di Perchè no?
Attila Augusto (immagine creata con openart.ai)
Un'idea pazzesca, no? Però a me piace, ecco come vedo le cose:
Le relazioni di gioventù tra
Attila, futuro khan degli Unni, e il romano Flavio Ezio sono conosciute, ma poi Ezio
é tornato a Roma dove è diventato patrizio ed infine è assassinato per ordine
di Valentiniano III. Io invece penso a questo POD:
a un dato momento del soggiorno di Ezio nel clan di Attila, gli giunge la
notizia che suo padre é stato giustiziato per aver partecipato a una congiura
contro l’imperatore. Ezio é minacciato di morte se ritorna a Roma, e decide
di rimanere come ospite di Attila.
L’amicizia tra i due si rinforza, Attila dà ad Ezio tutta una nuova visione
del mondo e dell’arte della guerra ed Ezio ha un grande influsso su Attila che
si romanizza un po' più (rimane il nostro barbaro ma ha capito l’interesse
della gerarchia imperiale e della potenza dell’imperatore se sa mostrarsi
spietato).
433 : il re degli Unni e zio di Attila, Ruga, divide l’impero tra Attila e suo fratello Bleda. Bleda muove guerra all’impero d’Oriente con successo, mentre Attila e il suo luogotenente Ezio raggruppano una coalizione di tribù germaniche.
438 : pubblicazione del codice teodosiano.
439 : Genserico, re dei Vandali, prende e saccheggia Cartagine, fine dell’Africa romana e nascita del primo regno barbaro totalmente indipendente di Roma.
440 : Bleda trionfa sull’impero d’Oriente raddoppiando il tributo e imponendo a Costantinopoli a rinunciare all’alleanza con gli altri popoli barbari. Fino a questo momento é Bleda a governare. Lo stesso anno Genserico firma un trattato con Valentiniano III, é riconosciuto re indipendente dall’imperatore, come pagamento prende la Sicilia e le Mauretania.
443 : i Burgundi sono annientati dagli Unni di Attila, si arrendono ed entrano a fare parte degli alleati nomadi dell’orda di Attila. Tutti i popoli della Germania sono stati sottomessi.
444 : Attila fa assassinare Bleda e prende possesso della sua orda. In questo momento Ezio riesce a consigliare Attila di non attacca Costantinopoli come prevedeva, perché sarebbe una guerra difficile mentre il tributo é sicuro, fa eliminare i luogotenenti germanici che erano favorevoli alla guerra e lo consiglia di rivolgersi verso Occidente (contro cui Ezio ha uno conto aperto). L’impero unnico si estende dal Reno alle pianure dell’Est.
Dal 444 al 449, quando invade l’Occidente, Attila ed Ezio rinforzano l’impero unnico creando istituzioni, la capitale rimane nomade ma nasce un’organizzazione statale basata sull'orda nomade (che accoglie servizi di Stato vicino al magistrato-capo di orda). L’esercito é rinforzato da ausiliari germanici armati alla romana e alla barbara. In più, Attila riceve tributi sia dall'Oriente che dall'Occidente e può costruire senza pensare al prezzo.
449 : Onoria, sorella di Valentiniano III, sperando di conquistare il potere chiede ad Attila di sposarla inviandogli un anello. Attila accetta e chiede tutta la Gallia come dono di matrimonio. Onoria é arrestata da Valentiniano III.
450 : Attila dichiara la guerra a Roma. Due eserciti, uno comandato da Attila stesso e l’altro da Ezio, entrano nelle Gallie. Attila conquista le terre ma deve essere Ezio a prendere le città e ad occupare il paese. Roma non trova un generale per opporsi agli Unni e Costantinopoli non muove un dito. Un esercito romano-visigotico guidato dal prefetto Avito e dal re Teodorico (Visigoti) é annientato ad Orléans. Lo stesso anno Ezio prende Parigi che risparmia, facendo della città il nuovo centro delle Gallie unniche (incontro leggendario tra il generale e Santa Geneviève, che ha difeso la città). Lo stesso anno Teodosio II muore e l’imperatore Marciano sale sul trono.
451 : l’esercito unnico ha conquistato l’insieme delle Gallie e prende la città di Marsiglia. Valentiniano III chiede la pace e come prezzo invia Onoria come sposa, le Gallie sono riconosciute come possesso di Attila. Però non é finita: Attila, consigliato sempre da Ezio, decide di dare il colpo di grazia, visto che l’Italia é senza difesa.
452 : Attila prende Aquileia (che viene distrutta) mentre Ezio penetra dalla Liguria. La guerra é facile, Attila corre a Sud verso Roma mentre Ezio assedia Ravenna. Ravenna é presa (dopo un assedio degno della leggenda, Ezio riesce a bonificare le paludi attorno alla città, per il resto lascia fare alla furia unnica); Valentiniano III, che prometteva l’impero ad Ezio, é giustiziato senza complimenti. Ezio invia le insegne dell’impero d’Occidente ad Attila che a questo punto, come sposo di Onoria, si proclama imperatore degli Unni e dei Romani, Pater Patriae et Europae Orbator. Costantinopoli rifiuta di riconoscerlo. Poco prima di Roma Attila incontra l'ambasciata di papa Leone I che viene a chiedergli di risparmiare la città. Attila gli risponde che non vuole più bruciare le città romane, ormai é imperatore di tutti i popoli. Leone I si inginocchia e bacia i piedi del conquistatore. Qualche giorno dopo entra trionfalmente a Roma con dietro di lui il nuovo Praefectus Urbis Flavio Ezio. (non é sorprendente vederlo cosi poco selvaggio, la sua corte era già civilizzata e romanizzata, non assomiglia alla tradizione che l’ha mescolato con Gengis Khan). Nelle menti romane é il segno della nascita di uno nuovo impero, non più romano ma romano-barbarico, Attila ha compiuto il sogno di Stilicone o Alarico. Le tradizioni crollano sotto la spada del flagello di Dio.
453 : Attila non vuole fermarsi, ormai é l’imperatore e decide di riconquistare l’insieme dell’impero di Occidente. Riprende cosi la tradizione degli imperatori soldati spariti dopo Teodosio, vuole muoversi verso la Spagna. Ezio é incaricato di governare da Milano e organizzare il nuovo Stato romano-unnico. Così nascerà il codice flaviano. Ai Romani (con eccezione personale) é vietato il possesso di armi e di cavalli, ma sono invitati a entrare nel clero e nell’amministrazione imperiale. Gli Unni formano ormai un'aristocrazia, sono il cuore dell’esercito e ricevono il via libera per le loro orde in tutto l’impero. L’orda unnica riceve un'organizzazione simile a quella di una città ma sempre in movimento. Le tradizioni unniche devono essere mantenute e hanno la superiorità sul diritto romano. I diversi popoli barbari sottomessi sono insediati con la forza in nuove terre e i loro re entrano a fare parte dell’alta amministrazione, diventano tutti senatori (il vecchio senato romano é abolito). Cosi i Burgundi sono insediati in Provenza e nelle Alpi. I Franchi già sottomessi ricevono ordine di stanziarsi nel Nord delle Gallie e in Germania, accanto al popolo alamanno. Il centro delle Gallie rimane terra sotto controllo diretto romano con il dux Siagrio. Le leggi diverse dei vari popoli sono rispettate e tutti sono giudicati secondo le loro tradizioni. L’impero romano-unnico é organizzato in nuove province ma l’impero unnico propriamente detto rimane patrimonio personale dell’imperatore, differenziato dallo Stato romano che non potrà essere diviso tra i figli. Il cosiddetto Patrimonio rimane un’area di popolamento esclusivamente unnico dove l’insediamento di città é vietato, eccezion fatta per i palazzi imperiali. Tutte queste decisioni sono prese in accordo con Attila.
454 : Ezio in Rezia é riuscito a domare velocemente la congiura del re dei Gepidi, Arderico, il quale, comprato da Bisanzio, voleva ribellarsi; la via del trono é ormai aperta ai barbari e questi ultimi si sognano tutti con il diadema in testa. Secondo la tradizione unnica (una seconda natura per lui, ormai), Ezio fa massacrare fino agli ultimi uomini il popolo gepido. Donne e bambini sono dati in tributo agli Unni e agli alleati Germani e Romani. Fa così capire a tutti che c’é già il migliore di tutti sul trono.
455 : Attila é arrivato a Siviglia, data alle fiamme; l’ultimo re visigotico si arrende ed é giustiziato. Ma uno dei suoi figli riesce a scappare é va a fondare uno piccolo regno gotico nelle terre perdute del Nord della penisola dove rimangono anche i resti del regno degli Svevi e i popoli baschi. Attila non prova a seguirlo, ha altri interessi e lascia una creatura sua alla testa di ciò che rimane del popolo visigotico. Si convince che il regno vandalo d’Africa é troppo pericoloso, Roma non ha la flotta per proteggere le sue coste, e non può sopportare questo regno indipendente. Dunque Attila denuncia il trattato di Valentiniano III e dichiara guerra ai Vandali. Sarà sua guerra più difficile: deve sbarcare in Mauretania ed Ezio deve approntare una nuova flotta romana, prende possesso della Sardegna e della Sicilia. La guerra, stancante e lunga, dura fino al 459 quando Attila prende Cartagine, che non si rialzerà mai più. I Vandali sono stati guerrieri ottimi e spietati, la conquista é stata paragonabile a una guerra di sterminio dei Vandali. I popoli romano-africani, benché a favore di Attila non si sono mossi per paura di Genserico. L’Africa smette di essere una grande regione di produzione, le sue città non sono più che rovine, la civiltà berbera rinasce sulle terre abbandonate dai Romani (che controllano davvero solo alcuni punti fortificati e le coste).
456 : il generale alano Asparo mette Leone I sul trono di Costantinopoli. Questi rinnova la condanna di Attila: a Costantinopoli uno barbaro sul trono rimane impensabile. Dopo il 459 la parte occidentale é sottomessa a una pace di terrore, i popoli germani e goti sono stanziati e obbediscono. Durante i 4 anni di vita che rimangono ad Attila, continua a percorrere l’impero, non torna a Roma né a Milano e non rivede più l’amico Ezio benché gli conservi la fiducia (avrebbe già avuto mille occasioni di ribellarsi). Il problema ormai nell’impero sono le relazioni con l’Oriente e la religione dell’imperatore. Attila é rimasto pagano ma non é ostile alla Chiesa, ha capito che é un grande strumento di controllo. In Oriente, l’imperatore rimane ostile a colui che chiama un barbaro mascherato di porpora e un cane traditore. Tutto l’Oriente si prepara alla guerra. A questo punto...
463 : Attila muore, rimasto pagano e pronto alla guerra. Subito Flavio Ezio guida gli eventi, fa nominare il figlio maggiore di Attila, Ellac (Imperator Caesar Ellacus Attilanus Augustus), imperatore d’Occidente ed accusa l’Oriente di avere avvelenato Attila (infatti sembra essere morto di infarto). Ellac, buon guerriero ma pessimo amministratore, sarà solo il luogotenente dei desideri di Ezio. Attila secondo i suoi desideri é seppellito in un luogo sconosciuto (si dice sotto uno fiume come é stato per Alarico).
464 : La guerra inizia. Una guerra difficile, uno sbarco in Grecia fallisce e il fronte si stabilisce in Mesia. Però Ellac non é riconosciuto da tutti, é figlio di una franca e non di Onoria. Gli Alani si ribellano e il loro re si proclama imperatore, la situazione sembra critica (in Spagna una ribellione visigotica é domata nel sangue). Ezio deve rimanere sul fronte orientale con Ellac. Incarica il patrizio Oreste di controllare l’impero da Milano. Per placare l’ostilità di Onoria, rimasta nelle terre patrimoniali di Pannonia, l’esercito contro gli Alani é affidato a suo figlio, Attila il giovane.
465 : battaglia della Nedao, Ezio vince la sua più grande battaglia ma é ferito a morte. La sua agonia di tre mesi gli permette di stabilire un trattato di pace. La vittoria ha permesso di sfondare il fronte e di penetrare in Macedonia e in Tracia in diversi punti. Costantinopoli si riconosce vassalla dell’Occidente, l’Epiro e l’Illiria entrano nella pars occidentalis e le Mesia nel Patrimonio unnico. Ellac farà costruire un gigantesco tumulo in suo onore da schiavi greci (sacrificati in seguito). Ellac é il vincitore ma la sua posizione é fragile, il nuovo Prefaectus urbis Oreste si mostra un po' troppo indipendente e l’imperatrice-madre lo vuole morto. Attila il giovane torna vincitore dalla ribellione alana (il popolo alano non esiste più). Pero Attila il giovane non sembra essere ostile a suo fratello, lo raggiunge in pace e senza armi par mostrare la sua fedeltà. Ellac gli ordina di partire, lui e la sua orda, verso il patrimonio unnico, lontano dai Romani corrotti per imparare ad essere un vero Unno.
467 : lo statu quo degli ultimi due anni é spazzato via. Ellac diventa paranoico, non riesce più a fermarsi e decide di eliminare il pericolo. Invia assassini contro il prefetto, Attila il giovane e Onoria. Il prefetto riesce a scappare e trova rifugio nell’orda di Attila, rimasto sano e salvo, però Onoria é ammazzata nel suo palazzo fortificato in Pannonia. Inizia la guerra civile tra i due fratelli.
468 : Battaglia di Treviri, Ellac é vinto da Attila II e deve fuggire, sarà assassinato dalla sua guardia che si vergogna di dovere fuggire. Attila II rimane l’unico imperatore ma dovrà ancora vincere nel 469 la coalizione dei venti figli di Ellac prima di essere riconosciuto da tutti come imperatore degli Unni e dei Romani. Attila II é cristiano grazie alla madre, questo é stato di grande peso nella guerra dove Ellac, pagano, é stato abbandonato dalle popolazioni romane e germaniche. Inizio della cristianizzazione degli Unni. Inizia anche un periodo di pace turbato solo da qualche guerra di confine vinta da Attila II che prende spesso il nome di Attalo (gli sembra più romano). Oreste fa le veci di vero co-imperatore incaricandosi dell’amministrazione. I popoli germanici vivono sempre più nella cultura romana, ormai romano-barbara, l’equilibrio é mantenuto tra le diverse stripi. La pace fa tornare un po' di prosperità nelle campagne (benché le città perdano sempre più la loro popolazione). Roma é dichiarata città libera, i monumenti sono restaurati e diventerà il teatro delle più grandi cerimonie imperiali, sempre più diventa una « città-museo » dove sopravvivono solo la zona del Laterano e del Vaticano, dinamizzate dalla corte pontificale. La corte di Milano raggiunge un grande livello di civiltà.
471 : Leone I fa assassinare Asparo, colpevole secondo lui dell’umiliazione da parte degli Unni; inizia una sorta di guerra fredda tra i due imperi.
472 : tentativo di colpo di Stato da parte del generale germanico Ricimero ma é sventato da parte della guardia pretoria unnica, Ricimero é torturato in pubblico e la sua pelle trattata serve a scrivere i nuovi editti di Attila II.
474 : Zenone sale sul trono orientale.
475 : morte di Attila II, i suoi figli Carkkash e Grontus diventano co-imperatori, benché in gran parte romani i due rimangono abbastanza Unni per non sopportare di dividere il potere. Nuova guerra civile. Lo stesso anno il re visigotico Eurico firma un trattato di pace con Milano ed é riconosciuto re federato (ma autonomo) nel Nord della Spagna (una parte degli antichi possessi visigotici gli é affidata come dux). Un trattato simile é firmato con il regno Suebico, con i capi brittoni e con il regno mauro in Africa (rimangono solo la Numidia e l’Africa sotto il potere imperiale).
476 : il re sciro Odoacre é insediato con il suo popolo in Illiria come popolo federato.
477 : Colpo di Stato di Oreste, fa assassinare Carkkash e Grontus riuniti per delle trattaive di pace. Oreste si nomina maestro dei soldati ma preferisce dare la corona a suo figlio Flavius Romulus perché é anche figlio della sorella di Attila II, e dunque erede legittimo. Oreste aveva talmente preso peso nello Stato che Romani e Unni accettano questa presa del potere. Però questo crimine é stato un bene, é per la salvezza dello Stato che Oreste l’ha compiuto. Prende la reggenza del figlio (15 anni).
480 : tentativo di usurpazione a Roma, il nobile Giulio Nepote prova a sollevare il popolo ma non é seguito da nessuno e deve fuggire, sarà giustiziato prima di imbarcarsi verso Costantinopoli. E l’ultima volta che un Romano prova a diventare imperatore.
481 : morte del praefectus gentis dei Franchi Childerico, suo figlio Clodoveo viene all'orda imperiale a farsi riconoscere.
482 : morte di Oreste, Romolo Augusto governa ormai da solo. Dovrà guidare qualche guerra contro le ribellioni di popoli barbarici, ma la cavalleria unnica rimane sempre fedele al sangue di Attila. Pero in Oriente Costantinopoli inizia a rialzare la testa. Queste guerre, soprattutto contro gli Alamanni, vedono anche crescere il favore del praefetcus gentis dei Franchi, Clodoveo, amico personale di Romolo Augusto e ormai patrizio.
486 : per i suoi servizi contro gli Alamanni la giurisdizione franca di Clodoveo é estesa fino alla Loira (sulle terre di Siagrio che va a Milano per protestare e ci lascia la testa). Lo stesso anno muore Sidonio Apollinare, storico dell'orda imperiale, durante una spedizione punitiva in inverno ad Est della Vistola.
488 : l’imperatore Zenone invia il re degli Ostrogoti Teodorico contro l’impero occidentale, promettendo di riconoscerlo re. Inizio della guerra unnico-ostrogotica. Romolo deve evacuare Milano davanti all’avanzata ostrogotica. Presa di Ravenna, nessuno si preoccupa di prendere Roma. L’esercito bizantino prova a penetrare nel Patrimonio ma é annientato dalle tribù unniche della frontiera.
489 : battaglia di Arelate, Clodoveo respinge l’invasione di Teodorico nelle Gallie, é nominato magister militum e prende il commando della sua orda. Romolo si insedia a Parigi dove prepara truppe fresche.
491 : Zenone muore durante un secondo tentativo in Mesia. Il vecchio Anastasio diventa imperatore d’Oriente. Conquista sassone dell’Inghilterra, ma nessuno ne se preoccupa.
493 : Le ultime forze di Odoacre e i suoi skiri sono annientati nelle montagne in Pannonia; la zona é conquistata da Teodorico, che ormai é libero di invadere le Gallie; l’Italia a Sud di Roma (difesa da papa Gelasio) non é presa in conto. Nel cuore dell’impero gli Alamanni si ribellano di nuovo, nominano un imperatore concorrente e bruciano Treviri.
494 : Battaglia di Milano, Clodoveo e Romolo riescono a respingere Teodorico fuori dall’Italia ma le perdite sono ingenti e preferiscono trattare. Teodorico é un grande stratega, capisce che l’Occidente ha delle riserve di uomini e preferisce trattare in posizione di forza, tradisce l’Oriente e viene nominato re di Pannonia e Illiria, sarà totalmente indipendente e servirà da Stato cuscinetto con l’Oriente; accetta anche di firmare un trattato di alleanza contro Costantinopoli (Anastasio non ha altra scelta). L’Occidente ne esce più sicuro benché diminuito quanto a territori.
495 : Clodoveo é nominato cesare e erede di Romolo. Però Clodoveo deve convertirsi al cattolicesimo (Milano val bene una Messa).
496 : Clodoveo pone fine alla ribellione alamanna con la battaglia di Tolbiac. Romolo, reinsediato a Milano, lancia un vasto programma di ricostruzione in Italia e una serie di forti sul confine ostrogotico. Da questa data non si muove più dalla città, trasformando la sua orda in corte. In tutto l’impero l’ordine é mantenuto da grandi aristocratici unni alla testa della loro orda militare sempre in movimento (é stato dato ordine di non toccare le città). A questo punto arti e letteratura sono già sotto influenza unnico, é lo stile detto cavalleresco che pone come modello il nobile cavaliere nomade, semplice e corraggioso alla testa di un'orda, al contrario dei popoli corrotti delle città.
497 : Pace di Spalato, sotto patrocinio di Teodorico la pace é firmata tra Romolo e il vecchio Anastasio che riconosce la dinastia unnica. In compenso i territori di Mesia ed Epiro sono resi all’Oriente.
500 : Artù, capo dei Britoni, vince i Sassoni a Mount Badon, invia un’ambasciata a Parigi da Clodoveo per farsi riconoscere il titolo di re e praefectus gentis, sarà ricevuto con fasto da Clodoveo in nome dell’imperatore. Lancillotto é inviato in ambasciata a Milano.
501 : Romolo riconosce il popolo britone come federato e il suo re come vassallo, il ritorno della Britannia nell’impero diventa un segnale del rinnovamento dei tempi.
502 : Romolo fa scrivere un codice di leggi unniche per reggere il Patrimonio, benché lo scarso popolo di queste terre sia favorevole a delle condizioni di vita più vicine a quelle del resto dell’impero l’aristocrazia unnica si mostra ostile a questa novità. Lo stesso anno le prime tribù bulgare invadono la Tracia e la Macedonia, altre tribù penetrano nel Patrimonio ma devono ritirarsi davanti alle orde aristocratiche alle frontiere.
506 : ribellione visigotica in Spagna, Alarico II si proclama imperatore, Clodoveo (che si fa chiamare ormai Ludovico Augusto) lo vince nella battaglia di Vouillé, il praefectus gentis Alarico II muore in battaglia per mano stessa del Cesare, questo popolo perde la sua autonomia. I fuggiaschi vanno ad ampliare il popolo libero dei Visigoti nel Nord della penisola. Il partito visigotico perde tutto il suo peso nel rapporto di forze dell’impero. Ludovico si insedia a Parigi che diventa la seconda capitale dell’impero.
507 : Romolo concede ai Franchi il codice salico, legge franca al pari delle legge romane e unniche. Il favore dell’imperatore ha fatto degli Franchi i più fedeli ausiliari dell’impero, però esistono tensioni tra Franchi e Unni.
508 : periodo di riscaldamento delle relazioni con Costantinopoli, Anastasio I firma un trattato commerciale con l’Occidente, però il popolo costantinopolitano é ostile.
511 : morte di Romolo Augusto a Milano senza figli, lo stesso anno muore anche Ludovico. Ludovico ha abbandonnato la tradizione franca, come imperatore romano deve comportarsi come tale: il suo figlio preferito Clotario (figlio della sorella di Romolo, dunque con un po' di sangue unnico) é nominato imperatore d’Occidente. I suoi fratelli (Thierry, Clodomiro e Childeberto) ricevono domini autonomi nelle terre patrimoniali unniche che ben presto diventano principati indipendenti. Le orde aristocratiche del Patrimonio sono ostili ai nuovi duchi che si insediano in diverse città neonate. Clotario reintrodusce le monete d’oro in Occidente, sparite da mezzo secolo, ma servono soprattutto al commercio con Bisanzio. La lingua latina smette di essere parlata a Nord della Loira, anche dalle élite.
514 : ribellione della Britannia, il re federato Artù muore in battaglia contro il suo rivale Mordred, l’isola piomba nell’anarchia. L’esercito imperiale non interviene e si rinchiude nelle piazzeforti della costa, ma Clotario prepara una spedizione di polizia nell’isola.
515 : ribellione unnica del principato di Thierry, gli Unni si oppongono alle direttive del principe, che chiede loro di abbandonare certi privilegi e di insediarsi nelle città. Infatti é l’inizio di una reazione unnica davanti al potere dei Romani e dei Germani sul loro impero. La ribellione rimane in un primo momento solo un evento marginale sui confini.
516 : la situazione nel Patrimonio obbliga Clotario ad aspettare e ad abbandonare l’isola di Britannia, ormai persa per l’impero: inizio delle incursioni di pirati sassoni sulle coste britanniche.
518 : Giustino sale sul trono orientale, fine delle buone relazioni Est/Ovest.
520 : nel Patrimonio la ribellione é ormai generalizzata, Thierry é stato massacrato nella sua orda dai suoi pretoriani unnici, Clodomiro deve rifugiarsi alla corte di Milano ma Clotario gli ha dato queste terre e può intervenire solo su richiesta, ed in più é occupato a gestire l’impero romano é a sorvegliare le ribellioni nel paese burgundico. L’anno successivo deve ugualmente intervenire quando Childeberto é vinto, e la parte unnica dell’impero é quasi persa.
521 : un nobile unno si fa eleggere dai capiclan Grande Khan degli Unni sotto il nome di Attila III e dichiara l’impero unnico indipendente. In una campagna di reazione brucia la maggior parte delle città del Patrimonio tra quali il palazzo imperiale di Vindobona.
522 : Childeberto, cacciato dai suoi territori, é insediato come Cesare a Parigi dall’imperatore che prende la testa degli eserciti Franchi, Goti e Burgundi (con gli Unni fedeli) e parte verso l’orda di Attila III. In Italia, il governo di Milano é stato affidato a Boezio (che ne approfitta per rendere più leggere le leggi di segregazione contro i Romani).
524 : battaglia di Vindobona (nella quale i resti della città vengono rasi al suolo). L’esercito imperiale riesce a sconfiggere l’orda ribelle ma quest’ultima riesce a scappare verso una destinazione sconosciuta, Attila III viene messo a morte da i suoi che scelgono come re il nobile Ebarso. Il principe dei Burgundi Godemaro ne approfitta per estendere le sue terre sul Patrimonio.
526 : morte di Teodorico, Atalarico diventa re degli Ostrogoti sotto la reggenza di Amalasunta, lo stesso anno l’orda in fuga di Ebarso sfonda il confine del Reno e invade le Gallie, la brutalità (unnica) e la velocità dell’attacco lasciano Clotario senza reazione, Parigi é assediata e data alle fiamme, il cesare Childeberto viene torturato e massacrato davanti alla popolazione. Ebarso rinuncia al cristianesimo, diventa Ebarso l’apostata.
527 : Giustiniano prende il potere a Costantinopoli, Clotario a Parigi, l’orda nemica é fuggita davanti all’esercito però il Nord delle Gallie é rovinato. Clotario é costretto alla difesa dell’impero e può mandare nel suo antico patrimonio solo pochi reparti di cavalleria unnica.
528 : ormai da anni Ebarso fugge dall’orda imperiale nell’Est, e sembra che Clotario rimanga vittorioso: non si vedono piu i ribelli e la Germania sembra tornare alla pace.
531 : dopo due anni di fugga l’esercito imperiale riesce a scovare l’orda di Ebarso preso la Vistola: ha radunato uno nuovo esercito di Unni e diversi popoli slavi chiamati dall’Est. A sorpresa, allorché Clotario ha il vantaggio numerico, é sconfitto severamente dalle orde ribelli. Clotario e i più fedeli Franchi dell'orda imperiale riescono a trovare rifugio ad Ovest, ma l'Augusto perde il sostegno di una buona parte dell’aristocrazia unnica. Un secolo dopo Attila la cavalleria unnica non ha perso niente della sua forza. Clotario arriva sano é sicuro a Milano, però nelle province dominano l’inquietudine e le preparazione alla guerra.
532 : colpo di Stato di Amalasunta in Illiria, conquista Spalato contro le aristocrazie gotiche, nello stesso tempo i confini del regno sono perforati da incursioni slave. I resti dell’aristocrazia gotica chiedono aiuto a Bisanzio, Milano é in favore di Amalasunta. Giustino interviene in Illiria e invia un esercito.
534 : ribellione del principe
dei Burgundi Godemaro che si proclama imperatore, a 3 anni dalla vittoria di Ebarso sulla Vistola i capi germanici (non si
può più dire barbari) hanno perso tutto il rispetto per Clotario che si é rinchiuso a
Milano. Benché i Franchi rimangano fedeli e impongano il terrore e l’ordine,
quasi tutti gli altri popoli sono pronti alla ribellione. Nel patrimonio Ebarso
ha però perso tempo a sistemare il suo potere sulle diverse città (bruciando
le più grandi), e un primo tentativo di attraversare le Alpi é stato respinto.
Approfittando della confusione seguita a questo tentativo, Giustiniano
dichiara la guerra all’Occidente senza giustificazioni. Belisario sbarca in
Africa, terra sempre poco sottomessa agli Unni, Cartagine é persa.
535 : Amalusunta é assassinata da Teodato. Giustiniano si toglie la maschera della difesa dei diritti dell’aristocrazia gotica e proclama l’annessione dell’Illiria. Presa e sacheggio di Spalato. Allo stesso momento Belisario sbarca in Sicilia e poco più tardi in Italia. Clotario reagisce e raduna una nuova orda imperiale. Il codice flaviano é abolito in parte e i Romani sono autorizzati di nuovo a portare le armi, riformano una nuova fanteria per l’esercito imperiale. Contemporaneamente Alamanni e Turingi si sollevano (con candidati propri all’impero) firmando trattati con i Burgundi e con Ebarso, attaccano direttamente le Gallie franche.
536 : la situazione peggiora di mese in mese: in Illiria, re Vitige é fuggito verso Occidente dove é stato messo sotto la protezione di Clotario, Belisario é arrivato al livello di Roma e assedia la città. I primi reparti bizantini penetrano in Italia dal Nord. Godemaro prende la città di Lione e Ebarso oltrepassa il Reno dando il paese franco alle fiamme. In Spagna nasce una nuova ribellione visigotica.
537 : Presa di Roma, però la città mal difesa é poco toccata, e il papa riconosce il potere di Giustiniano. Clotario deve chiudersi in Milano, il Nord dell’Italia é accerchiato da ogni lato.
538 : assedio di Milano ma anche di Parigi e di Siviglia, non c’é più un esercito imperiale che non combatta in Occidente. Ebarso scende verso Sud e si unisce ai Burgundi (Godemaro fa la conoscenza dei suoi antenati, suo figlio ha cospirato per prendere il suo posto) e agli Alamanni. Nei Balcani Giustiniano stesso conduce una guerra che porta le frontiere nell’antica Dacia presa al Patrimonio unnico. Prende cosi il titolo di nuovo Traiano.
539 : Presa di Milano, la città é rasa al suolo dai Bizantini, tutta l’Italia é occupata però Clotario non é più in città. Nel paese gruppi irregolari di Romani e Franchi continuano la guerra. Infatti il vecchio Clotario, alla fine delle sue forze, é fuggito ad Ovest e si é messo sotto protezione di Ebarso e i suoi alleati. E arrivato con una decina di fedelissimi, vestito da monaco nell’orda ribelle. Benché gli alleati germani chiedano la sua testa Ebarso lo mette in sicuro.
540 : Grande Congresso di Arelate, la pace é firmata tra Ebarso e Clotario. Ebarso si fa nominare patrizio e maestro di tutti i soldati. A Clotario sarà concesso un potere simbolico come imperatore dei Romani, diventa anche re dei Franchi (Ebarso si fa nominare anche Pater patriae). I principi germani ricevono tutti il titolo regio e una grande autonomia su loro territori. La parte franca é ristretta al Nord della Gallia e il Reno. Ai Romani sono tolti tutti i diritti nei confronti delle stirpe barbariche e non devono più portare le armi. Il Patrimonio unnico, benché proprietà personale dell’imperatore, sarà governato da Ebarso come re; Clotario deve adottare il figlio di Ebarso, Oktar, e farne il suo Cesare, cosi il titolo imperiale tornerà a un puro unno. Le tradizioni e il diritto unnico sono riconosciuti superiori a qualunque altro e non potranno più essere toccati o modificati neanche dall’imperatore. Ebarso torna al cattolicesimo ma ottiene la libertà di religione per gli Unni. Lo stesso anno re Vitige, sfuggito alle fiamme di Milano, si arrende a Belisario, con l'accordo di Giustiniano é messo alla testa di uno piccolo Stato fantoccio ostrogotico in Dalmazia e diventa vassallo. In Oriente i Persiani riprendono la guerra contro Bisanzio.
541 : i piccoli regni di Nord della Spagna rifiutano di aderire alla federazione dell’impero e rimangono indipendenti, il resto della penisola é diviso tra il regno federato visigotico e una parte che si dichiara ancora romana. Ebarso insedia Clotario con la forza a Lione, capitale provvisoria, e raduna il nuovo esercito federale basato sulla forza unnica.
542 : inizia in Egitto la terribile epidemia di peste, detta peste giustinianea.
543 : Ebarso con i suoi alleati entra in Italia e sconfiggete Narsete presso i resti di Milano, inizia una lunga guerra totale in Italia.
546 : Battaglia di Viterbo, le forze in campo sono più o meno uguali e la lotta sembra finire in parità; il papa di Roma propone una mediazione tra i due imperi. C’é un armistizio che salva la città di Roma da una nuova predazione.
547 : dopo varie trattative Ebarso e Giustiniano in persona si incontrano (Ebarso non ha voluto neanche parlare con un eunuco) a Ravenna. E' firmata una pace di statu quo, Giustiniano é sempre più impegnato contro i Persiani e deve abbandonnare l’Occidente. Le conquiste bizantine in Africa, Illiria, Dacia e Italia sono riconosciute, l’Occidente si accontenta in Italia di una zona ristretta a Nord intorno a Milano e l’antica Etruria. Roma diventa una città libera e con il Latium diventa uno Stato neutrale diretto dal vescovo della città. Il Nord della penisola dove sono infuriati i combattimenti é la più duramente rovinata mentre il Sud meno toccato rimane più prospero. Totila re degli Ostrogoti è riconosciuto re neutrale in Dalmazia.
548 : Inizio della costruzione di un nuovo palazzo imperiale a Lione, che diventa la nuova capitale.
549 : Ribellione degli Burgundi: il loro re, figlio di Godemaro, si proclama imperatore e prova ad attaccare Lione per impadronirsi di Clotario, diventato solo uno simbolo di dominazione per gli Unni. Ebarso con la solita azione rapida e spietata lo fa prigioniero, é tagliato a piccoli pezzi ancora vivo. Anche se ha creato una federazione di popoli Ebarso non tollera che il potere imperiale e il potere degli Unni sia contestato. I Burgundi devono abbandonare la loro difesa all'esercito imperiale per dieci anni.
550 : Ebarso organizza definitivamente la nuova forma dell’impero. Il Patrimonio unnico rimane una zona riservata ai Unni, le città esistenti saranno pesantemente tassate e non potranno estendersi, la base di questa società é l’orda nomada. L’impero romano stesso é ormai diviso; da una parte ci sono i regni federati governati da un re; questi regni raccolgono le tasse, loro diritto. per le cose militare devono fornire un esercito etnico all’impero, commandato da Unni, per la loro sicurezza interna hanno diritto a un esercito regio. Accanto a questo ci sono le province romane nel senso antico, governate direttamente dall’imperatore, ma sono l’ultimo dominio della Res Publica, sono sottoposte al diritto romano, l’etnia romana non ha diritto di portare le armi: sono ridotte all’Aquitania, a quello che rimane dell’Italia e al Nord della Spagna, é il « paese romano ». Nei fatti l’impero romano si trasforma in una federazione di popoli diversi con territori ben definiti.
552 : il generale Narsete pacifica le conquiste dei Balcani, i clan slavi penetrati nelle zone disorganizzate sono respinti.
554 : Giustiniano organizza definitivamente le conquiste italiane. Lo stesso anno Ebarso lancia una guerra contro i federati visigoti, il loro re Atanagildo cospirava con i Bizantini d’Africa per rendersi totalmente indipendente. Un re di stirpe unnica é nominato al suo posto.
555 : al regno federato franco é tolta anche la giurisdizione della Baviera che torna nel Patrimonio.
560 : in dieci anni l’impero occidentale ha visto una grande mutazione, i popoli germani si sono insediati e formano ormai dei regni stabili. La cultura romana si é ritirata nel paese romano dove l’antica classe senatoriale sopravvive prendendo la testa delle città rimaste. Altrove le sole città sopravvissute sono le capitali regie (Toledo, Orléans, Soissons) e le città imperiali (Lione, Milano, Parigi). L’impero prende sempre più un aspetto multietnico e multiculturale. Ad Est il patrimonio, terra degli Unni (talvolta detta Unnia) é un grande spazio vuoto percorso dalle orde aristocratiche unniche, tra le quali l'orda imperiale di Ebarso. A Lione il nuovo palazzo si sviluppa come una fortezza del lusso antico della quale l’imperatore non può più uscire.
561 : il vecchissimo Clotario muore nel suo palazzo-prigione di Lione, sarà seguito poco dopo da Ebarso, « il Nuovo Attila ». Gli succede, come previsto ad Arelate, il figlio nato dalla figlia di Ebarso (tutti gli altri figli sono massacrati la stessa notte). Il nuovo imperatore, Oktar, benché giovane é stato educato alla maniera unnica, nelle frontiere nomadi, e rispetta le antiche tradizioni e i consigli dei capi di orde. I figli naturali di Clotario ereditano solo il titolo di re dei Franchi ma ricevono privilegi come fratelli legali dell’imperatore e discendenti alla lontana di Attila. Lo stesso anno Giustiniano fa la pace con i Persiani, sembra che abbia l’intenzione di far rivivere di nuovo le sue ambizioni in Occidente. Ma i primi reparti longobardi penetrano nella Pannonia appena riconquistata dai Bizantini. Invasione degli Slavi nei Balcani, Bisanzio perde presto il controllo della Dacia.
565 : Morte di Giustiniano, il suo regno raggiunge l’espansione massima, però alle frontiere si agitano nuove tribù nomadi: Avari, Longobardi, Slavi, Bulgari.
567 : Oktar concede ai figli di Clotario la divisione tra loro del regno franco. Il nuovo imperatore abbandona il palazzo di Lione e preferisce il modo di vivere nomade in orda, però i bisogni della cancelleria imperiale lo obbligano a numerosi periodi sedentari nelle diverse città imperiali.
568 : il re dei Longobardi Alboino invade l’Illiria bizantina, l’esercito bizantino è distrutto e deve ritirarsi, le province greche d’Italia si mettono in stato di difesa. Distruzione del piccolo regno ostrogotico della costa. A Nord gli Avari si insediano nella Pannonia.
569 : Presa di Spalato, Alboino si nomina Dominus Illiriae. Invasione dell’Italia bizantina, assedio di Ravenna.
572 : Presa di Ravenna, Alboino decide di invadere anche l’Italia occidentale; però l’esercito unnico si teneva pronto e, appena in vista di Milano, l’imperatore Oktar si lancia alla testa della sua cavalleria e spezza via i Longobardi, Alboino muore nella battaglia. I duchi longobardi sopravissuti firmano un trattato di alleanza con Oktar ma sono autorizzati a proseguire la conquista dell’Italia bizantina. Solo a questa condizione i duchi si vedono concesso il privilegio di non essere massacrati nel modo preferito di Oktar (chiusi in un sacco sopra quale passa tutta la cavaleria). Oktar impone anche di non toccare il territorio pontificale. Per Oktar questa prima esperienza militare é un successo: é il degno figlio di Ebarso, ormai tutti i regni federati gli mostrano rispetto.
578 : I Longobardi prendono Spoleto e Benevento, diventano centri del potere longobardo nell’Italia meridionale. Ci sono ormai tre ducati longobardi in Italia : Benevento, Spoleto e Ravenna.
580 : gli Slavi penetrano sempre più profondamente nei Balcani, togliendo paesi interi ai Bizantini.
585 : Nel Nord della Spagna il piccolo regno visigotico indipendente del Nord conquista il regno Suebico. Spedizione di Oktar nelle Gallie, la Bretagna torna nell'impero, il suo capo é lasciato al suo posto come re federato.
589 : Oktar in Italia respinge un attacco longobardo contro Roma, e per maggior sicurezza insedia i nobili Unni e Franchi nel Latium con il compito di proteggere sempre Roma. Formano presto una nuova nobiltà romana.
590 : Oktar muore nella sua orda in viaggio nel Patrimonio unnico. Non c’é problema di successione, suo figlio Oktar II diviene imperatore. Il nuovo imperatore é ancora un unno nomade benché si mostri ben più favorevole alla cultura antica (sa recitare l’intera Eneide).
592 : Maurizio, dopo avere vinto i Persiani, avanza nei Balcani per cacciare gli Slavi penetrati fino alla Tracia e a Sud nella Grecia.
595 : Oktar II guida un giro difensivo nel patrimonio unnico dove i popoli slavi talvolte si perdono e massacrano contadini. Ultimamente un'orda é stata sorpresa di notte é annientata, l’imperatore vuole mostrare che gli Unni sono migliori cavalieri degli invasori. Però Oktar II mostra ben poco piacere nella guerra anche se non é incapace.
598 : Maurizio riconosce le conquiste longobarde. Il regno longobardo, con mediazione occidentale, é riconosciuto e riprende più o meno i confini dell’antico regno ostrogotico.
600 : le lotte tra i re fratelli franchi diventano più brutali, la colpa é la rivalità tra le due regine Brunehaut e Fredegonda, che incoraggiano i loro sposi alla guerra. Anarchia nelle Gallie.
602 : mentre Maurizio guida una guerra vittoriosa contro gli Slavi, l’esercito bizantino si ribella e mette sul trono Foca che abbandona la guerra, gli Slavi riprendono la loro avanzata. Oktar II rifiuta di riconoscere il potere di Foca e stringe alleanze più strette con i Longobardi. Però gli Avari compiono ormai delle incursioni nel Patrimonio unnico e la tensione cresce.
605 : Invasione slava nel Sud-Est del Patrimonio: questa zona vuota, terra di nessuno, é messa a ferro e fuoco; l'intervento delle orde aristocratiche locali basta a controllare la situazione. Oktar II non può intervenire perché l’orda imperiale é occupata nelle Gallie dove l’imperatore é deciso a riportare l’ordine tra i re Franchi. Brunehaut, la piu astuta delle due regine franche, convince suo marito ad arrendersi subito all’imperatore e ad offrirgliil suo regno. Questa prova di sottomissione (e la regina Brunehaut) piacono a Oktar II. Gli altri re franchi si mostrano ostili all’imperatore. Lo stesso anno Cosroe II invade l’impero orientale, la durissima guerra nei Balcani ha esaurito l’esercito bizantino che non riesce a opporsi ai Persiani.
608 : Ribellione di Eraclio in Africa. È sostenuto con le finanze occidentali e ha con lui un reparto di cavalleria unnica.
610 : Eraclio entra vincitore a Costantinopoli e stringe un'alleanza con l’impero occidentale nella guerra persiana. Il figlio di Eraclio sposa una principessa unnica. Lo stesso anno inizia la predicazione di Muhammad alla Mecca.
612 : Battaglia di Soissons, i re Franchi sono sottomessi, durante la guerra si é visto crescere il peso di Brunehaut nella corte imperiale; in effetti é stato Clotario II a guidare l’esercito imperiale durante la battaglia, mentre Oktar II si occupava degli affari dell’impero insediato a Parigi.
613 : Clotario II é riconosciuto dall’imperatore unico re dei Franchi, però muore Brunehaut con grande dolore di Oktar II. Clotario II diventa il maggiore generale dell’esercito imperiale, si immagina un grande conquistatore e prova a convincere l’imperatore di intervenire in Oriente ma senza risultati.
614 : Cosroe II prende Gerusalemme, conquista dell’Anatolia. La situazione orientale peggiora sempre più. I Persiani sono a poca distanza di Costantinopoli.
617 : assedio avaro di Costantinopoli, questo popolo non ha i mezzi per prendere la città pero a questo punto, oltre a Tessalonica e a qualche fortezza, l’impero orientale in Europa non esiste più. La situazione di anarchia prevale anche nel Sud del Patrimonio. A Lione l’imperatore Oktar II é invecchiato, si é ingrassato e non si muove quasi più dal palazzo, però il suo generale Clotario II riesce a convincerlo ad entrare in guerra, almeno contro gli Avari, secondo le condizioni dell’alleanza con Eraclio spesso dimenticata.
619 : Cosroe II conquista l’Egitto: ormai i Persiani hanno riconstituito l’antico impero di Ciro, ma a questo punto in Europa la cavalleria unnica e la fanteria imperiale guidate da Clotario oltrepassano i confini del Patrimonio puntando direttamente verso Costantinopoli. Gli Avari si allontanano delle mura della città per portarsi contro gli Occidentali. Eraclio può riprendere soffio.
620 : Battaglia di Ocrida, Clotario II riesce a spazzare via l’esercito della confederazione delle tribù avare. Dopo nove mesi di guerra i Balcani sono pacificati, Clotario rende a Eraclio la Tracia e la Macedonia, però le forze bizantine non sono capaci di riprendersi il resto dei Balcani e Clotario é soddisfatto della situazione.
621 : Oktar II arriva in Pannonia con l’orda imperiale e incorona un nobile avaro alleato come re di uno regno vassallo esteso nelle Pannonie a Nord dell’Illiria longobarda. È il trionfo della politica di Clotario II, anche il regno longobardo diventa vassallo (anche se rifiuta di firmare la federazione all’impero).
622 : Egira, anno 0 dell’era musulmana: Muhammad deve fuggire della Mecca. Lo stesso anno Clotario II in visita diplomatica fa un'entrata trionfale a Costantinopoli e firma con Eraclio, in nome di Oktar II, un'alleanza rinnovata, prevede di inviare contro i persiani due orde unniche e reparti dei diversi regni dell’impero.
626 : Un ultimo tentativo delle tribù non incorporate nel regno avaro é annientato da Eraclio sotto le mura di Costantinopoli.
627 : la fine del pericolo avaro e l’alleanza occidentale permettono ad Eraclio una riconquista fulminea, alla quale partecipa Clotario II inviato dall’imperatore (che lo preferisce lontano, i due francamente si odiano). I reparti unnici giungono fino all’Egitto ed é Clotario II a entrare il primo a Gerusalemme riconquistata. In Persia, presa di Ninive e Ctesifonte, un re persiano vassallo é messo sul trono.
628 : Pace con la Persia, tutte le province orientali sono restituite, a Clotario é concesso il titolo di domestico (generale) dell’impero d’Oriente.
629 : Morte di Clotario II appena tornato (era gia malato): Dagoberto sale sul trono franco, é subito riconosciuto dall’imperatore come unico re dei Franchi.
630 : a Lione muore l’imperatore Oktar II. L’imperatore, benché guerriero quand’era giovane, si é presto chiuso nel palazzo di Lione guidando l’impero alla maniera romana e vivendo nel lusso (con gran scandalo degli Unni). Sotto il suo regno ci sono state meno guerre e più prosperità interna, però é cresciuta l’indipendenza dei federati, sopratutto i Visigoti di Spagna, e la Guerra orientale di Clotario, benché prestigiosa, ha vuotato le casse. Benché gli Avari siano sottomessi, tutto l’Est del Patrimonio é rovinato, percorso da tribù slave. Senza figli, ha nominato Dagoberto come cesare (si dice che nei fatti é il figlio naturale di Brunehaut e dell’imperatore, Clotario II ha fatto morire la sposa che gli ha messo le corne). La grande aristocrazia unnica é ostile ed avanza la candidatura del duca Uldin, cugino dell’imperatore. Però Dagoberto é abbastanza intelligente per mostrare grande rispetto delle tradizioni unniche e per alludere sempre alla sua nascita incerta; per di più beneficia del prestigio del padre (il più Unno degli Franchi). Dagoberto nomina come ministro il suo fedele Eloi (più tardi Santo Eloi) che fonda l’abbazia San Dionisio a Lione, diventa presto una cappella palatina di grande splendore (Eloi sa riconoscere le belle cose, era un grande fabbro prima che Dagoberto lo prendesse a suo servizio: era riuscito a fare due corone con l’oro datogli per una sola, era dunque fatto per gestire il fisco imperiale). A Parigi Dagoberto nomina come maggiordomo dei regni Franchi il suo servitore Pipino di Landen.
631 : il principe Uldin si ritira dalla corte con tutta la sua orda, la guerra civile si avvicina.
632 : in Arabia morte di Muhammad, Abu Bakr prende la testa della comunità musulmana. Muhammad é riuscito a fondare un regno forte in Arabia, Abu Bakr inizia a mirare al resto del mondo. Incontro di Landen, l’imperatore Dagoberto e Uldin si incontrano sulle terre del maggiordomo Pipino e, con la mediazione di Eloi, firmano un trattato: Uldin é nominato re degli Unni e Cesare, erede di Dagoberto; il figlio di questi sposa la figlia di Uldin. Cosi Eloi preserva la pace nell’impero. Inizia una decina di anni di pace, le città rifioriscono nell’impero. Nel Patrimonio Uldin concede all’imperatore la fondazione di qualche città come centri di potere per la Chiesa e l’amministrazione, però gli Unni non vi dsi evono insediare.
634 : Abu Bakr é assassinato, Omar prende la testa dell’Umma musulmana.
636 : battaglia di Yarmuk, Bisanzio perde la Siria: il vecchissimo Eraclio chiede aiuto a Dagoberto, ma lui non é Clotario II. Tuttavia il principe Uldin vede l’occasione di indorare la gloria militare degli Unni e cosi rendere incontestabile il suo futuro regno. Si porta in Oriente con la sola cavaleria unnica lasciando una gran parte del Patrimonio indifeso, per la prima volta sono costruiti dei forti e affidati a guarnigioni germaniche. L’urbanizazzione del Patrimonio ne é accelerata.
637 : battaglia di Kâdisiyya, la Persia é annientata. Uldin fa un’entrata trionfale a Costantinopoli e firma un nuovo trattato con Eraclio, sposa un’altra figlia del basileos, Uldin parla apertamente di una riunione dell’impero sotto la sua guida. Il vecchio Eraclio ha bisogno degli Unni e non può obiettare niente.
638 : Omar entra a Gerusalemme. Battaglia di Aleppo, é l’incontro fatidico tra gli ottimi cavalieri arabi e i famosi cavalieri unni. Dopo la più grande battaglia di cavalleria della storia, gli Unni devono ripiegare e ritirarsi. Lo scontro é stato durissimo e, se gli Arabi hanno subito gravi perdite, esse possono essere rimpiazzate, mentre Uldin ha perso il 70% della sua cavalleria senza possibilità di rinforzi. Uldin fa un’umiliante ritirata verso Costantinopoli. Eraclio rompe le trattative per la successione dell’impero, Bisanzio rimarrà greco.
639 : morte di Dagoberto. Il buon re Dagoberto, amato dal popolo, muore dopo dieci anni di pace, poco dopo sarà fatto santo (come il suo ministro Eloi). Uldin sale sul trono ma in stato di forte debolezza, essendo il primo unno ad essere stato sconfitto in battaglia: la potenza delle orde unniche ne è uscita fortemente indebolita. Uldin autorizza l’insediamento di nuovi cittadini nel Patrimonio.
640 : Grimoaldo, figlio di Pipino di Landen, diventa Maggiordomo di Austrasia per conto del re franco Sigeberto. In tutto l’impero i regni federati sono ormai largamente autonomi e, con l’accesa al trono del poco stimato Uldin, emergono nuove esigenze. Culturalmente la società romana si é mantenuta più o meno com'era tra l’Aquitania e il Nord dell’Italia, ma questa zona rimane sotto la minaccia dei ducati longobardi.
641 : morte di Eraclio I a Bisanzio, Uldin si candida alla sua successione ma non é preso sul serio, Giustiniano II diventa basileos. Invasione slava in Boemia, Uldin muove contro loro ma é vinto dopo due mesi di scontri, e deve firmare un trattato creando il regno federato di Boemia. Le orde unniche e gli aristocratici imperiali si distaccano sempre più da questo imperatore disprezzato.
642 : Amr ibn al’As entra ad Alessandria. Lo stesso anno l’ultimo re persiano Yazdgard III é vinto, crollo della Persia.
644 : Omar é assassinato, Uthman diventa califfo dell’Umma musulmana.
645 : Nel Patrimonio unnico sorge l’usurpatore Bleda II, che solleva con sé la maggiore parte delle orde unniche. Poco dopo é il re franco Sigeberto sotto i consigli di Grimoaldo a ribellarsi e farsi incoronare a Parigi. Inizia la guerra civile.
646 : il conte Gregorio si ribella contro Constanzo II in Africa, gli Arabi penetrano nelle province africane.
Battaglia di Chalons, Grimoaldo riesce a respingere l’esercito burgundo mandato contro il suo re; nel Patrimonio Bleda II si muove verso Sud prima di tutto per distruggere il regno slavo di Boemia.
647 : fine dell’Africa bizantina conquistata dagli Arabi. Lo stesso anno il regno federato visigotico si ribella e si proclama indipendente dall’impero, nel Patrimonio Bleda II riesce a vincere gli Slavi ma sono ormai troppo bene insediati, e si accontenta di federarli all’impero.
648 : Sigeberto, Grimoaldo e Bleda II si incontrano sul Reno e firmano un trattato: Bleda II é riconosciuto re degli Unni, Sigeberto sarà imperatore (ha più legittimità). Il figlio di Sigeberto, Clotario, e il figlio di Bleda II, Ebarso, regneranno insieme più tardi.
649 : sbarco arabo a Cipro, l’isola é persa per Bisanzio. Lo stesso anno le forze di Grimoaldo e le orde unniche prendono Lione, la città é salva ma il palazzo imperiale brucia, Uldin é preso e mandato in monastero (dopo essere stato castrato). Sigeberto diventa imperatore, s’insedia a Parigi da dove non si muoverà più. Sarà il primo imperatore "fannullone".
650 : Grimoaldo in Spagna, battaglia di Gerona: i Visigoti sono riportati all'ubbidienza, Bleda II fa la stessa cosa in Italia dove il Nord era vittima di incursioni longobarde.
651 : Costituzione Sigebertiana, per riportare la pace nell’impero Grimoaldo dà più libertà ai regni federati, che possono avere la loro moneta, le loro finanze, hanno solo doveri militari. Accontenta anche numerosi Unni accordando loro il diritto per le orde di insediarsi per fondare città (risultato dell'esempio delle città del Patrimonio ben presto diventate centri ricchi).
652 : il re longobardo Ariberto si converte al cattolicesimo dopo l’ambasciata militare di Bleda II in Illiria.
653 : Recesvindo promulga un codice indipendente con l'accordo di Grimoaldo (e di Sigeberto): esso mette Romani e Goti alla pari, e questa é una vera rivoluzione. I Romani possono di nuovo portare armi in Spagna. Grimoaldo, per allearsi con un’altra nazione, estende questo diritto a tutto l’impero: uno dopo l’altro tutti I regni federati si danno codici propri. In Italia per poco non scoppia una nuova guerra tra Occidente e Oriente: Costanzo II sbarca nel Sud d’Italia e riporta la zona dei ducati longobardi nel suo impero, ma vuole anche penetrare a Roma dove ha un conto aperto con Papa Martino I. Però Bleda II, insediato a Milano, sorveglia l’Italia e può portarsi contro i bizantini. Costanzo II preferisce trattare e firma un'alleanza contro gli Arabi, Roma é sana e salva per l’ennesima volta.
656 : in Siria il califfo Uthman é assassinato, Alì diventa il capo dell’Umma musulmana, però la sua autorità é mal accettata e poco dopo il governatore di Damasco Mu’awiya si ribella. Lo stesso anno muore l’imperatore Sigeberto, come promesso Bleda II si ritira in un'orda unnica monastica (gruppo nomade di monaci) in partenza per l’Asia, e non si sa più niente di lui da questo momento in poi. Clotario III e Ebarso II diventano co-imperatori. Clotario si insedia a Parigi mentre Ebarso governa da Milano. A questo punto il maggiordomo Grimoaldo prova a prendere il potere, però Clotario III riesce a farlo prigioniero durante un’imboscata. Egli é messo a morte, la sua famiglia va in esilio.
657 : Mu’awiya vince Alì alla battaglia di Siffin; Ali muore, inizio della dinastia omeyyade.
660 : morte del ministro di Dagoberto, Sant’Eloi, nella Grande abbazia imperiale di San Dionisio, che serve da necropoli imperiale per gli imperatori franchi. Muore lasciando un grande trattato di governo e di economia.
663 : spedizione militare di Costanzo II in Italia, è rinnovata l’alleanza con Ebarso II (gli Occidentali avevano un po' perso di vista la lotta contro i Musulmani).
668 : Costanzo II è assassinato a Siracusa.
673 : a Parigi, morte di Clotario III, regno pacifico e senza potere nel quale i diversi regni federati si trovano sempre più liber. Clotario III muore senza figli, dunque Ebarso II può riprendere tutto il potere, potere che però gli serve a ben poco (anche lui é controllato da un maggiordomo del palazzo).
678 : attacco arabo su Costantinopoli, le spedizioni di Costanzo II nel Sud Italia hanno lasciato il fronte arabo troppo indifeso, ne risulta una nuova catastrofe militare. L’assedio pero non può riuscire grazie al famoso fuoco greco. La situazione si stabilizza.
679 : Morte di Ebarso II, sale sul trono suo figlio maggiore,, Attila IV una persona malata e incapace; i suoi fratelli si spartiscono il Patrimonio unnico.
680 : Husayn figlio di Alì muore in battaglia a Kerbala, nasce lo sciismo. Lo stesso anno Yazid I diventa califfo alla morte di Mu’awiya.
681 : fondazione del regno bulgaro, molto minaccioso nei confronti di Costantinopoli.
682 : i fratelli di Attila IV ottengono per il loro possesso nel Patrimonio lo statuto di regni federati; così nascono la Baviera, la Turingia, la Frisia, la Sassonia. Questa é la fine istituzionale del Patrimonio unnico (dove l’etnia unnica rappresenta ormai più o meno il 15% della popolazione).
683 : Approfittando della debolezza del trono torna il tempo dei maggiordomi potenti, come Ebroïn, maggiordomo del palazzo di Parigi. Morte di Ebroïn quando la sua ambizione lo porta a provare a conquistare il controllo di tutta la Gallia e anche il regno federato Burgundo. Muore nella battaglia di Heristal. Il suo clan é annientato.
684 : in reazione al tentativo di Ebroïn il figlio di Grimoaldo, Pipino II, gia maggiordomo del palazzo di Lione e vincitore della battaglia di Heristal, ritrova il favore imperiale ed é nominato maggiordomo del palazzo imperiale di Parigi.
685 : Attila IV concede ai maggiordomi delle province poteri estesi, facendone i veri governatori: possono avere la loro moneta e giudicare i reati.
686 : Dopo una caccia al lupo nelle foreste delle montagne, l’imperatore Attila IV cade malato, i medici riescono a mantenerlo vivo però la malattia non lo lascerà più: per due anni non ci saranno più ordini o legge emesse da Milano, accrescendo i poteri locali.
687 : Pipino II di Heristal raggruppa sotto la sua sola direzione tutti i domini e uffizi imperiali di Gallia. Il regno Burgundo entra nella sua clientela.
688 : Attila IV muore dopo una lunga agonia di due anni, suo fratello Ebarso III sale sul trono. La tradizione delle orde unniche é ormai persa, l’imperatore si insedia nel suo palazzo e per abitudine non ne esce quasi mai (non ha il gusto delle cacce come il fratello, eccezione fatta per la caccia alle signorine della corte).
689 : La Frisia cade (di forza) sotto il controllo di Pipino II alla morte del suo re. Ebarso III su richiesta di Pipino II (e dopo aver ricevuto montagne di oro) concede al Franco il titolo di maggiordomo delle Gallie.
690 : vittoria di Giustiniano II in Macedonia sugli Slavi. Nei Balcani la spinta degli Slavi si ferma, quasi tutta la penisola é persa e tribù di slavi si sono insediate fino nel Peloponneso, però ormai non rappresentano più uno pericolo per Costantinopoli stessa.
691: Pipino II impone la religione cristiana cattolica a tutti gli abitanti delle Gallie, il Sud romano vede la fine delle ultime religioni pagane sopravissute, la Frisia é evangelizzata. Lo stesso anno Ebarso III impone al regno longobardo il cattolicesimo come religione di Stato, e riceve dal papa il titolo di imperatore dei cristiani (Giustiniano II é furioso).
694 : il regno federato di Spagna promulga una legge nella quale tutti gli Ebrei diventano schiavi di Stato, e i loro beni sono confiscati.
695 : colpo di Stato a Costantinopoli, Giustiniano II é déposto, ha il naso e la lingua tagliata e deve fuggire alla corte del re dei Bulgari, Tervel.
696 : il califfo al-Malik vieta il greco e il persiano nella sua amministrazione, la lingua araba si impone come la lingua degli scambi e dello Stato.
697 : elezione del primo doge a Venezia.
698 : gli Arabi entrano a Cartagine dopo aver sottomessi i popoli mori dell’interno, nascita dell’Ifriqiya musulmana.
699 : a Milano muore l’imperatore Ebarso III, gli succede il figlio Ellac II; quest’ultimo é nemico del maggiordomo Pipino II. Ellac II sarà l’ultimo degli imperatori unni a volere assumere un’eredità militare e a fare l’imperatore vero.
700 : strana coincidenza: l’imperatore Ellac II, quattro anni dopo il califfo autorizza di usare nella cancelleria imperiale la lingua unnica e la lingua franca allo stesso livello del latino. La lingua latina é ormai parlata (nella sua forma tradizionale) solo nel Sud delle Gallie e nel Nord dell’Italia fino a Roma (senza contare i diversi dialetti in formazione). Lo stesso anno Ellac II nomina il suo favorito, Eudes, duca d’Aquitania (tolta al potere di Pipino II): per la prima volta uno uomo non di stirpe germanica assume il potere in una parte dell’impero (é la prima volta dalla morte di Siagrio).
705 : Tervel il bulgaro attacca Costantinopoli per riportare sul trono Giustiniano II (deposto nel 695), Tervel massacra l’usurpatore e reinsedia il basileo sul suo trono. In ricompensa é nominato Cesare ed erede dell’impero. Lo scandalo é grande per i Greci.
710 : Roderico, duca di Betica, prende il potere nel regno federato di Spagna, é riconosciuto da Ellac II che gli da anche i poteri di maggiordomo sul regno suebico e sul regno basco (vuole opporre un re rivale é potente al maggiordomo Pipino II: é deciso ad annientarlo, sembra per motivi personali).
711 : il generale musulmano Tarik Ibn Zyad e 6000 uomini sbarcano in Betica,
sembra chiamati dai nemici di Roderico. Vinto nella battaglia del Rio Barbato,
Roderico chiama al soccorso l’orda imperiale di Ellac II.
Lo stesso anno muore Giustiniano II, massacrato dal popolo di Costantinopoli in
rivolta contro la sua tirannia, Tervel deve fuggire dalla città ma riesce a
mettere sul trono Anastasio II come sua creatura per aspettare tempi migliori.
712 : Liutprando diventa re dei Longobardi, approfitta della crisi in Spagna per mostrarsi sempre più indipendente e forte. La capitale di Spalato diventa uno grande centro mercantile.
713 : l’orda imperiale arriva in Spagna dove si accorda con il resto dell’esercito di Roderico. Dopo la presa di Siviglia le due forze si incontrano alla battaglia di Merida. L’orda imperiale é sconfitta dall’esercito musulmano appoggiato da milizie locali in rivolta contro i Visigoti. Ellac II trova la morte durante la battaglia mentre Roderico fugge verso Nord. I regni federati si mettono in Stato di difesa. Liutprando denuncia il suo trattato di vassallaggio. I resti dell’orda imperiale acclamano un loro candidato alla porpora, il duca Turda.
714 : morte di Pipino II, Carlo Martello; figlio naturale e illegittimo del maggiordomo approfitta dell’anarchia nell’impero per prendere il potere nel regno franco, é riconosciuto dal re e più tardi dall’imperatore Turda appena insediato a Milano.
715 : le prime decisioni di Turda, duca di poco rilievo, sono quelle della sua corte: riconosce l’indipendenza di Liutprando, però rifiuta di riconoscere il potere di Carlo Martello (alcuni suoi cortigiani mirano al posto di maggiordomo delle Gallie); fa uno donativo stupendo a quello che rimane dell’orda imperiale, chiede ai regni federati di Spagna di contenere l’invasione araba. Nello stesso momento apre trattative con Tarik per convincerlo a diventare un federato dell’impero.
716 : Carlo Martello annienta un esercito di ribelli di Neustria al servizio del duca Eudes che voleva rovesciarlo. Ora il regni franco é in Guerra aperta con tutti i suoi vicini senza intervento imperiale.
717 : assedio arabo di Costantinopoli, la città é assediata da 80 000 uomini. Quando la situazione é bloccata l’usurpatore Teodosio III é messo a morte dalla popolazione che mette sul trono il generale Leone III, poco dopo l’assedio é rotto e gli Arabi si ritirano, prova del favore divino al nuovo imperatore. Lo stesso anno i ducati longobardi d’Italia approfittano per attaccare gli ultimi possessi greci in Italia.
718 : Pelagio, re federato degli Suebi, vince gli Arabi a Covadonga e preserva il Nord della penisola, mette a morte il re Roderico e conquista quello che rimane dei possessi visigoti. Viene riconosciuto da Turda come capo di tutta la Spagna libera, ma rappresenta ben poco. Nei fatti il regno suebico, il regno basco e altri piccoli poteri locali escono dalla federazione imperiale.
720 : Carlo Martello é ormai riconosciuto come maggiordomo delle Gallie da tutti i Franchi e anche dal duca Eudes. Infine l’imperatore Turda gli riconosce il titolo e gli invia in più la toga di console onorario. Il vecchissimo basileos Anastasio II é messo a morte da Leone III che lo vede solo come una creatura di Tervel (che aspettava in Bulgaria la fine dell’offensiva araba per raccogliere i resti), e dichiara ufficialmente la guerra ai Bulgari.
721 : In ciò che era il Patrimonio unnico rimane ben poco della grandezza delle orde nomadi. In questi anni l’imperatore Turda autorizza il re federato di Boemia a fondare una nuova capitale imperiale (per i privilegi) chiamata Praga. Lo stesso anno il duca Eudes respinge un’attacco arabo vicino a Tolosa. La vittoria é grande e gli Arabi non faranno più razzie nel Nord durante i 4 anni seguenti.
722 : Nella guerra tra Bulgaria e Bisanzio la situazione militare é senza vittoria, Leone III mantiene il fronte sopratutto perché i Greci rifiutano di avere un pagano alla testa dell’impero cristiano. Tervel ne é consapevole e decide di convertirsi con il resto del suo popolo, prendendo il nome simbolico di Giustiniano.
723 : a Milano muore l’imperatore Turda, lasciando il trono al figlio, l’imperatore Ebarso IV: cambia ben poco nella vita dell’impero.
724 : Giustiniano-Tervel é respinto dalla Tracia da Leone III e deve tornare in Bulgaria. Sembra che non potrà prendere il potere.
726 : Leone III, uomo pio e intellettuale, voleva riformare l’impero secondo le sue idee (quella del favorito di Dio secondo lui), così prende le prime misure contro le icone. Inizio della crisi iconoclasta. Il popolo é scandalizzato, la Grecia e le isole del mare Egeo si ribellano a chiamano a loro soccorso Tervel che a questo punto rivendica il trono come Giustiniano III.
727 : il papa Gregorio II condanna l’iconoclastia e invia a Giustiniano III i suoi voti per la sua vittoria, riceve anche l’appoggio (simbolico) dell’imperatore Ebarso IV.
728 : Carlo Martello, ormai ben insediato e forte, riconosciuto senza problemi da Ebarso IV, inizia a estendere il suo dominio: a questa data ha gia vinto i re federati di Alemannia, Turingia e Baviera e si é fatto riconoscere come maggiordomo di questi regni. Quest’anno attacca la Sassonia. Nei Balcani il re Liutprando approfitta della guerra tra Leone III e Tervel per attaccare l’impero, riesce a prendere così il controllo dei regni slavi e serbi della costa dalmatica e fino all’Epiro e alla Mesia, prendendo anche Durazzo.
730 : Carlo Martello sottomette l’ultimo re federato alamanno.
731 : Morte di Ebarso IV, sale sul trono l’imperatore Attila V, suo figlio minorenne. Carlo Martello arriva alla corte di Milano: ormai è padrone di più della metà dell’impero ed é il più potente soldato. Prende di sua autorità la testa del governo imperiale, facendo morire i cortigiani ostili. Si fa riconoscere da Attila V il titolo di maggiordomo dell’impero.
732 : Nuova razzia musulmana nel Sud delle Gallie, il duca Eudes é sopraffatto é chiede aiuto al maggiordomo dell’impero Carlo Martello. Con i suoi guerrieri franchi (non si fida dell’orda imperiale) ferma l’esercito arabo a Poitiers. Gli Arabi tornano nella loro base di Saragozza. Benché non sia stato una vera invasione, Carlo Martello dà un grande rilievo alla sua vittoria, mostrandosi come vero difensore della Fede, salvatore dell’Occidente, in una parola legittimando il suo potere. L’Aquitania diventa vassalla del Franco.
733 : Carlo Martello pone fine a una ribellione del regno federato di Frisia, ormai non ha più un rivale in tutto l’impero, sopratutto quando il vecchio duca Eudes muore l’anno successiv. É lui il padrone senza diadema.
736 : Morte dell’imperatore Leone III, poco dopo suo figlio Costantino V muore in battaglia per le ferite riportate. Ormai senza rivali, Giustiniano III é riconosciuto basileos da tutti. Più di due secoli dopo Attila, l’impero d’Oriente prende la stessa via riconoscendo ai non Greci il diritto alla porpora. La sua prima azione é di abolire tutte le misure in favore dell’iconoclastia, fine della crisi religiosa. Stringe alleanza con Carlo Martello.
737 : morte dell'ultimo imperatore unnico, Attila V, ed inizio del Grande Interregno. Carlo Martello, maggiordomo e vero padrone dell’impero, si ritrova senza trono dietro il quale nascondersi. Con l'accordo dei diversi re federati vassalli decide di non scegliere un nuovo imperatore (il papa infatti non vuole concedere il diadema al Franco, figlio di nessuno). Il principe ereditario Ebarso prova a sollevare il popolo in suo favore ma é catturato e mandato in uno monastero in Irlanda. La stirpe unnica imperiale non é estinta ma non c’é uno capace di riprendere per sé il trono di fronte al potentissimo Magister (titolo che si dà Carlo Martello, ma non é ufficiale: infatti niente nel regno di Carlo é ufficiale, non é neanche re, i Franchi hanno sempre il loro re merovingio senza potere nella persona di Thierry IV).
739 : Alfonso I, figlio di Pelagio, riunisce sotto la sua guida tutti i poteri locali della Spagna libera (eccezion fatta per il regno basco). Si riconosce indipendente dall’impero (benché firmi un vassallaggio personale con Carlo Martello). Presto gli altri regni escono dalla federazione imperiale, ormai niente altro più di una finzione, ma rimangono nella clientela del Franco. La struttura dell’impero si scoglie velocemente. La cancelleria non ha più nessuna attività, l’orda imperiale non esiste più (rimane solo qualche reparto di polizia, gli altri diventano veri sovrani locali). Carlo Martello firma un trattato di alleanza con Liutprando e il regno longobardo. Il regno burgundico (Provenza e Borgogna) é il solo a provare a darsi una vera indipendenza dichiarandosi fuori dell’impero (il suo re sogna anche rivendicare il diadema), pero é presto vinto da Carlo Martello e giustiziato. L’impero non esiste più ma la sua spada rimane. In Italia il re Longobardo Liutprando approfitta della situazione per integrare la costa ovest dell’Adriatico al suo regno balcanico. Minaccia il papa Gregorio III e Roma, il papa chiama a suo soccorso Carlo Martello. Cosa strana: ora che non c’é più l’imperatore, l’impero si mostra più forte e unito per la prima volta da uno secolo.
740 : usurpazione nell’antico patrimonio unnico, un uomo si presenta come Attila V fuggito dagli assassini del Franco, riesce a sollevare una parte dell’aristocrazia unnica locale e a formare quello che assomiglia alle antiche orde unniche. Però, dopo sei mesi di fuga davanti a Carlo Martello in persona, é vinto preso la Vistola. Non é messo a morte ma deve confessare la sua ursurpazione. Gli aristocratici complici sono massacrati con le loro famiglie. In gran parte l’aristocrazia unnica sparisce dai luoghi del potere ora che non ci sono più imperatori unni. Il popolo unno perde tutta la sua capacità di influire sul corso degli eventi.
741 : morte di Carlo Martello, non ha mai accettato di cingere la corona imperiale, e neanche di proclamarsi re degli Franchi, in gran parte perché sapeva di non avere nessuna legittimità. Però anche senza legittimità da in eredità le sue terre e la sua clientela di re ai suoi figli. Carlomanno eredita le terre e i regni nell’antico Patrimonio unnico (si insedia a Praga), Pipino III il Breve ottiene quelle delle Gallie e d’Italia (si insedia a Lione). Nessuno di loro ha un vero titolo per giustificare il loro potere. Lo stesso anno muore Giustiniano III, lasciando il trono a suo figlio Anastasio III; la dinastia barbara bulgara é ben insediata a Costantinopoli, nessuno sembra in grado di rivendicare il trono. Anastasio III si mostra interessato a rivendicare il titolo imperiale occidentale, però i due fratelli franchi si mostrano difficili da convincere.
743 : una grave epidemia di peste percorre l’Europa mietndo migliaia di vittime.
746 : Carlomanno é sempre stato un uomo pio e poco interessato alle faccende militari, mentre suo fratello Pipino III é una persona ben più aggressiva e invadente. Non ha difficoltà, dopo cinque anni di potere, a convincere suo fratello ad abbandonare suo potere e a rinchiuderlo nel monastero di Monte Cassino. Pipino III é l’unico padrone dell’impero e riprende per sé il titolo di maggiordomo imperiale.
747 : Nel Khorasan inizia la ribellione di Abû Muslim contro il potere califfale di Damasco, sarà il primo movimento della ribellione abbasside.
748 : Liutprando conquista la Pannonia nelle mani del piccolo regno degli avari, questo regno poco noto era in decadenza permanente (era una creazione artificiale dell’impero), così raddoppia quasi le terre longobarde, facendo del regno una potenza quasi imperiale estesa da Vindobona fino all’Epiro con estensioni in Italia fino a Benevento.
750 : Battaglia del Grande Zab in Mesopotamia, l’esercito califfale é annientato dalle truppe ribelli; il loro capo, Abû al-Abbas, prende Damasco e fa massacrare tutta la famiglia califfale degli Omayyadi. Inizio della dinastia abbasside. Però rimane in vita un principe omayyade, il giovane Abd al-Rahman, che fugge verso ovest. A Costantinopoli morte del patriarca Giovanni Damasceno.
751 : Carlomanno non é rimasto tanto a lungo a Monte Cassino: é spesso a Roma, nella corte pontificale, dove serve la diplomazia di suo fratello, attira il favore del papa Stefano II che finisce (sperando di avere ricompense per il servizio) per dare diritto a Pipino III di prendere il titolo regio dei Franchi. Pipino III depone l’ultimo merovingio Childerico III e si fa eleggere dai grandi (tutti clienti) re degli Franchi. Integra nel suo regno l’Aquatania, il Sud delle Gallie, il Nord dell’Italia e diversi regni germanici. Gli altri regni si dichiarano vassalli. Sembra che l’impero sia morto, visto che nessuno rivendica il diadema imperiale. Liutprando prende la città di Ravenna, ormai tutta l’Italia non franca é in suo potere e si mostra minaccioso nei confronti del papa e di Pipino III, mirando a Milano a Roma.
752 : Pipino III riconquista la Settimania contro l’emirato di Narbona.
754 : Incontro di Quierzy tra papa Stefano II e Pipino III, il papa é preoccupato dai Longobardi e chiede aiuto a Pipino III. Pipino III decide di riconoscere le terre pontificali come totalmente indipendenti dal regno franco (non lo erano dall’impero) e gli promette di proteggerlo e ampliare le sue terre dalla zona di Ravenna (ancora da conquistare). In cambio il papa accetta di concedere l’unzione a Pipino III e ai suoi figli, facendo di loro dei re sacri e legittimi.
755 : Anastasio III entra in Guerra contro le sklavinie (tribù slave dei balcani), inizio della riconquista imperiale).
756 : Abd al-Rahman, l’ultimo degli Omayyadi, arriva a Cordova e in poco tempo si fa riconoscere come emiro di Spagna, nascita del regno indipendente di al-Andalus. Lo stesso anno Pipino III arriva in Italia con il suo esercito per rintuzzare le ambizioni longobarde del nuovo re Astolfo. Pipino III conquista le terre occupate della Pentapoli e della zona di Ravenna (date come promesso al papa), i longobardi sono respinti verso la zona del Veneto. La parte franca dell’Italia e il Patrimonium Petri sono resi sicuri.
757 : in Inghilterra il re di Mercia Offa é riuscito a imporre il suo potere a tutta l’isola, invia un’ambasciata a Milano dove Pipino III restaura il palazzo imperiale per stringere una alleanza che durerà fino alla morte di Offa nel 796.
759 : seconda spedizione in Settimania, Pipino III prende la città di Narbona, araba da più di quarant’anni. Fine della presenza araba nelle Gallie.
762 : fondazione in Mesopotamia di Madinat as-Salam, la città della pace, la nostra Baghdad. Essa diventa la capitale dell’impero abbasside.
765 : Anastasio III lancia le sue truppe contro i possessi longobardi del Sud, in poco tempo, aiutato da una potente flotta, riprende la città di Durazzo e impone il suo potere alle sklavinie locali a ai Serbi. I Longobardi sono respinti dal Sud. Anastasio III invia un’ambasciata amichevole a Pipino III in funzione anti-longobarda.
768 : Morte di Pipino III a Parigi, lascia senza problemi il suo regno ai suoi due figli unti dal papa come lui, Carlomanno e Carlo. Dividono il regno franco e i regni vassalli dell’impero tra loro, Carlo ha la parte peggiore. Però lo stesso anno Carlo riporta all'ubbidienza il ducato di Aquitania in ribellione, che viene annesso definitivamente al regno franco.
771 : Morte di Carlomanno, Carlo eredita l’insieme del regno franco.
772 : papa Adriano I chiama Carlo contro il ritorno della minaccia longobarda del re Desiderio.
774 : Carlo arriva in Italia e, in accordo con il basileos Anastasio III, attacca il regno longobardo. In pochi mesi il regno crolla, attaccato da ogni lato. Carlo prende Spalato dove incontra poco dopo Anastasio III. L’incontro é storico e amaro per Carlo. É padrone di un regno non meno grande dell’antico impero occidentale ma é trattato come un simpatico inferiore dal basileos. Da questo momento nasce la voglia di rinnovare l’impero romano-barbaro. Il regno longobardo é diviso tra le due potenze. Il Sud del regno e la Dalmazia a Costantinopoli, l’Illiria a Carlo. La Pannonia si era ribellata sotto la guida del discendente dei re avari e torna ad essere indipendente come regno avaro. Carlo riprende per sé il titolo di re dei Longobardi.
775 : Carlo decide la restaurazione dell’insieme degli palazzi imperiali abbandonanti delle Gallie e del resto dell’antico impero: cosi Praga, Lione e Parigi ritrovano il loro splendore. La città di Roma, non più saccheggiata dal tempo di Alarico ma un po' in rovina a causa della mancanza di mezzi, riceve abbastanza oro per restaurare le sue grandi basiliche. Lo stesso anno muore Anastasio III, lasciando il trono suo figlio Eraclio II che sposa una delle più belle donne dell’impero, l’ateniese Irene.
778 : spedizione di Carlo contro l’emirato di Saragozza, la spedizione é militarmente vittoriosa benché poco utile. Però Carlo non riesce a fare rientrare il regno suebico e il regno basco nel suo vassallaggio. Per di più, al passaggio di Roncisvalle, uno di suoi capitani preferiti, Orlando, é massacrato con l’insieme della retroguardia da partigiani baschi. Promette di tornare nelle marche di Spagna.
779 : Carlo impone una tassa al decimo per mantenere la Chiesa in tutto il regno.
780 : Carlo restaura un'equa amministrazione della giustizia in tutte le parti del suo regno, ma affidata alle aristocrazie locali. Lo stesso anno muore Eraclio II, sale sul trono l’imperatore Costantino VI, sotto la reggenza della madre, Irene.
782 : Alcuino arriva alla corte di Carlo, in breve tempo convince Carlo a rinnovare le grande istituzioni imperiali. Così i resti della cancelleria imperiale sono restaurati, il personale formato tra le aristocrazie romane del Sud delle Gallie. Alcuino fa portare dai palazzi di Lione e Milano tutti gli archivi imperiali e ne fa delle summe per la storia e l’educazione. Sistema anche nuovi servizi palatini attorno al re. Sempre più Carlo prende la statura e la figura di un imperatore senza il titolo. Lo stesso anno Carlo riporta a ubbidienza la Sassonia dove il cristianesimo era poco insediato. Il regno vassallo provava a rendersi indipendente sotto la guida del pagano Vitichindo. Quest’ultimo é vinto nella battaglia di Stündtal. Però per riportare il popolo ribelle all'obbedienza deve praticare quasi uno genocidio. Come sempre il Franco non ha rivali.
784 : nei regni vassalli che formavano l’antico patrimonio unnico, la stirpe unnica rappresenta ormai il 5% della popolazione e la sua lingua inizia a sparire o a mescolarsi ai dialetti germanici. Quest’anno un nobile di stirpe unnica prova per l’ultima volta a pretendere al diadema imperiale facendosi chiamare Turda II, ma sarà messo a morte dal re di Boemia nel palazzo imperiale di Praga.
786 : in Inghilterra avvenfono le prime incursioni di pirati vichinghi, le coste del regno di Mercia di re Offa sono messe a ferro e fuoco. Il re chiede a Carlo di entrare nel suo vassallagio. Alcuino, originario della Mercia, lo convince a provare a sviluppare una flotta per sorvegliare le sue coste. Pero é difficile, l’arte della costruzione marittima sull’oceano si é persa dai tempi dell’impero romano. Lo stesso anno un trattato della cancelleria franca parla della lingua « deutsch » per indicare la lingua parlata ad Est del Reno.
789 : Carlo ordina di creare nel suo regno e tutti i regni vassalli scuole accanto a tutti i vescovati. Ordina anche che tutti i bambini dovranno essere battezzati prima del loro primo compleanno.
790 : colpo di Stato a Costantinopoli: Costantino VI, aiutato dall’esercito, mette fine al potere di Irene, la sua madre che vuole conservare il potere.
791 : Carlo deve intervenire in Pannonia dove il regno rinnovato degli avari rappresenta sempre più una minaccia, soprattutto contro gli antichi possessi longobardi di Illiria ma anche contro i regni germanici, facendo anche incursioni nella Bulgaria bizantina.
795 : Carlo torna in Spagna e dopo alcune vittorie annette la zona della provincia di Catalogna, il regno Suebico entra nel vassallagio franco, pero i Baschi rimangono indipendenti. Lo stesso anno i primi Vichinghi sbarcano in Irlanda.
796 : Carlo prende sempre più come modello le azioni imperiali, così quest’anno decide di fondare un nuovo palazzo imperiale nel nord dove il regno franco ha poche strutture. Decide inoltre di insediarsi in questa nuova capitale, segno della rinnovazione dei tempi. Sarà il palazzo imperiale di Aquisgrana. Costruisce ivi una splendida cappella palatina.
797 : Colpo di Stato a Costantinopoli: Irene prende il potere per sé e depone suo figlio Costantino VI. Fine della dinastia bulgara, il potere imperiale é incredibilmente tra le mani di una donna.
799 : Carlo prende finalmente il ring avaro, capitale nomade del regno avaro, che sfuggiva da otto anni all’esercito del Franco. Però anche lì Carlo ha dovuto massacrare le popolazioni locali, la Pannonia é ormai un deserto umano. Carlo riporta ad Aquisgrana il famoso tesoro avaro costituito dal bottino di tre secoli di razzie e guerre spietate. Le frontiere franche sono sicure.
800 : dopo una ribellione a Roma Carlo deve riportare il papa Leone III sul trono pontificale. In compenso Leone III accetta di concedere a Carlo il suo più grande sogno, il diadema imperiale. A Natale Carlo é unto dal papa e acclamato dagli aristocratici presenti nella basilica. Carlo detto Magno diventa re dei Franchi e dei Longobardi, ai quali si aggiunge il titolo onorifico di re degli Unni e Imperatore dei Romani. I regni vassalli sono costretti a integrare l’impero rinnovato come conti e marche integrate, i re vassalli diventano grandi aristocratici sottomessi ai Missi Dominici inviati da Aquisgrana. L’imperatrice Irene non riconosce il titolo imperiale al Franco. Fine del Grande Interregno, inizio della dinastia franca. Per la Storia l’impero romano d’Occidente é sempre sopravissuto sotto tante forme. Quando Attila prende il potere l’impero romano diventa un impero romano-barbaro che evolve verso un impero federale. Dopo quattro secoli l’impero unnico (nome dato a lui nel XIX secolo e dai Greci) diventa un nuovo impero, sempre romano, con le stesse forme ma chiamato dagli storici impero franco.
A partire di questo momento in poi, l’ucronia raggiunge la nostra Timeline con divergenze minime.
.
A questo punto, Dario Carcano ha aggiunto:
Dopo aver letto "La caduta
dell'Impero Romano" di Heather e "Costantino il Vincitore" di Barbero, per
restare nel solco della tarda antichità ho voluto riprendere in mano un romanzo
storico che avevo letto circa otto anni fa come compito di scuola:
"Attila: la tempesta dall'Oriente" scritto da Louis
de Wohl.
Quando lo avevo letto la prima volta ricordo che mi era piaciuto, e nei miei
ricordi non era un cattivo romanzo in termini di accuratezza storica, così ho
voluto dargli una possibilità (anche perché negli ultimi mesi non ho letto
nessun romanzo).
Oggi ho finito di leggerlo, e posso dire che pur avendo ritrovato molte delle
cose che mi erano piaciute quando lessi il libro la prima volta, sono rimasto
sconcertato dalla quantità di errori, imprecisioni, semplificazioni e
banalizzazioni che ci ho trovato dentro.
Così ho voluto raccogliere i miei pensieri scrivendo una recensione del libro,
sperando che a qualcuno di possa interessare.
Come dice il titolo stesso,
la Storia ha come protagonista il re degli unni Attila (nel libro chiamato Etel
prima della sua ascesa al trono); altri protagonisti del libro sono Papa Leone
Magno, Galla Placidia e sua figlia Onoria. Quest'ultima, assieme ad Etel, ha un
ruolo centrale nella trama del libro: infatti l'autore, prendendo spunto dal
fatto che da giovane Attila fu ostaggio presso la corte imperiale d'Occidente, e
dalla lettera di Onoria ad Attila che fu pretesto per l'invasione unna del 451,
immagina che Onoria e Attila si siano conosciuti durante il periodo in cui lui
era presso la corte imperiale, e che abbiano avuto una relazione da cui poi è
nato un figlio.
Etel non sa del figlio avuto da Onoria: era tornato presso gli Unni e il kan Rua
morente prima che Onoria potesse dirglielo, ma non dimenticherà l'Augusta e
continuerà ad aspirare di potersi ricongiungere a lei. Etel diventa kan in
seconda, con il fratello Bleda come Gran Kan, ma quando Etel trova la
leggendaria spada di Puru decide di liberarsi del fratello e diventa lui stesso
Gran Kan, assumendo il nome di Attila (piccolo padre, come viene spiegato nel
libro)
Onoria intanto viene esiliata a Costantinopoli, segregata nel palazzo di Elia
Pulcheria e separata dal suo bambino: a sua insaputa, Galla Placidia lo fa
crescere al palazzo imperiale di Aquileia assieme ad altri orfani di sangue
nobile. Quando Onoria viene a sapere che Etel è diventato Gran Kan degli unni,
la disperazione la spinge a scrivere ad Attila una richiesta di aiuto.
La lettera giunge ad Attila, che reclama la mano di Onoria e invade l'Impero
d'Occidente. Nel 451 il primo tentativo fallisce, viene fermato da Ezio sui
Campi Catalaunici. Due anni dopo, il secondo tentativo sembra destinato ad un
esito migliore: inaspettatamente prende Aquileia, e nel palazzo imperiale trova
un dipinto che ritrae l'Imperatore Valentiniano III e tutti i sovrani della
terra (tra cui lo stesso Attila col fratello Bleda) inginocchiati ai suoi piedi.
Quando lo vide da ostaggio quel dipinto suscitò la sua ira, da vincitore lo fa
modificare affinché siano Valentiniano III e Teodosio II a baciargli i piedi.
Quando lo mostra ai prigionieri catturati nel palazzo di Aquileia, uno dei
prigionieri replica ad Attila che nessun imperatore romano gli avrebbe mai
baciato i piedi.
Attila, furibondo, chiede chi glielo avrebbe impedito e il prigioniero, che si
chiama Alieno, gli risponde "Io!", e dopo aver preso il pugnale di un unno cerca
di uccidere Attila.
Alieno sarà impalato, e morirà dopo un giorno di atroci sofferenze. Attila non
lo sapeva, ma Alieno era il figlio suo e di Onoria.
Valentiniano III fa sapere ad Onoria che Alieno era suo figlio ed Attila lo ha
ucciso, e lei per la disperazione si suicida col veleno. Invece Attila viene a
sapere la verità quando sul Mincio incontra papa Leone I (che aveva saputo anche
lui da Valentiniano III in un colloquio riservato), che gli dice che Alieno era
suo figlio e Onoria si è suicidata, per poi imporgli (con l'aiuto di San Pietro)
di abbandonare l'Italia e non farvi ritorno.
Distrutto, Attila si ritira e muore poco tempo dopo. Fine.
Il libro è scritto bene, e ci
sono molte cose che mostrano come l'autore si sia impegnato in una ricerca
storica degna di questo nome (l'episodio del tentato assassinio di Attila ordito
dall'eunuco Crisafio e il fatto che dove possibile siano riportati i discorsi
storici) e i personaggi di Galla Placidia, Ezio e papa Leone I mi sembrano nel
complesso ben delineati (anche se nella seconda e terza parte del libro Ezio
sparisce quasi completamente).
A non convincermi sono le molte inesattezze e semplificazioni.
Il libro inizia nel 432, lo si capisce perché si parla dell'elezione al soglio
pontificio di Sisto III. Che Attila sia stato ostaggio presso la corte imperiale
è abbastanza sicuro, ma ciò sarebbe avvenuto all'inizio del secolo, quando cioè
Attila era ancora un bambino, e non, come viene detto nel libro, quando era già
adulto. Onoria già nel 432 ha il titolo di Augusta, che riceverà alcuni anni più
tardi (probabilmente attorno al 440), e viene scritto come una delle sue dame di
compagnia sia la figlia di un conte franco di Gergovia, quando (1) Gergovia non
esisteva più da diversi secoli e (2) i franchi sarebbero arrivati in quella zona
solo sessant'anni dopo con le conquiste di Clodoveo I.
Onegesio non era un greco finito prigioniero e poi diventato servo di Attila, ma
un unno ellenizzato che parlava latino e greco. Dire che l’autore semplifica le
campagne balcaniche di Attila (del 441-442 e del 447) sarebbe un eufemismo, nel
libro ci si limita a dire che Attila voleva costituire una striscia desertica
per impedire che nel suo regno si infiltrassero spie e agenti nemici; inoltre la
prima di queste campagne, quella del 441-442, fu condotta con Bleda ancora in
vita, mentre nel libro Bleda è già morto quando Attila attacca l’Impero Romano
d’Oriente.
Posso sorvolare sul fatto che Leone I venga dipinto come se fosse il capo della
Chiesa: pur essendo un errore, è vero che nel suo pontificato Leone intervenne
in molte questioni inerenti non solo Roma e l’Italia ma anche in questioni che
riguardavano la cristianità d’Oriente (l’eresia Monofisista) e che molte delle
sue azioni andavano nella direzione di un primato di Roma sulle altre sedi
patriarcali e vescovili cristiane.
Ad ogni modo, questi errori e
queste imprecisioni che ho elencato adesso (non sono tutte, sono solo quelle più
grosse e di cui mi sono ricordato scrivendo questa recensione) sono solo
l’antipasto all’errore più grave. Spesso, quando si parla della fine dell’Impero
Romano d’Occidente nel 476, si parla di una “caduta senza rumore”, perché si ha
l’impressione che i contemporanei non si siano accorti di ciò che stava
avvenendo intorno a loro.
Perché, come ricorda spesso Barbero nelle sue conferenze sull’argomento,
l’evento traumatico che aveva segnato i romani c’era già stato: il sacco di Roma
del 410. Quello era stato l’evento che aveva sconvolto i romani, l’evento che
aveva portato molti, tra cui Sant’Agostino, a dire che Roma, l’Impero Romano,
ormai era agli sgoccioli.
Eppure, nel libro non se ne fa mai menzione: si accenna addirittura della
conquista di Ippona da parte dei Vandali, ma il sacco di Roma no. Non una
parola, solo silenzio. Una cosa assolutamente errata e irrealistica se
consideriamo quanto il tema sia forte e presente negli scritti contemporanei.
In ultima istanza, ma questo non è colpa dell’autore, si sente molto l’influenza
di quella storiografia moderna secondo cui l’Impero del IV e V secolo era un
edificio marcio e decadente; idea smentita categoricamente da Heather nella sua
opera sulla fine dell’Impero d’Occidente.
In conclusione, credo che il libro nonostante tutto questo meriti comunque di essere letto. È scritto bene, e l’autore si è sforzato di fare una minima ricerca storica; ma, cosa che vale per tutti i romanzi storici, non deve assolutamente essere usato come fonte sul periodo. Se invece l’intenzione fosse approfondire la vostra conoscenza sul periodo storico in cui Attila compie le sue imprese, e in cui è ambientato il romanzo, suggerisco caldamente di leggere il lavoro di Peter Heather, che non solo è preciso ed esaustivo nei contenuti, ma è scritto molto bene per essere un saggio storico; anzi, a tratti sembra di leggere un romanzo (al contrario di Ostrogorsky, la cui prosa è talmente pesante che ho dovuto abbandonare la lettura della sua storia dell’Impero Bizantino dopo dieci pagine).
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Al che il solito Tommaso ha voluto aggiungere:
A questo punto mi urge la fan fiction ucronica.
"Io", rispose Alieno e si avventò su Attila con un pugnale il Khan degli Unni gli fermò la mano lo disarmò e lo scagliò a terra, ma prima di ordinare di giustiziarlo, guardò il pugnale, e impallidì. " Chi ti ha dato questo pugnale?" gli chiese. "La mia balia" rispose "mi disse che mio padre lo regalò a mia madre e che lei voleva che lo avessi" Sai chi è tua madre?" gli chiese "No." Attila ringraziò Peru di avergli dato quel segno e ordinò che il ragazzo fosse preso in custodia e trattato con ogni onore.
Mentre il ragazzo veniva allontanato ripensò alla notte in cui aveva donato ad Onoria il suo pugnale con una testa di lupo incisa sul pomello: "é tradizione Unna che il marito doni alla moglie un'arma, la prima notte di nozze", le aveva detto; "non siamo sposati di fronte al mondo, mia amata, ma nel mio cuore tu sei la mia regina."
Potete immaginarvi come cambia la storia; Onoria accompagna Leone I e in cambio della sua mano Attila risparmia Roma; Alla morte di Valentiniano III gli Unni mettono Flavio Alieno sul trono, e alla morte di Attila egli erediterà un impero immenso.
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C'è anche l'ucronia contraria, tradotta per noi da Generalissimus:
E se gli Unni non fossero mai esistiti?
Tutti quanti abbiamo sentito
parlare degli Unni e tutti quanti abbiamo sentito parlare di Attila, ma la
maggior parte delle persone sa poco altro.
Gli Unni erano una tribù nomade dell’Asia centrale che per oltre cento anni
razziarono e conquistarono un’area che si estendeva dalla Francia alla Cina, e
questo fa sorgere la domanda: e se gli Unni non fossero mai esistiti? Quali
sarebbero i confini? Come sarebbe la cultura? Questa è la domanda di questa
ucronia, e la risposta vi sorprenderà.
Un grande problema è che nessuno sa con sicurezza come o da dove iniziarono gli
Unni, ci sono quattro gruppi diversi di Unni che conosciamo: gli Xiongnu cinesi
di cento o duecento anni prima della nascita di Cristo; gli Unni che comparvero
in Europa nel V secolo, quelli di cui probabilmente avete sentito parlare; gli
Eftaliti o Unni Bianchi del Medio Oriente e dell’India del IV secolo; e gli Huna
delle cronache indiane del V secolo.
Ci sono seri problemi con la traduzione della parola Unno e nessuno ha la
certezza assoluta che tutti questi facessero parte dello stesso gruppo o fossero
gruppi diversi che ottennero semplicemente una denominazione sbagliata.
Siamo abbastanza sicuri che gli Unni Bianchi non erano correlati con gli altri,
perché facevano probabilmente parte di una famiglia linguistica diversa e perché
le cronache dell’epoca erano sicure che fossero piuttosto diversi dagli altri
Unni.
Gli Huna delle cronache indiane sono una faccenda più complicata, probabilmente
erano una miscela di Unni Bianchi e Unni “normali”.
Gli Xiongnu delle cronache cinesi hanno dato vita ad una grande controversia su
se fossero o meno correlati agli Unni delle cronache europee.
Ho sentito argomentazioni convincenti da entrambe le parti, ma attualmente
propendo verso la teoria che li vede essere lo stesso popolo con la stessa
identità ma con membri molto diversi una volta migrato oltre la steppa, un po’
come il fatto che solo una minoranza degli Americani ha antenati inglesi ma
tutti gli Americani si rifanno ad una cultura e ad un’identità che proviene
dall’Inghilterra.
Per amore dello scenario diremo che gli Unni europei e quelli cinesi sono gli
stessi, se non siete d’accordo potete semplicemente ignorare la parte cinese e
indiana di questa ucronia.
Le cronache più antiche che parlano degli Unni sono cinesi e risalgono al 200 a.
C. circa.
A quell’epoca la Cina era appena stata conquistata dall’Imperatore Qin Shi Huang,
ma la sua dinastia ebbe vita breve e lasciò sprofondare il paese nella guerra
civile.
Quando la Dinastia Han, praticamente la dinastia che ha creato la Cina moderna,
uscì finalmente vittoriosa dai disordini, i barbari Xiongnu stavano già
razziando l’impero.
Uniti dal loro potente leader Modu Chanyu, gli Xiongnu lanciarono terrificanti
raid sul confine settentrionale dell’impero, e a quel punto i funzionari cinesi
dovettero abbassarsi a far sposare le loro principesse con degli Xiongnu e a
pagargli dei tributi, entrambe cose molto umilianti per i Cinesi.
Questo diede vita alla reazione dei funzionari cinesi, che prepararono una
grande guerra contro gli Xiongnu che portò ad un paio di effetti collaterali: la
Cina non aveva buoni cavalli come quelli degli Xiongnu e questo era molto
frustrante, perché dava ai nomadi una mobilità molto maggiore, al punto da poter
girare intorno agli eserciti di fanti cinesi.
Ciò portò ad una ricerca cinese verso ovest, in Asia centrale, per: a) trovare
un altro popolo nomade col quale allearsi contro gli Xiongnu e b) trovare una
fonte di cavalli da usare contro gli Xiongnu.
Quella cinese è una civiltà isolata per natura, una cultura che pensava di
essere l’unica civilizzata fino al 125 a. C., quando trovò un motivo per
espandersi oltre la Cina.
Il flirt cinese con l’imperialismo fu breve e si fermò in Asia centrale, a circa
480 chilometri ad ovest dell’attuale confine cinese.
Senza l’enorme impeto delle invasioni barbariche esterne la Cina non vedrebbe
alcuna ragione nello spingersi ad ovest e ci metterà più tempo a scoprire il
mondo esterno, mentre i mercanti indiani probabilmente scopriranno la costa
meridionale della Cina circa cento anni dopo.
Le tendenze imperiali su una società isolazionista per natura e l’interazione
forzata con altre culture portò ad una reazione tradizionalista Confuciana
intorno all’anno 0.
I Confuciani credevano che l’impero fosse inutile e che la Cina potesse
migliorare solo tornando ai metodi tradizionali, questo risultò in un’enorme
guerra civile che danneggiò profondamente la Cina e le fece perdere l’impero.
La guerra civile venne istigata da una malvagia famiglia vicina all’imperatore,
che danneggiò la nazione pur di ottenere guadagni personali.
Questo portò all’introduzione degli eunuchi e dei burocrati nel governo cinese,
perché ci si poteva fidare più di loro che delle famiglie.
In questa TL questo non si verifica mai, e la Cina non sviluppa una burocrazia
avanzata, che è uno dei pilastri dominanti della civiltà cinese ed è sempre
esistita, e ha condotto la Cina su un percorso migliore ma certamente più
conservatore della maggior parte delle civiltà, cosa che in questa TL non
avverrà mai.
Fatto divertente: in questa TL non c’è nessuna Grande Muraglia Cinese.
La Grande Muraglia Cinese venne costruita da Qin Shi Huang per difendersi contro
gli Xiongnu e non assomigliava affatto all’immagine stereotipata della Grande
Muraglia Cinese alla quale pensiamo, che fu costruita tra il 14° e il 16°
secolo, ma era piuttosto fatta di fango compresso.
Costruire un muro lungo migliaia di chilometri era qualcosa di molto ambizioso,
perciò senza quello originale non sarebbero state costruite nemmeno le aggiunte
successive.
Quando gli Xiongnu cercarono di conquistare l’Asia centrale combatterono e
sconfissero un popolo chiamato Kusana.
Senza più una patria, i Kusana migrarono a sud, in Afghanistan, e poi in India,
creando un impero in entrambe le nazioni.
L’impressione che ho avuto è che conquistarono molta terra assimilando le
popolazioni native ed ebbero pochi effetti sulla storia, ma in realtà non ho
idea di quali potrebbero essere le reali ramificazioni storiche.
Francamente, questa parte della storia indiana ha così pochi riscontri storici
che rimarrei scioccato se qualcuno avesse una qualsiasi idea di quali sarebbero
le vere ramificazioni storiche, e lo considererei un bugiardo se affermasse di
poterle descrivere, ma vorrei sapere la loro dai miei fan indiani.
Nel V secolo l’India affrontò l’invasione proveniente da nord di un gruppo
chiamato Huna, che probabilmente erano un insieme di popoli vagamente correlati
con gli Unni.
Contribuirono a far crollare l’Impero Gupta e diedero il via ai secoli bui
indiani, ma in questa TL questo probabilmente accadrà comunque, perché anche
senza gli Unni ci saranno le invasioni degli Unni Bianchi, che non sono
correlati a loro.
Inoltre l’Impero Gupta, che stava praticamente chiedendo di essere invaso, fu
l’apice della cultura e della civiltà indiana ma non era davvero un impero, era
piuttosto un gruppo di re che pagavano i tributi ad un imperatore centrale a
Pataliputra.
L’Impero Gupta riuscì ad esistere perché visse in un’epoca senza invasioni o
pressioni esterne, ma quando arrivò una minaccia dall’estero collassò su sé
stesso come un castello di carte.
Probabilmente qualche altra tribù scenderà dalle colline dell’Afghanistan come è
successo innumerevoli volte e i secoli bui indiani ci saranno comunque, perché i
raja locali saranno militarmente incapaci di sconfiggere le tribù nomadi proprio
come è successo nella nostra TL ed è stato dimostrato un numero infinito di
volte nella storia indiana.
Adesso spostiamoci ad ovest, verso l’Europa: nella nostra TL gli Unni comparvero
a metà del IV secolo in quelle che oggi sono la Russia e l’Ucraina meridionali.
L’Europa di allora era molto diversa dall’Europa di oggi, l’Impero Romano, anche
se in declino, era ancora la potenza dominante in gran parte del continente.
Quello che la maggior parte della gente non sa è che i Germani erano un gruppo
molto più grande diffuso in profondità in Ucraina, Romania, Polonia e
Bielorussia, e gli Slavi erano ancora ai margini in Russia settentrionale e sul
Baltico.
Gli Unni disturbarono immediatamente questa dicotomia, sconfissero il popolo che
abitava l’Ucraina e la Romania, i Goti, spingendolo verso l’Impero Romano.
Questo portò ad una catena di eventi nociva che terminò con l’esercito romano
distrutto ad Adrianopoli e i Goti rimbalzati di area in area fino a quando non
saccheggiarono Roma e non conquistarono le parti migliori di Spagna e Francia
meridionale.
Questo accadrà innumerevoli volte: i Vandali, che probabilmente erano originari
della Polonia meridionale, vennero cacciati verso ovest dagli Unni fino a quando
non finirono in Nordafrica, i Burgundi della Polonia settentrionale finché non
finirono in Borgogna ecc.
Tutto questo accelerò di molto la caduta dell’Impero Romano, che se la stava
cavando in modo decente, era indebolito, in declino, ma stava sopravvivendo, e
poi all’improvviso dovette affrontare enormi invasioni da nord che semplicemente
non riuscì a gestire, poi dovette affrontare l’invasione unna e infine collassò
su sé stesso.
In questa TL ciò non accadrebbe, le tribù germaniche ci metteranno molto più
tempo a conquistare l’Impero Romano, magari cento anni, e il suo crollo avverrà
in modo molto diverso e a causa di tribù germaniche diverse.
Per esempio, molte delle tribù che fecero a pezzi l’Impero Romano venivano dalla
parte est delle regioni germaniche, come i Visigoti, i Longobardi, gli Ostrogoti
e i Vandali.
In questa parte delle terre germaniche l’agricoltura era scarsa e la pastorizia
era molto più importante, i viticci della civilizzazione erano molto più deboli,
nessuno di questi stati sarebbe sopravvissuto sul lungo termine.
Quelli occidentali, come i Franchi e i Sassoni, erano un altro tipo di Germani,
questi popoli erano rimasti in contatto con l’impero per centinaia di anni ed
erano più sviluppati, numerosi e avanzati.
Tendevano a spostare molte più persone nelle loro conquiste, basta guardare a
come sono state pesantemente germanizzate l’Inghilterra e la Renania, inoltre i
loro regimi erano molto più stabili, Inghilterra e Francia hanno praticamente
ancora lo stesso regime creato dai Sassoni e dai Franchi.
Questi popoli, essendo molto più vicini alla frontiera e non essendo stati
attaccati dagli Unni, saranno quelli che conquisteranno l’Impero Romano in
questa TL.
Questo significa che il controllo dei barbari sarà più forte nelle parti
dell’impero che conquisteranno, ma per capire davvero la situazione alla caduta
dell’Impero Romano diamo uno sguardo ai Balcani: i Balcani in origine erano
fortemente popolati da Romani, con dozzine di città che punteggiavano le terre
dell’Illiria, poi Attila e i suoi amichetti misero a ferro e fuoco quel
territorio, schiavizzando e uccidendo quasi tutta la popolazione nativa.
Questo lasciò quella terra priva di popolazione, nel breve termine i Romani
d’oriente riuscirono a mantenerla, ma alla fine venne colonizzata dai Bulgari e
dagli Slavi.
Gli Unni, che cacciarono i Germani ad ovest e uccisero gli Illirici, fecero sì
che tutta l’Europa orientale fosse disponibile per l’espansione slava, creando
nazioni come la Serbia, la Croazia, la Polonia o la Repubblica Ceca, ma questo
non accadrà mai in questa TL dove i Germani sono ben radicati nell’Europa
orientale e gli Illirici lo sono nei Balcani e a sud del Danubio.
I Germani probabilmente non riusciranno a mantenere tutti i loro territori, ma
riusciranno a stabilirsi nelle pianure dell’Ucraina meridionale e in Valacchia,
e magari anche in Ungheria, perché all’epoca le tribù nomadi erano
particolarmente deboli.
Vedete, le tribù nomadi di norma uccidevano tutti i contadini che abitavano
nelle pianure a causa della loro migliore mobilità, e questo significa che
Turchi, Magiari e Avari conquisteranno queste terre direttamente dai Germani.
I Germani che sopravvivranno in Romania e magari in Ungheria probabilmente
avanzeranno di molto grazie ai centinaia di anni di contatto con l’Impero
Romano, che rinuncerà a combatterli.
Un gran numero di truppe utilizzate dall’impero vennero prese dai Balcani, e
questo significa che la loro perdita fece davvero male all’impero.
L’Impero Romano d’Oriente, che sopravviverà, sarà molto più potente grazie alla
loro aggiunta.
Con l’Impero Romano che sopravvivrà più a lungo e l’espansionismo bizantino del
6° secolo la metà orientale dell’impero riuscirà a salvare molte più parti
dell’Impero Romano d’Occidente, ovvero l’Italia e il Nordafrica.
La Spagna e forse l’Italia settentrionale saranno comunque conquistate dai
barbari semplicemente a causa della loro distanza e della maggiore stabilità
delle monarchie barbare.
Un Impero Romano d’Oriente molto più potente avrà enormi effetti sulla storia,
principalmente l’Islam non arriverà mai ad occidente.
L’Islam ebbe così successo nelle sue conquiste perché i Bizantini erano rimasti
dissanguati da anni di guerre, ma con un’Illiria intatta la situazione non si
ripeterà, i Bizantini riusciranno a contenere le invasioni arabe inviandovi
contro esercito dopo esercito.
I Musulmani conquisteranno comunque la Persia, e poi si muoveranno verso l’India
e l’Asia centrale.
In questa TL Bisanzio sarà un’enorme potenza mondiale, come la Cina del nostro
mondo, e dominerà la scena globale con le sue forze armate e la sua cultura.
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Dario Carcano però non è d'accordo:
Anche senza gli Unni, penso sia difficile che Costantinopoli possa tenere l'Africa: le guerre coi Persiani, la peste di Giustiniano e le tensioni religiose ci sarebbero ugualmente.
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Ed ora, ecco una proposta alternativa che dobbiamo invece a Never75:
Pare che Attila, anziché insistere ad attaccare i due Imperi Romani, si fosse quasi autoconvinto ad attaccare invece i Persiani. E se sceglie questa seconda ipotesi? Cosa accadrà all'ex Impero Persiano dopo la morte di Attila?
Probabilmente avremo ancora l'Impero Romano d'Occidente, seppure ridimensionato, ancora per qualche secolo, mentre ad Est si proporrà una situazione simile a quella dei Khanati Mongoli di quasi un millennio posteriori, cioè tanti piccoli Regni indipendenti gli uni dagli altri, in cui l'élite militare è ancora fondamentalmente costituita dai guerrieri mongoli, mentre quella civile da funzionari locali.
Magari un paio di secoli dopo sorgerà un supposto discendente diretto di Attila che, al pari del "nostro" Tamerlano, ambirà a riunificare l'immenso Impero Unnico. Quali sviluppi futuri avrà tale azione? Porrà un freno al nascente Islam, o il nuovo impero unnico si islamizzerà e si sostituirà al Califfato?
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Così gli risponde Maggioriano:
Credo che i Persiani subirono veramente invasioni unniche possenti quanto quelle che sconvolsero l'Impero Romano. Tuttavia l'Impero Sassanide era più giovane e sano dell'Impero Romano e riuscì a farvi fronte.
Inoltre non so se i cavalieri Unni avrebbero potuto combattere facilmente nelle montagne persiane, vero e proprio baluardo del dominio Sassanide, che permise agli stessi Parti di resistere ai Romani nel mezzo del loro declino...
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E Never75 ribatte:
Secondo me le montagne persiane non erano un ostacolo insormontabile per guerrieri esperti ed abituati ad altezze simili come gli Unni.
Non più difficoltà, comunque, di quelle che gli crearono le ben fortificate città del Nord Italia e della Gallia. Sempre, beninteso, che ci fosse stata la volontà di combattere davvero i Sasanidi.
Gli Unni provarono, è vero, ad attaccare l'Impero Persiano, ma le loro erano solo scaramucce finalizzate ad estorcergli un po' di denaro, non un'azione finalizzata ad una conquista vera e propria (cosa che invece cercheranno di attuare con l'Impero d'Occidente).
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Generalissimus propone a sua volta:
Forse non sapremo mai cosa si dissero davvero Attila e Papa Leone I in quell'ormai lontano giorno del 452: c'è chi dice che Leone pagò un forte tributo al capo unno, altri affermano che il superstizioso barbaro si ritirò perché aveva paura di fare la fine di Alarico I e morire appena dopo aver saccheggiato Roma, altri dicono che non invase la Città Eterna perché il suo esercito era stremato dalle malattie e dalla carestia da esso stesso portate, altri ancora sostengono che Attila tornò indietro perché aveva saputo che l'Imperatore d'Oriente Marciano aveva finalmente deciso di intervenire in favore dell'Impero d'Occidente e aveva fatto attraversare il Danubio all'esercito per prenderlo alle spalle e, infine, c'è chi che il Re degli Unni rimase sinceramente colpito e impressionato dalla figura del pontefice.
Ma cosa accadrebbe se, in virtù dell'ultima ipotesi, San Leone Magno facesse letteralmente il miracolo e riuscisse a convertire il Flagello di Dio al Cristianesimo, facendogli anche iniziare i previsti colloqui di pace con l'Imperatore d'Occidente Valentiniano III? Quali le conseguenze di questo avvenimento straordinario?
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Ed Enrica S. gli tiene dietro:
Io conosco un'altra versione. Attila non credeva in nessun dio, ma era estremamente superstizioso, e una strega lo aveva avvertito di guardarsi da chi portava il nome di un animale. Per questo fece uccidere tutti i membri del suo entourage che portavano un tale nome. Figurati quando si vede venire incontro quel prete disarmato e, minacciandolo con la spada, gli domanda:
"E tu, chi sei?"
"Leone."
"Er... Buona giornata e a mai più rivederci, amico. Dietrofront, uomini: si torna nella pianura del Tibisco, mi sono ricordato ora che ho un'altra fidanzata da sposare..."
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Anche Camillo Cantarano ha avuto un'idea per un'ucronia unnica:
Galla Placidia stava per diventare suocera di Attila, perché prima della battaglia dei Campi Catalaunici aveva deciso di dargli in sposa sua figlia Giusta Grata Onoria, onde ingraziarsi il guerriero più temuto del suo tempo. Lo scontro con Ezio mandò tutto a monte. Ma se invece il matrimonio va in porto, Attila sopravvive più di Valentiniano III e riesce a farsi proclamare Augusto di Occidente, portando sotto il dominio di Roma tutti i popoli che Attila aveva messo insieme?
Un'alternativa: Attila sbaraglia la coalizione guidata da Ezio ai Campi Catalaunici, resta unico padrone del mondo ed unifica gli Unni neri e bianchi, i due imperi romani e quello sasanide. Oggi noi Europei discenderemo dagli Unni?
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Così gli tiene dietro Rivoluzionario Liberale:
La mia soluzione è che Attila dopo le nozze con Giusta Grata Onoria si converta al cristianesimo e si faccia incoronare Augusto di un impero in Pannonia e Illiria; con la sedentarizzazione degli Unni e la conversione al cristianesimo si viene già nel V secolo a creare una barriera contro ulteriori invasioni dalle steppe. L'impero Unno, sedentario, prospera con i commerci con i due imperi.
Con il cristianesimo di diffonde anche la lingua Unna scritta, probabilmente altaica (o uralica, non si sa di precisione), la tradizioni militari unne si uniscono a quelle latine e greche.
Riusciranno gli Unni nei secoli successivi a contenere l'impeto di nuove invasioni slave, avare, bulgare, magiare, mongole? I due imperi romani tradizionali sopravvivranno all'attacco di Persiani, Arabi e Turchi?
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Ci si mette anche Lord Wilmore:
E se Attila, anzichè ad occidente, si volgesse ad oriente? Ecco a voi Attila Imperatore della Cina e Figlio del Cielo, in una moderna illustrazione in stile manga! Chissà quale nome imperiale avrebbe assunto...
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Questo è il parere in proposito del grande Bhrihskwobhloukstroy Bhrghowidhon:
Tutte queste proposte sono molto significative, e tra le più clamorose per la storia del Subcontinente Europeo: penso in particolare a quelle che, in un modo o nell'altro, fondono l'Impero Romano e quello degli Unni (Neri). Naturalmente sul tema si rischia di accendere subito una polemica storiografica perché quasi tutto è materia di interpretazione già nel caso della Storia 'reale': personalmente aderisco alle tesi che vedono nella compagine degli Unni - e dunque nell'operazione politico-finanziaria dei gruppi di mercanti iranici, probabilmente Sogdiani, che l'hanno resa possibile organizzando l'egemonia di un gruppo di guerrieri delle Steppe centroasiatiche sopra le popolazioni già sotto controllo diretto o indiretto dei Goti a Nord del Mar Nero e nelle regioni confinanti dell'Europa centro-orientale - un'iniziativa geopolitica di lungo periodo dei Sâsânidi per stringere in una tenaglia il proprio principale nemico, l'Impero Romano (e nella fattispecie indirizzare gli Unni contro la Pars Occidentis per riservare all'annessione persiana la Pars Orientis), così come, reciprocamente, gli Unni Bianchi rappresenterebbero il tentativo romano di accerchiare la Persia nell'obiettivo secolare di annetterla all'Impero (con appunto Costantinopoli come esatto centro geografico della progettata nuova estensione dei dominî romani).
Specialmente su questo sfondo, ma anche in generale, qualsiasi esito positivo di una somma o fusione o altro di simile tra Unni Neri e Impero Romano (d'Occidente o anche d'Oriente) avrebbe sconvolto tutta la storia futura, avrebbe avuto conseguenze incalcolabili anche per il fenomeno che storicamente è associato all'espansione islâmica, probabilmente sarebbe stato decisivo nel conflitto romano-persiano e di riflesso avrebbe avuto un verosimile impatto sulla storia dell'India (consolidando, per contrapposizione, l'Impero Gupta?). Certo a noi sembra inverosimile, ma la storia cinese offre alcuni casi paralleli, sia pure in epoche non comparabili per sviluppo tecnologico (ma le implicazioni tecnologiche non sembrano fondamentali in questo caso specifico) - le due componenti territoriali dell'Impero T'áng, il Khânato di Qubilay, la stessa duplice organizzazione geopolitica della Cina Qīng (territorî tradizionali da un lato, dominî 'coloniali' e protettorati - Manciuria, Mongolia, Turkestan, Tibet ecc. - dall'altro).
Perciò, nel complesso, un enorme Impero Romano con una sorta di dinastia unnica (o con un rovesciamento dei rapporti, non importa) sarebbe stato forse possibile. Per la successiva storia dell'Eurasia occidentale si delineerebbe uno svolgimento paragonabile a quello della Cina e si potrebbe persino osare un'ipotesi di storia alternativa senza Colonialismo...
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feder poi suggerisce:
Anche a me l'idea di un barbaro incoronato affascina tantissimo, ma i tempi non erano semplicemente pronti; e non tanto per una questione etnica (i romani questi problemi non se li facevano), ma religiosa: di barbari niceni se ne contavano sulle punta delle dita di una mano, e Costantinopoli (dove nel V secolo regnava ancora la dinastia teodosiana, non scordiamocelo) non avrebbe mai accettato di riconoscere un potere eretico dietro il trono così come, in effetti, non riconobbe gli imperatori fantoccio di Ricimero.
È da un po' di tempo che io mi scervello su un PoD differente. Lo ammetto, mi dichiaro colpevole: sono rimasto romanticamente innamorato della figura di Maggioriano, troppo spesso dipinto (dallo stesso Gibbon, peraltro!) come una sorta di ultimo degli eroi che tentava l'estrema difesa di quei pochi scampoli di Romanitas ancora rimasti all'Occidente. Quanto è probabile una ripresa dell'impero, posto che le sue riforme trovino successo? Quale fine potrebbe fare Ricimero? Ucciso in duello dallo stesso Maggioriano?
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Perchè No? si domanda:
Personalmente mi sono sempre chiesto se una dinastia di origine barbara ma romanizzata sarebbe stata più adatta per condurre ad una ripresa dell'impero. Ricimero imperatore? Il paragone ovvio era la salita al trono di dinastie barbare in Cina attraverso i secoli (non solo i Qing). Ma supponendo di far ricorso ad una conversione opportuna, quando si potrebbe immaginare il passaggio a una dinastia barbara? Se mi ricordo bene, Massimino il Trace non era lontano dall'essere un barbaro egli stesso...
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feder gli replica:
Io propongo questa timeline: in Spagna, la flotta imperiale non è data alle fiamme da un traditore, Maggioriano salpa, mette a fuoco e fiamme la Mauritania (che negli anni a seguire verrà effettivamente persa e cadrà sotto il dominio berbero), sgomina Genserico re dei Vandali e riconquista Cartagine, con le sue importantissime forniture di generi alimentari per l'Urbe. Il negozio marittimo ritorna sicuro, e questo dà abbastanza linfa alle genti dell'impero per resistere e non andare incontro allo spopolamento che dalle nostre parti interessò l'Alto medioevo: da una parte i poveretti non muoiono di peste e di fame, restando utile carne da cannone per essere reintegrata nell'esercito; dall'altra la classe equestre si rinvigorisce del commercio e tende una mano aperta all'imperatore. Linfa vitale dell'economia di Roma restano così i soldi, e non l'improduttivo latifondo senatoriale. Le masse urbane di Roma e degli altri municipia italiani tra le altre cose si svuotano, perché l'imperatore ha abrogato il divieto di portare le armi sul suolo italiano (segno dei tempi che cambiano) e i disperati si arruolano in massa nelle legioni, che così, tra le altre cose, ottengono l'obiettivo di affrancarsi dalla sudditanza ai rinforzi barbari. Assisteremmo di certo a grandi spostamenti di popolazione, simili alle politiche di Stalin: i germani insediati all'interno delle frontiere sono spostati nelle Gallie, in Africa e in Spagna per tenere botta con la produzione mineraria e agricola. La Britannia verrebbe certamente recuperata, seppure con una formalizzazione del suo status di autonomia de facto (nomina di un Caesar o di un dux bellorum, leggenda di re Artù).
Goti, Franchi e Gepidi formano loro piccoli regni federati sul Reno e sul Danubio, mentre folle di italici si riversano oltre i confini per popolare il Barbaricum... La grande sfida del VI secolo sarebbe la romanizzazione del Continente, appena in tempo per diventare cruciale quando gli arabi si riverserebbero fuori dalla loro penisola, scippando all'impero il possesso della porzione di mondo più fruttuosa dell'evo antico.
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William Riker invece ha un'altra idea:
Alarico non mette a sacco Roma ma la occupa e si proclama Imperatore dei Goti e dei Romani, semplicemente ignora l'inetto Onorio che da Ravenna fugge a Bisanzio. Il Senato e il popolo di Roma accettano di riconoscerlo se abiurerà l'arianesimo, cosa che lui fa (è un barbaro ma non un idiota), non scende in Calabria, non muore di febbre, costringe gli altri popoli germanici a sottomettersi a lui, fonda una dinastia gotica e rivitalizza l'Impero d'Occidente.
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Chiudiamo per ora con la proposta alternativa di Alberto di Lorenzo:
Io ho un'altra idea, sentite un po'. Nel 421 Costanzo III sopravvive, due anni dopo viene riconosciuto come imperatore legittimo da Teodosio II. Nel 429 egli impedisce ai Vandali di trasferirsi in Africa. Durante gli scontri un ufficiale di nome Flavio Ezio si distingue per aver ucciso di sua mano il re vandalo Genserico. L'imperatore ricompensa Ezio con la nomina a Magister Militum per le Gallie. In seguito, per legare a sé Bonifacio, lo promuove a Magister Militum per l'Africa e combina il matrimonio tra suo figlio e la figlia del generale. Questi, dopo aver sconfitto alcune incursioni, nel 432 trasferisce i Burgundi in Sapaudia ("Paese degli Abeti", l'odierna Savoia), quindi stronca sul nascere ogni possibile espansione degli Svevi confidandoli in Galicia. Nel 437 nasce finalmente il sospirato figlio di Valentiniano III, che viene battezzato Onorio II. Dopo la morte dell'imperatore nel 440, le redini dell'impero vengono prese in mano da Ezio e Galla Placidia, essendo Bonifacio morto due anni prima di Costanzo. Alla morte di Ezio nel 457, Maggioriano diventa nuovo Magister Militum. Nel 458 Maggioriano decide di provare a recuperare la Britannia, sbarca quindi in Dumnonia (l'odierna Cornovaglia) dove viene accolto come un liberatore dalle popolazioni locali. Egli immediatamente nomina un Magister Militum per la Britannia nella persona di Lucio Uterio, nobile celta romanizzato e cristianizzato, tuttavia una ribellione dei Goti costringe Maggioriano ad andarsene lasciando le Isole britanniche nelle mani di Lucio Uterio.
Nel 461 Maggioriano sconfigge gli Ostrogoti gli costringe a stanziarsi in Pannonia gli impone il calcedonismo e fa crescere Teodorico il grande a Roma. Nel mentre nel 458 Lucio Uterio sposa una vedova politicamente influente della Dumnonia e ne adotta il figlio di nome Ambrosio Aurealiano. Quando Ambrosio ha vent'anni Lucio Uterio muore lottando contro i Sassoni. Egli vendica la morte del patrigno a Monte Badon nel 489. Nel mentre muoiono si Valentiniano iii che Maggioriano. Onorio II e Gaudenzio sono il nuovo imperatore e il nuovo magister militum. Passano altri 11 anni, e nel 500 Onorio ha solo una figlia ventenne e si trova a dover affrontare i Franchi. Viene ucciso insieme al proprio generale a Novidunum. Sua figlia, rifugiatasi a Parigi, chiede aiuto ad Ambrosio. Egli sbarca in Armorica e a Rotamagus cattura Clodoveo dopo averlo battuto. Si proclama imperatore e sposa la figlia di Onorio; Visigoti e Franchi lo riconoscono. Non fanno lo stesso il senato e l'imperatore d'oriente Anastasio. Il senato nomina Lucio Anicia imperatore, ma questi è sconfitto ad Arelate. Di fronte a ciò Anastasio riconosce Ambrosio come proprio pari. Per ingraziarsi il senato il britanno gli dà la facoltà di eleggere i consoli. Poi torna in Britannia. Già negli anni novanta del v secolo aveva creato un regno vassallo fra i due Valli affidandolo al condottiero Owain. Nel 515 fa la stessa cosa in Irlanda. Nello stesso anno fonda la cavalleria aurea un corpo di guardia personale di 150 guerrieri. Di essi fa parte Lucio Mordente forse suo figlio illegittimo nato nel 497. All'età di 40 anni Lucio affronta e uccide in battaglia Ambrosio ma muore lui stesso nello scontro. Nel mentre in Gallia i Franchi e i Goti si spartiscono il paese: i primi prendono la terra a nord della Loira, i secondi quella a sud. In Spagna prende il controllo il magister militum locale che si proclama sovrano con il nome di Leone III e respinge i Visigoti oltre i Pirenei. Teodemiro figlio di Teodorico il grande si proclama a sua volta imperatore e conquista l'Italia. Giustiniano non ci sta e spedisce Belisario in Africa, mentre lui stesso attacca la Dalmazia. A Sciscica però Giustiniano muore in battaglia. Belisario si proclama imperatore e ottiene il riconoscimento di Teodemiro. Il goto avrebbe regnato in Pannonia, Dalmazia, Rezia, Norico e Italia, mentre le isole mediterranee, l'Africa e l'intero impero d'oriente sarebbero andati a Belisario. Nel mentre in Britannia si formano il regno di Deva Victrix, che va dal mare d'Irlanda alla Manica, il regno degli Angli sotto i Cerding ed il regno dei due Valli. Claudio Mordente figlio di Lucio viene installato come re vassallo in Armorica dai Franchi. Nel 569, dopo anni di preparazione, Claudio Mordente sbarca in Dumnonia. Egli si trova ad affrontare Giuliano II Aurealiano che regna a Deva Victrix e lo affronta nei pressi di Isca Dumnorum; la battaglia è senza vincitori né vinti. Tuttavia lo scoppio di un epidemia tra le sue truppe costringe Claudio a ritirarsi. Giuliano lo vorrebbe inseguire ma delle spie dell'Armorica incendiano la flotta impedendoglielo.
E poi?
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