Actibus immensis urbs fulget massiliensis
di Perchè No?
.
340: il navigatore marsigliese Pitea inizia un lungo viaggio verso l’oceano con lo scopo di scoprire nuove vie per il commercio dello stagno e dell’ambra. Pitea é un grande navigatore, e dopo aver varcato le colonne d’Ercole viaggia per molti anni lungo tutte le coste del Nord. Compie la circumnavigazione della Britannia, scopre l’Irlanda e le isole Shetland, giunge fino all’Ultima Thule e ne fa il periplo, va più oltre (probabilmente oltre il circolo artico) e vede paesaggi stupendi dove il cielo si mescola al mare, giunge infine ad un mare solido satto di ghiaccio. Sulla via del ritorno trova il passaggio verso il mar Baltico, ed é il primo Greco a incontrare i popoli scandinavi. Prende tutte le misure di latitudine e longitudine delle sue scoperte.
Primo viaggio di Pitea di Massalia
337: Dopo un viaggio di tre anni Pitea é di ritorno a Massalia: porta con sé un tesoro di ambra e di stagno, ma anche tutte le misure nautiche e astronomiche per tornare in queste nuove terre. Pitea é ricco, ma le sue storie (sopratutto sul mare di ghiaccio) sembrano incredibili; anche se prestigioso, Pitea comincia ad essere chiamato "il bugiardo". Per di più il suo lungo viaggio sembra poco adatto al commercio, la via é troppo lunga e rischiosa. Per far tacere gli increduli Pitea inizia a scrivere il suo “Dell’Oceano”.
335: Pitea finisce il suo Opus Magnus ma nessuno gli crede più, non riesce a convincere i grandi mercanti di Marsiglia a finanziare un nuovo viaggio.
330: Pitea, incoraggiato da suo figlio e dal suo amico marsigliese Pisone, viaggia verso l’Asia che Alessandro sta conquistando. Si incontrano a Persepoli poco prima la distruzione della città. L’incontro é storico (verrà dipinto una moltitudine di volte), Pitea gli parla del suo viaggio, di suoi progetti, di scienza e misure nautiche e annoia Alassandro, ma Pitea il giovane parla di avventura, di terre sconosciute, parla di Ulisse e della sua Odissea, parla della possibilità di andare dove nessuno é mai giunto prima e di compiere quello che nessuno, neanche gli eroi, ha mai fatto. Con i suoi racconti riesce a interessare il conquistatore, che incarica il padre di una missione per suo conto sull’Oceano, e di preparare la sua venuta in Occidente quando avrà finito di conquistare l’Oriente.
328: Pitea con suo figlio e Pisone si imbarcano per il loro secondo viaggio verso l’Oceano, hanno solo tre navi (Alessandro é lontano e Antipatro non si fida di questo bugiardo di marsigliese). Questa volta Pitea vuole giungere più lontano, la sua spedizione ha un solo scopo: scoprire nuove terre per il Re dei Re macedone.
328-320: per otto anni Pitea e i suoi navigano verso l’Ultima Thule, paese che ha affascinato Pitea. Pitea aveva già navigato oltre Thule ma verso Nord, stavolta naviga verso ovest e scopre con sorpresa una nuova isola ancora più fredda, dove non trova presenza umana, la chiama l’isola Eiréné (per la purezza del suo paesaggio bianco e l’assenza di esseri umani). Progetta di farne il periplo ma dopo un anno di navigazione incontra una nuova isola ad ovest di Eiréné, gli sembra meno fredda e decide di spingersi più a Sud: i Greci sono stanchi e hanno bisogno di legno per le nave e di verdure per la loro salute. Pitea la chiama Hyperborea ("che sta oltre" [l'oceano]), identificandola con la mitica terra delle meraviglie di cui hanno parlato Esiodo, Erodoto, Giamblico ed Ecateo di Abdera. Oltre a un’isola incontra quello che pensa essere un braccio di mare in cui penetra, e dopo settimane comprende che é il più grande fiume mai incontrato, lo chiama brevemente fiume delle balene avendole avvistate in esso (più tardi sarà chiamato fiume Alessandro, e l’entrata del fiume la baia di Pitea). È sulle rive di questo fiume che incontra i primi esseri umani dalla pella rossa. Il contatto rimane pacifico anche se un po' freddo, quando Pitea riesce a far capire la sua domanda circa il nome del paese gli indigeni rispondono “Kanata” (non si é fatto capire, questa parola vuole dire “villaggio”). Pitea decide di esplorare il fiume e per due anni con i suoi navigli percorre dei laghi grandi come mari (il Grande Lago, il lago Lungo, il lago di Pan), ne approfitta per imparare la lingua del paese, fa un po' di commercio, parla del suo paese d’origine e prova a capire dove è finito. Pitea battezza questo paese Nea Erythrea (il nuovo paese degli uomini rossi).
Secondo viaggio di Pitea di Massalia
323: Sulla via del ritorno le tre navi si fermano in un
villaggio, ma appena arrivate sono attaccate da guerrieri ostili, una nave prende fuoco sotto le
frecce, sulla nave ammiraglia Pitea é colpito mortalmente, dopo un mese
muore per via delle ferite. Suo figlio e il fedele Pisone lo seppelliscono sotto un
tumulo aiutati da alcuni amici rossi. Pitea il giovane decide di prendere la
via del ritorno. Dopo un anno di preparazione prendono il mare con tre navi (una
nuova é stata costruita e affidata a degli indigeni kanatai comandati da Pisone).
Nello stesso anno muore Alessandro, dopo
il suo ritorno a
Babilonia si diceva che avesse in progetto di
conquistare Cartagine e l’Occidente e poi seguire la spedizione di Pitea
e di superare le colonne d’Ercole, nuovo Ulisse per una nuova Odissea,
ma é morto prima.
320: Due navi attraversano le colonne di Ercole, Pitea il giovane ha perso l’ultima durante una tempesta in Irlanda, arrivano con i navigatori kanatai e Pisone a Marsiglia dove tutti lo hanno dimenticato. Dopo i dubbi di rito, i navigatori sono accolti in modo trionfale; Pitea racconta il suo viaggio, piangendo la morte del padre in terra sconosciuta, ma mostra gli indigeni (che hanno imparato il greco) e alcuni prodotti del nuovo mondo, e parla di miniere d’oro, di ferro, di immense foreste, di paesi quasi spopolati ma ricchi, parla di veri campi Elisi e promette che con un’altra spedizione e nuove navi potrà trovare il modo di compiere il viaggio più velocemente, chiede di incontrare Alessandro ma é morto e non c’é più un grande re capace di decidere la nuova spedizione. Però é riuscito (talvolta dicendo bugie) a convincere i Marsigliesi dell’importanza della nuova spedizione. (il padre dicendo la verità non convinceva nessuno, il figlio bugiardo aveva la fiducia di tutti!). Pitea scrive il secondo libro "Dell'Oceano", infiammando le menti del mondo greco.
317: Partenza della spedizione condotta da
Pitea il giovane, il governo
di Massalia gli ha affidato il compito di trovare posti dove insediare degli
empori
sulle coste dell’Oceano e se possibile nel Kanata. La spedizione conta 20 navi
pagate da Marsiglia e da altre città greche interessate, più altre 5 mandate
da Agatocle di Siracusa e 5 da Tolomeo
I, associatisi alla spedizione. Per questo viaggio Pitea il giovane
inventa un nuovo tipo di nave più adatto all’Oceano, la nostra caravella.
I Kanatai portati a Massalia tornano nel loro paese come ambasciatori
della civiltà greca, il primo tra loro é Danagoweda,
che in questi anni é diventato più Greco che i Greci, conosce tutta l’Iliade e
l’Odissea, ha imparato la filosofia ad Atene con Aristotele, é andato fino ad
Alessandria e Babilonia, ed é un grande ammiratore della civiltà greca.
Oltre le colonne d’Ercole, la grande spedizione fonda alcuni empori
sulla costa oceanica, degli insediamenti pangreci (ma con una maggior presenza
marsigliese): Olisippona,
(Lisbona), Agatocleia (La Coruña), Burdigala
(Bordeaux), Namneta (Nantes), Uwaxina
(Ouessant), Massalina (Rouen), Londinio
(Londra), Ptolemaide britannica (Dublino) e Thule.
Non sono ancora città ma solo fondaci greci sull’Oceanos
Celtico dove i Greci fanno commercio con i Celti,
inizio del commercio massiccio dello stagno e dell’ambra e dell’esportazione di
vino e prodotti greci nel mondo celtico; l’emporio di Thule non é niente di più
che qualche capanna vuota lasciate per le future nave in viaggio verso
il nuovo mondo.
315: 20 navi greche arrivano nel nuovo mondo (8 sono rimaste negli
empori,
2 sono state perse), Pitea le porta alla tomba del padre (nel punto più stretto
del golfo del grande fiume), é qui che sarà insediata la colonia di Emporio
Iperboreo (il suo nome corrente sarà Iperborea, nella HL Québec). Il
Kanatas Danagoweda é inviato in ambasciata di pace a tutti i popoli del paese. Pitea
padre diventa il fondatore ufficiale del emporio.
Però dopo un anno e un terribile inverno
Pitea si trova davanti alla rivolta dei navigatori e dei soldati della
spedizione: non trovano oro,
é un paese freddissimo, non assomiglia per niente ai Campi Elisi (hanno
trovato ferro e legno, ma per loro non é un
granché), Pitea riprova con le sue storie ma non convince più nessuno, non ha
più nessuno con lui e sta per essere ucciso quando gli viene un’ultima idea: i pellerossa possono
essere ottimi schiavi pieni di salute, e con
questa pelle saranno un bene preziosissimo e ricercato nel mondo greco, poi con
il legno, il ferro, e la pelle di castoro si può fare commercio e forse diventare
ricchi. I membri della spedizione possono solo essere d’accordo, dopotutto sono
già qui e
il viaggio di ritorno deve essere trionfale, altrimenti saranno rovinati.
È così che i Greci fanno razzie nelle
tribù all'intorno, fortificano Iperborea e resistono agli attacchi delle tribù
che provavano a liberare i loro amici prigionieri. Dopo due anni di guerra le
tribù sono vinte, i loro villaggi
bruciati, una parte é inviata verso Massalia, gli altri sono insediati come Iloti
sulle terre date ai Greci. La colonia si organizza come un'oligarchia di mercanti
sul modello marsigliese e Pitea rimane il primo tra i Timouchi (il consiglio
esecutivo della colonia).
Quando Danagoweda viene a conoscenza delle razzie greche
tra i suoi fratelli non ci può credere e deve fuggire dalla tribù dov’era. Dopo
qualche tempo si rende conto di questo aspetto insopportabile della
cultura che ha imparato ad amare. Dopo un anno di incertezza decide di
raggruppare i fuggiaschi dei villaggi delle coste e li convince di seguirlo.
Educa i guerrieri alla cultura nemica, dice che il solo modo di combatterli è
quello di
fondare una vera città e di avere un vero esercito con armi di ferro, però
hanno bisogno di tempo e devono fondare la loro città lontano nelle foreste: sarà la città di
Eritrea, Danagoweda ne
diventa il re aiutato da un consiglio di anziani, e fonda il culto di Zeus
Manitos.
Pitea di Massalia sbarca in Groenlandia (immagine creata con openart.ai)
313: 10 navi condotte da Pisone fanno ritorno verso Massalia con ferro, legno e schiavi iperborei. Benché non riportino oro, il governo di Marsiglia offre una corona d’oro a Pisone e celebra i navigatori come trionfatori. Il governo della città chiama tutti gli avventurieri del mondo greco per popolare e far crescere le colonie oceaniche e iperboree. Agatocle di Siracusa recupera le sue navi e media un’alleanza economica tra tutte le città siciliane e Massalia per lo sviluppo del commercio oltre le Colonne d'Ercole, la cosiddetta Lega di Massalia. La città di Roma, la più antica alleata di Marsiglia, é associata alla Lega ma non ne fa parte, e invia qualche nave verso le colonie per fini commerciali.
311: Inizia la guerra tra Cartagine e Siracusa, le navi marsigliesi combattono la flotta punica.
307: Pisone, diventato generale della flotta marsigliese contro Cartagine, é arrestato e giustiziato: era colpevole di alto tradimento per aver venduto le carte di Pitea, la via marittima per il Kanata e la tecnologia delle navi oceaniche di Pitea il giovane; sembra che Cartagine, Roma e quasi tutti i regni e le città del mondo greco abbiano comprato queste informazioni.
306: Trattato tra Roma e Cartagine,
Cartagine concede l’egemonia sull’Italia se i Romani non intervengono negli
affari siciliani.
Pace tra Cartagine e Agatocle di Siracusa, l’appoggio marsigliese gli ha
permesso di conservare l’egemonia sulla Sicilia; Agatocle è incoronato re di
tutta la Sicilia.
304: Fine della seconda guerra sannitica.
Sulla costa oceanica gli empori sono diventati quasi
tutti delle città sotto autorità di Massalia (Thule sopravvive solo perché
é utile, Tolemaide Britannica é stata distrutta dai barbari irlandesi). L’ambra,
lo stagno, gli schiavi del nuovo mondo finanziano il commercio oceanico e
la costituzione di una flotta per impedire alle spedizioni straniere di
oltrepassare le colonne d’Ercole. Così nel 305 una spedizione cartaginese é
stata fermata preso Olisippona, nel 302 una spedizione greca indipendente (in grande
parte dei Corinzi) é stata distrutta, però sembra che delle spedizioni più
piccole siano riuscite a passare. In generale il commercio cresce, e con esso la
ricchezza di Massalia, le spedizioni verso l’oceano diventano delle vere
carovane del mare e tutti i miserabili o ribelli delle città sono mandati oltre
Oceano per trovare un nuovo destino. In quest'epoca i costruttori
navali di Massalia inventano un tipo di nave oceanica gigante con una nuova
invenzione (il governaglio): saranno chiamate con ironia Galliconi o Galeoni.
301: Battaglia di Isso, l’impero di Alessandro é definitivamente smembrato tra i diadochi, Tolomeo I faraone.
300: in Kanata il governo di Iperborea
guidato da
Pitea é riuscito a
costituire una vita economica e il commercio comincia ad arricchire i coloni. La
città é riuscita ad assicurasi un vasto territorio coltivato da Iloti Eritrei, provano a produrre
olio ma tutte i tentativi di acclimatazione
dell’olivo sono falliti. Nel 304 la città decide la fondazione di due nuovi
centri popolati da avventurieri mandati dalla madrepatria, Pythea
(in onore del padre) e Atlantis (in onore di
Platone e del suo racconto fantastico). Nei primi anni la popolazione pellerossa subisce
gravi epidemie, ma i medici greci e i capi del commercio degli schiavi riescono a
lottare contro di esse (non vogliono perdere la loro ricchezza).
Però ci sono strani racconti dei cacciatori che viaggiano verso l’interno
per la preziosa pelle o in cerca di schiavi: alcune spedizioni sono sparite nel
nulla e gli Eritrei parlano di una città lontana, simile a quella dei
Greci. Si parla anche di gruppi non greci più a Sud, e alcuni imbecilli
assicurano di aver incontrato degli Etruschi! Infatti una spedizione composta in
grande parte di nostalgici dell’indipendenza etrusca ha fondato una città
totalmente etrusca, sono amici degli Eritrei ma preferiscono nascondersi dai
Greci alleati con i Romani, la città é stata chiamata Nova
Volsinii.
Resti del porto romano della città di Iperborea (foto di Perchè No?)
298: Inizio della terza guerra sannitica.
Nello stesso anno muore Pitea il giovane; suo figlio Pitea III è uno dei più potenti
personaggi della città e il capo
naturale dell’aristocrazia mercantile e terriera. Continua la colonizzazione del
territorio iperboreo.
297: Una nuova flotta cartaginese oltrepassa le colonne d’Ercole ma é intercettata dalla flotta marsigliese-siciliana dell’Oceano, perde la metà delle sue navi ma il suo ammiraglio, Menzidabal, decide di provare iln viaggio diretto dalle colonne d’Ercole con le quattro navi che gli rimangono; dopo due mesi di navigazione e una tempesta tremenda, sbarca su di un'isola sconosciuta ai Greci. Quest’isola lussureggiante con indigeni pacifici gli da l’idea di darle il nome persiano di Paradiso; dopo un anno di navigazione scopre tante altre isole e due grande isole ad ovest e a Nord (quest’ultima é in effetti una penisola, ma questo non lo sa ancora); trova persino un po' d’oro. Dopo un anno di preparazione prova a tornare a Cartagine, ma ci riuscirà una sola nave. La spedizione é in gran parte un fallimento (Menzidabal non é sicuro di ritrovare la strada), ma é accolto in trionfo a Cartagine: è riuscito ad attraversare l’Oceano, ha scoperto delle nuove terre più belle di quelle dei Greci e dove c’é forse dell’oro! Ma la flotta greca rimane a sorvegliare le colonne d’Ercole e la tensione cresce. Pace armata tra l’alleanza marsigliese-siciliana e Cartagine.
289: Agathocle di Sicilia muore poco dopo essere sbarcato nel Bruzio. Colpo di stato di suo nipote Arcagate Sotere, che con l’aiuto marsigliese riesce a imporsi a tutta la Sicilia; la dinastia degli Agatoclidi é definitivamente insediata nell'isola.
281: Roma invade il territorio di Taranto, intervento del re Pirro dell’Epiro, che vince i Romani ad Eraclea
277: Arcagate di Sicilia muore (si dice avvelenato); Pirro ne
approfitta,
sbarca in Sicilia e riesce a farsi riconoscere re (era il marito della sorella
di Arcagates); Marsiglia rompe con il regno di Sicilia. Pirro ne approfitta per
ordinare il ritorno di una parte della flotta per lottare contro i nemici del
Mediterraneo. Però i tentativi di Pirro per vincere i Romani e la flotta
marsigliese costano caro alla Sicilia in denaro e uomini. Nel 275 una congiura
lo depone e lo fa prigioniero, con l’appoggio marsigliese si decide di mettere sul
trono il giovane Agatocle II Filopatore.
Marsiglia con l’accordo siciliano e romano decide che Pirro é troppo
pericoloso e lo esilia in Iperborea, sarà libero ma gli è viétato di
tornare nel Mediterraneo.
In questo periodo la sorveglianza marsigliese sulle colonne d’Ercole comincia a indebolirsi, é
datata in questi anni la prima spedizione
romana, che fallisce quando le navi vicine alle coste del Sud sono sorprese da un
uragano che affonda tutte le nav. Sopravvivono solo due uomini, il plebeo Lucio Pullo e il
patrizio Mario Curio Dentato, sbarcano sul
continente ancora inesplorato e sono fatti prigionieri da guerrieri indigeni.
272: i Romani conquistano Taranto.
266: inizio della Prima Guerra Punica (due anni prima della HL): Cartagine tenta di approfittare della debolezza siciliana per riprendere piede sull’isola, d’altra parte invia una flotta contro la flotta marsigliese per aprire le colonne d’Ercole: dopo anni di viaggi e di commercio illegale i Cartaginesi vogliono colonizzare le isole di Paradiso. Massalia e Sicilia dichiarano guerra a Cartagine; Roma, alleata sia di Marsiglia che di Cartagine, decide di rimanere neutrale.
265: Dopo una battaglia navale preso le coste siciliane, i Marsigliesi devono ripiergare: sbarco cartaginese in Sicilia, Agatocle II si lancia nella battaglia ma é colpito a morte da una freccia; il suo luogotenente, Gérone, governatore di Siracusa, prende il comando e ordina la ritirata. Poco dopo Massalia appoggia Gerone che si proclama re di Sicilia facendo giustiziare il figlio minorenne di Agatocle II e sposando la sua vedova.
263: Prima Guerra Iperborea: Hiawatha, figlio di Danagoweda il viaggiatore e re degli Eritrei (una sua creazione, in questo momento la città di Eritrea é solo una città di tende e piccole capanne) viene a conoscenza della guerra punica e delle difficoltà greche, e lancia una guerra spietata di liberazione degli schiavi e di espulsione dei Greci. Suo padre era riuscito a insegnare al suo popolo la produzione di armi di ferro e alcuni cavalli erano stati rubati, suo figlio dispone dunque di un vero esercito cittadino. Danagoweda é riuscito a creare la cosidetta Lega delle Cinque Nazioni con le quattro più potenti tribù di Eritrea e i suoi cittadini Eritrei. Hiawatha inizia la guerra distruggendo una colonia neonata sul lago chiamata Odissea. Gli Iperborei, in gran parte navigatori e mercanti, sono colti di sorpresa, il loro esercito era preparato solo a delle razzie per catturare degli indigeni indifesi, e devono ormai fronteggiare un esercito barbaro e furioso. Nelle campagne gli schiavi eritrei si sollevano in massa e massacrano tutti i Greci che possono trovare.
261: Battaglia (imboscata in effetti) dei Tre Fiumi, un esercito coloniale é sorpreso dai guerrieri eritrei e annientato, era comandato dallo stratego Pitea III in persona e dai capi dell’aristocrazia: Iperborea si ritrova senza capi, e gli aristocratici rimasti, vecchi e deboli, decidono di affidare il commando militare al solo capo militare presente, il vecchio Pirro, tenuto prigioniero da tanti anni. Egli prende la testa di quello che rimane dei guerrieri greci.
260: Battaglia di Myles: la flotta marsigliese-siciliana sconfigge la flotta cartaginese con l’aiuto della flotta dell’oceano, però sulle Colonne d’Ercole i Cartaginesi occupano Cadice e Oliisippona e vietano il passaggio di navi greche verso le colonie. Due attacchi greci falliscono. Le colonie della costa oceanica sono isolate. Di conseguenza Massalia decide di aprire una via terrestre verso le colonie e prima di tutte verso Burdigala e Namneta, i due più importanti porti océanici. Questa missione é affidata a un giovane aristocratico, Midacrite, con un esercito in parte marsigliese con mercenari celti e italici. Per 7 anni Midacrite si assicura della fedeltà o del controllo diretto delle terre del Sud e della costa océanica fino a Namneta. Midacrite con il suo luogotenente Brito dimostrano grande competenza e spietatezza contro i ribelli, al contrario le tribù amiche sono federate alla repubblica marsigliese. Midacrite é il fondatore della cosidetta Gallia Graeca (Hellas Celtika), riporta a Marsiglia schiavi e bottino per pagare le spese di guerra.
256-255: Lunga Marcia di Pirro attraverso il continente, con un esercito riorganizzato e rinforzato da guerrieri delle altre città greche del continente sottomesse da Pirro nella Lega di Difesa Hellenica. Prima di partire si fa eleggere dall’ekklesia iperborea tiranno di tutte le città d’Eritrea. Durante la sua marcia verso l’interno del continente si mostra spietato con gli indigeni e lancia una politica di terra bruciata. Seguendo l’esercito indigeno in ritirata che prova ad attirarlo in una trappola nelle foreste, marcia verso Sud ed incontra gli ambasciatori di Nova Volsinii. Pirro, ancora poco sicuro della vittoria, concede il trattato del 255: i neo-Etruschi hanno diritto di stanziarsi nel Sud contro l’alleanza militare con la Lega greca. Gli Etruschi lo informano delle posizioni eritree. Battaglia dell’isola Manhattos, dove gli Etruschi fondarono la loro seconda città: l’esercito indigeno é sconfitto, Hiawatha e suoi guerrieri devono affidarsi ad una guerra d’imboscata e provare a tenere segreta la localizzazione della loro città. Pirro si lancia nei due anni seguenti in operazioni di pacificazione e di cattura di nuovi schiavi.
Presenza greca alla fine della prima guerra eritrea
250: Durante la guerra punica, Cartagine ne
approfitta per lanciare una vera
flotta di colonizzazione verso le isole Paradiso, 50 navi (non militare)
attraversano l’oceano e toccano l’isola Tanit
(Hispaniola), il generale Imilcone
fonda le città di Hadashtanit e di Qartutica
(sull’isola Eschmun
ad ovest). Per dieci anni i punici si lanciano in operazioni di cattura di
schiavi, di ricerca dell’oro, di sviluppo economico ed esplorazione. Nel 244 una
spedizione sbarca ad ovest su quello che assomiglia alla più grande delle isole
(forse un continente), ma sparisce e non se ne sa più nulla. Una nave abbandonata
sarà ritrovata sei mesi dopo con a bordo una centinaia di teste tagliate,
sufficienti per rimandare la spedizione di soccorso a più tardi.
Nello stesso tempo la flotta marsigliese nel Mediterraneo si trova in difficoltà
dopo la battaglia di Oea, un tentativo fallito
di sbarco in Mauretania.
249: Pirro termina la pacificazione del territorio della Lega, la ribellione degli schiavi é domata e il tiranno delle nuove terre é sicuro della fedeltà dell’aristocrazia mercantile. Decide di inviare 10 navi di guerra verso Est per informare Massalia delle sue decisione e firmare un accordo con la città madre. Però i suoi ambasciatori si fermano prima a Namneta, centro di comando di Midacrite (non si sa perché, ma sono ben accolti). Ma nel 248 Pirro muore di morte naturale; suo figlio nato oltreoceano, il giovane Alessandro, riprende il titolo di tiranno.
243: Nello stesso tempo la guerra punica prosegue, i Cartaginesi resistono nelle Colonne d’Ercole ma sul mare Mediterraneo la flotta cartaginese é in grande difficoltà di fronte ai Marsigliesi (deve ancora ritirarsi dopo la battaglia di Corsica); però sembra ancora impossibile per i Greci uno sbarco in Africa. Nel 243 la situazione sembra bloccata. Però i Marsigliesi, in trattative segrete con i Romani, firmano il trattato di Aleria. Roma dichiara guerra a Cartagine (un tradimento che i Punici non dimenticheranno mai) e lancia una flotta costruita con l'aiuto di tecnici marsigliesi; in cambio Massalia concede a Roma il diritto di stanziare una colonia sulla costa oceanica e una sul nuovo continente.
241: Battaglia delle isole
Egadi: una
flotta combinata romano-siciliano-marsigliese distrugge quello che rimane
della flotta cartaginese: due legioni romane sono trasportate preso Cadice e
riprendono le colonne d’Ercole in cooperazione con la flotta greca.
Il territorio punico é minacciato, il senato cartaginese
accetta di firmare una pace umiliante, le colonne d’Ercole sono vietate alle
nave puniche, piuttosto di farli reimbarcare le colonie cartaginese sono poste
sotto protezione greca con un altissimo tributo. In Celtica il nuovo
territorio di Massalia é organizzato. Estensione massima della “talassocrazia
marsigliese” (non così marittima da quando dispone di un vasto territorio).
238: Pace tra Roma e Cartagine, Roma
assume il controllo della Sardegna, mentre la Corsica rimane ai
Marsigliesi. Nello stesso tempo, seguendo il trattato di
Aleria, Massalia decide di dare la colonia di Olisippona a Roma con accordo di
libero passaggio, e aiuta i Romani nella fondazione della colonia di Florida
sulla penisola con lo stesso nome. I Romani assumono il controllo di una gran
parte del commercio con i popoli Karibi nelle isole
Paradiso e sorvegliano le colonie puniche di Qartutica e Hadashtanit. I
pomodori sono introdotti in Italia.
Nello stesso anno il generale Midacrite di
ritorno a Massalia prende il potere e si fa nominare tiranno di Massalia e delle
sue colonie. Roma riconosce questo nuovo potere, le tribù alleate sono contente
di vedere un capo forte con cui hanno numerosi contatti (matrimoniali
sopratutto, Midacrite ha sposato tre principesse celtiche), l’aristocrazia
non é malcontenta, i suoi privilegi sono protetti contro la fazione democratica
e Midacrite garantisce la sicurezza del commercio. Tratatto
di Namneta con Alessandro d’Iperbborea, gli é concessa la tirannia
delle colonie del nuovo mondo, l’Eritrea riconosce l’autorità nominale di
Massalia e il suo ruolo di monopolio nel commercio oceanico.
Intanto muore il re eritreo Hiawatha, suo figlio Jingosaseh
si mette alla testa della Lega delle 5 nazioni, sotto la sua autorità gli sciamani e i
capi avranno un nuovo peso nella vita delle tribù formando un vero senato
degli anziani. Jingosaseh é aiutato da suo fratello Tecumseh
che si proclama anche pontefice del culto di Zeus Manitos e del culto degli
antenati; si dice anche amico delle idee di Platone. Tecumseh sarà anche il primo scrittore di lingua
eritrea, é lui che ha introdotto l’alfabeto greco
e la scrittura nella società eritrea, é l’autore del poema “l’Odissea
di Danagoweda”). Sviluppo di una vera religione indigena sotto l’esempio
delle filosofie greche. L’odio eritreo verso i Greci rimane forte, ma
l’acculturazione é intensa nelle nuove piccole città indigene dopo
ormai quasi un secolo di presenza greca. Nell'Iperborea Greca le città coloniali
sono ormai centenarie, delle famiglie sono presenti da più di quattro
generazioni, le città sono ancora in gran parte dei porti di commercio, ma sul
loro territorio si é sviluppato un ordine sociale e un'organizzazione del
territorio con grande sviluppo schiavistico e piccoli villaggi greci. Le città
sono poco monumentali, però la vita é fiorente, la popolazione rende culto
principalmente a Poseidone, Tritone e Oceano ma anche ad Artemide (dea protettrice di
Massalia), Apollo e agli Eroi come Pitea il navigatore o Pirro.
237: il generale punico Amilcare Barca inizia la conquista cartaginese della Spagna, fondazione di Cartagena.
229: Intervento romano in Illiria
226: Trattato tra Marsiglia e Cartagine sulle frontiere spagnole. Nello stesso anno il tiranno Midacrite inaugura la costruzione di un grande tempio-faro in onore di Artemide, la dea patrona della città. Il tempio é costruito su una collina preso Massalia.
225: Spedizione romana verso Sud, il proconsole Lucio Apustio Fullone deve riconoscere le coste del continente partendo da Colonia Florida, dopo due mesi di navigazione lenta e di fermate per gli esperti geografi si ferma su una costa presso una foresta lussureggiante dove la spedizione é attaccata di notte: due navi sono bruciate e il resto dei Romani decide di partire senza aspettare il giorno, simili attacchi sono lanciati in ogni posto dove si fermano. Alla fine il proconsole Apustio Fullone decide di fortificare su una collina con gli uomini delle tre ultime navi che rimangono. Il forte subisce tre attacchi però la posizione é ben difesa, e i Romani riescono a prendere i corpi dei loro nemici: sono degli indigeni vestiti di piume e pelle con gioielli d’oro e giada, ma sono sorpresi di vedere armi di ferro, dei gladii! Dopo due settimane di mistero e di pericolo un gruppo non armato esce dalla giungla, sembrano essere ambasciatori. Uno di quegli indigeni parla in latino! Dice di chiamarsi Pakal Curio Dentato e di essere il nipote di uno dei due Romani superstiti di un'antica spedizione. Sembra anche che questi due Romani, schiavi degli Olmechi, siano riusciti a farsi liberare contro il segreto delle armi di ferro, poi hanno fondato una famiglia e avuto figli. Hanno insegnato agli Olmechi tante cose sopratutto circa l’arte militare, sono stati accolti nell’aristocrazia militare olmeca e hanno partecipato alla nascita dell’egemonia olmeca su tutte le città indigene. I loro nipoti sono fedeli servitori del Grande Ahau (re) di Tula, Yax Ebh’Xook (nella nostra linea é il nome del fondatore della linea reale di Tikal nel I secolo d.C.), ma non hanno dimenticato le loro origine: é per questo che la spedizione punica é stata cosi male accolta. Il re olmeco, davanti al coraggio romano, ha deciso che questo popolo che ha già fatto grandi servizi agli Olmechi senza saperlo, era il corrispondente degli Olmechi sull’altro continente, sono allontanati dal territorio olmeco ma potranno rimanere in questo forte e fare commercio; tutti i Romani sorpresi nel territorio saranno uccisi, pace e amicizia sono a queste condizioni. In effetti i due Romani sono arrivati in un periodo di declino della cultura olmeca, ma la loro tecnologia ha permesso al re di Tula di costruire un’egemonia stabile e rilanciare la civiltà olmeca in un nuovo ciclo di crescita. Dopo questo accordo si svolge l’episodio della “notte delle mille vergini”: il re olmeco offre in regalo al proconsole e ai suoi uomini una notte con vergini di buona famiglia (non mille, meno della metà ma l’immagine parla di più), oltre l’aspetto piacevole questo episodio porterà l’introduzione nell'impero olmeco di tratti genetici europei, come la resistenza alle malattie europee, così anche se l’impero soffrirà delle epidemie, una buona parte dell’aristocrazia dove ci sono tanti figli meticci di questa notte sarà poco a poco immunizzata. Nascita ufficiale del Castro Apustio, solo porto autorizzato sulla costa del continente: l’oro, le piume, gli animali selvaggi e la giada arrivano fino a Roma. Il Senato decide di accettare le condizioni olmeche e lo dichiara amico del popolo romano. Pakal Curio Dentato rimane nel forte per servire come rappresentante dei Romani sulla nuova terra.
221: Filippo V sale sul trono macedone e in Iberia Annibale Barca, figlio di Amilcare Barca, prende il comando militare.
219: Annibale avvia l’offensiva su tutta l’Iberia, a Sud prende il controllo di Cadice e Olisippona grazie al tradimento, e a Nord prende con la forza la città di Sagunto. Marsiglia, Roma e il regno siciliano di Gerone II dichiarano guerra a Cartagine: e la seconda guerra punica.
Il continente iperboreo prima dell’inizio della seconda guerra punica
218: Annibale si lancia contro la Gallia Greca, conquista Emporio e Arelate senza che l’esercito marsigliese possa fare niente, ma l’obiettivo di Annibale é la distruzione di Massalia e di Roma: organizza l’assedio di Massalia, troppo ben difesa per essere presa d’assalto, e si lancia attraverso le Alpi e l’Italia per mettere in ginocchio questi traditori di Romani. Midacrite é deposto della tirannia dopo un colpo di stato condotto dal suo luogotenente Brito, egli riesce a sfuggire da Massalia accerchiata e a giungere a Namneta presso le tribù galliche rimaste fedeli (Burdigala si é data ai Cartaginesi e più della metà delle tribù celtiche si sono ribellate). Massalia resiste di fronte ad Asdrubale, fratello di Annibale e capo del fronte greco.
217: Battaglia del Trasimeno: Fabio Massimo dittatore di Roma. Nello stesso anno la guerra si estende alle isole Paradiso dove Romani e Cartaginesi si scontrano in una guerra di pirateria, il generale punico Annone é mandato con un esercito ad Hadashtanit per rioccupare tutta la zona però fallisce nella penisola di Florida e il tentativo di sbarco preso Castro Apustio finisce in un bagno di sangue: gli Olmechi non fanno prigionieri (o se ne fanno, solo per sacrificarli). Le forze lì presenti sembrano più o meno uguali.
216: disastro di
Canne: Roma sembra persa e
teme la sua stessa distruzione. Nello stesso anno Brito é assediato a Namneta.
Massalia resiste ormai da due anni ma la situazione é
terribile e si parla
di cannibalismo. La città é imprendibile da terra, e gli scontri si svolgono
sul mare dove la flotta marsigliese, basata in Corsica e Sardegna, prova ogni
giorno a far passare cibo nella città assediata con gravi perdite. Ogni giorno
ci sono piccole battaglie navali tra le numerose isole della costa
marsigliese, i pescatori e navigatori della città escono di notte per attaccare
e incendiare le nave di sorveglianza nemiche, ci sono anche vecchi e donne a
lanciarsi contro le navi, un aristocratico dirà: « Anche se ci rimangono
solo i denti attaccheremo le navi puniche! » Mille volte un attacco punico sta
per entrare nel porto, ma ci sono sempre delle navi marsigliesi o pirate che
sorgono dal nulla e lo arresta. Un secolo dopo il fondo del mare attorno a Massalia sarà ancora pieno di
navi affondate, armi e
ossa. Però la maggior parte della flotta é occupata a difendere la Sicilia o é
bloccata sull’oceano. Nello stesso tempo Filippo V di Macedonia dichiara la
guerra a Roma, colpendola alla schiena.
215: Morte di Geron II di Sicilia, il partito filo-punico prova a rovesciare suo figlio Gerone III: guerra civile siciliana. La flotta marsigliese decide di navigare verso Marsiglia e riesce a rompere l’assedio navale, nella città quasi la metà della popolazione é morta, la situazione é critica ma a poco a poco va migliorando.
213: il re eritreo viene a conoscenza delle difficoltà greche e decide di riaprire la guerra come aveva fatto suo padre contro i consigli di suo fratello: seconda guerra eritrea. Il regno eritreo si é esteso dall’ultima guerra e ha incorporato l’antica Lega delle 5 nazioni, però di fronte ha le colonie greche ben impiantate ed organizzate come un regno autonomo sotto la guida dell'ormai vecchio Alessandro, che lascerà la condotta delle operazioni a suo figlio Alessandro II; stessa cosa per i loro alleati Etruschi che hanno appena fondato una nuova città verso l’interno: Porsenna (in onore dell’antico re) e scavano un grande canale partendo di Manhattos per facilitare la circolazione verso l’interno (la guerra interomperà il progetto, che sarà ripreso solo quasi un secolo dopo). La guerra vede fronteggiarsi tre stati ben organizzati e potenti, e perciò appare difficile, piena di battaglie poco utili e senza grande vittorie.
211: fine della guerra civile siciliana, Gerone III Phoinicoctono con l’aiuto romano rientra trionfalmente a Siracusa. In Gallia Celtica, Brito é riuscito a rompere l’assedio di Namneta e ricupera una gran parte del territorio, compra le tribù ribelli con oro piuttosto che usando la forza. Brito é un grande ammiratore di Fabio Massimo, prova a seguire il suo esempio e chiede a Roma di mandargli alcuni esperti Romani per inquadrare l’esercito marsigliese-gallico.
209: Scipione sbarca in Spagna in una offensiva combinata con i Marsigliesi: Burdigala é ripresa, stessa cosa accade ad Emporio. Le truppe puniche attorno a Marsiglia sono isolate e decidono di aggiungersi alle truppe mandate in soccorso di Annibale in Italia. Per la prima volta da nove anni le porte di Massalia sono riaperte: quest’assedio é stato il più lungo della storia dopo quello di Troia, e questo giorno rimarrà il più gran giorno di festa di Massalia. Il tiranno Brito concede ai Romani il diritto di passare come vogliono sul loro territorio, costruzione della via Domizia. Nel 207 Scipione si sarà assicurato il possesso dell’Iberia punica, liberando Olisippona e prendendo d’assalto Cadice.
208: Morte di Jingosaseh, suo fratello Tecumseh diventa re degli Eritrei e inizia le trattative con i Greci: pensa che queste guerre sono inutili e pericolose per tutti, vuole una pace durevole, é pronto ad aprire al commercio il suo regno e chiede la fine definitiva delle razzie di cattura degli schiavi. Alessandro II é ben lieto di questo cambiamento, suo padre é appena morto e deve imporsi a tutte le colonie: nel trattato gli Eritrei schiavi figli di schiavi non possono essere liberati, gli altri sono comprati dal loro popolo, i Greci accettano di trattare i loro schiavi con umanità. Tecumseh e Alessandro II si incontrano (è presente anche un rappresentante del consiglio etrusco) e firmano la pace in un luogo che diverrà una città aperta posta sui laghi, si chiamarà Filadelfia. Sul luogo dell’incontro sarà costruito più tardi il famoso Altare delle Tre Nazioni al centro del santuario della città. Così si apre un periodo di commercio appoggiando l’acculturazione crescente degli Eritrei che sviluppano però una religiosità particolarmente forte e un gusto per la filosofia. Erittrea diventa un luogo d’incontro di filosofi che creano un'accademia sul modello ateniese dove si incontrano Eritrei e Greci. Tecumseh farà della sua città una vera città di pietra, costruendo il Mausoleo di Danagoweda e il tempio a cielo aperto di Zeus Manitos; aal suo regno datano anche le mura di Eritrea, le prime mura costruite da indigeni.
207: Battaglia del Metauro: le truppe cartaginesi non rappresentano più una minaccia in Italia, però Brito alla testa degli alleati marsigliesi muore in questa battaglia, suo figlio Giptide assume la carica di tiranno.
205: Filippo V riesce a farsi concedere una pace onorevole con Roma a Phoinike.
204: Scipione sbarca in Africa.
203: una legione romana sbarca nell’isola Tanit, é poco ma sufficiente nel rapporto di forza locale per mettere i punici in difficoltà, Hadashtanit é sotto assedio e la pirateria punica é in difficoltà.
202: battaglia di Zama: Cartagine non possiede più un esercito e deve chiedere una pace umiliante; esilio di Annibale. Fine della seconda guerra punica. Le isole Paradiso sono perse e affidate a Roma, nascita della Provincia Insularia (capitale Florida), Hadashtanit é ribattezzata Colonia Veneria e Qartutica diventa Nuova Utica. Però la pirateria punica rimane, nascosta nella moltitudine di piccole isole, sopratutto la leggendaria isola della Tartaruga. Nelle isole si impone l’economia di piantagione basta sugli schiavi e la coltura del tabacco e del mais. Il tabacco si diffonde a Roma e diventa un vizio popolare, mentre l’aristocrazia si mette a bere cioccolato olmeco. È più o meno a quest'epoca che i primi cereali europei sono introdotti sul continente olmeco, non hanno un grande successo davanti al mais, basa nutritive ma anche culturale della società olmeca, saranno necessari dei secoli per permettere a questi cereali di imporsi nella zona.
Grande testa di pietra di divinità venerata nell'Impero Olmeco
201: Tratatto di Massalia: il tiranno Giptide firma un nuovo trattato di alleanza disuguale con Roma, la città e le colonie sono in rovina e non possono più difendersi contro le tribù indipendenti del Nord, chiedono a Roma un patto di difesa comune; Marsiglia mette a disposizione di Roma la sua potente flotta e apre ai Romani tutti i porti iperborei. Da quest'epoca la repubblica marsigliese diventerà progressivamente un protettorato romano, stessa cosa per la Sicilia di Gerone III. La Spagna é organizzata in due province romane e Roma può viaggiare liberalmente sulla Via Domizia appena finita.
200: Roma dichiara guerra alla Macedonia, la flotta marsigliese si schiera nell'Egeo per la prima volta insieme alla flotta alleata di Rodi.
197: Battaglia di Cinocefale: Filippo V deve firmare la pace.
195: Pirro II, figlio di Alessandro II d'Iperborea, fa costruire a Emporio Iperboreo un centro urbano monumentale con un Herôon a Pitea e un tempio a Poseidone sull’acropoli, concepito come una copia di quello di Artemide ad Efeso. Costruzione anche del cosiddetto altare di Pirro e di un teatro. Due anni dopo inizia la costruzione della città di Pirropoli. Tutta questa attività mostra le ambizioni reali del discendente del re d’Epiro (e brevemente re di Sicilia).
192: Antioco III il Grande prova a conquistare la Grecia, guerra contro Roma e nuovo intervento marittimo marsigliese.
191: Battaglia delle Termopili: Antioco deve ritornare in Asia.
190: Battaglia di Magnesia: l’esercito seleucide é annientato.
188: Tratatto di Apamea: Antioco III perde tutti i territori ad ovest delle montagne del Tauri, come ricompensa dell’aiuto Roma concede a Massalia il porto di Focea in Asia Minore (porto poco importante, ma Focea é la madrepatria dei Marsigliesi).
187: Giptide di Massalia muore, Brito II diventa tiranno, sarà chiamato Brito il Filoromaios. Durante la sua tirannia saranno finiti il grande cantiere della città interrotto, in seguito alla guerra, e il tempio-faro (e in parte fortezza) di Artemide: alla sommità di esso é eretta una grande statua dorata della Dea (chiamata la “Buona Madre dei Marsigliesi”), il tempio é rapidamente riempito di ex-voto dai navigatori in partenza verso l’Iperborea.
180: Pirro II fonda la città di Alessandria di Eritrea dove costruisce il mausoleo della sua famiglia. Più a Sud le città etrusche si federano in una Confederazione Etrusca (di quattro città, la quarta fondata nel 215 é chiamata Nova Tarquinia), inizio della costruzione di una capitale federale chiamata Tuscania, la nascita della federazione é proclamata nel santuario dell’Oracolo della Sibilla di Pietra Gialla (Yellowstone). Nelle Isole Caribe (non sono più chiamate Paradiso) il potere romano é ben impiantato ma il mare é poco sicuro di fronte alla pirateria punica: quasi ogni anni una flotta romana o marsigliese prova a distruggere questa minaccia trovando solo isole vuote. I popoli Caribi a questo punto sono stati in gran parte sottomessi e ridotti in schiavitù, il grosso delle isole sono state popolate e una nuova città é stata fondata sulle foce del Grande Fiume chiamato dagli indigeni Mississippi, per questo la città si chiama Portus Mississippianus. Per quanto riguarda il continente olmeco, la situazione rimane invariata, per paura di penetrare in territorio “amico” i Romani non osano sbarcare sul continente, anche lontano a Sud, però la pressione dei plebei é forte per fare almeno un tentativo.
179: Perseo è re di Macedonia.
175: Morte di Pirro II, suo figlio Eracle diventa tiranno di Emporio Iperboreo e delle città greche d’Iperborea. Nello stesso anno muore il vecchio Tecumseh, e suo nipote Danagoweda II diventa re degli Eritrei. I due giovani di poco più di vent'anni si conoscono e sono amici.
168: guerra tra Perseo di Macedonia e e Roma: battaglia di Pidna, la Macedonia é smembrata in quattro repubbliche. Lo stesso anno Eracle di Iperborea decide di rompere con Massalia e si proclama re del Kanata con l’appoggio eritreo e neo-etrusco. A Massalia il tiranno Gerocle, figlio del filoromaios, chiede l’intervento di Roma. Roma dichiara la guerra al Kanata.
166: Emilio Paolo é inviato con un esercito (trasportato dalla flotta marsigliese) verso il Nuovo Mondo; il generale non é contento di questa missione lontanissima e secondo lui senza scopi territoriali. Nella Penisola Florida il proconsole Marco Giunio Penno si mette alla testa di un esercito di Romani e di alleati e marcia verso Nord, una via terrestre che non esiste ancora.
165: Battaglia di Pirropoli: l’esercito di Emilio Paolo é riuscito a mettere piede sul continente e si é assicurato un porto, però l’esercito combinato greco-eritreo di Eracle e Danagoweda II l’o accerchia. A Sud l’esercito di Florida dopo sei mesi di marcia attraverso foreste inesplorate entra in contatto con l’esercito etrusco presso Tuscania, che era la città più meridionale: gli Etruschi devono ripiegare, Tuscania é data alle fiamme e la città di Porsenna si arrende.
164: Inizio della spedizione di Tiro di Cartagine nelle coste africane. Cartagine può di nuovo finanziare questo tipo di spedizioni e fonda una decina di piccoli empori sulla costa africana fino al fiume Niger.
162: Gli Etruschi informano Eracle che non sono più in grado di fermare l’avanzata romana a Sud, e possono solo ritardarla. L'assedio di Pirropoli prosegue, Eracle é minacciato e dietro consiglio di Danagoweda II preferisce iniziare trattative di pace in posizione di forza. Emilio Paolo, poco lieto di essersi lasciato infinocchiare così, vuole soprattutto tornare a Roma e incontra Eracle. Roma riconosce il titolo di re a Eracle e la sua indipendenza da Massalia, però il Kanata, l’Eritrea e la Confederazione Etrusca devono pagare un tributo, due guarnigioni saranno lasciate per una durata di 50 anni a Pirropoli e a Sud nel Castro Giunio (di fronte a Porsenna). Il monopoloi marsigliese sul commercio oceanico é abolito. Massalia protesta ma il tiranno Gerocle non può fare niente, é solo Roma che ha la potenza militare capace di riprendere con la forza le colonie: inizio della decadenza marittima marsigliese. A Sud della Nuova Etruria è tracciata la Via Giunia che collega Florida e Tuscania, la zona inizia a essere percorsa dai mercanti e lungo la via sono fondati dei forti romani: le tribù indigene firmano trattati pacifici con i mercanti romani e etruschi.
Il continente iperboreo dopo la presa di potere di Eracle del Kanata
155: Guerra civile a Massalia: il tiranno Gerocle é stato assassinato da partigiani democratici (era accusato di aver perso le colonie), il partito aristocratico riprende il potere e le due fazioni si combattono. Roma decide di intervenire, calma le tribù celtiche alleate dei Marsigliesi e appoggia il partito aristocratico, i democratici devono fuggire verso Namneta che diventa una repubblica separata, stessa cosa fanno le città più a Nord come Uwaxina, Massalina e Londinio. Roma concede la libertà a queste città. Il partito aristocratico di Massalia firma un trattato con Roma ed entra a fare parte dei socii di Roma, anche se l’indipendenza di Massalia é riaffermata: Roma pensa di aver bisogno di una città libera ad ovest, diventerà il luogo d’esilio di numerosi Romani durante le future guerre civili.
150: guerra tra Cartagine e Massinissa di Mauretania. Nella stessa epoca il re olmeco inaugura la grande piramide del sole a Teotihuacan, una delle grandi città del regno, é la prima volta che la città appare nella storia benché fondata quasi un secolo e mezzo prima.
149: Inizio della Terza guerra punica, l’inizio della guerra vede la fuga di numerosi cartaginesi verso le città della costa africana prima che la città sia assediata; inizio della crescita di colonie come Annonia e Qartyra.
147: Guerra tra Roma e la Lega di Acaia.
146: Presa e distruzione totale di Cartagine e Corinto. L’Africa cartaginese diventa provincia romana.
145: il proconsole delle isole Gneo Cornelio Lentulo decide di ridurre il territorio tra Florida e Tuscania a provincia chiamata Eritrea Silvana, fonda la sua capitale di Aquae Corneliae e due altre città: Georgia e Nova Capua. Le tribù locali sono federate e diventano socii (per forza o grazie all’oro), l’economia schiavistica di piantagione si estende rapidamente come la colonizzazione della zona. Lo stesso anno la comunità romana del Kanata é autorizzata da Eracle I Nicanore a organizzare un conventus civium romanorum con le proprie istituzioni.
133: Emilio Paolo pone fine alla rivolta dei Celtiberi e dei Lusitani di Viriato prendendo e distruggendo Numanzia. Lo stesso anno Attalo III di Pergamo muore e lascia in eredità il suo regno a Roma. A Roma Tiberio Gracco é eletto tribuno della plebe ma muore assassinato poco dopo a causa dei suoi progetti di riforma agraria.
130: in Iperborea Eracle muore, suo figlio Alessandro III Filopatore diventa re del Kanata e rinnova l’alleanza con Tecumseh II, figlio di Danagoweda II e re d’Eritrea. In accordo con i progetti del padre Alessandro III lancia nuove spedizioni di colonizzazione verso il Nord della penisola del Kanata, prende il controllo pacifico degli empori dell’isola Eirene e di Thule, a Sud-ovest fonda la città di Alessandria delle Pianure. In Eritrea, Tecumseh II inizia a prendere il controllo progressivo delle città indigene indipendenti nate durante tutto questo secolo e estende il suo regno verso ovest. A Sud gli Etruschi lanciano per la prima volta spedizioni oltre le montagne dell’Atlante eritreo e fondano una nuova città: Vibenna (dal nome del suo fondatore). Sul Mississippi i Romani fondano la città di Colonia Rufia (a causa della grande comunità di pellirosse ammessi nella città).
123: primo tribunato di Caio Gracco.
122: Gracco é rieletto tribuno della plebe e prova a
riproporre i progetti
di riforma del fratello.
Nella Gallia Graeca le tribù indipendenti del Nord iniziano a mostrarsi minacciose,
vedendo la debolezza militare e sociale del territorio greco e con l'appoggio segreto dei democratici di
Namneta; e provano così a sollevare le tribù
celtiche ellenizzate del Sud. In questo momento di tensione Roma decide di
mostrare la sua presenza e il suo sostegno a Massalia fondando due colonie
militari, Aquae Sextiae e sulla costa Narbo
Martius.
121: morte di Caio Gracco, assassinato durante un moto popolare.
115: sembra che in questo periodo gli Olmechi adottino l’alfabeto latino: il commercio con Roma rimane difficile ma l’aristocrazia guerriera olmeca apprezza le armi del vecchio mondo, sopratutto spade galliche, vuole anche vino e vasi greci, però questa aristocrazia non ama il commercio e vuole piuttosto conquistare i beni con la forza e con le razzie. Inizio dei tentativi olmechi di costruire navi e alleanza tacita con i gruppi pirati punici. Sembra anche che il culto di Marte sia stato introdotto in questa aristocrazia.
113: I Cimbri e i Teutoni invadono il Norico.
112: Giugurta re di Numidia, Roma gli dichiara guerra e invia Metello in Africa
111: Battaglia delle Pianure: l’esercito condotto da Tecumseh II contro le tribù nomadi dell’ovest é sconfitto da una alleanza pellerossa, questi ultimi chiamano gli Eritrei “Mezzi-Greci” o “topolini di città”. Questa breve alleanza appoggiata da una potente cavalleria e armi di ferro riesce a trasformare in disastro quello che doveva essere una semplice marcia, Tecumseh II annega in un fiume tentando di fuggire. Suo figlio Tecumseh III diventa re di Eritrea e viéta ormai agli Eritrei tutti i contatti con i Barbari dell’ovest e ogni provocazione contro di loro, l’Eritrea si svolge totalmente ad Est.
107: Caio Mario é eletto console di Roma.
106: fine della guerra giugurtina, il re numida é fatto prigioniero dal luogotenente di Caio Mario Lucio Cornelio Silla.
102: Battaglia di Aquae Sextiae, Caio Mario respinge un invasione dei Cimbri e dei Teutoni, con questa vittoria l’occupazione militare della Gallia Graeca diventa permanente con l’accordo dell’aristocrazia marsigliese.
101: con il trattato di Nikaia questa aristocrazia vende la Gallia Graeca ai Romani in cambio della sicurezza per i loro possessi e le loro terre, la provincia di Gallia Graeca ha capitale Narbo Martius. Massalia conserva solo la costa da Emporio a Nikaia e la libera circolazione nel loro antico territorio. In effetti questo trattato é solo la sanzione della realtà attuale: Massalia non era più in grado di difendere questo territorio e la sua élite non si interessava alle facende della guerra e dell’interno. Le tribù celtiche ellenizzate mostrano il loro malcontento ma non si ribellano.
100: morte di Alessandro III di Kanata, gli succede Eracle II, che orienta la sua politica verso una pace generalizzata sul continente ed aiuta gli Eritrei contro le incursioni delle tribù dell’Ovest. Rappresenta la maggiore potenza di questa parte del continente, e stringe un'alleanza più stretta con Roma che gli permette di sviluppare la sua flotta e di negoziare la fine della presenza romana a Pirropoli. Il suo carattere amichevole e pacifico lo farà chiamare da suo popolo il Filantropo. Nello stesso anno a Roma nasce un bambino chiamato Caio Giulio Cesare.
96: Presso il fiume Niger, nella città di Qartyra il senato della città in accordo con le altre città ed empori punici della costa africana, dopo mezzo secolo di difficile sopravvivenza e dopo aver domato le tribù ostili della costa e presso il fiume, decidono di rinnovare la Repubblica cartaginese, Qartyra é ribattezzata Nova Carthago (sul modello latino) per mostrare ai Romani chi sono. Però i Neopunici non vogliono la guerra e sono troppo lontani dal Mediterraneo per voler intraprendere una riconquista (anche se l’idea é presa in considerazione): inviano solo ambasciatori per firmare un trattato di pace (mai firmata nel 146) e aprire il commercio.
95: gli Etruschi di Iperborea iniziano lavori faraonici per la costruzione di canali che collegano le loro città e l’interno delle terre, questo progetto incredibile deve permettere di far nascere delle vie di circolazione e di popolamento in tutto questo continente coperto di immense foreste, Eracle II finanzia una parte dei lavori per collegare i laghi al fiume presso Manhattos. Eracle II paga anche la costruzione di un nuovo tempio ad Apollo a Pietra Gialla, e numerose costruzioni nel santuario montagnoso della Sibilla, circondato da alberi immensi e da sorgente calde.
91: Inizio della guerra sociale: l’Italia intera si ribella contro Roma, la città sembra perduta ma Massalia rifiuta di allearsi con i ribelli. Però più a Nord l’Ecclesia di Namneta ne approfitta per dichiarare la guerra a Roma e si allea con le tribù galliche del Nord, le tribù ellenizzate in segno di sfida rimagono fedeli a Roma e organizzano la Lega Cetlico-Ellenica.
90-89: leggi Iulia e Plautia Papiria, gli alleati italici di Roma possono diventare cittadini di Roma: fine della guerra sociale.
88: Mitridate V Eupatore del Ponto invade i possessi romani in Asia, massacro degli Italiani e dei Romani d’Asia e di Delo, la flotta di Rodi si schiera in favore del re pontico e controlla il mare Egeo. In Gallia la città di Namneta (alleata segreta di Mitridate) é riuscita a prendere Burdigala e le tribù ellenizzate difendono i loro territori contro le razzie galliche del Nord, i Namnetani democratici sono spietati contro i Romani colpevoli secondo loro della decadenza dell'"Impero marsigliese", le comunità romane delle città sono massacrate e la guarnigione di Narbo Martius annientata. Silla e eletto console.
87: Roma vive un momento di tensione tra Mario e Silla, però i due generali hanno due missioni da compiere con urgenza prima di sistemare le cose tra loro; Mario si lancia contro i Namnetani e i Galli ad ovest, mentre Silla é inviato contro Mitridate ad Est, probabilmente la guerra civile é stata così evitata (per ora). Eracle II offre a Mario il suo appoggio contro i Namnetani che hanno una potente flotta appoggiata da navi Venete.
86: Presa di Atene, Silla autorizza un bagno di sangue. In Gallia morte di Mario, gli succede il suo luogotenente Cinna che lancia l’offensiva direttamente contro le forze greco-galliche presso Burdigala; i Namnetani devono ripiegare sulla loro città. Però Cinna ha subito gravi perdite e preferisce negoziare la pace contro le tribù galliche per fare i conti con una Namneta isolata. Inizio dell’assedio di Namneta. Nel mar Egeo la flotta marsigliese (o quello che ne rimane) annienta la flotta di Rodi presso Santorini, Rodi firma la pace: per l’ultima volta la leggendaria flotta marsigliese ha combattuto un’operazione propria non comandata da Romani.
85: Silla firma in fretta una pace a Dardano con Mitridate per tornare a Roma e prendere il potere. Cinna é meno veloce, assedia ancora Namneta, prende le città di Uwaxina e Massalina (saranno liberate più tardi in cambio di un tributo), la città non si arrende e la maggior parte della popolazione si imbarca sulla flotta verso Londinio dove si rifugia e stringe alleanza con i Bretoni. Cinna appena entrato in città é raggiunto da messaggeri i quali lo informano che Silla é a Roma ed é stato nominato dittatore; subito dopo gli tagliano la gola a sorpresa. Dopo una piccola indecisione, il suo luogotenente Sertorio e la maggior parte degli ufficiali ex partigiani di Mario decidono di andare in esilio verso le province iperboree, negoziando con Eracle II il loro trasferimento.
84: Eracle II muore, Alessandro IV Sotere diventa re di Kanata, e stringe con il re Hiawatha II di Eritrea e con la Confederazione Etrusca un'alleanza difensiva nel caso in cui Silla voglia vendicarsi dell’aiuto offerto a Sertorio; accoglie anche un gran numero di Romani in esilio che hanno raggiunto il partito di Sertorio, tra questi il giovane Caio Giulio Cesare. Sertorio e i suoi si assicurano della fedeltà delle truppe iperboree, formano un nuovo senato a Florida e stringono accordi con i regni del Nord; la guarnigione di Castro Giunio é trasferita sulla frontiera ovest, proteggendo i Neo-Etruschi dalle razzie dei Nomadi. Sertorio organizza la difesa delle province e stringe una nuova alleanza con gli Olmechi del Grande Ahau Yuknoom (HL un re di Calakmul vissuto 500 anni dopo): manderanno costruttori navali nel regno di Tula se gli Olmechi assicureranno un aiuto in uomini in caso di invasione. In Britannia i superstiti di Namneta fondano la città di Nea Massalia e formano un Lega Ellenica con Londinio, facendo nascere un potere forte alleato ai bellicosi popoli Bretoni. Però a Roma Silla é troppo occupato a sistemare le cose massacrando i suoi oppositori, Namneta e il suo paese diventano provincia sotto il nome di Gallia Oceanica.
80: il re di Sicilia Gerone VI Agathos muore, lasciando in eredità il suo regno a Roma che ne fa una provincia.
79: Silla depone la dittatura e muore poco dopo, è restaurata la Repubblica.
76: Primo tentativo romano contro le province ribelli dell'Iperborea, però una tempesta distrugge la maggior parte del corpo di spedizione, quello che ne rimane é facilmente sconfitto dalle truppe locali.
74: Terza guerra contro Mitridate.
73-71: Rivolta di Spartaco, dopo l’ultima disfatta sembra che Spartaco sia riuscito a fuggire verso la Gallia e di là a mettersi al sicuro a Londinio dove é stato ben accolto dai Greci democratici in esilio come un alleato sicuro e un generale intelligente.
72: in questi anni Roma é stata assai occupata tra Mitridate e Spartaco, ma ora decide di porre fine alla ribellione iperborea e manda Gneo Pompeo con un potente esercito verso la Penisola Florida.
71: Presa di Florida, i Romani ex-mariani ripiegano e si fortificano
nelle isole, le colonie a Nord sono abbandonnate, poche guarnigioni si
rifugiano in territorio etrusco o greco. In accordo con il trattato di Castro
Apustio il Grande Ahau Yuknoom manda i suoi
guerrieri sulle sue nuovissime navi in soccorso dei Romani e un esercito per
terra verso Nord contro l’esercito principale di Pompeo. Prima
Guerra Olmeca.
Nel Vecchio Mondo, guerra di Lucullo nel Ponto e in Armenia.
Ciò che resta oggi della città monumentale di Teotihuacan
70: in Kanata, Alessandro IV muore e suo figlio Alessandro V Eirenico non é favorevole a una guerra contro Roma, incontra gli ambasciatori di Pompeo e negozia la sua neutralità in cambio del perdono per le guarnigioni romane e gli esiliati rifugiati nel Nord (promessa facile, Pompeo ha bisogno di uomini contro la minaccia olmeca e le incorpora nel suo esercito); tra questi c'è Cesare, che così può tornare subito a Roma. Gli Olmechi bruciano e radono al suolo Portus Mississippianus e Castro Rufio e avanzano verso la penisola Florida, le loro atrocità fanno sì che le tribù locali e gli Etruschi si alleino subito con Pompeo contro questo pericolo. Nelle isole gli uomini di Sertorio scatenano una guerra di pirateria appoggiati dagli Olmechi (che così imparano il piacere della caccia navale, la pirateria diventerà un “sport” molto apprezzato dall’aristocrazia olmeca).
69: Battaglia di Tallahassee (in Florida): le truppe alleate romane, indigene ed etrusche combattono per una giornata intera contro l’esercito guidato dall'Ahau Yuknoom in persona. Alla fine la strategia romana dà la vittoria agli alleati, la maggior parte dell’esercito olmeco é distrutto. Però Pompeo sa che gli Olmechi non conoscono la disfatta e preferiranno la morte o la guerra totale per fare dimenticare questa umiliazione, propone dunque un incontro con Yuknoom nel mezzo del campo di battaglia. Con la mediazione di un uomo della famiglia Curia Dentata (traduttori latini ereditari del re olmeco), i due uomini si mettono d’accordo: i Romani riconoscono la potenza degli Olmechi, chiedono la pace, giurano di non oltrepassare mai il Mississippi senza l'accordo olmeco; in cambio gli Olmechi giurano di non oltrepassare il Fiume Magno (Rio Grande), di abbandonare la loro alleanza con i ribelli, concedono il diritto di fondare un nuovo emporio sulla costa olmeca e il diritto di insediarsi sulle coste a Sud delle isole (che infatti non sono di proprietà olmeca), giurano anche di non attaccare navi romane sul mare, e lasciano sul posto il loro bottino di guerra (Yuknoom ha detto: “dopo tutto é un peso troppo gravoso”). Così il re olmeco può tornare nel suo paese dicendo non essere stato vinto e di aver mostrato la potenza olmeca al mondo, assicurandosi di non essere massacrato dai suoi guerrieri), negli anni successivi la battaglia di Tallahassee diventerà nei racconti una grande vittoria e il trattato una prova dell’astuzia del re: tutti i templi saranno coperti dalle iscrizioni con le imprese di Yuknoom il Grande.
68: Senza l’appoggio olmeco gli ex-mariani devono arrendersi: Sertorio morirà nella presa di Nuova Utica, Pompeo sistema rapidamente le cose prima di essere richiamato a Roma. Nei tre anni seguenti le province romane cambiano faccia, é fondato il nuovo emporio di Castro Pompeiano, Portus Mississippianus e Colonia Rufia sono rifondate e ripopolate con gli alleati indigeni della guerra e con i veterani romani, le città delle isole ricevono la cittadinanza latina e prendono come protettore Pompeo. Kanata e Confederazione etrusca firmano un nuovo trattato di alleanza e amicizia con Roma: é in questi anni che gli Etruschi completano i loro grandi progetti di canali, sopratutto il Grande Canale tra Filadelfia (sui laghi) e Manhattos, con cui il commercio e la circolazione nel paese diventano più facili, i viaggi meno lunghi, il popolamento più veloce soprtattutto con l’arrivo nelle province romane di tanti veterani sillani. A Sud delle isole, i Romani sbarcano in un paese che assomiglia alle paludi preso Aquileia, fondano la città di Aquilina ed entrano in contatto con le tribù della Silva Magna. Nel 63 una prima spedizione verso Sud scopre il delta di un fiume più grande del Nilo, dicono avere visto donne armate e di essere arrivati al paese delle Amazzoni, da cui il suo nome.
67: appena tornato a Roma, Pompeo é mandato contro i pirati. A Nuova Capua arriva per la prima volta il culto orientale di Mitra.
66-62: Pompeo in oriente. Presa della Siria e di Gerusalemme.
63: Congiura di Catilina.
62: in Eritrea Hiawatha II muore, Tecumseh IV diventa re e dà in matrimonio sua sorella ad Alessandro V di Kanata; essi avranno un figlio, il futuro Eracle Filoeritreo o il rosso.
60: formazione del primo triumvirato tra Pompeo, Cesare e Crasso.
59: invasione elvetica della Gallia, consolato di Cesare. L’anno successivo, Cesare respingerà gli Elvezi ed inizierà la conquista della Gallia Libera.
56: Cesare stringe un accordo con i Veneti e con i marinai Namneti per trasportare le sue truppe in Britannia. Roma aveva trascurato l’isola, dimenticandola: i Greci locali non rappresentavano un pericolo, non avevano una vera potenza militare, ma secondo Cesare la loro sottomissione sarebbe una buona propaganda: nella mente romana sono odiati quanto Mitridate, ma in più disprezzati per la loro debolezza. Cesare conquista senza difficoltà le città di Londinio e Nea Massalia, Uwaxina e Massalina firmano un trattato ed entrano a fare parte dei socii. Nascita della provincia di Gallia Britannica (ristretta al Sud dell’isola). Non ci sono più città greche occidentalie indipendente, eccezion fatta per Massalia, ma la sua situazione é di dipendenza di fatto.
53: In Oriente Crasso muore in battaglia contro i Parti.
52: Rivolta generalizzata delle Gallie (salvo le tribù ellenizzate), Vercingetorige re di Gallia. Dopo essere stato vinto a Gergovia, Cesare riesce a intrappolare Vercingetorige nell’oppidum di Alesia, dopo un assedio durissimo il capo gallico si arrende. Nei due anni seguenti le Gallie sono sottomesse e ridotte a province, quasi un milione di morti nella popolazione gallica. Con la pacificazione delle Gallie inizia la romanizzazione del Nord della Gallia contro il sud ellenizzato, inizia anche lo sviluppo degli antichi porti greci come Londinium (ex Londinios) o Rotomagus. Venti anni dopo si vedranno marinai celti di questi porti prendere il controllo della maggior parte del commercio dell’Oceano del Nord, nascita progressiva della civiltà gallo-romana.
49: Guerra civile tra Cesare e Pompeo, in questa guerra Massalia si unisce il partito pompeiano, Cesare lascia una parte del suo esercito ad assediare la città. Al contrario del tempo dell’assedio punico, Massalia non é più capace di resistere, la sua posizione é imprendibile ma il mare é controllato dai Romani e l’aristocrazia locale teme le conseguenze, dunque dopo sei mesi d’attesa la città si arrende. È la fine dell’indipendenza marsigliese benché la città non venga saccheggiata.
48: Battaglia di Farsalo in Grecia, Pompeo fugge in Egitto dove é assassinato dietro ordine di Tolomeo XIII. Cesare sbarca in Egitto e mette sul trono Cleopatra VII Filopatore.
46: Battaglia di Tapso: Cesare sconfigge gli ultimi repubblicani, suicidio di Catone a Utica. A Roma Cesare lancia il suo programma di riforme. Le colonie iperboree rimangono fuori dalla guerra, e accettano l’autorità di Cesare. Lo stesso anno Tecumseh IV di Eritrea muore senza figli; il figlio del re di Kanata, Eracle, diventa re di Eritrea con il nome di Eracle Tecumseh V.
45: Battaglia di Munda: gli ultimi pompeiani sono sconfitti. L’ingegnere Vitruvio nel corso di un viaggio in Iperborea incontra gli esperti etruschi dei canali, e con il loro aiuto riesce a inventare un sistema di compartimenti chiusi dove l’acqua scenderà o si alzerà per seguire il livello generale del terreno. Cosi gli scavatori di canali non sono più obbligati a scavare tutto il canale a uno stesso livello, un metodo troppo faticoso e costoso in denaro e uomini. Con questa invenzione Vitruvio dà il via all’età dell’oro dei canali che giungerà al suo acme nel secondo secolo.
44: Idi di Marzo: Cesare é assassinato in pieno Senato da una congiura condotta da Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino. I congiurati non riescono a mobilitare la popolazione di Roma in loro favore e decidono di fuggire il più lontano possibile, in Iperborea. Sbarcano a Colonia Veneria dove comprano la fedeltà degli ufficiali locali, re Alessandro V di Kanata preferisce aspettare e vedere prima di reagire, ma la Confederazione Etrusca si schiera a favore dei ribelli repubblicani.
43: Battaglia di Modena tra Marco Antonio, luogotenente di Cesare, e Ottaviano suo erede; Antonio é sconfitto e accetta la formazione di un nuovo triumvirato con Ottaviano e Lepido.
42: Le truppe di Antonio e Ottaviano sbarcano presso Nuova Capua e si lanciano contro i tirannicidi stanziati preso Tuscania. Quando l’esercito del triumvirato é stato annunciato, gli ufficiali delle province hanno cacciato i ribelli per paura della reazione di Antonio. Bruto e Cassio non sopravvivono alla battaglia e la città di Tuscania é rasa al suolo. Il Kanata e l’Eritrea sono salvi, però la Confederazione Etrusca entra a far parte delle province romane benché la confederazione sopravviva negli affari locali, le sue istituzioni rimarranno in piedi fino al tardo IV secolo. I triumviri dividono l’impero tra loro: Ottaviano avrà l’Occidente e Roma, Antonio l’Oriente e Lepido l’Eritrea.
41: mentre in Italia scoppia la guerra di Perugia, nel Nuovo Mondo Lepido si lancia alla conquista di tutte le terre a Est del Mississippi e ne fa la frontiera di Roma, fondando la città di Forum Lepidi. Segretamente si allea con il figlio di Pompeo, Sesto Pompeo, che aveva approfittato della situazione per costruirsi una flotta potente sull’oceano, in alcuni anni si era assicurato il potere sui mari, aveva tolto al Kanata la dominazione sull’isola Eirene, aveva costruito una base navale sull’isola di Thule chiamata Pompeia Regia per mostrare le sue ambizioni, si faceva pagare tributo dall’Hibernia, dalla Brittania e dalla Scandinavia, faceva pagare un pedaggio verso i porti del Kanata, insomma era una grande potenza navale e un appoggio vitale per Lepido. Lepido appoggia anche Eracle d’Eritrea quando depone suo padre Alessandro V e si fa nominare re di Kanata e Eritrea con il nome di Eracle III il Grande.
40: Volendo guadagnare una fama militare ancora più grande, Lepido rompe il trattato di Tallahassee ed oltrepassa il Mississippi per conquistare l’impero olmeco: Seconda Guerra Olmeca. Il grande Ahau Yich'aak K'ak (nella HL un altro re di Calakmul) non lo lascia neanche penetrare nel territorio olmeco e lo sconfigge nella battaglia del deserto: la quasi totalità dell'esercito del triumviro é annientata, di Lepido stesso non si sa più nulla, il Ahau olmeco l’ha fatto prigionero (probabilmente gli ha fatto strappare il cuore dal petto in un qualunque tempio di Tula). Gli Olmechi avanzano verso i possessi romani e radono al suolo (di nuovo) Portus Mississippianus.
39: Ottaviano manda Marco
Vipsanio
Agrippa in Eritrea per sistemare le cose e prendere possesso a suo nome delle province romane. Incontra il
grande Ahau Olmeco sul Mississippi, Agrippa
spiega che Lepido non era stato autorizzato a iniziare quella guerra e chiede
perdono ai loro amici olmechi. Trattato del Mississippi,
i Romani giurano di non oltrepassare mai più il Mississippi, gli Olmechi
rispetteranno
questa frontiera ma non si limiteranno più a Nord (nè al Sud nei fatti), gli
empori romani della costa rimangono (l’aristocrazia é sempre amante dei prodotti greci e romani). Agrippa firma anche un trattato economico, i
Romani potranno fare commercio alla frontiera olmeca del Nord (sotto condizioni
restrittive) e i due imperi si mettono d’accordo per scambiarsi informazioni.
A questo scopo é costruita la via Vipsania, che parte dal Mississippi fino ai
primi avamposti olmechi nel deserto. Negli anni seguenti il re Yich'aak K'ak
compierà grande conquiste a Sud e Nord, a Nord quasi tutte le tribù e i popoli
dal deserto fino al grande mare d’Ovest diventeranno tributari, a Sud gli Olmechi
imporranno il loro potere ai piccoli popoli fino allo stretto presso il territorio di
Aquilina; tra questi popoli ci sono i Maya, che entrano nella storia per la prima volta.
Agrippa sistema anche le cose con il Kanata, riconosce
il potere di Eracle III sui due regni e firma un’alleanza contro Sesto
Pompeo. Agrippa organizza anche i nuovi territori conquistati da Lepido a Est del
Mississippi, Tuscania é ricostruita (ribattezzata Tuscania
Vipsania) e fonda anche la città di Agrippina
(HL Saint Louis). A Nord inizia la costruzione della nuova capitale del regno eritreo-kanatese a Nord dei laghi
battezzata (con grande fantasia) Eraclea.
37: battaglia navale di Thule: la flotta combinata romano-kanatese sconfigge Sesto Pompeo, il ribelle perde le isole Eirene e Thule (Eirene torna al Kanata ma Thule entra a fare parte dell’impero romano). Nell’anno successivo Agrippa e Eracle III distruggeranno a poco a poco il suo impero martitimo, ponendo piede nei piccoli porti senza nome della Scandinavia e aiutando gli Hiberni e i Pitti a scacciare quei Romani dal loro territorio. Questi paesi senza ricchezze non sono conquistati e firmano con Roma un trattato di amicizia, la sola cosa che chiedono è di essere lasciati in pace sulle loro isole, e in più Agrippa non ha il tempo per conquistarli. Marco Vipsanio Agrippa torna a Roma, Ottaviano é liberato dai due pericoli nascosti dietro di lui e adesso può occuparsi di Antonio.
34: Trattato di alleanza tra Antonio e Cleopatra VII.
33: Inizia la guerra tra Ottaviano e Antonio. Roma dichiara guerra all’Egitto.
31: Battaglia di Azio e annessione dell’Egitto, Antonio e Cleopatra VII muoiono. Ottaviano rimane il solo padrone di Roma, fine delle guerre civili.
27: Ottaviano organizza il Principato, la Repubblica romana é di fatto morta e non manca a nessuno. Ottaviano si fa concedere dal Senato il titolo di Augusto (l'Aumentatore).
Il continente iperboreo alla presa del potere di Augusto
25: Spedizione romana in Arabia, un’altra é lanciata verso le coste meridionali dell’Africa. Roma rinnova il trattato commerciale con la Repubblica di Nova Carthago (preso il fiume Niger), la repubblica diventa tributaria ma la sua posizione monopolistica verso il sud dell’Africa fa la sua ricchezza. In questo periodo infatti la mescolanza con i popoli locali fa della repubblica il primo Stato africano organizzato in questo modo, i tratti Semiti rimangono solo tra i membri del Senato Neocartaginese. I Neopunici si vedono concesso il diritto di navigare verso il Nuovo continente, ma solo a Sud di Aquilina. È in questa epoca che le navi neopuniche diventano numerose nei porti iperborei e iniziano il cosiddetto commercio triangolare tra il Nuovo Mondo, l’Africa e l’Europa: cosi arrivano i primi schiavi africani nelle piantagioni iperboree.
18: Agrippa rimane alcuni anni in Eritrea e ne approfitta per organizzare e restaurare le province locali: Agrippina diventa un grande centro monumentale, il santuario di Pietra Gialla assume la sua forma definitiva con la costruzione del secondo Pantheon. Vie romane sono costruite, il commercio incoraggiato e i veterani insediati in nuove città. Le popolazione pellirosse iniziano a poco a poco ad essere incorporate nel mondo romano: la città di Rufia, totalmente popolata di pellirosse, riceve la cittadinanza romana. Portus Mississippianius é ricostruita ed é edificato il suo grande Faro-tempio dedicato a Tritone.
12: morte di Agrippa.
12-8: Druso e Tiberio conquistano la Germania.
4 d.C.: Tiberio é adottato da Augusto.
6: Morte di Eracle III, suo figlio Pirro III Porfirogeneto diventa re di Kanata ed Eritrea. La morte del re greco é sospetta: troppo indipendente secondo Augusto, può darsi che questi lo abbia fatto assassinare, infatti la sua nave é andata persa durante il percorso verso la città di Atlantis. Con la morte dell’ultimo grande re greco d’Eritrea inizia la decadenza del regno, Pirro III é manipolato da suoi ministri in gran parte comprati da Roma, il re stesso é un intellettuale che si interresa solo della scrittura, sarà l’autore di un bellissimo poema epico sul suo omonimo, Pirro I, triste prova che il re era cosciente della sua debolezza e sognava la potenza e la forza d’animo del suo antenato.
9: Disastro di Varo in Germania, le conquiste germaniche sono perse. Dopo questo disastro Augusto propone ai suoi successori di non allargare ulteriormente l’impero: secondo lui ha raggiunto l’equilibrio, troppe conquiste e troppe legioni sarebbero nefaste per esso. Come frontiere naturali sceglie il Reno, il Danubio, il Mississippi, il deserto africano e la Silva Magna amazzonica.
10: il grande Ahau olmeco decide di stringere amicizia con il grande Ahau romano. Infine riesce a capire i Romani: non riusciva a capire niente di tutti quei generali simili a piccoli re, ora ha finalmente un tipo di governo che può capire), manda dunque a Roma un'ambasciata olmeca (la prima della storia olmeca) condotta da Yax Curio Dentato. Per la prima volta degli olmechi mettono piede nel Vecchio Mondo, sono ricevuti in pompa magna a Roma e rimangono impressionati dai monumenti romani e dalla personalità dell’imperatore. Più che risultati politic,i questa ambasciata farà nascere un gusto romanizzante nell’aristocrazia olmeca.
14: Morte di Augusto, Tiberio diventa imperatore.
14-16: Germanico in Germania.
17: Morte dello scrittore Tito Livio. Germanico in Oriente, la Cappadocia e il Commagene sono annessi all’impero.
19: Morte di Germanico.
21: Rivolta gallica di Sacroviro e Floro, rapidamente domata. Morte del geografo Strabone.
23: creazione del castro pretorio a Roma.
24: la ribellione africana di Tacfarinas é domata.
26: la repubblica neocartaginese con l'assenso di Tiberio insedia una colonia a Sud del fiume delle Amazzoni chiamata Melqart (Ercole, un nome ben scelto per insediarsi nel paese delle Amazzoni!).
27: Tiberio si trasferisce a Capri.
30: Gesù Cristo é crocefisso a Gerusalemme.
31: Seiano é accusato di alto tradimento e giustiziato.
36: Conversione di Paolo di Tarso alla fede in Gesù, egli predica la fede cristiana in tutti i domini di Roma.
37: Morte di Tiberio, Caio “Caligola”, figlio di Germanico, diventa imperatore ma presto si rivela un pazzo psicopatico
40: Tolomeo re di Mauretania é assassinato, il suo regno é annesso. Caligola é noto per le decisioni strane o pazze, però é affascinato dalle opere iperboree, sopratutto dai canali di Eritrea Etrusca, decide così di compiere l’insieme del progetto originale che prevedeva un canale gigante in grado di collegare Florida a Eraclea, dunque dall’estremo Sud all’estremo Nord con numerosi canali secondari verso Portus Mississippianus, i Laghi e altre grande città locali. Un progetto faraonico che poteva solo essere ordinato da un pazzo.
41: Caligola é assassinato, la guardia pretoria convince suo zio Claudio a diventare nuovo imperatore
42: il generale Svetonio Paolino pacifica la nuova provincia di Mauretania, manda spedizioni nel Sahara per assicurarsi il possesso delle vie carovaniere verso la repubblica neocartaginese. La repubblica e Roma firmano un trattato sul controllo e la sicurezza delle oasi.
43: Claudio ordina di mettere fine all'indipendenza dell’isola di Hibernia e del resto dell’isola britannica, se la conquista della Brittania stessa non é troppo difficile non é il caso dell’Hibernia e delle Highlands dei Pitti. L’Hibernia e la Scozia conosceranno una lunga guerra di imboscate.
44: Morte del re Erode Agrippa di Giudea, il regno é ridotto a provincia.
48: Claudio ottiene l’entrata nel Senato di membri galli, iberi ed eritrei.
49: Claudio sposa Agrippina.
50: Claudio adotta il figlio di Agrippina, Nerone. Morte di Pirro III di Kanata, era diventato vecchio ed era manipolato da suoi ministri romani, e così firma il testamento che concede in eredità a Roma tutto il suo regno e il suo tesoro. I Romani prendono possesso delle grandi città del Kanata e il proconsole si insedia nel palazzo di Eraclea, diventato il vero centro del paese, l’antica capitale Iperborea non é più che un grande porto con monumenti ma senza potere, solo l’Herôon di Pitea porta ancora i re a visitare la città. Le città greche sono malcontente, ma ormai i Romani sono i padroni e gli unici clienti con cui fare commercio, più ad ovest l’antico regno di Eritrea é meno favorevole ai Romani. Ancora di meno che con il regno di Pirro III, l’Eritrea ha visto rinascere il sentimento nazionale, gli Eritrei tornano a sentirsi pellirosse e l’esercito locale é in gran parte composto da mercenari nomadi dell’ovest. Dunque la tensione cresce.
Resti del grande Herôon di Pitea ad Iperborea (foto di Perchè No?)
54: morte improvvisa e sospetta di Claudio, Nerone diventa imperatore.
55: il figlio naturale di Claudio, Britannico, é assassinato. Chi é il colpevole, Nerone o Agrippina?
59: Ribellione dell'Eritrea: il figlio naturale di Pirro III, Alessandro, prende il potere in Eritrea e ne caccia la guarnigione romana, si dà il nome di Hiawatha III, l’antico regno d’Eritrea é in ribellione, però i Greci di Kanata non lo seguono.
60: il generale Svetonio Paolino, mandato in Hiberni,a pacifica l’isola e fonda la città di Domitiana, poi é chiamato in emergenza in Gallia Britannica dove é scoppiata la ribellione di Boudicca, riesce a d annientare i ribelli Iceni ma la regina nemica fugge nel paese dei Pitti, ancora in gran parte libero. Fonda la colonia di Camulodunum. Però nello stesso anno é mandato da Nerone in Eritrea; uno dei suoi luogotenenti, Agricola, sarà colui che riuscirà a pacificare l’insieme delle isole britanniche, finirà per raggiungere l’estremo Nord del paese dei Pitti dove troverà le spoglie di Boudicca che si è appena data la morte.
61: Svetonio Paulino sbarca ad Iperborea e riorganizza le legioni locali, prima di tutto prova ad assicurarsi la fedeltà delle tribù ad est del Mississippi dove la maggio parte delle operazioni militari si svolge nell'anno seguente. Nello stesso tempo Hiawatha III chiama le tribù nomadi in suo soccorso.
63: Nerone firma la pace con i Parti. In Eritrea, battaglia di Alessandria delle Pianure, l’esercito romano sconfigge l’alleanza eritrea di re Hiawatha III, ma quest’ultimo riesce a raggruppare le sue forze e sconfiggere la legione che provava a prendere Eritrea. Hiawatha III adotta una tattica di terra bruciata e di imboscate per rallentare Svetonio Paolino nella sua avanzata verso Eritrea.
64: Grande incendio di Roma, prima persecuzione dei Cristiani.
65: Seneca é costretto al suicidio, inizio del potere assoluto di Nerone. La totalità del paese eritreo é sotto controllo romano, le tribù barbariche dell’ovest sono state respinte oltre il Mississippi. Hiawatha III é assediato nella sua capitale, dopo sei mesi di assedio decide di arrendersi dietro la promessa di non toccare la popolazione cittadina. Sarà mandato a Roma e strangolato nel tempio di Giove. È la fine del regno d’Eritrea e la nascita della provincia d’Eritrea Maior. Nei due anni seguenti Svetonio Paolino organizza la provincia, ricostruisce le città e le campagne, fa erigere anche una serie di forti lungo il Mississippi per sorvegliare le tribù. La sua clemenza verso gli Eritrei (al contrario degli ordini di Nerone) lo farà rispettare da tutto il continente. Alcuni anni dopo é costruito ad Agrippina il tempio del culto imperiale, vera sintesi delle opere romane, greche ed eritree: questo stile eritreo si diffonderà su tutto il continente e in alcuni esempi a Roma.
66: Ribellione ebrea in Palestina, il generale Flavio Vespasiano é mandato a domarla. Lo stesso anno le tribù Kaddos del deserto a Nord del regno olmeco si unificano, fondano la città di Tejas (che nella loro lingua significa “amico”) e crea un regno tributario degli olmechi che giunge fino al Mississippi e alla frontiera romana, il popolo vicino Wichita si federa al nuovo gruppo. In quest'epoca sembra che la potenza del grande ahau olmeca cominci ad indebolirsi di fronte al potere dei grandi principi guerrieri e di Ah Kin (gran sacerdote di Tlaloc)
67: Nerone ordina la costruzione di un canale a Corinto, e per questo chiede degli ingegneri neoetruschi dalle province eritree, però questo canale, troppo difficile da scavare, non sarà mai completato. Lo stesso anno il Romano di Florida Caio Bellicio Natale inizia il suo grande viaggio nell’impero olmeco. Questo avventuriero percorrerà segretamente (travestito in Olmeco e con la faccia dipinta di rosso) l’impero per 10 anni, fornendo al suo ritorno un racconto inedito delle meraviglie dell’impero: le piramidi, i guerrieri animali, i templi, le foreste vergini, una fauna e una flora incredibili e i sacrifici umani, tutto questo sarà annotato nel suo libro la “Forma Olmeca”, un racconto quasi enciclopedico che sarà ripreso a grandi linee da Plinio nella sua “Storia Naturale”, e sarà uno dei grandi best-seller del mondo romano.
68: Vindice in Gallia e Galba in Spagna si ribellano contro Nerone, Galba é nominato dal Senato imperatore. Abbandonato da tutti, Nerone trova la sola via d'uscita nel suicidio.
69: l’armata romana di Germania si ribella e proclama imperatore il suo legato Vitellio, a Roma i pretoriani assassinano Galba e innalzano il loro capo Otone alla porpora imperiale. Però Otone sarà vinto a Bedriaco dalle truppe di Vitellio e si suiciderà. Ad Alessandria Flavio Vespasiano decide di lanciarsi nella corsa alla porpora e si ribella, quasi nello stesso momento Svetonio Paolino si proclama imperatore a Eraclea in Eritrea. Vespasiano sconfigge le truppe vitelliane e prende Roma, Svetonio Paolino é dichiarato nemico pubblico. Quest’anno terribile sarà chiamato “l’anno dei cinque imperatori”.
70: Tito, figlio di Vespasiano, sbarca in Kanata con un esercito, la battaglia contro Svetonio Paolino (tradito da numerosi ufficiali comprati da Tito) si svolge vicino alla piccola città di Nea Faselide, Pauolino é sconfitto ma riesce a fuggire, si suiciderà poco dopo a Eritrea, pianto dall’intera popolazione. Tito si mostra magnanimo, non cerca di vendicarsi, riorganizza le province, cambia i legati delle legioni, conferma le città nei loro diritti e poi torna a Roma dove si svolge il suo trionfo. Subito dopo torna in Palestina per porre fine all’assedio di Gerusalemme (dimenticata davanti a eventi più importanti).
71: Presa di Gerusalemme e distruzione del tempio di Yahwè, a Roma costruzione dell’arco di Tito (finito tra l'80 e l'85) dove sono rappresentati il suo trionfo eritreo e la sua entrata in Eraclea.
74: Tito e Vespasiano censori, fanno entrare in massa le élite romane e eritree d'Iperborea nel Senato. La cittadinanza di diritto latino é concessa a tutte le città di Spagna e di Eritrea (il nome comincia a ricoprire l’insieme dei possessi romani d’oltreoceano, la parte Centrale é chiamata Olmechia e il Sud Amazzonia).
77: l’impresa catastale di Eritrea é finita, l’insieme dei possessi romani del continente sono divisi e centuriati per facilitarne la colonizzazione.
79: Morte di Vespasiano, Tito diventa imperatore; lo stesso anno Pompéi ed Ercolano sono distrutte dall’eruzione del Vesuvio.
80: Tito inaugura il Colosseo a Roma, inaugura anche il Grande Canale in Eritrea che collega quasi tutte le grande città eritree, questo progetto iniziato da Caligola é stato fermato più volte dalle guerre e dalla mancanza di denaro, però questi ultimi dieci anni sono stati sufficienti per completare quella ché sembra l’ottava meraviglia del mondo. Sarà chiamato Canale Flavio. Con questa nuova rete di canali il commercio eritreo si sviluppa in una misura sconosciuta, i trasporti diventano più facili, alla fine del secolo l’economia eritrea supererà quella riunita delle Gallie, della Spagna e dell’Italia. La popolazione delle province eritree supera o 10 milioni di abitanti.
81: Morte di Tito, suo fratello Domiziano diventa imperatore.
Il continente iperboreo alla morte di Tito
85: Domiziano inizia la guerra contro i Daci oltre il Danubio, la guerra é difficile e la vittoria sfuggea a Domiziano. Quest’ultimo invia una flotta militare verso la repubblica neocartaginese per farle riconoscere l’autorità imperiale. Nuova Cartagine accetta, ma questa autorità rimarrà del tutto nominale: la città si sente al sicuro così a Sud, la via terrestre attraversa il deserto, impossibile per un esercito passare di lì e la via marittima é sorvegliata, i Neopunici pagano il tributo come prima, ma se la situazione peggiora minacciano Roma di fermare il commercio dell’avorio, degli schiavi e sopratutto delle belve del circo.
89: Dopo il tentativo di ribellione del legato Saturnino in Germania, Domiziano diventa sempre più paranoico, negli anni seguenti inizierà a far assassinare gli oppositori o le persone che non gli piacciono, alla fine sarà considerato un nuovo Nerone.
92: Domiziano ottiene infine la grande vittoria che aspettava: incarica il suo proconsole eritreo di conquistare il regno di Tejas, alleato degli Olmechi. Con la presa della città e la creazione della provincia di Olmechia Tejana inizia la Terza Guerra Olmeca.
93: il grande Ahau Ah Xupan
(HL un re maya di Mayapan) mobilita gli eserciti dei grandi principi olmechi e
si lancia all'attacco, però Domiziano ha deciso di non correre rischi in quest'impresa: sono le 10 legioni di tutte le province eritree con i loro
socii che affrontano l’esercito olmeco a Tejas. Per la prima volta nella sua storia l’esercito olmeco é sconfitto (le guerre locali tra principi lo
avevano già indebolito); Domiziano, al contrario di Pompeo non vuole diminuire
l’umiliazione del re olmeco, lo costringe ad inginocchiarsi davanti a lui e gli impone
un trattato umiliante: il Tejas é ridotto a provincia, i Romani possono avere
libera circolazione in tutto l’impero e sono liberi di stanziarsi dove vogliono, il
figlio del re sarà mandato a Roma come ostaggio. Domiziano con questa battaglia
si fa dare il nome di Olmechiano ed organizza
il suo
trionfo a Roma. Economicamente la provincia di Tejas darà ben pochi profitti, salvo un po'
di olio di pietra per le lampade.
L'anno dopo a Tula scoppia una ribellione popolare,
il grande Ahau Ah Xupan é bloccato nel suo palazzo e morirà nell'incendio. La città
é preda dei grandi principi, Ah Kin di Tlaloc si proclama protettore
dell’impero in nome del dio e scatena la guerra contro gli altri grandi
principi:
inizio della Grande guerra civile olmeca.
96: Domiziano é assassinato, il Senato sceglie il vecchio Nerva come imperatore.
97: Nerva per conservare la pace adotta il generale Traiano e ne fa il suo erede. Traiano era il proconsole che ha conquistato Tejas e concepito la futura vittoria sugli Olmechi.
98: Morte di Nerva, Traiano imperatore.
100: Traiano riorganizza le legioni d’Eritrea: riduzione del numero delle legioni, però sono stanziate meglio, sorvegliano sopratutto il Sud olmeco e il Mississippi. Non ci sono legioni nell’interno, il Kanata, l’Eritrea Etrusca, l’Eritrea Silvana e la Florida, al contrario delle province di Eritrea Major, Eritrea Planum, Mississippi e Tejas. La provincia Insulare é protetta da una flotta stanziata a Colonia Veneria, ci sono solo truppe locali nella provincia di Aquilina. Il comando supremo di queste legioni é stanziato a Forum Augusti (ex Forum Lepidi) sul Mississippi. È in quest'poca che le prime comunità cristiane sorgono nelle città di Porto Mississippianus, Nova Volsinii, Manhattos e Iperborea.
101: Traiano invade la Dacia.
102: Traiano avvia progetti di ampliamento del porto di Ostia e del porto di Manhattos, del quale vuole fare la porta dell'Eritrea.
105: seconda guerra dacica.
106: Annessione del regno di Arabia Petrea. Fine della conquista della Dacia, il re Decebalo si suicida. Inaugurazione del grande foro imperiale di Eraclea Augusta.
113: Inaugurazione del Foro di Traiano a Roma e della colonna Traiana che celebra le vittorie daciche.
114: Traiano dichiara guerra al re partico Osroe per riprendere l’Armenia. Le guerre contro i Parti sono sopratutto causate dal controllo dell’Armenia e dei fiumi Tigri ed Eufrate, però le ambizioni di Roma verso l'oriente sono meno forti in questa Timeline: essa compra seta e altri prodotti orientali di lusso ma li scambia con prodotti eritrei, tabacco, pelli, schiavi, cotone, mais, giada, piume e pappagalli: in questa Timeline la bilancia commerciale di Roma é positiva e non si rovina in guerre e lussi orientali, il sogno orientale romano diventa dunque meno ossessivo.
115: Rivolta generalizzata degli ebrei dell’oriente romano, anche in Iperborea si registrano alcuni moti nelle comunità ebree locali.
116: Traiano prende Ctesifonte, la capitale partica, e riduce la Mesopotamia e l’Assiria a province: massima estensione dell’impero romano.
117: Morte di Traiano, Adriano si fa riconoscere come suo erede legittimo. Evacuazione della Mesopotamia e dell'Assiria.
123: Adriano firma la pace con il re partico Osroe.
127: Adriano viaggia in tutte le province dell’impero, sbarca a Iperborea e percorre tutto il Nuovo Mondo fondando nuove città e iniziando un nuovo periodo di fioritura delle arti, soprattutto dell’architettura. Portus Mississippianus è ribattezzato in suo onore Aelia Caesarea, Eritrea diventa Eritrea Hadriana. Il grande porto di Manhattos é ormai finito e su un'isoletta alla sua imboccatura fa costruire un grande colosso, che rappresenta il Genio di Adriano rappresentato come una donna che regge una fiamma e con una corona di raggi solari. I Manhattani la chiamano ben presto Domina Libertas in riferimento a tutti i privilegi concessi loro da Adriano. L’imperatore fa anche ampliare le difese del limes mississippianus, il cosidetto Vallo Adriano.
131: Nuova ribellione ebraica in Palestina ad opera di Simone Bar Kochba.
132: Adriano torna dall’Iperborea.
135: Riconquista di Gerusalemme, fine della ribellione ebraica a condizioni durissime: Gerusalemme diventa Aelia Capitolina e il popolo ebreo é disperso in tutto l’impero (gli è vietato di entrare in Gerusalemme), la cosiddetta Diaspora. In Iperborea, costruzione della prima chiesa cristiana ad Alessandria di Eritrea, un piccolo edificio poco appariscente ma é il primo del genere.
138: Morte di Adriano, Antonino Pio imperatore.
Statua di Antonino Pio nella città di Eritrea
140: inizio delle migrazioni dei Goti, partiti dalla Scandinavia.
141: il principe di Teotihuacan, B'alam Ya Acal (HL un re Maya), si proclama Halach Uinic ("capo degli uomini") di tutti gli Olmechi. Dopo un secolo e mezzo di lotte interne la civiltà olmeca é in rovina, e Tula, presa e ripresa decine di volte, non é più che un villaggio fatto di rovine. A Sud le prime città Maya hanno raggiunto l'indipendenza e lottano tra loro, sopratutto Tikal e Uaxactun. A Tikal regna il fondatore della linea reale, Siyaj Chan K'awil Chak Ich'aak. In Messico le nazioni Zapoteche, Mixteche e Totoneche hanno ritrovato la loro indipendenza e fondano dei regni separati. Tra questi Stati il regno di Teotihuacan é il più potente, mostra ancora un barlume di quella che era la grandezza olmeca, conoscerà una grande fioritura fino al V secolo. Nella città sono costruite delle piramidi gigantesche e dei templi maesteosi. Il regno di Teotihuacan riprenderà alla fine del secolo l’egemonia sul mondo olmeco, ma senza riconquistare tutti i nuovi regni. Come prima i Romani sono esclusi dal territorio, non per ordine del re ma sono odiati come distruttori dell’impero, e qualunque olmeco sogna di punirli. Decadenza degli empori di Castro Apustio e Castro Pompeiano.
142: per stimolare l’economia dell’impero sul modello eritreo, Antonino decide di finanziare la costruzione di canali in Europa e Africa, il Canale Antonino che collega il Rodano alla Garonna (evitando cosi il viaggio attorno alla Spagna), il Canale Aelio tra Rhno e Danubio, il Canale Gallico tra Rodano e Reno, i canali idrologici d’Africa per irrigare il deserto. Solo fallimento è il famoso canale d’Arabia che doveva collegare il Mediterraneo al mar Rosso, ma le difficoltà e la morte dell’imperatore (oltre al bisogno di denari da parte di Marco Aurelio) faranno abbandonare il progetto. Tutti questi canali sono opera degli esperti etruschi di Iperborea.
155: in quest'epoca che le pianure desertiche dell’ovest eritreo vedono arrivare emigrati fuggiaschi dalle guerre interne olmeche, oltre ai movimenti di popolazione e alle guerre locale che ne risultano, inizia una vera inculturazione del Nord alla civiltà olmeca e la presa di coscienza delle ricchezze romane ad Est.
161: Morte di Antonino Pio, durante il suo regno l’impero conosce un'era di pace e di prosperità, rimarrà nelle memorie come l’imperatore dell’apogeo dell’impero. Marco Aurelio imperatore in associazione con Lucio Vero.
162: Lucio Vero in Siria per lottare contro i Parti, Marco Aurelio manda un’ambasciata al re di Teotihuacan per riaprire i porti romani d’Olmechia, ma é un fallimento: il re di Teotihuacan fa giustiziare gli ambasciatori e invade il regno di Tejas, occupando senza difficoltà la capitale, subito dopo lancia un’offensiva contro il limes Mississippianus. Quarta Guerra Olmeca.
166: con l’aiuto del generale Avidio Cassio, Lucio Vero entra a Ctesifonte e firma la pace con Vologese di Partia. I Teotihuacani sono riusciti ad oltrepassare il Mississippi, le truppe coloniali esauste (la maggior parte delle legioni sono in Europa e Siria) ripiegano, Aelia Caesarea e Rufia sono occupate, la ritirata diventa un disastro e il re olmeco entra da trionfatore a Florida nel 166. Nelle isole le piccole flotte aristocratiche olmeche distruggono in successive battaglie la flotta romana di Colonia Veneria.
167: epidemia di peste nel mondo romano, l’Eritrea ne rimane immune. A Tuscania Vipsania il cristiano Attico diventa vescovo della città, sarà una figura dominante della comunità cristiana eritrea.
172: Marco Aurelio sulla frontiera danubiana per respingere un invasione marcomanna, impone la pace ai popoli danubiani.
175: Usurpazione fallita di Avidio Cassio in Oriente.
177: Nuova guerra contro i Marcomanni e Quadi.
180: Morte di Marco Aurelio, suo figlio Commodo abbandona le conquiste danubiane di suo padre e firma la pace. Nello stesso anno i primi Goti si stanziano sul Mar Nero.
183: la provincia di Aquilina é ridotta solo alla città omonima che costruisce delle mura difensive contro le truppe indigene originarie dei territori ex-olmechi, in questo momento ancora in piena anarchia. In Britannia le isole di Hibernia, Eirene e Thule sono abbandonate dalle truppe romane ed organizzate in poteri locali (negli anni seguenti la Scozia sarà poco a poco lasciata a se stessa, troppo costosa da controllare)
185: Fioritura economica di Palmira, in Africa la repubblica neopunica conosce la sua massima estensione territoriale e il suo apogeo economico, anche le città dell'Amazzonia sono in ascesa.
192: Commodo diventato paranoico é assassinato da una congiura di palazzo. Pertinace imperatore.
193: Pertinace é assassinato dai pretoriani, inizia la guerra civile: Didio Giuliano si proclama imperatore a Roma mentre le legioni d’Illiria scelgono Settimo Severo e quelle di Siria Pescennio Nigro, in Brittania é Clodio Albino a vestirsi della porpora. Non ci sono candidati alla porpora in Eritrea: gli ufficiali locali sono quasi sempre vecchi e tranquilli, mandati in queste province per concludere la loro carriera in un posto piacevole. Non ci sono combattimenti oltreoceano.
197: Settimo Severo sconfigge Albino nella battaglia di Lugdunum: era il suo ultimo rivale, la guerra civile é finita e Settimo Severo é riconosciuto da tutti. Lo stesso anno lo scrittore cristiano Tertulliano inizia a scrivere l’"Apologetica", ma ben presto sarà esiliato dall’Africa e mandato a Nuova Utica, dove diventerà vescovo della comunità cristiana e la maggior autorità morale in essa. Subito dopo la sua vittoria, Severo si lancia contro i Parti e li sconfigge, creazione della provincia di Mesopotamia.
205: Iniziano le razzie dei popoli nomadi del deserto dell’ovest eritreo, Tejas é saccheggiata durante un attacco notturno. Questi popoli sono stati travolti dalle migrazioni di fuggiaschi olmechi nel corso del secolo precedente, la crescita demografica e il caos tra le nuove e antiche tribù provoca queste razzie verso un paese ricco, le tribù vogliono percorrere le ricche pianure ad Est del Mississippi. Benché non ci sia guerra la situazione diventa preoccupante e il dux dell’esercito locale invoca l’intervento imperiale.
211: Settimo Severo sbarca a Aelia Caesarea, guida le operazioni contro i nomadi e ricostruisce Tejas, la minaccia nomade é respinta per il momento. Firma un trattato con il re di Teotihuacan, ma sulla via del ritorno, prima di imbarcarsi a Manhattos, si ammala e muore poco dopo. Suo figlio Caracalla, rimasto a Roma, diventa imperatore dopo aver fatto uccidere suo fratello e rivale Geta.
212: Constitutio Antoniana: tutti gli abitanti liberi dell’impero diventano cittadini romani.
217: Assassinio di Caracalla in Mesopotamia, Macrino si fa nominare imperatore.
Il continente iperboreo alla morte di Commodo
218: i fedeli alla casa dei Severi innalzano alla porpora il giovane Elagabalo, morte di Macrino in battaglia.
222: Elagabalo, tra gli imperatori più odiati e strambi, é assassinato; suo cugino Alessandro Severo diventa imperatore.
224: in Partia la dinastia Arsacide é rovesciata dalla famiglia persiana dei Sassanidi. Invaderanno l’impero romano e saranno respinti solo nel 232.
235: l’esercito mette a morte Alessandro e proclama imperatore un soldato chiamato Massimino, originario della Florida.
237: il vecchio Gordiano, proconsole dell’Eritrea Etrusca, tenta di proclamarsi imperatore con il sostegno di suo figlio, però l’esercito con base a Forum Augusti non lo sostiene e lo mette a morte, approfittandone per prendere e saccheggiare Manhattos. A Roma il Senato aveva riconosciuto troppo in fretta i Gordiani, per difendersi contro Massimino elegge Pupieno e Balbino alla porpora. Massimino muore durante l’assedio di Aquileia, assassinato dai suoi soldati.
238: Pupieno e Balbino sono assassinati, Gordiano III prende il potere, fa sciogliere l’esercito eritreo e restaura Manhattos. Nello stesso anno i Goti oltrepassano il Danubio e invadono la Mesia, per respingerli Gordiano accetta di pagare un tributo: ormai le razzie saranno quotidiane. Per vendicarsi, Gordiano III fa giustiziare il dux dell’esercito eritreo ed abolisce le legioni locali, le province eritree si ritrovano indifese.
242: Gordiano decide di evacuare il Bosforo (la Crimea) e lo abbandona agli Ostrogoti.
244: Filippo l’Arabo diventa imperatore, firma una pace con i Persiani per volgersi al fronte danubiano.
245: Tentativo di invasione degli Hohokam, un popolo che sapeva costruire canali e conosceva l’agricoltura. Essi cercano terreni migliori e diventano un grande pericolo che le milizie locali avranno difficoltà a respingere, le razzie sono quaotidiane e le città del Mississippi decidono di armare i loro cittadini o di pagare un tributo.
249: Rivolta del generale vittorioso Traiano Decio, che sconfigge Filippo a Verona.
250: grandi persecuzioni anticristiane di
Decio.
Il regno degli Zapotechi
ritrova la sua indipendenza. Questo stato teocratico centrato sul culto di Pitao
(dio della pioggia) si unirà attorno alla dinastia degli Zaachila
della città di Teozpotlàn, che diventa
capitale. Il regno degli Zapotechi (si
chiamano “popolo delle nuvole”) rimarrà indipendente fino all'inizio dell'VIII secolo.
Non sarà mai sottomessa dal regno di Teotihuacàn.
251: Disastro di Abrittus: Decio muore combattendo i Goti. In Mauretania le tribù berbere si ribellano, la provincia di Mauretania Tingitana é ridotta alla città di Tingis sulle colonne d’Ercole.
252: Primo tentativo cristiano di portare la nuova fede nei regni olmechi, é un fallimento totale: i missionari sono sacrificati sulle piramide di Teotihuacan.
253: invasione dei Franchi e degli Alamanni in Gallia, Valeriano é innalzato alla dignità imperiale.
254: Davanti alle difficoltà alla frontiera mississippiana, Valeriano decide di ricostituire l’esercito eritreo abolito da Gordiano III, le razzie nomadi sono respinte ma non fermate, nel 255 i Romani respingeranno un’invasione di Anasazi e Hopi.
260: Offensiva del re persiano Shahpur I in Oriente, in battaglia riesce a fare prigioniero l’imperatore Valeriano. Questo episodio rappresenta un trauma per l’impero che firma la pace, Gallieno imperatore. I Romani avevano meno interessi in oriente, ma le ambizioni sassanidi di restaurare lo splendore achemenide causa delle guerre a ripetizione. Il principe di Palmira riesce a respingere i Persiani e prende il controllo della totalità dell’Oriente romano mentre in Eritrea il generale Postumo prende il potere e fonda il cosiddetto “Impero delle Eritree”. Afferma di essere un discendente di Eracle III il Grande (ma è poco probabile). Postumo é un usurpatore ma avrà il merito di essere un comandante efficace e di avere protetto il suo regno contro le razzie dei popoli del deserto.
267: i Goti saccheggiano la Tracia e la Grecia.
268: Gallieno é assassinato.
269: l’imperatore Claudio il Gotico sconfigge in una grande battagli i popoli gotici ma muore poco dopo. Aureliano imperatore.
271: i Romani evacuano definitivamente la Dacia, la provincia é persa per l’impero. Roma si cinge di una nuova cinta di mura per proteggersi dalle invasioni. Nel stesso tempo Aelia Caesarea, Rufia, Eritrea e Forum Augusti sono ricostruite attorno a piazzeforti, centri contro le razzie occidentali. In Oriente, usurpazione di Zenobia. Palmira finisce per essere presa e la sua indipendenza ha fine.
274: Spedizione iperborea, Aureliano sbarca in Kanata e sconfigge Tetrico, ultimo successore di Postumo, morto nel 269. L’imperatore eritreo é sconfitto e Aureliano reintegra le province eritree nell’impero senza saccheggiare troppo queste province, infatti il Kanata e la penisola Florida sono ancora intatte, le isole al Sud subiscono la pirateria dei piccoli stati olmechi della costa e Nuova Utica é stata saccheggiata nel 251.
275: su decisione imperiale l’esercito eritreo deve ripiegare dietro il Limes Mississippianus, la provincia di Tejas é abbandonata, nel decennio seguente cadrà nelle mani del re di Teotihuacan. Nella stessa epoca Thule non si riconosce più come parte dell’impero, rifiuta di pagare le tasse (non ci sono guarnigioni, sull’isola c'erano solo delle truppe di polizia locale) e le sue città proseguono una vita tranquilla lontane dalle invasioni.
280: Bahram II di Persia firma una pace duratura con Roma: la Persia si è stancata delle guerre, il paese é esausto.
283: Hohokam, Anasazi e Hopi si lanciano di nuovo contro il Limes che li lascia passare in diversi punti, Rufia é saccheggiata e alcune tribù nomadi rimangono nelle pianure di Eritrea, facendo tornare la zona al modo di vita nomade dei cacciatori di bisonti.
284: Diocleziano é proclamato imperatore dall’esercito.
286: Massimiano diventa co-Augusto, usurpazione fallita di Carausio in Britania, la Sfugge scappa al controllo romano.
292: Primi esempi di scrittura latina nelle città Maya, la scrittura maya sparirà alla fine del secolo successivo.
293: Diocleziano fonda il meccanismo della Tetrarchia: due Augusti e due Cesari, loro eredi, incaricati della difesa dell’impero in un luogo ben definito, il Cesare Costanzo é mandato in Eritrea per respingere i nomadi occidentali.
298: il cesare Galerio annette l’Armenia all’impero.
299: Missione di Orosio a Teotihuacan, anche se non é ben accolto e deve nascondersi riesce a far nascere la prima comunità cristiana olmeca tra gli schiavi.
303: Grande persecuzione di Diocleziano: un gruppo di cristiani decide di mettersi al sicuro e organizza una spedizione verso il Sud, oltrepassa Melqart e si stanzia su una baia stupenda e mai visitata, chiamando il suo insediamento Cristiania (ma ben presto sarà chiamata Ianuaria). Questa impresa é la più conosciuta, ma altre comunità approfittano per isolarsi del grande Nord ghiacciato lontano dalle autorità romane che hanno quasi abbandonato alle tribù inuit pacifiche questo territorio vuoto. Cosi nasceranno le città-monasteri del Nord come San Giovanni o Tertulliana.
304: Guerra civile a Nuova Cartagine: per dieci anni la maggioranza nera della popolazione delle città e delle campagne prova a conquistare il potere contro l’aristocrazia semita del Senato. Il Senato sconfigge i ribelli ma deve concedere la cittadinanza a tutti gli abitanti sul modello della costituzione antoniana, Nuova Cartagine diventa infine un vero Stato africano.
305: Diocleziano rinuncia al potere, si ritira in pensione con il suo collega Massimiano, Costanzo e Galero diventano Augusti. Nello stesso anno i vescovi eritrei riuniti a Tuscania disputano su un oscuro dettaglio di teologia, il vescovo Venanzio é scomunicato, e la sanzione provoca la nascita di una vera eresia e divide tutta la Chiesa eritrea. I Venanziani hanno una visione del cristianesimo diversa e più vicina al popolo: il buon cristiano secondo loro é povero e deve vivere lontano dalle città corruttrici. Questa ideologia sarà una delle causa del declino demografico delle città eritree, e inoltre provocherà tensioni sociali (ribellione di Nuova Capua, domata nel sangue nel 315).
Il continente iperboreo durante la Tetrarchia
306: Morte di Costanzo, suo figlio Costantino si fa proclamare imperatore a Forum Augusti contro le leggi della tetrarchia, prendendo possesso delle province eritree. Saputa questa notizia, Massenzio, figlio di Massimiano, prende il potere a Roma.
307: il re di Tejas, autonomo da Teotihuacan in questo momento, si converte al cristianesimo, é il primo regno a essere ufficialmente cristiano (e il primo tra gli Olmechi per alcuni secoli), però ciò dura poco: il re Puuc di Teotihuacan riprenderà l’autorità sul Tejas e farà massacrare i cristiani.
311: Galerio autorizza il culto cristiano.
312: Battaglia di Ponte Milvio: Costantino sbarcato in Gallia diventa l’unico imperatore d’Occidente., l’anno successivo è Licinio a riunire tutto l’Oriente romano.
313: Editto di Milano, la religione cristiana é autorizzata e libera in tutto l’impero.
318: Dopo essere stato un fedele del culto di Mithra e di quello di Tlaloc, Costantino si volge verso il cristianesimo, e mostra una grande intelligenza politica facendo favori ai suoi sacerdoti: così concede ai vescovi un’autorità giuridica sugli altri cristiani. In Egitto nasce l’eresia ariana.
320: il namco maya Yat-Balam fonda la città di Yaxchilàn.
324: Battaglia di Crisopoli: Costantino sconfigge Licinio e diventa l’unico imperatore di Roma. Costantino inizia i progetti di costruzione di una nuova capitale sul luogo dell'antica città di Bisanzio.
325: Concilio di Nicea, l’arianesimo e il venanzianesimo sono condannati e dichiarati eretici.
330: Costantino inaugura la nuova Roma: Costantinopoli.
331: in Iperborea, le violenze dei venanziani sono la causa della chiusura di numerosi templi pagani, come il tempio-faro di Tritone a Aelia Caesarea. Ad Iperborea il tempio di Poseidone e convertito in chiesa: la copia dell’antico tempio di Artemide ad Efeso sarà uno dei templi romani meglio conservati della storia.
332: trionfo di Costantino II, figlio di Costantino, contro i Goti. La minaccia gotica è respinta per lungo tempo. L’anno successivo respinge gli Anasazi dalle pianure.
335: é dedicata la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.
336: In questi anni le prime missioni cristiane provano a cristianizzare le tribù nomadi dell’ovest, falliscono per la maggior parte ma le missioni venanziane hanno meno perdite (di fatto la loro fede può coniugarsi meglio di quella cattolica con i popoli nomadi).
337: Morte di Costantino, che si era fatto cristiano poco prima di morire. L’impero é diviso tra i suoi figli: Costante riceve l’Occidente, Costanzo II l’Oriente e Costantino II l’Eritrea: prima divisione tripartita dell’impero.
340: Regno di Puuc a Teotihuacan, massima estensione del regno, la città vive un età d’oro e conta più di 200.000 abitanti.
341: Rispettando le decisioni del padre, Costantino II conferma con l’editto di Forum Augusti i diritti della Chiesa cristiana cattolica e prosegue le persecuzioni contro i Venanziani.
350: mentre Ulfila
traduce la Bibbia in gotico, il monaco Danagoweda la traduce in eritreo e
in diversi dialetti dell’ovest; i missionari introducono anche la scrittura nelle
pianure occidentali. In questo anno l'Augusto Costante é assassinato da Magnezio
che prende il potere, quest’ultimo lancia l’offensiva verso Oriente contro
Costanzo II. Alleanza tra Costantino II e Costanzo II.
È in quest'epoca che inizia il periodo classico della
civiltà Maya. Le città maya indipendenti da
tanto tempo conoscono un periodo di notevole sviluppo, la civiltà Maya
si distacca progressivamente dai modelli olmechi e non si può più parlare di
una sola civiltà. Quest'epoca sarà quella della nascita delle prime grandi città come Tikal o Uaxactun, e delle guerre tra loro sull'esempio
delle antiche città greche classiche. In quest'epoca i mercanti romani prendono
contatto con le città del Sud e firmano trattati commerciali, benché i Romani
preferiscano rimanere nei loro fondachi sulla costa piuttosto di penetrare
nella foresta ostile.
353: Costantino II e Costanzo II la spuntano, Costantino II sbarca in Gallia e la controlla con la Spagna e la Britannia. La situazione é tesa tra i due fratelli: cosa fare della pars occidentalis, come dividerla? Come diventare l’unico imperatore? Per sei mesi Costantino II a Treviri e Costanzo II a Milano aspettano un segno. A questo punto il re di Teotihuacan fa giustiziare gli ambasciatori mandati da Costantino II e invade il regno di Tejas, occupandone senza difficoltà la capitale. Approfittando dell’assenza dell’imperatore, lancia un’offensiva contro il limes Mississippianus. Quinta Guerra Olmeca.
354: i Teotihuacani sono riusciti ad oltrepassare il Mississippi, le truppe colonialei esauste ripiegano (la maggiore parte delle legioni sono in Europa e in Siria). Gli Olmechi marciano velocemente su Aelia Caesarea e Rufia, che sono occupate, la ritirata diventa un disastro e il re olmeco entra da trionfatore a Florida. Nelle isole le piccole flotte aristocratiche olmeche distruggono in successive battaglie la flotta romana di Colonia Veneria. La flotta si ritira a Nord e le isole sono occupate. A Sud, Aquilina é distrutta dagli alleati Maya di Teotihuacan. Quando viene a conoscenza di questo, Costantino II si muove, incontra suo fratello a Lugdunum e firma un trattato: Costantino II rinuncia all’impero metropolitano eccezion fatta delle isole di Thule e Britannia, sotto la sua protezione, e Costanzo II promette aiuto a suo fratello.
Moneta dell'Imperatore di Iperborea Costantino II
355: Costantino II sbarca ad
Iperborea, il suo impero é
ormai ristretto all’antico regno di Eracle III, al Sud gli Olmechi
organizzano le loro conquiste prima della grande offensiva. I cittadini Romani sono
dichiarati schiavi dei signori olmechi, il tempio di Domiziano a
Aelia Caesarea é raso al suolo. Re Puuc aveva anche il progetto di colonizzare
l’impero. Grande persecuzione contro tutti i cristiani, sacrificati nei templi
agli dei olmechi.
Nel territorio metropolitano, Costanzo II aveva mandato in fretta due
legioni con Costantino (non poteva fare di più in questo momento), ma decide di
ritardare la partenza del resto del corpo di spedizione per difendersi contro
un’invasione degli Alamanni.
356: Davanti alla situazione critica, Costantino II si allea con gli Hopi e gli Anasazi, e promette ai Venanziani di proteggerli contro i Cattolici. È dunque un esercito per metà romano e per metà nomade che si lancia contro l’esercito di Teotihuacan nella battaglia dei prati fioriti (è primavera). Dopo due giorni di battaglia il re Puuc deve ripiegare verso il Mississippi. La disfatta si muta in disastro quando i Cristiani iniziano una ribellione generale nelle città occupate. Dopo nove mesi di guerra, l’intero impero eritreo é liberato, eccezion fatta delle isole. La guerra prosegue nel Tejas.
357: Costanzo II ha mandato dei rinforzi per la flotta
romana, che riesce a riprendere a poco a poco le maggiori isole, mentre le piccole
isole che non sono più sicure rimarranno per sempre feudi personali di un
aristocratico-pirata olmeco. Costantino II e il suo
esercito, esausti per l’avanzata, si fermano al Fiume Magno e chiedono di incontrare Puuc II,
figlio di Puuc che si é suicidato poco prima. Durante le trattative, Puuc II
argomenta che
l’umiliazione inflitta da Domiziano é stata vendicata e che gli Olmechi possono
ormai pensare a una pace onorevole. Costantino II riprende la totalità delle
sue terre, eccezione fatta per Aquilina, distrutta e abbandonata. Il regno di
Tejas torna ad essere indipendente. La pace e l’amicizia sono ristabilite e i
mercanti romani potranno ormai fare commercio nell’impero, sotto protezione del re e rinchiusi nel loro
quartiere. Costantino II ha di che rallegrarsi,
ha salvato il suo regno e stabilito le condizioni della futura ricchezza nel commercio con Teotihuacan.
Nello stesso anno inizia a riorganizzare le province divise ormai in quattro settori
militari: Kanata, Eritrea, Mississippi e Isole. Decide anche di fondare una nuova capitale
sul modello di Costantinopoli, sceglie l’antica Filadelfia sui laghi.
Decide anche la tolleranza imperiale e l’uguaglianza tra
cattolici e venanziani, la cosiddetta pace delle Chiese:
la gerarchia venanziana riconosce l’autorità morale del Vescovo di Roma anche
se obbedisce al Metropolita di Manhattos che si è trasferito a
Filadelfia, la nuova capitale.
Ma soprattutto, Costantino II decide di mettere fine al
problema nomade e firma con Hopi, Hohokam e Anasazi degli accordi di foedus:
le tribù potranno entrare liberalmente nell’impero senza pagare tasse ed insediarsi
per una stagione o fondare città nella zona di Eritrea Planum (le loro
terre fuori dall’impero rimangono libere e proprietà solo dei nomadi); in
cambio devono compiere il servizio militare e giurare fedeltà all’imperatore. Negli
anni seguenti i nomadi cambiano poco a poco a contatto con i Romani. Vent'anni
dopo questi popoli otterranno di costruire città come capitali di popoli
semi-nomadi: Anasaziana, Hopipoli, Hohokamia; un secolo dopo questi popoli saranno totalmente
stanziali. formando piccoli regni
autonomi e fedeli all’impero guidati da un dux.
Con una grande cerimonia, Costantino e i capi di questi popoli diventano fratelli di
sangue, e nel futuro le tribù si sentiranno obbligate ad essere fedeli
all’imperatore. Le frontiere occidentali sono ormai sicure per secoli.
360: i capi dei tre grandi popoli nomadi si convertono
al cristianesimo venanziano che Costantino adotta lui pure nella stessa cerimonia.
Editto di Caesarea: i templi pagani sono chiusi o
convertiti in chiese,
sviluppo ufficiale di una doppia gerarchia ecclesiastica in Eritrea.
Nello stesso anno sale sul trono della città maya di Tikal Chak
Toh Ich’ak I il saggio. Tikal é ormai
indipendente da più di un secolo, é la più potente delle città Maya e il
maggio centro della civiltà Maya in quest'epoca. Il grande Halach Uinic (capo degli
uomini) sotto il suo regno vedrà nascere la storiografia maya, la sua
letteratura e i suoi inni religiosi. Questo regno
rimarrà nella memoria di Tikal come un età d’oro,
e difatti il palazzo del Re Saggio sarà conservato per secoli come
un luogo sacro.
361: Ribellione di Giuliano a Parigi, Costanzo II muore prima di scontrarsi con lui e sul letto di morte lo riconosce come suo successore.
362: leggi pro-pagane di Giuliano; proteste di Costantino II, però la ricostruzione dopo la guerra olmeca, il bisogno di denari e la stanchezza dell’Augusto (prima conosciuto come brutale e crudele, ora che è invecchiato si è fatto più pacifico) fanno sì che si distinterressi delle faccende dell’impero metropolitano troppe complesse quando c’é così tanto da fare in Eritrea.
363: Giuliano, proclamatosi Secondo Alessandro, decide di invadere la Persia ma muore davanti alle mura di Ctesifonte; il suo successore, Gioviano, deve firmare una pace umiliante. Le cose sono state rapide e Costantino II non é stato capace di aiutare gli ultimi membri della sua famiglia, anche perché la flotta eritrea non é stata ancora del tutto ricostruita.
364: Ribellione di Valentiniano I in Pannonia con suo fratello Valente. Morte di Gioviano, divisione dell’impero tra i due fratelli. Ritorno al cristianesimo dello Stato romano.
368: Valentiniano stabilizza la frontiera renana.
369: la Persia annette l’Armenia e Valente ottiene la vittoria e la pace contro i Goti.
370: Inaugurazione di Flaviopoli (ex Filadelfia), capitale dell’Impero Romano d’Eritrea. Costantino II si insedia nel palazzo imperiale e sente Messa nella nuova cattedrale di San Giacomo il Navigatore, sepolto ad Iperborea: i fedeli inizia a mescolare l’Herôon di Pitea alla tomba dell’Apostolo. È la prima delle cattedrali costruite attorno a una grande torre come gli antichi templi-fari, un modello che sopravivvrà e caratterizzerà il paesaggio delle città eritree. La città è adornata anche con un teatro gigantesco accanto al vecchio teatro greco (i Bizantini preferiscono il circo, i Romani l’anfiteatro, la passione degli Eritrei sarà il teatro). Nello stesso anno nomina co-Augusto suo figlio Liciniano.
373: Morte di
Costantino II, per fortuna gli rimane
solo un figlio che diventa imperatore di tutta l’Eritrea, Liciniano I. Già
a quest'epoca l’imperatore eritreo si preoccupa solo del suo mondo e non
vuole occuparsi dell’impero metropolitano in piena anarchia. Con Liciniano
inizia un'era di ricostruzione e di pace, l’impero eritreo non ha più nemici
diretti, Teotihuacan é preoccupata dall’agitazione dei suoi principi, i
nomadi sono diventati alleati fedeli. Non c’é più niente da preoccuparsi
nel Sud salvo un po di pirateria, problema eterno del mare olmeco; l’unica
spedizione militare di Liciniano sarà quella del 378 per sottomettere gli Inuit
e stanziarli nel Nord Kanata sul modello delle tribù nomadi dell’ovest:
gli Inuit iniziano a abitare delle città fondate dai cristiani.
Liciniano si occupa per la maggior parte di economia e commercio, fa adottare il
solido di Costantino I e sviluppa gli scambi con i paesi olmechi, mandando questi
prodotti (oltre al suo cottone e ai suoi cereali) verso l'impero metropolitano. I
cereali eritrei e la produzione (che è la più ingente dell’epoca) si trovano su
tutti i mercati dalla Gallia fino a Roma e Cartagine, ed anche sui mercati
costantinopolitani, con questi cereali numerose carestie di quest'epoca sono
evitate. Liciniano protegge anche le arti, costruendo chiese, abbazie e
palazzi imperiali nelle grandi città, incoraggia anche gli scrittori: sviluppo della letteratura
venanziana.
Al contrario dell’impero metropolitano, la pars hyperborea ha conosciuto
poche guerre devastanti, la più terribile é stata
quella olmeca, ma le razzie nomadi sono state localizzate sulle frontiere e
le usurpazioni sono state meno numerose come conseguenza dello statuto di fine
carriera tranquilla degli ufficiali eritrei, non ci sono state molte grandi figure
ambiziose), la maggior parte delle occupazioni della popolazione e delle élite
é rivolta verso il commercio e la costruzione delle infrastrutture, l’esercito
non é mai stato cosi potente e vitale (prima della guerra olmeca non c’erano più
state vere guerre straniere sul territorio da più di un secolo e mezzo). È per
tutti questi motivi che l’Impero Romano Eritreo é sempre stato socialmente e
politicamente più stabile.
La Pars oltroceanica durante il regno di Liciniano I
375: Fondazione ufficiale delle prime città
dei
popoli occidentali. Lo stesso anno muore Valentiniano I e gli Unni
sconfiggono gli Ostrogoti nell'attuale Ucraina: ciò provoca la migrazione in
massa dei
Goti.
In quest'epoca inizia una nuova migrazione verso l’impero
eritreo, davanti ai
pericoli della vita nelle Gallie e in Spagna l'élite senatoriale si rifugia in
Iperborea dove entra nel Senato di Flaviopoli e compra grandi proprietà
terriere, così la maggior parte della cultura classica rimarrà viva
dall'altra parte dell’oceano. Tra gli altri il poeta Ausonio si
trasferisce in quest’anno
a Flaviopoli e si mette al servizio dell’Augusto. L’emigrazione vede anche
insediarsi nei porti eritrei molti rifugiati ed emigrati meno ricchi, che
formano una nuova plebe miserabile. Però i Barbari non possono mettere piede in
Iperborea e
l’oceano rimane una barriera efficace, ci sono pochissimi barbari germanici da
questa parte dell’oceano.-
376: Il Senato della repubblica di Nova Carthago riconosce la religione cristiana come la religione della maggior parte dei cittadini, i templi pagani sono chiusi. Con questa decisione i Neopunici possono tornare nei porti romani dove erano stati cacciati l’anno precedente come pagani e spie. Il denaro viene prima di tutto a Nuova Cartagine!
378: disastro di
Andrianopoli, dove l’Augusto Valente muore sotto i colpi degli Goti.
Nello stesso anno muore Chak Toh Ich’ak I di Tikal, della
sua morte sospetta approfitta il nobile Siyah K'ak',
che massacra il resto della famiglia sacra del Saggio e usurpa il potere a Tikal; inizia
così una sanguinosa guerra civile tra l’usurpatore e il popolo
guidato dai sacerdoti. Siyah K'ak' finirà per suicidarsi. Gli anziani di Tikal
decidono di offrire la corona di piume a un aristocratico teotihuacano, Nun
Yax Ayin, che rialzerà la gloria di Tikal e la sua egemonia sulle altre
città Maya (questo episodio avvenne anche nella HL).
379: l’Augusto Graziano associa
il generale Teodosio all’impero e gli affida la pars
orientalis invasa dai Goti. Liciniano invia dall'Eritrea soldati romani e
guerrieri Anasazi, e li mette al servizio di Teodosio per la sua missione sacra.
Nun Yax Ayin di Tikal vince Uaxactun,
la principale città rivale di Tikal, e ne fa una città vassalla, le altre guerre
del grande Halach Uinic assicureranno a Tikal l’egemonia sulle città Maya per quasi due
secoli. Ma il suo peso religioso e culturale rimarrà per sempre.
380: Morte di Liciniano, gli succede il suo figlio unico (per metà Hopi) chiamato Costantino III.
381: Teodosio avvia le persecuzioni contro la Chiesa cristiana ariana, da parte sua Costantino III non si può permettere intolleranze tra cristiani, Venantiani e Cattolici sono troppo forti per essere dichiarati nemici dell’impero e di fatto l’Augusto preferisce appoggiare tutte le decisioni che portano alla pace religiosa.
390: trattato di amicizia tra Teodosio e il re persiano, divisione dell’Armenia tra di loro. Nello stesso anno il vescovo di Milano Ambrogio costringe Teodosio a umiliarsi davanti a lui per penitenza, dopo aver commesso una strage a Tessalonica.
392: Teodosio rimane unico Augusto dell’impero metropolitano dopo la morte di Valentiniano II. Nello stesso anno Teodosio vieta tutti i culti pagani che diventano illegali, la religione cristiana é religione di Stato. Costantino III manda un’ambasciata a Teodosio e i due imperi rinnovano l’alleanza e l’amicizia; per far piacere a Teodosio, Costantino III riprende l’interdizione dei culti pagani, fa chiudere l’oracolo di Pietra Gialla (però gli stranieri, sopratutto gli Olmechi, possono conservare la religione del loro Stato).
393: soppressione dei giochi pagani di Olimpia, chiusura dell’oracolo di Delfi.
394: Morte di Costantino III, al contrario dei due regni precedenti egli ha avuto due figli gemelli, Caio Licinio e Lucio Licinio, che diventano co-Augusti sotto i nomi di Licinio II e Licinio III. Il testamento di Costantino, al contrario della tradizione della sua famiglia, vieta assolutamente di dividere l’impero, però la rivalità tra i due esiste e la tensione cresce.
395: Morte di Teodosio e divisione dell’impero tra i suoi figli, Onorio nella pars occidentalis e Arcadio nella pars orientalis. I due fratelli dopo ampia discussione decidono di conservare lo status quo nella pars hyperborea, questa parte del mondo romano é molto più utile se stabile e pronta a vendere prodotti e cereali a un prezzo normale: i due Augusti stringono in questo senso trattati economici sui prezzi dei beni con Flaviopoli. La spartizione dell’impero diventa definitiva.
396: Colpo di stato di Caio Licinio, che conquista Flaviopoli e tutto l’impero in una sola notte. Lucio Licinio con due legioni Hopi riesce a scappare, però le sue forze sono deboli e l’insieme dell’impero é ostile alla guerra. Licinio II é riuscito a prendere il potere, lo appoggiano e sperano di veder sparire Licinio III. Quest’ultimo decide di andare in esilio nella speranza di potere tornare un giorno a prendere ciò che ritiene suo. Il principio dell’unità dell’impero é ben radicato nel cuore dei suoi abitanti.
Il mondo romano alla divisione dell’impero metropolitano tra Arcadio e Onorio
397: Licinio III occupa le isole di Thule, Hibernia e Britannia, si stanzia in un regno separato e suo fratello sembra volerlo dimenticare nella sua piccola isola. Licinio III va a incontrare Onorio a Ravenna, ma non riesce a trovare appoggi per la riconquista del suo trono.
400: la città neopunica di Melqart si rende indipendente dalla madrepatria africana, la città ha conquistato un territorio al Sud del fiume delle Amazzoni e lo ha popolato di africani, che si avventurano in spedizioni nella foresta e commerciano con le tribù locali. In gran parte sono dei tradizionalisti pagani emigrati da Nuova Cartagine, la loro repubblica conoscerà un'esistenza pacifica e poco appariscente, in rapporti pacifici con le tribù amazzoniche.
401: Il re dei Visigoti Alarico invade l’Italia e prende Milano, la corte imperiale occidentale si rifugia a Ravenna che diventa la capitale della pars occidentalis. I Visigoti saranno respinti dal generale vandalo Stilicone, comandante in capo di tutti gli eserciti d’Occidente.
406: il problema visigotico causa lo stato di guerra tra Occidente e Oriente, ma intanto Vandali, Alani e Svevi passano il Reno gelato e invadono le Gallie; da questo momento in poi i popoli germanici si stanziano nell’impero. Licinio III offre i suoi servizi a Onorio per aiutarlo a respingere i barbari, se non riesce a respingerli é riuscito a salvare qualche infrastruttura vitale, controlla le grandi vie e le città della Gallia; anzi de facto é lui a controllare la Gallia, salvo le zone occupate dai barbari.
408: Morte di Arcadio, Teodosio II è Augusto a Costantinopoli. In Occidente Onorio fa assassinare Stilicone.
409: i Vandali e gli Alani si stanziano in Spagna.
410: Alarico invade di
nuovo l’Italia, senza più alcun capo
militare da parte romana capace di respingerli, i Visigoti riescono a giungere a
Roma e a prenderla: la Città Eterna é saccheggiata per la prima volta dopo 800
anni. Stupore e disperazione in tutto il
mondo romano. La più importante reazione é quella di Caio Licinio, che é
colto da ictus e resta per metà paralizzato.
Nello stesso anno i mercanti romani rimasti attorno alle
rovine di Aquilina dichiarano all’imperatore di aver incontrato gli ambasciatori di
una civiltà sconosciuta che diceva di venire da lontanissime montagne nel Sud,
e chiamano se stessi i Mochica. La grave situazione
nel territorio metropolitano romano farà totalmente dimenticare questo episodio, e cosi
va persa la prima occasione di contatto diretto con le civiltà delle Ande.
411: Dietro domanda di Licinio II, Licinio III é autorizzato a tornare a Flaviopoli ma senza soldati; Licinio II si riconcilia con suo fratello e lo conferma come suo erede. Licinio II morirà in pace e suo fratello gli farà rendere onori quasi divini: per lui farà costruire il primo mausoleo imperiale di Flaviopoli. Licinio III lascia i suoi uomini in Britannia ma li ritira delle Gallie: troppo costoso mantenerli per ottenere così pochi risultati. Però il pericolo per l’Eritrea sono ora i tre figli di Licinio III: Costantino, Liciniano e Crispino. Il ritiro di Licinio III dalla Gallia segnerà la fine dell’autorità imperiale sulla zona.
414: San Girolamo pubblica la traduzione latina della Bibbia, la Vulgata.
418: I Visigoti firmano il trattato di foedus e si insediano in Aquitania.
421: Costanzo III, sposo di Galla Placidia, diventa Augusto d’Occidente.
422: Morte di Licinio III; Costantino IV, Liciniano II e Crispino I diventano co-Augusti, i litigi tra fratelli sono numerosi e la guerra sembra inevitabile. Di fatto vi sono solo due fazioni, quella di Costantino IV che vuole tutto per sé, incluso l’impero metropolitano, e la fazione degli due altri fratelli, pronti a dividersi il potere.
423: il re dei Burgundi
firma un accordo di foedus insediando il suo popolo in Germania, per fermare l’avanzata dei
Franchi.
Onorio compra con oro le legioni iperrboree lasciate in Britannia per metterle al suo servizio e
mandarle sul Reno: la Britannia, l’Hibernia
e Thule sono evacuate dalle truppe romane ed escono definitivamente dell’impero. A questo
punto l’impero eritreo non può mandare nuove
truppe e non lo farà mai più. Costantino IV non ha aspettato per attaccare suoi
fratelli: appoggiato dagli Hohokam e da Teotihuacan (segretamente, il re di
quest'ultima non manda
truppe), prova ad impadronirsi di Flaviopolis ma non ci riesce, ed allora non
gli resta che rifugiarsi a Cesarea e fortificarla in attesa dei suoi fratelli. Liciniano II prende
il comandoa
dell’esercito e davanti a Cesarea la battaglia vede la vittoria di quest’ultimo.
Costantino IV é fatto prigioniero e i due fratelli lo fanno giustiziare
pubblicamente come esempio: i teatri faranno grandi incassi rappresentando con i tormenti
inflitti da Crispino a suo fratello. Negli anni seguenti Liciniano
II assume il potere de facto, Crispino é più tranquillo e intellettuale, però
svolgerà un importante ruolo come legislatore. Il popolo Hohokam
sarà punito, il suo dux verrà giustiziato e la guida del popolo fidata a un princeps
gentium favorevole all’imperatore.
In Oriente, periodo di egemonia politica dell’imperatrice Eudocia. Morte di Onorio, Teodosio II
è Augusto dell’impero riunificato.
425: Teodosio II riconosce a Valentiniano III, figlio di Costanzo III, il comando della pars occidentalis, essendo ormai diventato impossibile esercitare un potere unico su tutto l’impero.
426: fondazione della città Maya di Copàn da parte del Namco (capo militare) K’inich Yax K’uk’ Mo’.
429: I Vandali sbarcano in Mauretania. Inizio della carriera del magister militum Flavio Ezio, che sconfigge i Franchi e i Visigoti e riesce a ristabilire per qualche tempo la frontiera renana.
430: i Vandali assediano e saccheggiano Ippona; morte del vescovo Agostino, autore de “La città di Dio”, in cui difende i cristiani dall'accusa di aver provocato la caduta del'impero di Roma. Teodosio II accetta di pagare un tributo agli Unni.
431: Concilio di Efeso:
la dottrina venanziana é dichiarata definitivamente eretica.
Nello stesso anno il Namco Balhum Kuk fonda la città Maya
di Palenque
432: Liciniano II e Crispino dichiarano che un concilio dell’impero metropolitano non può avere autorità nell’impero eritreo: essi vogliono preservare la pace religiosa locale, cosi inizia la separazione legislativa dei due imperi. Crispino decide di attribuire al solo imperatore e al Metropolita di Flaviopoli il diritto di estendere le decisioni romane all’impero eritreo.
434: Gli Unni in Tracia, l’esercito imperiale é sconfitto rovinosamente.
438: Codice Teodosiano. In risposta ad esso, considerato opera di un imperatore straniero, Crispino ordina la redazione di un codice di decreti e leggi appropriate all’impero eritreo; per questo riprende anche le legislazioni dei regni greci, etruschi ed eritrei. Sarà il cosidetto Codice Crispiniano, rivale di quello romano e modello per il diritto di tutti i regni iperborei per più di mille anni.
Moneta dell'Imperatore Crispino
439: il re dei Vandali Genserico prende Cartagine, nascita del regno vandalico d’Africa. Si farà riconoscere il suo potere da Occidente e Oriente con i trattati del 440.
440: Morte di Crispino, secondo le sue istruzioni i suoi figli sono privati dell’eredità imperiale fino a quando la linea principale (quella di Liciniano) sarà estinta. Il principio di unità dello stato diventa la legge dell’impero eritreo, che così non conoscerà quasi più alcuna guerra di successione.
445: Morte di Liciniano II,
gli succede suo figlio
primogenito Crispino II secondo il modello dei re d'Israele descritto della Bibbia.
La repubblica neocartaginese subisce le conseguenze
dell’invasione vandala del Nord, le vie carovaniere diventano insicure e,
arrivati nell'Africa ex romana, i mercanti sono massacrati dai Vandali. È la rovina
del commercio africano, rimangono solo i mercati eritrei ma la domanda di schiavi
declina con l'ascesa del cristianesimo, c'è anche poca domanda di beni di lusso e di animali
esotici, eccezion fatta per la corte di Flaviopoli. Declino
della repubblica neocartaginese, negli anni seguenti perderà il controllo dei
porti più a Nord, distrutti a resi indipendenti dai capi locali. La maggior parte delle città-oasi sono
abbandonate al loro destino. La crisi
economica costringe il Senato locale a riorientare l’economia verso l’agricoltura
e il commercio con l’Africa, ma tutto ciò dà pochi risultati e i neocartaginesi sono
circondati da popoli che li odiano.
447: Attila, re degli Unni, giunge sotto le mura di Costantinopoli, e pretende un tributo esorbitante per ritirarsi.
450: Morte di Teodosio II.
Teotihuacan é presa d’assalto e data alle fiamme,
l’attacco proviene dalla città di Cacaxtla in
guerra da ormai dieci anni con il re di Teotihuacan. Questa città é riuscita ad
organizzare un’alleanza con gli Zapotechi e i Totonachi e con le città di
Tikal e Uaxactun. Fine del regno di Teotihuacan: era ormai da mezzo
secolo che le guerre interne erano riprese, indebolendo il regno olmeco. Dopo 450
questo paese sarà
diviso tra regni indipendenti, Mixtechi, Zapotechi, Totonachi e molte città-Stato
olmeche in perpetua lotta tra loro, é la fine per secoli dell’unità olmeca.
Di questa divisione approfitteranno i Romani, che potranno stringere vantaggiosi
trattati commerciali
con le piccole potenze le quali necessitano i prodotti dell’impero. La situazione
gioverà anche ai Cristiani, che potranno viaggiare nel paese senza temere le
persecuzioni di un re egemonico, e infatti a partire del VI secolo si
vedranno alcuni Stati olmechi convertirsi, principalmente i più poveri, per
essere aiutati dall’impero romano. Dopo la caduta del regno di Teotihuacan, é
Tikal a diventare la città la più potente del mondo Olmeco e Maya: essa impone
la sua egemonia sulle altre città Maya e conta quasi 150.000 abitanti.
451: Battaglia dei Campi Catalaunici (località oggi non più identificabile con certezza):Attila e gli Unni sono respinti da un esercito romano-visigotico condotto da Flavio Ezio. Ultima grande vittoria militare della pars occidentalis.
454: l’Augusto di
Ravenna Valentiniano III, geloso, tenta di fare assassinare Ezio. Ques’ultimo riesce a uscirne sano e salvo ma deve
fuggire, i suoi contatti con i Visigoti gli permettono di raggiungere Namneta e
di imbarcarsi verso Manhattos, dove sarà ben accolto dall’Augusto eritreo. Crispino
II accoglie Ezio, intravedendo l’occasione per lui di prendere peso in Occidente e
ristabilire l’impero di Roma. Del resto la dissoluzione dell’Occidente é causa di una
grave crisi economica in Iperborea, i prodotti eritrei e Maya non trovano più
clienti nel territorio metropolitano e la via verso Costantinopoli diventa
pericolosa, poiché la
flotta vandalica dà la caccia alle ricche flotte commerciali eritree.
L’Augusto vuole cosi salvare la propria economia salvando i suoi potenziali clienti.
Nello stesso anno Attila muore misteriosamente, e una lega di popoli barbari riesce a
rovesciare l’egemonia unnica sull’Europa centrale.
455: Morte di Valentiniano III, assassinato
dietro ordine
di Ezio con l'appoggio di Crispino. Ezio sbarca in Occidente e si fa
riconoscere dal Senato e dal suo luogotenente Avito
come Augusto d’Occidente, prima di partire firma con Crispino II un patto che farà
della pars occidentalis un impero vassallo e obbliga Flaviopoli ad aiutare
economicamente e militarmente l’Occidente. Ma nello stesso anno muore in
battaglia difendendo le porte di Roma contro il Vandalo Genserico, cosi cade l’ultimo imperatore soldato della pars occidentalis, il
cosiddetto
“ultimo della stirpe romano”.
Avito diventa Augusto con l’appoggio del re visigotico
Teodorico II e di Crispino II, egli rinnova il trattato di vassallaggio. Crispino fa
sbarcare legioni a Burdigala e Namneta con il consenso visigotico.
456: A Costantinopoli il generale alano Aspar eleva al trono Leone I. In Occidente Avito é deposto e il potere politico é controllato dal patrizio Ricimero, che denuncia il trattato con Flaviopoli e dichiara guerra a Crispino II: alleandosi con i Visigoti e altri popoli barbari, e con l’appoggio segreto di Costantinopoli, attacca le legioni eritree rinchiuse a Namneta. Il generale eritreo Strabone deve imbarcarsi e lasciare il Vecchio Mondo: è la fine delle ambizioni eritree sulla metropoli.
461: Inizia la successione di una serie di imperatori romani d’Occidente fantocci, veri giocattoli tra le mani dei generali barbari,: tra questi Maggioriano, che muore l’anno successivo assassinato da Ricimero. Si avvicina la dissoluzione dello Stato romano d’Occidente, che niente potrà più impedire dopo la partenza degli eritrei.
463: I Visigoti sono padroni di tutta l’antica Gallia Graeca, i Burgundi occupano Lugdunum.
472: Ricimeri pone sul trono il debole imperatore Olibrio: é lui il vero padrone della pars occidentalis, ma sarà assassinato poco dopo.
473: Morte senza figli di Crispino II, secondo il Codice Crispiniano a salire al trono é il nipote di Crispiniano I, il giovane Placidio I, sottomesso all’autorità del suo primo ministro, il generale Strabone. Strabone rompe tutte le relazioni diplomatiche con l’impero occidentale, accusato di essere solo un fantoccio nelle mani dei Barbari. A questo risponde il nuovo imperatore fantoccio d'Occidente Glicerio con la chiusura dei porti oceanici alle navi eritree. In tal modo muore il commercio oceanico e le grandi flotte commerciali. Grave crisi economica in Iperborea e declino del porto di Manhattos.
474: Morte di Leone I, Zenone imperatore di Costantinopoli.
475: il re dei
Visigoti Eurico
costringe l’Augusto Giulio Nepote
a riconoscere l’indipendenza del regno visigotico di Aquitania e Spagna.
Constitutio Placidia: il
ministro Strabone prova a riorientare l’economia eritrea verso
l’agricoltura e l’autarchia, stabilisce privilegi per la Chiesa Venanziana la
cui dottrina
é più vicina della terra e vuole l’allontanamento dalle città. In quest'epoca che i
venanziani diventano maggioritari rispetto ai Cattolici. Inizio del
declino demografico delle città. I canali minori di Eritrea sono messi fuori
servizio, essendo troppo costosi da mantenere in confronto al poco volume dei prodotti
commerciali che permettono: l'Impero di Eritrea entra nel
Medioevo. Sull’oceano rimangono aperte le rotte mercantili verso l’Europa, ma solo
con piccoli
volumi di traffico per accontentare le aristocrazie barbariche e la corte di
Roma, il commercio verso Costantinopoli e troppo rischioso.
La constitutio amplia anche i poteri locali dei conti
indigeni Anasazi, Hopi e Hohokam, oltre che del Tejas che riconosce l'autorità
nominale di Flaviopoli.
476: Eurico prende il controllo di
Massalia.
A Ravenna l’esercito imperiale si ribella
sotto la guida del
generale barbaro Odoacre. Questi depone l'ultimo imperatore Romolo
Augustolo, si proclama Re dei Romani ed invia le insegne imperiali a
Costantinopoli: fine dell’impero romano nella pars occidentalis e
nascita dei Regni Romano-Barbarici. A questa data si fa risalire l’inizio del
Medioevo in Europa.
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