L’Ultimo Basileus: San Costantino XI

di Basileus TFT

Ciao a tutti, gente, da tempo riflettevo su una possibile ucronia riguardante Costantino XI (o XII, dipende dai punti di vista). Ma facciamo un rapidissimo quadro della situazione.

Costantino nasce da Manuele II Paleologo nel 1403. Con il passare degli anni è nominato Despota di Morea (Laconia e Peloponneso meridionale), mentre il fratello maggiore, uomo non molto valido, governa Costantinopoli con il titolo di Imperatore. Durante il suo despotato, Costantino rivitalizza completamente la regione, arruola un fortissimo esercito e si dirige verso i possedimenti della famiglia Tocco, che controllava il Peloponneso nord. L’esercito bizantino, comandato da Giorgio Sfranze, è talmente possente da far si che i Tocco cedano (con un matrimonio dinastico) le loro terre ai bizantini. Fatto ciò si dirige nel principato latino di Atene, sostanzialmente rendendolo vassallo dell’Impero, per poi dirigersi in Beozia, dove viene però fermato dai turchi, che gli infliggono una lievissima sconfitta. Costantino allora scioglierà l’esercito, per tornare a occuparsi del potenziamento economico della Morea. Salirà poi al trono di Costantinopoli e verrà ucciso in combattimento dai turchi, che per poco riescono a prendere la capitale, eliminando l’ultimo basileus.

Ora io mi chiedo: e se Costantino XI fosse riuscito a tenere la città, cosa sarebbe successo poi?

La città poteva resistere eccome, era dotata di una cinta muraria formidabile, tanto che i difensori bizantini (circa 7000 se non erro) riuscirono a massacrare quasi 200.000 turchi. Il sultano ottomano lanciò un’ ultima disperata carica, usando anche le propria guardia personale, nel tentativo di forzare le mura e prendere la città. Inoltre era in arrivo una flotta veneziana partita da Ancona, unita ad un piccolo esercito (200-300) dello Stato Pontificio, che nella nostra Timeline arrivarono in Morea visto che la città era già caduta. Ma comunque cominciamo:

6 gennaio 1449: Costantino XI è il nuovo Basileus di Bisanzio.

3 febbraio 1451: Maometto II è il nuovo sultano turco, la sua politica espansionistica è palesemente diretta contro Bisanzio. Costantino XI chiede, nuovamente, aiuto a vari stati occidentali e prepara la città per l’imminente assedio.

1452: Le nozze del Basileus con la principessa di Georgia sono sospese a causa dell’imminente guerra. Il comandante e amico personale dell’Imperatore, Giovanni Giustiniani, giunge in aiuto di Costantino XI con circa 700 uomini. Anche Venezia e il Papa rispondono alla chiamata, ma il loro intervento risulta alquanto tardivo. Maometto II muove il suo esercito (600mila uomini) dirigendone il grosso su Bisanzio, una parte in Morea, per evitare che il Despota invii rinforzi alla capitale.

1453: Assedio di Costantinopoli, la prima battaglia dell’era moderna, ai trabucchi e alla catapulte si affiancano le prime bombarde, i cannoni (fra cui il potentissimo “Imperiale”) e i moschetti. Nonostante la schiacciante superiorità numerica, i Turchi sono massacrati e costantemente respinti. L’ultimo assalto Turco, guidato dai Giannizzeri, crea una breccia nella Porta San Romano, difesa da Giustiniani, che muore in battaglia, tuttavia i Turchi vengono anche stavolta sconfitti, Maometto II non può fare altro che levare l’assedio. Costantino XI e Giorgio Sfranze meditano il da farsi.

1454: 300 soldati papalini giungono a Bisanzio, con un netto ritardo, seguiti da una piccola flotta veneziana. Giorgio Sfranze si reca come ambasciatore alla corte di Georgia, riprendendo il matrimonio precedentemente interrotto. Costantino XI accetta la protezione di Venezia, in cambio di una forte somma d’oro annua. La Serenissima si trova quindi in guerra aperta contro i Turchi, con l’opportunità di prendere territori strategicamente importanti per il commercio Orientale.

1455: I Veneziani sbarcano a Tessalonica, cercando di lavare l’onta subita nel 1450. La popolazione Tessalica, che era stata schiavizzata completamente dai Turchi, da un pieno appoggio ai soldati della Serenissima. Giorgio Sfranze torna a Costantinopoli, insieme alla principessa di Georgia, grandi doni d'oro e d'argento, magnifici gioielli, un immenso guardaroba per la futura imperatrice e 56. 000 monete d'oro, oltre all'invio dall'Iberia la somma di 3. 000 monete d'oro all'anno, finché ella fosse rimasta imperatrice. Le nozze sono celebrate a Santa Sofia. Costantino XI, con i soldi ricevuti, riesce a assoldare un nutrito gruppo di mercenari, perlopiù di origine Serba, mentre le armi degli ottomani caduti (soprattutto i moschetti, visto che i cannoni sono stati boicottati durante la ritirata turca) , entrano a far parte dell’arsenale bizantino.

1456: i Veneziani espugnano Tessalonica, si dirigono quindi lungo la costa greca, cercando di strapparla ai Turchi. Vedendo queste rapide azioni offensive, i Cavalieri di San Giovanni, entrano in guerra a favore dei veneziani.

1457: Parte della Grecia costiera è ripresa, mentre la stessa Atene accetta la “potezione” veneziana. Rodi è assediata da un fortissimo esercito turco. Maometto II prepara la sua controffensiva, principalmente diretta contro Venezia, visto che i bizantini non stanno praticamente partecipando alla guerra, se non con qualche azione sporadica dalla Morea.

1458: Nasce il figlio di Costantino XI, Basilio. Rodi è espugnata dai Turchi, i Cavalieri sono in gran parte massacrati, mentre i pochi superstiti fuggono verso occidente. Costantino XI si assicura la protezione del sovrano di Georgia, con cui sigla un patto di alleanza “in difesa della Santa Fede Ortodossa”nonostante le chiese siano state formalmente riunite sotto la guida del Papa. Venezia subisce una sconfitta marittima nei pressi di Creta.

1459: L’esercito di Costantino XI si dirige verso Adrianopoli, ma viene bloccato da un forte esercito Turco, che lo sconfigge, subendo però pesanti perdite. Venezia infligge una decisiva sconfitta navale ai Turchi nei pressi di Rodi.

1460: Nasce un altro figlio di Costantino XI, Romano. I Bizantini, appoggiati dal re di Georgia, che minaccia la guerra insieme al suo satellite Trebisonda, spingono gli ottomani ad una pace. Maometto non teme la Georgia, che tutto sommato è un regno molto più debole di quello ottomano, tuttavia le varie rivolte in Grecia, la guerra contro i Bizantini, Veneziani, Rodensi sta provando lo stato ottomano, per cui Maometto II raggiunge una pace separata con i bizantini, sostanzialmente senza clausole vessatore da entrambe le parti, ma solo una tregua di 15 anni.

1460: Costantino XI comunica a Venezia che non intende più pagare il tributo annuo, questo fa infuriare la repubblica, che si prepara ad assediare Patrasso, ma è costretta a rinunciare, attaccata in Italia dai Milanesi e in Grecia dai Turchi. Anche l’Ungheria ne approfitta per aprire le ostilità.

1461: Vedendo la situazione critica per la Serenissima, Costantino XI attacca e conquista tutti i possedimenti Veneziani nel Peloponneso, entra con un piccolo esercito a Tessalonica, dove viene accolto come un liberatore dalla popolazione locale, che non sopportava il pesante dominio veneziano. Un piccolo esercito romano viene poi inviato nell’isola di Eubea, che viene presa con una minima resistenza veneziana.

1462; Pace di Edirne, vengono stabilite le clausole per cessare le ostilità, a cui partecipa anche la Georgia come “garante di Bisanzio”, la quale tuttavia non prende parola nelle trattative, che stabiliscano: “Sia pace fra i vari regni e repubbliche, alle seguenti condizioni”:

-l’isola di Rodi e le isole limitrofe passino sotto al dominio Ottomano
-Venezia rinunci alla Dalmazia, ad Atene, a Tessalonica, a tutti i possedimenti nell’Egeo, alle agevolazioni commerciali nel Corno d’oro, e alle agevolazioni della Crisobolla, versi noltre la somma di 100000 ducati ai Milanesi
-Bisanzio mantenga la sovranità sul Bosforo, sulla Morea, sulla città di Tessalonica e sull’isola Eubea 
-L’Ungheria acquisti la Dalmazia
-Atene diventi un regno latino indipendente.

1463: Fu a questo punto che Costantino XI decise di giocarsi il tutto per tutto, per far risorgere Bisanzio dalla cenere in cui sguazzava da più di 4 secoli. Il Basileus analizzò la situazione: Maometto II si trovava in gravi difficoltà, aveva subito una pesantissima sconfitta nella battaglia di Costantinopoli del 1453, era stato battuto dal Voivoide di Valacchia, Vlad Dracul III nello stesso anno. Un suo esercito, di circa 150000 uomini, era stato messo in rotta dal duca d’Albania, Scanderbeg, mentre nel 1456 era stato Giovanni Huniady a sconfiggere il Sultano, presso Belgrado. Inoltre ora si trovava impegnato a est, nella speranza di unire i riottosi staterelli islamici dell’asia minore. Le recenti acquisizioni territoriali non facevano che minare la stabilità dello stato turco. La Lega Santa, costituita da Venezia, Rodi, Genova e alcuni stati minori, era in rovina, abbandonata a se stessa dopo la pace di Edirne, priva della coesione che non aveva mai avuto. Costantino XI cercò di rinnovare questa lega, dandogli la spinta e il coraggio che avrebbe dovuto avere in precedenza. Mandò un ambasciatore a tutti gli stati che potevano essere interessati, chiedendogli di presentarsi a Costantinopoli, per creare un’alleanza “in nome di Dio e della Cristianità”. 1 luglio, inizio del concilio di Costantinopoli, Costantino XI vede realizzare i propri sogni: si presentano, e vengono accolti con tutti gli onori possibili, Francesco I Sforza, Duca di Milano e Genova, Vlad III Dracul, Voivoide di Valacchia, Davide II Comneno, Imperatore di Trebisonda, Scanderbeg, duca d’Albania, una delegazione dei cavalieri di Rodi in esilio e infine, il re di Georgia.

1464, 3 gennaio: fine del Concilio di Costantinopoli, la Lega Santa è formata. I membri stabiliscono la spartizione dell’Impero ottomano, che sarebbe stato attaccato lo stesso anno. Creta, vedendo la crisi in cui vessa Venezia, decide di ribellarsi a quel dominio iniquo e vessatorio, .Sarà seguita da Corfù, il mese successivo. Anche il Papa si dimostra volenteroso per arginare il terrore ottomano, mandando una spedizione di 900 soldati a Bisanzio. Verso Luglio l’attacco è lanciato: Georgia e Trebisonda attaccano da nord, Scadenberg varca i confini del suo regno e lancia un’invasione nei balcani, Vlad Dracul scende dalla Valacchia fino alla Bulgaria ottomana. Francesco Sforza approda ad Izmir, con un forte esercito. Costantino XI guida personalmente l’esercito, muovendosi verso Adrianopoli, cercando di unire Tessalonica a Costantinopoli. Maometto II rimane basito da questa mossa inaspettata, tuttavia reagisce con temperamento e vigore.

1465: L’esercito milanese prende Efeso e tutta la costa occidentale dell’Anatolia, Costantino XI assedia Adrianopoli, la capitale ottomana, che cade dopo 2 mesi di assedio. Dracul sconfigge l’esercito ottomano, comandato dal generale valacco Radu, assicurandosi tutta la Bulgaria. Scademberg sconfigge l’esercito turco di stanza in macedonia. Maometto II riesce a respingere Georgia e Trebisonda, muovendosi contro la capitale dell’Imperatore Davide II. Venezia riesce a sedare la rivolta a corfù, ma Creta diventa di fatto indipendente, gettando a mare le bandiere veneziane e uccidendo i delegati del doge.

1466: Trebisonda è espugnata dai Turchi, che tuttavia sono messi alle strette, con i tutti i Balcani presi dalle forze della Santa Alleanza, Davide II di Trebisonda è ucciso durante la battaglia di Sinope, dove le sue forze vengono annientate. Maometto II riesce a sconfiggere l’esercito milanese presso Loadicea, tuttavia deve rendersi conto di aver osato troppo, le continue guerra hanno dissanguato il suo nascente Impero, privandolo delle forze con cui continuare la campagna europea. Il Sultano si incontra con i vari regnanti a Nasso, dove viene stabilita la pace di Nasso, la quale esige che:
-il Ducato di Milano mantenga tutti i suoi privilegi commerciali, le sue colonie in crimea e sul mar nero, gli sia ceduta inoltre, l’isola di Nasso
-I Cavalieri di Rodi tornino a Rodi
-La Georgia diventi protettore e signore di Trebisonda
-Siano riconosciuti indipendenti e sovrani, i regni di Scadenberg e Vald III
-Bisanzio acquisti il corridoio di terra che va da Costantinopoli a Tessalonica.
Nello stesso anno muore Francesco Sforza.
I turchi si impegnino a versare una consistente somma pecuniaria ad ognuno dei membri della Santa Alleanza, smantellino tutte le fortezze al confine con i membri e spostino la loro capitale a Bursa.

1467: Il ritorno alla pace non fu ben accolto dalla famiglia reale turca: Maometto II venne fatto giustiziare dal figlio Bayezid II, deciso a riprendersi i territori perduti. Creta era ancora in guerra aperta con i veneziani, temendo di essere sopraffatta alla lunga, decise di offrire la corona di Re di Creta a Costantino XI, preferendo un sovrano greco ad uno veneziano. Costantino XI accettò, ad incoronò il figlio Romano, Despota di Creta. Venezia, per paura di essere schiacciata da Milano e Bisanzio, accettò il fatto compiuto.

1468: Costantino XI si dedica al suo rinato impero. La sua preoccupazione maggiore è l’esercito, seguito poi dall’amministrazione. Piano piano, il Basileus, cerca di reintrodurre un tipo di esercito basato sul popolo, principalmente sui greci, che sono i più fedeli. È introdotto l’uso prevalente di armi moderne, importate dall’occidente, prima di provare a produrle nel suolo dell’Impero stesso. La rimozione della Crisobolla e dei veneziani apporta grandi quantità d’oro all’Impero, che vengono impiegate per ridare vita alla burocrazia e alle manifatture bizantine. La Santa alleanza mostra i primi segni di cedimento: la morta di Scadenberg fa uscire l’Albania, mentre i cavalieri rodensi si trovano in difficoltà a causa di una rivolta dei greci, che i bizantini non vanno di certo a sopprimere. Costantino XI sente avvicinarsi la vecchiaia sempre più e questo porta in luce un nuovo problema, la successione. Di fatto il suo erede diretto, Basilio, ha solamente 10 anni e suo fratello Tommaso è solamente un imbelle filo turco. La sorte dell’Impero è inevitabilmente legata alla vita del suo sovrano.

1469: Costantino XI fa venire degli esperti di armi e tattiche occidentali nel suo Impero, allo scopo di istruire l’esercito bizantino. Le mura di Costantinopoli vengono completamente riparate, il fossato è ampliato, sulla porta San Romano viene costruito un monumento a Giovanni Giustiniani.

1471: i cavalieri di rodi sono espulsi dall’Isola. I rodensi cercando un sovrano ortodosso che gli permetta di professare la loro religione, la loro scelta cade su Costantino XI, che incredulo, accetta. Il figlio Basilio è incoronato Despota di Rodi.

1472: Caterina Cornaro è la nuova regina di Cipro, niente più che un fantoccio veneziano. Questo da il via alla dominazione veneziana dall’isola, malvista da milanesi e bizantini, che si accordano sul da farsi. Viene quindi emanato l’editto “di Cipro”, una lettera in cui l’Imperatore bizantino e il Duca di Milano, intimano a Venezia di cedere l’isola di Cipro e quelle di Corfù e Cefalonia a Milano. In cambio Milano avrebbe garantito la protezione di Venezia e la sua entrata nella Santa Alleanza, avrebbe inoltre, garantito la possibilità di commerciare in ogni angolo dell’Impero Milanese. Venezia non ebbe scelta, dilaniata dalla peste, dalla crisi economica e appena uscita da una sconfitta.

1473: Trattato di Mistrà. Milano cede Cefalonia e Corfù a Bisanzio, mantenendo delle stabili basi commerciali e l’esenzione sui dazi in tutti l’Impero. Bayezid II invade il Dulquadir e il Karaman, il suo scopo è quello di unificare l’Anatolia e poi scendere fino in Egitto, lasciando perdere l’Europa, almeno per un po’, fino a quando non sarebbe stato coperto a sud e a est.

1474: Morte di Vlad III Dracul. Costantino XI sente la fine avvicinarsi. Ammalatosi gravemente, si ritira nel suo palazzo di Costantinopoli, dove convoca i due figli e stabilisce la successione. L’Impero passa sotto il sedicenne Basilio, di carattere determinato e riflessivo, che già si presenta come un degno successore del padre. Ad agosto, Costantino XI compì la sua ultima impresa, facendo sposare Basilio con la figlia di Antonio Acciaiuoli II, duca di Atene. La decisone non piacque per nulla a Tommaso Paleologo, che aspirava al trono e preparò, quindi, una congiura per eliminare Basilio. Il principe, tuttavia, riuscì a salvarsi. Venuto a sapere della questione, Costantino XI fece mozzare la lingua e le orecchie del fratello, che morì per le ferite riportate.

1475 All’età di 70 anni, muore Costantino XI. I funerali furono grandiosi, degni degli antichi imperatori bizantini. Vi parteciparono molti esponenti dei principali regni che avevano avuto rapporti con Bisanzio: il re di Georgia, Antonio Acciaiuoli II, il Duca di Milano, il nuovo duca d’Albania, perfino il papa mandò un suo delegato. Basilio venne incoronato nella cattedrale di Santa Sofia: “Basilio III Paleologo, Imperatore dei romani, supremo difensore della cristianità, Imperatore della città del desiderio universale”. Il primo gesto che compì il nuovo Imperatore, fu quello di santificare il padre e di far erigere una statua in suo onore, davanti alla Cattedrale di Santa Sofia.

1476: Bayezid II unisce la penisola anatolica, il suo prossimo progetto è l’impero Mamelucco. L’Albania è invasa dal Regno di Aragona. La Valacchia esce dalla Santa Alleanza. La Bosnia chiede di essere ammessa nell’alleanza, ma Basilio III rifiuta, non volendo inimicarsi l’Ungheria, che aveva pretese su quella terra.

1477: Basilio III combina le nozze del fratello, Romano, con quelle della nuova principessa georgiana, rinnovando l’amicizia e alleanza che vi era tra i due popoli. L’Ungheria invade la Bosnia. L’Albania diventa parte integrante del regno di Aragona. Nasce la figlia di Basilio III, Irene.

1478: Muore il duca di Atene, avendo avuto solo una figlia femmina, il trono passa a Basilio III, che vede ulteriormente espandersi i suoi domini. Irene muore di morte naturale.

1479: Nasce la nuova figlia di Basilio III, Anna. L’Ungheria completa la conquista della Bosnia.

1480: Il Sultano ottomano attacca i Mamelucchi. Il fatto che questi ultimi rifiutino di usare le armi moderne, come i fucili, rende decisamente molto facile l’avanzata turca: Antiochia, Damasco, Beirut cadono rapidamente, mentre l’esercito Mamelucco è interamente sconfitto nella battaglia di Hattin.

1481: Nasce Costantino, il figlio di Basilio III. Romano Paleologo è nominato comandante Gran Domestico dell’Impero. I Mamelucchi sono respinti fino a Gerusalemme.

1482: I mamelucchi sono respinti fino a Gaza. La battaglia navale del golfo di Cipro, vede affondate quasi tutte le navi egiziane. L’Ungheria crede che sia un bon momento per sferrare un attacco agli ottomani. Basilio III decide di approfittare della situazione, dichiarando guerra agli ottomani, seguito dagli altri membri dell’Alleanza: Milano e Georgia. L’esercito ottomano è sconfitto presso Nis, ancora una volta i balcani cadono rapidamente nelle mani dei cristiani.

1483: Basilio III non vuole, però, avvantaggiare troppo gli ungheresi, promette quindi di ritirare le truppe dalla guerra e di far seguire Milano e la Georgia, in cambio di alcune piccole cessioni territoriali. Il sultano accetta con rammarico, cedendo parte della costa greca, mentre Milano si ritira, colpita da problemi interni, seguita dalla Georgia, che deve vedersela con un’invasione da nord da parte dell’orda d’oro. I Mamelucchi sono respinti fino ad Alessandria.

1485: L’orda d’oro è respinta, cedendo anche alcuni lembi di terra a Bisanzio e alla Georgia. Basilio III decide di fermarsi per qualche anno; ha testato con successo la nuova macchina bellica bizantina, ma non intende provarla troppo. Genova cerca di liberarsi da Milano, anche se per ora la situazione è al quanto di stallo. Il sultano turco completa l’unificazione dell’Egitto, concede una pace vantaggiosa agli ungheresi e si concede un po’ di pausa, pronto a riprendere ciò che il padre aveva lasciato. L’ombra turca tornava, minacciosa, sull’Europa.

E poi?

Basileus TFT

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Ed ora, l'idea di Iacopo: l'Esicasmo d'Occidente!

1463: Alla corte di Cosimo de' Medici giungono i testi greci della Filocalia, specialmente la Scala dell'Ascesa Divina e gli scritti di san Simeone Neoteologo e Sant'Isacco Sinaita. Marsilio Ficino, che ha studiato il persiano e si accinge a comporre un trattatello di linguistica (che dovrebbe intitolarsi "Della similarità delle parlate iafetiche" ma che non verrà mai completato"), convince Cosimo a spendere qualche altro fiorino per acquistare un volume contente cinque opere originali di Sohravardi. Più avanti l'Accademia neoplatonica fiorentina acquisterà anche una copia del Fusus al Hikam e del Tajurman al Ashwad di Ibn arabi, nonché una copia dell'Hikmat al Ishraq di Sohravardi. Per tradurre questi ultimi testi Cosimo assolda il vecchissimo Giovanni di Segovia, che muore poche settimane dopo il suo arrivo a Firenze, lasciando la cattedra creata apposta per lui al suo assistente, l'andaluso Isao Avigevir ('Isa Ibn Gebir).

1464: Nicola Cusano usa gli strumenti offerti dalle traduzioni in corso a Firenze per mediare la pace e il ritorno alla nella Chiesa di Giorgio di Boemia. I Compacta vengono confermati e l'eresia Hussita perde la caratteristica di rottura con la Chiesa. Cusano muore l'anno stesso, ma gli appunti lasciati al suo segretario costituiranno la base dell'Esicasmo Occidentale. Il convento agostiniano di Erfurt, che sarà frequentato da Lutero adotta l'Esicasmo Occidentale. Pio II scrive una lettera a Maometto II, infarcita di tutta la sapienza "orientale" che gli interpreti fiorentini riescono a fornirgli.

1490: San Girolamo Savonarola inizia la sua predicazione dal pulpito di San Marco a Firenze. La sua veemente proposta di severità morale, sobrietà di modi e misticismo si sposa con la nascente corrente ascetica che proviene dall'Accademia neoplatonica.

1492: Lorenzo il Magnifico muore nella sua villa di Careggi. Savonarola, pur essendone stato durissimamente osteggiato, concede la benedizione e il viatico nel momento in cui Lorenzo compie la Preghiera del Cuore. Due anni dopo la morte del Magnifico il Savonarola, con l'aiuto di Pier Soderini, instaura una Repubblica Mistica a Firenze, che durerà solo 4 anni ma costituirà il primo esempio di questo tipo in Europa. In questo periodo Firenze accoglie molti profughi andalusi che fuggono dalla persecuzione messa in atto ai loro danni dai Re Cattolici di Castiglia e Aragona. Nel 1495 Carlo VIII, calato in Italia, deve tornare in Francia, ma lo fa portando con se le simpatie del Savonarola, una cassa di libri acquistati a firenze, e uno Scapolare, che sta diventando il simbolo dell'Esicasmo Occidentale. Nel 1498 Savonarola supera il limite, e viene arso.

1502: Pier Soderini è nominato Gonfaloniere a Vita di Firenze. Una delle sue prime decisioni è quella di chiudere l'Accademia e il Convento di San Marco. L'Esicasmo neoplatonico d'Occidente è scacciato così dalla sua culla, e inizia a diffondersi in tutta Europa.

1506: Erasmo da Rotterdam e Girolamo Aleandro prendono lezioni di greco e persiano in casa del suocero dell'editore Aldo Manuzio a Venezia. Entrano così in contatto con la cultura esicasta e, preso entrambi lo scapolare, ne diventano i grandi propagatori. Il sodalizio tra i due non si romperà mai [nella nostra TL la Riforma Protestante spezzerà questo legame].

1510: Lutero visita Roma. La situazione in Italia sembra normalizzata: le fantasie esicaste sono state apparentemente soppresse, Giulio II il Papa Guerriero ha raccolto l'eredità di Alessandro VI il Papa Borgia. Il monaco esicasta agostiniano rimane scandalizzato alla vista della capitale della fede ridotta ad un vero e proprio bordello,e si convince che l'Esicasmo di Cusano e Savonarola è l'unica via di uscita dal pozzo di perdizione nel quale è caduto il mondo cattolico.

1517: Lutero appende alla porta della Cattedrale di Magonza le sue 95 Tesi contro la vendita delle indulgenze. Il contenuto di queste tesi è, in pratica, una summa dell'Esicasmo Occidentale: pietismo, Preghiera del Cuore, sobrietà dei modi, misticismo "orientale". Lutero propone l'esicasmo come una via per la salvezza della Chiesa, ma soprattutto si rifà all'autorità degli antichi padri del deserto, nonché dei seguaci di Nicola Cusano. Il suo intento non è quello di rompere con il Papa, infatti, quando arriva la scomunica, egli non la brucia come era stata sua intenzione fare, ma la appende di fianco alle Tesi.
L'intero mondo Esicasta insorge contro la scomunica di Lutero: il Papa Medici sta solo cercando di mantenere il flusso dei denari provenienti dalla vendita delle indulgenze, ma tutta la rete degli intellettuali, dei monaci e dei predicatori che fanno capo soprattutto agli ordini agostiniani e domenicani, si sente minacciata.

1524: rivolta dei contadini. I contadini tedeschi si ribellano contro i loro signori. Lutero, che in questi anni si è guadagnato la fama di sant'uomo e una preminenza teologica in Germania, si schiera con la nobiltà.

1525: Francesco I, che indossa lo scapolare di Carlo VIII in segno di aderenza all'Esicasmo, viene sconfitto e fatto prigioniero da Carlo V, Imperatore Cattolico. Per un momento sembra possibile che l'Esicasmo sia eradicato dall'Europa.

1527: Enrico VIII prende il controllo della Chiesa d'Inghilterra, e ne mette a capo Tommaso Moro, che chiama esicasti da tutto il continente offrendo protezione e fiducia. I lanzichenecchi invadono Roma e la mettono a sacco.

1540: Sant'Ignazio di Loyola fonda l'Ordine dei Gesuiti, il primo ordine completamente esicasta.

1545: Papa Paolo III si reca a Trento per aprire i lavori di un Concilio che dovrebbe ricomporre la pesante frattura che l'Esicasmo ha causato nella Cristianità.
La situazione è difficile: Carlo V è il solo sovrano ad essere completamente e chiaramente schierato a favore del papato, ma i suoi sudditi, dall'Andalusia all'Ungheria, sono sempre più attratti dalle nuove teorie. Nell'Impero l'esicasmo è maggioritario (anche fra gli Elettori), e anche in Francia fa passi da gigante.
Mentre il papa si trova a Trento, scoppia una rivolta a Roma, ispirata dalle idee del filosofo esicasta Bernardino Telesio. Paolo III e i suoi successori non lasceranno Trento.

1550: Alla morte di Paolo III si tengono due Conclavi separati, uno a Trento, sotto la supervisione imperiale, un altro a Roma, benedetto dagli auspici Esicasti.
Viene eletto Papa a Trento Giovanni Angelo Medici di Marignano con il nome di Pio IV. A Roma Giovanni Pietro Carafa con il nome di Paolo IV.
La frattura ormai è insanabile: inizia lo Scisma Esicasta.
Dalla parte Tridentina avremo Austria, Baviera, Polonia e Spagna, nonché la Toscana e Venezia (che sa quanto male l'Esicasmo ha fatto a Bisanzio).
Dalla parte Teatina (che prende il nome dall'Ordine fondato dal Carafa) avremmo Inghilterra, Sassonia, Palatinato, Boemia e i Vescovi-Elettori, Napoli e Ungheria. I Teatini possono contare anche su Gesuiti e Domenicani.

Passiamo ora a una visione d'insieme della storia dell'Esicasmo d'Occidente:

1450/1475: la nascita dell'Esicasmo d'Occidente
Cosimo de' Medici favorisce l'introduzione nell'Accademia neoplatonica fiorentina dei testi classici dell'Esicasmo e della mistica Sufi.
Marsilio Ficino si occupa di tradurre dal greco e dal persiano, mentre 'Isa ben Gebir traduce dall'arabo.
Nicola Cusano aderisce con entusiasmo alle nuove proposte e applica l'esicasmo alla trattativa con gli hussiti di Giorgio di Boemia.
L'eresia hussita rientra, mentre la cultura esicasta si diffonde in Boemia e Sassonia.

1475/1500: l'Esicasmo Fiorentino
L'Accademia neoplatonica fiorentina aderisce al progetto di riforma della società portato avanti da Girolamo Savonarola dal pultito di San Marco. In questi anni l'Esicasmo d'Occidente si diffonde nell'ordine domenicano.
Savonarola viene infine arso sul rogo: è il primo martire esicasta d'occidente. Con la sua condanna inizia il conflitto fra establishment cattolico e riformatori cattolici.

1500/1525: l'Esicasmo Tedesco
Martin Lutero visita sì Roma, essendone disgustato, ma anche Firenze. Egli ha studiato l'esicasmo a Erfurt, e decide che la Chiesa può ancora essere riformata dal di dentro. Il Papa Medici, in ogni caso, lo scomunica. Le rivolte contadine tedesche sono in ogni caso soppresse dai Principi supportati da Lutero, ma dopo questo scempio i missionari esicasti, specialmente domenicani e agostiniani, attraversano l'impero diffondendo il nuovo pietismo mistico. I venditori di indulgenze devono accettare questa concorrenza, e lentamente recedere. L'ordine agotiniano accetta l'esicasmo come dottrina ufficiale, e così fa anche l'Ordine teutonico.

1525/1550: l'Esicasmo Europeo
L'Esicasmo si diffonde in tutta Europa. In Inghilterra Thomas More tenta di introdurlo a Canterbury, ma Enrico VIII, che ha ottenuto il divorzio dal Papa Medici, si erge a protettore della fede tradizionale e lo fa assassinare. L'esicasmo tuttavia si diffonde nella società inglese.
Carlo V e Francesco I si affrontano come nella nostra Timeline, senza grandi differenze. In Spagna le rivolte contro Carlo sono più intense e prolungate, perchè i predicatori esicasti trovano terreno fertile in Aragona e Catalogna. in Italia la Repubblica Fiorentina è annientata.
Nel 1540 Ignazio di Loyola fonda la Societas Pacis, detta Ordine dei Gesuiti o Ordine degli Esicasti.
Cortés e Pizarro conquistano il Messico e il Perù per conto della corona spagnola.

1550/1575: Concilio di Trento
Il Concilio di Trento cerca di ricomporre le divisioni. Papa Paolo III cerca una mediazione, ma alla sua morte gli ortodossi tentano il colpo di mano e i rappresentanti esicasti vengono espulsi. Mentre il Concilio prosegue, si tiene un Conclave a Roma, al quel viene impedita la partecipazione degli ortodossi. Questi tengono un conclave parallelo a Trento.
Viene eletto Papa a Trento Giovanni Angelo Medici di Marignano con il nome di Pio IV.
A Roma Giovanni Pietro Carafa con il nome di Paolo IV.
La frattura ormai è insabile: inizia lo Scisma Esicasta.
Dalla parte Tridentina si schierano i domini asburgici, la Polonia-Lituania (in funzione anti-teutonica) e Venezia.
Dalla parte Teatina (che prende il nome dall'Ordine fondato dal Carafa) si schierano i Principi tedeschi, inclusi i Vescovi Elettori, la Boemia, l'Ordine Teutonico, la Toscana e Napoli. L'Esicasmo è diffuso a livello popolare anche in Ungheria, e sempre di più in Portogallo.
Inghilterra e Francia rimangono neutrali, anche se rendono omaggio al Papa di Roma.

1575/1600: Scisma Esicasta e Guerra Imperiale
Ben presto la situazione collassa: la Francia precipita nelle Guerre Esicaste, mentre nell'Impero l'Austria tenta di recuperare la sua posizione di dominio. In questo periodo l'Esicasmo si diffonde in Ungheria e Carpazia, facendo si che l'Impero Ottomano possa avanzare più tranquillamente verso nord. Selim I rinfocola lo spirito della ghaza che aveva permesso lo sbarco turco in Europa. Inoltre in Carpazia e Podolia avviene l'incontro tra esicasti d'oriente e di occidente.
Nel 1587 Rodolfo II d'Asburgo riesce a farsi eleggere Re di Polonia e Lituania al posto del Vasa.
Enrico di Navarra riesci infine a conquistare Parigi, portando l'Esicasmo al potere in Francia.
Da questo momento i Gesuiti creeranno colonie per i Francesi lungo il San Lorenzo in Canada.

1600/1625: Revanche Tridentina
L'Esicasta Giordano Bruno insegna prima a Londra, poi a Parigi, quindi a Venezia. La sua è una lunga marcia verso il suicidio, e le fiamme del suo rogo accese a Trento segnano la spaccatura definitiva tra Esicasti e Papisti.
I Gesuiti e i Domenicani iniziano a diffondere l'esicasmo in Messico, Perù, Brasile, Congo e Mozambico. La Corona Spagnola perde via via il proprio potere, mentre anche in Calabria e Sicilia si formano dei nuclei "anarchici" che seguono l'insegnamento dell'esicasta Bernardino Telesio.
Galileo Galilei fonda la cattedra di Filosofia Naturale di Pisa, e pubblica il suo dialogo nelle quali le posizioni dello sciocco papista Simplicissimus sono sbugiardate da quelle del dotto scienziato Pacificus.
Nel 1618 la chiesa ortodossa Moscovita decide di non appoggiare Michele Romanov, che risulta sospetto per le sue simpatie esicaste, (malviste per via dell'avanzata del turco e delle insidie dell'esicasmo d'occidente che arriva in Russia tramite i pietisti carpatici). Viene quindi accettata l'offerta degli Asburgo: Mattia riceve la corna di Zar e in cambio spinge il Papa di Trento (sua creatura) a riconoscere il Patriarca di Mosca come suo pari. La creazione di una massiccia compagine austro-polacco-russa causa direttamente l'esplosione della Guerra dei Trent'anni.

1625/1650: Guerra dei Trent'anni
Il casus belli è la successione al trono di Boemia.
Parte Tridentina: Austria, Polonia, Spagna, Baviera, Russia
Parte Esicasta: Francia Svezia, Danimarca, Ordine Teutonico, Sassonia, Palatinato, Transilvania.
L'esito è un grande macello. Gli Asburgo mantengono la Boemia e riescono a ridurre l'Ordine Teutonico alla sola città di Danzica, ma la riconquista dell'Impero non avverrà mai. La Svezia estende il suo potere nei territori ex-teutonici. Durante la guerra i mercenari svizzeri al soldo dei francesi conquistano Trento, ed il Papa fugge a Cracovia.

1650/1675: Periodo dei Protettori
Guerra Civile Inglese. Papisti ed Esicasti si massacrano anche nelle isole britanniche. Le frange più estreme degli Esicaste, dette Puritani, fondano delle Colonie nel nuovo mondo in opposizione a quelle Gesuite.
Intanto la Guerra dei Trent'anni ha messo in ginocchio la Spagna, che in questi decenni inizia a perdere il suo impero coloniale. Messico, Cuba, Perù, Plata e Paraguay diventano Repubbliche Mistiche guidate dai Gesuiti. Gli Spagnoli intervengono per riportare le colonie sotto la loro giurisdizione, ma in conclusione l'operazione si rivela un gran pasticcio. Nel 1675 anche Napoli si ribella. L'Italia peninsulare è praticamente tutta in mano agli esicasti, che creano piccole Repubbliche Mistiche. L'iniziativa commerciale nella zona passa da Venezia ai mercanti giudei stanziati a Livorno. La particolare tolleranza dell'esicasmo fa si che turchi e arabi siano più graditi dei papisti.

1675/1700: Gloriosa Rivoluzione
In Inghilterra trionfa l'esicasmo moderato.

1700/1725: Regno di Pietro il Grande
L'impero Asburgico viene riformato e unificato dall'Imperatore-Cesare Pietro Asburgo il Grande. La Svezia è sconfitta, così come i turchi.

1725/1750: Rivoluzioni Atlantiche
Fondazione della Confederazione Gesuita Irochese in Canada.
Fondazione della Repubblica Guaranì del Paraguay, della Repubblica Quechua del Perù e della Repubblica Messicana. è la fine dell'impero Coloniale Spagnolo. Gli inglesi iniziano la loro penetrazione nella Indie.

1750/1775: Periodo dell'Enciclopedia
Washington è sconfitto dagli Irochesi.

1775-1780: Grande Rivoluzione
L'esicasmo "torna a casa": in Europa vengono edificate le strutture delle monarchie assolute, e questo provoca il risentimento dei Gesuiti e in generale degli anticonformisti (questo termine va inteso in relazione all'intero cattolicesimo!) Le colonie si rendono indipendenti molto prima (l'Antropologia Culturale nasce come preambolo, non come conseguenza della colonizzazione). Le nazioni europee conducono un estremo tentativo, equivalente alla nostra Rivoluzione Americana, ma di segno opposto (Washington guida una velleitaria "reconquista"). Fallito questo disegno, i popoli d'Europa, intrisi di esicasmo, si sollevano come nella nostra Rivoluzione Francese.

E adesso, qualche dettaglio in più. Entro il 1618 il Papato Tridentino è caduto nel più totale discredito internazionale. Tutte le maggiori nazioni obbediscono al papa romano, e anche quelle fedeli, che essenzialmente sono quelle governate da un Asburgo, tentennano. Un chiaro esempio è il Portogallo che  accoglie i Gesuiti esicasti. Il papato ha dunque bisogno di uno scossone, così come Mattia ha bisogno di riprendere l'iniziativa strategica: dai tempi di Rodolfo gli Asburgo non sono più ne Imperatore, ne Re di Boemia. Ispirandosi forse a Colombo, Mattia stabilisce che la via più breve verso Occidente passi da Oriente, e si rivolge alla Russia. il trono è vacante, e Mattia trovo il modo di allettare il patriarcato. Innanzitutto offre le repressione dell'esicasmo, che ai monaci moscoviti pare già una buona cosa (non come quell'eretico di Michele Romanov!). In secondo luogo spinge il papa tridentino ad alcune concessioni: riconoscimento dell'autorità liturgica al Sinodo di Mosca, riconoscimento di alcuni santi ortodossi, eliminazione del filioque dalla pratica liturgica tridentina, riconoscimento degli ordini minori ai popi sposati, riconoscimento dell'autorità sacramantala ad alcuni ordini minori, ritiro dei vescovi polacchi dalla Russia Bianca, riconoscimento di Mosca come sede patriarcale, autorità cardinalizia per alcuni vescovi ortodossi. Il Papa di Trento in cambio ottiene la condanna moscovita dell'esicasmo, il riconoscimento del proprio titolo di successore di Pietro, il riconoscimento del diritto esclusivo del Papa di chiamare una Crociata. I grandi sconfitti sono i polacchi, che porrebbero ribellarsi, ma senza successo.

Il piano di Mattia dà subito i suoi frutti: nel giro di pochi mesi scoppia la Guerra di Successione Boema, detta Guerra dei Trent'anni. Le nazioni più fortemente legate all'esicasmo "politico (Francia e Svezia) invadono l'Impero, e così fanno gli asburgici. Quando la polvere si posa, ci sono due dati politici irreversibili: l'Austria ha mantenuto il controllo della Boemia, e con essa ha ripreso il controllo della corona imperiale, e le potenze esicaste si sono screditata nei confronti della propria stessa fazione. Il primo dato è di minor momento, dal punto di vista strategico, di quanto non pensino i contemporanei. è vero, gli Asburgo rimangono per i centocinquanta anni successivi Imperatori del Sacro Romano Impero, ma il titolo è ormai del tutto svuotato. Inoltre, con la Boemia, gli Asburgo hanno inghiottito un boccone avvelenato: l'esicasmo si diffonde i Polonia insieme al revanchismo slavo. Dall'altra parte gli esicasti non se la passano meglio. I Gesuiti convocano un Concilio a Pisa, dove fanno ratificare la scomunica per quei regnanti che usino lo scapolare come motivo di belligeranza. Inizia la fronda esicasta consotro la monarchia francese, mentre i gesuiti stabiliscono anche di condurre le colonie che stanno fondando per conto di Portoghesi, Inglesi e Francesi, verso una indipendenza di fatto.

E poi?

Iacopo

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C'è anche la proposta di Yoccio Liberanome: l'ucronia di Dracula!

Nel 1462, durante l'invasione della Valacchia da parte degli Ottomani, il principe Vlad III Tepes, abile generale e figura iconica della lotta ai turchi, conduce uno straordinario attacco notturno contro i turchi dove cerca di raggiungere la tenda del sultano per ucciderlo e gettare nello scompiglio gli invasori.

Cosa succede se l'attacco va a buon fine è Maometto II viene ucciso?

I turchi si ritirano e Vlad occupa una parte importante dei Balcani diventando una potenza nella regione. Ungheria e Transilvania si gettano a capofitto per spartirsi le terre ottomane.

Scoppierà una guerra civile per la successione ottomana?

Negli anni successivi i turchi rimarranno confinati poco oltre Istanbul e sposteranno la loro direzione di espansione verso la Persia, o riusciranno ad approfittare delle rivalità fra ungheresi e Valacchi per tornare e conquistare quei paesi magari più facilmente e quindi trasformando persino una sconfitta in un vantaggio?

Nel primo caso come cambierebbe la storia europea con le nazioni balcaniche attive nel suo sviluppo?

E nel secondo caso come sarebbe questo impero turco che ha ricevuto una batosta ma si è poi rafforzato ed è ancora più smanioso di conquiste europee?

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Gli replica Tommaso Mazzoni:

Preferisco la prima opzione; Dracula ne approfitta e conquista anche la Moldavia, fondando un potente regno Rumeno. Mohàcs sarà una questione fra Rumeni e Ungheresi, e potrebbe risolversi in un pareggio, visto che i Rumeni non avrebbero i Giannizzeri.

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Cediamo la parola a Basileus TFT:

Io invece propongo queste quattro ucronie georgiane:

La Georgia Ottomana. E se i Turchi decidessero di invadere la Georgia nel 1461, debole e divisa da scontri feudali locali? 

Bagrat il Grande. Bagrat VI (1465-1478) è stato l'ultimo sovrano a regnare su una Georgia medioevale unita. Suo figlio verrà sconfitto dai turchi e ripiegherà sulle montagne a fare guerriglia. Ma se invece riuscisse a sconfiggere le bellicose tribù turcomanne, magari alleandosi con l'atabeg Jakeli del sud, musulmano ma georgiano di cultura?

L'Imerezia indipendente. Bagrat VI inizialmente aveva guidato una rivolta per staccare l'Imerezia, regione occidentale della Georgia, da Tbilisi, e solo in un secondo momento si deciderà a prendere la capitale georgiana, temendo l'arrivo da sud di Jakeli. Ma se Bagrat mantiene l'Imerezia indipendente? Avremo un regno occidentale unito e discretamente florido, con colonie genovesi e una vocazione bizantina, e un regno orientale agricolo e pastorale, tendenzialmente preda dei vicini e di vocazione iranica.

Rinascimento caucasico. Poniamo, magari con un po' di fantasia, che gli esuli bizantini che hanno gettato le basi del Rinascimento non vadano solo in Italia, ma anche in Georgia. Un PoD possibile potrebbe essere la morte prematura di Maddalena Tocco e le nozze anticipate di Tamar Bagrationi e Costantino XI. Che accade?

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Tommaso non vuole essere da meno:

A questo punto rilancio con un ucronia di scopo: quali PoD sono necessari perché il Regno di Georgia rimanga Indipendente, Sovrano e Autocefalo fino ai giorni nostri?

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A rispondergli per primo è proprio Basileus TFT:

Così su due piedi:

- i mongoli e i timuridi decidono che le montagne non fanno per loro e saltano la Georgia, che rimane più grande, forte e senza guerra civile.
- una vittoria in stile Digdgori che convinca i turcomanni che non valga la pena di invadere il Caucaso.
- scelta del partner giusto nelle guerre ottomano-persiane che fa mantenere l'indipendenza.
- politica del cuscinetto fatta da ottomani e russi.

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Ed ecco il parere in proposito di Alessandro Parise:

Nel 1460 la Georgia era un regno già da tempo preda della guerra civile e che soffriva ancora delle conseguenze dell'occupazione Tartara e delle continue invasioni e incursioni dei vicini musulmani. E' intorno a quell'anno che Bagrat Bagrationi, già duca (eristavi) di Kutaisi e nobile di sangue reale, decise di supportare il ribelle Atabeg di Samtskhe nel suo scontro con Re Giorgi VIII. Il re ovviamente non prese bene la cosa e decise di revocare il Ducato da Bagrat. Il re tuttavia non aveva la forza necessaria per imporre questa decisione e nell'agosto 1463 una coalizione di nobili della Georgia occidentale, guidati proprio da Bagrat Bagrationi, affrontò in battaglia nei pressi del villaggio di Chikhori l'esercito del Re di Georgia Giorgi VIII.

La coalizione ribelle sconfisse duramente re Georgi e come conseguenza di ciò Bagrat fu incoronato Re di Imereti a Kutaisi nello stesso anno. Tuttavia per ottenere l'appoggio degli altri potenti nobili della regione Bagrat dovette promettere e concedere un Principato (Samtavro) ad ognuno di essi, dando così vita ai Principati di Abkhazia, Guria, Odishi/Mingrelia e Svaneti.

Pochi anni dopo, nel 1465 Giorgi fu sconfitto nuovamente in battaglia, questa volta dall'Atabeg di Samtskhe Qvarqvare Jakeli e fu imprigionato. Bagrat, ora chiamato Bagrat II di Imereti, non perse tempo e ne approfittò per occupare la città di Tbilisi e farsi incoronare Re di Georgia, avendo però il controllo solamente della parte centrale (Kartli) e di quella occidentale (Imereti, dove però vari Principi godevano di ampia autonomia).

Giorgi, una volta liberato, si ritrovò a governare solo la parte più orientale del Regno di Georgia, divenendo noto come Giorgi I di Kakheti.

La dissoluzione del regno di Georgia tuttavia non era ancora finita, è infatti con il successore di Bagrat (ora Bagrat VI di Georgia), Aleksandre II che si completerà questo processo. Intorno al 1478 un certo Costantino Bagrationi riuscì ad usurpare il trono costringendo Aleksandre II a ritirarsi sulle montagne del Caucaso.

Tuttavia, quando Costantino fu sconfitto in battaglia da Qvarvqvare II Jaqeti (gli Atabeg di Samtskhe a quanto pare erano abili nel massacrare i loro re) Aleksandre II riuscì a recuperare la città di Kutaisi e il Regno di Imereti.

Tra il 1491 e il 1493, messo davanti alla realtà dei fatti, Re Costantino II dovette accettare de jure la sovranità e l'indipendenza della parte occidentale (Regno di Imereti) e di quella orientale (Regno di Kakheti) del suo regno, rimanendo di fatto con la sola parte centrale (Regno di Kartli) sotto il suo controllo.

La Georgia a questo punto è divisa in tre Regni (Imereti, Kartli, Kakheti) e cinque Principati (Abkhazia, Odishi, Guria, Svaneti, Samtskhe). Inutile dire che questa frammentazione e i continui conflitti tra i vari regni e principati rese la Georgia facile preda dei suoi ben più stabili e potenti vicini.

Negli anni seguenti infatti la Georgia cadde sotto il controllo Ottomano, Persiano e infine Russo. Fu solo con il crollo dell'Unione Sovietica che la Georgia ritrovò la sua indipendenza e la sua unità, sebbene quest'ultima sia in realtà piuttosto incerta dato che lo stato georgiano non ha più il controllo dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud da tempo a causa dell'intervento Russo.

Ora il POD: supponiamo che l'esito della battaglia di Chikhori sia totalmente opposto, con re Giorgi VIII che riesce a sbaragliare la coalizione ribelle, uccidendo Bagrat Bagrationi, e a recuperare il controllo diretto su Kutaisi e sul regno di Imereti, limitando inoltre grandemente le spinte autonomiste di Odishi, Abkhazia, Guria e Svaneti.

Forte di questa vittoria Re Giorgi potrebbe condurre un esercito ben più numeroso nel 1465 contro l'Atabeg di Samtskhe e potrebbe quindi avere maggior successo nel sottomettere quel principe ribelle.

Re Giorgi, nella nostra TL, dimostrò una certa lungimiranza nel governare Kakheti, attuando riforme come la riorganizzazione amministrativa che divise il regno in Contee, più piccole dei Ducati storici e affidando i Sadrosho (distretti per il reclutamento militare) alla Chiesa Ortodossa Georgiana, storicamente fedele alla corona, difatto limitando il potere dei nobili nel regno. Queste riforme applicate all'intero regno potrebbero portare la stabilità necessaria a prevenire le continuee guerre civili che avevano tormentato la georgia negli ultimi decenni.

Sul finire del 1465 si potrebbe quindi avere un Regno di Georgia che è unito e leggermente più stabile di quanto non fosse all'inizio del Regno di Giorgi, in grado di opporre una seria resistenza alle incursioni di Uzun Hassan e dei suoi Ak Koyunlu.

Alla sua morte, nel 1476, re Giorgi sarebbe succeduto dal figlio Aleksandre, che nella nostra TL si dimostrò un diplomatico di tutto rispetto avendo, come Re di Kakheti, capito per primo l'importanza dell'emergente Moscovia per la Georgia e riuscendo a intrattenere rapporti amichevoli con Ismail Safavid assicurando la pace tra Kakheti e Persia almeno fino all'inizio del XVII secolo.

Nella nostra Timeline ucronica, potendo contare su uno stato più grande, ricco e stabile, Aleksandre potrebbe intervenire direttamente come alleato al fianco di Ismail quando nel 1500 questi invase Shirvan, dando il via ad una serie di conquiste che lo porterà a creare il grande impero Persiano. Da questa alleanza Aleksandre potrebbe ottenere, oltre all'amicizia di un potente vicino, qualche terra lungo il corso del fiume Kura, espandendo verso est i suoi domini.

Ora vi chiedo, come cambia la storia europea e mediorientale con uno stato Georgiano ancora unito, forte e stabile all'inizio del XVI secolo?

Quali potrebbero essere i rapporti con l'Impero Ottomano nell'immediato futuro e con Russia e Persia negli anni successivi?

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Prima di chiudere, vi presento il romanzo scritto dal nostro amico Basileus TFT: L'ultimo Paleologo!

1453, Ancona. Quattro galee italiche prendono il mare per soccorrere Costantinopoli, assediata dal geniale e terribile sultano Maometto II. Chi le comanda è Alessio, bastardo della casata dei Paleologi, di ritorno a casa dopo un lungo esilio a causa di un turpe delitto.

Dopo aver umiliato le navi dell’ammiraglio turco Baltoglu, Alessio sperimenta la durezza dell’assedio e gli attriti fra occidentali e bizantini in una città agonizzante e prossima alla capitolazione.

Nella disperata ricerca di alleati, il basileus Costantino XI lo invierà nel Caucaso, presso il regno di Georgia, per portare a compimento una promessa matrimoniale rimandata troppo a lungo. Inseguito da vecchi nemici in cerca di vendetta, giungerà alla corte del duca di Kutaisi dove prenderà parte alla lunga e intricata guerra civile per conquistare il trono di "Re dei Re", signore di tutta la Georgia.

Se volete, potete acquistarlo cliccando qui.

Qui sotto, una foto ricordo della presentazione del suddetto romanzo a Castellanza. Da destra: Bhrihskwobhloukstroy, Basileus TFT e il professor Giovanni Gobber.

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Se volete farci sapere che ne pensate, scriveteci a questo indirizzo.


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