di Francesco Dessolis ed Ipotetico Sole
Tutto ha inizio dall'ennesima proposta di Francesco Dessolis, che ha immaginato questa ucronia "revisionista" sia dal punto di vista storico che scientifico:
Ufficialmente il famoso "metodo Montecarlo", basato su simulazioni al computer, fu inventato nel 1949 da Metropolis ed Ulam. Di fatto, i primi ad utilizzarlo furono Fermi e Maiorana, i quali lo sfruttavano per prevedere l'esito dei loro esperimenti. Esso avrebbe permesso o a tedeschi o agli americani di costruire la bomba atomica con un paio d'anni d'anticipo; e se nel 1938/1939 Mussolini avesse avuto l'atomica? Con un asso nella manica del genere, come cambia la guerra?
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Io proporrei questa Timeline:
1937-1938 (nella
nostra Timeline):
Fermi cominciò a subire crescente isolamento politico e scientifico, che si accentuò ulteriormente con l'improvvisa morte di Guglielmo
Marconi che, in quanto presidente del CNR e dell'Accademia d'Italia, era un influente ed ascoltato protettore del gruppo.
Fermi presentò una dettagliata proposta per la costituzione di un Istituto di radioattività nazionale. La richiesta finale da parte di Fermi era di
300.000 lire più 230.000 per le spese di personale e gestione.
Nel 1938, la proposta di Fermi venne definitivamente affossata con la giustificazione che non vi erano soldi a sufficienza.
Nello stesso anno sono emanate Italia le leggi razziali che spingono Fermi a trasferirsi in America, dopo il ricevimento del premio Nobel.
I gruppo dei “ragazzi di Via Panisperma” si disperse. Rimasero in Italia il fisico Amaldi
e il chimico D'Agostino. Il brillante fisico Ettore Maiorana scomparve in circostanze misteriose.
1937-1938 (ucronia):
Guglielmo Marconi NON muore, e convince Mussolini dell’importanza degli studi dei “ragazzi di Via Panisperma”. Fermi riceve tutti i fondi richiesti, a condizione che lavori con il suo gruppo “per il bene dell’Italia”.
Mussolini NON emana le leggi razziali.
Fermi riceve il premio Nobel, e viene ampiamente celebrato dal regime come esempio del genio italiano.
Il gruppo di Via Panisperna rimane compatto (con la sola eccezione di Pontecorvo, già emigrato in Francia). Ettore Maiorana NON scompare. Diventa anzi l’anima del gruppo e convince Fermi a intensificare gli studi sui neutroni. Parlando con Fermi e Maiorana, Marconi (che sta già sviluppado il radar!) comincia a intuire le possibili applicazioni belliche dell’energia nucleare, e ne parla con il Duce…
1939:
La Germania attacca la Polonia dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale.
Mussolini dichiara la non belligeranza.
Al gruppo di Fermi sono assegnati altri fondi. Fermi inizia la costruzione della prima “pila atomica” : un prototipo di reattore a grafite.
1940:
Dopo il tracollo della Francia, Mussolini entra in guerra. Il gruppo di Fermi è trasferito in segreto in Sardegna. Nella base di Perdasdefogu Fermi realizza la prima reazione a catena controllata (due anni prima della nostra TL) iniziando a produrre il Plutonio.
1941:
La guerra prosegue come nella nostra TL, anche se, grazie al radar di Marconi, la Marina italiana ottiene qualche successo con la Marina inglese.
Fermi costruisce il primo reattore a grafite allo scopo di produrre plutonio. Mussolini è informato delle potenzialità distruttive di una “bomba atomica”. I “ragazzi di Via Panisperna” sono completamente isolati dal resto del mondo.
1942:
Dopo le ripetute sconfitte in Africa, Mussolini si convince che solo una bomba atomica può salvare l’Italia e il regime. Fermi non riesce a trovare un sistema rapido per arricchire l’uranio, e si concentra quindi sul plutonio. Finalmente è prodotta la quantità sufficiente di plutonio per ottenere la massa critica. Iniziano gli studi per la produzione della bomba.
1943:
Gli italiani sono scacciati dall’Africa. Gli angloamericani si preparano ad attaccare la Sicilia.
Nel giugno 1943 la prima bomba atomica è pronta. Fermi propone lo scoppio in una località deserta, ma Mussolini ha fretta. Inoltre il poco plutonio disponibile non permette esperimenti inutili.
Mussolini ordina il lancio della prima bomba atomica a Malta, dopo è concentrato il grosso della flotta d’invasione inglese. Un caccia italiano riesce a sganciare la bomba sopra il poto di La Valletta. Gli effetti sono più devastanti che a Hiroshima…
Mussolini propone in segreto a inglesi e americani una pace separata. Gli americani nicchiano, ma inglesi, indignati per Malta, non vogliono sentire ragioni.
Mussolini ordina allora di sganciare la seconda bomba atomica su Tunisi, dove è concentrato il grosso delle truppe americane.…
Hitler chiede invano a Mussolini una bomba “in prestito”…
L’otto settembre, l’Italia firma in segreto l’armistizio. Gli
Angloamericani interrompono i bombardamenti contro le città italiane. Sono interrotte le azioni nel Mediterraneo e si accelerano i piani per uno sbarco in Normandia…
1944:
Hitler è adirato con Mussolini, ma non osa attaccare l’Italia. Non sa che gli italiani non hanno più bombe da fare esplodere, anche se il reattore di Fermi continua a produrre lentamente plutonio…
Dopo lo sbarco angloamericano in Normandia la Germania è costretta a concentrare tutto il suo esercito a Nord…
L’Italia richiama dalla Russia le truppe dell’ARMIR. Hitler attacca l’Italia, ma stavolta gli italiani sono pronti a difendersi. Le truppe tedesche sono fermate all’altezza di Trento. Mussolini minaccia Hitler di gettare la sua bomba se i tedeschi osano andare oltre…
1945:
Sconfitta finale della Germania.
Il trattato di pace lascia all’Italia Dalmazia, Corsica e Mentone, in cambio della perdita delle colonie.
Gli italiani siedono al tavolo dei vincitori. A loro è assegnata una zona d’occupazione comprendente il Tirolo e parte della
Baviera...
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Così gli risponde Manuele Serventi:
Davvero molto bella ed accattivante, tuttavia ritengo poco probabile un attacco nucleare su Malta. Questo per tre motivi in particolare:
1) I maltesi non sono affatto pro inglesi nella loro maggioranza , ma pro italiani e consideravano la guerra intrapresa dall' Italia come una sorta di continuazione del risorgimento dal quale si sentirono esclusi. Vedi vicenda di Carmelo Borg Paisani e i numerosi maltesi arruolatisi nell' esercito italiano.
2) Malta poteva ospitare sul suo territorio un esiguo numero di truppe per l'invasione del territorio italiano. Il porto è piccolo e non consente una forte movimentazione di uomini e di veicoli. Una bomba lasciata sopra l'isola sarebbe stata "sprecata".
3)Al tempo esistevano bersagli più appaganti quali per esempio Londra o New York che erano il cuore del sistema politico economico degli Alleati. Un colpo ben assestato in uno di questi centri avrebbe potuto avere conseguenze devastanti maggiori rispetto all' esplosione di un atomica sulla piccola Malta.
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Francesco torna alla carica:
A mio parere un attacco (difficilissimo!) su Londra o addirittura su New York avrebbe esacerbato gli animi di inglesi e americani senza ottenere risultati sensibili.
Alessandria poteva essere un ottimo bersaglio, ma solo fino al 1942 (magari poco dopo El Alamein, se non poteva essere conquistata).
Nell'ipotesi che, nel 1943, prima dell'attacco alla Sicilia, la flotta inglese fosse concentrata a Malta, la scelta del porto della Valletta sarebbe stata inevitabile.
Mussolini avrebbe sicuramente sacrificato i maltesi filoitaliani (rimasti del resto in pochi, dopo i massicci bombardamenti italiani su Malta negli anni precedenti!)
Quanto a Tunisi... dovevo scegliere un porto nordafricano in cui potevano essere concentrate la maggior parte delle forze americane. Avrei potuto anche scegliere Biserta, Bugia o Algeri.
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Questa invece è la proposta di Timeline di Ipotetico Sole, che è partito dallo stesso POD:
Io la Timeline la vedrei così:
11 febbraio 1940: a via Panisperna, Ettore Majorana, che nel frattempo è ritornato dalla sua permanenza in Sicilia, da il via al Progetto "Trastevere".
10 giugno 1940: L'Italia entra in guerra a fianco della Germania e del Giappone.
24 giugno 1941: Majorana è pronto a dare al capo del regime la notizia: è possibile costruire un ordigno bellico che si avvalga dei principi della fissione nucleare e che potrebbe rivelarsi distruttivo più di ogni arma mai costruita.
2 novembre 1941: L'arma è pronta. Il sito per la prova sarà l'isola di Lampedusa, debitamente sgombrata ufficialmente per il rischio di un attacco inglese.
ore 4.55: Un lampo di luce accecante viene avvistato sia a Tunisi che ad Agrigento. L'isola siciliana è sostanzialmente distrutta.
4 novembre 1941: La superiorità italiana di quest'arma spaventa anche Mussolini. Nel Gran Consiglio ci si divide tra chi la vorrebbe condividere con la Germania e chi invece ritiene che proprio quest'arma possa essere una valida ragione per rompere con la Germania (iniziano giungere voci di pogrom e deportazioni dall'Europa orientale a danno della popolazione ebraica).
7 novembre 1941: Con una decisione clamorosa, il capo del regime decide di lanciare da solo un attacco atomico non contro la Gran Bretagna, come molti pensavano, ma contro la Germania, che nel frattempo sta ridispiegando sempre più insistentemente truppe sul territorio italiano. La data sarà il 7 dicembre 1941.
23 novembre 1941: Il regime comprende che una tale responsabilità va condivisa anche con i nemici interni di una volta. Mussolini apre segretamente ai democristiani, comunisti e socialisti.
Il 7 dicembre 1941 un aereo bombardiere italiano punta indisturbato verso Berlino. Quando alle 10 la contraerea capisce che qualcosa non va è troppo tardi. Adolf Hitler e tutto l'establishment del Terzo Reich va in fumo insieme a 300mila berlinesi.
Nel frattempo qualche ora prima a Pearl Harbour è fallito clamorosamente l'attacco a sorpresa del Giappone alla base americana. Fonti di intelligence hanno scoperto il complotto.
Roosevelt invita Mussolini e Churchill per firmare una Pace dei Forti. Mussolini manda a
Washington Palmiro Togliatti, suo ministro degli esteri nel governo di unità nazionale. Stalin approva.
2 giugno 1942: La guerra è finita. Gli USA però hanno trafugato il segreto della Bomba A e ne hanno fatto detonare una a scopo dimostrativo a Los Alamos.
Inizia la lunga guerra fredda tra il Regno d'Italia e gli USA che si concluderà nel 1969, con la morte a 86 anni del capo del fascismo e con la scelta di Umberto II di revocare al PNF il ruolo di partito dominante nel sistema politico e di nominare il giovane Enrico Berlinguer, leader dei liberalsocialisti, come Primo Ministro e uomo delle trattative con gli Usa di Robert Kennedy.
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Questo poi è quanto ci ha segnalato l'amico Generalissimus:
Su questo tema è uscito un interessante
romanzo ucronico, "Majorana ha vinto il Nobel", di Pierfrancesco
Prosperi. Ecco la trama in sintesi.
Nel 1934 Majorana ha un'inaspettata avventura sentimentale che modifica il suo carattere.
Lo scienziato indica così ai colleghi di Via Panisperna la strada giusta per arrivare alla fissione nucleare.
Corbino minaccia Mussolini che in caso di varo delle leggi razziali tutti gli scienziati Ebrei coinvolti nel progetto lasceranno il paese e si metteranno a lavorare per il migliore offerente: di conseguenza in Italia le leggi razziali non vedono mai la luce.
Majorana non scompare, continua a dare i suoi contributi teorici ed esplorare nuove possibilità.
La bomba atomica in mano all’Italia fa del Duce l’arbitro della scena internazionale al punto da poter dettar legge a Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna e soprattutto Germania. Sotto la minaccia atomica Hitler scende a più miti consigli, non scatena la guerra mondiale, resta nei suoi confini scalpitando, frustrato all’ombra del suo antico mentore.
Le altre nazioni però cercano in tutti i modi di recuperare il tempo perduto e realizzare la fissione nucleare
Ma Ettore Majorana scompare misteriosamente nel 1945.
L'Ispettore Castelli viene messo sulle tracce dello scienziato ma le ipotesi sullo scomparso sono diversissime fra loro e le persone che si presentano da lui ne raccontano le più diverse e complesse.
Ma a quanto pare Majorana stava studiando l’antimateria, l'arma assoluta ed è probabilmente finito in URSS, convinto a lavorare per Stalin da Bruno Pontecorvo, oppure semplicemente per continuare le sue ricerche sull'antimateria studiando l'Evento di Tunguska.
Riuscirà Castelli a risolvere il mistero?
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A questo punto l'amico Generalissimus ha tradotto per noi le seguenti ucronie:
E se Hitler avesse avuto la bomba atomica?
Oggi regaleremo la bomba atomica alla
Germania Nazista! Come potete vedere potete sempre contare su di me perché io vi
porti gioia, pace e buonumore nella vostra giornata mentre YouTube demonetizza
il mio video! Allora, la Germania del Terzo Reich, anche se sotto lo stivale di
un nano baffuto che ha condotto il suo paese alla rovina, contava fra i suoi
ranghi alcuni dei migliori scienziati del mondo, ed era all’apice della
tecnologia in numerosi campi.
Questo lo si può notare soprattutto grazie ai numerosi programmi di sviluppo di
armi, le famose Wunderwaffen destinate a cambiare il corso della Seconda Guerra
Mondiale in favore del reich.
Alcuni dei progetti erano piuttosto irrealizzabili, ma altri erano molto
conosciuti, come i missili V1 e V2 che bombardarono Londra, ma questi programmi
erano spesso troppo costosi e ottenevano pochi risultati.
Alcune di queste invenzioni e gli scienziati che le avevano create permisero ai
programmi spaziali sovietico e statunitense di avere successo.
Quelli più sgradevoli che non servivano a niente vennero condannati a morte, ma
a quelli che costruivano i razzi venne dato uno schiaffetto sul polso ed ecco il
laboratorio, avanti, al lavoro.
In breve, malgrado i razzi ci voleva un tempo gigantesco per ottenere un’arma
del futuro sulla quale i Nazisti erano molto in ritardo, e quest’arma era la
bomba atomica.
Diversi problemi ostacolarono il programma nucleare Nazista, innanzitutto la
mancanza di uranio, infatti la quantità necessaria per produrre una sola bomba
superava la produzione annuale della Germania, e poi la ricerca, che non era
davvero orientata verso la costruzione di una bomba, ma piuttosto verso la
costruzione di un reattore nucleare.
Gli scienziati tedeschi avevano inoltre costruito nel 1941 diverse pile
atomiche, ma non erano riusciti a concretizzare quest’esperienza.
Infine, come molti dei programmi di armi sperimentali del Terzo Reich, le
ricerche erano troppo disperse, e c’erano non meno di nove istituti che
comunicavano raramente tra di loro a lavorare sulla materia, come fai a
costruire qualcosa in condizioni del genere? In breve la Germania, nella realtà,
durante la Seconda Guerra Mondiale non aveva affatto la capacità e non era
nemmeno sulla giusta direzione per fabbricare una bomba atomica, oltretutto gli
Statunitensi, dopo la vittoria, quando scoprirono l’estensione dei programmi
atomici rimasero molto, molto, molto delusi.
Anche i Sovietici, da parte loro, approfittarono delle conoscenze tedesche per
fabbricare le proprie bombe.
Allora, ci sarebbe una teoria, sviluppata da un certo Rainer Karlsch, ja, ja,
secondo la quale i Nazisti sarebbero riusciti a costruire e a testare due bombe
atomiche sui prigionieri dei campi di concentramento, teoria che tuttavia viene
fortemente messa in dubbio, in realtà le due bombe testate sarebbero più quelle
che vengono chiamate bombe sporche, in breve una normale bomba destinata a
spargere elementi radioattivi tutto attorno ad essa, ma con un potenziale
esplosivo molto meno potente delle bombe statunitensi lanciate sul Giappone.
E quindi, in breve, facciamo chiarezza, nella realtà non abbiamo mai avuto bombe
atomiche Naziste, ma cosa sarebbe successo se ne avessero avuta una? Immaginiamo
un mondo dove il Terzo Reich è riuscito a sviluppare o a procurarsi una bomba
atomica, questa avrebbe potuto cambiare il corso della guerra, e che reazioni ci
sarebbero state nel mondo? Proviamo a immaginare insieme questo mondo.
Allora, il POD nella storia in questo scenario non sarà affatto credibile
storicamente, il perché ve lo dirò subito: potremmo dire eventualmente che se il
programma fosse ben orientato già dall’inizio della guerra e che per miracolo la
Germania Nazista fosse riuscita ad accumulare abbastanza uranio per fabbricare
delle bombe atomiche sarebbe riuscita in questo scenario alternativo a creare
una bomba verso il 1944-45, non prima.
Però, per quanto riguarda gli Stati Uniti, la più grande potenza industriale ed
economico dell’epoca, non sono riusciti a sviluppare due bombe prima del 1945,
dunque affermando che la Germania inizi il suo programma atomico all’inizio
della guerra, anche sei anni di sviluppo sembrano piuttosto pochi.
E quindi già non ci sarebbe stata sicuramente una bomba atomica Nazista, ma poi
non avrebbe nemmeno cambiato il corso della guerra.
Alla fine del 1944 le orde sovietiche avevano già fatto irruzione nell’Europa
orientale, e ad ovest gli Alleati erano arrivati ai confini tedeschi.
Non avrebbe cambiato l’esito della guerra, ma avrebbe cambiato il dopoguerra, e
di parecchio, come vedrete.
Di fatto la Germania stava correndo incontro alla sua sconfitta, e verso la fine
della guerra il suo esercito era in rotta, le sarebbero volute decine di bombe
atomiche per cambiarne l’esito, e produrre anche solo una bomba atomica in
questo contesto sarebbe già stato un miracolo per una Germania sull’orlo
dell’annientamento.
Proprio come ho detto, anche se una bomba atomica non avrebbe affatto cambiato
la sconfitta ineluttabile della Germania, è soprattutto il dopoguerra che in
questo scenario sarebbe stato modificato.
Allora, Hitler, tutto contento del suo nuovo giocattolo, avrebbe voluto
lanciarla al più presto, ma avrebbe avuto bisogno di un obiettivo importante,
quasi a portata di mano e soprattutto simbolico.
Già alla fine del 1944 l’aviazione Alleata aveva preso il controllo del cielo
ovunque e bombardava senza sosta l’industria tedesca.
L’aeronautica tedesca, la Luftwaffe, comunque non aveva dei bombardieri
equipaggiati per lanciare una bomba atomica, e non parliamo neanche dei
sottomarini, quindi per l’aria e il mare è un no.
Anche per Londra e Mosca è un no, c’erano troppi rischi che questi obiettivi
fossero fuori dalla portata della bomba e che questa venisse distrutta durante
il percorso.
Perciò, in parole povere, se Hitler avesse voluto che la sua bomba colpisse
qualcosa avrebbe dovuto inviarla vicino al fronte e soprattutto a terra, o per
meglio dire sottoterra.
Ha, vi ho fatto una sorpresa! In breve la migliore opzione sarebbe stata
sicuramente sotterrare la bomba e aspettare che un nemico ci passasse sopra per
farla scoppiare.
Per quanto riguarda l’obiettivo il più probabile sarebbero state le armate
sovietiche.
In effetti l’ideologia di Hitler considerava gli Slavi la fascia più bassa
dell’umanità, ed era più violenta contro i Comunisti che contro gli Anglosassoni
e i Francesi.
Sarebbe stato dunque molto più probabile che Hitler avrebbe sotterrato la sua
bomba atomica da qualche parte nella Polonia occidentale e l’avrebbe fatta
scoppiare al passaggio dell’Armata Rossa.
Ma allora quale luogo sarebbe potuto essere il miglior candidato ad ospitare
questa bomba? Ebbene, nella realtà, nell’Ottobre 1944 la città di Varsavia si
ribellò contro l’oppressore Nazista ed iniziò un’insurrezione contro le truppe
d’occupazione.
Le rappresaglie sono atroci, migliaia di civili sono massacrati dalle truppe
delle SS, vengono commessi stupri e assassinii di massa di rara ferocia, anche
per gli standard del fronte orientale.
Davanti alla passività dell’Armata Rossa, che si era accampata poco oltre la
Vistola, a fianco della città, i Nazisti distruggono spietatamente tutta la
resistenza e deportano quel poco che resta della popolazione nei campi di
concentramento, e Hitler nella realtà voleva radere completamente al suolo la
città per sostituirla con una città tedesca.
E quindi avrete compreso che Varsavia sarebbe stata la migliore candidata per la
bomba atomica, nascondendola nella città Hitler avrebbe fatto un’ultima
umiliazione contro il tanto odiato popolo polacco.
Tornando dunque allo scenario di storia alternativa, il 17 Gennaio 1945 le
truppe tedesche sono costrette a ritirarsi dalla città di Varsavia ma lasciano
una piccola sorpresa all’armata sovietica che sta per entrare in città.
La bomba atomica di Hitler, fatta esplodere sul posto da un ufficiale delle SS
completamente devoto al Nazismo, uccide in un solo colpo 50.000 soldati
sovietici in città e ferisce e ustiona centinaia di migliaia di altri ai suoi
confini, per non parlare dei feriti che periscono nel fuoco nucleare che si
abbatte su Varsavia.
Lo shock è immenso per un’Armata Rossa già martirizzata dalla guerra, per quanto
riguarda la capitale polacca semplicemente non esiste più.
Drammatico, sì, sarebbe stato drammatico, ma questa bomba non avrebbe
sicuramente distrutto l’Armata Rossa, che aveva comunque immense risorse in
termini di uomini e materiali, tuttavia l’esplosione di questa bomba atomica
avrebbe sicuramente inflitto una grande battuta d’arresto all’offensiva
sovietica del Gennaio 1945, che era destinata a porre fine alla guerra il prima
possibile.
In questo scenario, dunque, con l’esplosione della bomba Nazista, le operazioni
militari sovietiche sarebbero state sicuramente fermate per qualche mese, il
tempo di riorganizzare una nuova operazione di questo genere e assicurarsi che
il Terzo Reich non disponga di un’altra bomba atomica.
In questo scenario la Germania di Adolf Hitler guadagna una tregua di qualche
mese rispetto alla realtà, tregua che a prima vista potrebbe sembrare benefica,
ma che in realtà avrebbe scatenato l’inferno contro la popolazione tedesca.
In effetti dopo i Sovietici i più scioccati sarebbero stati senza alcun dubbio
gli Statunitensi, che allora erano nel bel mezzo del Progetto Manhattan.
In questo scenario, in risposta alla nuclearizzazione di Varsavia, le prime
bombe atomiche statunitensi non sarebbero state destinate al Giappone, ma alla
Germania.
Beh, sì, nella realtà il Giappone era stato scelto perché la sconfitta della
Germania era imminente, ma in questo scenario i Nazisti, tirando fuori una bomba
atomica dal loro cappello, fanno sicuramente riflettere gli Statunitensi.
Quindi, in poche parole, se la Germania avesse avuto una bomba atomica nella
Seconda Guerra Mondiale, gliene avrebbero sicuramente infilate due giù per la
gola in un momento o in un altro, un super super affare.
Il primo obiettivo degli Americani sarebbe stato sicuramente Berlino.
In effetti il governo belga in esilio aveva fatto questa richiesta in cambio
dell’uranio delle sue colonie.
La seconda città nuclearizzata sarebbe stata una delle più industrializzate,
come Amburgo o Dresda, che diventeranno di colpo simboli di martirio come
Varsavia.
La Germania in questo scenario si sarebbe sicuramente arresa poco dopo i
bombardamenti e per quel momento Hitler sarebbe sicuramente morto
nell’esplosione atomica.
Il Giappone si sarebbe improvvisamente evitato le due bombe, si sarebbe
sicuramente arreso, ma ancora una volta un po’ più tardi che nella realtà.
In effetti verso la fine della guerra stavano preparando uno sbarco sull’isola
dell’Hokkaidō, se partiamo dal principio che la guerra nel Pacifico durerà un
po’ di più e non ci saranno le bombe atomiche è ragionevole pensare che i
Sovietici avrebbero potuto invadere il nord dell’arcipelago e separare così il
Giappone in due zone d’occupazione, Comunista al nord e statunitense al sud.
I Giapponesi si sarebbero sicuramente arresi agli Statunitensi poco dopo
l’invasione sovietica, di fatto una delle loro grandi paure era vedere il paese
cadere nelle mani dei Comunisti.
Dunque come vedete l’esito della guerra sarebbe stato completamente diverso,
oltre alla Corea anche il Giappone sarebbe stato diviso in due zone
d’occupazione, sovietica al nord e statunitense al sud.
In breve una bomba atomica Nazista non sarebbe stata vantaggiosa né per la
Germania né per gli Alleati, ma sarebbe stata molto vantaggiosa per l’Unione
Sovietica, se escludiamo i morti nuclearizzati a Varsavia.
In effetti gli scienziati tedeschi recuperati dall’Unione Sovietica le
permetteranno, a partire dalle ricerche già effettuate, di acquisire la bomba
atomica nel 1946-47 invece che nel 1949 come nella nostra realtà.
L’Unione Sovietica avrebbe quindi iniziato la Guerra Fredda con un vantaggio
molto più grande contro gli Stati Uniti, con un’influenza molto più grande in
Asia, e l’arma nucleare, che avrebbe potuto servire come potente deterrente.
Gli Occidentali faranno molte più concessioni.
Prendiamo ad esempio una delle conseguenze principali avrebbe avuto sulla Guerra
Fredda: all’inizio di essa ci fu il cosiddetto Blocco di Berlino, che vide
opporsi l’Unione Sovietica alle potenze Alleate, Inghilterra, Francia e Stati
Uniti, e che portò al blocco totale della città di Berlino.
Nella realtà l’equilibrio 50:50 fra la potenza nucleare degli Stati Uniti e la
potenza convenzionale dell’Unione Sovietica salvaguardò la pace ed evitò
l’escalation, ma in questo scenario anche i Sovietici hanno la bomba atomica
grazie agli ingegneri Nazisti catturati.
In questo scenario l’equilibrio tra Unione Sovietica e Stati Uniti viene rotto,
il Blocco di Berlino del 1948 avrebbe potuto benissimo sfociare in una guerra
mondiale oppure vedere una concessione da parte del campo occidentale e
l’abbandono della città di Berlino da parte di Francia, Inghilterra e Stati
Uniti, e una Berlino sotto il completo controllo sovietico avrebbe cambiato
molte cose durante la Guerra Fredda, per esempio molte operazioni segrete contro
i Sovietici o gli Statunitensi non avrebbero potuto essere organizzate a Berlino
Ovest e Berlino Est, e, cosa più evidente, il Muro di Berlino non sarebbe mai
divenuto un simbolo d’oppressione.
Il campo Comunista sarà dunque chiaramente avvantaggiato dalla bomba Nazista,
spero che abbiate seguito il mio ragionamento, e in questo scenario è molto
probabile che gli Alleati siano ancora più duri con la Germania rispetto alla
realtà.
All’epoca essi avevano un piano, il Piano Morgenthau, Morghentò, non conosco la
pronuncia corretta, che nella nostra realtà venne abbandonato, ma che qui, con
le conseguenze di questo scenario, sarebbe stato sicuramente attuato.
Esso precedeva di lasciare letteralmente indietro la Germania: il Saarland
sarebbe stato annesso dalla Francia, la Prussia Orientale e la Slesia dalla
Polonia e il resto sarebbe stato diviso fra due stati indipendenti al nord e al
sud senza alcuna industria pesante.
In questo scenario quindi la Germania come noi la conosciamo oggi semplicemente
non sarebbe mai esistita, e vi lascio immaginare le conseguenze: senza Germania
unita niente unità europea, e perciò niente Unione Europea, e tutto a causa di
una piccola bomba atomica di Hitler.
Come avete compreso le conseguenze sono molto grandi, per esempio in questo
scenario il Comunismo sarebbe penetrato molto più in occidente per via
dell’influenza sovietica, della mancanza di unità europea e della separazione
del Giappone in due.
Culturalmente i Tedeschi sarebbero rimasti per lungo tempo dei paria detestati
da tutti, e per molto più che nella realtà, perché qui la Francia e la Germania
non si riavvicineranno mai, e quindi i due paesi continueranno a detestarsi,
mentre la Guerra Fredda sarebbe stata sicuramente favorevole all’Unione
Sovietica per molto tempo, e tutto questo ancora una volta a causa della piccola
bomba di Hitler.
E se le armi atomiche non esistessero?
Il 16 Luglio 1945 l'umanità entrò in una
nuova era: l'Era Atomica, e mentre una guerra terminava ne stava iniziando
un'altra, una battaglia ideologica tra il capitalismo e il Comunismo.
Se questa fosse iniziata in un'altra epoca qualsiasi la storia avrebbe seguito
lo stesso percorso di ogni altra rivalità tra imperi: tensioni, poi
un'escalation e infine una guerra che sarebbe continuata fino a quando non ci
sarebbe stato un chiaro vincitore che si fosse preso tutto il bottino.
Ma questa guerra non c'è mai stata, perché grazie alle armi nucleari abbiamo
ottenuto la capacità di estinguerci con le nostre mani, perciò questo fa sorgere
una domanda: e se la bomba atomica non fosse stata mai inventata? Immaginiamo
uno scenario, teorizziamo che per qualche motivo l'umanità non scopra mai
l'energia nucleare, diciamo che a partire da un 1945 alternativo non c'è nessun
Progetto Manhattan, nessuna capacità di creare la fissione nucleare, magari i
Sovietici tornano indietro nel tempo e uccidono Einstein, perciò la bomba
atomica non viene mai creata… Oddio, sono andato troppo oltre… Ho già fatto un
video sul Giappone e i bombardamenti atomici, perciò sarò breve: c'è una
classica domanda che sorge quando si arriva al Giappone nella Seconda Guerra
Mondiale, ed è: l'America aveva davvero bisogno di sganciare le atomiche sul
Giappone? Secondo me, onestamente, guardando alle dimensioni della morte e
distruzione create, non c'era molta differenza tra il nuclearizzare una città e
il raderla al suolo usando bombe incendiarie, tranne forse il numero di bombe
utilizzate.
Senza le atomiche il piano originario dell'America per il Giappone era
un'invasione su larga scala, ma forse non si sarebbe mai arrivata ad essa, molto
probabilmente il Giappone si sarebbe arreso intorno allo stesso periodo di tempo
anche senza le atomiche.
Perché? I Sovietici! Anche se Giapponesi e Sovietici erano tecnicamente nemici
nessuna delle due nazioni voleva essere coinvolta davvero in un altro fronte,
perciò non si dichiararono mai guerra l'un l'altra, diciamo che avevano problemi
più pressanti a cui pensare, ma una volta che i Sovietici la fecero finita con i
Tedeschi rivolsero la loro attenzione al Giappone.
Il Giappone temeva i Comunisti molto più degli Americani, e sapeva che se si
fosse arreso agli Americani almeno il suo stile di vita sarebbe stato
preservato… E avevano ragione! Anche se due città erano state nuclearizzate, a
quello che era il nucleo dell'impero, l'Imperatore stesso, venne permesso di
continuare a regnare.
Ah, e molti dei criminali di guerra non vennero puniti, grazie America! La
minaccia di un'apocalisse nucleare costrinse le due potenze mondiali rivali a
cambiare il modo in cui diffondevano la loro influenza.
Lo scontro diretto era fuori discussione, e dato che le cose stavano così il
modo di vincere in questo nuovo mondo passava per mezzi meno evidenti, più
segreti: influenze sulle elezioni, finanziamento degli alleati e perfino, in
alcuni casi, combattere per conto loro.
Il colonialismo prese un nuovo volto e attraverso le lenti dell'ideologia dopo
la Corea il contenimento divenne la politica degli Stati Uniti, ovvero non
cercare di attaccare direttamente dove i Sovietici già controllano le cose,
perché questo avrebbe semplicemente condotto alla guerra nucleare, ma contenerli
perché non si diffondessero.
Il Vietnam fu un disastro così gigantesco non perché gli Stati Uniti non erano
in grado di combattere un mucchio di contadini, ma perché gli Stati Uniti
stavano cercando di impedire al Comunismo di diffondersi oltre dei confini che
non avevano nemmeno dieci anni.
L'America non poté mai mandare direttamente truppe nel Vietnam del Nord, perché
altrimenti la Cina sarebbe stata coinvolta o i Sovietici avrebbero iniziato
delle rappresaglie in Germania.
Bombardare il nord era il meglio che poteva fare, perché questo non avrebbe
cambiato i confini sulle mappe, ma alla fine non bastò.
Sarebbe come se noi combattessimo la guerra al terrore senza mai andare a caccia
dei veri responsabili che stanno dietro l'intera mentalità jihadista… Oh,
aspetta… La mutua distruzione assicurata creò delle regole che tutti dovevano
rispettare, rimuovendo le atomiche rimuovi quelle regole, e tutto quello che
rimane sono le due potenze più grandi del mondo che si odiano l'un l'altra e la
cui ultima guerra è finita con una vittoria, come pensate che possa andare? La
Terza Guerra Mondiale non sarà un conflitto che metterà fine all'umanità, ma
certamente la ferirà oltre ogni immaginazione, sarà il climax finale di una
trilogia il cui vincitore verrà lasciato a decidere il destino del mondo almeno
per un po'.
Ecco la domanda successiva: chi vincerà? Più ci addentriamo nella Guerra Fredda,
meno diventano efficaci nel loro complesso l'Armata Rossa e il Patto di
Varsavia, perciò manterrò il periodo in cui si svolge questa guerra il più
generale possibile, perché anche tenendo questa cosa in mente il risultato
sarebbe lo stesso in qualsiasi momento storico.
Prepariamo la scena: è il 19XX e le tensioni si stanno facendo da tempo sempre
più forti, l'interferenza degli Stati Uniti in qualche piccolo paese diventa la
goccia che fa traboccare il vaso per i Sovietici.
La mobilitazione era in corso da settimane e le potenze occidentali si preparano
a loro volta.
Invece di una scena dove entrambe le parti vanno nel panico e sperano che le
cose non degenerino troppo le vedremo dimenticare gli orrori della guerra
convenzionale e ricordare solo la vittoria, specialmente gli Americani, che sono
lontani da qualsiasi vero pericolo, considerando la loro posizione geografica,
ma ne parlerò dopo.
Gli Europei protestano contro l'escalation pensando che la loro casa diventerà
un terreno di scontro, proteste che in URSS vengono sedate, ma in Occidente
molti falchi di guerra chiamano quelli che protestano contro la guerra codardi,
perché non vogliono difendere la loro terra contro i Rossi, oh cavolo… Giorno 1:
arrivano rapporti di carri armati a Berlino Ovest, la città cade in poche ore.
L'Armata Rossa avanza come un rullo compressore in Europa occidentale usando la
sua superiorità numerica, i notiziari in diretta danno la notizia dell'inizio
della Terza Guerra Mondiale.
Una guerra convenzionale per l'URSS in realtà è molto rischiosa, certo, ha la
superiorità numerica, ma in termini di potenza aerea e navale e di capacità
logistiche e di rifornire le sue truppe viene surclassata dall'Occidente.
Vi sembrerà una cosa folle, dato che stiamo parlando della potenza che asfaltò i
Nazisti, ma dovete pensare che i Russi riuscirono a fare questo solo perché
ebbero i numeri per farlo, e molti di questi numeri vennero forniti
dall'industria americana.
Con gli Americani dalla parte del nemico, stavolta i Russi non hanno l'industria
per competere con gli Stati Uniti.
Possono sopportare più vittime della NATO, ma non possono rifornire le loro
truppe tanto quanto la NATO.
Non voglio sembrare un fanboy dell'America, perché non lo sono, quello che sto
dicendo è che gli Stati Uniti hanno molti vantaggi.
In questa guerra non devono fare altro che resistere più dei Sovietici, perché
essi non possono fare altrettanto.
La NATO non deve fare altro che pensare sul lungo termine: fermare ogni
conquista iniziale dell'Armata Rossa, non importa a quale costo, e tenerla
inchiodata dove si trova.
Diversamente da Napoleone ed Hitler, la NATO ha la geografia dalla sua parte:
gli Americani sono separati dal resto del mondo da due enormi oceani, la Terza
Guerra Mondiale non arriverà mai negli Stati Uniti, le battaglie si
svolgerebbero in Europa e Asia, ma gli stivali dell'Armata Rossa non potranno
mai mettere piede sul suolo americano.
Anche al massimo della sua forza l'URSS non ebbe mai la potenza navale e aerea
per rivaleggiare con l'Inghilterra e gli Stati Uniti, durante tutta la sua
esistenza l'Unione Sovietica ebbe solo 9 portaerei, mentre alla fine degli anni
'60 gli Stati Uniti ne avevano 67.
La NATO cercherà il più possibile di combattere la guerra in aria e per mare, di
mantenere la potenza economica e logistica dell'Occidente, di rifornire le sue
truppe usando la sua enorme industria e aspettare semplicemente che i Sovietici
cedano.
Non si può vincere una guerra terrestre in Asia, perciò non verrebbe affatto
combattuta, non c'è nessuna invasione diretta della Russia durante questa guerra
mondiale.
La storia ha dimostrato che se le guerre non producono buoni risultati le
ideologie iniziano a mostrare crepe.
Il miglior vantaggio dei Sovietici potrebbe presto diventare la loro più grande
debolezza: il Patto di Varsavia venne creato dai Sovietici mentre invadevano i
paesi sulla loro strada verso l'abbattimento dei Nazisti, i governi che
installarono non erano altro che fantocci, il Comunismo sovietico non prevedeva
altro che mantenere la superiorità russa, una barriera contro l'Occidente.
Questo era il loro più grande vantaggio, ma in una guerra convenzionale potrebbe
diventare la loro più grande debolezza: se la guerra diventasse abbastanza
impopolare o, diciamo, avessero successo alcuni trucchi della CIA, il dissenso
potrebbe fermentare all'interno delle nazioni del Patto di Varsavia, ma anche
questa è una scommessa rischiosa.
Questo genere di dissenso potrebbe impiegare anni per prendere piede e dovrà
anche essere abbastanza forte da costringere i Sovietici a distogliere
l'attenzione dal fronte.
Non penso che l'Armata Rossa potrà mai conquistare molto territorio oltre a
quello ottenuto nelle sue vittorie iniziali, si troverà in una situazione simile
a quella del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale: aveva forze armate enormi e
fece conquiste impressionanti, ma nel complesso venne battuto perché il suo
nemico poteva produrre molto più di lui e sostituire tutte le sue perdite.
In guerra l'economia vuol dire tutto, e l'industria sovietica affronterebbe una
strada in salita per competere con l'economia più grande del mondo, producendo
anche equipaggiamenti ad un ritmo che tenga ben rifornite le sue forze armate,
una cosa nella quale semplicemente non credo che avranno affatto successo.
La Terza Guerra Mondiale, se finirà, vedrà le truppe americane entrare a Mosca e
farà collassare l'Unione Sovietica, forse il suo crollo sarà molto più pacifico
rispetto ai nostri anni '90, o finirà in una guerra civile come quella che
instaurò i Sovietici al potere, ma in entrambi i casi l'URSS non sopravvivrà,
anche con la superiorità numerica dalla sua parte.
La Terza Guerra Mondiale sarà una guerra mondiale anche se non l'ho dato a
vedere, perché per un video di questa lunghezza ci sono molte cose che non posso
menzionare, ma fidatevi di me, sarà davvero un conflitto che si espanderà in
tutto il mondo.
Il 20° secolo fu un secolo di conflitti enormi, ma anche dopo di essi non vi fu
pace, o almeno non la pace che vedemmo dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Stiamo vivendo nel periodo di pace più lungo della storia umana, le principali
potenze del mondo non si sono combattute dalla Seconda Guerra Mondiale e penso
davvero che questo sia avvenuto a causa delle armi nucleari.
Le atomiche hanno costretto tutti a diventare attori razionali e a non spingersi
troppo oltre per non distruggere anche sé stessi, anche se c'è sempre la
minaccia che ciò possa accadere, e hanno impedito alle potenze rivali più grandi
della storia di uccidersi proprio per via dell'istinto di autoconservazione
generato da esse.
Questo periodo alternativo precedente alla globalizzazione dell'economia sarebbe
piagato da conflitti su larga scala, non da piccoli conflitti interni o guerre
per procura.
Non sto dicendo che le atomiche sono un bene o un male, questa è una domanda
alla quale solo il tempo risponderà, ma hanno reso la guerra su larga scala
priva di benefici e di un chiaro vincitore, sono la pistola puntata contro la
nostra testa che ci obbliga a fare i bravi, se questa sia una cosa positiva o
negativa dipende da se premiamo il grilletto.
Nel corso della storia umana le nostre
armi sono diventate sempre più mortali, siamo passati dalla pietra all'acciaio,
dai cavalli ai carri armati e dagli archi ai fucili d'assalto, ma l'apice di
tutto questo è la bomba atomica.
Questa bomba può distruggere intere città e radere al suolo civiltà in un attimo
senza che un singolo uomo scenda sul campo di battaglia.
Per gli ultimi 75 anni questo fatto ha dominato la politica mondiale, ma cosa
sarebbe successo se questo non fosse mai avvenuto? E se l'arma più disastrosa
mai costruita non fosse mai esistita? Come sarebbero i confini? Come sarebbe la
cultura? Come sarebbe il mondo? Questa è la domanda di questa ucronia.
Per impedire la nostra TL diciamo che Marie Curie muore da giovane e che quindi
non può fornire al mondo la sua conoscenza sulle radiazioni e sulla scienza
dalla quale sono scaturite le armi atomiche.
Supponiamo che non ci sia nessun altro scienziato a colmare il vuoto per più di
mezzo secolo, questo significa che la tecnologia che ha permesso la scissione
dell'atomo è molto in ritardo.
Questa TL ha pochissime differenze fino alla Seconda Guerra Mondiale, dove
vennero inizialmente scoperte le armi nucleari e dove il loro primo e unico
utilizzo venne fatto su Hiroshima e Nagasaki verso la fine della guerra, ma come
cambierebbe la strategia americana senza la bomba? Gli Americani riuscirono a
sconfiggere i Giapponesi nelle isole principali attorno a loro e ottennero il
dominio dei mari, isolando efficacemente il Giappone dalle sue fonti di
sostentamento, ma i Giapponesi non volevano arrendersi e con molta probabilità
si prospettava una tremenda campagna di conquista.
Gli Americani idearono l'Operazione Downfall, l'invasione delle isole
giapponesi, che sarebbe stata catastrofica e sanguinosa.
Gli Americani stimarono mezzo milione di vittime nei primi 120 giorni e da
700.000 a 4 milioni nel caso di conquista completa delle isole.
Per fare un raffronto, gli Stati Uniti avevano subito solo 400.000 vittime in
tutta la Seconda Guerra Mondiale della nostra TL.
Le stime delle vittime giapponesi erano veramente astronomiche, variavano dalle
5 ai 10 milioni.
Prima di liquidare questi numeri ricordate che 150.000 uomini erano morti ad
Okinawa, un'isola che vi ricordo essere grande un terzo del Rhode Island, il più
piccolo stato degli USA, il Giappone era pronto a combattere fino all'ultimo e
aveva radunato un esercito di tre milioni di uomini, donne e perfino bambini per
combattere fino alla fine.
La dottrina militare giapponese considera la resa immorale e disgustosa, e
questo significa che la campagna sarebbe stata orrenda e sanguinosa, pensate
cosa fecero passare i Giapponesi agli Americani per un paio di rocce nell'Oceano
Pacifico a malapena abitabili, i militari che guidavano il governo quasi
imprigionarono l'Imperatore perché considerò la resa, eppure era tecnicamente il
loro dio.
Comunemente si pensa che i Giapponesi si sarebbero arresi anche senza atomiche,
ma una rapida mobilitazione militare non è un mezzo ragionevole per iniziare dei
colloqui di pace e molte ricerche negli ultimi decenni hanno dimostrato che
questo è falso.
Alcuni dei civili nel governo parlavano di pace, ma essi avevano meno potere sul
Giappone di quanto ne abbia il sindaco di Salt Lake City sull'America.
Viste le circostanze, è facile capire perché Harry Truman decise di utilizzare
la bomba atomica, che uccise un totale di 180.000 persone.
Non sto dicendo che non fu una tragedia, lo fu, ma era l'opzione migliore
praticabile, perciò se l'atomica non fosse mai esistita i militari sarebbero
dovuti essere abbattuti e si sarebbe svolta l'Operazione Downfall.
Il piano americano era di sbarcare su Honshū, l'isola più grande dell'Arcipelago
Giapponese, e su Kyūshū, quella più meridionale.
Per capire quanto grande sarebbe stata quest'operazione, gli sbarchi su Honshū
avrebbero compreso più del triplo delle divisioni impiegate durante il D-Day, e
grazie alla loro maggiore potenza navale e marittima gli Americani avrebbero
reso sicure le teste di spiaggia, ma ad un costo umano demenziale.
Nel frattempo i Sovietici pianificherebbero un'invasione dell'isola più a nord
dell'Arcipelago Giapponese, Hokkaidō, se gli Americani non riusciranno a far
capitolare i Giapponesi abbastanza in fretta quest'invasione si svolgerà assieme
a quella americana e vedrà perdite altrettanto alte.
I Russi stavano invadendo anche i possedimenti giapponesi in Manciuria e Corea.
Nella nostra TL, poiché gli Americani riuscirono a far arrendere il Giappone,
essi riuscirono a conquistare solo la Manciuria e il nord della Corea in 11
giorni, ma con le isole principali in pericolo i Giapponesi combatterebbero nel
loro tipico folle modo, e questo farebbe andare per le lunghe la campagna russa,
che comunque verrebbe aiutata dal bisogno dei Giapponesi di spostare
gradualmente divisioni per la difesa della patria.
La guerra verrebbe vinta dagli Alleati, ma ad un grande costo, c'è solo un
risultato possibile quando un'isola come il Giappone, senza riserve petrolifere
e una popolazione di 71 milioni di persone si mette contro i giganti americano e
russo dalle dimensioni di un continente, con 150 milioni di abitanti a testa e
con le fabbriche infinite dell'America.
Dopo due anni di sanguinosi combattimenti il Giappone verrebbe sconfitto e il
suo impero diviso, forse durante la campagna moriranno 15 milioni di persone,
rendendo la Seconda Guerra Mondiale due volte più sanguinosa del conflitto più
sanguinoso della storia, le guerre scatenate da Gengis Khan.
Il Giappone e il suo impero verrebbero divisi tra i Russi e gli Americani e
tutta la Corea finirebbe sotto il brutale regime comunista della famiglia Kim,
perché i Sovietici avrebbero più tempo per conquistare tutta la penisola.
Lo stesso Giappone verrebbe diviso in uno stato Comunista del nordest con
capitale Sapporo e uno stato capitalista fantoccio degli Americani nel sudovest
con capitale Tokyo od Osaka.
Dio Santo, è sorprendente che questa storia non sia diventata un libro di Harry
Turtledove, hanno tutti questo tono deprimente! Trattenete le lacrime, però,
perché le cose andranno ancora peggio.
La pace non durerebbe molto a lungo, le armi nucleari hanno creato la
distruzione mutua assicurata, o MAD, che ha reso la guerra atomica tra le
principali potenze nucleare talmente distruttiva da renderla impossibile, è
questo che nella nostra TL ha impedito a Sovietici e Americani di andare in
guerra per oltre 50 anni e si spera che in futuro impedirà a Stati Uniti e Cina
di uccidersi l'un l'altro.
Comunque, senza di essa niente impedirà alle potenze più importanti di scannarsi
l'un l'altra come è avvenuto nel resto della storia.
Sappiamo che Stalin aveva una mente piuttosto contorta, ma pochi di noi
capiscono fino a che punto lo fosse.
Stalin pensava che una guerra col mondo capitalista sarebbe diventata
inevitabile negli anni '60 e credeva che il motivo per cui l'Unione Sovietica
era riuscita a sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale era che lui era
riuscito a purgare gli elementi sediziosi con le Grandi Purghe degli anni '30,
perciò per sopravvivere alla successiva guerra contro i capitalisti avrebbe
dovuto dare il via ad un'altra purga per rendere forte l'Unione Sovietica.
Stava pianificando una purga dei medici Ebrei prima che morisse e molti storici
credono che in realtà venne avvelenato dal suo medico personale o da Lavrentij
Berija, suo braccio destro e leader dell'NKVD, che temeva per la sua vita nella
futura purga.
Ma con l'America che subirebbe un duro colpo a causa della guerra in Giappone e
che avrebbe bisogno di tempo per recuperare, Stalin vedrebbe questo momento come
quello perfetto per colpire le potenze occidentali, forse farà degenerare un
conflitto tra i due Giapponi simile a quello della Guerra di Corea della nostra
TL o forse un'invasione di Taiwan ad opera della Cina Comunista.
L'invasione di Taiwan era stata effettivamente pianificata dalla Cina Maoista,
ma dovettero deviare in Corea le forze da usare per essa, comunque sia una
guerra tra gli Stati Uniti e la Russia Stalinista sembra piuttosto probabile,
forze ci sarà ad inizio o a metà degli anni '50.
Stalin aveva ammassato grandi forze in Europa che superavano del doppio o del
triplo quelle occidentali, le forze russe attraverseranno con facilità le
pianure dell'Europa settentrionale e la Germania, il piano generale americano
era ritirarsi fino al Reno e utilizzarlo come linea difensiva, dato che sarebbe
stato impossibile resistere in qualsiasi punto ad est di esso.
I Russi arriverebbero al Reno, a quel punto metterebbero sotto grande sforzo le
loro linee di rifornimento e il fronte si stabilizzerà.
Aspettatevi anche che i Russi sfondino in Austria e nella Pianura Padana,
considerando le prestazioni militari dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel frattempo la guerra in Estremo Oriente sarà piuttosto differente, gli
Americani, grazie alla loro marina di molto superiore, riusciranno a cacciare i
Russi dal Giappone del Nord.
Quello che sappiamo del terreno della Corea del Nord è applicabile anche al
Giappone, ci sono molte montagne e questo renderà l'impresa piuttosto difficile,
ma dopo questa vittoria gli Americani cercheranno di lanciare un attacco
all'Asia continentale.
La Corea è montuosa e densamente popolata e la Cina è un paese popoloso in modo
folle, perciò è probabile che gli Americani lanceranno un attacco all'Estremo
Oriente russo, nell'area pianeggiante intorno a Vladivostok.
Un attacco alla madrepatria russa devierà truppe dal fronte europeo, e gli
Americani probabilmente riusciranno ad interrompere la Transiberiana e a
conquistare Vladivostok, ma forse non riusciranno ad andare oltre a causa della
distanza tra la costa e la successiva importante città della Siberia, senza
contare che l'unico percorso per i rifornimenti sarebbe la Transiberiana, che i
Russi riusciranno facilmente ad isolare, e che il fianco sinistro sarebbe
esposto ad attacchi provenienti dalla Cina, tutte cose che renderebbero
un'avanzata piuttosto azzardata, perciò gli Americani rimarrebbero isolati in
un'enclave sulla costa.
Gli Stati Uniti e i loro alleati, grazie all'industria più forte e alla
popolazione più grande, riusciranno ad ottenere gradualmente un vantaggio sui
Russi, anche la differenza di qualità tra le truppe e gli equipaggiamenti russi
e americani permetterà ai secondi di sfidare la superiorità numerica russa, e
questo permetterà agli Americani di lanciare un contrattacco oltre il Reno,
riconquistando gran parte della Germania.
La guerra probabilmente evolverà in una situazione di stallo in Germania che
durerà diversi anni e trasformerà la guerra in un tritacarne, ma i Russi
subiranno dei rovesci a causa della mancanza di lealtà dei loro alleati.
Ungheresi, Polacchi e Cechi avranno difficoltà a combattere contro gli
Americani, con cui avevano molte più cose in comune che coi Russi e per i quali
nutrivano molta simpatia.
Quando i Russi inizieranno a subire delle sconfitte le minoranze dell'impero
sovietico capiranno che sono dalla parte dei perdenti, e probabilmente
inizieranno a ribellarsi, questo costringerà i Russi a ritirarsi per sedare le
ribellioni nei loro stati clienti, permettendo agli Americani di avanzare
ulteriormente in Europa, sarà una spirale dannosa che costringerà i Sovietici a
ritirarsi per sradicare le ribellioni, cosa che permetterà più successi agli
Americani e che a sua volta darà più vigore alle ribellioni.
Il risultato finale della guerra vedrà i Russi costretti a ritirarsi dalle loro
conquiste della Seconda Guerra Mondiale, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria,
Romania ecc. diventeranno stati liberi, in Estremo Oriente il Giappone si
unificherà sotto un regime guidato dagli Americani, e l'Unione Sovietica rimarrà
completamente inalterata assieme alla Corea Comunista e alla Cina.
Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale gli Americani avevano
pianificato di riarmare le vecchie forze armate Naziste per utilizzarle contro i
Sovietici, ma questo piano incontrò diversi problemi.
Prima di tutto riarmare la Germania contro i Sovietici avrebbe significato
impedire alla moderna Germania pacifista di evolversi, e questo a sua volta
avrebbe fatto nascere diversi problemi.
La Comunità Europea si basava sul fatto che le nazioni attorno alla Germania,
soprattutto la Francia, si fidassero del fatto che essa avesse pagato per i suoi
peccati, ma questo sarebbe piuttosto difficile da credere in questa TL, perciò
si arriverebbe ad una situazione simile a quella in Asia, dove le nazioni
intorno al Giappone non lo hanno perdonato per quello che ha fatto nella Seconda
Guerra Mondiale, e questo vuol dire che l'Europa centralizzata e integrata della
nostra TL non esisterà.
In questa TL gli Stati Uniti usciranno da queste guerre come una nazione molto
diversa, probabilmente hanno perso 10-15 milioni di vite, non è come la Russia,
che ha perso 30 milioni di uomini solo nella Seconda Guerra Mondiale, ma è molto
più di quanto ha visto l'America nel nostro mondo.
Per fare un paragone nel conflitto più sanguinoso dell'America, la Guerra di
Secessione, morirono mezzo milione di uomini, e 400.000 nella Seconda Guerra
Mondiale, e questo cambierebbe la psiche americana.
Probabilmente gli Americani saranno più bellicosi o più pacifisti a seconda di
quanto sono state brutte le guerre.
L'America sarà certamente una nazione molto più cinica e meno generosa, per
esempio non ci sarà alcuna Guerra del Vietnam, dato che gli Stati Uniti avranno
subito troppe perdite per combattere un'altra guerra così presto.
La Guerra Fredda avrà una struttura molto diversa, gli Stati Uniti saranno la
potenza principale mentre i Russi si leccheranno le ferite e saranno sulla
difensiva per la maggior parte del tempo.
Essendo stati sconfitti così sonoramente dai capitalisti e con così tanti Russi
che hanno capito quanto sono stati più produttivi e ben riforniti gli Americani,
la fede nel sistema Comunista andrà in frantumi e l'Unione Sovietica collasserà
prima, forse negli anni '70.
Questo a sua volta permetterà ai paesi baltici e forse all'Ucraina di essere
accettati in un'alleanza in stile NATO molto più forte, ma questo collasso vorrà
dire che la Russia si riprenderà prima grazie ad una figura simile a Putin, in
questa TL la Russia in realtà potrebbe essere più forte che nella nostra con 20
anni in più a disposizione per recuperare.
Al di fuori dello scontro Stati Uniti-Russia possiamo aspettarci che Pakistan e
India combattano altre guerre, visto che non hanno l'atomica, e come in tutte le
loro guerre possiamo aspettarci che l'India vinca grazie alla sua popolazione
più grande e alla sua maggiore unità interna, ma francamente non ne so
abbastanza su queste guerre per poter dare ulteriori dettagli.
Anche il riscaldamento globale sarà leggermente più veloce a causa dell'assenza
di centrali nucleari, molti paesi come Francia, Finlandia, Ungheria e Svezia si
procurano una percentuale significativa della loro elettricità tramite le
centrali nucleari, e la loro assenza avrebbe delle conseguenze.
Forse in questa TL vedremo prima tempeste più forti e cambiamenti climatici più
rapidi, ho come la sensazione che se scrivessi queste cose nel 2300 affermerei
che la scissione dell'atomo potrebbe portare alla fine a tecnologie molto
importanti, ma sto scrivendo nel 2018, quindi non potrei.
Sembra che la Guerra Fredda sia tornata,
il che rende questo video sfortunatamente importante.
Nonostante la caduta dell'Unione Sovietica nel 1991, ci sono ancora abbastanza
armi nucleari per trasformare tutte le città dell'emisfero settentrionale in
enormi parcheggi.
Certo, grazie al cielo le possibilità che questo accada sono sempre molto basse,
ma basta guardare alle notizie che arrivano da Iran, Corea del Nord e Russia per
capire che non siamo ancora fuori dall'Era Atomica.
Il nostro intero mondo è stato influenzato dalla costruzione e dal test delle
atomiche sotto il caldo sole del New Mexico, se volete leggere un buon libro
sull'argomento io raccomando The Bomb: A Life, di Gerard J. De Groot, che espone
una storia piuttosto dettagliata della bomba gettandoci dentro un po' di humor
nero.
Ci sono molti racconti di un'apocalisse nucleare nella fiction in generale, e la
storia alternativa non fa eccezione, infatti le storie sulla Terza Guerra
Mondiale sono uno degli argomenti più popolari nella storia alternativa, perfino
nel mio canale ci sono un paio di video sull'argomento, ma cosa accadrebbe se le
armi nucleari non venissero mai inventate? E se il nostro mondo fosse
denuclearizzato? Questo è un esperimento speculativo interessante, ma per il
quale è difficile trovare un singolo POD plausibile, a meno di un evento
apocalittico che mandi indietro di millenni la civiltà umana alla fine prima o
poi la nostra specie aprirà questo Vaso di Pandora radioattivo, ma c'è da
considerare che scienza arretrata, miopi burocrati, politici incompetenti,
scienziati preoccupati, antisemitismo e perfino il sessismo hanno impedito in un
momento o in un altro all'umanità di ottenere prima la bomba.
Alla fine fu solo la minaccia della Germania Nazista che motivò abbastanza i
fisici nucleari a convincere il governo americano a spendere i miliardi di
dollari necessari a creare la prima arma nucleare del mondo, perciò presumiamo
di riuscire a creare un mondo denuclearizzato grazie ad una combinazione di
quanto ho detto prima.
Una coppia di famosi scienziati fa delle pessime ricerche e conclude che la
scissione di un atomo è impossibile, gli altri scienziati meno importanti non lo
mettono in dubbio e quelli che lo fanno non sono abbastanza bianchi, abbastanza
maschi e abbastanza Cristiani da poter essere presi sul serio.
La maggior parte dei governi non vuole spendere soldi in qualcosa che
probabilmente non funzionerà mai e la fisica rimane una piccola disciplina
confinata in alcuni laboratori universitari.
Adesso abbiamo la nostra TL senza armi nucleari, che accade da qui in poi? Beh,
la prima domanda che dobbiamo farci è: come influenza questo fatto la fine della
Seconda Guerra Mondiale? Nella nostra TL Hiroshima e Nagasaki furono
nuclearizzate il 6 e il 9 Agosto 1945 per ordine di Harry Truman, il Presidente
degli Stati Uniti dell'epoca.
Molti pensano che senza armi nucleari l'America e i loro alleati avrebbero
dovuto invadere il Giappone, prolungando la guerra per mesi e portando a perdite
di vite tremende.
Questa non è un'ipotesi folle, perché ci si aspettava che il Giappone
combattesse duramente per la propria patria, visto come aveva combattuto ad
Okinawa ed Iwo Jima, che soldati aggiuntivi erano stati trasferiti dalla
Manciuria e che i civili erano stati armati con lance di bambù per combattere
gli Americani una volta iniziata l'invasione.
Sembra che la strategia del Giappone fosse combattere un'ultima battaglia che
infliggesse perdite così pesanti all'America da farle cercare una pace negoziata
piuttosto che una resa incondizionata.
L'America aveva perciò stilato dei piani d'invasione, alias l'Operazione
Downfall, che avrebbe impiegato dai 40.000 al milione e mezzo di uomini.
Anche gli eventi successivi ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki sembrano
sostenere quest'ipotesi, dato che alcuni leader giapponesi continuarono a
parlare contro la resa e organizzarono perfino un colpo di stato per mantenere
il Giappone in guerra.
Non mi vergogno di presumere che senza armi nucleari il Giappone avrebbe dovuto
essere invaso, ma, facendo ricerche per questo video, ho scoperto che forse non
sarebbe stato necessario.
Per esempio, ci sono prove che il Giappone si sarebbe arreso anche senza
l'utilizzo delle bombe atomiche: prima degli attacchi nucleari le città
giapponesi venivano sottoposte a bombardamenti incendiari indiscriminati che
uccidevano centinaia di migliaia di persone, sempre più persone fuggivano dalle
città a causa del collasso del fronte interno, e ormai l'aeronautica e la marina
giapponesi erano virtualmente inesistenti e non potevano difendere efficacemente
il paese dagli attacchi, se questa campagna fosse continuata allora la
devastazione in tutto il Giappone avrebbe potuto anche essere più grande di
quella avvenuta ad Hiroshima e Nagasaki.
Questo convinse i Giapponesi nella nostra TL a usare i Sovietici come scusa per
negoziare la pace, il problema è che volevano una resa che non fosse
incondizionata e che proteggesse l'Imperatore, ma alcuni membri del governo
americano erano disposti ad accettarla, perciò in questa TL alternativa questi
colloqui potrebbero andare a buon frutto e la guerra nel Pacifico potrebbe
finire prima dell'Operazione Downfall, che lo United States Strategic Bombing
Survey, un rapporto commissionato dal governo americano per valutare gli effetti
dei bombardamenti strategici, prevedeva che sarebbe avvenuta se le armi nucleari
non fossero state usate.
Infatti il desiderio di arrendersi del Giappone potrebbe essere diventato
frenetico dopo che l'Unione Sovietica gli dichiarò guerra nell'Agosto del 1945.
L'entrata dell'Unione Sovietica nella guerra nel Pacifico era un importante
obiettivo della politica estera americana nel 1945, forse si sperava che la
stessa entrata in guerra dei Sovietici avrebbe portato i Giapponesi alla resa,
perché se avessero continuato a combattere avrebbero concesso più voce in
capitolo ai Sovietici nella disposizione postbellica dell'Asia.
Il Giappone temeva che il loro Imperatore avrebbe subito lo stesso destino degli
Zar? Forse, ma per dare sostegno a questa teoria il Giappone si sarebbe dovuto
arrendere prima del lancio dell'invasione.
OK, forse le armi nucleari in sé per sé non hanno posto fine alla guerra nel
Pacifico, ma questo che effetti avrebbe sulla Guerra Freddo? Beh, un'altra
teoria popolare è che le armi nucleari hanno impedito alle due superpotenze,
Stati Uniti e Unione Sovietica, di iniziare la Terza Guerra Mondiale grazie alla
minaccia della mutua distruzione assicurata, ovvero, per meglio dire, nessuna
delle due nazioni aveva intenzione di iniziare una guerra nucleare, perché
questo avrebbe condotto alla completa distruzione di entrambe, perciò, tolte le
atomiche dall'equazione, la possibilità di una guerra mondiale convenzionale tra
le due superpotenze diventa più probabile.
Perciò, cosa sarebbe successo se fosse scoppiata una guerra mondiale
convenzionale tra i capitalisti occidentali e i Comunisti dell'est? Beh, è
difficile dirlo, perché non sapremo mai quando o perché scoppierà una simile
guerra, ma possiamo fare delle ipotesi su cosa accadrebbe.
Per esempio, i Sovietici presumevano che in una guerra convenzionale il loro
esercito più grande gli avrebbe dato dei vantaggi, inoltre il fronte sarebbe
stato più vicino ai loro territori principali e non avrebbero dovuto inviare
rinforzi e rifornimenti oltre un oceano come avrebbero dovuto fare gli
Americani, ciononostante questa ipotetica Terza Guerra Mondiale sarebbe potuta
essere breve e vittoriosa per noi, perché se le offensive sovietiche fossero
entrate in stallo e la guerra fosse diventata d'attrito, la potenza industriale
americana avrebbe alla fine sconfitto i Sovietici.
Inoltre, anche se l'esercito americano non aveva i numeri di quello sovietico,
gli USA avevano una marina più grande e migliore che poteva trasportare soldati
per mare senza incontrare opposizione e colpire i bersagli sovietici ogni volta
che si sarebbe avvicinata alle coste.
E poi non bisogna dimenticare che nella nostra TL le relazioni tra Unione
Sovietica e Cina erano pessime, nonostante le loro somiglianze ideologiche,
perciò non è garantito che la Cina si unisca ai Sovietici in una guerra contro i
capitalisti, forse, se diventerà ovvio che i Sovietici perderanno, la Cina
potrebbe addirittura dichiarare loro guerra e provare a conquistare quanta più
Siberia e Asia centrale possibili, ma, di nuovo, i Sovietici potrebbero comunque
vincere perché… Aspettate, mi stanno dicendo che è il momento di altro
revisionismo storico: il fatto importante è che l'uso delle armi nucleari sul
Giappone spaventò i Sovietici.
Anche se non era nelle intenzioni dell'America, i Sovietici pensarono che i
bombardamenti atomici fossero un messaggio americano che gli diceva che loro
sarebbero stati i prossimi se avessero sgarrato.
Questo motivò Stalin, il leader dell'Unione Sovietica, che decise di accelerare
il programma nucleare sovietico deviando risorse e denaro nonostante il fatto
che il paese stesse cercando di recuperare dall'invasione Nazista.
L'esplosione dell'atomica sovietica nel 1949 fece partire una corsa agli
armamenti che fece quasi degenerare la Guerra Fredda diverse volte e alla fine
mandò in bancarotta l'URSS, ma in un mondo senza atomiche è possibile che ci sia
meno paranoia tra le due superpotenze.
Per esempio, durante il breve monopolio atomico americano nel 1948 ci fu il
Blocco di Berlino, causato in parte dalla voglia di Stalin di dimostrare che lui
non aveva paura dell'arma finale americana, perciò, senza la bomba ma con uno
Stalin ancora motivato a provare a prendersi tutta Berlino dai capitalisti
occidentali. forse egli non avrà il problema di dimostrare che un'America
nucleare non è un problema.
Inoltre, quando si studia la Guerra Fredda si ha l'impressione che la costante
preparazione alla guerra fosse basata sulla paura che l'altro tizio sparasse per
primo, ma né gli Stati Uniti né l'Unione Sovietica erano davvero interessati a
premere il grilletto, credevano semplicemente che l'avversario lo avrebbe fatto
se avessero smesso di costruire bombe più potenti e modi migliori per lanciarle,
se si eliminano le atomiche diventa molto più semplice fare accordi col tuo
rivale.
C'è anche la questione del perché mai dovrebbe iniziare la Terza Guerra
Mondiale? Non per sminuire il dolore e la sofferenza che causano, ma le guerre
sono sanguinose e costose, e non sono facili come iniziare un gioco di strategia
come si pensa.
Persino i vincitori a volte non ottengono altro che città distrutte, economie a
pezzi e a volte l'incertezza di poter sopravvivere ad un conflitto successivo,
perciò anche senza mutua distruzione assicurata le differenze ideologiche tra
Comunismo e capitalismo basterebbero davvero ad iniziare una terza guerra
mondiale in un secolo? Prendiamo l'America, per esempio, un paese con un lungo
passato isolazionista che tende a partecipare in ritardo alle guerre mondiali e
solo se provocata.
Inoltre i capitalisti occidentali sembravano d'accordo nel lasciare in pace
l'Unione Sovietica una volta finita la Guerra Civile russa, certo, intervennero
brevemente in quel conflitto e misero a tacere le voci Comuniste nei loro paesi,
ma attaccare l'Unione Sovietica solo perché era Comunista era un'idea risibile,
perciò perché dovrebbero fare diversamente in questa TL alternativa? Perfino
Stalin, nonostante fosse l'archetipo del Comunista malvagio, tendeva a scendere
in guerra solo contro le nazioni che pensava di poter battere (alias l'Europa
orientale), e anche i suoi successori avrebbero poco da guadagnare da una guerra
diretta con gli Stati Uniti e i loro alleati.
E anche se i Sovietici inglobassero rapidamente qualche piccolo paese confinante
perché all'America dovrebbe importare? Nella nostra TL abbiamo avuto un
presidente che chiese perché avremmo dovuto combattere una guerra per il
Montenegro, perciò non è una forzatura pensare che in questa TL alternativa
esista una mentalità simile, e lo stesso si potrebbe dire delle preoccupazioni
sovietiche se l'America rovesciasse un governo di sinistra in America Latina.
OK, forse c'è un minimo di probabilità che la Terza Guerra Mondiale sia
evitabile, ma questo vuol dire che la storia andrà nello stesso modo? Beh, non
esattamente, perché senza corsa al nucleare ci sarebbero più soldi disponibili
per altre cose.
Nella nostra TL le armi nucleari venivano viste come un mezzo economico per
impedire sul lungo termine che il nemico ti attacchi, dato che era costoso
equipaggiare grandi eserciti per fare la stessa cosa.
Purtroppo nessuna delle due superpotenze riuscì a mettersi d'accordo su quale
fosse la quantità giusta di atomiche che potesse fungere da deterrente, ed
entrambe continuarono a spendere e spendere, una corsa per la quale l'America
era più adatta.
Ma in questa TL alternativa le due superpotenze sarebbero costrette ad
affrontare la realtà del mantenere eserciti enormi, chiamatemi ingenuo, ma
onestamente penso che i politici, indipendentemente dal loro credo, non vorranno
spendere tutti questi soldi e non mi sorprenderei se tutti si dimostreranno più
volenterosi di negoziare.
Perciò, senza una corsa agli armamenti che mandi in bancarotta i Sovietici
tramite la costruzione di nuove armi, questi potranno spendere denaro in altre
cose, come beni di consumo o infrastrutture.
L'Unione Sovietica potrebbe sopravvivere fino ad oggi… O magari no! Forse gli
Americani cercheranno comunque di spendere più dell'URSS in campo militare
costringendola a trasformarsi in un militaristico stato di polizia.
Potrebbe succedere che le parate militari diventino più popolari del Superbowl!
Nonostante tutto quello detto finora, non è detto che senza una Terza Guerra
Mondiale non ci siano affatto delle guerre, magari più piccole.
Nonostante le armi nucleari abbiano reso la guerra impensabile ci sono state
certamente delle guerre negli ultimi 74 anni.
Le armi nucleari non hanno impedito alla Corea del Nord di iniziare la Guerra di
Corea o alla Cina di intervenire nello stesso conflitto, non hanno impedito
nemmeno la Guerra del Vietnam o l'intervento sovietico in Afghanistan o tutti i
conflitti per procura che hanno visto coinvolte le due superpotenze.
Sapete, pensandoci bene queste armi di distruzione di massa si sono dimostrate
piuttosto inutili: non hanno causato la resa del Giappone, hanno reso peggiore
la Guerra Fredda e non hanno impedito lo scoppio di altre guerre, ma allora a
cosa serve il nucleare? Beh, parliamo dell'energia nucleare, ovvero l'uso civile
dell'energia atomica per creare elettricità: questa tecnologia è collegata alle
armi nucleari, perciò se non viene sviluppata una neanche l'altra può vedere la
luce.
Ad essere onesti l'energia nucleare ha qualche vantaggio sugli altri metodi per
generare elettricità, per esempio genera meno gas serra, ma stiamo comunque
parlando di circa il 10% della produzione mondiale di energia elettrica.
Alcuni ritengono, come l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, che
potremmo rallentare gli effetti dei cambiamenti climatici se altre nazioni
adottassero l'energia nucleare, perciò forse senza questa tecnologia energetica
la nostra crisi climatica potrebbe anche essere peggiore.
Il 75% delle emissioni di gas serra, però, vengono create al di fuori della
produzione elettrica, e come ho detto l'energia nucleare produce solo una
piccola frazione di elettricità ed è cresciuta solo di poco da quando sono stati
spenti i reattori più vecchi, quindi anche senza energia nucleare il
riscaldamento globale non accelererà drasticamente.
Non si possono neanche ignorare i grandi rovesci dell'energia nucleare, le
radiazioni.
Ecco perché le scorie nucleari devono essere attentamente conservate perché non
contaminino l'ambiente.
Fusioni nucleari come quelle di Three Mile Island, Černobyl' e Fukushima non
avverranno mai in questa TL, perché niente energia nucleare vuol dire meno
radiazioni diffuse nell'ambiente.
A proposito di radiazioni, la gente tende a dimenticare che furono più di due le
bombe atomiche fatte esplodere.
Durante la storia umana le nazioni dotate di atomiche testarono le loro armi
durante la Guerra Fredda, dei test che avevano poco a che fare con la scienza.
Queste esplosioni rilasciarono radiazioni nell'ambiente e i governi Comunisti
fecero poco o nulla per proteggere quelli che abitavano sottovento o per
compensarli per i danni delle radiazioni come l'aumentato rischio di cancro.
Infatti i casi di cancro nel mondo potrebbero essere di meno in questa TL
alternativa proprio perché non ci sono queste esplosioni, e non dimentichiamoci
degli esperimenti del governo per capire quali sono gli effetti delle radiazioni
sulle persone.
I soggetti di questi test venivano spesso da comunità ai margini che venivano
tenute all'oscuro di quello che stavano subendo.
Ci sono molti esempi orribili nel mio paese, ma quello che mi ha colpito di più
è quello descritto nel libro The State Boys Rebellion di Michael D'Antonio:
racconta la storia vera di bambini orfani, molti dei quali con problemi
d'apprendimento, ai quali venne data da mangiare zuppa d'avena radioattiva solo
perché gli scienziati potessero vedere cosa accadeva.
Questo è folle! Voglio dire, erano orfani, come si poteva giustificare una
simile crudeltà? OK, parliamo di qualcosa meno oscuro… Come l'infinito abisso
dello spazio! La Corsa allo Spazio, ovvero la corsa a colpi di razzi tra Stati
Uniti e Unione Sovietica per raggiungere le stelle, subirà degli effetti a causa
della mancanza di armi nucleari? Forse.
La capacità di lanciare un'atomica con un missile balistico intercontinentale, o
ICBM, permise alle potenze nucleari di colpirsi l'un l'altra dal lato opposto
del globo, perciò si potrebbe pensare che niente missili nucleari vuol dire
niente razzi.
Questo potrebbe essere vero, ma non dobbiamo dimenticare che i razzi esistono da
molto prima delle atomiche, e la capacità di colpire il tuo nemico da lontano
senza che lui riesca a fermarti potrebbe comunque intrigare la maggior parte
delle nazioni, specialmente dopo che i missili diventeranno più precisi.
Inoltre oggi negli arsenali americani esistono ICBM convenzionali, perciò non è
folle pensare che la tecnologia missilistica continui a progredire senza le
atomiche.
E poi ci sono altri motivi per una corsa allo spazio, come la sicurezza
nazionale, la vanteria e, all'ultimissimo posto, la ricerca scientifica in
generale, perciò sì, potrebbe esserci lo stesso in questa TL alternativa.
Comunque potrebbe essere un mondo generalmente meno avanzato dal punto di vista
tecnologico.
Senza il precedente del Progetto Manhattan forse il governo sarà meno
interessato a spendere così tanti soldi nella scienza, perciò le tecniche di
produzione del cibo e i trattamenti medici che hanno beneficiato della ricerca
economica saranno meno avanzate in questa TL.
D'altro canto ogni dollaro speso per vicoli ciechi tecnologici come gli aerei a
propulsione nucleare sarà disponibile per qualcos'altro.
E che dire della cultura popolare? Come ci intratterremo in questa TL
alternativa? Onestamente, ci sono troppe cose da elencare.
Un mondo senza atomica è anche un mondo senza Godzilla, il Dr. Stranamore e i
bikini, nel senso che si chiameranno in un altro modo, dato che questo nome non
sarà reso popolare da tutti i test atomici che si sono svolti in quell'atollo.
Perderemmo anche molti B-movie di fantascienza in cui qualcosa viene ingigantito
dalle radiazioni come Assalto alla Terra, e vari supereroi come l'Uomo Ragno o
Hulk o non esisteranno o prenderanno i loro poteri da qualcos'altro.
Non c'è bisogno di dire che grandi opere di fiction ambientate dopo un olocausto
nucleare come L'Ultima Spiaggia, Addio Babilonia e Resurrection Day non
esisteranno.
Nessuno sarà terrorizzato da film come The Day After - Il Giorno Dopo e Ipotesi
Sopravvivenza, e molti videogiochi classici come Fallout non verranno mai
creati, perfino Homer Simpson dovrà trovarsi un nuovo posto dove lavorare, in
più basta con le stupide esercitazioni accucciati e riparati.
Dato che questo video sta diventando lungo la farò breve: questo video ha
sfidato molte delle mie convinzioni sulle armi nucleari, ma penso che sia ancora
discutibile che siano una forza del bene, non c'è garanzia che la non invenzione
delle armi nucleari avrebbe costretto l'America ad una sanguinosa invasione del
Giappone e l'avrebbe trascinata poi in una sanguinosa Terza Guerra Mondiale.
La nostra tetra TL dà ragione a quelli che difendono l'atomica, specialmente
quelli che sovrastimano l'efficacia delle armi nucleari durante un conflitto e
sottostimano l'impatto negativo che ha avuto l'energia nucleare sul nostro
mondo, e... Temo che oggi in una nazione dotata di armi nucleari al potere ci
saranno le stesse persone.
Questo significa che sbarazzarci di tutte le armi nucleari ci farà entrare in
un'utopia? Probabilmente no, la natura umana ci permette di fare gli idioti tra
di noi anche senza armi che distruggono intere civiltà a nostra disposizione.
Detto questo, non è troppo ottimistico immaginare una TL senza armi nucleari che
non è affatto peggiore della nostra, e anche se nella nostra TL è troppo tardi
far tornare indietro le lancette dell'orologio, forse la maggior parte di noi
vivrà abbastanza per vedere sempre più armi atomiche messe a riposo.
Il mondo di oggi si poggia principalmente
sulla deterrenza nucleare.
Le scorte di armi nucleari dichiarate dalle grandi potenze sono assolutamente
sufficienti per radere al suolo il mondo intero più di venti volte, e al
momento, a parte un paio di volte, Hiroshima e Nagasaki, nessuno ha ancora
utilizzato questa potenza di fuoco e nessun conflitto importante tra le due
superpotenze è stato dichiarato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Se nessuno ha ancora lanciato un piccolo missile sulla capitale di un paese
vicino che non ama affatto è dovuto principalmente al fatto che quello stesso
paese vicino oppure i suoi alleati dispongono di abbastanza missili da
distruggere il pianeta, e questo è il principio della mutua distruzione
assicurata.
Allora, sicuramente abbiamo fatto molti progressi nel campo dalla prima bomba
utilizzata a Hiroshima nel 1945, e la corsa alle armi durante la Guerra Fredda
ha spinto i Sovietici e gli Statunitensi alla ricerca della superiorità
riguardante la potenza di queste bombe, portando ad invenzioni assolutamente
aberranti come la Bomba Zar, la più grande bomba costruita finora, che era
capace di vetrificare tutto quello che si trovava a 35 chilometri dal suo punto
d’impatto.
Ma che sarebbe successo se in un modo o in un altro la bomba atomica non fosse
mai esistita? Proviamo ad immaginare un solo istante che nessuno si interessi
davvero a questo campo, quali sarebbero stati gli effetti sul mondo attuale, e
soprattutto cosa sarebbe potuto succedere se il principio di deterrenza nucleare
non fosse semplicemente mai esistito? Ebbene, se la bomba atomica non fosse mai
esistita il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki non avrebbe avuto luogo.
Alla Conferenza di Jalta gli Alleati si erano messi d’accordo per non accettare
nient’altro che la resa incondizionata da parte delle forze dell'Asse, dunque lo
stato maggiore statunitense sarà obbligato a organizzare l’operazione di
invasione delle isole giapponesi inizialmente prevista, invasione che nella
nostra realtà esisteva davvero e si chiamava Operazione Downfall.
Dato che i Giapponesi questa volta combatteranno sul loro territorio nazionale
quasi uno contro uno, disporranno di un sistema di grotte particolarmente
esteso, di fortificazioni e di una popolazione fanatizzata pronta a combattere
fino alla fine, gli Alleati avevano stimato che la conquista del Giappone
avrebbe causato loro circa un milione di morti e decine di milioni di morti
giapponesi, civili inclusi.
L’assenza della bomba atomica costringe dunque lo stato maggiore americano a
lanciare l’invasione del Giappone, invasione che costa numerose vite umane.
La battaglia per il Giappone dura circa sei mesi, ma le previsioni effettuate
dagli Alleati riguardanti le loro perdite sono assolutamente sottostimate
rispetto alle perdite reali.
Dopo più di sei mesi di battaglia infernale gli Statunitensi neutralizzano
quello che resta delle truppe giapponesi, ovvero una banda di vecchi e bambini
fanatizzati armati di forcone, e lo stato maggiore USA si rende conto che le sue
perdite sono molto superiori al previsto.
Ironicamente l’utilizzo di una bomba atomica avrebbe fatto meno morti da parte
giapponese, e il paese si sarebbe risollevato molto più rapidamente dalle sue
ceneri.
Nel nostro scenario la Seconda Guerra Mondiale termina nel 1947, con una
distruzione quasi totale.
In seguito alla resa del Giappone, l’Unione Sovietica utilizzerà la relativa
debolezza degli Stati Uniti per estendere la presa del Comunismo sul mondo,
principalmente in Medio Oriente e in Africa.
Dato che la deterrenza nucleare non esiste affatto nel nostro scenario, le
tensioni provocate dalla Guerra Fredda saranno sempre più forti.
Il rapporto di forza in Europa era largamente a favore dei Sovietici, e dato che
gli Stati Uniti non hanno la bomba atomica saranno obbligati a stazionare in
Europa molte più truppe.
Nel 1950 scoppia la Guerra di Corea, il primo conflitto della Guerra Fredda.
Nel nostro scenario la Guerra di Corea si svolge esattamente come nella realtà,
con la differenza che l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, che sosterranno
ognuno una delle due Coree, si ritroveranno all’estremo limite di dichiarazione
di una guerra aperta.
In effetti, se il principio di mutua distruzione assicurata impedisce
relativamente alle due grandi potenze di prendersi a botte, nel nostro scenario
la potenza di un paese non si riassume affatto col numero di armi nucleari che
possiede, ma col suo numero di uomini e mezzi.
Una volta terminata la Guerra di Corea ed evitata di poco la Terza Guerra
Mondiale, le due grandi superpotenze si lanciano in una corsa agli armamenti.
Dato che, lo ricordo ancora una volta, il nucleare non esiste affatto,
appariranno per esempio nuove armi batteriologiche, o dei missili capaci di
trasportare quantità sempre più grandi di esplosivo.
A livello di armi batteriologiche potremmo dunque immaginare dei missili che
trasportano virus estremamente letali come la peste o l’ebola, lo sviluppo di
carri armati sempre più imponenti e blindati e di missili sempre più potenti, o
anche lo sviluppo di satelliti offensivi o armati di laser.
Tutto questo ci porta alla Guerra del Vietnam, che scoppia nel 1955.
Questa guerra, come sapete, ha visto un coinvolgimento massiccio dell’Unione
Sovietica e degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti videro il loro esercito sul campo, mentre l’Unione Sovietica si
accontentò di addestrare i piloti di caccia e di inviare tonnellate di materiali
e rifornimenti.
Tutta la tensione accumulata durante la Guerra Fredda va dunque a liberarsi in
questa guerra, e visto che nessuna delle due fazioni può cancellare l’altra
dalla mappa in un quarto di secondo, è molto probabile che la Guerra del Vietnam
degeneri in un conflitto aperto tra i regimi Comunista e capitalista.
In questo momento dello scenario, come potrete ben immaginare, certe potenze
come la Francia o l’Inghilterra si dichiareranno neutrali, perché avranno troppa
paura di entrare in un conflitto mondiale per conto di un paese lontano,
conflitto che per di più riguarda principalmente il loro alleato statunitense.
Il resto dei paesi del mondo si dichiarerà o dalla parte dei Sovietici o dalla
parte degli Statunitensi o neutrali, come per esempio molti paesi africani.
Senza armi nucleari il terzo conflitto mondiale potrebbe benissimo durare anni,
e anche se nel complesso questo conflitto farà molti meno morti di una guerra
nucleare, le nuove armi e tecnologie disponibili faranno molti più morti della
Seconda Guerra Mondiale.
In ogni caso questa guerra sarà sicuramente la più mostruosa della storia
dell’umanità.
Chi fra Unione Sovietica e Stati Uniti avrebbe vinto la guerra?
.
A questo punto, Alessio Mammarella ci ha domandato:
Le bombe atomiche usate su Hiroshima e Nagasaki sono state costruite in modo diverso. La prima, quella di Hiroshima, era decisamente la più semplice, ma anche nel senso negativo del termine: molto inefficiente (solo una piccolissima parte del combustibile nucleare realmente impiegata nella reazione a catena: quasi tutto finiva disperso nell'ambiente) e pericolosa da maneggiare (poteva attivarsi anche a seguito di un incidente). Per questa ragione, a eccezione di alcune armi nucleari di secondaria importanza (soprattutto le testate inserite in proiettili d'artiglieria) la configurazione di Little Boy fu abbandonata.
Da Fat Man invece sono discese le successive generazioni di bombe, comprese quelle esistenti ad oggi. Quella più complessa tecnologia, basata su un innesco al plutonio, doveva essere preventivamente testata e infatti la bomba di Alamogordo era una versione nuda di Fat Man. Ma se quel test fosse fallito? Gli americani avrebbero insistito, rimandando magari di qualche mese appena la messa a punto di bombe al plutonio, oppure avrebbero considerato quella strada erronea e l'avrebbero abbandonata? Oppure avrebbero pensato che sarebbe stato possibile fabbricare quelle bombe solo in futuro, con tecnologie più avanzate?
La ragione per cui mi pongo questa domanda non ha a vedere con la resa del Giappone (forse Truman avrebbe giocato comunque la carta nucleare, e la sola Little Boy sarebbe bastata, visto che i giapponesi non sapevano quale fosse il potenziale americano e comunque erano in procinto di arrendersi in un modo o nell'altro) quanto con l'evoluzione delle tecnologie nucleari. Certo, è difficile immaginare che oggi non ci sarebbero state ugualmente delle armi termonucleari come quelle che ci sono, ma magari ci sarebbe voluto più tempo per sviluppare quella tecnologia, e per un certo numero di anni le bombe atomiche sarebbero state solo quelle più semplici, in minore numero (sarebbe servito molto uranio arricchito, e sarebbe stato più complicato e costoso ottenerne così tanto) e con un minor numero di test (c'era meno da testare, effettivamente). Ciò avrebbe cambiato qualcosa nelle strategie politiche e militari della prima parte della Guerra Fredda?
Tra l'altro, in uno scenario del genere non è detto che sarebbero stati gli americani ad arrivare sempre per primi sugli sviluppi tecnologici: se avessero perso qualche anno e fossero stati "sorpassati" dai sovietici? Forse non sarebbe cambiato molto, ma che dire se la gara tecnologica si fosse aperta ulteriormente e fosse stata (per esempio) la Francia a inventare per prima le armi termonucleari?
.
Così gli ha risposto Federico Sangalli:
É una questione interessante. Probabilmente il numero e il tipo di bombe atomiche non avrebbe immediatamente impattato sulla Guerra Fredda, nonostante un numero minore di test: gli USA dispiegarono notevoli sforzi per far credere ai sovietici di avere molte armi atomiche in più di quante effettivamente ne avessero e farebbero la stessa cosa in questo caso, ottenendo per esempio il ritiro sovietico dall'Iran dopo aver fatto "trapelare" un piano fittizio di massiccio attacco nucleare all'URSS che in realtà non potevano mettere in pratica.
Non penso che Mosca possa superare Washington nella corsa all'atomo, sopratutto perché il programma nucleare sovietico fece tesoro prezioso delle informazioni carpite tramite spionaggio dai colleghi del programma statunitense e tra queste ci fu proprio, con sorpresa dello stesso Kurchatov, la possibilità di estrarre plutonio dall'uranio di una pila atomica e usarlo come base per la bomba. In questo caso il primo test sovietico nel 1949 sarebbe una Little Boy invece di una Fat Man come in HL. Anche lo sviluppo della bomba all'idrogeno ne verrebbe inevitabilmente rallentato, così come i programmi nucleari delle due potenze più vicine ai leader dei blocchi post-1945, cioè Gran Bretagna e Cina, che si basarono molto sull'assistenza e la collaborazione degli alleati americani e sovietici.
Potrebbe invece riuscirci la Francia, il cui padre del proprio programma nucleare, Bertrand Goldschmidt, fu, mentre era parte del gruppo britanno-canadese distaccato presso il Progetto Manhattan, l'inventore del moderno processo di produzione del plutonio da un reattore/pila atomica. La Francia avviò poi il suo programma in autonomia, accettando la collaborazione solo di Israele nella convinzione che tale aiuto avrebbe garantito un canale privilegiato con i numerosi fisici nucleari di origine ebraica. Il progetto raggiunse l'apice nel 1957, quando coi Trattati di Roma venne istituito l'Euratom, che gettava le basi di una partecipazione italo-tedesca al programma francese elevato a "comunitario" (Adenauer stesso scriveva di sperare con esso di ottenere testate nucleari per Bonn), ma l'ascesa di De Gaulle nei mesi successivi interruppe ogni collaborazione e, dopo il test con successo nel 1960, anche il rapporto con gli israeliani (a cui comunque Parigi fornì assistenza per il reattore di Dimona e permise libero accesso ai documenti segreti e al luogo del primo test). Per cui possiamo immaginare che Goldschmidt riesca poi a perfezionare ciò che non gli è riuscito in New Mexico e che la Francia lavori autonomamente per ottenere le prime bombe al plutonio. Forse le maggiori difficoltà nel progetto, visto che gli altri scienziati non saprebbero nulla delle bombe al plutonio, potrebbero indurre Parigi a cercare più assistenza oltre ad Israele e la versione militare dell'Euratom potrebbe rimanere in essere: in tal caso nel 1960 la Francia farebbe detonare la prima atomica al plutonio, presto imitata da americani, sovietici e inglesi, presentandola come la prima bomba "comunitaria" di una nascente Terza Forza Europea distaccata dai due blocchi ed autonoma com'era nei sogni di De Gaulle. Se il Maresciallo decidesse di seguire questa linea (Adenauer aveva ambizioni atomiche e così il governo italiano dell'epoca, che si era appena visto rifiutare la collaborazione americana per una classe di sottomarini atomici progettata dalla Marina Militare, i Marconi se non erro) potremmo non avere la Crisi della Sedia Vuota bensì l'Euratom come base per una forza militare europea a guida francese.
Nel mentre mi viene anche da pensare che la lunga permanenza delle più piccole e instabili Little Boy potrebbe avere gravi conseguenze nella lunga serie di incidenti militari nucleari: il primo candidato per questo infausto evento sarebbe l'Incidente di Goldsboro, Nord Carolina, USA, occorso il 23 gennaio 1961, troppo vicino al test francese perché ci si possa aspettare che le bombe all'uranio siamo già state sostituite col modello progettato da Parigi. In HL un B-52 ebbe una grossa perdita di carburante, si incendiò ed esplose mentre era in volo, facendo cadere 2 bombe all'idrogeno da quattro megaton l'una su solo americano: dei sei passaggi necessari ad armare una bomba del genere una dei due ordigni ne completò cinque, tanto da far aprire il paracadute studiato per far esplodere la bomba a mezz'aria durante l'attacco, e solo la mancata attivazione dell'interruttore Safe/Arm impedì l'esplosione. L'altra bomba invece completò tutti e sei passaggi di attivazione automatica, compreso l'interruttore che si attivò su Arm, ma lo sballottamento provocò un miracoloso cortocircuito che fece sì che il segnale elettrico dell'interruttore non venisse recepito, così la bomba, pur armata, planò senza danni tra i campi del Nord Carolina col suo bel paracadute. In questo caso però le bombe all'uranio potrebbero rivelarsi più instabili e i trentamila abitanti di Goldsboro potrebbero non essere così fortunati, in un disastro nazionale appena tre giorni dopo l'insediamento di JFK come Presidente. Un incidente analogo avvenuto il 17 gennaio 1966 a Palomares, Spagna, con un bombardiere in missione NATO potrebbe essere il pretesto perfetto per De Gaulle per chiedere il ritiro delle "mine vaganti" americane dall'Europa, affondando a Parigi l'ombrello nucleare del Vecchio Continente. Un altro ambito da considerare sarebbe lo sviluppo missilistico: i missili sarebbe lo stesso sviluppati per lanciare i satelliti ma con bombe più piccole e più instabili, più adatte ad un uso tattico che ad uno strategico, forse la scienza missilistica avrebbe conosciuto dei rallentamenti, magari influendo sulla catena di eventi che portò alla Crisi dei Missili di Cuba e poi alla Corsa allo Spazio.
.
E ora, la proposta invero inquietante di MAS:
06-06-1944: La storia cambia (e peggio di così non può andare)
Da alcuni anni, dopo l'uscita del libro di Karlsch e le dichiarazioni di Romersa, si discute sulla possibilità che i tedeschi fossero arrivati alla produzione di un'atomica ("bomba sporca" o comunque un procedimento diverso dai due seguiti dagli americani, Uranio 235 e Plutonio) e, in caso positivo quali oscuri retroscena li sconsigliarono dal farne uso (parliamo di tipi che fecero l'olocausto e trattavano gli slavi assai peggio di come noi oggi trattiamo le zanzare!).
C'è invece maggior chiarezza sulla produzione di due tipi di gas nervino (Sarin e Tabun) di cui gli Alleati (coi dati a ns. disposizione) non erano a conoscenza e contro i quali non avevano alcuna difesa praticabile "a portata di mano" il 01-06-44 i tedeschi ne avevano 8.000 tonnellate (quasi tutte caricate in granate da 155 in su), arrivando a fine anno ad oltre 12.000 di tonn. una quantità quasi sufficiente a gassare tutta l'umanità o quasi!; come dicevo c'è chiarezza sui dati ma resta oscuro il motivo che spinse l'allora "impero del male" a non farne uso.
Con la quasi totale certezza che con l'estate gli Alleati sarebbero sbarcati in un punto imprecisato tra Brest e Amburgo, Hitler a fine maggio ordina di distribuire tali granate a tutte le unità ivi dislocate con l'ordine di utilizzarle appena il nemico è riuscito in massa a sbarcare (leggete nelle memorie di Bradley il sospiro di sollievo tirato la sera del 6 quando fu chiaro che i tedeschi, come invece temevano gli Alleati, non avevano fatto uso di gas.... e Bradley e C. pensavano ad Yprite o similari, mille volte meno letali del nervino).
Nel contempo altre migliaia di granate vengono fornite alle truppe impegnate sul fronte orientale e su quello italiano con l'ordine di non utilizzarle se non dietro ordine del Führer.
Il 6 giugno in Normandia, anche a seguito del massiccio uso di tali ordigni lo sbarco fallisce e nella stessa giornata sovietici ed Alleati in Italia subiscono pesanti attacchi con granate al nervino, con sbandamenti sempre più incontrollati davanti ai tedeschi (il nervino perde d'efficacia in tempi relativamente brevi, sopratutto se paragonato ai gas allora conosciuti come Yprite e similari).
La mattina del 13 dopo che su Londra è caduta la prima V1, Hitler proclama al mondo che le wunderwaffe non sono un'invenzione propagandistica e lancia un ultimatum agli Alleati Occidentali, o una resa immediata (sia pure a condizioni) e libertà totale d'azione da parte tedesca ad oriente oppure l'arma usata in Normandia e nell'alto Lazio sarà lanciata su Londra e su tutto il Regno Unito attraverso razzi senza pilota.
Come proseguire?
.
Gli risponde a stretto giro di posta Bhrghowidhon:
Ipotizziamo che si arrivi sùbito a un armistizio sulle linee dei Fronti di Combattimento…
.
E MAS gli replica:
Secondo voi gli Alleati davanti ad una Wunderwaffe, contro la quale non hanno al momento (e non prevedono di averne in tempi brevi) alcuna contromisura (e forse manco hanno capito bene che cosa sia successo alle forze impegnate (con insuccesso) in Normandia e sul fronte italiano (dove il 13/06 le forze tedesche rioccupano Roma), avrebbero accettato una resa a condizioni?
I tedeschi (Hitler in primis) si sarebbe accontentato di una resa a condizioni degli occidentali e non avrebbe preteso una resa incondizionata?
Con l'utilizzo del nervino, ipotizzando comunque una cessazione delle ostilità in Occidente (dove comunque, per almeno 12 mesi, si può essere certi che nessun nuovo sbarco sarà organizzabile) e in Italia, ritirando almeno 50 divisioni da Francia e Benelux (di cui almeno 10 Pz), rischierandole sul Fronte Orientale, la Germania nazista avrebbe potuto ribaltare la situazione?
Il dubbio che avrei avuto, se fossi stato in Hitler, sarebbe stato che, non appena trovate le contromisure, gli Anglo-americani, avrebbero riaperto le ostilità (specialmente se, nel contempo, l'URSS fosse stata ancora in armi); per questo avrei preteso, se non proprio una resa incondizionata, qualche pegno che garantisse da una ripresa delle ostilità! Cosa?
Hitler avrebbe preteso che il cessate il fuoco o la resa garantisse anche i nipponici? o se ne sarebbe fregato, lasciandoli al loro destino?
.
Ma Falecius obietta:
Gli Alleati avrebbero probabilmente risposto per le rime, cioè con i LORO stock di gas…
.
MAS ribatte:
Gli Alleati avevano yprite e similari, mille volte meno potenti del nervino e contro i quali esistevano da oltre 25 anni contromisure adeguate.
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Al che Bhrghowidhon torna alla carica:
In effetti la questione tocca il cuore di tutta la seconda metà del conflitto. Il Führer evidentemente puntava su una via d'uscita positiva per il Reich e siccome fino ad al lora aveva sempre agito con la massima scaltrezza in campo internazionale (superato forse, ma solo alla fine, da Stalin) è realistico pensare che anche nel 1943-1944 avesse qualche possibilità, benché a noi ā posteriōrī appaia assurdo. Certo all'America non avrebbe potuto dettare alcuna condizione, se non perseguire per l'Europa (Eurafrica o, in caso di vittoria definitiva sull'Unione Sovietica, quasi Eurasia) un simile traguardo di inattaccabilità.
Con queste premesse e considerato che il Giappone non aveva dichiarato guerra all'Unione Sovietica, mentre la Germania si era attirata l'ostilità degli Stati Uniti affiancando il Giappone dopo Pearl Harbour, gli obiettivi meno irrealistici sarebbero stati: resa incondizionata della Gran Bretagna e dell'Unione Sovietica e armistizio con gli Stati Uniti a prescindere dalla guerra col Giappone.
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MattoMatteo aggiunge di suo:
Uno dei motivi per cui i nazisti non riuscirono a sviluppare in tempo una bomba atomica, è che gli scienziati commisero un errore di calcolo, arrivando a pensare di aver bisogno di una quantità di materiale fissile circa 10 volte superiore a quanto realmente necessario.
Ma che succede se anche gli scienziati del progetto Manhattan fanno lo stesso errore, col risultato che la prima bomba atomica supera la massa critica mentre è ancora nei laboratori di Los Alamos, distruggendo in un attimo l'intero programma atomico americano?
La perdita delle infrastrutture è niente paragonata alla perdita delle migliori menti americane, per non parlare dell'enorme quantità di materiale radioattivo presente nei laboratori e che viene disperso dall'esplosione; ancora oggi, negli stati attorno al sito (Utah, Colorado, Kansas, Arizona, New Mexico, Oklahoma e Texas), la percentuale di tumori, aborti e nascita di bambini malformati, è dalle 4 alle 20 volte superiori che nel resto del paese.
La notizia, nonostante tutti i tentativi di mantenerla segreta, ben presto raggiunge l'opinione pubblica americana, che preme per l'immediata e permanente cessazione di ogni ricerca in campo nucleare.
Senza l'apporto americano, la guerra ristagna e và per le lunghe, permettendo ai nazisti di mettere a punto un loro ordigno... che, avendo lo stesso problema di quello americano, fà la stessa fine; per fortuna il laboratorio tedesco contiene pochissimo materiale, per cui l'area contaminata è inferiore, ma comunque sia la nube radioattiva colpisce, oltre al sud della Germania (Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Saarland), anche Lussemburgo, Francia (Alsazia e Lorena), Svizzera, e marginalmente anche l'Italia settentrionale.
Anche se sopravvive senza alcun danno all'esplosione, trovandosi a Berlino, Hitler si rende conto che senza il carbone e l'acciaio della Saar, la Germania è finita; spinto anche dalla ribellione dell'Italia, che ha creduto di essere stata tradita, il Führer accetta di sottoscrivere un armistizio con le nazioni nemiche (Francia, Inghilterra, Usa, Russia e, ora, anche Italia); il 2 marzo 1950, subito dopo aver firmato il trattato, Hitler si alza dal tavolo, fa il saluto nazista, e si spara alla tempia davanti allo sguardo allibito di tutti gli altri capi di stato.
Mussolini riesce a rimanere vivo e a capo del governo; l'Italia espande il proprio territorio, ottenendo: Corsica, la zona costiera di Slovenia e Croazia (fino a Fiume compreso), Tunisia e dintorni (una piccola parte di Algeria e Libia); in cambio perde il Corno d'Africa, che viene spartito tra francesi e inglesi.
La Svizzera cessa di esistere, smembrata tra Italia, Francia e Germania; i soldi racchiusi nelle banche viene usato per riparare i danni di guerra.
Il Giappone, circondato da Cina, Russia e Usa, accetta la resa anche senza bisogno delle bombe su Hiroshima e Nagasaki; mantiene però il controllo dell'isola di Sakhalin, di una parte delle isole Curili, della Corea e di una parte della Manciuria.
La Russia, visti gli incidenti americani e tedeschi, decide di abbandonare anch'essa lo studio dell'energia atomica (anche perchè, senza le informazioni rubate agli americani e l'uranio rubato ai tedeschi, le loro ricerche sono rallentate fin quasi a fermarsi da sole); la guerra fredda non ci sarà, mancando la minaccia dell'escalation nucleare, portando ad una miriade di piccole guerre "calde".
Visto che la guerra è durata vari anni in più, lo sterminio degli ebrei è stato molto più massiccio; alla fine della guerra, oltre il 90% degli ebrei europei e russi emigra in Usa o in Palestina; grazie al maggior numero di persone che arrivano lì, lo stato di Israele è molto più grande, comprendendo anche l'intera penisola del Sinai, Gaza, e la parte sud del Libano (fino a Sidone); in pratica tutto quello che si trova a ovest del Giordano (comprendendo in tale definizione anche il fiume Hasbani); gli ebrei riescono anche a tenere meglio la posizione, forti della popolazione più numerosa, e del maggiore sostegno americano.
Il Messico costruisce un muro, lungo il confine con gli Usa, per tenere fuori gli "appestati atomici" statunitensi.
Le ricerche in campo atomico ricominceranno solo nell'ultimo ventennio del 20° secolo, mentre le ricerche in campo spaziale riceveranno notevoli spinte, tanto che la prima città lunare verrà costruita prima del 2000.
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Passiamo ad un'altra proposta di William Riker:
Il primo carro armato italiano fu il Fiat 2000, prodotto dalla nota casa automobilistica con corazza dell'Ansaldo. Aveva misure da record: 40 tonnellate di peso, blindatura da 20 mm, 10-12 carristi per manovrarlo, un cannone da 75 mm e per sette mitragliatrici da 6,5 mm posizionate sugli spigoli e sui lati della casa mata. Purtroppo era molto visibile, si impantanava facilmente ed era tra i più lenti corazzati dell'epoca (7 Km/h), nonostante il notevole volume di fuoco. Ne furono prodotti due esemplari, nessuno dei quali fu però usato durante la Grande Guerra: uno fu mostrato a Vittorio Emanuele III nel 1919 e poi riadattato con cannoni da 37/40 al posto delle mitragliatrici anteriori in occasione della rivista dell'esercito da parte di Mussolini; il secondo fu inviato in Tripolitania e usato contro la resistenza libica, i cui membri fuggirono terrorizzati alla sola sua vista. Infine i due carri furono demoliti e il loro acciaio riutilizzato.
Ma che accade se i due prototipi rappresentano il punto di partenza per realizzare carri armati italiani D.O.P., ed una trentina di questi bisonti d'acciaio vengono lanciati contro le linee austriache nel 1917? Come cambierà la Grande Guerra? L'Austria-Ungheria sarà obbligata alla pace separata? Se la nuova filiera di panzer non arriva in tempo per la Prima, nuovi e più resistenti carri armati italiani potrebbero modificare lo scenario della Seconda Guerra Mondiale: ad esempio, El Alamein potrà avere un esito diverso?
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Così gli risponde il grande Sandro Degiani:
Carissimo, il FIAT 2000 fu il primo carro armato "interamente progettato in ITALIA" ma non il primo italiano. La FIAT produceva dal 1918 su licenza Renault il Modello 3000, un FT-17 modificato con armamento e motore italiano. Diventato modello 21 fu l'ossatura delle nostre forze corazzate fino alla Seconda Guerra Mondiale... ossatura per ridere... ne avevamo un centinaio.
La guerra di postazione italiana nella Prima Guerra Mondiale era essenzialmente fatta su terreno alpino o ai piedi delle montagne, uno sfondamento con i carri seguiti dalla fanteria si sarebbe presto arrestato sul primo terreno impervio.
Ben diversa la situazione degli alleati sulla Somme, terreno piano e distese sconfinate, dove i pesanti Mark V fecero, seppur mal impiegati e presto controbattuti dalla nascita dell'artiglieria controcarro, cose egregie.
Il carro venne usato essenzialmente in Africa (pianure anche qui) e in Russia (anche qui distese a perdita d'occhio), nelle altre situazioni il carro fu solamente un arma in più ma non decisiva.
Dobbiamo ricordare che lo sviluppo dei carri tra i due conflitti mondiali si orientò per tutti verso carri leggeri e veloci, poco armati e corazzati, una specie di cavalleria motorizzata, e anche i tedeschi invasero la Polonia con carri Panzer I e II che erano delle scatolette di sardine.
Solo l'Africa e la storia dell'Afrika Korps di Rommel insegnò che un carro pesante era decisivo, grazie ai pochi ma determinanti carri americani Lee, Grant e Sherman venduti agli inglesi dall'alleato USA non ancora sceso in campo... e infatti solo dopo l'Africa nacquero Tigre, Panther e Churchill...
Non avevamo industria pesante, materie prime e risorse per diventare una potenza militare basata sui carri e i nostri 3000 km di coste (e la barriera naturale delle Alpi) dirottavano gli interessi verso la marina e grandi navi da battaglia.
Tecnicamente la vedo dura... sai, sono pur sempre un ingegnere...
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Mentre Enrico Pellerito soggiunge:
Concordo con il giudizio di Sandro; in ogni caso, un impulso "ingegneristico" nella produzione di carri armati, che anticipasse nei tempi studio, progettazione, sviluppo, test e produzione di un carro armato come il P40 (o P26/40), ottimo mezzo rispetto a quanto adottato precedentemente, avrebbe relativamente influito sugli eventi.
Oltreché di qualità, dovremmo pure parlare di quantità. Se era latitante la prima, non è che la seconda fosse da meno. È la solita storia, una volta che gli USA sono entrati in guerra la loro potenza industriale è diventata pietra tombale per l'Asse (e meno male!)
Se ci fosse stata una nostra vittoria ad El-Alamein... presumo una successiva nostra sconfitta nei pressi di Alessandria.
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E Taximaxi:
Se l'Asse avrebbe sfondato, i piani dell'Ottava Armata prevedevano il totale sgombero delle forze in Egitto e blocco dei tedeschi presso il Canale di Suez, e a sud ritiro a scaglioni con debole resistenza ritardatrice e, se possibile, blocco delle forze dell'asse dove ora vi è la diga di Assuan.
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Sandro non può esimersi dall'intervenire:
Io vedevo bene il piano di attacco a tenaglia dell'Egitto con il Duca degli Abruzzi che dall'Etiopia e dall'Eritrea attacca alle spalle gli inglesi marciando su Luxor e sul Cairo, mentre Rommel spinge e attacca dal deserto Libico e punta ad Alessandria.
In alternativa la chiusura del Mar Rosso al traffico mercantile e militare e la morte per strangolamento di Suez, dell'Egitto e del Mediterraneo.
Un paio di corazzate (la Roma e la Littorio invece di tenerle a Taranto a far da bersaglio agli Swordfish inglesi) più cinque incrociatori e un po' di MAS con cinque o sei sommergibili bastavano a chiudere lo stretto di Bab-el-Mandeb e tenere lontane ogni tipo di navi da guerra presenti nell'Oceano Indiano, la Somalia offriva una buona base per le operazioni marine.
...e poi mi piace il personaggio del Duca di Aosta.. il miglior Savoia del XX secolo (e anche del XXI mi sa...)
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Enrico gli risponde così:
Riguardo i piani di Montgomery, la ritirata dell'ottava armata avrebbe comportato la conseguente avanzata delle truppe italo-tedesche con il naturale allungamento delle linee di rifornimento e il rischio di ritrovarsi con il collo troppo "tirato" verso est; Rommel, data la sua personalità, avrebbe certamente corso quel rischio, ma con quello che stava arrivando in materia di rifornimenti alle forze del Commonwealth, non so fino a quando avremmo potuto reggere. Per questo ipotizzo una battuta d'arresto sul Delta.
Tutto questo, se si fosse riusciti a superare El-Alamein, partendo dal POD di una produzione quali/quantitativa di carri armati italiani tale da riuscire a costituire un problema per la controparte britannica. In realtà non si trattava solo e soltanto di mezzi, ma anche di rifornimenti di carbo-oli-lubrificanti, munizioni, pezzi di ricambio, ecc.
Quanto potevamo inviare noi e i Tedeschi in Africa, rispetto i convogli provenienti dagli USA?
Riguardo le ipotesi di Sandro, siamo pienamente in sintonia sull'ultimo punto, se si fosse attuato un piano a tenaglia, forse non ci sarebbe stato neanche bisogno di Rommel; presi tra due fronti, i Britannici sarebbero stati costretti a spostare parte delle loro forze blindo-corazzate a Sud, più di quanto effettivamente fatto nella nostra Timeline.
Questo avrebbe potuto comportare una più sicura avanzata di Graziani verso il Delta e il Canale. Fattibile pure la chiusura del Mar Rosso, ma le navi necessarie (non dico sufficienti, perchè dovevano essere più che bastevoli) dov'erano? Appunto, alla fonda a Taranto, oppure a giocare a rimpiattino a Punta Stilo, per esempio, con la Mediterranean Fleet.
Tutto questo rientra nell'approssimazione di quel "grande" stratega militare che era il Duce. Convinto che la guerra sarebbe finita entro breve, con quel "migliaio di morti" che gli servivano per sedere al tavolo della pace, non si preoccupò di dare un minimo di impostazione alla nostra attività militare.
Avendo un minimo di saggezza a fini preventivi, sarebbe stato logico spostare per tempo (ed in tempo) una parte delle nostre navi, come Sandro riporta, verso l'Oceano Indiano (ma con il Canale di Suez ormai interdetto, si sarebbe dovuto rischiare una circumnavigazione appoggiandosi in quali porti, quelli dell'Africa spagnola?)
Se già qualche anno prima della guerra si fosse creata una consistente squadra dell'Oceano Indiano, le cose avrebbero assunto una notevole differenza, fermo restando che si sarebbero dovute notevolmente rinforzare le infrastrutture portuali somale, dotarle di corposi depositi di combustibile, ed "indurirle" dal punto di vista della protezione da attacchi aeronavali.
Le forze in A.O.I. a disposizione del Duca d'Aosta dovevano essere più dotate di mezzi blindati e corazzati, di aerei e di artiglieria. Per non parlare della mancata immediata azione contro Malta. Insomma, né più né meno quanto ipotizzato da Carlo De Risio in "Guerra Lampo" (1940: Se gli italiani avessero occupato Malta) nell'antologia "Se l'Italia".
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C'è ancora lo spazio per questo suggerimento di Sandro:
È buffo come fossero popolari presso i tedeschi i miti e i personaggi americani. Il Terzo Reich era abbagliato e affascinato dalla moda americana.
Alcuni esempi... presi dalla mia "cultura" militare dovuta alle ricerche modellistiche.
Adolf Galland, asso della aviazione tedesca fin dalla Guerra Civile Spagnola, 104 vittorie aeree (tutte sul fronte occidentale e non nella facile arena della Russia) , sopravissuto alla guerra e morto nel 1996, aveva come mascotte Topolino, anche se associato al suo inseparabile sigaro (il suo era l'unico Messerschmitt 109 che aveva installato sul cruscotto un portacenere e un accendisigari!)
Joachim Marseille, la Stella d'Africa, altro insuperato asso della aviazione tedesca, il più giovane capitano della storia militare tedesca, 158 vittorie tutte sul fronte Francese ed Africano, record di otto aerei inglesi abbattuti in un giorno (per cui veniva sovente chiamato "Otto" e questo nome era dipinto sulla sua Kubelwagen personale). La più rapida e sfolgorante carriera mai vista, morto a soli 23 anni, in un incidente di volo. Personaggio irrequieto e indisciplinato, amante del Jazz, della letteratura americane e delle donne. Portava capelli ben più lunghi di quanto prescritto dal regolamento e sarebbe stato perfetto in un romanzo di Kerouac.
I Tedeschi ammiravano gli Americani e il loro stile di vita, la ricchezza e il benessere che sfoggiavano, l'importanza e il prestigio della loro nazione.
Li ammiravano al punto di aver propagandato e cercato prove per confermare l'ipotesi che l'America non era stata scoperta da Colombo ma dai Vichinghi molti anni prima e colonizzata proprio dal nordico popolo che così darebbe agli americani la patente di "popolo ariano".
La Mappa di Vinland, un falso prodotto negli anni '30 dal gesuita Padre Fischer, potrebbe essere proprio un prodotto di questa caccia al reperto storico ineccepibile. La mappa infatti, sicuramente falsa perchè tale dichiarata dall'autore, ha resistito ad ogni indagine scientifica che confermasse la sua falsità. Un falso davvero fatto bene...!!
Il Terzo Reich sognava una specie di USA dell'Europa, dagli Urali all'Atlantico, forgiato e cementato da una fede politica unica, da una specie di laica religione ariana che mischiava miti e leggende, religione e esoterismo, simboli e riti diversi, indirizzati a fare di una presunta razza superiore ariana una guida e una casta eletta di potere per tutti i popoli dell'Europa.
Un simile sogno, se realizzato, forte della tecnologia tedesca, delle risorse di un intero continente, con 300 milioni di abitanti avrebbe potuto, grazie alla superiore forza della ideologia nazista rispetto alla debole democrazia americana (almeno questo era quello che pensavano Hitler e la sua cerchia), proporsi, con le buone o con le cattive, come unico dominatore dell'intero pianeta.
...Come è andata a finire lo sappiamo tutti... come avrebbe potuto andare a finire anche...!!
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Tocca ora all'idea di Massimiliano Paleari:
Nel maggio del 1941 l'Operazione Merkur (la conquista di Creta da parte tedesca) si risolve in un totale fiasco. I paracadutisti tedeschi vengono fatti a pezzi, l'aereoporto di Malene resta in mano britannica e le piccole teste di ponte germaniche vengono annientate dopo una dura lotta malgrado l'intervento della Lutwaffe. Lo stesso sbarco "da operetta" tentato dagli Italiani nella parte orientale dell'isola viene facilmente rintuzzato dalle truppe elleniche. Si badi bene, tutti eventi tutt'altro che improbabili, se ricordiamo come la lotta fu realmente molto aspra e incerta, soprattutto nei primi giorni. I Tedeschi furono sul punto in più occasioni di essere sopraffatti.
A seguito della mancata conquista di Creta, ecco cosa accade:
Gli Angloamericani sono accolti con malcelato sollievo dai Bulgari e dai Rumeni, che in questo modo si sottraggono all'occupazione sovietica. Le truppe angloamericane si incontrano con quelle russe circa 150 km a nord di Bucarest.
Gennaio 1943: gli Italiani sono costretti a evacuare l'Albania e il Montenegro, pressati dagli Alleati e dal movimento partigiano.
Aprile 1943: nei Balcani gli italo-tedeschi costituiscono una linea di difesa (Vallo Illirico) che, partendo dall'Adriatico immediatamente a sud di Dubrovnik, passa per la Bosnia (lasciando Sarajevo in mano all'Asse).
Maggio 1943: gli Angloamericani e i Russi attaccano insieme in Ungheria. L'Ammiraglio Horthy proclama la resa alla radio. Un tentativo tedesco di insediare un Governo magiaro filonazista abortisce sul nascere. Horty ha chiesto e ottenuto che Budapest sia occupata esclusivamente dagli Anglomericani, mentre i Russi entrano nella Capitale Magiara solo con un contingente simbolico. il Vallo Illirico viene aggirato. Gli Americani avanzano su Zagabria provenienti da est.
Giugno 1943: Ralliement del Nordafrica francese alla Francia Libera. Le truppe dell'Asse restate intrappolate in Libia si arrendono.
Luglio 1943: successo di un colpo di Stato della Wermacht contro Hitler. Fine della Seconda Guerra Mondiale.
IL DOPOGUERRA:
I Balcani entrano e/o restano nella sfera di influenza occidentale. Polonia e Ungheria diventano
paesi neutrali ma conservano liberi regimi parlamentari (un po' come l'Austria nella nostra timeline).
Niente cortina di ferro quindi a dividere l'Europa. Guerra fredda attenuata. Negli anni '60 Perestrojka e Glasnost anticipate...
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Enrica S. rilancia con una proposta di segno opposto, l'Operazione Zypern:
L'Operazione Merkur fu un indubbio successo per i nazisti, che avevano conquistato una piazzaforte chiave nel mar Mediterraneo ed espulso completamente le truppe britanniche in Europa (eccezion fatta per Malta); ma durante l'operazione morirono ben 3.700 uomini paracadutisti, e 271 dei 600 aerei da trasporto erano stati distrutti: perdite che l'Alto Comando Tedesco giudicò sproporzionate rispetto al risultato ottenuto. Il generale Kurt Student, considerando comunque l'operazione un successo, propose ad Hitler un piano per l'invasione di Cipro, come ulteriore base per il successivo attacco al canale di Suez, ma il Führer rigettò l'idea, sfiduciato sull'utilizzo di truppe aviotrasportate, considerando la possibilità di perdite troppo elevata. Ma che accade se il piano viene messo in atto, Cipro è conquistata dai nazisti e questi ultimi tentano l'invasione dell'Egitto, contestualmente all'avanzata dell'Afrika Korps di Rommel in Nordafrica?
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Massimiliano le risponde:
Verissimo, i paracadutisti tedeschi riportarono così tante perdite che non furono più impiegati in azioni aviotrasportate su larga scala. Comunque non credo che l'occupazione di Cipro di per sé avrebbe cambiato il quadro strategico nel Mediterraneo orientale. Del resto i Tedeschi restarono a Creta (insieme ad alcuni reparti aderenti alla R.S.I.) e nel Dodecaneso fino al maggio del 1945, ma ciò non impedì le operazioni alleate, compreso lo sbarco in Grecia nel 1944. Le cose cambiano solo se Hitler si decide a dare più importanza allo scacchiere mediterraneo, sospendendo l'Operazione Barbarossa. In questo caso si aprono i noti scenari ucronici: l'Asse espelle gli Inglesi dall'Egitto e dilaga in Medio Oriente. Non dimentichiamoci che si era appena conclusa la breve guerra anglo-irachena del maggio 1941. Con gli iItalo-tedeschi in avanzata, in Iraq e forse anche in Persia ci sarebbero state quasi sicuramente sollevazioni antibritanniche. Ma a questo punto sarebbe entrato sicuramente in gioco Stalin, timoroso di un accerchiamento da parte delle forze dell'Asse (a ovest e a sud). E' assodato tra l'altro che il dispositivo militare sovietico nel giugno del 1941 fosse schierato con un'attitudine offensiva. Vi è comunque anche l'incognita dei Turchi. Forse sarebbero stati indotti a dichiarare guerra sia all'Urss che alla Gran Bretagna, vista la presenza tedesca in Medio Oriente. Alla fine comunque l'Asse sarebbe stato sconfitto ugualmente: troppi territori da controllare etc.. E poi non è escluso che gli U.S.A. sarebbero scesi in guerra prima in questo scenario. Certo, è anche possibile un'altra variante: Hitler e Stalin si accordano nuovamente e si spartiscono in aree di influenza il Medio Oriente, ma è uno scenario poco probabile per le pregiudiziali politiche e geopolitiche di Hitler che per Stalin.
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Sandro Degiani aggiunge:
Invece di annientare l'intera forza aerotrasportata tedesca su un obiettivo che era conquistabile con un semplice sbarco come Creta e non aveva una importanza strategica vitale Göring, avrebbe dovuto condurre la medesima operazione su Malta, molto più piccola e vulnerabile, vicina all'alleato italiano e con basi aeree a pochi minuti di volo... e fare un blitz simile di piccole dimensioni ma straordinari effetti strategici per assicurarsi anche Gibilterra. Chiusa la flotta inglese nel Mediterraneo, non restava agli alleati che farla uscire da Suez e mollare il fronte Mediterraneo. Ma sulla conquista di Malta e sul mare Mediterraneo finalmente "Nostrum" credo che ci siano già Ucronie...
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Massimiliano risponde pure a lui:
Si in questo sito ve ne sono molte. Anche io mi ero cimentato un po' di tempo fa con l'argomento ne "LA GUERRA PARALLELA DI MUSSOLINI". La conquista di Malta sarebbe stata possibile da parte italiana anche nei primi giorni del conflitto, senza l'aiuto tedesco, dal momento che l'isola era praticamente priva di una forza aerea britannica di difesa. Come dici, la cosa si sarebbe potuta replicare nel 1941 utilizzando le forze impiegate per la conquista di Creta, o ancora nel 1942, quando era stato addirittura approntato un contingente di invasione italo-tedesco. Poi i nostri paracadutisti della Folgore, invece di essere lanciati su Malta, furono inviati sul fronte di el Alamein.
Se nel 1941 Malta fosse caduta in mano italo/tedesca cosa sarebbe cambiato? Senza volere esagerare il ruolo dell'isola nelle dinamiche del conflitto, forse il combinato dato da un maggiore afflusso di rifornimenti a Rommel e da maggiori difficoltà di approvvigionamento per i Britannici avrebbe fatto spostare l'ago della bilancia dalla parte del primo e il Canale di Suez sarebbe stato raggiunto dalle forze dell'Asse. A quel punto probabilmente la Turchia sarebbe stata indotta a scendere in guerra a fianco di Germania e Italia, anche con l'intento di riprendersi qualche posizione nel Vicino e Medio Oriente. Per i Britannici le cose si sarebbero messe molto male nell'area, ma sullo sfondo ci sarebbe stata sempre l'incognita della Russia (dico Russia e non Unione Sovietica non a caso, dal momento che dal punto di vista geopolitico poco importa l'ideologia al potere; la Russia avrebbe percepito, e a ragione, in ogni caso come una minaccia l'accerchiamento tedesco da ovest e da sud). Quindi alla fine la Russia sarebbe scesa in guerra.. i fronti per l'Asse si sarebbero ampliati troppo e la WWII sarebbe comunque finita come nella nostra Timeline.
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Sandro però insiste:
La conclusione della guerra non sarebbe mutata, lo credo anch'io, ma sarebbe stata molto molto più dura. Purtroppo per lui, Hitler non credeva alla guerra nel Nord Africa e non ha mai aiutato Rommel più di tanto anche quando era a 100 km da Alessandria a El Alamein senza carri e senza benzina per proseguire... lo aveva messo apposta subordinato agli ordini del Comando Italiano, proprio perchè non riuscisse troppo bene nella guerra.
Ma se Malta cadeva e cadeva anche Gibilterra, le basi navali inglesi in Egitto non avevano più senso.
Se avesse sfollato e il Mediterraneo fosse stato un mare italo/Tedesco gli americani non sarebbero facilmente sbarcati in Marocco e Algeria, anzi non lo avrebbero proprio fatto senza gli inglesi che premevano da dietro il nemico.
Senza il Nord Africa, niente sbarchi in Sicilia e Italia... magari niente 8 Settembre perchè in fondo si stava vincendo e non si riusciva a bombardare l'Italia senza basi in Africa (solo gli inglesi riuscirono ad arrivare a Torino e Milano con i Wellington ma sganciarono solo bombe terroristiche e non strategiche). Resta l'incognita della Russia... ma senza un fronte europeo ed africano che distraeva risorse e uomini era dura resistere all'invasione. Inoltre nei due anni dal 1942 al 1944 gli italotedeschi potevano arrivare ai pozzi del Caucaso da Sud e rinvigorire la macchina bellica. Stalingrado poteva essere presa da due parti e cadere...
La guerra forse si risolveva con lo sbarco in Normandia ma senza una inversione di tendenza sul fronte Est e la Russia che cominciava ad avanzare verso Berlino che senso aveva sbarcare in Francia se la Germania arrivava fino al Volga?
Insomma... erano guai grossi...!
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Chiudiamo con un'altra idea insolita di Enrica S.:
Il 28 e 29 maggio 2012 in prima serata Rai Uno ha mandato in onda la fiction in due puntate intitolata « L'Olimpiade Nascosta », racconto di invenzione basato però su un fatto storico: nei campi di concentramento di Langwasser, Woldenberg e Grossborn, ai confini tra Germania e Polonia, nel 1944 si svolsero clandestinamente dei Giochi Olimpici, organizzati da detenuti di diverse nazionalità, i quali, a rischio della vita, tennero alta la bandiera dello sport e della civiltà di fronte alla barbarie nazista. Ora, supponiamo però che nel 1944 la Germania Nazista intenda davvero organizzare in privato i Giochi della XIII Olimpiade, con atleti provenienti da tutti i paesi alleati e satelliti (Italia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Finlandia). E magari anche i Campionati Mondiali di Calcio del 1942, da tenersi ovviamente in Germania, con le nazionali dei suddetti paesi alleati e di qualche altro regime amico (Spagna franchista, Argentina, Paraguay...) I paesi soggetti all'occupazione hitleriana accetteranno di partecipare, magari per favorire contemporanee azioni eclatanti da parte della Resistenza, ai danni di un Terzo Reich distratto da tali manifestazioni? E se sì, come nella suddetta fiction diretta da Alfredo Peyretti, ce la faranno con l'orgoglio e la forza della ragione ad aver ragione degli atleti appartenenti alla "razza superiore" germanica?
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Bhrghowidhon le risponde:
Opterei per un bottino di medaglie da parte del Groszgermanisches Reich (ammesso che partecipasse unito) o comunque del Groszdeutsches Reich. Ecco come ho pensato che potrebbe andare a finire un'ipotetica edizione dei Campionati Mondiali di Calcio del 1942 organizzata dal Reich in barba alla FIFA:
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