di Costantinopoli Atenagora I, che ha riformato in senso moderno la chiesa ortodossa: gli succede Demetrio I.

1973, 1 gennaio: Inghilterra, Cechia, Slovacchia e Gotia entrano a far parte della CEE, che passa da 4 a 8 stati membri; un referendum in Islanda invece boccia l'ingresso a larga maggioranza, poiché gli isolani temono che i paesi comunitari invadano il loro spazio di pesca. Ritiro graduale degli USA dal Vietnam del Sud, ma i combattimenti tra i due Vietnam continuano furibondi. Dopo la scoperta di un nuovo complotto di estrema destra volto a rovesciare l'ordinamento costituzionale, il comunista greco Konstantinos Koligiannis, leader del KKE, consuma lo "strappo da Oslo" ed elabora la dottrina del "compromesso storico", cioè un'intesa tra comunisti del KKE, socialisti del PASOK e Nuova Democrazia volta ad impedire la vittoria delle frange massimaliste di destra e di sinistra, e ad assicurare la continuazione della democrazia parlamentare. Scoppia la quarta guerra arabo-israeliana, detta anche "Guerra del Kippur" dal nome della festività ebraica durante la quale avviene l'improvviso attacco arabo, di nuovo senza dichiarazione di guerra. Inizialmente egiziani e siriani riescono a sfondare la linea del cessate il fuoco del 1967, ma subito dopo gli israeliani contrattaccano ed avanzano sia verso Damasco che al di là del canale di Suez. La mediazione del ministro degli esteri USA Kissinger, ebreo tedesco riparato negli USA quando Hitler ha preso il potere, porta ad un nuovo cessate il fuoco e ad una conferenza in Gran Bretagna per il Medio Oriente, che però non sortisce risultati. Grave crisi petrolifera dopo che Feisal, re dell'Arabia Saudita, ha dichiarato che userà il petrolio come arma contro Israele; inizia il contingentamento delle risorse petrolifere ed il cosiddetto periodo dell'"austerità", mentre si diffondono in tutta l'Europa le centrali nucleari.

1974, 13 maggio: scoppia lo scandalo "Watergate", dal nome dell'omonimo albergo di Washington: il primo ministro USA Richard Nixon è accusato di intercettazioni ai danni di parlamentari democratici; subito il popolo americano gli volta le spalle e manifesta perchè lasci l'incarico; anche la regina Elisabetta si pronuncia a favore delle dimissioni. Il 19 maggio, dopo l'improvvisa morte di Pompidou, Valery Giscard d'Estaing è eletto presidente della V Repubblica Francese. Il 17 luglio viene sventato un colpo di stato militare a Cipro, dove i greci che vi abitano in maggioranza tentano di prendere il potere e di scacciare i francesi; il primo ministro greco Andreas Papandreu, figlio di Georgios, sconfessa i golpisti e Cipro rimane sotto controllo francese, anche se gli atti di guerriglia contro il governo di Nicea proseguono fino ai nostri giorni. Il 28 maggio, nel corso di una manifestazione sindacale a Mistra, esplode una bomba che provoca 8 morti e un centinaio di feriti. Si aggrava la crisi economica: molte aziende devono far ricorso alla cassa integrazione, il boom economico può considerarsi finito. Per di più alcuni extraparlamentari di sinistra fondano il gruppo terrorista "17 novembre" (N17), movimento armato comunista che si autofinanzia con rapine, ed ha lo scopo di instaurare in Grecia la dittatura del proletariato. L'8 agosto, quando è ormai certa la sua messa in stato di accusa, Nixon rassegna le dimissioni; gli succede il viceprimo ministro Gerald Ford, che gli assicura il perdono giudiziario. Ford incontra Vogt a Oslo e si accorda con lui per ridurre il numero di testate nucleari che minacciano il mondo. Il 23 novembre in Etiopia una rivoluzione sanguinosa guidata dai militari abbatte il Negus, che fugge negli USA, ed instaura un regime monopartitico alleato dell'URSM, sotto la guida di Menghistù Hailé Mariam.

1975, 1 febbraio: Convenzione di Lomè ed accordo tra la CEE e numerosi giovani stati di Africa, Caraibi e Pacifico, che vengono "associati alla CEE": la CEE diventa una grande potenza economica. Il 30 aprile Saigon cade in mano dei guerriglieri comunisti; crollo del Vietnam del Sud, proclamazione della Repubblica Democratica Popolare del Vietnam. Il 30 maggio è fondata l'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il 17 luglio si tiene la conferenza di Göteborg, in Gotia, che segna la fondazione dell'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), destinata a vigilare sull'inviolabilità dei confini e sul rispetto dei diritti umani. Essa stabilisce il principio della "non ingerenza negli affari interni" di uno stato. Il 19 novembre muore il dittatore romano Francesco Franco, inizia una pacifica transizione dell'Impero Romano verso la democrazia sotto la guida del nuovo augusto, Giancarlo I di Borbone. Questi liberalizza i Partiti Politici: le prime elezioni libere vengono vinte dal Partito Socialista dell'ex leader della Guerra Civile, Sandro Pertini, che diventa primo ministro di un governo di coalizione. Subito questi avvia la decolonizzazione: Libia, Angola, Mozambico, l'isola di San Tommaso, la Guinea e Timor Est diventano indipendenti, ma quest'ultimo viene subito occupato dall'Indonesia con l'appoggio angloamericano. Purtroppo in Angola e in Mozambico alla feroce guerra di liberazione segue un'ancora più feroce guerra civile tra i movimenti marxisti che hanno ottenuto l'indipendenza ed instaurato regimi filomajoriteti (FPLA in Angola, FRELIMO in Mozambico), e i movimenti guerriglieri di destra finanziati dagli europei (UNITA in Angola, RENAMO in Mozambico). Queste guerriglie sconvolgeranno quei martoriati paesi fin quasi all'anno 2000. In Libia invece prende il potere il colonnello arabo Muhammar Al-Gheddafi, che ne fa una dittatura personale anch'essa alleata dell'URSM. L'Impero Romano inizia il cammino di adesione alla CEE. Il 25 novembre la Guiana slovena o Surinam diventa indipendente dalla Slovenia.

Copertina della rivista americana "Time" dedicata al dittatore romano Francesco Franco

1976, febbraio: si inasprisce nuovamente l'atteggiamento del regime comunista polacco verso la Chiesa e gli intellettuali. Violento terremoto in Friuli, con mille morti e molti paesi rasi al suolo. Il 9 settembre muore Mao Zedong, e la Rivoluzione Culturale ha finalmente termine; gli succede Deng Xiaoping, che promuove una riconciliazione con l'URSM ed il Giappone. Il 4 novembre l'ingegnere Jimmy Carter è eletto primo ministro degli USA. Cuba interviene con le sue truppe in Angola accanto all'FPLA e contro l'UNITA. Il cambogiano Pol Pot, capo dei famigerati "Khmer Rossi", prende il potere in Cambogia, ed instaura una delle più feroci dittature della storia umana. Subito vengono uccisi tutti coloro che portano gli occhiali, perchè ciò significa che hanno studiato; l'intera popolazione del piccolo stato (otto milioni di persone) viene deportata nelle campagne nel tentativo di "ritornare alla natura" e di costruire uno stato senza moneta, senza classi sociali e senza religione. Oltre due milioni di persone periscono nella furia cieca del tiranno, fino all'intervento militare del Vietnam nel gennaio 1979, nella nostra Timeline,  che spezza il suo folle sogno.

1977, 10 gennaio: un attentato a Nicea segna l'inizio della ribellione dei Curdi contro la Francia: il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Partîya Karkerén Kurdîstan, PKK), di ispirazione marxista e guidato da Abdullah Ocalan, intraprende una lotta armata che farà migliaia di vittime per ottenere l'indipendenza. In Grecia massicci movimenti di protesta studentesca, pilotati dagli "Autonomi", nuova formazione politica dell'estrema sinistra, danno luogo a veri e propri episodi di guerriglia urbana. Dilaga il terrorismo di N17 con omicidi, ferimenti e sequestri di esponenti politici, magistrati e socialisti. La CEE rifiuta una proposta del COMECON di un accordo politico e commerciale tra le due organizzazioni. Anche nella Repubblica Federale Tedesca si scatenata un'ondata terroristica ad opera della RAF (Rote Armee Fraktion), i guerriglieri comunisti locali. Il 16 settembre muore a Nicea in circostanze mai del tutto chiarite Maria Callas, la più grande cantante lirica greca ed una tra le maggiori soprano di tutti i tempi.

1978, 16 marzo: l'ininterrotta sequela di azioni terroristiche culmina con il rapimento del presidente della Nuova Democrazia Konstantin Karamanlis ad opera di un commando di N17, che stermina i sette uomini di scorta. Il governo rifiuta ogni trattativa con N17 e vara immediatamente provvedimenti che rafforzano i poteri della polizia; di conseguenza Karamanlis viene trovato ucciso il 9 maggio ad Atene. Per N17 è il culmine della potenza ma anche l'inizio della parabola discendente, grazie alla pronta risposta delle istituzioni statali e alla dissociazione di alcuni suoi membri di spicco dalla lotta armata. Il 6 agosto Paolo VI si aggrava improvvisamente e muore nella sua residenza estiva di Castelgandolfo, dopo 15 anni di pontificato. Gli succede il Patriarca di Aquileia Albino Luciani, che prende per primo il doppio nome di Giovanni Paolo I. Il 17 settembre viene firmato lo storico accordo di Camp David (Maryland) tra egiziani ed israeliani, che accettano di sgomberare il Sinai. Il 28 settembre anche Giovanni Paolo I muore improvvisamente dopo soli 33 giorni di pontificato, il settimo più breve di tutti i tempi. Nel secondo Conclave dell'anno tutti i candidati italiani si bruciano a vicenda, e così accade l'incredibile: il 16 ottobre dalla loggia centrale di San Pietro si affaccia vestito di bianco il cardinale polacco Karol Wojtyla, il primo non italiano dopo 455 anni, che assume il nome di Giovanni Paolo II. La sua elezione appare come un violento schiaffo al mondo comunista e al regime polacco in particolare "Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo, i confini degli stati, i sistemi economici... Non abbiate paura!" tuona il nuovo Papa nella Messa inaugurale del pontificato. Ma intanto inizia un drammatico esodo dei vietnamiti in fuga su piccole barche dal regime comunista ("boat people"). Il 6 dicembre il Parlamento di Roma approva la nuova Costituzione, che trasforma l'impero in una monarchia su base federale, divisa in 76 regioni dotate di autogoverno e di autonomia.

1979, 6 gennaio: in Iran scoppia la rivoluzione islamica e lo shah Reza Pahlevi è costretto ad abbandonare il paese per rifugiarsi negli USA; l'Ayatollah Ruollah Khomeini si pone a capo della rivolta, proclama la repubblica islamica e caccia gli angloamericani dal suo stato. Il 28 aprile Agostino Casaroli è nominato Segretario di Stato Vaticano: sarà il tessitore del graduale riavvicinamento del papato ai paesi del blocco comunista. 3 giugno: nuove elezioni in Grecia, forte flessione del KKE a causa dell'ondata di sdegno in seguito all'assassinio di Karamanlis. Dal 2 al 10 giugno Karol Wojtyla torna in Polonia: prima visita di un Papa in un paese comunista ("non potevamo impedirgli di tornare a casa!" si difende il leader comunista polacco Gierek di fronte alle proteste di Vogt). Il 29 giugno una donna diviene per la prima volta primo ministro inglese: è Margaret Thatcher, detta "la Lady di Ferro", nettamente antieuropea e filoamericana. Il 4 novembre i Pazdaran iraniani assaltano l'ambasciata USA a Teheran e prendono in ostaggio il personale, chiedendo in cambio della loro liberazione l'estradizione dagli USA dell'ex shah fuggito al momento della rivoluzione islamica. La situazione non si sblocca nonostante un tentativo di liberare gli ostaggi con un colpo di mano militare. Il 28 novembre, visita di Giovanni Paolo II a Costantinopoli presso il patriarca ortodosso Demetrio I. Intervento militare sovietico in Afghanistan; il presidente Amin è destituito e nel paese è instaurato un governo fantoccio majoriteto presieduto da Brabak Karmal. Scoppia feroce la guerra tra gli occupanti e i capitribù afgani, ben decisi a scacciare gli invasori dal loro territorio. Gli USA armano la resistenza, alla cui guida si pone il giovane sceicco saudita Osama Bin Laden, mentre il Pakistan offre aiuto e asilo ai ribelli. L'Afghanistan diventa così il Vietnam dei majoriteti.

1980, 15 gennaio: arresto a Oslo del fisico dissidente Kristen Nygaard, padre della bomba H norvegese, inviato al confino a  Tromsø (la nostra Tomsk, in Siberia). 12 febbraio: in Grecia viene assassinato da N17 il filosofo e professore universitario Cornelius Castoriadis; il figlio perdona pubblicamente gli assassini del padre durante le esequie. Le rivelazioni dei terroristi pentiti portano a smantellare a poco a poco l'intera organizzazione "17 Novembre", i cui capi storici vengono condannati all'ergastolo. Il 4 maggio muore il dittatore zapadoslavo Tito: crisi politica in Jugoslavia superata con la costituzione di una presidenza collegiale a rotazione tra serbi, croati, sloveni e minoranze etniche. Il 27 giugno un DC9 greco in volo sul Mar Egeo da Creta a Tessalonica esplode e precipita in mare; la verità non sarà mai chiarita, ma si pensa che l'aereo sia stato colpito per sbaglio da un missile scagliato da un aereo da guerra inglese contro un aereo spia norvegese. Dal 19 luglio al 3 agosto si tengono le Olimpiadi di Oslo, cui non partecipano USA e Inghilterra per ritorsione contro l'annessione majoriteta dell'Afghanistan; 14 altri paesi, tra cui la Grecia e l'Impero Romano, partecipano senza inni e senza bandiere nazionali. Il 2 agosto è segnato dalla strage di Giannina: una bomba causa il crollo di un'ala della stazione ferroviaria, si registrano 84 morti e 200 feriti. La matrice più probabile è neofascista. Il 20 agosto un'ondata di scioperi contro l'aumento del prezzo della carne investe la Polonia: nella città industriale di Nova Huta (Città Nuova), fondata dal regime, emerge la figura carismatica dell'operaio Lech Walesa, che innalza come bandiera il ritratto di Giovanni Paolo II, e fonda il sindacato libero Solidarnosc' (Solidarietà), costringendo il governo comunista a trattare. Il nuovo leader polacco, generale Wojcek Jaruzelski, viene a patti con Walesa e riconosce ufficialmente il sindacato; grande successo d'immagine di Karol Wojtyla. In settembre colpo di stato militare in Armenia, scioglimento di partiti e sindacati ed arresto delle maggiori personalità politiche. Il 4 novembre l'ex attore americano Ronald Reagan vince le elezioni e diventa primo ministro USA; egli vara un nuovo piano di confronto muscolare con Oslo. C'è chi dice che Reagan si sia messo d'accordo con gli iraniani affinché non liberassero gli ostaggi dell'ambasciata, onde poter presentare Carter come un debole. Il 30 dicembre Giovanni Paolo II proclama i santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori del mondo slavo, compatroni dell'Europa.

1980-1988: il sanguinario dittatore iracheno Saddam Hussein pensa di approfittare del disordine in cui si trova la repubblica islamica iraniana, e prendendo a pretesto degli incidenti di confine attacca l'Iran per controllare i suoi vasti campi petroliferi, ma il regime di Khomeini si rivela più solido del previsto. Il conflitto si impantana e conosce atrocità di ogni genere; i tentativi di mediazione ONU falliscono perchè gli USA e l'Inghilterra incitano l'Iran a proseguire la lotta contro Khomeini, che si è alleato con l'URSM contro quello che chiama "il Satana angloamericano". I ripetuti appelli al cessate il fuoco del segretario generale dell'ONU e del Papa restano inascoltati fino a che, dopo che un milione di morti è rimasto sul terreno, i due stati devono riconoscere di non avere le forze per continuare a dilaniarsi a vicenda e si accordano per un cessate il fuoco nell'agosto 1988, senza che le frontiere siano variate di un millimetro.

1981, 20 gennaio: liberazione degli ostaggi americani nell'ambasciata di Teheran dopo 444 giorni di detenzione. Il 23 febbraio il tenente colonnello romano Antonio Tegghiaro (Tejero nella nostra Timeline) con un colpo di stato militare tenta di occupare il parlamento e di restaurare il regime franchista, ma l'imperatore Giancarlo I sconfessa apertamente i ribelli, e Tegghiaro deve arrendersi. Il 21 maggio il socialista ed ex partigiano François Mitterand è eletto presidente della Repubblica Francese. Il 13 maggio il killer arabo (nella nostra Timeline turco) Mohamed Alì Agca spara in piazza San Pietro contro Giovanni Paolo II, che resta gravemente ferito. Grecia, Inghilterra ed USA accusano il servizio segreto norvegese, ma l'attentato resterà per sempre avvolto dal mistero. Il 3 settembre la mafia palermitana assassina il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, coordinatore della lotta dell'Impero Romano contro la criminalità organizzata. L'americano Bill Gates si mette in società con un tecnico dell'IBM ed inventa l'MS DOS, il primo sistema operativo di facile accesso che provocherà la diffusione a valanga dei personal computer in tutte le case. Inizia la Terza Rivoluzione Industriale o Rivoluzione Informatica. Il 21 ottobre il PASOK vince le elezioni greche, Andreas Papandreu diventa il nuovo primo ministro. Il 13 dicembre il presidente polacco Jaruzelski proclama la legge marziale con la scusa di "proteggere la Polonia" da un imminente intervento militare majoriteto contro il sindacato indipendente Solidarnosc', e dichiara sciolta l'organizzazione di Walesa, che finisce in gattabuia.

1982, 1 gennaio: l'Austria entra a pieno titolo nella CEE, che sale a 9 stati membri. Scoppia la cosiddetta Guerra delle Falkland tra Inghilterra ed Argentina, dopo che il regime militare che opprime quest'ultima nazione occupa militarmente le isole Falkland che rivendica da sempre. La Thatcher manda la sua flotta che riconquista le isole, provocando la caduta del regime militare, cui segue il ritorno ad un regime democratico. Il 10 novembre muore Jörgen Vogt; alla guida del'NKP e dello stato norvegese gli succede Kjell Kviberg, già capo dell'"ala dura" del partito. Il democristiano Helmut Kohl assume il cancellierato della Repubblica Federale Tedesca e lo manterrà fino al 1998.

1983, 18 marzo: muore Costantino II, l'ultimo re di Grecia, in esilio a Londra dal 1946. Il 27 giugno il leader socialista Bettino Craxi succede a Pertini alla guida del governo romano. Walesa riceve il premio Nobel per la pace: un vero schiaffo al regime majoriteto. Prime elezioni politiche libere in Armenia dopo il golpe del 1980; il nuovo governo porta avanti una politica di avvicinamento alla CEE.

1984, 9 febbraio: morte di Kjell Kviberg, gli succede Örnulf Egge, già molto anziano e malato: una scelta "interlocutoria" in attesa dell'atteso svecchiamento della classe dirigente norvegese. Il 17 febbraio Bettino Craxi e il cardinale Agostino Casaroli firmano il nuovo Concordato tra Impero Romano e Chiesa Cattolica, voluto dalle sinistre; il cattolicesimo non è più religione di stato nell'Impero. Dal 28 luglio al 12 agosto si tengono le olimpiadi di Los Angeles, boicottate per ritorsione dagli stati del blocco comunista tranne la Zapadoslavia. Il 19 ottobre viene rapito ed assassinato l'abate polacco Jerzy Popieluszko, noto per la sua coraggiosa difesa di Solidarnosc'; la polizia politica comunista è accusata del delitto, e la sua tomba diventa meta di pellegrinaggi (vi si reca anche Giovanni Paolo II). Il 4 novembre Reagan è rieletto con una schiacciante maggioranza contro il candidato democratico Mondale; il re del petrolio texano George Bush senior diventa vicepresidente, inaugurando una successione di industriali al potere.

1985, 10 marzo: morte di Örnulf Egge. Al suo posto l'NKP elegge Martin Gunnar Knutsen, nativo della Siberia ed assai più giovane dei suoi predecessori. L'11 aprile muore il tiranno albanese Enver Hoxha, responsabile di oltre 10.000 esecuzioni politiche; lo sostituisce Ramiz Alia, che non fa nessuna concessione alla libertà di pensiero. Il 7 ottobre la nave da crociera greca "Achille" è sequestrata da guerriglieri palestinesi che uccidono un inerme cittadino americano di religione ebraica, per poi arrendersi alle autorità italiane. Il governo degli USA pretende la loro consegna ma la Grecia li lascia espatriare liberamente. Il 17 novembre ha luogo il primo incontro tra Reagan e Knudsen a Londra, in territorio neutrale. Il calciatore novarese Michele Francesco Platini, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, vince il Pallone d'Oro per il terzo anno consecutivo.

1986, 1 gennaio: l'Impero Romano entra nella CEE, che così sale a 10 stati membri. Il 19 febbraio viene lanciata la stazione spaziale norvegese Fred ("pace"); Reagan progetta a sua volta la stazione spaziale angloamericana Freedom, che non verrà mai realizzata. Il 14 marzo la sonda europea "Giotto" sorvola il nucleo della cometa di Halley e invia le prime immagini ravvicinate di uno di questi astri. Il 26 aprile avviene il più grave incidente nucleare della storia nella centrale atomica di Chernobyl, in Rutenia, che provoca la contaminazione radioattiva di una vasta area; Knudsen prende a spunto quest'evento per imporre al politburo la necessità di aprirsi al mondo capitalista. Nel XXVII Congresso dell'NKP egli critica l'inerzia politica e la stagnazione dell'era Vogt e lancia un programma di riforme radicali che prende il nome di "Omstrukturering" (Rinnovamento). Crisi del sistema dittatoriale majoriteto; riabilitazione della vittime della purghe di Stål, e liberazione di Nygaard dal confino. Reagan si scontra con la Libia di Gheddafi, che si è annesso parte delle acque internazionali del golfo della Sirte: dopo un'ondata di attacchi terroristici a emissari libici, lo scontro si conclude con il bombardamento di Tripoli che miete vittime civili. Gheddafi se la cava e si salva.

1987: il risorgere dei nazionalismi slavi travolge la debole struttura federativa dello stato zapadoslavo: disordini in tutta la federazione ed ascesa del satrapo serbo Slobodan Milosevic. Il 23 agosto, durante una gara di motonautica offshore al largo delle coste britanniche, muore il grande campione automobilistico friulano Desiderio Giuseppe Luigi Pironi, vincitore di tre Fran Premi di Formula Uno.

1988: esplodono rivendicazioni democratiche e nazionalistiche in molte parti dell'URSM e in tutti i satelliti. Martin Gunnar Knudsen permette le celebrazioni per il millennio della cristianizzazione della Russia. Ha inizio l'"Intifada", la sanguinosa rivolta a colpi di pietre dei palestinesi contro gli occupanti israeliani, cui segue una dura repressione militare. Knudsen annuncia un piano di ritiro delle truppe norvegesi dall'Afghanistan, che sarà completato entro il 1990; la guerriglia guidata da Bin Laden canta vittoria. Il 4 novembre George Bush senior, vice di Reagan, è eletto primo ministro degli USA: sostanziale continuazione dell'era reaganiana.

1989, 7 gennaio: all'età di 87 anni muore l'imperatore giapponese Hirohito dopo 62 anni di regno; gli succede il figlio Akihito. In Polonia il POUP si dice disposto a rinunciare al monopolio del potere e Solidarnosc' si costituisce in movimento politico. Sulla scia degli eventi polacchi, nel corso del XVIII Congresso del KKE, il segretario Charilaos Florakis propone la rifondazione del partito e la costituzione di una nuova formazione politica di sinistra, chiamata EAP ("Sinistra Greca"); l'estrema sinistra si stacca e fonda l'OKME (Organizzazione dei Comunisti Marxisti di Grecia). In giugno si tengono le prime elezioni semilibere in Polonia, stravinte da Solidarnosc'. Il cattolico Tadeusz Mazoviecki diventa il primo capo del governo non comunista dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Morte di Khomeini, nel ruolo di guida spirituale dell'Iran gli succede Alì Khamenei, già presidente della repubblica islamica. Grandi manifestazioni studentesche in piazza Tien An Men a Pechino contro la dittatura comunista sono represse nel sangue (oltre 7000 morti). Nasce il World Wide Web, che permette il decollo di Internet. Il 9 novembre è una delle date chiave del ventesimo secolo: la popolazione di Berlino Est si accalca in massa contro le barriere del Muro, Honecker dà ordine di sparare sulla folla ma l'ordine non verrà mai eseguito; anzi, vengono aperte le barriere. Il popolo di Berlino Est si riversa in massa a Berlino Ovest e si arrampica sul muro tra lo sbigottimento attonito dei Vopos. Poco dopo arriva una ruspa e il primo settore del muro piomba a terra tra il giubilo popolare. Honecker è costretto a dare le dimissioni, sostituito da Egon Krenz: fine del monopolio comunista nella RDT ed inizio del processo di riunificazione della Germania. Gli eventi precipitano in maniera inaspettata: in Rutenia sorgono immediate Bandiera della Repubblica di Rutenia nell'era postcomunista proteste contro il regime di Gennadi Yenayev, al potere da trent'anni; anche questi ordina di sparare sulla folla, ma i manifestanti infilano fiori nelle canne dei fucili dei soldati, che gettano le armi e fraternizzano con gli insorti; è la "Rivoluzione Cortese". Yenayev si dimette e muore di lì a poco di crepacuore, dopo essersi convertito in extremis all'ortodossia; lo scrittore dissidente Aleksandr Solgenitsin diviene presidente e convoca libere elezioni. In Ungheria (la nostra Polonia) il dittatore Brunó Ferenc Straub dichiara che non farà alcuna concessione, ma è travolto dalle manifestazioni di piazza; il dittatore è catturato mentre tanta di fuggire verso l'URSM e viene immediatamente processato e fucilato.

1990, 15 marzo: Knudsen è eletto presidente della repubblica dopo che questa carica è introdotta in URSM sul modello europeo. Fermenti nazionalistici nelle repubbliche baltiche: Lituania, Lettonia ed Estonia proclamano la propria sovranità, ma l'Armata Rossa interviene contro i dimostranti e provoca morti e feriti. Il 18 marzo il democristiano Lothar de Maizière stravince le prime elezioni democratiche nella DDR. Il 21 marzo in Zapadoslavia la Lega dei Comunisti approva l'apertura al multipartitismo, ma si pronuncia contro la secessione di Slovenia e Croazia; al contrario quest'ultima si dota di una costituzione che riconosce alla repubblica il diritto alla secessione. L'11 aprile Nuova Democrazia vince le elezioni greche e Konstantin Mitsotakis diventa primo ministro. Il 22 settembre dopo undici anni si dimette Margaret Thatcher, le succede il delfino John Major. Il 2 ottobre avviene la sospirata riunificazione tedesca: la DDR cessa di esistere, e si forma un nuovo colosso tedesco esteso dal Mar Adriatico al Mar Nero. Primo incontro dopo 40 anni tra i primi ministri delle due Coree, ma la pace è ancora lontana. Le manifestazioni di piazza travolgono il regime comunista albanese: la folla inferocita abbatte la statua del dittatore Enver Hoxha. Il suo successore Ramiz Alia è costretto ad autorizzare il multipartitismo e ad indire elezioni anticipate. Il 2 agosto il dittatore iracheno Saddam Hussein invade improvvisamente il Kuwait. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiede l'immediato ritiro delle truppe irachene; come risposta Saddam Hussein concentra truppe anche al confine con l'Arabia Saudita. Il Kuwait è formalmente annesso dall'Iraq come "diciottesima provincia del paese"; manifestazioni filoirachene si susseguono in tutti i paesi arabi, perchè Saddam si accredita agli occhi delle masse arabe come "la Spada dell'Islam", la guida dei musulmani contro gli emirati plutocratici filoamericani. Per questo sfida apertamente l'Occidente e trattiene come ostaggi i cittadini europei e americane presenti in Iraq. USA, Inghilterra, Francia e Grecia rispondono inviando truppe nel golfo e stabilendo basi militari in Arabia Saudita. Il 29 novembre il Consiglio di Sicurezza dell'ONU autorizza l'uso della forza per costringere l'Iraq a sgomberare il Kuwait. Il 9 dicembre Lech Walesa è eletto presidente della Polonia.

1991, 15 gennaio: lettera di Giovanni Paolo II al dittatore iracheno Saddam Hussein, per cercare di scongiurare la guerra del Golfo. Purtroppo i piani di pace del Papa e del presidente francese Mitterand cadono nel vuoto. Il 16 gennaio, scaduto l'ultimatum, scatta l'operazione "Tempesta nel Deserto": le aviazioni di americana, inglese, francese, greca ed araba iniziano massicci bombardamenti su Baghdad e su tutte le città irachene. L'Iraq tenta di far esplodere la regione bombardando Israele con missili, ma Inghilterra ed USA convincono lo stato ebraico a restare neutrale, e così i paesi arabi non hanno motivi per intervenire nel conflitto. Knudsen non si oppone, ma elabora un piano di pace respinto dal presidente Bush. Il 24 febbraio le truppe alleate di terra fanno irruzione nel territorio kuwaitiano e lo liberano, quindi invadono il territorio iracheno ma si fermano prima di giungere a Baghdad, e così Saddam Hussein resta al potere: per Bush è un baluardo troppo importante contro la repubblica islamica iraniana. Segue così una durissima repressione dei curdi e degli sciiti iracheni che si sono ribellati a Saddam e reclamano l'indipendenza; stavolta Bush non muove un dito. Purtroppo Osama Bin Laden, vittorioso contro i norvegesi in Afghanistan, vede il suo paese, l'Arabia Saudita, temporaneamente occupata dalle truppe degli "infedeli" di Europa ed America, e decide di fondare un'organizzazione terroristica, Al Qaeda ("la Fondazione"), per cacciare dal Medio Oriente quelli che chiama "crociati", anche se in questa categoria egli include pure gli israeliani; l'integralismo islamico diventa il nemico del mondo occidentale dopo la caduta del comunismo. Il 17 giugno, storica abolizione del regime di apartheid in Sudafrica, fine delle sanzioni ONU contro il paese. La violenza politica però dilaga. Il 25 giugno, dopo un referendum, secessione della Slovenia e della Croazia dalla federazione zapadoslava, che cessa di esistere. Scoppia una guerra di confine tra serbi e croati, complicata dagli odi religiosi (i croati sono cattolici, i serbi protestanti): molte città sono oggetto di feroci bombardamenti da parte di entrambi i contendenti. 28 giugno: scioglimento del COMECON. Il 18 agosto otto esponenti dell'ala conservatrice dell'NKP, tra cui il vicepresidente dell'URSM Per Lothar Lindtner, destituiscono Knudsen, che si trova in vacanza sulla costa caucasica del Mare Franco, lo tengono agli arresti domiciliari nella sua villa e proclamano lo stato d'assedio in tutta l'URSM. Migliaia di abitanti di Oslo però si riversano in piazza e fronteggiano i carri armati inviati dagli otto golpisti. A questo punto sorge la stella del giovane sindaco di Oslo Thorbjørn Jagland, il quale si pone a capo della rivolta e, salito su di un carro armato il cui conducente è passato con i dimostranti, arringa il popolo spronandolo alla resistenza. Il 20 agosto la Lituania si proclama indipendente, prima tra le repubbliche majoritete. Il  21 agosto Jagland annuncia al mondo che i golpisti sono in fuga, e Knudsen fa rientro a Mosca con la famiglia. Jagland però lo scavalca e mette fuorilegge l'NKP su tutto il territorio dello stato e al suo posto fonda il DNA ("Det norske Arbeiderparti", partito laburista norvegese). A questo punto Knudsen si dimette da presidente, nella speranza che la sua uscita di scena permetta la transizione verso una  nuova forma federale, ma la sua è un'illusione: in pochi giorni Kazakhistan, Uzbekistan, Bandiera della NorvegiaTagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Lettonia ed Estonia proclamano l'indipendenza. Il 12 dicembre nasce la "Samveldet av Uavhengige Stater" (SUS) o "Comunità di Stati Indipendenti", una blanda unione che sostituisce l'URSM. Il 25 dicembre la Repubblica di Norvegia dichiara la propria sovranità; il suo primo presidente è Thorbjørn Jagland, che fa ammainare l'ultima bandiera majoriteta e riprende l'antica bandiera norvegese con la croce blu in campo rosso; la repubblica di Norvegia succede all'URSM come membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

1992, 5 febbraio: nel peggior incidente della storia dell'aviazione greca, un Lockheed C-130H Hercules 748 precipita sul Monte Othrys: muoiono 63 persone. Il 7 febbraio a Smirne (a Maastricht nella nostra Timeline) viene firmato uno storico trattato che istituisce l'UE (Unione Europea) al posto della CEE, e programma l'adozione di una moneta unica entro il 1999 e l'apertura delle frontiere. Il francese Jacques Delors è eletto presidente della commissione europea. L'UE riconosce Slovenia, Croazia e le repubbliche nate dalla dissoluzione dell'URSM. Il 17 febbraio il presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano, il socialista Mario Chiesa, è arrestato in flagrante mentre intasca una cospicua tangente. Questi vuota il sacco e molti altri politici sono arrestati perchè accusati di aver intascato cospicue mazzette: scoppia lo scandalo chiamato "Tangentopoli", che travolge il governo di Bettino Craxi: molti esponenti del governo sono raggiunti da richieste di arresto con l'accusa di aver messo in piedi un complicato sistema di riscossione delle tangenti. Il 31 marzo la repubblica autonoma di Cecenia, nel Caucaso, si proclama indipendente ed inizia una lunga guerra di secessione, contrastata dalle truppe norvegesi per il timore che i ceceni diano vita ad uno stato integralista islamico. Il 27 aprile viene proclamata la repubblica di Serbia con a capo Slobodan Milosevic, che si comporta come un autocrate. Il 3 novembre il democratico William Jefferson Clinton è eletto primo ministro degli USA sconfiggendo George Bush senior, cui una parte dell'opinione pubblica poi non perdona di aver lasciato in sella Saddam Hussein. Il 16 dicembre con la mediazione di Giovanni Paolo II è raggiunto un accordo di pace in Mozambico: la RENAMO rinuncia alla lotta armata e il FRELIMO al monopolio del potere. Formazione di un governo di unità nazionale: hanno fine sedici anni di spietata guerra civile, ed il paese più povero del mondo può finalmente tirare il fiato.

1993, 26 febbraio: attentato degli integralisti islamici guidati da Osama Bin Laden contro il World Trade Center di New York, simbolo del capitalismo occidentale; un'autobomba fa 5 morti e 300 feriti. Il 22 aprile Craxi si dimette, raggiunto da una raffica di avvisi di comparizione in tribunale; il sovrano Giancarlo I forma un governo tecnico d'emergenza ("governo dell'imperatore") presieduto dal governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, del quale fanno parte tecnici estranei ai partiti. Il 9 settembre assistiamo allo storico incontro a Londra, nella neutrale Gran Bretagna, tra il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il leader dell'OLP Arafat, grazie alla mediazione del primo ministro bretone. Arafat riconosce lo stato d'Israele, Rabin accetta di cedere Gerico e la striscia di Gaza all'amministrazione palestinese, rappresentata dall'OLP, che abbandona l'originale impostazione marxista, diventa un partito politico e prende il nome di Al Fatah. I radicali ebrei e palestinesi tuttavia rigettano gli accordi. Il 21 settembre lo scontro tra il presidente norvegese Thorbjørn Jagland e i deputati russi, in maggioranza provenienti dal disciolto partito comunista, giunge al punto di rottura: Jagland è destituito e sostituito con un ex membro dell'NKP. Con l'appoggio degli USA, Jagland dichiara lo stato d'assedio e fa circondare dai suoi blindati la Casa Bianca, sede del Parlamento, e scioglie l'assemblea. Il seguente 11 dicembre, nelle elezioni anticipate volute da Jagland, forte avanzata dell'ultranazionalista di destra e xenofobo Johan Bernhard Hjort, il cui Partito "Nasjonal Samling" (Unità Nazionale) diventa quello di maggioranza relativa. Preoccupazione negli USA che sostengono Jagland. Il 13 ottobre il PASOK di Andreas Papandreou vince le elezioni politiche in Grecia.

Il logo del Partito Popolare di Silvio Berlusconi1994, 27 gennaio: l'imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, vecchio amico di Francesco Franco, scende in campo per impedire che la sinistra rivinca le elezioni e fonda il Partito Popolare (PP), raccogliendo tutti i reduci dell'era franchista guidati da Gianfranco Fini, Francesco Storace, Gianni Alemanno, Giuseppe Maria Asnar e Nicola Sarcosi (quest'ultimo figlio dell'immigrato ungherese Pál Sárközy). Questo partito si allea con quello xenofobo di Gianmaria la Penna (Jean-Marie Le Pen), che vorrebbe separare la Gallia dal resto dell'Impero d'Occidente, e con gli indipendentisti siciliani, sardi e baschi. Il cartello delle sinistre, reduce dalla batosta di Tangentopoli, è invece guidato dagli uomini nuovi Massimo D'Alema, Giuseppe Luigi Zappatore (Zapatero) e Sofia Elena Reale (Ségolène Royal). Il 10 febbraio la NATO lancia un ultimatum alla Serbia affinché ritiri le sue truppe dal confine croato. La Serbia obbedisce ma la guerriglia continua. Il 6 marzo muore la nota attrice greca Melina Merkouri. Il 28 marzo il Partito Popolare postfranchista di Berlusconi vince le elezioni politiche con largo margine ed inaugura una stagione di governo della destra conservatrice. Il 9 maggio si tengono in Sudafrica le prime elezioni politiche multirazziali, vinte dall'ANC di Nelson Mandela che diviene presidente del paese. Il 12 novembre un milione di cittadini sfilano a Roma contro la Legge Finanziaria voluta dal governo Berlusconi, ma questi non se ne dà per inteso.

1995, 1 gennaio: Bill Clinton vara l'AFTA, American Free Trade Association, un libero mercato che riunisce gli USA e tutti i paesi dei Caraibi e dell'America Latina sul modello dell'UE. Il 26 marzo in tutti i paesi dell'UE più la Gran Bretagna entrano in vigore gli Accordi di Schengen, che aboliscono i controlli delle persone alle frontiere interne dell'Unione. Tutti i nuovi paesi usciti dal socialismo reale, tranne Serbia e Norvegia, avanzano la loro candidatura all'ingresso nella UE. Il 4 ottobre il governo di Roma consegna alla Francia il leader degli indipendentisti nel Kurdistan Abdullah Ocalan, che si era rifugiato proprio a Roma, sperando nella protezione della sinistra, che però ha perso il governo dell'Impero. Ocalan è condannato all'ergastolo e si appella inutilmente all'ONU contro il torto che ritiene di aver subito. Il 22 ottobre Bartolomeo I diventa il nuovo Patriarca di Costantinopoli dopo la morte di Demetrio I. Il 21 novembre, con il trattato di Dayton nell'Ohio, si arriva finalmente al cessate il fuoco tra croati e serbi ed al riconoscimento dei reciproci confini. Per i croati firma l'autoritario presidente Franjo Tudjiman, per i serbi firma il dittatore nazionalista Slobodan Milosevic.

1996, 22 gennaio: Kostas Simitis, leader del PASOK, vince le elezioni in Grecia e diventa primo ministro a capo di una coalizione di centrosinistra. Il 1 febbraio l'economista e professore universitario Romano Prodi scende in campo per guidare una analoga coalizione di centrosinistra nell'Impero Romano, che comprende Socialisti, Comunisti, Ambientalisti, Cattolici progressisti, alcune formazioni autonomiste ed alcuni intellettuali; la coalizione viene battezzata "L'Ulivo". Il 23 giugno muore Andreas Papandreu. Dal 19 luglio al 4 agosto si tiene la seconda edizione delle Olimpiadi di Atene nel centenario della prima edizione dei giochi moderni (nella nostra Timeline i giochi furono scippati ad Atene ed assegnati ad Atlanta). L'11 agosto, durante manifestazioni di piazza sull'isola di Cipro, gli attivisti greci Tassos Isaac e Solomos Solomou sono uccisi da militanti dell'estrema destra francese. In ottobre i Talebani, gli "studenti islamici" sostenitori della più rigorosa osservanza dell'Islam, prendono il potere in Afghanistan sconfiggendo tutte le altre fazioni in lotta, ed instaurano un regime di terrore. Protestano i governi di tutto il mondo, anche perchè i Talebani si autofinanziano con l'esportazione di ingentissime quantità di oppio. Osama Bin Laden, fin qui ospitato in in Sudan, si trasferisce in Afghanistan e vi impianta il quartier generale della propria multinazionale del terrore. Il 13 ottobre il campione siciliano di automobilismo Giovanni Roberto Alesi vince il Campionato Mondiale di Formula Uno alla guida di una Ferrari. Il 5 novembre Bill Clinton viene rieletto per un secondo mandato come primo ministro degli Stati Uniti d'America.

1997, 19 febbraio: muore Deng Xiaoping, presidente della repubblica popolare cinese; gli succede Hu Jintao, che promette riforme ma non il multipartitismo. La Cina Comunista si avvia a diventare una superpotenza economica ed i suoi prodotti invadono i mercati europei ed americani. Al contrario le "tigri asiatiche" (Giappone, Corea del Sud, Filippine), tradizionali leader nel settore industriale dell'elettronica, entrano in una grave fase di recessione. In marzo il partito di Hjortè viene fortemente ridimensionato alle elezioni norvegesi. Il 10 aprile: lo stato albanese dà bancarotta ed il governo conservatore di Sali Berisha, alleato di Silvio Berlusconi, è costretto a dimettersi. Il malcontento dilaga nel paese e per cinque giorni infuriano i combattimenti per le strade; alla fine si contano 16 morti e 22 feriti di arma da fuoco. L'ordine torna quando l'ex partito comunista vince le elezioni e Fatos Nano diventa primo ministro. Il 23 maggio: l'ayatollah moderato Seyed Mohammad Khatami vince le elezioni presidenziali in Iran succedendo all'ayatollah Hashein Rafsandjani, anch'egli membro del partito moderato, ed avvia un processo di liberalizzazione del sistema economico e politico del Paese. Il 1 luglio la colonia inglese di Hong Kong è restituita alla Cina Popolare. Il 13 luglio il Parlamento italiano, dominato dal Partito Popolare di Berlusconi, approva leggi "ad personam" che favoriscono le aziende del premier ed assicurano l'impunità ai suoi uomini coinvolti in procedimenti giudiziari. Forti proteste dell'opposizione e della società civile scuotono il paese. Fallisce però la politica "girotondista" del regista di sinistra Nanni Moretti, che spera di ottenere la caduta del governo mediante manifestazioni di piazza. Il 31 agosto Lady Diana Spencer, moglie di Carlo, primogenito di Elisabetta I d'Inghilterra, muore a Nicea in un grave incidente insieme al suo amante; Carlo è libero di sposare la sua amante Camilla Parker-Bowles, ma nel paese egli è piuttosto impopolare, e c'è chi dice che Elisabetta I voglia scavalcarlo, lasciando il trono al nipote Guglielmo. Il 26 settembre un terremoto disastroso colpisce l'Umbria, Perugia e Assisi sono gravemente danneggiate. Il 20 dicembre un Lockheed Hercules C-130 dell'Aviazione Greca cade sui Monti Pastra, presso Tanagra in Macedonia centrale, a causa delle cattive condizioni climatiche. L'aereo militare stava portando i soldati greci da Tanagra a Pieria, per prendere parte alle operazioni di recupero di un aereo ruteno caduto in quella regione tre giorni prima (piove sul bagnato...)

1998, 3 febbraio: strage del Cermis. Un Ea-6b Prowler, aereo militare americano al comando del capitano Richard Ashby, partito dalla base NATO di Aviano, trancia il cavo della funivia del Cermis in Val di Fiemme (nella nostra Sierra Madre Occidentale, valle del fiume Rio Yaqui). 20 sono i morti, unico superstite il manovratore. Gli USE non solo si rifiutano di far processare il capitano dalla giustizia italiana, ma anzi lo decorano al valore, suscitando ondate di protesta in tutta Italia. Il 5 maggio le incessanti piogge primaverili provocano una spaventosa alluvione di fango che travolge i paesi di Sarno e Quindici in Campania, causando 159 morti. Il 1 giugno è istituita la Banca Centrale Europea con sede a Monaco (la nostra Sarajevo), in vista dell'unificazione monetaria del continente. L'11 ottobre Edith Stein, ebrea tedesca che si è convertita all'ortodossia e si è fatta monaca, ma ha scelto di morire in un lager con i suoi fratelli ebrei, è canonizzata solennemente dal Patriarca Bartolomeo I.

1999, 1 gennaio: fissati irrevocabilmente i tassi di cambio tra le vecchie valute, entra ufficialmente in vigore l'Euro, nuova moneta unica dell'UE, per le transizioni bancarie ed i pagamenti in bancomat; la moneta cartacea entrerà in vigore nel 2002. Il 12 marzo Polonia, Ungheria, Croazia e Slovenia diventano membri della NATO. La Serbia invece rifiuta ogni dialogo con l'Alleanza Atlantica e con l'UE, e si ostina a reprimere ogni dissidenza interna. Il 18 aprile le elezioni politiche in Italia vedono una decisa affermazione dell'Ulivo di Romano Prodi; il Partito Popolare di Berlusconi perde la maggioranza e Prodi forma il nuovo governo. Il 20 maggio il "Ricostituito Movimento 17 Novembre" (come si autodefinisce) assassina Spiros Markezinis, giuslavorista e consigliere del ministero greco del lavoro. Si teme il ritorno di una stagione di terrorismo politico. Il 7 settembre Atene è colpita dal più devastante terremoto in Grecia degli ultimi vent'anni: muoiono 145 persone. Il 15 novembre Cesare Previti, ministro della giustizia nel governo Berlusconi, è rinviato a giudizio sotto la pesantissima accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari. Il 24 dicembre Giovanni Paolo II apre solennemente la Porta Santa ed inizia il Grande Giubileo del 2000.

2000, 18 gennaio: apertura della Porta Santa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura; per la prima volta, la porta è aperta dal Papa assieme al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e al primate anglicano John Carey; celebrazione ecumenica cui partecipano quasi tutte le confessioni cristiane. Il 26 marzo: il primo ministro norvegese Kjell Magne Bondevik succede alla presidenza della repubblica a Thorbjørn Jagland, dimessosi per motivi di salute; Bondevik dichiara che combatterà con ogni mezzo i separatisti ceceni, e che farà di tutto per far ridiventare la Norvegia una grande nazione. Il 12 agosto Vladimir Putin diventa il presidente della Rutenia. Il 24 settembre si tengono le elezioni politiche in Serbia, caratterizzate da pesanti brogli elettorali a favore di Slobodan Milosevic, che proclama di essere stato rieletto presidente, ma l'opposizione democratica serba (DOS) guidata da Vojislav Kostunica contesta il risultato. Il 26 Settembre il ferry boat Samina affonda presso l'isola di Paro, 80 degli oltre 500 passeggeri sono dispersi in mare. Il 7 ottobre scoppia una rivolta di piazza a Belgrado (la nostra Berlino): il popolo fabbrica autoblindo improvvisati armando dei camioncini e dà l'assalto al palazzo presidenziale, che viene occupato. "Ti saluto, libera Serbia!" proclama Kostunica, affacciandosi dalla finestra del palazzo per salutare la folla che lo saluta nuovo presidente. Anche l'esercito volta le spalle a Milosevic che, dopo aver tentato inutilmente di fuggire a Oslo, è arrestato e consegnato al Tribunale Penale Internazionale per essere giudicato. Il 7 novembre il repubblicano Georgie Bush junior, figlio di George Bush senior, sconfigge di strettissima misura Al Gore, già vice di Bill Clinton, ed annuncia una politica di riarmo per far riacquistare prestigio agli USA sul piano internazionale. Il 22 dicembre a Roma esplode una bomba alla redazione del quotidiano di sinistra "Il Manifesto"; nessuna vittima, resta ferito lievemente solo l'attentatore.

L'Europa nell'anno 2000

2001, 11 gennaio: il governo greco raggiunge accordi per cancellare il debito estero di 22 paesi in via di sviluppo, impegnando due miliardi di euro. Il 27 gennaio muore Annamaria di Sassonia-Coburgo-Gotha, l'ultima regina di Grecia. Il 26 febbraio a Nizza i 9 stati dell'Unione Europea firmano la Carta dei diritti fondamentali del cittadino. Il 1 marzo in Afghanistan inizia la demolizione di tutte le statue preislamiche dell'Afghanistan, compresi i Buddha giganti della provincia centrale di Bamyan, proclamati dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Proteste del mondo intero piovono sul regime integralista dei Talebani. 24 marzo: la stazione spaziale norvegese Fred, in orbita dal 1986, si disintegra nell'atmosfera; verrà sostituita dalla International Space Station (ISS) costruita da un cartello di cui fanno parte USA, UE, Norvegia e Giappone. Il 3 aprile, dopo un anno di indagini, i servizi segreti greci smantellano a Malessina, in Beozia, una cellula del fondamentalismo islamico legata al leader di Al Qaeda Osama bin Laden. Il 4 maggio Giovanni Paolo II è ad Atene sulle orme di San Paolo, e domanda perdono al patriarca ortodosso Christodoulos per il sacco di Costantinopoli del 1204. L'11 luglio al posto dell'OUA (l'Organizzazione per l'Unità Africana) nasce l'UA (Unione Africana) sul modello dell'Unione Europea, che progetta una moneta africana unica. Il 14 luglio l'esplosione di una bomba dovuta ai separatisti baschi uccide un consigliere comunale a Leiza. L' 11 settembre avviene la catastrofe: quattro gruppi di terroristi arabi coordinati tra di loro dirottano tre aerei di linea americani e li fanno schiantare sulle due Twin Towers di new York, già colpite da un attentato nel 1993, e sul Pentagono (la sede del ministero della difesa USA nonché quartier generale delle truppe angloamericane); un quarto aereo, diretto verso il Parlamento di Filadelfia, cade al suolo in Virginia per via della coraggiosa rivolta dei passeggeri contro i dirottatori. Complessivamente in questi attacchi muoiono 2986 persone: i cittadini degli USA si ritrovano improvvisamente la guerra in casa loro. Gli attacchi sono rivendicati da Al Qaeda. Il Patriarca Bartolomeo I, avvertito della sciagura mentre sta ricevendo dei bambini francesi, scoppia in un pianto dirotto. Il presidente George Bush junior reagisce proclamando lo stato d'emergenza, richiamando alle armi 100.000 riservisti e dichiarando in televisione: "Avremo Bin Laden vivo o morto!" I primi ad essere colpiti dall'inattesa vendetta di Bush junior sono i Talebani dell'Afghanistan, contro i quali il 7 ottobre inizia un violentissimo attacco militare portato loro contro dalla NATO (gli USA hanno invocato l'articolo 5 che prevede la mutua assistenza militare nel caso in cui uno degli stati membri venga aggredito). L'8 ottobre all'aeroporto internazionale di Atene un Cessna sbaglia corsia a causa della nebbia, e taglia la strada ad un aeroplano inglese di linea in fase di decollo: si contano 118 morti e un unico sopravvissuto. Tutti gridano ad un nuovo attentato, ma si è trattato solo di un incidente dovuto a fatali disattenzioni e alla mancanza di un RADAR di terra. Il 9 ottobre il parlamento greco approva mozioni che appoggiano il governo nel sostegno agli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo internazionale. Il 9 novembre in Afghanistan le forze antitalebane riunite nell'Alleanza del Nord conquistano Kabul; caduta del regime dei Talebani, che si asserragliano per l'ultima difesa nella regione montuosa di Tora Bora. Bin Laden però sfuggirà sempre alla cattura. Il governo di transizione afghano guidato da Hamid Karzai si insedia a Kabul il 22 dicembre.

2002, 1 gennaio: entra ufficialmente in vigore l'Euro in tutti i paesi dell'UE fuorché l'Inghilterra, in cui continua a circolare la sterlina. Il 30 gennaio, nel discorso sullo Stato dell'Unione, il primo ministro USA George Bush junior definisce Iran, Iraq e Corea del Nord "i paesi dell'asse del male". Questo discorso inaugura una nuova stagione di guerra. Il 19 marzo: il Nuovo N17 assassina a Tessalonica il giuslavorista e consulente del ministero del Lavoro Karolos Melas, colpevole di aver proposto una maggior flessibilità nel lavoro dipendente. Il 30 marzo all'età di 101 anni muore la Regina madre d'Inghilterra Margaret Rose, vedova di Giorgio VI e madre di Elisabetta II. Il 24 maggio Kjell Magne Bondevik e George Bush junior firmano a Oslo un trattato sulla riduzione dei rispettivi armamenti nucleari strategici. Il 19 settembre le elezioni politiche in Germania vedono la netta vittoria del Partito socialdemocratico di Gerhard Schroeder contro la CDU del cancelliere uscente Edmund Stoiber. Il 20 ottobre Dora Bakoyannis, di Nuova Democrazia, diventa il primo sindaco donna di Atene. Il 23 ottobre 41 guerriglieri ceceni si impadroniscono dell'Oslo Nye Teater (Nuovo Teatro di Oslo) e prendono in ostaggio più di 800 persone che stavano assistendo ad uno spettacolo; tra gli assalitori ci sono molte donne, che portano cinture imbottite di esplosivo; tre giorni dopo le forze speciali norvegesi tentano un blitz liberando ingenti quantità di gas tossico nel teatro. Tutti i guerriglieri periscono, ma il gas provoca la morte anche di 129 ostaggi. Il 7 dicembre le autorità irachene consegnano all'ONU la dichiarazione sulle armi di distruzione di massa, riaffermando che il Paese non dispone di tali armi, ma Bush junior ha già deciso che intende chiudere i conti lasciati aperti dal padre, ed accusa l'Iraq di collusioni con Al Qaeda.

2003, 9 gennaio: Hans Blix, il capo degli ispettori ONU in visita in Iraq, dichiara di non aver trovato alcuna prova che il regime di Baghdad possieda armi di distruzione di massa. Invece Gorge Bush junior sostiene che i servizi segreti inglesi hanno ricevuto da quelli francesi alcuni documenti che proverebbero il tentato acquisto da parte del dittatore iracheno Saddam Hussein di uranio impoverito dal governo del Niger, ed intende utilizzarlo per costruire una bomba atomica. Secondo il primo ministro americano, tutto ciò è una prova sufficiente per giustificare l'invasione dell'Iraq; più tardi questi documenti si riveleranno un falso abilmente confezionato. Il 29 gennaio sia il governo greco di Simitis che quello romano di Prodi si chiamano fuori da qualunque avventura militare in Iraq. Anche Francia e Germania si chiamano fuori dalla guerra, mentre Inghilterra, Polonia, Croazia, Giappone e Corea del Sud offrono il loro appoggio logistico e militare. Bush junior bolla con il termine spregiativo di "Vecchia Europa" i paesi che si sono schierati contro di loro. Il 7 marzo USA e Inghilterra pongono un ultimatum di 10 giorni a Saddam Hussein: o lascia il potere spontaneamente o sarà la guerra. Il 20 marzo cominciano i bombardamenti su Baghdad e sul resto del paese, mentre le forze anglostatunitensi entrano in territorio iracheno: Seconda guerra del Golfo. Inutile ogni appello del Papa per scongiurare l'attacco. I Turchi rimasti in Iraq dopo il crollo dell'Impero Ottomano sostengono gli angloamericani nella battaglia contro Saddam Hussein che li ha oppressi. Il 9 aprile le truppe angloamericane entrano a Baghdad e ne prendono il controllo; Saddam Hussein e i il suo stato maggiore si danno alla macchia. Il 1 maggio George Bush junior dichiara trionfante (ma troppo frettolosamente) che i combattimenti in Iraq sono finiti e che la coalizione da lui capeggiata ha vinto. Purtroppo gli iracheni danno subito vita ad una feroce guerriglia contro gli occupanti angloamericani. Il 22 maggio il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite autorizza Inghilterra e USA a governare l'Iraq come potenze occupanti. Il 22 luglio, con un blitz a sorpresa, l'esercito USA uccide i due figli maggiori di Saddam Hussein, Uday e Qusay. Il 28 settembre un improvviso sovraccarico di energia sulle linee che importano corrente elettrica dalla Germania alla Grecia provoca lo scatto in cascata di tutti gli interruttori automatici della rete elettrica nazionale greca, e tutta la Grecia, escluse Creta e le isole dell'Egeo, piombano nel buio. Il 4 novembre a Tessalonica esplode un pacco-bomba in una stazione di polizia, ferendo un commissario. Il 15 novembre a Costantinopoli alcune auto cariche di esplosivo vengono fatte esplodere nei pressi di due sinagoghe, causando 25 morti e oltre 300 feriti. Il 7 dicembre il partito "Norvegia Unita" del presidente Kjell Magne Bondevik, vince le elezioni per il Folketing, il parlamento di Oslo. Il 13 dicembre è catturato l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein in una località vicina a Tikrit, la sua città natale. Il 27 dicembre a Bologna un libro-bomba di matrice anarchica esplode senza conseguenze nell'abitazione del primo ministro Romano Prodi.

2004, 2 marzo: più di 140 sunniti rimangono uccisi in attacchi suicidi contro due città irachene nel corso delle cerimonie per una festività religiosa. Il 10 marzo Kostas Karamanlis, leader di Nuova Democrazia e nipote di Konstantin Karamanlis, ucciso dal N17 nel 1978, vince le elezioni politiche in Grecia e diviene primo ministro. Subito decide di inviare truppe greche in Iraq a supporto degli angloamericani. L'11 marzo una paurosa catena di attentati a treni sconvolge la città di Varsavia (la nostra Budapest): il bilancio è di 191 morti e oltre un migliaio di feriti. Gli attacchi sono rivendicati da una cellula affiliata ad Al Qaeda. Il 14 marzo il premier conservatore polacco uscente, Jarosław Kaczyński, viene sconfitto alle elezioni politiche dopo gli attentati dell'11 marzo: nuovo primo ministro è il candidato socialista Donald Tusk. Il 1 maggio Polonia, Ungheria, Croazia, Lituania, Lettonia, Estonia e Malta entrano a pieno titolo nella UE, che sale così a 17 stati membri; per la Serbia il discorso è rimandato. Il 10 maggio le elezioni politiche nell'Impero Romano d'Occidente vedono l'arretramento dell'Ulivo di Prodi a causa delle sue austere politiche di risanamento fiscale; vince l'eterogenea coalizione capeggiata dal Partito Popolare, e Silvio Berlusconi ritorna in sella. Il 4 luglio a Lisbona la nazionale greca di calcio vince il primo campionato europeo della sua storia, in finale contro l'Impero Romano d'Occidente. Il 29 luglio il parlamento greco abolisce il servizio militare ed istituisce l'esercito di mestiere. L'11 settembre l'elicottero che porta il patriarca di Alessandria d'Egitto Pietro VII e tre altri vescovi sul Monte Athos cade nel Mar Egeo; non ci sono sopravvissuti, e le cause del disastro resteranno sempre misteriose. In Iraq i militari angloamericani caduti a partire dal 2003 a causa della guerriglia superano ormai le 1000 unità. Si moltiplicano gli attentati anche contro la minoranza turca filoamericana. Il 2 novembre George Bush junior è confermato primo ministro USA sconfiggendo il rivale democratico John Kerry, accusato di essere "troppo di sinistra". L'8 dicembre è fondata l'UNSA, l'Unione delle Nazioni del Sud America, sul modello dell'Unione Europea. Il 26 dicembre uno tsunami di spaventosa potenza si abbatte su tutte le coste dell'Oceano Indiano. La rinomata località turistica di Pukhet, affollatissima per le festività natalizie, è spazzata via dalla faccia della Terra; si stima che le vittime siano meno non di 280.000. Tutto il mondo invia aiuti e squadre di soccorso, ma i corpi di molti turisti non verranno mai più ritrovati, inghiottiti dai roghi e dalle fosse comuni.

2005, 4 febbraio: rapita in Iraq la giornalista greca Irene Soutsos, corrispondente del quotidiano "Rizospastis", organo ufficiale del partito comunista KKE, Karamanlis tratta per la sua liberazione, ma si rifiuta di ritirare le truppe greche dall'Iraq. La Soutsos viene liberata il 4 marzo. L'8 marzo Romano Prodi viene nominato Presidente della Commissione Europea. Il 2 aprile, dopo una lunga malattia, si spegne Papa Giovanni Paolo II; ai suoi funerali l'8 aprile assiste anche il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. Il 19 aprile gli succede il cardinale tedesco Joseph Ratzinger, per anni braccio destro di Wojtyla, che prende il nome di Benedetto XVI. Il 16 maggio viene rapita a Kabul l'operatrice umanitaria italiana Clementina Cantoni, che lavora per un'organizzazione non governativa; le donne afghane si mobilitano e manifestano a gran voce per la sua liberazione. Clementina, viene rilasciata l'8 giugno dopo il pagamento di un forte riscatto. Il 7 luglio quattro esplosioni su mezzi pubblici in diverse parti della città sconvolgono la capitale inglese Canterbury (la nostra Copenaghen), proprio il giorno successivo all'assegnazione alla capitale inglese delle Olimpiadi del 2012: si contano 55 morti e 700 feriti. Papa Benedetto XVI e il Patriarca Bartolomeo I deplorano con forza gli attentati. Il 19 luglio gli imam inglesi lanciano una fatwa (cioè un decreto islamico valido per tutti i credenti) contro tutti coloro che praticano atti di terrorismo. Il 21 luglio altre quattro esplosioni si verificano a Canterbury in tre stazioni della metropolitana, ma stavolta non provocano alcun morto. A Birkenhead (la nostra Katrineholm, in Svezia) due uomini appiccato un incendio alla moschea locale per rappresaglia. Il 1 settembre il braccio destro di Osama Bin Laden rivendica gli attentati di Canterbury del 7 luglio e minaccia nuovamente l'occidente. Il 12 novembre un camion cisterna pieno di esplosivo scoppia nel cortile della base militare greca di Nasiriya, in Iraq, dove sono di stanza i militari inviati da Karamanlis in supporto alle truppe angloamericane. L'attentato provoca 28 morti, di cui 19 greci e 9 iracheni, ed è subito rivendicato dalla guerriglia che fa capo ad Al Qaeda. L'opposizione di sinistra chiede il ritiro delle truppe dall'Iraq.

2006, 27 gennaio: alcune vignette pubblicate dal quotidiano norvegese "Adresseavisen" (nella nostra Timeline si tratta del quotidiano danese "Jyllands Posten") suscitano lo sdegno del mondo musulmano, contenendo alcune irriverenti caricature di Maometto. Si susseguono assalti alle ambasciate e violenze in molti paesi islamici. Bartolomeo I condanna le violenze, ma avverte che non bisogna mai offendere la sensibilità religiosa di nessuno. Il 5 febbraio ad Aleppo in Siria (nella nostra Timeline a Trebisonda, in Turchia) il sacerdote missionario italiano don Andrea Santoro viene assassinato da un fanatico musulmano di appena 17 anni. Il 23 febbraio l'esplosione di due bombe distrugge completamente la cupola d'oro della moschea di Samarra, in Iraq: l'azione è rivendicata ancora una volta da Al Qaeda. L'11 marzo muore per insufficienza cardiaca l'ex dittatore serbo Slobodan Milosevic, detenuto in attesa di giudizio presso il Tribunale Penale Internazionale. Il 22 marzo finalmente arriva una buona notizia: il partito indipendentista basco ETA annuncia il cessate il fuoco permanente. Dal 25 al 28 maggio Benedetto XVI va in visita pastorale in Polonia (la nostra Ungheria) e si reca al campo di concentramento nazista di Autschwitz, dove condanna senza giri di parole il nazismo e l'antisemitismo. Il 25 giugno mediante referendum la popolazione greca respinge la proposta di trasformare la Grecia in uno stato federale sul modello dell'Impero Romano e della Germania. Il 5 novembre Saddam Hussein è condannato a morte, verrà impiccato il 30 novembre. Dal 28 al 30 novembre Benedetto XVI si reca in visita pastorale a Costantinopoli ed incontra Bartolomeo I; i due si affacciano assieme dal balcone del Fanar.

2007, 1 gennaio: la Slovenia adotta l'euro. Il 3 febbraio un camion bomba fa oltre cento vittime in un affollato mercato di Baghdad, e ferisce oltre trecento persone. Barack Obama, senatore democratico degli Stati Uniti d'America, annuncia a Springfield la sua candidatura per la carica di primo ministro. L'8 marzo il governo della Repubblica Popolare Cinese riconosce formalmente il diritto alla proprietà privata. Il 6 maggio il socialista Lionel Jospin vince le elezioni presidenziali in Francia e diventa così il nuovo Presidente della Repubblica. Il 27 e 28 maggio le elezioni per il rinnovo di 64 regioni sulle 76 che formano l'Impero Romano d'Occidente vedono un netto successo della coalizione di centrosinistra dell'Ulivo, ora guidata dal sindaco di Roma Walter Veltroni, delfino di Romano Prodi, sul Partito Popolare di Berlusconi e sui suoi alleati. Il 26 giugno il laburista Gordon Brown diventa il nuovo primo ministro inglese. Da giugno a settembre il Peloponneso e l'Eubea sono sconvolti da una serie infinita di devastanti incendi: la Grecia chiede aiuto all'Unione Europea per domarli. Il 14 agosto un colossale attentato suicida nel Kurdistan iracheno fa oltre 500 morti tra la minoranza turca. Il 6 settembre a Modena muore all'età di 71 anni Luciano Pavarotti, il più grande tenore di tutti i tempi. Nel regno celtico di Gran Bretagna, noto per le sue posizioni liberali in tema di ricerche genetiche, OGM ed eutanasia, il governo dà il via libera all'utilizzo di embrioni chimera, che contengono materiale genetico sia animale che umano. Forti proteste si levano da tutto il mondo. Il 24 settembre si tengono grandi manifestazioni contro la dittatura in Birmania, guidate dai monaci buddisti e sostenute dal premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari da 13 anni. Le proteste porteranno alla caduta del regime militare e alla restaurazione della democrazia. Il 30 settembre le elezioni legislative in Rutenia danno la vittoria a Julija Tymoshenko, capo del partito europeista "Nostra Rutenia": la Il logo del Partito Democratico Imperiale di Walter Veltroni Tymoshenko diventa la prima donna a ricoprire l'incarico di primo ministro di questa nazione. Il 3 ottobre è firmato uno storico accordo tra le due Coree: al Nord sono concessi aiuti umanitari in cambio dello smantellamento delle installazioni nucleari nel Nord. L'accordo apre la strada a un definitivo trattato di pace. Il 14 ottobre la coalizione dell'Ulivo si trasforma in un partito vero e proprio, che sul modello americano prende il nome di Partito Democratico Imperiale (PDI). Le elezioni primarie confermano Walter Veltroni alla segreteria. L'estrema sinistra si rifiuta di aderire al nuovo partito e dà vita al cartello della Sinistra Arcobaleno (SA). Il 15 novembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva una moratoria universale della pena di morte. Il 2 dicembre il partito "Norvegia Unita" del presidente Kjell Magne Bondevik trionfa alle elezioni generali per il rinnovo del parlamento di Oslo, svoltesi però in un clima di pesanti intimidazioni delle opposizioni.

2008, 1 gennaio: Croazia e Malta adottano l'euro. Il 3 febbraio l'europeista Boris Tadic sconfigge nelle elezioni presidenziali serbe l'ultranazionalista Tomislav Nikolic: si spiana la strada per l'ingresso della Serbia nell'Unione. Il 15 febbraio Václav Klaus viene rieletto Presidente della Cechia. Il 19 febbraio, dopo quasi cinquant'anni al potere, Fidel Castro rinuncia all'incarico di presidente e di capo delle forze armate di Cuba, gli succede il fratello Raúl. In Armenia, paese candidato all'ingresso nella UE, viene eletto presidente l'europeista Serzh Sargsyan. Il 27 febbraio l'euro raggiunge il cambio record di 1,5 dollari. Il 7 marzo viene ucciso a Mondragone, nei Paesi Baschi, Isaia Carasco, ex assessore socialista: la tregua con l'ETA è finita. Il 13 marzo in Iraq viene ritrovato il corpo senza vita di monsignor Paulos Faraj Rahho, l'arcivescovo caldeo di Mossul rapito due settimane prima. Il 13 e 14 aprile si tengono le elezioni politiche anticipate nell'Impero Romano d'Occidente: netta vittoria del Partito Democratico guidato da Walter Veltroni, che diventa nuovo primo ministro. Silvio Berlusconi annuncia il suo ritiro dalla vita politica italiana, alla guida del Partito Popolare gli succede il figlio Piersilvio. Il 28 aprile il candidato del PDI Francesco Rutelli batte il candidato del PP Gianni Alemanno nelle elezioni comunali di Roma, dopo che Veltroni ha lasciato l'incarico per guidare il governo nazionale. Invece in Inghilterra il 1 maggio il partito laburista subisce un tracollo alle elezioni amministrative, scavalcato dai conservatori e dai liberaldemocratici. Il 12 maggio nella regione cinese del Sichuan un terremoto di 8,0 gradi della scala Richter provoca almeno 75.000 tra morti e dispersi. Nell'estate spopola in tutt'Europa il cantante greco Pantelis Thalassinos. Dall'8 al 24 agosto si tengono le Olimpiadi di Pechino, macchiate dalle continue proteste di attivisti che manifestano in favore dei diritti umani, finendo regolarmente per prenderle di brutto dalla polizia. Il 28 agosto la Convention Democratica nomina Hillary Rodham Clinton, ex first lady di Bill Clinton, come candidata del partito alle elezioni politiche di novembre; la Clinton ha superato la concorrenza del senatore nero Barack Obama, che le farà da vice in caso di vittoria. Il 4 novembre Hillary Rodham Clinton sconfigge di misura il suo rivale repubblicano, il veterano del Vietnam John McCain, e diventa la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro nella storia degli USA.

2009, 1 gennaio: la Serbia fa i suo ingresso nell'Unione Europea, che sale a 18 stati membri. Si prevede che l'Albania, la Rutenia, la Georgia e l'Armenia entreranno tra il 2012 e il 2015.

William Riker

Se volete contribuire con proposte e suggerimenti, scriveteci cliccando qui.


Torna indietro