Fascisti su Marte?


Tutto comincia con questa dichiarazione d'intenti di William Riker:

Cari amici, annuncio un nuovo progetto ucronico che mi è stato suggerito dall'amico Sandro Degiani che ci ha ricordato la trasmissione "Fascisti su Marte" e la sua irresistibile sigla. L'idea è questa: anticipare la conquista dello spazio di 30 o 40 anni, facendo sì che il primo uomo vada nello spazio verso il 1930 ed i primi uomini mettano piede sulla Luna verso il 1939. La corsa sarà condotta dal Terzo Reich contro l'URSS o dal Terzo Reich contro gli USA? Non l'ho ancora deciso ma propendo per la prima ipotesi. Naturalmente bisognerà rimuovere in entrambe le opzioni il crollo di Wall Street del 1929, altrimenti non ci sono i mezzi economici per compiere la scalata allo spazio. Oltre che "Fascisti su Marte" ad ispirarmi è stato "Sky Captain and the World of Tomorrow", film ambientato negli anni '20 in cui però compare una tecnologia avanzatissima (oltre alla folgorante bellezza di Gwineth Paltrow): tipico esempio del genere "steampunk" (la fantascienza fatta con le macchine a vapore). Sarà l'occasione per sviluppare con larghezza uno dei miei pallini, la Umatematica e la Ufisica. Qualcuno vuole cimentarcisi con me?

"Fascisti su Marte, rosso pianeta bolscevico e traditor,,,"

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A raccogliere il testimone è stato proprio Sandro Degiani:

Oddio, ho scatenato un Ucronia!

L'idea di anticipare la corsa allo spazio di quarant'anni mi piace proprio.... è una possibilità mica tanto remota.

Per esempio se invece di prendere per i fondelli Goddard ed i suoi missili gli USA ci avessero visto quello che ci hanno visto i tedeschi la storia sarebbe stata forse diversa.

Ed ecco qui una prova di contributo "attivo", ho solo tratteggiato... non approfondito.

Goddard compie i suoi esperimenti sulla propulsione a elementi liquidi (ossidante + comburente) nel 1926, Gli USA lo guardano con diffidenza e freddezza. Il mondo scientifico lo deride e lo sconfessa. I militari credono ancora nella potenza del cannone, nella forza delle corazzate e della fanteria. In un giro di conferenze in Europa, nel 1927, Goddard viene in Italia. Dopo una conferenza a Napoli, affascinato dalla interprete italiana che gli è stata affiancata, una bruna bellezza mediterranea tipo Cucinotta, fugge con lei a Capri e dopo due settimane ritorna annunciando il suo matrimonio e l'intenzione di stabilirsi in Italia e fondare una "Scuola Missilistica" nella Piana del Fucino. Mussolini gongola per il genio acquisito, lo nomina Cavaliere dell'Impero e decide di portare nella Piana del Fucino tutta l'avanguardia scientifica italiana. Viene fondato ex-novo un modernissimo centro di ricerche, una università ed un campus enorme per ospitare docenti e studenti. Arrivano Enrico Fermi, i ragazzi di via Panisperna, Marconi. Si mettono le basi per un Centro Europeo di Studi Spaziali. In tre anni i missili sviluppati da Goddard arrivano ad immettere in orbita una satellite artificiale. Marconi ne approfitta e realizza la prima rete radio satellitare per coprire il continente Europeo. La voce dell'Italia giunge adesso dalle Canarie agli Urali e da Capo Nord alle oasi della Libia. Nel 1934 Fermi intanto con il contributo di Oppenheimer  e Einstein ha realizzato la prima fissione atomica controllata a Frascati e vince il Premio Nobel. Nel 1935 viene lanciato il primo essere vivente nello spazio, un cane di nome "Balilla", che ritorna vivo dalla missione e riceve l'onore di una statua bronzea nel Vittoriale tra gli Eroi d'Italia. Nel 1936 è la volta di un uomo, il Comandante Junio Valerio Borghese, che è il primo uomo nello spazio e compie 24 orbite, tante come gli anni del Nuovo Impero.

La corsa verso Marte vede impegnata Italia e Russia (o altri fate voi!) la corsa diventa affannosa e poi frenetica. Il Duce è categorico... L'Italia deve mettere per prima il piede su Marte e mantenere il primato italico nello spazio. La sua frase "Il piede su Marte per la prima volta si mette una volta sola nella Storia, quel piede deve essere un piede Italiano e la mano deve impugnare il tricolore, ogni molecola ed ogni energia deve essere orientata verso questo traguardo" Dalla Germania che guarda con invidia il successo italiano arriva un giovane, Wernher Von Braun.

Nel 1943 viene lanciata una navetta che deve "sperimentare" la propulsione e la logistica della Missione verso Marte. Equipaggio di tre uomini che devono arrivare al Pianeta Rosso, circumnavigarlo e ritornare. Non è previsto l'atterraggio dato che la navicella è priva di modulo di discesa. Ma il Comandante De Pinedo non resiste e disobbedisce agli ordini. In orbita attorno a Marte esce dal portello di emergenza e si lascia cadere sul Pianeta stringendo al petto la Bandiera Italiana, sarà il primo uomo a toccare il suolo marziano anche se ovviamente morirà nell'impatto. Nella caduta la sua ultima frase sarà "Consegno Marte nelle mani del DUCE e dell'Italia portando con me la bandiera della Rivoluzione Fascista! Viva il Duce, Viva l'Italia! " Mussolini informato dell'accaduto sta per avere un accesso di ira per il gesto di disobbedienza che rischia di rovinare tutto... ma i giornali del mondo escono con la notizia in prima pagina "L'Italia su Marte" e plaudono al gesto di De Pinedo. Mussolini nomina solennemente in una cerimonia al Campidoglio e poi nel ricostruito Foro Mussolini De Pinedo "Primo Martire della Rivoluzione Fascista" e dichiara il giorno dell'eroico sacrificio Festa Nazionale, giornata festiva e intitolata all' Eroe dello Spazio. La spedizione successiva sarà quella dello sbarco e scenderà nel punto dove De Pinedo è caduto. Porta con se una lapide di marmo bianco con impresse in oro il nome e la data dell'eroico gesto e seppellirà con gli onori militari il corpo riportando sula Terra la bandiera che De Pinedo aveva portato con sé nell'ultimo volo. La Bandiera è esposta nella Sala d'Onore del Centro Spaziale Italiano.

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Falecius risponde incuriosito:

Ovviamente in questo caso Mussolini, tutto preso da suo programma sapaziale, neanche ci pensa ad entrare in guerra?

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Sandro Degiani riprende il filo della sua fantasia:

Direi di si, ma non solo, non farei proprio scoppiare la Seconda Guerra Mondiale. Il Boom Spaziale innescato dall'Italia nel 1927 innesca una crescita esponenziale della richiesta industriale e tecnologica che contrasta il declinio delle economie nel dopoguerra. Innesca anche una serie di analoghe iniziative di emulazione in paesi occidentali o di spinta nei settori collaterali per ricaduta tecnologica o per richiesta di mercato. I satelliti spaziali lanciano prima la radio mondiale, poi la TV che globalizza il mondo 50 anni prima. Questo boom economico evita il crollo delle Borse del 1929 ed il conseguente tsunami inflazionisitico e di depressione che travolgerà l'Europa e vedrà la Germania sconfitta ed impoverita oltre ogni limite di umiliazione buttarsi in braccio al nazismo ed a cercare la rivincita nella Seconda Guerra Mondiale.

La Germania invece, in piena ricostruzione, si concentra sugli aspetti tecnici ed industriali e fonda una solidissima  tecnocrazia "militarizzata" e nazionalsocialista che, ispirata da una ideologia che si ispira al fascismo ma senza le forzature paranoiche del nazismo,  vede nel 1932 un Krupp eletto presidente della Germania. Questi prima e suo figlio poi si dedicano alla realizzazione di uno Stato ideale, dove la tutela statale ed il benessere di tutti sono la premessa e la base della produzione di una sbalorditiva qualità e quantità di prodotti industriali. La Germania di Krupp punta esplicitamente ad una conquista anzi colonizzazione " tecnologica ed industriale" dell'Europa e del Mondo. Il Simbolo dei Tre Cerchi Intrecciati è l'equivalente della Svastica di questa Ucronia. Albert Speer è uno degli uomini che guidano questa macchina industriale con le sue eccezionali doti organizzative. La Germania di Krupp si allea con il Giappone che sta uscendo con Hirohito dall'isolamento millenario e ne fa' la filiale nel Sud Est e nel Pacifico della sua tecnologia. Il Giappone non ha la mano d'opera necessaria a reggere la sfida ed invece di dichiarare guerra alla Cina si allea con lei e ne usa l'enorme massa lavorativa e le risorse alimentari e minerarie per spingere e accelerare il ritmo di espansione. Dal 1930 al 1940 il ritmo di crescita dei 15 paesi più industrializzati viaggia costantemente oltre il 15% con punte del 20. La Borsa letteralmente esplode, tutti diventano più ricchi. Spendono pazzamente e i consumi che si impennano fanno impennare le produzioni. Nasce la corrente architettonica "Stile Impero Spaziale", gli edifici diventano come quelli dei fumetti di Flash Gordon, altissimi, pieni di pinnacoli e ponti aerei, arditi e stravaganti, con giardini pensili collegati da monorotaie. Le auto hanno pinne da missile ed abitacoli a bolla e corrono su strade sopraelevate. In basso solo giardini e prati. La città del futuro è verticale e verde. La gente vuole vedere il futuro diventare realtà.... per questo è disposta a lavorare pazzamente, e gli si da' quello che vuole.

Per spiegarmi, ecco una foto della FIAT "Balilla" del 1937 (in ricordo dell'eroico cane primo essere vivente nello spazio) e della superutilitaria supereconomica "Topolino" del 1939:

FantaBalilla (grazie a Sandro Degiani)

FantaTopolino (grazie a Sandro Degiani)

Lo studente Matteo Bonalanza vuole dire la sua:

Bella l'idea! Fate conto però che lo sviluppo di razzi nello spazio è strettamente collegato allo sviluppo di razzi per uso militare; ergo o il Reich va a vincere la guerra per superiorità di mezzi, o la rivoluzione comunista si propaga in tutto il mondo...

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William Riker ribatte:

Giusta osservazione, Matteo. Lei preferisce un mondo nazificato con i partigiani della Weisse Rose che lottano contro il Führer, o un mondo sovietizzato in cui Gianfranco Fini fa l'ultimo giapponese nella giungla? :-) Ma comunque si tranquillizzi: sviluppare razzi non significa poi vincerle, le guerre, come le V2 tedesche dimostrano!!

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Matteo:

Certo, ma poter colpire il nemico a continenti di distanza mentre quello non può rispondere è un vantaggio che non può non portare alla vittoria...

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William Riker:

Ma se entrambi possono colpire a continenti di distanza il vantaggio è annullato e si va a una nuova guerra fredda... Ha pensato che questo potrebbe evitare la seconda guerra mondiale?

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Matteo:

Giusto...Però così il nazismo non crolla...(il comunismo sì, aveva un errore di fondo e non poteva reggersi economicamente), e diventa potenza egemonica mondiale al posto degli U.s.a.(che rimangon poveri, il loro vantaggio economico è basato anche sulla seconda guerra mondiale)

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William Riker:

E se evolvesse pacificamente dopo l'assassinio di Hitler con un leader meno sanguinario, come per esempio Klaus von Stauffenberg, cattolico e ostile al Führer? Se l'attentato di Rastenburg riuscisse...

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Falecius:

Anche il nazismo non poteva funzionare ( economicamente ) sul lungo periodo senza conquistare sempre nuove terre. Doveva dominare... o morire. Senza l Seconda guerra mondiale, ci sarebbe stato l'attentato di Rastenburg?

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William Riker:

Pensavo ad un ALTRO attentato, operato non da oppositori alla guerra ma da oppositori ad Hitler (ciò presuppone una opposizione interna al Führer ed una minoranza interna all'NSDAP).

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Matteo:

I gerarchi insorgerebbero, alcuni per prendere il comando, altri per difendere l'ideologia nazista, guerra civile, la Russia se è ancora in piedi si avvantaggia e li conquista,o lo fa l'america,  sennò secessione della Germania e muro di Berlino fra tedeschi nazisti convinti e moderati o fra seguaci dei diversi generali... stati deboli...

Filobeche interviene a sua volta:

Su questa voglio dire una cosa. Se il nazismo va al potere in Germania non c'è dubbio che una seconda guerra mondiale si farà prima o poi... fossero anche arrembaggi nello  spazio tra navigli spaziali stile Steampunk o spazio 1899 (due bellissimi giochi di ruolo vittoriani con magia, alieni, e tanta tanta tecnologia alternativa basata sul carbone). Ora non dico ne una ambientazione cosi fantasy e neppure una Gernsback (Cioè dove la tecnologia sia al livello 2100 mentre siamo nel 1920), però mi sembrava dalle discussioni iniziali che promettesse meglio di una generale pace mondiale originata dai razzi. Se si fossero inventati i razzi la guerra si sarebbe semplicemente  trasferita o nello spazio o si sarebbe combattuta in maniera un po' più  calda della nostra guerra fredda. Infine credo che Hitler fosse pazzo da usare bombe atomiche o quello  di parimenti terribile avessero inventato loro sugli Usa anche ben  sapendo che questi potevano rispondere magari lo avrebbe fatto dichiarando "Una pira di funeraria degna del Reich tedesco".

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Sandro Degiani non demorde:

Rilevo una deriva della Ucronia e la storia si spinge laddove uno ritiene preferibile si diriga. Gli storici ucronici (si chiamano così?) partono per la tangente.... io sono solo uno scrittore e cerco la bellezza creativa e lo spunto ricco e fertile. Vedo già accantonata la Italica ipotesi nata da uno strale di Cupido e colta al volo dal Duce in una ispirata decisione storica e fatale. La possibilità di una corsa allo spazio puramente ed autenticamente italiana.. no eh?  Non piace a nessuno e non è credibile. Perchè questa sfiducia nelle italiche risorse intellettuali ed energie industriali? Si finisce sempre lì.... i tedeschi che non hanno perso contro gli USA che non possono perdere, i russi perdono sempre e comunque per tara genetica congenita (sicuri che il comunismo non possa funzionare? Io non così tanto.... anche se l'avidità e la disonestà umana lo rendono perdente, in un mondo eticamente superiore il comunismo funzionerebbe benissimo e ci sono fior di esempi in piccoli microcosmi che lo stanno a dimostrare). E sempre la Domanda Eterna... se Hitler moriva... se Hitler vinceva... se Hitler non invadeva la Russia... Per me Hitler in una Germania non umiliata, non piegata dall'inflazione e dal debito di guerra, in forte ripresa economica ed industriale, non mutilata della Alsazia e della Lorena,  non avrebbe maturato il suo risentimento e i suoi propositi di rivincita. Sarebbe tornato ad essere un maestro di Scuola, decorato, invalido, apprezzato acquerellista e magari avrebbe vissuto una vita "normale". Perchè non è mica nato cattivo... non è mica un essere uscito dagli inferi... troppo facile assolversi ed assolverlo con queste etichette. Con tutto il disgusto e l'orrore dei suoi atti politici e crimini commessi, Hitler è un essere umano, è il risultato, come ognuno di noi, di un percorso. E ha fatto ciò che ha fatto perchè il momento, le condizioni erano quelle giuste. Ritengo il Lombroso un cialtrone e ritengo l'ipotesi "genetica" del male, della criminalità scritta nel DNA o nella fisiognomica una balla ed una pericolosa idea. Un comodo paravento che rende ineluttabile il destino, assolve il criminale in parte ed assolve la repressione interamente, che giustifica con poco sforzo pulizie etniche, campi di concentramento e foibe. Che assolve "i buoni" che sono tali solo per destino superiore e purezza genetica e non devono mai mischiarsi con "i cattivi". Un manicheismo rivoltante che porta al Ku-Klux-Klan ed alla peggiore cultura americana.

Scusate l'excursus...

Io preferisco la possibilità romanzesca di ricamare su una Italia eroicamente all'avanguardia e che lotta per una Galassia Tricolore. Non per apoteosi del Fascismo ma solo perchè da' spunti letterari maggiori. Voglio una Galassia un po' stracciona un po' gaglioffa... molto meglio che una chiassosa e pacchiana Galassia Multinazionale con un Mac Donald su ogni asteroide e Basi Spaziali a forma di lattina di Coca Cola rosse e bianche, molto meglio di una Galassia "tedesca" organizzatissma, fredda e crudele dove le astronavi hanno ritardi misurabili in centesimi di secondo e le burocrazie sono enormi, efficientissime ed opache. Posso lasciare la Terra a Krupp III°. Occhio ragazzi non è un "nazista".. ma nazionalsocialista.. che è MOLTO diverso... è un socialismo con venature patriottiche e realisticamemte calato nella società, e poi non è un politico, è un imprenditore di successo (perdonate il parallelo con Il Cavaliere). La classe capitalista a cavallo del '900 credeva veramente di poter miscelare socialismo, paternalismo e buon governo e rendere tutti felici... oggi lo crede solo più Berlusconi. Per chi non l'avesse mai letto o non lo ricordi bene consiglio "i 500 milioni della Begum" un poco noto romanzo di Julius Verne, ed avrete un efficacissimo ritratto e confronto/scontro tra il mondo "Francese" e quello "Tedesco" visto con l'occhio della fine secolo. Una bellissima Ucronia!

Scusate l'inciso...!!!

Ma per me gli italiani colonizzeranno le Stelle e si lanceranno con lo spirito di Cristoforo Colombo con rappezzate astronavi bricolate mischiando geniali macchinari e propulsioni con tanto filo di ferro, nastro adesivo e improvvisazione. Un corno di corallo rosso appeso sul quadro di comando e poi via... più veloci della luce! Per giungere là dove nessuno è arrivato prima d'ora...

Fecchia, Santodio, Freghieri, Pini, Barbagli

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Jeck86 aggiunge di suo:

Questa ucronia mi piace. Magari provo ad aggiungere due cosette. Prima di tutto metterei un substrato economico e culturale.

Per la corsa allo spazio ci vogliono un sacco di soldi e molti di più ce ne vogliono per bruciare le tappe come in questa ucronia. Da dove li prendeva,l'Italia,tutti questi soldi?

Il sistema economico corporativo ha dimostrato la sua efficacia nella nostra timeline permettendo all'Italia di uscire per prima dalla crisi economica. Diciamo quindi che la ricerca in campo spaziale è stata pagata con i ricavati di dazi doganali e monopoli di stato.

In particolare i dazi doganali hanno procurato qualche disagio alla popolazione spingendola sull'orlo dell'autarchia (In questa timeline non ci sono state le inique sanzioni. La guerra di Libia forse si o forse no).

Lo scontento della popolazione è stato però notevolmente ridotto dalla propaganda di partito ma, soprattutto, dal futurismo. Il movimento futurista galvanizza le folle e spinge l'italia verso l'innovazione tecnologica.

Il 24 dicembre 1938 Enrico fermi abbandona l'Italia per trasferirsi negli USA (in questa timeline dove non vi sono le leggi razziali, però la partenza potrebbe essere provocata dalla morte di Marconi, dall'antipatia per il regime o da un taglio nei fondi della ricerca).

Lo stesso anno si dà inizio al progetto spaziale americano, che prende il nome di Progetto Manhattan.

Pontecorvo invece si trasferisce nell'URSS e da inizio al progetto spaziale Russo.

Ma il gruppo di via Panisperna in Italia continua il suo lavoro.

Anche negli USA la corsa allo spazio trova terreno fertile nella cultura popolare americana dei fumetti e delle riviste di racconti di fantascienza. Gli USA inviano il secondo satellite geostazionario, il secondo uomo nello spazio e costruiscono la prima base spaziale Apollo.

Isaac Asimov saluta il programma spaziale Americano con la frase: "La realtà a volte supera la fantasia!"

Anche in URSS lo stile artistico nazionale è il futurismo e come quello italiano spinge le folle a sognare lo spazio. I Sovietici, infatti, non vogliono essere da meno delle potenze fasciste e capitaliste e, nello stesso anno, creano la seconda stazione spaziale Mir che viene assemblata direttamente nello spazio, ed inviano il primo uomo sulla luna con la spedizione Selene: é in tutto e per tutto una guerra fredda scientifica che vede contrapposti i tre blocchi.

Il duce non vuole essere superato dai Bolscevichi, e dà ordine di preparare la spedizione su Marte.

Ed ora un po' di steampunk...

Von Braun collabora con gli italiani che sviluppano i razzi a lunga gittata. Gli americani copiano il progetto di von Braun, ma magari i russi inventano un altro modo di raggiungere lo spazio. Sparano una capsula con un cannone gigantesco tipo "Dalla Terra alla Luna" di Giulio Verne. La capsula è dotata di razzi per correggere la rotta e per tornare indietro.

Si risparmierebbe così una gran quantità di carburante, però la partenza sarebbe molto traumatica per il passeggero. Inoltre il cannone dovrebbe essere veramente enorme... E poi?

Cliccate qui per scaricare un'ipotetica cartina di Marte con toponimi fascisti disegnata da William Riker.

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Diamo ora la parola a Paolo Maltagliati:

A proposito di Fascisti su Marte, la mia mente malata ha partorito ieri questo sclero di cartina...

L'acqua su Marte non evapora come nella nostra Timeline, creando così le premesse della vita. Il problema che la vita su marte rimane a livello di forme piuttosto primitive, che pur tuttavia condividono lo stesso codice genetico del nostro. Marte è un pianeta rosso comunque. Per quanto riguarda la superficie, le tempeste di polvere ed il freddo battono un territorio ricco di silicati e materiali ferrosi. Le acque basse invece sono popolate da alghe, comunque rosse, o, quantomeno, parenti di esse. L'atmosfera è composta da anidride carbonica e ossigeno, con quantità di azoto abbastanza diverse rispetto alla nostra. Ma per l'uomo è comunque possibile respirarci: deve solo farci un po' l'abitudine, anche se tende a stancarsi in fretta. In generale non è un luogo particolarmente ospitale, eccezion fatta per le aree intorno alle fonti d'acqua, che comunque, essendo più acida della nostra, deve essere trattata prima di essere bevuta.

Ah, dimenticavo: la parte italiana è quella grigia. Se notate, la capitale Repentaglia dovrebbe dirvi qualcosa...

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Iacopo Maffi commenta:

Gli Stati Uniti avranno dei problemi: sono un paese di immigrazione, non di emigrazione. I russi potrebbero trovarsi meglio. Probabilmente la grande distanza dalla Terra avvantaggerebbe i tedeschi.
E i Piccoli Omini Verdi del Labirinto, come reagiscono? Oppure questo è il Barsoom di Burroughs, e ci sono i Marziani Rossi, Verdi, Bianchi, Neri, Gialli e gli Uomini Pianta e la Schimmie Bianche?
Nessuno pensa di installarci il Judenstaadt?

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Sempre Paolo Maltagliati poi avanza un'altra seducente proposta su questo tema:

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, l'interesse per l'astronomia ed il modo di raggiungere stelle e pianeti si fa abbastanza importante. Tutto resta un sogno ed un'utopia, fino a che Horst Pinkell, scienziato tedesco, non si trasferì a lavorare presso Guglielmo Marconi, per intraprendere alcuni studi sull'elettromagnetismo. Horst Pinkell, basandosi sull'ipotesi di Leventoff che, come la luce possiede i fotoni, così anche la gravità possiede delle particelle, molto più sfuggenti ma teoricamente incanalabili in raggi, riesce, grazie anche agli studi einsteiniani sulla teoria della relatività generale, a teorizzare i “raggi L”. La propulsione con tale strumento, che permette ad un veicolo di viaggiare entro un campo gravitazionale proprio, quindi senza sottostare alla gravità terrestre e spaziale, viene esplorata negli anni successivi. Nel frattempo lo stesso Marconi elabora il cosiddetto “raggio della morte”, i cui effetti sono molto simili ad una EMP come quelle rilasciate da un'esplosione atomica. Marconi entra in rapporto con Enrico Fermi, per studiare i legami tra la fisica nucleare e l'elettromagnetismo, mentre lo stesso team di Pinkell prosegue nel tentativo di trovare il modo di applicare un campo stabile per far “volare” un velivolo. Sempre nello stesso tempo, lo scienziato Wernher von Braun continua il proprio lavoro di costruzione di razzi sotto l'egida e la protezione della Wermacht, l'esercito tedesco, nonostante Hitler sia contrario allo spreco di risorse per tecnologie invece che per armamenti.

Marconi fa la conoscenza di Pinkell; interessato alle sue curiose teorie, lo presenta a Ciano, che si dimostra estremamente colpito. A sua volta, Ciano presenta il tedesco visionario al gruppo di via Panisperna. Particolarmente attratto è, del gruppo di giovani e brillanti fisici italiani, Edoardo Amaldi, il quale, tuttavia, smonta le teorie di Pinkell per ricostruirle da capo: in realtà i risultati conseguiti da quest'ultimo non sono da attribuirsi a delle sfuggenti particelle, ma, più precisamente, a delle onde, onde gravitazionali! Ripartendo da tale premessa, e rivestendola di una solida base matematica, la possibilità di creare un velivolo spinto da onde gravitazionali sembra teoricamente possibile, questa volta per davvero.

Progressivamente, lo sviluppo di nuove tecnologie, primariamente a scopo bellico, ma chissà, interessa sempre più il gerarca imparentato con il duce. Al contrario, Mussolini non sembra essere attratto da questi “giocattoli”. Oltre a ciò, Ciano non concorda con Benito per quanto riguarda la sua linea politica ed economica. Ciano infatti vede di mal occhio l'ascesa del nuovo partito nazionalsocialista in Germania, sebbene sembri il trionfo dell'ideologia fascista in Europa. Gian Galeazzo preferirebbe un governo tedesco debole ed un avvicinamento molto più radicale e stretto con il Regno Unito.

L'odio viscerale antisemita è un altro elemento per cui Ciano non è troppo convinto nei riguardi dello stesso Hitler. Dato che infatti è rimasto stupito e sorpreso dalle potenzialità delle ricerche dei “ragazzi di via Panisperna”, (Fermi, Majorana, Rasetti, Amaldi, Pontecorvo, Segré e D'Agostino) e gli dispiacerebbe che Mussolini possa farsi irretire dal Fuhrer ed emanare leggi razziali anche in Italia, con la conseguenza di perdere la compagnia di due così brillanti scienziati (il fatto che li perda lo Stato non lo preoccupa ancora, si tratta più che altro di simpatie personali).

Ulteriore evento che scombina il quadro: il generale Graziani, in una nota, fa sapere a Roma che per caso, una società di trivellazione americana che sondava per conto dei britannici la depressione di Qattara, scopre che in Egitto di petrolio non ce n'è, ma che in Libia potrebbe essercene. E parecchio. Il problema era che con le tecnologie disponibili non sarebbe stato estraibile. Ciano si trova tra le mani la velina e decide di non passarla al duce. Convince poi Graziani di tenere segreto il fatto. Ciano si dirige quindi in Via Panisperna, (che nel frattempo, con i soldi garantiti da Ciano diventa un centro di ricerca con i controfiocchi, in cui convergono giovani e brillanti scienziati nel campo della fisica ma anche della chimica e dell'astronomia, come ad esempio Beppo Occhialini, Gian Carlo Wick e Mario Ageno), per esporre il problema a Fermi, chiedendogli se potesse valutare qualche scienziato in grado di sviluppare una tecnologia per l'estrazione del petrolio libico. Inoltre gli confida che ha in mente di orchestrare, finalmente, un colpo di stato per esautorare Mussolini prima che si leghi ad Hitler, che, nel frattempo, ha cominciato a aumentare l'esercito, far fare passi da gigante all'economia teutonica e organizzare una serie di prove di forza contro lo statu quo uscito dalla prima guerra mondiale. Non desidera infatti che l'Italia sia condotta in una guerra da parte di quello scriteriato. In occasione di una visita a Berlino per ragioni diplomatiche si reca segretamente a conoscere Von Braun e, informalmente gli chiede se non preferisca lavorare, avendo carta bianca, in Italia, sotto la sua personale protezione. La Wermacht, intuendo il valore delle sue ricerche, vorrebbe tenerselo stretto, ma i gerarchi nazisti convincono Hitler che le ricerche dello specialista in vettori sono uno spreco di soldi, denaro che potrebbe essere utilizzato in altro modo.

Ciano stringe amicizia con il colonnello Luigi Sacco, che gli presenta Ugo Tiberio, giovane e brillante fisico al servizio della marina, convinto di poter sviluppare l'idea di Marconi del Radiotelemetro (il nostro Radar), per poter localizzare a distanza, tramite le onde elettromagnetiche, mezzi mobili. Il nostro ambizioso gerarca convince una branca della marina a supportare il progetto di Tiberio, che inizialmente non era intenzionata a destinargli risorse, pagando anche di tasca sua parte dei finanziamenti necessari.

Con quanto s'è detto prima non si pensi che il collezionare e portare alla sua “corte” uomini di scienza, sia stata l'unica attività di Ciano. Ovviamente strinse amicizie anche con esponenti del mondo economico e militare, in particolare Italo Balbo, il duca degli Abruzzi e Amedeo di Savoia-Aosta. Quando si garantì anche il sostegno del re e di Badoglio, appena prima che Mussolini dichiarasse guerra all'Etiopia, mise a punto il suo piano e mise in minoranza, nel gran consiglio del fascismo, Benito Mussolini. Ovviamente non poteva (anche perché era padre di sua moglie) farlo uccidere o imprigionarlo, ma lo pose de facto agli arresti domiciliari. La guerra in Etiopia non si fa, anche se non rinuncia ad una massiccia penetrazione economica e politica nel regno del Negus, La colonia Eritrea (di cui viene insignito come governatore Amedeo di Savoia-Aosta) viene sviluppata maggiormente, potenziando i porti e le infrastrutture (e l'arrivo di italiani fa arrivare la percentuale di bianchi al 30%, anche per un altro fatto che poi si vedrà). Ciano si avvicina, come da agenda, agli inglesi e contemporaneamente mantiene un atteggiamento sempre più ostile ai tedeschi. Ammoderna la marina (che è la prima nel mondo a dotare tutte le sue unità del radiotelemetro), sottomarini compresi (copiando dai tedeschi) e l'aviazione, la cui fama, per via delle imprese pubblicitarie di Balbo era diffusa in tutto il mondo.

In ambito economico e politico si comporta da “tiranno illuminato”, dando l'avvio allo sfruttamento del petrolio libico (grazie ad un paio di invenzioni del suo team scientifico). La ricchezza guadagnata in questo modo la utilizza per finanziare lo sviluppo di nuovi colossi industriali (tipo l'Edison). Bassi salari, alti investimenti in tecnologia, mercato rivolto all'esportazione: questa la “via fascista allo sviluppo” (in piccolo, come i cinesi adesso).

Ma quel che più conta, a posteriori, è il suo contributo alla fondazione della RASI (Regia Agenzia Spaziale Italiana), che ha come fine l'invio di razzi e satelliti nello spazio.

Nel 1937-1938, le leggi antisemite in Germania e altri paesi dell'Europa centrale invogliano molti scienziati a lasciare le loro sedi e se buona parte va in America, comunque non sono pochi quelli che scelgono di andare alla corte del grande Fermi.

Quest'ultimo inventa la pila nucleare, preludio alla bomba e alla fissione come sfruttamento di energia. Von Braun sviluppa i suoi vettori, anche se non riesce ancora ad integrare le sue macchine con la pila di Fermi. E Amaldi completa un prototipo top-secret di Breda Ba. 88 Lince ibrido, dotato di un “campo AG” capace di operare per breve periodo con un generatore di onde gravitazionali.

La Seconda Guerra Mondiale non scoppia: i nazisti sono troppo conigli, da soli (e temendo l'Italia: qualcosa delle prodigiosi armi fasciste poteva pur trapelare) e allora la guerra fredda (già dagli anni '40 a questo punto) è tra nazisti, giapponesi, inglesi, italiani (fascisti), americani e sovietici.

Ma veniamo agli anni '40: la potente unione sovietica ha come unico argine europeo l'Italia fascista, alleata, stranamente, con gli inglesi, mentre la Francia è relegata a potenza di second'ordine. I tedeschi sono potentissimi, ma ambigui. Cosa stanno tramando? Il patto tra americani e italiani per arginare Hitler e Stalin costringe i secondi a cedere qualche segreto tecnologico. Ma giapponesi e russi non dormono: la competizione tra i grandi blocchi si sposta nella conquista dello spazio. I missili Littorio dotati di campo AG sbarcano per primi sul pianeta rosso, ma russi, giapponesi e americani non stanno a guardare. Il grande gioco per il predominio mondiale si gioca sul pianeta Rosso e sulla sua colonizzazione...

Hitler inizialmente è riluttante a sprecare uomini e risorse, ma su altrui insistenze, giunge buon ultimo, tra le grandi potenze. Governatore delle colonie italiche viene insignito il capace Amedeo di Savoia-Aosta, già reggente dell'Eritrea.

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Enrico Pellerito approva:

Interessante, davvero molto interessante.

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Nel videogioco "Wolfenstein: The New Order", si ipotizza che i nazisti hanno conquistato il mondo, posato piede sulla Luna e anche i Beatles cantano in tedesco per non incorrere nelle ire del Führer. Le nazioni sono in pace ma è una pace militare, dettata dallo strapotere militare della Germania. Qui sopra potete vedere come la software house svedese MachineGames ha immaginato lo sbarco nazista sulla Luna...

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E ora, l'idea geniale di Generalissimus: dopo i Fascisti su Marte, i Comunisti sulla Luna: un'ucronia basata sul mockumentary "First on the Moon" di Aleksei Fedorchenko:

Negli anni '30 un team di giovani e geniali scienziati e ingegneri aerospaziali, fra i quali Roberto Oros di Bartini, Aleksandr Jakovlevic Bereznjak, Yevgeny Chertovsky, Valentin Petrovic Glushko, Sergej Pavlovic Korolev, Gleb Kotelnikov, Michail Klavdijevic Tichonravov, Vladimir Barmin, Yuri Kondratyuk, Vladimir Petrovic Vetcinkin, Georgij Erichovic Langemak e Ivan Kleymyonov viene radunato da Stalin in persona per condurre un progetto top secret: iniziare un programma spaziare il cui obiettivo mandare un uomo nello spazio per poi raggiungere la Luna! Basandosi sugli studi di Nikolai Kibalchich, Konstantin Eduardovic Ciolkovskij e Friedrich Zander e mettendoci parecchio del suo, il gruppo raggiunge presto risultati ritenuti allora inimmaginabili: nel 1934 il primo essere vivente nello spazio è la cagnolina Vladilena, seguita due anni dopo dal primo uomo nello spazio, il pilota collaudatore e futuro Eroe dell'Unione Sovietica Valerij Pavlovic Chkalov.

Il mondo però è destinato a rimanere all'oscuro di queste imprese a causa del livello di segretezza imposto dallo stesso dittatore, e tutto quello che rimane a riprova dell'accaduto sono alcune foto.

Il 10 Gennaio 1938 parte dal Cosmodromo di Gaurdak (l'odierna Magdanly, Turkmenistan) il Barrikada, il razzo destinato a raggiungere la Luna: a bordo c'è un altro futuro Eroe dell'Unione Sovietica, Nikolai Gastello.

Il giorno dopo, però, il team di scienziati viene pesantemente colpito dalle purghe staliniane, e lo stesso programma spaziale sovietico viene bruscamente interrotto e accantonato.

Davvero un pessimo momento per Gastello, che aveva già perso i contatti a causa di un guasto alla radio, e ora si ritrova a dover continuare la missione senza alcun supporto da terra.

Stoicamente il cosmonauta procede il viaggio e arriva miracolosamente sulla Luna, dove, vista la situazione, decide di trascorrerci giusto il tempo necessario per piantare una bandiera dell'Unione Sovietica, scattare una foto e raccogliere un campione di suolo lunare, per poi ripartire subito.

Al rientro sulla Terra Gastello scopre di essere atterrato in una zona desolata del Cile, dal quale riesce a raggiungere l'Estremo Oriente russo dopo un rocambolesco viaggio i clandestinità attraverso Polinesia francese e Cina.

Gastello si aspetta un'accoglienza da eroe, ma viene costretto al silenzio e scopre il destino dei componenti del team: Oros di Bartini, Glushko e Korolev sono in prigione, Chertovsky, Langemak e Kleymyonov sono morti, Kondratyuk ormai è un latitante ricercato, tutti gli altri cercano di mantenere un basso profilo per non incorrere nell'ira di Stalin.

Gastello assiste poi alla morte di Chkalov, il primo uomo nello spazio, in un incidente aeronautico dai contorni non ben definiti.

Temendo per la sua vita decide di fuggire dall'Unione Sovietica per raggiungere gli USA.

Lì Gastello assisterà ai primi successi del nuovo programma spaziale sovietico (che a causa di Stalin è dovuto ripartire da zero) e allo sbarco sulla Luna da parte americana, e continuerà a propugnare la sua versione dei fatti fino al 1971, anno della sua morte, senza essere creduto da nessuno, con le pochissime foto che è riuscito a recuperare bollate come fotomontaggi.

Gli unici a conoscere la verità oltre a lui sono i superstiti di quella straordinaria avventura.

Ma poi Eugene Cernan, comandante dell'Apollo 17, mentre gironzola sulla superficie lunare col Lunar Roving Vehicle, recupera una solitaria bandiera sovietica finita lì chissà come...

Vladilena, il primo essere vivente nello spazio, il giorno prima del suo lancio.

Vladilena, il primo essere vivente nello spazio, il giorno prima del suo lancio

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Stalin incontra Valerij Chkalov prima della sua preparazione per il viaggio nello spazio.

Stalin incontra Valerij Chkalov prima della sua preparazione per il viaggio nello spazio

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Il razzo Barrikada mentre sta per essere sollevato sulla rudimentale piattaforma progettata da Vladimir Barnim.

Il razzo Barrikada mentre sta per essere sollevato sulla
rudimentale piattaforma progettata da Vladimir Barnim

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Nikolai Gastello poco prima del lancio.

Nikolai Gastello poco prima del lancio

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L'unica foto scattata da Gastello sulla Luna!

L'unica foto scattata da Gastello sulla Luna!

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Federico Sangalli chiude per ora le danze così:

Mi viene in mente quella barzelletta in cui, all’alba dei tempi, Dio sta distribuendo i vari popoli nel Mondo, dando loro due caratteristiche particolari per fare fortuna nella vita. Così i tedeschi sono pignoli e lavoratori, i francesi caparbi e ambiziosi, gli inglesi inventori ed esploratori e così via.
Arrivati agli italiani il Signore commenta: “Ah i cari italiani che custodiranno in grembo la mia Chiesa! Ho un particolare affetto per loro e voglio ricompensarli, loro avranno tre caratteristiche invece di due: saranno onesti, intelligenti e fascisti!”.
Grida di stupore corrono nell’Umanità lì riunita. San Pietro, tutto imbarazzato, interviene: “Ma Signore, non è giusto che gli italiani abbiano tre caratteristiche e tutti gli altri due! Sono tutti tuoi figli, così ci sarà del risentimento, delle invidie!”.
Al che Dio risponde: “Hai ragione, Pietro, ma ormai non posso rimangiarmi la parola. Faremo così: gli italiani avranno tre caratteristiche ma potranno usarne solo due per volta!”.
Ed è così che ancora oggi chi è onesto e fascista non può essere intelligente, chi è intelligente e fascista non può essere onesto, e chi è onesto e intelligente non può essere fascista!  ;)

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Chi vuole aggiungere la sua, ci scriva a quest'indirizzo.


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