L'Impero Khmer eterno

di Tommaso Mazzoni

Bandiera della Federazione di Chimeria

Bandiera dell'Impero Khmer

Nome ufficiale: Impero Khmer (Anachakr Khmer)
Capitale: Angkor
Forma di Governo: Monarchia Costituzionale federale e parlamentare ereditaria patrilineare.
Sovrano: Imperatore (Chakravartim) Jayavarman XXI
Fondazione: 802 d.C., con la proclamazione di Jayavarman II primo Chakravartim.
Superficie: 1.784.614 km²
Abitanti: 224.772.250 al 31 dicembre 2018
Densità: 127 abitanti/ km²
Religione: Induismo, Buddismo Mahayana, Cattolicesimo di Rito Chimerico.
Moneta: Tical
Economia: L'Impero Khmer è una delle più ruggenti tigri asiatiche, fortemente industrializzata e altamente tecnologica.
Cultura: Angkor, la capitale, è una delle città più belle del mondo, in cui convivono modernità e tradizione. Nel clima multiculturale dell'impero convivono i grandi templi induisti, le grandi Pagode buddiste e le grandi chiese cattoliche.
Società: Nell'impero convivono numerose lingue, etnie e religioni, tutte riconosciute e tutelate dalla costituzione; nelle varie province il bilinguismo è garantito. Recenti leggi hanno garantito piena parità alle donne, che, essendo sempre state coinvolte in maniera prevalente nelle attività commerciali hanno sempre goduto di maggiori diritti che nel resto del mondo, ma sui diritti degli omosessuali l'impero è ancora indietro.
Politica: L'Impero Khmer è una monarchia Parlamentare in cui l'Imperatore è capo di stato cerimoniale, rappresenta l'unità della nazione ma conserva alcuni poteri sostanziali (diritto di veto superabile solo con2/3 del parlamento, possibiltà di proclamare fino a sei mesi di stato d'emergenza su voto del parlamento, ultima parola su trattati e politica militare) e formali di garanzia costituzionale, simili a quelli del presidente della repubblica Italiana. Il Potere Legislativo spetta al parlamento, la Saphea, un'assemblea Bicamerale composta da un'Assemblea Nazionale ( Rodthasaphea) di 850 membri eletta ogni cinque anni con sistema di collegi uninoinali a turno singolo e da un Senato (Prutthosaphea), composto da 525 membri, 25 per diritto ereditario dalla nobiltà Khmer, gli altri 500 eletti con sistema proporzionale fra le etnie non Khmer (Thai, Dai Viet, Mon, Lao, Cham, Hmong, Amak e Malay) (50 posti ciascuna); Il Presidente della Rodthosaphea è eletto dall'opposizione. Il Governo deve avere la fiducia della Rodthosaphea; La Prutthosaphea discute di alcune leggi a competenza locale, vota il bilancio e la politica estera, e può proporre la sfiducia per singoli ministri . Il Chakravartim incarica per la formazione del governo il leader del partito che ha preso piu seggi.
Capo del Governo: Primo Ministro Po Dharma (Partito Social-Democratico Imperiale)
Forze Armate: Professionali e volontarie.
Inno nazionale: Nokoreach
Prefisso telefonico: +855
Targa automibilistica: AK
TLD: .ak

Mappa attuale dell'Impero Khmer

Storia:
L'impero Khmer fu proclamato tradizionalmente nell'802 dal Re Khmer Jayavarman II, e nel corso dei secoli ebbe la meglio sui popoli confinanti arrivando ad annettere gran parte dell'Indocina; Fra i XII e il XV secolo l'impero ebbe la meglio sui Thai, e riusci' ad impedire la diffusione capillare del Buddismo Therayada, conservando ai Chakravartim il rango di Devaraja (Re-Divinità) fino alla fine dell'età moderna. L'impero nel XV e XVI secolo dovette confrontarsi con l'espansionismo Cinese definitivamente sconfitto nella Battaglia di Dai La nel 1589. L'altro grande rivale di Angkor nella regione divenne il Regno di Birmania, l'unico regno mai sottomesso completamente dagli Khmer.
Nel XVI secolo Angkor dovette anche confrontarsi con gli europei, ovvero con i Portoghesi; le relazioni fra Portogallo e Chimeria (come è chiamato in occidente l'Impero) attraversano varie fasi; La chiesa cattolica Chimerica riuscirà a ritagliarsi una nicchia significativa nell'impero, nonostante la proibizione dei Riti Chimerici imposta ai padri gesuiti, i quali ignoreranno bellamente l'opinione di Roma fino al 1952 quando Papa Pio XII con motu proprio dichiarerà legittimi i Riti Chimerici, insieme a quelli Cinesi e a quelli Malabarici.
Nel XVII secolo ai Portoghesi subentrarono gli Olandesi, e contro di loro furono combattute almeno sette guerre, che si conclusero con il trattato di Timor Est che suddivise le aree di influenza nell'oceano Indiano;
Nel XVIII secolo lo status quo fu minato dall'affacciarsi nell'area in maniera prepotente dei Britannici, il che portò all'alleanza Franco-Khmer nella Guerra dei Sette anni, con la vittoria dei Franco-Khmer nella battaglia di Plassay. Questo porterà all'alleanza Anglo-Birmana.
Nel 1854 gli Khmer finanzieranno la rivolta dei Sapoy il che sancirà la nascita di una decina di stati indipendenti al posto del Raj Indiano della nostra timeline.
Durante le Guerre dell'Oppio la Cina avrà l'appoggio degli Khmer, e questo rafforzerà l'Impero Cinese e la dinastia Qing.
Nel 1849 i contatti con l'Europa si sono intensificati, e sul trono siede Dharanindravarman VIII, che ha studiato a Londra e ha idee liberali. Egli convoca giuristi e filosofi, incluso qualche studioso francese e britannico, e nel 1850 promulga la Costituzione dell'Impero (Rodthathommonounh Anachakri) che istituisce un parlamento monocamerale parzialmente elettivo, chiamato Saphea. Il Primo Ministro è nominato dal Chakravartim su proposta dell'assemblea. Nascono due grandi partiti, un Partito Conservatore, legato ai Bramini, alla Nobiltà Khmer e ai proprietari terrieri, e un partito Liberale legato ai commercianti, alle minoranze religiose e alle etnie minoritarie, che rappresentano il tessuto produttivo del paese; il primo Primo Ministro proposto dalla Saphea è il nobile Buddista Khmer Ang Duong Liberale moderato. A partire da questo momento il Chakravartim pur mantenendo formalmente la propria divinità rinuncia a farne sfoggio ed essa viene menzionata solo in momenti molto speciali (alla morte del monarca, alla sua incoronazione, il giorno dell'Anniversario della Proclamazione dell'Impero, e il giorno del compleanno del Monarca); in questo periodo che avviene l'incontro fra il Chakravartim e Anna Leonowens, che scriverà il best-seller Anna e l'Imperatore.
La transizione è vista con sospetto dalla nobiltà più reazionaria che tenta un colpo di stato nel 1858, che fallisce.
Nel 1860 Ang Duong muore, ma i liberali restano al potere con suo figlio Norodom Ang Duong, il quale prosegue la via delle riforme, e che governerà fino al 1882, venendo sostituito dal primo non nobile e non Khmer, il Thai Thianwan Wannapho. Sotto Wannapho le riforme accelereranno, forse troppo in fretta; la politica economica di Wannapho, infatti, se da una parte accelera l'industrializzazione, abolisce definitivamente la schiavitù e favorisce l'istruzione anche femminile, dall'altra causa un aumento delle disuguaglianze sociali, e si pone in urto con tutte le gerarchie religiose, dai Bramini ai Bonzi, passando per i Preti cattolici; I braccianti rimasti senza lavoro a causa della modernizzazione dell'agricoltura, che hanno ottenuto il voto proprio grazie a Wannapho, lo usano per sostenere i Conservatori nel 1891 portando al governo un altro Thai, il Maresciallo Chaophraya Surasakmontri che nel 1887 si era distinto nella guerra contro la Birmania.
Alla morte del Chakravartim Dharanindravarman VIII nel 1894, gli succede il figlio Jayavarman XXIV che prosegue sul cammino del padre;
Nel 1895 la flotta Khmer, in cui milita un ammiraglio francese interviene contro i Giapponesi in sostegno della Cina; Ci Xi è costretta a liberare il nipote e le riforme dei 100 giorni possono riprendere, e la Cina diventa una nazione moderna.
Nel 1899 viene introdotto il suffragio femminile, e nel 1900 nuove elezioni riportano al governo i Liberali con il Dai Viet Tôn Thất Thuyết che introduce maggiori tutele per le lingue e le minoranze etniche. Nel 1910 il Partito conservatore approfitta del riarmo Birmano (finanziato dalla Germania in chiave anti-britannica) (l'India Britannica è circa la decima parte di quella dell'HL, ma molti degli stati indiani sono suoi alleati e protettorati, aderendo alla Confederazione Indiana dal 1880) per cavalcare la paura contro il Regno Birmano e vincere le elezioni, portando al potere Phan Bội Châu altro Dai Viet che continua la politica interna del suo predecessore, ma inizia il riarmo e stipula un patto difensivo con l'Inghilterra e la Cina .
Nel 1915 la Birmania attacca la Confederazione Indiana a guida Britannica; l'esercito Khmer invade la Birmania, ma la guerra si avvia a diventare una guerra di posizione; Il Giappone è persuaso a scendere in campo contro l'Inghilterra ma la Cina Invade la Corea, e la flotta Khmer porta soccorso a Pechino.
La guerra si conclude con la vittoria dell'Impero Khmer che tuttavia annette solo la parte meridionale abitata da Mon e Thai, lasciando indipendente il resto della Nazione Birmana. Il governo di Angkor non vuole dover integrare altri popoli nella sua già multietnica compagine statale.
In Cina Chang Kai-shek, maresciallo nell'Esercito Imperiale, fa un colpo di stato nel 1924, contro il governo Socialdemocratico eletto, ma l'Imperatore Pu Yi non lo appoggia, e viene deposto, riuscendo però a fuggire a Taiwan protetto dalla flotta Khmer.
Le elezioni del 1920 portano al potere nell'Impero Khmer i Liberali guidati dal Khmer Norodom Yukantor, un nipote di Ang Duong. Nel 1924 appoggia il governo legittimo Cinese di Taiwan, presieduto da Chen Duxiu, Gran Mandarino dell'Imperatore Pu Yi, contro la neo-proclamata Repubblica Nazionalista Cinese.
Nel 1925 viene riconfermato grazie al buon risultato dell'economia, ma nel 1929, a causa dei molti investimenti fatti dagli statunitensi nell'impero la crisi travolge gli Khmer, e questo porta, nel 1930 alla vittoria Socialdemocratica con il Dai Viet Nguyễn Sinh Cung, che inizia una politica Keynesiana che in breve tempo porta l'Impero fuori dalla crisi; Il governo Socialdemocratico continua la politica estera anti-Kuomintang del suo predecessore, e si avvicina al Giappone
Nel 1932 il Partito della Nazione Chimerica, di ispirazione Fascista, guidato dal Generale thai Plaek Phibunsongkhram, tenta un colpo di stato, ma il Chakravartim non lo appoggia, fedele al mandato costituzionale, lo fa arrestare, sarà poi processato e giustiziato, il suo partito è sciolto e molti dei suoi dirigenti sono messi in prigione. La popolarità del sovrano sale alle stelle tant'é che il governo deve rimandare il ventilato progetto di trasformazione dell'Impero in una Repubblica Federale a data da destinarsi. Nei tre anni successivi vengono introdotte ampie garanzie sociali (pensioni, salario minimo, assenze per malattia, sanità ed istruzione gratuite) e la popolarità del governo garantisce ai Socialdemocratici la rielezione nel 1935; Intanto la Cina prosegue la sua politica di riarmo, e il regime perseguita duramente buddisti, musulmani e cristiani, in nome del confucianesimo.
Nel 1936 si arriva alla firma del Patto Tri-Partito fra Cina, Germania ed Italia.
La risposta di Angkor è un patto difensivo con l'Unione Sovietica, e il Giappone, dove nel frattempo una coalizione di Liberali e Social-Democratici ha posto fine al predominio militare, con il riluttante assenso dell'Imperatore.
Il Governo Khmer è anche uno dei soli due governi mondiali a sostenere la Repubblica Spagnola nella Guerra Civile, insieme al Messico.

La grandiosa Cattedrale di San Francesco Saverio ad Angkor

La grandiosa Cattedrale di San Francesco Saverio ad Angkor

Nel 1939 con la mediazione del governo Imperiale Khmer si evita la Guerra d'Inverno, e la Polonia accetta l'alleanza con l'URSS in tempi utili; niente patto Molotov-Ribbentropp; di conseguenza la Germania dichiara direttamente guerra all'URSS, seguita dalla Cina; l'Impero Khmer e il Giappone dichiarano guerra alla Cina. I Tedeschi sconfiggono i Polacchi e poi procedono all'Invasione dell'URSS, la quale si trova in difficoltà a causa dell'assalto cinese da Sud, ma riesce a reggere, perché a sua volta la Cina si trova attaccata su due fronti. I Francesi hanno avuto tutto il tempo di mobilitare, e quando finalmente attaccano mettono in grave difficoltà la Germania; in queste condizioni, l'Italia Fascista opta per la neutralità. La Bulgaria dichiara invece guerra alla Jugoslavia per la Macedonia, mentre l'Ungheria entra in conflitto con la Romania per la Transilvania. I due conflitti restano per ora separati fra loro e dalla Guerra Mondiale in corso. La Cina, nel frattempo, ha attaccato con la sua flotta l'Indonesia, portando in guerra l'Olanda, e la Confederazione Indiana.
l'Offensiva Francese del 1940 si risolve con una pesante sconfitta sul Reno; intanto le truppe Tedesche hanno occupato tutta la Polonia, marciano nei Paesi Baltici e in Ucraina. Le truppe Cinesi hanno invece quasi raggiunto Angkor, ma sono state fermate da un giovane generale di origine Dai Viet, Nguyen Vo Giap.
A est la flotta Nippo-Anglo-Olandese ha avuto la meglio sui Cinesi e le truppe nipponiche sono sbarcate in Corea, accolte come liberatrici, fermandosi solo sul fiume Yalu.
Nel 1941 l'Iran dichiara guerra all'Inghilterra, approfittando dell'impossibilità, per i Sovietici di spostare truppe dal fronte Cinese e un colpo di stato in Iraq porta anche questa regione sul fronte dell'Asse; I Franco-Britannici devono concentrare risorse in quell'area, ma intanto la Germania riesce a prendere il Caucaso e i suoi pozzi;
Nel 1942 Adolf Hitler ordina l'attacco alla Francia attraverso il Belgio, riuscendo a prendere Parigi, ma in questa Timeline il governo Francese non si arrende.
In queste condizioni, il Duce preferisce scegliere una preda più facile e conquista l'Albania, poi media un' alleanza con Bulgaria e Ungheria e poi organizza una più ragionata campagna di Grecia. .
Intanto però la guerra su tre fronti risulta insopportabile per la Cina; i Giapponesi dilagano in Manciuria, mentre insurrezioni fomentate dal governo Imperiale di Taiwan si scatenano al Sud; a Nord i Sovietici liberano la Mongolia e l'Uighuristan mentre l'Impero Khmer riconquista il territorio nazionale; Nel 1943 i Sovietici possono contrattaccare e contribuire alla sconfitta Iraniana. Il Caucaso viene perso e comincia la ritirata Tedesca.
Nel 1944 si conclude la III Guerra Balcanica, e Italia Ungheria e Bulgaria vincono; la Macedonia e la Dobrugia si conclude con la resa Greca nel 1944, alla morte di Metaxas, anche grazie all'intervento Bulgaro; gli Aosta diventano Re di Grecia, mentre Creta e l'Epiro sono annesse rispettivamente all'Albania e all'Italia, e la Bulgaria si annette la Tracia Occidentale, tornando ai Confini del 1915, con in piu la Macedonia; L'Italia ha invaso buona parte della Slovenia e la Dalmazia costiera, ma ha lasciato all'Ungheria il resto e la Croazia; L'Ungheria torna quasi ai confini del 1866 riannettendo la Transilvania e riconquista uno sbocco sul mare con la Croazia. Dopo questa vittoria, Miklos Horty non ha difficoltà a far cambiare il titolo da Reggente in Re d'Ungheria e a farsi incoronare con la Corona di Santo Stefano.
Nel frattempo, la Cina è alle corde; a Nanchino si è costituito un governo Imperiale antagonista, i Giapponesi avanzano e gli Khmer e i Sovietici pure; un'insurrezione dell'Esercito e del Kuomintang esautora Chang Kai-Shek, e la Repubblica Nazionalista Cinese si arrende; Per la Germania è l'inizio della fine, l'Ungheria e l'Italia dichiarano guerra e invadono l'Austria e la Slovacchia con la Boemia. La Francia riconquista il territorio nazionale, e l'Inghilterra lancia l'operazione Dagger di Montgomery. Negli USA Roosevelt ha rinunciato al terzo mandato e al suo posto è stato eletto Wallace.
L'insurrezione di Varsavia ha successo, e l'Armata Rossa deve fermarsi a Lublino.
La Cina è divisa in tre zone d'Occupazione (gli Khmer cedono rapidamente all'Impero Cinese la propria); Giappone ed Unione Sovietica invece consolidano i propri domini.
In Iran è restaurata la dinastia Qajar; l'erede Qajar aveva approfittato dei quattro anni dal 1941 al 1945 per imparare il Farsi.
Alla conferenza di Yalta partecipano Churchill, Mussolini, Shumann, Stalin, Nguyen e Tetsu Katayama. Il mondo viene diviso in aree di influenza, una è l'america, lasciata al gigante dormiente, ovvero gli Stati Uniti. l'Asia diventa un Condominio fra URSS, Impero Giapponese e Impero Khmer; l'Europa e l'Africa sono spartiti in due blocchi, quello Democratico controllato dall'Inghilterra e la Francia, e quello Corporativo (Fascista) con a capo l'Italia.
L'Impero Khmer svolge il ruolo di mediatore fra l'Unione sovietica e la sfera di Co-Prosperità Asiatica con a capo il Giappone e gli stessi Khmer. Alle elezioni del 1945 i Socialdemocratici sono confermati.
Nel 1947 muore il Re d'Italia Vittorio Emanuele III, il suo successore Umberto II inizia quel periodo di contrapposizione con il Duce che gli storici chiamano Diarchia Antagonista; Come conseguenza, le leggi fascistissime sono allentate e sono ricostituiti 2 partiti legali: i Cristiano-Sociali di Stefano Cavazzoni e i Liberali guidati da Benedetto Croce, l'unico intellettuale antifascista tollerato dal Regime. Socialisti, Comunisti e Repubblicani restano vietati; Alle elezioni si vota con la legge acerbo, che consente al PNF di restare maggioranza assoluta. C'é di nuovo una Camera elettiva. Il Re, tuttavia, nomina senatori alcuni politici antifascisti che non hanno trovato posto nella "opposizione tollerata" come De Gasperi e perfino alcuni Socialisti, per intercessione della moglie, che possono tornare in Italia protetti dall'immunità senatoriale; Nenni e Pertini sono fra quei pochi; sotto l'ombrello della corona, ricostituiranno il Partito Socialista.
Nel 1948 muore il Chakravartim dell'Impero Khmer, e gli succede il figlio che gode di grande popolarità avendo combattuto con coraggio nella II Guerra Mondiale; Il nuovo Chakravartim è Indaravarman IX.
Nel 1950 termina il governo Socialdemocratico nell'Impero Khmer le elezioni sono vinte dal Partito Popolare Khmer che porta al governo Norodom Sihanouk, il quale continua la politica estera dei Socialdemocratici, ma cambia la politica economica, taglia le imposte e alleggerisce il carico della spesa pubblica. Intanto l'Inghilterra ha lanciato il piano Attlee per la ricostruzione dei paesi coinvolti nel conflitto. L'Indonesia è divenuta indipendente. I Paesi del Blocco Democratico (l'Inghilterra, la Francia, il tre paesi del Benelux, la Germania, la Danimarca, la Norvegia, la Polonia e la Cechia) organizzano una cooperazione economica e politica chiamata CECA cui il Blocco Corporativo , di cui fanno parte l'Italia (con l'Albania), la Spagna, il Portogallo, l'Austria, la Jugoslavia, la Slovacchia, l'Ungheria, la Bulgaria, la Grecia e la Turchia, rispose con la Lega delle Nazioni (chiamata Lega Fascista, dai detrattori).

Il fondatore dell'Impero Khmer, Jayavarman II (creata con openart.ai)

Il fondatore dell'Impero Khmer, Jayavarman II (creata con openart.ai)

Nell'Impero Khmer gli anni '50 sono anni di grande crescita economica, demografica e strutturale; Nel 1954 ad Angkor viene firmato il Trattato fondativo della Sfera di Co-Prosperità Asiatica, alla quale aderiscono inizialmente Impero Khmer, Impero Giapponese, Impero Cinese, Indonesia e Iran. Negli anni '60 anche Iraq, Arabia Saudita, Afghanistan e Yemen entreranno nella Sfera.
Nel 1956 la brillante risoluzione militare della crisi di Suez porta alla creazione del Regno Unito di inghilterra e Francia, cui si uniranno presto Germania e Benelux.
L'Urss include le Repubbliche Sovietiche di Uighuristan, Mongolia e il suo protettorato, la Repubblica Popolare cinese; Negli anni '60 sono entrate nell'influenza Sovietica la Confederazione Indiana, il Tibet e la repubblica di Palestina; Il Sudafrica ha aderito alla Lega delle Nazioni nel 1964, Seguito dalla Birmania, dall'Argentina e dal Brasile.
Il premier Khmer Norodom rimase al governo fino al 1960, sostituito dal Lao suo compagno di partito Phoumi Nosavan e i dieci anni di quest'ultimo videro l'aumento degli squilibri sociali e il ritorno delle tensioni etniche; nel 1968 alla morte di Benito Mussolini, iniziava la Primavera delle Nazioni; nel giro di 7 anni tutti i regimi della lega caddero, in Italia le elezioni del 1969 videro il Blocco Democratico formato da Liberali, Cristiano-Sociali e Socialisti, guidato da Aldo Moro, sconfiggere il PNF guidato da Galeazzo Ciano, e dare il la al ritorno della piena democrazia con l'indipendenza per referendum delle varie colonie, inclusa l'Albania, escluse l'Eritrea e la Tripolitania, che optano per la permanenza nel territorio nazionale; Nel 1970 la Jugoslavia guidata dai Cetnici è scossa da tumulti razziali; La Bosnia proclama l'indipendenza, Serbia e Montenegro rimangono un regno unito, in Ungheria gia dal 1954 (morte di Re NIcola I Horty) vigeva un sistema semi-democratico, che nel 1971 si democratizza del tutto, introducendo il federalismo per evitare la secessione Croata e Transilvana, in Bulgaria nel 1972 muore lo Zar Boris III, gli succede il figlio Simeone II che asseconda lo spirito del tempo, indicendo libere elezioni, vinte dai Socialdemocratici; In Romania, Re Michele abolisce le limitazioni ai partiti politici, e così deve fare il presidente Turco e il Re di Grecia; nel 1974 la Rivoluzione dei Garofani e nel 1975 la morte di Franco completano il processo, mentre in Sud'Africa l'Apartheid è travolto dalle massicce sollevazioni armate dei Neri. Anche i regimi militari in Birmania, Brasile e Argentina crollano. Inizia il processo di unità Europea con l'adesione degli Stati della Lega.
La presenza della Lega Fascista aveva rallentato il processo di Decolonizzazione ma con il suo crollo il processo accelerò di colpo.
L'ASE, agenzia spaziale Europea, batte l'URSS nella corsa allo spazio.
Nel 1970 diventò Premier dell'Impero Khmer il Socialdemocratico Tou Samouth, che articolò la sua politica in tre grandi direttrici, 2 a livello interno, ovvero la costruzione di un federalismo etnico solidale che salvaguardasse le identità culturali insieme all'unità nazionale e la riduzione della forbice creatasi nel ventennio di governo di Centro-Destra, e una a livello di politica estera, la costruzione di un'Unione Asiatica confederale che non fosse pura economia e finanza. Nel 1975 il pronto intervento dell'UA ha impedito l'invasione Sovietica dell'Afghanistan, e ha negoziato la graduale indipendenza della Corea e della Manciuria dal Giappone. Nel 1978 il Chakravartim Indaravarman IX si ammalò di leucemia, e diede mostra di grande coraggio e spirito di sacrificio continuando a mostrarsi in pubblico fino alla morte nel 1981; gli successe il suo primogenito Jayavarman XXV, tuttora sul trono.
Gli anni' 80 videro il ritorno al governo dei Popolari guidati da Lon Nol, Ministro dell'Interno dei governi di Norodom Sihanouk. Lon Nol mori all'indomani delle elezioni del 1985 dopo aver dato il via ad una serie di misure fiscali espansive e alla costruzione di una decina di centrali nucleari. A sorpresa, il vecchio Norodom riprese il controllo del partito e rivinse le elezioni del 1985, continuando l'opera di Nol fino al 1990, quando il popolo Khmer dimostrò di non apprezzare la politica del pugno di ferro contro le manifestazioni ambientaliste, ed elesse il Social-Democratico Hun Sen, il quale si adoperò per portare il Wellfare Khmer nel nuovo millennio, e per gestire le conseguenze di due macro eventi:
Il primo, il crollo dell'Unione Sovietica, con l'indipendenza di svariati nuovi stati, fra cui la Federazione Russa, che chiese l'ammissione all'Unione Asiatica come la maggior parte degli ex stati membri; fecero eccezione i tre Stati Baltici l'Ucraina, la Georgia, l'Armenia e la Bielorussia, che in questa timeline entrarono tutti nell'Unione Europea.
La Cina Popolare fu l'unica eccezione, rimanendo uno stato autoritario fino ai giorni nostri; addirittura, l'imperatore Cinese, con un senso della patria altissimo propose il superamento del proprio stesso ruolo al fine di facilitare la riunificazione ma ricevette da Pechino un secco no.
Il secondo, fu l'ingresso degli Stati Uniti nell'ONU, l'associazione che aveva sostituito l'SdN nel 1945, segnando la fine della politica isolazionista americana che durava dal 1920; Il discorso del Presidente Dukakis al Palazzo di Vetro a Ginevra fu l'inizio di una nuova era.
Nel 1993 Papa Giovanni Paolo II fu il primo pontefice a visitare Angkor e a pregare nella cattedrale di San Francesco Saverio.
Per l'Impero Khmer questi furono gli anni dell'inizio dell'era digitale, e l'Impero divenne la sede di numerose industrie pioneristiche in questo campo (tutti i marchi Sud-Coreani della nostra timeline). Tuttavia, la burocrazia divenne estremamente opprimente e il debito pubblico crebbe al punto da obbligare il governo a misure fiscali draconiane; tutto ciò, nel 2000 portò alla vittoria i Popolari guidati da Norodom Ranariddh, figlio di Norodom Sihanouk, il quale andò al governo con un semplice slogan: Aoy ban krobkrean pon (Basta Tasse!) e iniziò a snellire e sburocratizzare l'apparato statale; se da una parte questa politica attrasse investimenti dall'altra causò aumenti dello squilibrio sociale.
Nel 2002 l'Impero Khmer ospitò i mondiali di Calcio, arrivando 4° ed eliminando perfino la ben piu quaotata nazionale italiana, anche a causa dell'arbitraggio.
Nel 2004 ci furono attentati organizzati dai Khmer Neri, organizzazione terroristica di estrema destra contrari all'integrazione Asiatica; il governo rispose diventando il primo a ratificare la Carta di Tokyo, la costituzione dell'Unione Asiatica confederale. Nel 2008 Angkor ospitò le Olimpiadi, però la crisi economica del 2008 causò gravi problemi occupazionali cui il governo non seppe porre rimedio, spianando la strada al ritorno al governo dei Socialdemocratici nel 2010 con Po Dharma, il primo Cham a diventare premier.
Il Governo Social-Democratico ha approvato le leggi per i diritti degli omosessuali nel 2012, e nel 2013 ha iniziato a ridurre le emissioni. Rieletto nel 2016 ha abolito i popolari combattimenti fra galli nel 2017, e nel 2019 ha ospitato il Parlamento dell'Unione Asiatica. Nel 2019 Papa Francesco ha partecipato ad Angkor alla Giornata Mondiale della Gioventù. Nel 2020 l'epidemia da Covid-19 ha causato gravi danni all'industria turistica dell'Impero.

Tommaso Mazzoni

Un’illusione ottica che proviene dall’Impero Khmer di 900 anni fa: la medesima testa rappresenta sia quella del toro di sinistra che quella dell'elefante a destra!

Un’illusione ottica che proviene dall’Impero Khmer di 900 anni fa: la medesima
testa rappresenta sia quella del toro di sinistra che quella dell'elefante a destra!

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E ora, vi presento la versione della stessa ucronia proposta da Paolo Maltagliati:

La Federazione Khmer

E se l'indocina riuscisse ad esprimere uno stato che la abbracciasse tutta? (ovviamente prima è meglio è) Daremmo un futuro imperiale per una penisola importantissima per il controllo dei traffici tra l'india e la Cina.

Poniamo che l'impero Khmer riesca a sopravvivere alle proprie crisi interne e orientarsi anche verso il commercio marittimo. Esplosione economica culturale. l'impero riesce a scacciare le invasioni Thai ed integrarle nel proprio impero, magari come apprezzata casta militare. Poi è la volta del crollo e dell'annessione definitiva dei Dai Viet e dei Cham. Ancora dopo, campagne a ovest che assicurano il controllo sugli Shan, i Birmani e i Mon. Viene fondata una nuova capitale sulla costa. Progressivamente nell'area si assiste ad un processo di omologazione culturale su base Khmer. L'impero riuscirà addirittura a respingere le invasioni mongole, stornando la minaccia con un tributo, che poi verrà abbandonato. Il XV secolo vedrà il tentativo di espansione dell'impero verso sud e verso ovest, mentre a nord dovrà contenere l'ingerenza Ming. 
In effetti, gli Khmer diventeranno, come campioni del buddhismo/induismo, sempre più anti-musulmani. Man mano, i regni indonesiani ancora buddhisti/induisti guarderanno agli Khmer per difendersi dai nuovi potentati.

Nonostante ciò, Zeng He diventerà molto amico del sovrano Khmer, tanto che quando Yongle gli chiuderà le porte, il famoso navigatore lavorerà per l'impero indocinese, molto più proiettato al dominio marittimo del suo padrone.

Alla fine del XVI secolo l'impero raggiunge il culmine della potenza, visto che i suoi domini diretti si estendono su tutta l'indocina, parte del Borneo e Sumatra, mentre l'area di influenza comprende l'intero sud-est asiatico, l'Orissa, Ceylon. La lingua franca dell'intera regione è un Khmer con pesanti influssi malesi, che presto diventerà lingua corrente in tutto l'impero o quasi.

Quando arrivano i portoghesi, dovranno pagare care e salate le proprie concessioni. Il cristianesimo ha una diffusione inizialmente consistente, grazie ad un omologo di Matteo Ricci, ma perde il proprio slancio con la proibizione romana dei riti cinesi, malabarici e chimeri (da Chimeria, come gli occidentali chiamano l'impero).

Arriviamo al XVII e al XVIII secolo. Il nostro impero si troverà di fronte l'urgente sfida della modernizzazione per tenere il passo con l'aggressività europea.

Inglesi, Francesi e Olandesi prenderanno possesso di alcune isolette con atti di forza sempre più sfrontati, fomentando anche rivolte per destabilizzare l'impero.

Al contrario dei Mogol, gli Khmer sapranno resistere come stato indipendente, anche se dovranno progressivamente perdere il proprio dominio insulare.

Nel XIX secolo, dopo le guerre napoleoniche, una serie di sovrani illuminati si prefiggerà il compito di uscire dalla sudditanza dell'occidente riformando lo stato. Alleati principali in questo processo saranno i Russi prima, gli Statunitensi poi ed infine i giapponesi. I cinesi proveranno ad imitare le riforme di Giappone e Khmer, ma con successo limitato. Alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo gli Khmer proveranno a ricreare il proprio impero coloniale. I cinesi ne faranno le spese, con l'occupazione di Hainan (congiuntamente a quella di Taiwan dei Giapponesi. Il trattato segreto di Taipei dividerà le sfere d'influenza tra i due stati). Poi sarà la volta della guerra Khmer-olandese, che vedrà la sorprendente vittoria Khmer, che però non otterrà pienamente ciò che desidera a causa delle intromissioni dei tedeschi e degli inglesi. (che ne approfitteranno anche per beccarsi ampi pezzi delle colonie di Amsterdam, soprattutto i primi). Prima guerra mondiale ed occupazione senza mandato delle colonie tedesche nel sud-est asiatico. Litigi con gli australiani per le Bismarck e la nuova Guinea. Alla fine gli Australiani gliele lasciano. Gli anni '30 vedono l'aumentare delle rivalità tra Khmer e Giapponesi per l'egemonia regionale, anche se la perseguono con temi ideologici simili. gli Khmer sostengono attivamente il Guomingdang. Nel 1934 gli Khmer aiutano i nazionalisti cinesi a uccidere Mao ed i suoi accoliti. Molti sopravvissuti però fuggono fortunosamente in Unione Sovietica(corruzione dei nazionalisti? tensione tra i questi ultimi e i battaglioni di supporto Khmer che facilitano la cosa?). Ma nel frattempo i giapponesi hanno lanciato un'offensiva contro la Cina dalla Manciuria. I governi inglese e americano premono per un intervento diretto Khmer in favore dei cinesi. Ma gli Khmer chiedono "contropartite tecniche", perciò non se ne fa niente. I rapporti tra i governi occidentali e gli Khmer si raffreddano. Anzi, gli Khmer approfittano dell'occupazione dell'olanda per prendere possesso di ciò che restava delle indie olandesi allo scopo di "proteggerle". gli Inglesi sono sul punto di dichiarare guerra anche agli Khmer e i giapponesi si fanno avanti per delle trattative di spartizione della torta cinese. Ma poi arriva Pearl Harbor e gli Stati Uniti fanno pressioni sugli inglesi per accettare molte delle condizioni degli Khmer per farli entrare in guerra contro il Giappone, prima che quest'ultimo riesca a portare a casa un nuovo e prezioso alleato. I Giapponesi, dal canto loro, falliscono per le troppe pretese e la troppa superbia. Per cui gli Khmer, alla fine, entrano in guerra con l'impero Giapponese.

Paradossalmente, almeno all'inizio, per i giapponesi è un vantaggio. Con un fronte ridotto riescono a concentrare uomini e mezzi in maniera più efficace e far vedere i sorci verdi ai nemici. Alla fine, però, l'esito non cambia.

La guerra però non finisce con la resa del Giappone. I Comunisti cinesi aiutati dai russi avevano occupato parte della Manciuria, mentre i nazionalisti assieme agli Khmer combattevano al sud.

Riparte la guerra civile cinese che finisce con la spartizione della cina in due. O meglio, in quattro. Manciuria indipendente e comunista, (Repubblica democratica popolare cinese). Uiguristan sotto protettorato sovietico (diventerà poco dopo repubblica dell'URSS). Tibet sotto protettorato alleato, poi indipendente. Cina nazionalista con capitale Nanchino. A cui, a denti strettissimi gli Khmer sono costretti a cedere Hainan, lo Yunnan e Taiwan (scippato ai nipponici alla fine della guerra).

La decolonizzazione ha i suoi effetti anche nell'impero Khmer, in cui le identità etniche, nella sua parte insulare in particolare, non sono comunque sopite.

Negli anni '50 grandi trasformazioni politiche a seguito di episodi di violenza e guerriglia. Nel 1955 nasce la federazione Khmer, comprendente i seguenti stati: Shan, Mon, Thai, Chin, Lao, Malay, Burma, Dai Viet, Cham, Arakan, Aceh, Sarawak, Kalimantan Banda, Bali, Majapahit, Sulawesi. Più altre entità autonome più piccole.

Oggi la Chimeria è una realtà economica di tutto rispetto, una delle principali economie mondiali, grazie alle proprie risorse naturali (in particolare il petrolio), il turismo e i prodotti delle proprie industrie. Permangono tuttavia sacche di povertà consistenti nella parte insulare della federazione, spesso negletta e oppressa rispetto alla più progredita regione peninsulare (con l'evidente eccezione di Bali).

Ovviamente l'ipotesi Khmer qui delineata è semplicistica, me ne rendo conto. Non mi sono azzardato ad analizzare la portata dei cambiamenti globali che tale entità politica comporterebbe davvero. Per esempio, credo che lo sviluppo economico (e quindi scientifico, mi domando?) Europeo sarebbe più lento, perché l'economia delle spezie non decollerebbe mai davvero. Forse la stessa olanda sarebbe più facilmente preda di altrui appetiti. La Francia, infine non credo che avrebbe abbandonato poi così facilmente l'idea di controllare l'India. E la Cina? sarebbe stata molto più tranquilla e magari non avrebbe mai avuto il tremendo impatto con il mondo occidentale che ne sconvolse radicalmente la storia; stesso discorso valido anche per il giappone. Per non parlare del fatto che se gli Khmer sviluppassero veramente una formidabile potenza marittima ci sarebbe la nient'affatto remota possibilità che qualche navigatore dell'impero finisse per "scoprire" l'Europa. Sicuramente l'Egitto avrebbe visto un ritorno di importanza non indifferente. Cosa che avrebbe potuto modificare anche il corso degli avvenimenti nel medio oriente (Se i mamelucchi fossero riusciti a proporsi efficacemente come punto di scambio tra gli Khmer e gli occidentali , guadagnandoci, avrebbero resistito di più agli appetiti ottomani? oppure, viceversa, i turchi avrebbero visto la conquista dell'egitto come prioritaria rispetto ad altre campagne? E i persiani, come avrebbero reagito?) e, come effetto domino, nuovamente, anche dell'Europa...

Paolo Maltagliati

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Lo stesso autore ha poi avuto un'altra idea:

L'impero Bengali

Deve essere destino che le culle delle religioni universali siano sempre rivendicate o possedute da un'altra religione. L'islam forse è il più fortunato in questo senso. Ma certamente la più sfigata di tutte è il buddismo. Allora perché non provare ad alleggerire il fardello e pensare ad una sopravvivenza dei seguaci di Siddharta in qualche posto più vicino alla fonte?

Ovviamente intendo il Bengala, dove l'Islam ha sradicato il buddismo dominante. Allora facciamo iniziare la nostra ucronia nel IX-X secolo. La dinastia bengalese di Pala riesce a resistere al flagello indù. Il motivo principale della decadenza dell'impero Pala, sono infatti i Sena, nuova dinastia bengalese ma indù, religione infiammata di ritrovato zelo religioso grazie alla predicazione del celebre maestro Adi Shankara. Abbattuti i pala, però, non riescono a creare uno stato duraturo ed efficente come il precedente e presto soccombono alle lotte interne prima e all'avanzata di Muhammad Khilji dopo.

Ora, poniamo che invece i Pala riescano a resistere, pur limitati a Bengala e Bihar, all'avanzata indù. (Si può immaginare che Ramapala, l'ultimo grande sovrano (fine XI secolo inizio XII) venga spinto ad impostare una politica rivolta, più che verso il dominio dell'ormai instabile hindustan o del Deccan nord-orientale, verso il mare. Una talassocrazia che abbia come suoi obbiettivi il controllo delle vie marittime verso l'indonesia e l'indocina. Il risultato sarebbe stato doppio: maggiore ricchezza e maggiore stabilità politica).

Ovvio, alla lunga è inevitabile la fine della dinastia sotto i colpi dei Turhluq. Ma le invasioni islamiche del 1300 non sono come quelle del 1100! sono "solo" campagne di conquista di un regno(il sultanato di Delhi, intendo) ormai perfettamente integrato nel sistema politico regionale. Questo permetterà ai Bengali di mantenere la propria omogeneità etnica, culturale e religiosa, e, come i rajput, un governo pervicacemente indipendente e militarmente temibile ogni qual volta il potere centrale si indebolisce, come accade con il declino del sultanato nel XV secolo, per esempio. E, last but not least, sarà come Venezia per noi italiani: una nazione d'occidente (India) che però terrà saldamente il piede a oriente. Vediamo allora i bengalesi intromettersi nella politica dei regni indocinesi: fedele alleato di Pegu contro Arakan e poi contro Toungoo, che non riuscirà a conquistare il delta dell'Irrawaddy.

Vuol dire anche che il Raj indiano britannico si divederà in 3 e non in due nel 1948. Niente pakistan orientale. Ci sarà un Buddista amico di Gandhi che propugnerà l'indipendenza e la non-violenza, e che si batterà, come trait d'union tra india e Birmania, anche con i buddisti Birmani e Mon (in questa Timeline i Mon sono molti, ma molti di più).

Tale stato indiano-buddista avrà buone relazioni con l'occidente, forse migliori rispetto all'India(con cui inizialmente non avrà buone relazioni: le Andamane e le Nicobare, per via della popolazione Bengali che nel XVIII secolo via aveva costruito una serie di monasteri buddisti su alcune isole verrà data al Bengala, pur essendoci anche molti indù immigrati, eredi dell'esilio a Port Blair, dove i britannici confinavano i detenuti politici) e ottime con i tailandesi e i birmani (vedi dopo) avrà però pessime relazioni con i cinesi, dato che il Dalai Lama andrà in esilio nel Bengala. Anzi, il Bengala lotterà con tutte le proprie forze, aiutato dall'occidente, per ottenere che la Birmania non cada sotto il dominio comunista. Con modesto successo: si creeranno uno stato Mon filo-occidentale e una Birmania comunista, che però poi farà la scelta titina del non-allineamento. Ora come ora, il Bengala è una potenza economica emergente, con Pil procapite più alto di quello indiano, pur dovendo fare i conti con grandi problemi sociali. La Birmania è un'economia in crescita, pur minata dai contrasti etnici. lo stato Mon è invece una delle "nuove tigri asiatiche" assieme alla Malaysia, Thailandia e Indonesia.

Paolo Maltagliati

La Bandiera Bengali

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Interviene a questo punto Alessio Mammarella:

Le due Coree in anticipo

Tutti sanno che la penisola coreana prima di essere divisa nelle attuali repubbliche del Nord e del Sud è stata un paese unito. Non tutti, probabilmente, sono però a conoscenza di due particolarità della storia coreana. La prima è che altre volte nel passato la Corea è stata divisa tra (almeno) uno stato settentrionale ed uno meridionale. La seconda è che le "Corea del Nord" del passato erano molto più ampie di quella attuale, perché comprendevano ampie porzioni di Manciuria e tendenzialmente guardavano proprio al nord come area di espansione. Nella cartina sottostante, lo stato settentrionale di Balhae fu fondato da alcuni generali del regno di Goguryeo dopo che quest'ultimo era stato sconfitto dall'attacco congiunto del regno si Silla e della Cina dei Tang.

Quando la Corea assunse la fisionomia che conosciamo oggi, dopo il ritiro dei mongoli, un tema tipico di scontro tra le fazioni politiche rivali divenne il "ritorno al nord". C'era chi sosteneva la necessità di riconquistare i territori settentrionali che in passato avevano fatto parte di regni coreani, mentre altri sostenevano che la Corea dovesse restare entro i confini (abbastanza "naturali") della penisola. Ad esempio l'ultima dinastia imperiale coreana, quella dei Joseon, fu iniziata da un generale che si ammutinò all'ordine di invadere la penisola del Liaoning e che utilizzò le truppe assegnategli per realizzare un colpo di stato (da allora la Corea, pur definendosi "impero" restò in una posizione di alleato devoto della Cina).

La scelta coreana di non espandersi oltre la penisola omonima ha influito sulla storia di tutto l'Estremo Oriente. Pensiamo ad esempio che le tribù della Manciuria, progressivamente organizzatesi politicamente (ma solo nel XVII secolo), sarebbero arrivate ad esprimere l'ultima dinastia imperiale cinese. Se l'Impero Coreano (tale si considerava) avesse condotto campagne militari verso nord con continuità, tornando ad inglobare l'intera Manciuria entro il XV-XVI secolo, probabilmente la dinastia Qing non ci sarebbe stata, oppure si sarebbe affermata all'interno della Corea. Cosa più importante delle dinastie, la popolazione della Manciuria non si sarebbe sinizzata (oggi la lingua mancese è praticamente scomparsa e gli abitanti della regione si considerano cinesi "Han") ma sarebbe diventata coreana.
Quale impatto avrebbe potuto avere una "Grande Corea" estesa alla Manciuria, in relazione alla storia politica della Cina, all'avanzata della colonizzazione russa in Estremo Oriente, alla politica del Giappone?

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Gli risponde Perchè No?:

Direi che il POD dovrebbe risalire al VII secolo, quando i tre regni coreani sono stati unificati da Silla (Sud-Est della penisola). Il POD potrebbe essere questo: il legame tra Cina Tang e Silla non si crea (scambi diplomatici, invio del futuro re Munmu alla corte cinese per essere educato presso il futuro imperatore Gaozong). Silla non si sviluppa con l'aiuto cinese come potenza militare, e non riesce ad annettere Baekje. Al contrario i Tang decidono di consolidare la loro frontiera verso la Manciuria alleandosi con Goryeo (Goguryeo significa Goryeo anteriore, riferendosi alla più tarda dinastia Goryeo). Di conseguenza Goryeo é libero di conquistare il Sud e creare il regno di Goryeo (detto unificato, nome che evolverà poi in Corea nelle lingue occidentali, capitale Pyongyang). Goryeo sarà un alleato di ferro dei Tang e suo scudo verso Nord fino alla decadenza dei Tang che provocherà la caduta di Goryeo e la nascita dello Stato di Balhae.

Da notare che le due Coree si fanno una piccola guerra delle memorie su chi é la vera Corea. Il Sud rivendica l'eredità di Silla con la sua capitale Gyeongju e i tesori reali delle loro tombe (faccio la guida a Gyeongju, tavolta), e dunque tutta la sua storiografia cancella o quasi l'importanza del Goguryeo (il museo nazionale di Seoul ha solo una piccola stanza per l'arte di Goguryeo).

Dal canto suo il Nord ha studiato e restaurato (abbastanza bene) le tombe reali del Goguryeo, e la sua storiografia diminuisce il ruolo di Silla unificato (che regnava solo sul Sud) e fa del Goguryeo l'unica vera Corea antica (di fatto fu il primo regno coreano a organizzarsi).

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E Alessio commenta:

Sì, ho pensato anch'io alla situazione del 666-668 che portò al veloce collasso dello stato "nord-coreano". Un forte regno tra Corea e Manciuria avrebbe potuto sconfiggere le dinastia barbarica dei Liao che governò nel nord della Cina, forse occupando territori anche in quell'area. Credo che non ci sarebbe potuta essere la successiva dinastia Jin, perché gli jurchen che la stabilirono in HL, sarebbero stati invece "coreani". Potremmo quindi pensare a due possibilità: o la dinastia Song mantiene intatto il suo dominio sull'intera Cina, oppure è lo stesso regno coreano che occupa la Cina settentrionale. Questi due diversi scenari troverebbero comunque un epilogo nella conquista mongola.

L'espansione mongola è stata un evento troppo grande e sconvolgente per pensare che la Corea ne sarebbe rimasta immune. Di fronte all'esercito mongolo, ed alle sue tattiche di combattimento, il territorio peninsulare coreano era tutto sommato difendibile, la Manciuria temo di no. Insomma, dopo averci rimuginato su per un po' tendo a pensare che una ipotetica espansione coreana verso la Manciuria, per restare stabile fino all'età moderna e contemporanea, avrebbe dovuto aver luogo comunque dopo la fine dell'egemonia dei mongoli.

Le spedizioni condotte nel XV secolo da vari sovrani coreani avrebbero potuto rappresentare una occasione per una riconquista della Manciuria, ma problemi di politica interna non consentirono di portare a termine il progetto. Credo che quello sia stato l'ultimo momento utile, perché successivamente la Corea subirà il tentativo di invasione giapponese, mentre gli jurchen/manciù diventeranno progressivamente più forti...

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Chiudiamo per ora con il sasso gettato nello stagno da Xalius:

Come realizzare questo "Impero Divino del Vietnam"? (cliccare sulla mappa per vederne la versione ingrandita)

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Se volete partecipare anche voi alla discussione, scriveteci a questo indirizzo.


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