di Homer
Ho sempre pensato che l’unità d’Italia si sarebbe potuta fare in modo del tutto diverso rispetto a quanto avvenuto nella nostra linea temporale. Un differente processo di unificazione nazionale avrebbe sicuramente potuto rendere l’Italia più avanzata economicamente ed industrialmente, senza parlare dei problemi sociali. Perché non una Repubblica Federale auspicata dal Cattaneo, o comunque la Repubblica che Mazzini e Garibaldi tanto desideravano? Ecco qui uno svolgimento molto ucronico!
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1820-1821: Moti Carbonari nel Napoletano con lo scopo di chiedere la costituzione a Ferdinando di Napoli. Florestano e Guglielmo Pepe, alti ufficiali borbonici di provato valore riescono ad imporre la costituzione al sovrano grazie alla sollevazione popolare fomentata da numerosi parroci ed ufficiali dell’esercito, come Michele Morelli e Giuseppe Silvati. In Luglio Guglielmo Pepe muove le sue forze di regolari ed insorti su Napoli, costringendo Re Ferdinando alla Costituzione del 6 Luglio. Pochi mesi dopo, a Lubiana, la Santa Alleanza decide di muovere su Napoli e nel Marzo 1821, le Armate Austriache che sostenevano la Restaurazione e Ferdinando, nel frattempo passato nuovamente ai reazionari, attaccano le forze costituzionaliste ad Antrodoco, dove Guglielmo Pepe infligge loro una tremenda sconfitta, forzando Ferdinando alla fuga in Sicilia due mesi dopo. Il Regno delle Due Sicilie scompare, sostituito dalla Repubblica Napoletana, presieduta dallo stesso Guglielmo Pepe. Sempre nel Marzo 1821 in Piemonte, Santorre di Santa Rosa e ambienti carbonari guidano una ribellione dei presidi di Alessandria, Novara, Vercelli e Torino, dove i capi delle truppe insorte propugnavano l’applicazione di nuove norme di carattere costituzionale simili a quelle Napoletane e Spagnole. Il Re Vittorio Emanuele I abdica piuttosto che concedere il documento, lasciando il trono al fratello Carlo Felice, al momento in Sardegna, lasciando Carlo Alberto, che più deciso e libero d’agire ratifica il documento, trasformando il Piemonte in una monarchia Costituzionale con lo Statuto del 1821. Nomina anche Santa Rosa primo ministro, che prende immediatamente contatto con Pepe.
1824: L’Austria decide di riaffermare fortemente il proprio peso in Italia, scendendo nel Meridione e battendo questa volta i Costituzionalisti di Pepe presso Guardiagrele (CH) , mentre corpi di spedizioni Borbonici vacillavano nel tentativo di risalire la Calabria, affrontando una tenace resistenza sulla Sila. Pepe viene catturato e gran parte del governo napoletano è passato per le armi entro Settembre. Contemporaneamente gli Austriaci varcano il Ticino per forzare i Piemontesi ad abrogare lo statuto. I Piemontesi oppongono un mese di resistenza sul Sesia, battendo due volte in scontri di media entità gli Austriaci, presso Oleggio (NO) e Romagnano Sesia (NO), ma sono definitivamente sconfitti nella Battaglia di Santhià (VC) del Novembre 1824, Carlo Alberto è costretto ad abdicare e Carlo Felice ritorna dalla Sardegna come Re di Sardegna e Piemonte, ovviamente abroga lo Statuto e incarcera Santa Rosa.
1828: In Lombardia iniziano le prime sollevazioni di stampo Repubblicano – Indipendentista sotto la guida di Confalonieri e Pellico, entrambi catturati e spediti allo Spielberg.
1831: Ciro Menotti organizza delle rivolte nel Ducato di Modena e nelle Legazioni Pontificie, governato da Francesco IV d’Austria-Este, tra l’altro indicato da Carlo Felice come successore del Regno di Sardegna, in quanto ne aveva sposato la nipote Maria Beatrice di Savoia (figlia primogenita di Vittorio Emanuele I), con la velata idea d’un aiuto della Francia di Luigi Filippo e del falso appoggio del Duca, che fa reprimere il moto con l’appoggio austriaco dopo aver fatto arrestare il Menotti. Una ad una le città dell’Emilia e della Romagna cadono in mano agli Austriaci, che in Aprile, alla morte di Carlo Felice, ratificano la successione di Francesco IV al trono di Sardegna. Francesco mantiene Modena e Reggio in cambio della sua sottomissione all’Austria.
1832-1847: Moderato riformismo liberale in Piemonte e inizio dello sviluppo economico del paese. Figure di spicco come D’Azeglio, Gioberti e Balbo si avvicendano ai tiepidi segnali riformisti del sovrano Francesco IV, che si inizia a svincolare sempre di più dall’Austria. Nel 1847 succede a Francesco IV, il figlio Francesco, che assume il titolo di Re d’Alta Italia, dopo che un plebiscito (con favore austriaco) ha dato Parma agli Austria-Este.
Ecco la situazione all’inizio del 1848:
1848: Il 12 Gennaio, la Sicilia dichiara l’Indipendenza dal Regno delle Due Sicilie, sotto la guida di Ruggero Settimo, che insieme alle assemblee locali dà vita ad una costituzione liberaldemocratica sullo stampo di quella del 1812. Poco tempo dopo Ferdinando II è costretto a concedere una nuova costituzione in Febbraio. La piega costituzionalista spinge Francesco d’Alta Italia a riconcedere lo Statuto Albertino con minime modifiche in Marzo. Tra 13 e 15 Marzo i domini asburgici sono scossi da agitazioni popolari che spingono gli Italiani a darsi da fare, così il 17 Marzo a Venezia per opera di Daniele Manin e Niccolò Tommaseo. Il Giorno successivo a Milano, iniziano le Cinque Giornate, conclusesi con la vittoria degli insorti, che con Carlo Cattaneo danno vita ad un governo di guerra d’orientamento liberale, e un governo provvisorio presieduto dal Conte Gabrio Casati di posizioni aristocratiche e moderate. Francesco d’Alta Italia intravede di realizzare il Sogno del Padre, Francesco IV d’Austria-Este, cioè unificare l’intero Norditalia sotto il suo scettro e il 23 Marzo dichiara guerra all’Austria in supporto agli insorti. Il 3 Aprile Ferdinando II delle Due Sicilie nomina primo ministro il Liberale Troja. La guerra nel nord va avanti con l’appoggio di decine di migliaia di volontari e il 30 Aprile gli Alto Italiani vincono a Pastrengo (VR). Il 15 Maggio una sollevazione reazionaria prova a rovesciare il governo liberale di Troja, ma Ferdinando II placa gli animi, liberando tra l’altro Guglielmo Pepe, che è inviato al nord in appoggio ai rivoltosi. Il 28 Maggio Volontari Toscani resistono a Curtatone (MN) agli Austriaci. Due giorni dopo a Goito (MN) gli Italiani vincono ancora avanzando verso Verona e il Quadrilatero, dove Radetzky si è rifugiato. Il 30 Maggio è occupata la fortezza di Peschiera, in quei giorni Francesco è acclamato addirittura Re d’Italia dalle sue truppe. Pio IX però fa marcia indietro, ritirando le sue truppe che avevano marciato su Vicenza e Padova per coprire Venezia. Allo stesso modo le truppe di Ferdinando II si ritirano per ordine Regio, ma il Pepe si unisce con migliaia di volontari agli insorti veneziani. Nel frattempo Radetzky, ricevuti rinforzi da Friuli e Tirolo rilancia l’offensiva, attaccando Vicenza e prendendola il 10 Giugno, mentre Casati si recava a Torino per dire a Re Francesco che il plebiscito d’annessione era riuscito per quanto riguardava il Milanese, nonostante i dubbi dei liberali e dei repubblicani guidati da Cattaneo che avevano indicato di votare in massa la terza alternativa, l’indipendenza. Il 23-25 Luglio l’Austria sconfisse definitivamente a Custoza (VR) gli Italiani. Francesco si lasciò andare ad una tregua precipitosa che consegnava all’Austria gli ex-ducati in cambio del mantenimento della corona di Sardegna. I Milanesi, traditi, si trovarono nuovamente nelle mani degli Austriaci in Agosto.
1849: L’iniziativa italiana passa nelle mani dei democratici come Cattaneo: in Toscana il Granduca Leopoldo affidato il governo al democratico Montanelli già nell’Ottobre 1848 fugge a Gaeta, stessa cosa fa il Papa dopo che i democratici hanno dichiarato la Repubblica Romana il 9 Febbraio sotto la guida del triumvirato Saffi, Armellini e Mazzini, raggiunti da Garibaldi e dai suoi volontari. Nei primi di Marzo l’esercito sardo esautora Re Francesco, che fugge in Svizzera e ripara poi in Austria. Il 20 Marzo truppe Sarde coadiuvate da volontari Toscani,Lombardi e Romani varca il Ticino e congiuntesi con altri volontari guidati dall’onnipresente Garibaldi, infligge il 23 Marzo una pesante sconfitta agli Austriaci presso Magenta (MI), occupando Milano due giorni dopo. A Milano Cattaneo dichiara la Repubblica Ambrosiana, mentre contemporaneamente a Genova e a Torino nascono le Repubbliche Genovese e Subalpina sotto la guida di Lorenzo Pareto e Massimo d’Azeglio, coadiuvato da Camillo Benso. I Volontari e l’esercito Sardo raggiungono il 1 Aprile la città di Brescia, dove i patrioti di Tito Speri resistevano da tempo ai tentativi austriaci di entrare in città, guadagnando alla città l’epiteto di Leonessa. Nello stesso periodo l’Ungheria si rivolta violentemente contro l’Austria, togliendo risorse preziose al teatro italiano. Così le quattro repubbliche del Nord (Subalpina, Ligure, Ambrosiana e San Marco) si confederano con le Repubbliche Toscana e Romana nella Repubblica Italiana, che riconosce il governo di Cattaneo e la priorità nel rompere l’assedio di Venezia. Intanto Radetzky e gli Austriaci vacillano attorno a Verona e Mantova con forze stimate attorno ai trentamila uomini, mentre gli si oppone la totalità dell’esercito ex-sardo, volontari delle sei repubbliche e stranieri al comando unificato di Giuseppe Garibaldi per un totale di 57000 uomini. Garibaldi in Giugno, più precisamente il 17 sfonda definitivamente l’accerchiamento di Venezia con la vittoria di Piove di Sacco (PD), liberando la città che era sotto assedio da diversi mesi. Luigi Bonaparte, timoroso della piega presa in Italia si mise in combutta con l’Austria, invadendo Savoia e Piemonte con 21000 uomini al comando del Generale Oudinot, mentre il grosso degli Italiani si trovava in Veneto e Friuli. Oudinot batte agevolmente le bande disorganizzate in Savoia e in Val d’Aosta, occupando Ivrea il 30 Giugno. Cattaneo negozia una pace immediata con la Francia prima che questa possa mettere in crisi la già precaria situazione italiana, cede la Savoia in cambio del ritiro dei Francesi. Bonaparte accetta e Oudinot si ritira il 3 Luglio. Il 23 Agosto arriva la vittoria decisiva italiana del Garibaldi presso Cormons (PN), dove il D’Aspre, succeduto a Radetzky alla guida degli Austriaci perde pur in condizioni di netta superiorità numerica (57000 Austriaci contro 32000 Italiani). Il 6 Settembre gli Austriaci chiedono la pace, sconfitti dalla “marmaglia” italiana sono costretti al momento ad accettare l’indipendenza italiana. Il Governo Cattaneo cade dopo accese proteste per la cessione della Savoia alla Francia, e l’incarico di governo è dato a Giuseppe Mazzini. In Maggio la Sicilia è caduta nelle mani dei Borbone e Settimo fugge a Civitavecchia. La Capitale della Neonata Repubblica Italiana viene portata da Milano a Roma in Novembre, e Mazzini indice le elezioni per l’Assemblea Costituzionale il Gennaio successivo.
1850-1853: In Gennaio il Parlamento Nazionale eletto, presieduto da Ruggero Settimo, è a schiacciante maggioranza democratica con il 60% dei seggi, il 34% dei seggi è moderato e il restante indipendente, Mazzini è dichiarato Presidente della Repubblica e Cattaneo Primo Ministro. La Costituzione che nasce tra Gennaio e Giugno è una costituzione Repubblicana,Democratica, Laica e Federale. La Repubblica Italiana si articola in Sette Repubbliche: Subalpina (Piemonte e Nizza), Genovese (Liguria e Lunigiana), Ambrosiana (Lombardia), San Marco (Veneto), Toscana (Ex-Granducato), Romana (Ex-Stato Pontificio) e la Repubblica di Sardegna, con forti connotati autonomisti. Il Gabinetto Cattaneo riesce a far riconoscere l’Italia a gran parte degli Stati Europei, come Francia, Inghilterra e Prussia e pone le basi per l’istruzione elementare e lo sviluppo ferroviario e industriale unitario, inoltre prende contatto con i patrioti trentini guidati da Nepomuceno Bolognini e con quelli meridionali guidati dal Crispi. L’Unificazione Legislativa ed economica, improntata al protezionismo e all’abolizione dei dazi tra stati italiani venne perseguita per la durata di tutto il governo Cattaneo, che terminò nel 1853 in seguito alle mancate promesse del suffragio universale maschile.
1853-1859: Alle elezioni del Maggio 1853 vince il Moderato Cavour, che si applica immediatamente per rimettere a posto le questioni con il Papa, che nello stesso anno torna a Roma seppur restio a riconoscere il nuovo stato italiano. Il Cavour rafforza fortemente l’industria siderurgica italiana e dà grande impulso ai traffici commerciali, facendo di Genova il porto più importante d’Italia e uno dei maggiori del Mediterraneo, il nascente triangolo industriale tra Torino, Milano e Genova è avvicendato dallo sviluppo d’un asse industriale che va Verona a Firenze, passando per le città emiliane e Bologna. La Ferrovia è uno degli strumenti del boom dell’economia italiana, e i km posati decuplicano.
Ecco una cartina del 1855:
Cavour, per venire incontro alle volontà delle regioni emiliane e romagnole, svincola il governo locale dalla Repubblica Romana creando la Repubblica Padana. Cavour nel 1856 è rieletto, sconfiggendo Cattaneo, che si ritira a Lugano per motivi misteriosi. Il Secondo gabinetto Cavour si prepone l’unificazione totale del paese e l’esercito Regolare Italiano è fortemente rinforzato per invadere le Due Sicilie e per proteggere il Nord in caso di reazione austriaca. Nel 1856 Cavour riceve una proposta interessante dal movimento indipendentista Corso, che stancatosi del colera dilagante e della trasformazione dell’isola in una specie di colonia penale, pensa di appoggiarsi all’Italia,e non nega la possibilità di unirsi all’Italia. Cavour fa orecchie da mercante e fa finta di nulla con i diplomatici Francesi e Inglesi che ha contattato nel 1857, giusto per avvisare la imminente sollevazione nell’Italia meridionale. L’Inghilterra si dice entusiasta, a patto di poter mantenere il predominio commerciale in Sicilia e Mediterraneo, mentre i Francesi sono timorosi riguardo un’unificazione completa della penisola Italiana. Nel 1858 Cavour batte Rattazzi alle elezioni con il 68% delle preferenze. Cavour negozia a Klagenfurt con Francesco Giuseppe le modalità per il non intervento austriaco nella guerra contro le Due Sicilie. L’Italia rinuncia alle pretese su Trento, Trieste, Istria e Dalmazia. Il 26 Marzo l’Italia dichiara guerra al Regno delle Due Sicilie, nell’indifferenza delle potenze Europee. L’Esercito Italiano al comando di Garibaldi sconfigge agevolmente e ripetutamente l’esercito Borbonico tra Aprile e Maggio a Chieti, Sora (FR) e Gaeta (LT) e il 9 Maggio entra a Napoli. Il Re Ferdinando II, ormai vecchio, accetta la sconfitta e abdica. La vittoria Repubblicana è totale e il Regno delle Due Sicilie viene annesso definitivamente alla Repubblica Italiana nel Dicembre 1859, organizzato nelle due Repubbliche di Sicilia e Napoli. Contemporaneamente una sollevazione popolare del tutto inaspettata agita Ticino e Grigioni, nel primo 1860, animata da Giovan Battista Pioda, memore delle battaglie della Guerra del Sonderbund, in cui aveva realizzato che forse la Svizzera non era la nazione giusta per i Ticinesi. Gli Italiani prendono la palla al balzo e riconoscono il Ticino e le Valli Italiane dei Grigioni indipendenti, mandandovi Garibaldi e un pugno di Volontari. La Svizzera prova a reagire, ma gli Italiani riescono a chiudere i passi di Sempione e San Gottardo, così le truppe elvetiche si trovano il passaggio sbarrato. Gli Elvetici riconoscono alla fine la perdita della Svizzera Italiana con i patti di Torino del 1861, in cui Cavour dimostra la sua enorme abilità diplomatica, intavolando i lavori per l’espansione ferroviaria, commerciale ed economica dell’Italia verso l’Europa centrale. Il 17 Marzo, deputati da tutte le Repubbliche Italiane si ritrovano a Roma e a Palazzo Madama, Mazzini e Cavour dichiarano l’Unità d’Italia. Mazzini rimette al voto, a suffragio maschile censitario (vota chi paga almeno 15 Lire e ha più di 21 anni, cioè un terzo della popolazione maschile), di circa due milioni di Italiani i lavori per la Costituente. Vince la Sinistra Mazziniana e di Cattaneo con il 57% dei voti. Nello stesso anno in Trentino,Istria e a Zara appaiono nel giro di pochi giorni migliaia di coccarde tricolori.
1862-1865: Mazzini nel tardo 1862 legge il testo della Costituzione Italiana del 1862:
Articolo Primo:
La Repubblica Italiana è una Repubblica Federale e Democratica, fondata sulla nazione Italiana.
Il Popolo Italiano esercita la sovranità nelle forme e nei limiti espressi dalla Costituzione.
Articolo Secondo:
La Repubblica ritiene e garantisce l’inviolabilità dei diritti dell’Uomo, sia nella sua persona che in associazione con altre, la Repubblica richiede al cittadino l’adempimento dei doveri di solidarietà economica, politica e sociale.
Articolo Terzo:
I Cittadini sono eguali di fronte alla Legge e hanno pari diritti e doveri di fronte alla Repubblica, senza distinzione di razza, di lingua, di religione, di idee e di condizioni civili ed
economiche…
(Piccola rielaborazione della nostra Carta Costituzionale…)
La Repubblica Italiana si articola in Nove Repubbliche: Subalpina, Ligure, Lombarda, Veneta, Padana, Toscana, Romana, Napoletana, Siciliana, Sarda. Il sistema è bicamerale, con Senato e Camera dei Deputati, la prima eletta con due Senatori per Prefettura, ente amministrativo di base di ogni Repubblica (le nostre province) per un totale di 130 Senatori più cinque Senatori a vita (Mazzini, Cattaneo, Cavour, Garibaldi e D’Azeglio), mentre la Camera, di duecento membri viene eletta in ragione della popolazione delle Repubbliche. La popolazione elegge il Presidente, che a sua volta nomina il Primo Ministro e l’Esecutivo (semipresidenzialismo alla francese di oggi).
Il primo Presidente della Repubblica è Cattaneo, che nomina Mazzini primo Ministro. Vengono rapidamente intraprese riforme come quella della Scuola, del Casati (1859) che viene estesa a tutto il territorio nazionale, allo stesso modo vengono definitivamente eliminate le differenze legislative e amministrative tra Sud, Ticino e Italia pre-1859, vennero intraprese politiche commerciali di protezionismo per difendere la nascente industria Italiana, che si dirama lungo le arterie ferroviarie statali che si snodano verso Sud, portando alla nascita del quadrilatero industriale Siena-Terni-Perugia-Roma. Il debito pubblico però vola e il governo Mazzini cade nel 1865 con tre anni d’anticipo rispetto al termine previsto della legislatura. Cattaneo è costretto, dopo aver affidato a Rattazzi il governo a sciogliere le Camere per le agitazioni popolari a sfondo nostalgico nel Meridione.
1865-1867: Le elezioni premiano la destra storica di Cavour, che diviene Presidente e che nomina La Marmora Primo Ministro. Il La Marmora reagisce con il pugno di ferro contro i briganti meridionali, mentre Cavour si allea con la Prussia per ottenere le terre irredente del Trentino, di Trieste e della Dalmazia. Nel 1866 Gli Italiani al comando di Garibaldi attaccano il Trentino, mentre truppe al comando di Cialdini attaccano dal Tagliamento la Venezia Giulia. Insurrezioni a Trento, Trieste, Fiume e Zara. La Flotta Italiana al comando di Persano distrugge le navi Austriache a Lissa, mentre Garibaldi batte gli Austriaci a Caldaro e Cialdini sta per entrare a Trieste. I Prussiani battono gli Austriaci a Sadowa. Cavour ottiene nella pace di Potsdam la cessione del Trentino, della Venezia Giulia, dell’Istria e della Costa Dalmata. Nel 1867 queste aree divengono a tutte gli effetti parte della Repubblica Italiana, Trento, con lo scorporo di Belluno dalla Repubblica Veneta diviene la Repubblica Alpina, mentre nasce la Repubblica d’Istria e Dalmazia con capitale Trieste. Le spese enormi portano a misure impopolari e alla crescita del peso fiscale, che però viene ripartito in modo più equo della nostra linea temporale. Cavour morì però nel 1867 a causa d’una delle sue numerose crisi malariche. Si ritornò alle elezioni e ancora una volta vinse la Destra Storica con Lanza.
1867-1872: Le impopolari misure economiche correttive iniziano ad affievolirsi quando il deficit statale per l’anno 1868 si attesta attorno al 3,1% del totale e il debito pubblico è elevato ma ancora ampiamente estinguibile. Lanza rimane neutrale nelle questioni politiche estere, interessandosi solamente alle riforme interne e ai rapporti con il Papato, a cui riconosce nel 1869 la Legge delle Guarentigie, che di fatto apre la strada al Concordato del 1891, dopo l’Enciclica Rerum Novarum. Il 4 Settembre 1870 i Francesi perdono a Sedan contro i Prussiani, aprendo il fianco agli Italiani, che sbarcano in Corsica, dove trovano una calda accoglienza da parte del movimento filoitaliano e anche indipendententista. La Francia, completamente disorganizzata, accetta di perdere contemporaneamente l’Alsazia-Lorena e anche la Corsica (il Revanscismo sarà molto più forte che nella nostra Linea Temporale).
1872: Alle nuove elezioni la Destra perde molto consenso, ma tuttavia Marco Minghetti riesce a vincere, nominando Lanza primo ministro.
1873: Meucci riesce a rinnovare il brevetto dell’invenzione del telefono grazie all’interessamento del Consolato Italiano di New York. Politiche sempre più severe per perseguire il pareggio del bilancio scatenano il malcontento della classe rurale: vi sono alcune rivolte a sfondo contadino nella bassa padana. Ciononostante Quintino Sella è ancora riconfermato Ministro delle Finanze della Repubblica. La crisi fa però cadere il Gabinetto Lanza, a cui subentra Luigi Federico Menabrea.
1874-1875: L’iniziativa privata, che aveva sorretto la crescita delle arterie ferroviarie, era in forte difficoltà. Gli interessi del notabilato della Destra erano così compromessi. Menabrea rassegna le dimissioni a metà 1875 per le resistenze sulla nazionalizzazione delle ferrovie da parte della Destra. Minghetti subentra come Primo Ministro ad interim, fino a quando è sfiduciato dalla Camera. La nuova maggioranza che emerge dal voto è della Sinistra, guidata da Agostino Depretis. Minghetti riconosce la sconfitta e fa Depretis primo ministro fino alle elezioni dell’anno successivo.
1876-1878: Depretis vince a man bassa le elezioni e nomina Benedetto Cairoli (suo avversario interno) primo ministro. Viene portata a termine la nazionalizzazione delle Ferrovie, che ormai si estendono anche localmente e non più solo trasversalmente al paese. Grazie alle rigide politiche di bilancio degli anni precedenti, il 1876 si chiude con il pareggio del bilancio. Viene immediatamente approntata una politica protezionista, che permette la nascita d’un’industria di base solida nel Nordovest, una forte industria manifatturiera tra Nordest e Toscana, mentre al sud, le riforme protezioniste sono ridotte, abbattendosi sul latifondo, che viene seriamente indebolito. In questo modo il prezzo del pane rimane a livelli accettabili e si evitano le proteste dello stomaco. Nel 1877 viene varata la Legge Coppino sull’istruzione pubblica, che porta l’istruzione obbligatoria e gratuita fino agli 8 anni e mette a disposizione delle varie repubbliche fondi supplementari ed adeguati. La legge si basa sulle leggi federali di Repubblica Subalpina e Toscana, estendendo i buoni standard d’istruzione e tagliando i tassi d’analfabetismo nel giro di 20 anni del 30%.
1878-1881: Le diatribe tra Depretis e Cairoli portarono alla sfiducia di quest’ultimo, con la nomina di Giuseppe Zanardelli a primo ministro. Il fenomeno del trasformismo non prende piede, con la Sinistra che si avvicina sempre di più ad un partito simile ai Whig Britannici e la Destra allo stesso modo diverrà similare ai Tories. Nel 1878 sale al soglio di Pietro Leone XIII. L’eccessivo radicalismo di Zanardelli convince la parte più moderata della Sinistra a fare pressioni su Depretis per la sua destituzione. Depretis nicchia, ma alla fine nel 1880 è costretto a richiamare Cairoli. Quest’ultimo apre alla costruzione di nuovi complessi portuali a Napoli e punta forte sulla Cantieristica e sul Siderurgico, con l’apertura dei poli di Castellamare e Taranto. A fine legislatura è approvato un ulteriore allargamento del suffragio, che porta il 65% dei maschi adulti (ventuno anni o più) al diritto di voto.
1881-1886: Terremoto di Casamicciola: muoiono trecento persone. La Sinistra rivince le elezioni, con largo distacco. Depretis rimane presidente, nomina Alfredo Baccarini primo ministro. Alcune decine di famiglie della Valsugana migrano in Lucania, presso Melfi, dove è approntata una florida industria. Nel 1882 vengono sopiti i rancori con l’Austria-Ungheria, e viene rafforzato il legame con la Germania, con la firma del patto Roma-Berlino, un’alleanza difensiva rinnovabile ogni 5 anni. La bozza di riforma agraria di Baccarini mette in allarme il notabilato meridionale (circa il 60% dei voti della Sinistra vengono dal Meridione), e nel 1883 il Baccarini è sfiduciato dalla sua maggioranza. Depretis nomina il Mazziniano Crispi, che impone nel 1884 la riforma, che distrugge definitivamente il latifondo, distribuendo la terra ai contadini in lotti medi, permettendo la sussistenza e per i più industriosi la possibilità di una agricoltura più ricca, similare a quella del Nord. Nel 1886 si hanno i primi segni di debolezza di Depretis, e Crispi viene indicato come erede naturale della Leadership dalla Sinistra.
1886-1891: Crispi vince le elezioni e nomina Depretis primo ministro. Questi però muore nel 1887 e Crispi assume la carica ad interim fino al 1888, con il passaggio del ministero a Cairoli ad inizio anno. Grazie a discreti finanziamenti dalle banche miste e da ingenti capitali provenienti dall’estero, l’industria italiana diviene competitiva anche all’estero (un esempio arcinoto è la Industria Meccanica Breda). La produzione di energia elettrica è centuplicata grazie all’approntarsi di centrali idroelettriche nell’intero arco alpino. Nel 1887 sono firmati diversi accordi sullo status quo nel Mediterraneo con Gran Bretagna, Impero Ottomano e Austria-Ungheria. L’Italia ottiene allo scapito della Francia il diritto d’occupare la Tunisia, mentre l’espansione nel Corno si limita all’Eritrea e al protettorato sulla Somalia. Alla morte di Cairoli nel 1889 succede il primo gabinetto Giolitti (1889-1891). Lo scandalo della Banca Romana rovinò del tutto la credibilità di Crispi, che non si ricandidò alle successive elezioni. Durante il gabinetto Giolitti crescono i rapporti Italo-Tedeschi, in funzione antifrancese. Nel 1890 viene definitivamente dato l’assetto alla Colonia Tunisia, in cui migrano diverse centinaia di migliaia di italiani. Il fenomeno dell’emigrazione è più contenuto, con la forte crescita dell’industria e le mutate condizioni agricole del Sud, ma tuttavia è una piaga indelebile sulla storia del paese anche in questa Linea Temporale.
1891-1896: Giolitti vince le elezioni, mentre si presenta per la prima volta il Partito Socialista Italiano, fondato a Genova da Filippo Turati e Andrea Costa, ottenendo un risultato insperatamente buono (6 eletti). Giolitti, debole in seguito al risultato mediocre delle elezioni media con la Destra Moderata, nominando Di Rudinì Primo Ministro. Il nuovo governo riprese delle politiche economiche strette, per rimettere a posto il bilancio, dissanguato dalla finanza allegra di Magliani e rinnovò il trattato difensivo con la Germania. A Di Rudinì nel 1893 seguì il breve governo di Nicotera, che istituì la Banca d’Italia. Ad egli succede di nuovo Crispi, che prova a spezzare il moto socialista dei Fasci Siciliani del 1893 con la forza, ma è costretto da Giolitti a desistere. Quest’ultimo viene incontro alle esigenze dei lavoratori, mediando tra padroni e braccianti. Nel 1895 Marconi fa i primi esperimenti sulle onde radio. La fronda interna della Sinistra guidata da Crispi trama contro Giolitti e infatti alle successive elezioni del 1896 le divisioni interne saranno care alla Sinistra.
1896-1901: Di Rudinì vince le elezioni: apre però a Giolitti ed anche ai Radicali di Felice Cavallotti. Ad Adua gli Etiopi massacrano un forte contingente francese. Giolitti è nominato primo ministro (1896-1898). Giolitti dovette affrontare le rivolte di Milano e ancora una volta si dimostrò abile negoziatore, evitando il ricorso alla forza. La crisi economica di fine secolo colpì l’Italia marginalmente e il paese si ritrovò ancora forte, nonostante i tentativi di accentramento del gabinetto Pelloux (1898-1900, voluto dalla Destra per l’eccessiva accondiscendenza verso le rivolte, a loro parere, di Giolitti) e la debolezza del gabinetto di transizione presieduto da Giuseppe Saracco (1900-1901).
1901-1906: La Sinistra candidò Zanardelli, ottenendo la vittoria. Questi nominò Giolitti primo ministro. Vennero intraprese politiche di dialogo con il Partito Socialista, in cui prevaleva la componente riformista, promuovendo importanti riforme sociali. Frattanto si sviluppava un asse industriale che da Napoli andava a Taranto, attraverso la Lucania, impiegando migliaia di lavoratori. La Tunisia divenne sbocco di forte immigrazione (circa 500000 italiani residenti nel 1905). Nel 1903 Zanardelli muore, e Giolitti diviene Presidente, nomina prima Tommaso Tittoni e poi Alessandro Fortis come primo ministro. Sale al soglio di Pietro Pio X. Nel Salento viene portato a compimento dal governo Tittoni una redistribuzione delle terre di latifondo, dopo un decennio di proteste (fin dalla riforma Agraria Baccarini, mai attuata nel Salento). Nel 1906 nasce la CGL, e già la sezione metalmeccanica FIOM firma contratti collettivi con Itala e FIAT a Torino.
Per fornirmi suggerimenti e consigli, scrivetemi a questo indirizzo.
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Aggiungiamo l'idea di Federico Pozzi:
Il Tricolore verde, bianco e rosso assurto a simbolo della nostra nazione è una delle poche vittorie "popolari" dei moti del 1848 sui Savoia-Carignano: il tricolore infatti era stato bandito da casa Savoia e associato alle bandiere delle organizzazioni eversive (blu/nero della carboneria, rosso/nero dell'anarchia); infatti era ritenuto figlio della pericolosa ondata rivoluzionaria francese. Solo nel 1848, trovandosi di fronte ad una Torino praticamente tutta tricolorata, Carlo Alberto di Savoia decise di farne il simbolo del regno di Sardegna (e poi dell'Italia unita). Questa fu una delle poche decisioni sagge prese dal "Re Tentenna". Ma mettiamo che invece il Savoia si rifiuti: dopotutto era un conservatore e di quelli tosti, anche se provava a farsi passare per liberale. La bandiera d'Italia avrebbe potuto somigliare molto a quella di San Marino: Azzurro (simbolo della casa Savoia) e Bianca (colore tradizionalmente associato all'aristocrazia, vedasi anche il tricolore francese), con lo scudo sabaudo nel centro. Forse la repubblica avrebbe potuto adottare il tricolore nel 1946, ma è dubbio perché le soluzioni potevano essere diverse e variegate...
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E ora, la proposta di Ainelif:
Dopo il biennio rivoluzionario 1848-49 nella Penisola l'unico Stato a mantenere strutture liberali e costituzionali fu il Piemonte sabaudo e per questo fu visto alla fine come guida del movimento nazionale e dei liberal-moderati. Il Presidente del Consiglio Cavour nel 1855 presenta un disegno di legge anticlericale sui conventi e gli ordini religiosi contemplativi alla quale si oppongono il Senato subalpino e lo stesso Re Vittorio Emanuele II. Ne nasce la crisi "Calabiana" dal nome del principale oppositore: il vescovo di Casale, Luigi Nazari di Calabiana. A differenza dell'HL questo vescovo riunisce una fronda reazionaria per impedire la transizione costituzionale del regno, sconfiggendo Cavour e riconsegnando al monarca poteri quasi assoluti. Senza uno Stato costituzionale di riferimento come potrà unirsi l'Italia?
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Gli risponde il grande Bhrghowidhon:
Stavolta c'è una risposta fra le più probabili di tutta la Storia alternativa. Nel triennio 1849-1852 la proposta ufficiale (non semplice obiettivo, ma concreto atto politico) del Governo di Vienna presieduto dal Principe Felix zu Schwarzenberg era l'ingresso dell'intera Monarchia Asburgica (compreso il Regno Lombardo-Veneto) nella Confederazione Germanica, che sarebbe diventata una Federazione più stretta a guida austro-prussiana e all'interno della quale la Prussia sarebbe stata a capo di una Confederazione ristretta ad adesione libera; nel contempo, lo stesso Impero Austriaco (centralizzato) sarebbe stato parte di una Confederazione 'Italica' estesa dal Regno di Sardegna a quello delle Due Sicilie.
Questo piano di Asse, detto Piano Schwarzenberg o großösterreichisch, era ovviamente condiviso da tutti i Ministri del Governo (molti dei quali godevano a loro volta di tale prestigio da essere considerati ciascuno un Primo Ministro) e in particolare da quello delle Finanze, Barone Karl Ludwig von Bruck, che lo ha portato avanti fino a due giorni prima della tragica morte (la notte fra il 22.e il 23. aprile 1860) e che lo ha arricchito nella forma di una Triplice Confederazione mitteleuropea (con la Svizzera) e con la prospettiva di una probabile ulteriore adesione di Danimarca, Olanda, Belgio, Valacchia e Moldavia. Va tenuto presente che ancora dopo l'Armistizio di Villafranca (11. luglio 1859) l'intesa austro-francese era di una Confederazione presieduta dal Papa e con piena partecipazione austriaca attraverso il Veneto; praticamente fino al 12. marzo 1860 (Plebisciti in Emilia e Toscana) è rimasta la soluzione ufficiale del conflitto.
Se dunque veniamo all'ucronia proposta, con un Regno di Sardegna allineato alla Restaurazione neoassolutistica nel 1849 e - secondo la realtà storica - il Ducato di Parma e Piacenza sotto controllo austriaco (pur con Dinastia Borbonica), la politica di von Schwarzenberg non avrebbe trovato ostacoli a Sud delle Alpi e si sarebbe presto costituita una Confederazione a egemonia asburgica comprendente almeno - oltre al Lombardo-Veneto - Toscana, Ducati Padani e Regno di Sardegna, in pratica la restaurazione del Regno Longobardo d'Italia ("Langobardisches Reich Welscher Nation") nei confini del giugno 1800: è possibile che, per reazione ai progetti neoguelfi del 1848, si sarebbe chiamato "Langobardischer Bund Welscher Nation" (così come la Confederazione Germanica si chiamava Deutscher Bund in quanto succedanea del Deutsches Reich come parte del Heiliges Römisches Reich Deutscher Nation "Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca").
Senza la prospettiva di un'alleanza col Regno di Sardegna, Napoleone III. avrebbe molto probabilmente posto il veto - mercé l'occupazione militare di Roma - all'adesione dello Stato Pontificio (pur controllato dall'Austria in parte delle Legazioni) e avrebbe perseguito una continuazione della politica di famiglia borbonica di sostegno al Regno delle Due Sicilie (Parma, come visto, era ormai fuori portata), che tuttavia poteva contare anche sulla protezione dell'Impero Russo per mantenere una posizione neutrale tra Francia e Austria. Senza aprire la questione della scelta della Dinastia in Spagna nel 1870-1871 (Savoia - secondo le clausole degli accordi del 1713-1714 - o Borboni, pur sempre regnanti in questa ucronia, data la drastica riduzione della fattibilità di una Spedizione come quella dei Mille), è quindi verosimile che almeno per tutta la durata del Secondo Impero la Confederazione Longobarda sarebbe rimasta limitata, verso Sud, alla Toscana e alla Sardegna.
Nella Germania in senso stretto, non ci sono motivi per immaginare una diversa politica da parte della Prussia, tuttavia con un inizio di realizzazione del Piano Schwarzenberg (che è rimasto fino al 1866 la parola d'ordine di tutto lo schieramento cattolico in Germania) si sarebbero poste le basi di un meccanismo che avrebbe sicuramente influito sulla Guerra di Crimea e su quella dei Ducati Danesi. Nella prima, l'effettiva (e decisiva) neutralità russa nei confronti del Piano großösterreichisch si sarebbe aggiunta al prezzo della repressione del 1849 in Ungheria per costringere Francesco Giuseppe se non altro a una vera e benevola neutralità fra le parti in conflitto, evitando il "tradimento" dell'occupazione dei Principati Danubiani (nonché, per inciso, le conseguenti enormi perdite dovute al colera), per cui l'Impero Russo sarebbe rimasto più vicino all'Austria che alla Francia nel decennio seguente; nella questione dello Schleswig e del Holstein, l'opzione ovvia per la Danimarca sarebbe stata l'adesione alla Confederazione Germanica, mentre la Prussia sarebbe stata isolata dalla convergenza fra Danimarca, Austria, Regni Cattolici e Mitteldeutschland (Hannover, Assia ecc.). Da ciò scaturiscono due ulteriori conseguenze pressoché inevitabili: anzitutto, con un esito anche solo leggermente diverso della Guerra di Crimea (forse senza nemmeno la partecipazione sabauda) e senza la seconda Guerra Austro-Sarda (1859), non ci sarebbe stato alcuno scontro diretto fra il Secondo Impero e gli Asburgo (neppure nel caso di Guerra Austro-Prussiana, come dimostra la realtà dei fatti del 1866; anche senza la sconfitta austriaca del 1859, Napoleone III. non avrebbe avuto alcun interesse a sostenere la Prussia, i cui territorî cisrenani costituivano il primo e ossessivo obiettivo di tutti i Politici francesi) né alcuna accusa contro von Bruck, che sarebbe rimasto al Governo continuando a portare avanti il Piano großösterreichisch; senza scontro franco-austriaco sarebbe cambiato il contesto dello stesso conflitto del 1866 e in ogni caso una più concreta possibilità di salvare l'esistenza del Regno di Hannover avrebbe ragionevolmente suggerito un assenso britannico in funzione antiprussiana al Piano di von Bruck, che dunque avrebbe avuto una seria possibilità di arrivare alla realizzazione entro l'anno che storicamente ha invece visto l'opposto Ausgleich fra Cis- e Transleithania, rivelatosi alla luce delle vicende dei decenni seguenti (fino al 1918) la più grave ipoteca sul destino dell'Impero Asburgico.
Poniamo dunque nel 1867 il completamento, grazie all'assenso russo e britannico (contro l'opposizione francese) e alla possibile sconfitta prussiana, del "Reich da 70 milioni" con l'aggiunta della Confederazione Longobarda e forse dell'Olanda (che ancora nel 1848 aveva inviato proprî Deputati a Francoforte) nonché della Danimarca, escluse Valacchia e Moldavia (come minimo Protettorati russi) e formalmente escluso anche il Belgio in quanto obiettivo irrinunciabile di Napoleone III. e perciò costretto alla neutralità (pur maggiormente benevola, per gli stessi motivi, verso la Germania). Le vicende del 1848-1849 hanno determinato il mutamento della politica linguistica austriaca in Istria e Dalmazia dall'italiano al croato e in tal caso le premesse non cambierebbero, tuttavia senza alcun Ausgleich austro-ungarico Vienna avrebbe meno bisogno dell'appoggio croato in funzione antiungherese e del resto, per il Punto di Divergenza di questa ucronia, non avrebbe più da temere il progetto sabaudo (fatto proprio da Cavour) di conquiste fino a Cattaro, quindi c'è la possibilità che la Confederazione Longobarda, già di fatto Lombardo-Veneta perché estesa al Governo di Venezia in quanto parte del Lombardo-Veneto, venga estesa a tutti i territorî già veneziani anche nell'ex-Regno d'Illiria, in quanto storicamente non compresi nella Confederazione Germanica. Il modello del Regno Lombardo-Veneto, con due Capitali (Milano e Venezia), suggerisce che anche la Confederazione Longobardo-Veneziana avrebbe avuto due Capitali - fra l'altro coincidenti con le preferenze dei Federalisti cattaneani - in Milano e Venezia.
D'altra parte, per Napoleone III. sarebbe divenuto di immediata urgenza:
1) inglobare il Belgio;
2) bloccare la possibile espansione della Confederazione Longobarda in Italia (a cominciare dalle Legazioni Pontificie già
occupate dall'Austria);
3) legare a sé di conseguenza i Borboni di Napoli, come punto di arrivo di un contenimento attraverso la Corsica e Roma;
4) assicurarsi il controllo della Spagna, per esempio favorendo la successione borbonica del Ramo Duosiciliano (eventualmente in cambio
di una rinuncia a quest'ultimo Regno in favore di un Murat a Napoli e magari di un Bonaparte in Sicilia, onde prevenire qualsiasi ingerenza
britannica).
A questo punto, qualsiasi scintilla - per esempio la Successione Spagnola (fra Borboni e Savoia, questi ultimi sostenuti dal Großösterreichisches Reich) - avrebbe provocato la Guerra Franco-Tedesca, in cui possiamo immaginare, per il parallelo col 1870, la sconfitta di Napoleone III. e in questa ucronia anche dei suoi Alleati Borboni, di cui sfumerebbero le mire sulla Spagna (andata ai Savoia) e che manterrebbero il Regno delle Due Sicilie a patto di entrare nella Confederazione Longobardo-Veneziana, ormai ribattezzabile "Italica" ed estendibile allo Stato Pontificio senza più presenza militare francese (ma verosimilmente non alla Corsica, per opposizione inglese).
L'enorme Asse Asburgico, ampliato con una Spagna sabauda (sia pure da decenni senza quasi più Colonie americane), provocherebbe ovviamente sospetti e timore nel resto d'Europa e avrebbe come verosimili conseguenze una più rigida neutralità svizzera e belga, un riaccostamento franco-britannico (con accordi di espansione nel Mediterraneo e in Africa) e un definitivo orientamento russo verso l'annessione delle uniche aree rimaste disponibili in Europa, a spese dell'Impero Ottomano (incorporazione diretta dei Principati Danubiani, più stretto protettorato sulla Serbia, inclusione della Bosnia nell'orbita russo-serba, fino all'undicesima Guerra Russo-Turca con protettorato sulla Grande Bulgaria senza ridimensionamenti in un Congresso di Berlino qui improponibile, senza Bismarck). La questione dello sbocco serbo sull'Adriatico influirebbe anche sui residui spazi di manovra asburgici: se il Montenegro si accosta all'Austria, l'Albania andrà alla Serbia (cui la Macedonia è preclusa dalla Bulgaria), altrimenti viceversa.
È altresì chiaro che la permanenza sabauda sul Trono Spagnolo sarebbe ancora più precaria che nella Storia reale, perché tutte le altre Potenze avrebbero ogni interesse - come nei secoli precedenti - a sottrarre la Spagna alla compagine asburgica. Alla fine, dunque, l'esito più verosimile e direttamente conseguente dal Punto di Divergenza proposto in questa ucronia sarebbe una Confederazione "Italica" comprendente anzitutto il Lombardo-Veneto, eventualmente anche l'Istria e la Dalmazia ex-veneziane, per definizione il Regno di Sardegna (nei confini del 1814-1859), i Ducati Padani e la Toscana (tutti nei confini del 1849-1859), lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, ma probabilmente non la Corsica né tantomeno alcuna parte della Svizzera; il Tirolo e il Litorale Adriatico sarebbero fuori dalla Confederazione "Italica", mentre il Lombardo-Veneto e in una maniera o nell'altra l'Istria e la Dalmazia sarebbero al contempo parte integrante anche della Confederazione Germanica.
Per la Politica Coloniale si può pensare al massimo alle Colonie storiche tedesche - che comunque si sommerebbero a quelle già olandesi, qui a disposizione del Reich - mentre non è detto che il Congo venga assegnato al Belgio anziché essere direttamente spartito tra Francia, Gran Bretagna e forse anche, per benevola intercessione di quest'ultima, Portogallo. Del tutto aleatoria sarebbe la posizione delle Colonie storicamente annesse dal Regno d'Italia. L'Impero Ottomano diventerebbe la posta in gioco fra Russia, Impero Britannico, Francia e Grecia, quest'ultima appoggiata più o meno interessatamente non solo da tutte e tre le Potenze, ma anche dal Großosterreichisches Reich attraverso il canale della Dinastia danese. L'equilibrio dipenderebbe, come nella Storia vera, dalla tenuta dell'Alleanza Russo-Tedesca, il cui punto debole sarebbe costituito, più che dai Tedeschi del Baltico (perfettamente integrati nell'Impero Russo), dalla Questione Polacca - fra Panslavismo e Austroslavismo - con la Russia pronta a puntare sul sentimento di appartenenza linguistica e l'Austria sui tradizionali legami religiosi.
Bisogna comunque sottolineare che la perentorietà di questo scenario non deriva direttamente dal Punto di Divergenza scelto - di cui pure rappresenterebbe una conseguenza dalle probabilità singolarmente alte - ma dal fatto che si tratta del principale corso degli eventi alternativo a quello storicamente realizzatosi: era perseguito in molti modi dai principali Attori avversarî dello schieramento rivelatosi vincente e quindi qualunque Punto di Divergenza che comprometta tale schieramento è passibile di diventare la causa immediata di questo scenario.
Quanto a Neoguelfi e Neoghibellini, nel lessico politico italiano si è purtroppo creata una fuorviante omonimia, per cui con "neoghibellino" si intende normalmente la corrente di Montanelli, Guerrazzi ecc. che sosteneva un Federalismo Repubblicano nel Risorgimento. Nel resto d'Europa, invece, "neoghibellino" è rimasto nell'accezione che aveva precedentemente anche - anzi, all'inizio soprattutto - in italiano (fino al Primo Ottocento): "sostenitore del partito imperiale (contro quello papale)". Al di là dell'originaria motivazione dinastica tipica del tedesco (guelfo = "sostenitore della dinastia imperiale sassone/bavarese", ghibellino = "sostenitore della dinastia sveva"), per cui ancora all'inizio del XIII. secolo a seconda di chi era Imperatore i due Partiti si scambiavano i ruoli e gli obiettivi (un po' come i Governi nei sistemi bipartitici), praticamente "guelfo" è passato a significare, per la maggior parte dei secoli e definitivamente dal XIII. in poi, "fautore dell'unificazione - confederale (con Re diversi a seconda della fascia territoriale) - dell'Italia sotto Roma (per definizione papale)", mentre "ghibellino" si è fissato nel senso di "fautore dell'unità dell'Italia - sotto un unico Sovrano - con la Germania" (nell'Ancien Régime molti, sia Guelfi sia Ghibellini, erano individualmente repubblicani in quanto cittadini di Repubbliche, ma anche le Repubbliche erano viste come subordinate all'Imperatore oppure a uno dei Re vassalli del Papa). "Ghibellino" vale dal XII. all'inizio del XVI. secolo, "neoghibellino" dal XVI. all'inizio del XIX. secolo (il discrimine si ha quando Carlo V. raggiunge il massimo del potere e il disegno imperiale coinvolge seriamente non più solo l'asse Germania - Borgogna - Lombardia / Italia, ma anche Spagna Portogallo Inghilterra Ungheria e Polonia-Lituania).
Storicamente entrambi i Partiti sono stati spazzati via dalle grandi conquiste sabaude del 1859-1870; i Neoguelfi sono confluiti (soprattutto dopo i Patti Lateranensi) nel Cattolicesimo politico con le notissime continuazioni fino a oggi, i Neoghibellini (in senso prerisorgimentale) sono stati di volta in volta ribattezzati "Austriacanti", "Triplicisti", "Assisti" / "Assofili" (termini realmente attestati), "Collaborazionisti" e "Mitteleuropei" a seconda delle opzioni previste dai dibattiti politici del momento (comunque - inevitabilmente - di Destra sotto il Fascismo, invece neutraliste sia prima sia dopo e perciò particolarmente corteggiate dalla Politica Estera sovietica durante la Guerra Fredda). Oggi naturalmente la contrapposizione non sussiste più (o piuttosto non esaurisce affatto le coordinate politiche) e quindi rimane valida solo nelle prospettive storiografiche, in particolare nel momento della critica storica che riguarda la ricostruzione e conseguente valutazione degli obiettivi dei Politici del Passato; è evidente che assumere una posizione (neo)guelfa o (neo)ghibellina (perciò la parentesi del prefisso) in sede storiografica non implica alcuna adesione a scelte o proposte politiche relative alla Prima o alla Seconda Guerra Mondiale o alla Guerra Fredda.
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Perentorio è il commento di Enrico Pellerito:
Semplicemente eccezionale; Bhrghowidhon, sei un mito!!!
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La palla passa a William Riker:
L'imperatore d'Austria Ferdinando I d'Asburgo era meno debole di mente di quanto recita la storiografia ufficiale, se è vero che dopo la debacle austriaca a Sadowa, ripensando alle sconfitte del 1859, alla perdita del Lombardo-Veneto, all'esclusione definitiva dell'Austria dalla Germania e all'umiliazione inflittale dalla Prussia, affermò: « Ma perché mi hanno cacciato via nel 1848? Sarei stato capace anch'io, quanto mio nipote Francesco Giuseppe, di perdere tutte quelle battaglie! » Ebbene, come cambia la storia dell'Austria e dell'Italia se Ferdinando I resta sul trono vita natural durante, cioè fino al 29 giugno 1875?
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Tommaso Mazzoni propone:
Ci vuole un consiglio di reggenza diverso, magari Francesco II litiga con la Nuora e con Metternich, e affida la reggenza a suo nipote Leopoldo II di Toscana, il quale silura Metternich e, senza la cornacchia austriaca sul collo e Leopoldo libero di assecondare i suoi istinti liberali, va tutto meglio (potrebbe non succedere un '48...)
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Riecco il parere di Bhrghowidhon:
Le due massime occasioni perse da Metternich e poi da Francesco Giuseppe sono state la Restaurazione del Sacro Romano Impero (in accordo con Federico Guglielmo IV.) e la Confederazione Austro-Italica proposta da Francesco V. d’Austria-Este. L’Imperatrice Maria Anna di Savoia era zia di Francesco V. (e di Franceschiello, succube della matrigna Maria Teresa d’Austria-Teschen), la Regina di Prussia Elisabetta Ludovica di Baviera era la zia di Adelgonda Augusta, moglie dello stesso (nonché zia di Sissi e di sua sorella Maria Sofia di Baviera, moglie di Franceschiello): c’erano tutte le premesse – considerato anche l’energico ruolo avuto dalla medesima Adelgonda in Baviera dopo la morte del marito – perché i due progetti si realizzassero. È possibile che né Carlo Alberto né Vittorio Emanuele vi aderissero, ma è quasi certo che Umberto I. lo avrebbe invece fatto (quando ormai Ferdinando I. era ormai morto, ma magari addirittura nei due mesi intercorsi fra la morte di Vittorio Emanuele il 9. gennaio del 1878 e quella di Francesco Carlo l’8. marzo successivo). Il momento migliore sarebbe stato quando Schwarzenberg era Presidente del Consiglio dei Ministri: Grande Austria con Sacro Romano Impero e Confederazione Austro-Italica.
Le parole attribuite a Ferdinando sono tutti gli effetti un’ucronia e (vorrei aggiungere: purtroppo) anche il suo svolgimento, in quanto di per sé affermano – almeno a livello puramente semantico – che con lui sarebbe successo lo stesso che a Francesco Giuseppe (per cui il rimprovero si riduce a: mi avete fatto abdicare nella speranza che Francesco Giuseppe facesse meglio, invece non è stato così).
Il Comandante, con condivisibile generosità, prova e ci invita a interpretarle invece a livello pragmatico (come è sempre raccomandabile e come nel caso dei Politici è indispensabile): dietro la diplomatica affermazione che sarebbe stato in grado di fare lo stesso (ossia altrettanto male), la forza illocutoria è che in realtà avrebbe probabilmente fatto di meglio. Molto di quel che Francesco Giuseppe ha fatto era perfettibile, ma il contesto (perdita del Lombardo-Veneto ed esclusione dell’Austria dalla Germania a opera della Prussia) indica i due punti cruciali.
Uno svolgimento minimalistico dell’ucronia si limiterebbe alla mera conservazione del Lombardo-Veneto e della Confederazione Germanica, ma la Storia ci dimostra che non è stata possibile neppure a colui nel quale venivano riposte più speranze che in Ferdinando, quindi ci troviamo di fronte all’alternativa secca:
a) o Ferdinando non sarebbe stato meglio di Francesco Giuseppe
b) oppure sarebbe stato meglio, ma al punto di invertire l’azione dei fattori oggettivi che hanno determinato il fallimento di Francesco Giuseppe.
Nel primo caso, l’ucronia finisce miseramente qui; nel secondo, occorre appunto individuare quali sono stati gli errori che hanno determinato la perdita del Lombardo-Veneto (lasciare ai Savoia l’iniziativa del processo di unificazione degli Stati ‘Italiani’) e della Confederazione Germanica (lasciare agli Hohenzollern l’iniziativa del processo di riunificazione/secessione degli Stati ‘Piccolo-Tedeschi’).
Lo svolgimento che ho proposto non è dunque, come pure potrebbe sembrare (anche a me), la stanca ripetizione di un trito copione visto troppe volte, bensì – sottolineo – l’unico scenario che valorizza la proposta del Comandante. Fantasticare di Stati Uniti della Grande Austria (come se fosse “grande”) nei confini dell’Impero Austro-Ungarico sarebbe antistorico: si è visto che cosa succede quando un Impero Plurinazionale contiene per intero solo quattro o cinque Nazioni di “Minoranza” (Ungheresi, Cechi, Slovacchi, Sloveni, Croati), di cui quattro soggette al richiamo (panslavistico) di una Potenza esterna rivale (la Russia), rispetto alle altre (ugualmente sensibili a sirene esterne: Germania, Italia, Serbia, Romania, di nuovo Russia nel caso dei Polacchi, perfino l’Impero Ottomano con i Bosniaci).
La vera Grande Austria era Austria(-Ungheria) + Germania (+ Prussia) + Italia. Solo questa sarebbe stata un’alternativa alla Piccola Germania della Prussia e all’Italia Sabauda; solo così il Panslavismo non sarebbe stato la Maggioranza relativa e l’Austroslavismo avrebbe avuto qualche possibilità di successo.
Non so dunque se Ferdinando si sarebbe spinto a questo; ma questo è ciò che Ferdinando avrebbe dovuto fare se vogliamo valorizzare l’ucronia. Napoleone III. non avrebbe potuto annettere Nizza e la Savoia (non le avrebbe potute togliere ai Savoia, avrebbe avuto tutti contro). Ferdinando non avrebbe avuto il coraggio di arrivare alla guerra con la Francia né nel 1870 né prima né dopo. La Grande Austria di Francesco Giuseppe non avrebbe attaccato preventivamente né la Francia né la Russia nel 1914; anche ammesso che annettesse ugualmente la Bosnia nel 1908, le possibilità di un Attentato di Sarajevo sono comunque di molto ridotte (Francesco Ferdinando essendo dal 1875 Duca di Modena e Reggio).
Dunque è davvero improbabile lo scoppio della Grande Guerra e di conseguenza diminuiscono le probabilità di Rivoluzioni in Russia (tantomeno durante la guerra) e senza la Prima è inconcepibile la Seconda Guerra Mondiale, a meno che la Russia perda lo stesso – per una Rivoluzione endogena? – i territorî ceduti a Brest-Litovsk, ma in tal caso l’Operazione Barbarossa (che tornerebbe probabile) partirebbe con un tale vantaggio da risolversi – a tempo debito – nello spostamento del confine austro-russo fino a quello fra Russia Europea e Asiatica. L’arrivo allo sviluppo dell’Arma Atomica congelerebbe prima o poi la situazione geopolitica.
Insomma, con un Punto di Divergenza del genere l’unico esito possibile diverso dalla Storia reale è la Grande Austria da Memel a Lampedusa, che garantirebbe una Storia con meno conflitti mondiali ed europei.
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Ed ora, la nuova Timeline del vulcanico amico Tommaso Mazzoni:
Partitio Imperii
1848
PoD: Ferdinando I, in un lampo d'iniziativa, divide l'impero fra i due nipoti, la Cisleitania a Francesco Giuseppe, e la Transleitania a Massimiliano, in barba alla Pragmatica Sanzione (la Dieta d'Ungheria vota per accettare il decreto imperiale, abolendo la suddetta). Massimiliano ha solo 16 anni, ma, ansioso di dimostrare il suo valore arriva avventurosamente a Budapest,
sfuggendo alla sorveglianza materna. La presenza di un Asburgo sul trono rafforza la posizione dei Costituzionalisti moderati guidati da István Széchenyi, e contribuisce a stemperare le tensioni con le minoranze non Magiare, in primis i Croati, poi gli Slovacchi e i Transilvani rumenofoni.
Nel frattempo Francesco Giuseppe fa buon viso a cattivo gioco, e mobilita tutte
le forze a disposizione per la guerra contro la Sardegna, che viene sconfitta
direttamente a Goito, e perde Novara, con Carlo Alberto che abdica in anticipo.
Gli altri stati italiani vista la dimostrazione di forza possono legittimamente
chiedere la pace, senza perdere la faccia, visto che la causa è gia persa
definitivamente; non è possibile nessuna accusa di tradimento, e Pellegrino
Rossi è risparmiato.
A Napoli, Ferdinando II decide di provarci con le buone, e avvia trattative con la Sicilia; viene ripristinata la duplice Monarchia Siculo-Napoletana.
Toscana, Napoli-Sicilia e Stato Pontificio rimangono monarchie costituzionali, come la Sardegna; Francesco IV fa ritorno a Modena, dove però è costretto, obtorto collo a concedere una costituzione visto che si trova circondato di Monarchie costituzionali "Se il Papa concede uno statuto, lo puo fare anche il duca di Modena", la Duchessa reggente di Parma fa lo stesso.
1849
La Dieta d'Ungheria promulga la Costituzione del Regno Apostolico della Corona di Santo Stefano d'Ungheria. La Slovacchia, la Croazia e la Transilvania ottengono l'elevazione a Regni uniati della Corona Ungherese; la costituzione rende indivisibile l'unione, ma garantisce le principali minoranze e concede autonomie locali. L'Ungherese è la lingua ufficiale nazionale, ma il Croato, il Rumeno e lo Slovacco ottengono riconoscimento a livello locale. La moneta è il Fiorino Ungherese.
Bandiera dei Regni Apostolici d'Ungheria
Alle prime elezioni del parlamento, i Conservatori-Liberali guidati da Széchenyi vincono a livello Nazionale, e formano forti coalizioni a livello locale, ottenendo la maggioranza sia alla Camera (eletto su base nazionale), che al Senato (eletto sulla base dei quattro Regni costituenti, Transilvania, capitale Cluj-Napoca , Magiaria capitale Budapest, Croazia, Capitale Zagabria e Slovacchia, capitale Bratislava).
1850-1853
Guerra di Crimea; Il Regno di Napoli e Sicilia e il Regno di Sardegna partecipano alla Guerra a fianco dei Britannici, Austria ed Ungheria rimangono neutrali.
1854
Viene confermata la maggioranza moderata in Ungheria
1856
Muore István Széchenyi, gli succede alla guida dell'Ungheria Lajos Batthyány.
1859
Nella seconda Guerra Austro-Sarda l'Arciduca Karl d'Asburgo vince a Magenta, e i Franco-Piemontesi chiedono la pace; Per il Regno di Sardegna è un grave smacco riescono solo a riconquistare Novara ma devono cedere la Savoia (non Nizza) alla Francia. Cavour si suicida.
Il Partito Liberale va al potere con Lajos Kossuth, che nel frattempo ha ammorbidito alcune posizioni.
1861
Garibaldi riesce a partire ma a Calatafini è sconfitto e ucciso dal Generale Landi.
1863
Amedeo di Savoia diventa Imperatore del Messico, e al contrario di Massimiliano nella nostra TL inizia una decisa campagna per ottenere il favore pubblico arrivando a irritare gli stessi soldati francesi;
1864
Confermato Kossuth.
Conferenza di Queretaro, si incontrano Juarez e Amedeo d'Aosta; Amedeo tratta con Juarez in segreto, e gli propone una tregua d'Armi che consenta di negoziare il ritiro dei Francesi. Juarez accetta, in cambio Amedeo promette l'organizzazione di un plebiscito per decidere il destino del Messico;
1865
Come previsto da Amedeo, appena finita la Guerra Civile il governo Statunitense chiede il ritiro dei Francesi dal Messico, cosa che avviene l'anno successivo; Amedeo ha accuratamente evitato di firmare veri trattati con la Francia.
Benito Juarez diventa Primo Ministro del Messico.
1866
Massimiliano I d'Ungheria rifiuta l'offerta d'alleanza della Prussia; Re Vittorio Emanuele II resiste ai falchi e fa lo stesso.
A Sadowa, i Prussiani vincono ma con maggiori difficoltà contro le truppe di von Teshen; la Guerra si prolunga fino a tre mesi, e alla fine, Baviera e Baden restano fuori dalla Confederazione Tedesca del Nord.
1867
Nasce la Quadruplice Monarchia Austro-Lombardo-Boemo-Galiziana.
Plebiscito in Messico, la monarchia vince di stretta misura. Juarez si dimette, ma le dimissioni sono respinte da Massimiliano.
1869
Gyula Andràssy è eletto primo ministro con il Partito Conservatore.
1870-1871
Guerra Franco-Prussiana.
Napoleone III è catturato e deposto, nasce la III Repubblica Francese.
1870
Conferenza di Roma; Partecipano il Duca di Modena Francesco V con il Primo Ministro Giuseppe Campori, il Duca di Parma Roberto I con il primo Ministro Alfonso Cavagnari, il Granduca di Toscana Ferdinando IV e il suo primo ministro Bettino Ricasoli, Re Vittorio Emanuele II di Sardegna e il Primo Ministro Urbano Rattazzi, Re Francesco II di Napoli e Sicilia con i primi ministri Antonio Spinelli di Scalea e Emanuele Notarbartolo, il Re del Lombardo-Veneto Francesco Giuseppe con il primo ministro Luigi Corti e il padrone di Casa, Papa Pio IX con il Primo Ministro Marco Minghetti. Nasce la Confederazione Italiana, la cui presidenza onoraria spetta al Papa; Viene istituito un organo esecutivo collegiale, il consiglio dei 7 (Napoli e Sicilia si alternano al seggio) presieduto a turno dai sette Membri.
Alfonso, terzo fratello di Re Francesco II di Napoli, eletto re di Spagna con il nome di Alfonso XII nel 1868 rinuncia al trono, e viene proclamata la I Repubblica Spagnola.
1872
Alla morte della loro madre, l'arciduchessa Sofia, Massimiliano II si riappacifica coi fratelli, e questo segna un riavvicinamento politico fra Quadruplice Monarchia e Regno d'Ungheria.
La Terza Repubblica Francese crolla, al suo posto è restaurata la monarchia con Enrico V di Borbone.
Nasce il Regno unito di Scandinavia a Kalmar (Seconda Unione di Kalmar)
1873
Siccome non ha figli Massimiliano II decide di adottare Ottone, secondogenito di Carl Ludwig.
1874
Confermato Andràssy in Ungheria.
1875
Don Alfonso di Borbone-Spagna diventa Re con il nome di Alfonso XIII (HL Alfonso XII)
Muore Francesco V di Modena, gli succede Francesco Ferdinando d'Asburgo-Lorena, 12 anni, che assume il cognome di Asburgo-Este, con il nome di Francesco VI. Fino alla maggiore età il padre Carl Ludwig servirà come reggente.
1876
La Sicilia colonizza la Tunisia, precedendo la Francia.
La Francia si avvicina sorprendentemente alla Germania, nonostante la questione dell'Alsazia; l'ingratitudine dei Sardo-Piemontesi da una parte, e il riavvicinamento fra i due rami degli Asburgo preoccupa la Germania, intenzionata ad annettere Baviera e Baden.
Modena, con l'accordo dell'Inghilterra, strappa Djibuti alla Francia.
1877
Alleanza Russo-Ungherese contro l'Impero Ottomano.
1878
Muore Re Vittorio Emanuele II di Sardegna, gli succede il figlio Umberto IV.
Muore anche Papa Pio IX, che nel 1872 ha concluso i lavori del Concilio Vaticano I. In questa timeline non abbiamo né il Sillabo né il non expedit. Non prevale l'ultramontanismo. Come Vicario di Cristo e sovrano dello Stato della Chiesa gli succede Gioacchino Pecci, con il nome di Pio X. (HL Leone XIII)
Daniele Comboni esplora il bacino del Congo in nome della Santa Romana Chiesa.
1879
Gyula Szapáry, Liberale, diventa primo ministro d'Ungheria.
La Sardegna inizia la colonizzazione dell'Eritrea.
Il Portogallo si avvicina alla Francia.
1881
Conferenza di Berlino, duro scontro fra il blocco Asburgico, e i suoi alleati (Inghilterra, Russia e Confederazione Italiana) e la Germania e i suoi alleati (Francia, Portogallo ed Impero Ottomano).
Grazie all'appoggio Italo-Britannico, il Madagascar respinge i Francesi.
1883
Conferenza di Roma, lo Stato Pontificio rivendica l'intero Bacino del Congo.
Nasce il Congo Pontificio.
Conferma per il Liberali in Ungheria.
1889
István Bittó conservatore, nuovo Primo Ministro in Ungheria.
1893
Confermati i conservatori in Ungheria.
1894
Muore Francesco II di Napoli e Sicilia, gli succede il fratello Alfonso III e II, gia Re di Spagna.
1895
Rischio di conflitto fra il Portogallo, sostenuto da Francia e germania e l'Inghilterra; il Primo Ministro Sardo Giolitti, Presidente del Consiglio dei Sette Italiano media, il Portogallo ottiene compensazioni all'assenza di un corridoio fra Angola e Mozambico.
1899
Il Liberale Sandor Wekerle è il nuovo primo Ministro Ungherese.
1900
Il Duca di Modena Francesco VI sposa Sofia Chotek con rito non Morganatico; Francesco Giuseppe esclude il nipote dalla successione a vantaggio di Ottone, che è gia erede in Ungheria.
1901
Messico e Stati Uniti guadagnano il controllo in condominio su Panama.
1903
Confermati i liberali in Ungheria.
Muore Papa Pio X, in questa Timeline l'uso del diritto di Veto da parte del Re del Lombardo-Veneto sarebbe considerato un'ingerenza e non viene
messo in atto; Mariano Rampolla del Tindaro è eletto Papa, assume il nome di Pio XI.
1904-1905
L'Impero Messicano interviene contro il Giappone, alleggerendo la sconfitta Russa; L'intervento Messicano è figlio della guerra con la Spagna del 1890, in cui il Messico aveva affiancato gli Stati Uniti, guadagnando il controllo sulle Filippine, di qui l'inizio della rivalità con il Giappone; La Ganduchessa Olga viene promessa ad Amedeo, primogenito dell'Imperatore Emanuele Filiberto.
1905
Rivoluzione Russa; la Russia diventa una monarchia costituzionale ma solo sulla carta.
1906
Muore Ottone Francesco d'Asburgo-Lorena, erede al trono d'Ungheria e della Quadruplice monarchia; Massimiliano II d'Ungheria sceglie Massimiliano Eugenio come suo erede, mentre Carlo diventa erede della quadruplice.
1907
Muore Roberto I di Parma, gli succede il terzogenito Elia, perché i figli maggiori sono malati di mente.
1909
Vanno al governo i Conservatori in Ungheria
1911
Acquisto della Libia da parte del Regno di Napoli; questo causa numerosi grattacapi alla diplomazia Confederale, visto che l'Inghilterra non gradisce la concentrazione di potere sulle due sponde; Per evitare guai con Londra, Napoli acconsente ad annettere direttamente solo la Tripolitania, ponendo sull'Emirato di Cirenaica un protettorato congiunto con l'Inghilterra.
1912-1913
Guerra Turco-Bulgara, grazie alle risorse ottenute con la vendita della Libia, e approfittando del fatto che Germania e Russia impediscono a Grecia e Serbia di intervenire, i Turchi battono i Bulgari;
1913
Riavvicinamento Russo-Quadrimonarchico in funzione Anti-Germanica.
Nell'Impero Ottomano, niente colpo di Stato, la vittoria contro i Bulgari rinforza il regime costituzionale.
La Serbia si sente tradita dalla Russia, indi per cui si allea con la Germania in funzione Anti-Ungherese.
Muore Papa Pio XI, gli succede il Segretario di Stato Giacomo della Chiesa, con il nome di Benedetto XV.
Conferma
1914-1919
Prima Guerra Mondiale
1914
Massimiliano Eugenio d'Asburgo è assassinato a Sarajevo (conquistata dagli Ungheresi nel 1878); Gli Ungheresi inviano un ultimatum ai Serbi; per tutta risposta, la Romania attacca l'Ungheria; la Russia dichiara guerra alla Romania e la Germania alla Russia; la Francia dichiara guerra alla Quadruplice ed invade la confederazione Italiana; L'Inghilterra che garantisce per l'indipendenza della Confederazione dichiara guerra alla Francia ; l'Impero Ottomano, il Portogallo, la Grecia, la Scandinavia e la Bulgaria dichiarano per ora la non belligeranza.
Le truppe Francesi sono fermate a trenta Km da Genova dopo aver preso Nizza e Ventimiglia. La Flotta Francese subisce una disfatta presso la Maddalena.
I Tedeschi violano la neutralitò Bavarese ed invadono la Quadruplice Monarchia; gli Ungheresi respingono i Rumeni in Transilvania, mentre i Russi dopo le prime vittorie contro i Tedeschi sono sconfitti e devono ripiegare.
Truppe Inglesi sbarcano a Calais, dopo aver annientato la flotta Francese nella Battaglia del Canale.
Il Mozambico è invaso da truppe Britanniche ed ltaliane.
1915
La Bulgaria dichiara guerra alla Serbia e alla Romania.La Grecia, il cui Re è cognato del Kaiser, invade la Bulgaria. A questo punto, l'Impero Ottomano firma il trattato di Londra ed invade la Grecia. La guerra, nonostante le previsioni dei Generali si avvia a diventare una sanguinosa Guerra di Posizione.
Papa Benedetto XV invita le potenze in Guerra ad interrompere le ostilità, ma essendo capo di uno stato tecnicamente in Guerra, anche se non attivamente impegnato, viene accusato di essere parziale.
Olga di Russia sposa l'imperatore Amedeo II del Messico.
La Scandinavia dichiara guerra alla Germania
1916
Il Colonnello Paul von Lettow-Vorbeck solleva gli Arabi contro l'Impero Ottomano e il Colonnello Thomas Lawrence è mandato in Arabia per contrastarlo; il loro duello nei deserti sarà oggetto di numerosi film.
In Russia l'offensiva Brusilov consente di allegggerire la pressione e impedire la presa di Vienna.
La Spagna entra in guerra contro la Francia ; A Cadice sbarcano le truppe Britanniche e la Francia si ritrova a combatttere su tre fronti.
La Serbia è conquistata completamente dall'Ungheria, il Montengro si è mantenuto neutrale.
1917
In Russia il fronte cede, e si scatena la rivoluzione.
Gli Stati Uniti entrano in guerra con la scusa di un telegramma dell'Ambasciatore Tedesco che il Primo Ministro Messicano Francisco Madeiro mostra all'Ambasciatore Americano; Il Messico resta neutrale.
La Germania sfonda il fronte Danese e prende Copenaghen.
1918
Il governo Rumeno si arrende, seguito dalla Grecia. La Russia firma il trattato di Brest-Litovsk e riconosce l'indipendenza della Finlandia, della Polonia , della Georgia, della Bielorussia , dell'Ucraina e dei Paesi Baltici.
Una flotta Messicana si schiera di fronte a Vladivostock, e Città del Messico fa sapere che se non verranno consegnati loro sani e salvi i membri della famiglia Imperiale ci saranno gravi conseguenze; una settimana dopo lo Zar Nicola, la moglie e i figli salgono indisturbati sulle navi Messicane. Il Governo Imperiale Russo in Esilio viene immediatamente istituito in Messico.
In Germania, crolla il fronte interno; una rivolta di stampo comunista causa la fine del Governo Imperiale. I Socialdemocratici proclamano la Repubblica Tedesca a Weimar.
La Danimarca è riconquistata e gli Scandinavi penetrabo in territorio tedesco.
Il Wurttemeberg e la Reuss sono occupati da truppe del Baden e della Baviera;
I Polacchi offrono la corona di Polonia a Carlo d'Asburgo, che accetta.
La Germania si arrende, seguita dalla Francia.
La I Guerra Mondiale è finita.
1919
Il partito Social-Democratico Ungherese vince le elezioni con Gyula Peidl.
Alla Conferenza di Pace a Vienna viene imposto alla Francia il durissimo trattato di Shoenbrunn, che limita l'esercito e la flotta, impone gravi sanzioni di guerra, e priva la Francia del Rossiglione (alla Spagna) di Calais (alla Gran Bretagna) e della Corsica (al Regno di Sardegna)
La Germania, in realtà, se la cava abbastanza bene, col trattato della Rathouse anche se è annessa dall'Austria che trasforma la Quadruplice Monarchia in Sacro Romano Impero di Germania e Lombardo-Veneto, tornando in pratica ad essere una duplice monarchia in unione personale indissolubile; Carlo diventa Sacro Romano Impeartore di Germania con il nome di Carlo VIII
La Polonia è elevata a Regno, in unione personale indissolubile con il duplice Impero.
La Bulgaria ottiene confini simili a quelli promessi con il trattato di Santo Stefano.
L'Impero Ottomano ottiene un corridoio fino all'Albania ai danni della Grecia nel trattato del Winterpalais.
L'Ungheria ottiene aggiustamenti in Valacchia, mentre la Romania si consola annettendo la Bessarabia. Il trattato di pace di Hofburg è piuttosto leggero,
mentre la Serbia col trattato del Belvedere è completamente spartita da Montenegro Bulgaria e Ungheria.
La Scandinavia non ottiene l'annessione dell'Oldenburg ne dell'Holstein, ma solo dello Schleswig e nemmeno della Finlandia. L'ex socialista
Vidkun Quisling fonda il Movimento Scandinavo dei Fasci da combattimento, in Scandinavia nasce il mito della Vittoria Mutilata.
Il primo ministro Scandinavo Hialmar Brantig piange calde lacrime, e non ottioene nemmeno vantaggi coloniali, ma ottiene solo che il primo ministro Austriaco Ernst Seidler von Feuchtenegg, che soffre di prostata esclami "Ah, potessi io pisciare come lui piange!"
Il Maresciallo Cosentz esclama profetico "Non abbiamo firmato una pace, ma una tregua di vent'anni!"
Muore il Re Apostolico Massimiliano II, gli succede il giovane nipote Roberto II, sotto la reggenza del padre Carlo VIII (Primo del Lombardo-Veneto e come Imperatore d'Austria)
1920
La Serbia (Belgrado) e la Bosnia (Satjevo) diventano Regni costituenti della Corona di santo stefano.
Nasce la Società delle Nazioni.
1921
L'irlanda diventa indipendente.
Cartina dell'Europa nel 1921
1920-1922
Guerra delle Filippine; In battaglia si distingue il Generale Messicano Lazaro Cardenas del Rio.
1922
Marcia su Stoccolma, Vidkun Quisling, che si fa chiamare Sjef, il Capo, diventa primo Ministro Scandinavo; subito aumenta il potere del primo ministro e legalizza le squadracce fasciste, le cosiddette Svart Skjorter, Camice Nere, che vengono riorganizzate come Milits for Siikkerheten til Staten (Milizia per la Sicurezza dello Stato).
Trattato di Vienna, i Cancellieri Imperiali Karl Renner e Giorgio Montini, il Primo Ministro Ungherese Gyula Peidl, il Primo Ministro Polacco Józef Piłsudski, il Presidente di Turno del consiglio dei Sette Italiano, il Sardo Giovanni Giolitti, il Primo Ministro del Montenegro Krsto Popović, il Primo Ministro Bulgaro Aleksander Stambolynsky, il Primo Ministro Belga Georges Theunis, il Premier Lussemburghese Émile Reuter e quello Olandese Charles Ruijs de Beerenbrouck firmano il Trattato per la Cooperazione Mitteleuropea.
1923
Philippe Henriot tenta una marcia su Parigi, partendo da un Café di Lione, è il cosiddetto coup du Café, ma fallisce ed è condannato a cinque anni di carcere duro.
In prigione scriverà Ma Bataille, il suo delirante manifesto politico, che, purtroppo sarà un best-seller, consentendogli di armare ben due milizie paramilitari, l'Equipes d'Assaut, EA(squadre d'assalto) e l'Equipes de Protection, EP (squadre di protezione)
In Scandinavia entra in vigore una legge elettorale che da il 55% dei seggi a chi ottiene il 25% dei voti.
In Ungheria sono confermati i social-democratici.
Colpo di Stato Militare in Messico appoggiato dall'Imperatore, Dictadura Nacional di Plutarco Elias Calles.
1924
Il Partito Fascista ottiene il 65% dei voti in elezioni viziate da pesanti brogli e in un clima di intimidazione, denunciato in parlamento dal deputato
Socialista Thorvald Stauning; dopo il discorso pare che abbia detto ai suoi colleghi: "Io ho detto quello che dovevo dire, ora preparatemi l'orazione funebre!" Purtroppo, ha ragione, pochi giorni dopo è rapito e assassinato per ordine di Quisling.
In Ungheria sono confermati i social-democratici.
1925
Dopo l'escalation della violenza seguita al delitto Stauning, Quisling, in un discorso al parlamento si assume ogni responsabilità e invita i deputati a farlo arrestare, cosa, che ovviamente, non accade.
Muore l'Imperatore Germanico e Lombardo e Reggente d'Ungheria Carlo VIII e I; la reggenza è assunta nel duplice impero e in Ungheria dal Duca di Modena Francesco V;
1926
Le leggi di sicurezza nazionale, in Scandinavia la trasformano in uno stato totalitario.
1928
Nella Repubblica Ellenica prende il potere con un Colpo di Stato il Generale Iohannes Metaxas.
1929
In Ungheria va al governo il Partito Conservatore, che porta l'eroe di guerra, Ammiraglio Miklos Horthy alla carica di Primo Ministro.
1930
Ottone V e I è incoronato ufficialmente Sacro Romano Imperatore. Francesco VI di Modena rimane reggente d'Ungheria;
Cade il governo Calles in Messico, nominato il più moderato ammiraglio Pompeho-Blanco.
In Francia, il Partie National-Socialiste des Travailleurs Francais (PNSTF) guidato da Philippe Henriot ottiene un ottimo risultato a causa della crisi economica.
Mondiali in Uruguay vinti dalla squadra di casa.
1931
Re Carlo II di Romania approva un colpo di Stato dell'Esercito che porta al governo il generale Ion Antonescu.
Invece, in Messico la dictamorbida dell'ammiraglio Pompeho-Blanco cade, si va a nuove elezioni, che vedono la vittoria del Fronte Popolare; l'Imperatore va in esilio negli Stati Uniti, e Alvaro Obregon proclama la II Repubblica Messicana.
1932
L'ex Primo Ministro Pierre Laval convince Re Giovanni III a dare l'incarico ad Henriot;
1933
Incendio del Palazzo del Parlamento a Parigi, Henriot ottiene la proclamazione dello Stato d'Emergenza.
1934
Assassinio di Re Giovanni III e del figlio Enrico VI, sopravvissuto al padre di sole tre ore; il nuovo Re Enrico VII ha un solo anno; il Parlamento dominato dai Nazisti vota per conferire la reggenza non alla Regina vedova Isabella d'Orleans-Braganza, bensi al primo Ministro Henriot.
Confermato Horthy in Ungheria.
Mondiali Scandinavi vinti dalla squadra di casa.
1935
La regina vedova Isabella scappa in Portogallo con il figlio, scampato ad un altro attentato, un referendum affida ad Herliot la carica di Mareshal Protecteur du Troisieme Empire Francais, e quindi i pieni poteri.
1935-1936
Guerra Ashanti, in cui La Scandinavia sottomette l'Impero Ashanti (Gli Scandinavi non hanno mai venduto la Costa d'Oro ai Britannici) e creano l'Africa Occidentale Scandinava, venendo sanzionati dall'SdN.
1936-1939
Guerra Civile in Messico che vede confrontarsi volontari di tutto il mondo con le armate del Generalissimo Lazaro Cardenas del Rio. Cardenas ha il supporto dei Fascisti scandinavi e dei Nazisti francesi, mentre volontari Americani, Sovietici, Italiani, Imperiali, Spagnoli, Inglesi e Portoghesi combattono a fianco dei Repubblicani Messicani; atrocità sono commesse da una parte e dall'altra, compreso il bombardamento da parte degli aerei francesi della cittadina Messicana di Guadalupe-Hidalgo, immortalato dal volontario Spagnolo Pablo Picasso nel quadro omonimo.
1938
Occupazione Francese del Rossiglione.
Conferenza di Lione, Henriot, supportato da Quisling spergiura di non avere altre rivendicazione territoriali; Ignorando il parere del Cancelliere Lombardo-Veneto De Gasperi e del Primo Ministro Ungherese
Miklós Horthy, il presidente di turno del Consiglio dei Sette Italiano, Benedetto Croce (appoggiato da tutti i colleghi, escluso De Gasperi e il Modenese Ferruccio Teglio) , il Primo Ministro Bulgaro Konstantin Muraviev, il Gran Vizir Ottomano Mehmet Ismet e il premier Britannico Neville Chamberlaine, in nome della politica dell'Appeasement consentono il sopruso.
Pochi mesi più tardi, la Spagna è invasa dai Francesi. Nascono gli stati fantoccio di Catalogna e Paesi Baschi.
Mondiali di Germania, vinti dalla Rappresentativa Confederale Italiana. ( I cittadini Imperiali residenti nel Lombardo-Veneto possono giocare nella Nazionale della CI se non hanno mai giocato nella Nazionale Tedesca, viceversa i Cittadini del Lombardo Veneto possono giocare nella Nazionale Tedesca se non hanno mai giocato in quella Confederale Italiana).
1939-1945
Seconda Guerra Mondiale.
1939
Patto Molotov-Laval, sulla spartizione dei Regni Asburgici.
Elezioni in Ungheria Miklós Horthy forma un governo di unità nazionale.
La Francia manda un ultimatum alla Confederazione Italiana; Sacro Romano Impero, Ungheria e l'impero Ottomano danno a loro volta l'ultimatum alla Francia, ma il Sacro Romano Impero Germanico è lento a Mobilitare e si limita a fortificare la linea del Reno.
La Confederazione Italiana, incluso il Sacro Romano Impero Lombardo-Veneto sono invasi dai Francesi ; i governi Sardo, Lombardo-Veneto, Toscano, Modenense, Parmense e Pontificio si rifugiano nel Regno di Napoli.
Calais viene occupata dalla Francia, e l'Inghilterra dichiara Guerra al Troisieme Empire.
Intanto la Scandinavia occupa la Finlandia, per proteggere i Finlandesi dalle mire Sovietiche (I sovietici occupano l'Ingria e la Carelia).
1940
Invasione del Sacro Tomano impero di Germania violando la neutralità del Belgio; contemporaneamente, i Sovietici entrano in Polonia.
Il Sacro Romano Imperatore si rifiuta di lasciare Vienna; Metà germania è sotto occupazione Nazista, nell'Altra metà il Maresciallo Hernann Goering forma un governo collaborazionista, il Regno di Prussia, di cui si proclama reggente; Solo l'Austria e la Boemia restano liberi dall'occupazione Nazista.
La Scandinavia dichiara guerra agli alleati e avanza a fatica dalla Danimarca.
La Flotta Scandinava è bombardata alla fonda al porto di Copenhagen.
Grecia e Romania dichiarano guerra all'impero ottomano.
L'Islanda e la Groenlandia sono occupate dagli Inglesi.
1941
La Scandinavia tenta di invadere il Portogallo, alleato dell'Inghilterra, ma subisce una disfatta a causa dell'impreparazione dei generali Scandinavi; La Francia invade il Portogallo, e poi interviene contro la Bulgaria che si è unita agli alleati e sta mettendo in gravi difficolta Greci e Rumeni; L'Ungheria è invasa, ma resiste all'urto; le forze dell'Asse sono fermate a 40 km da Budapest; Su insistenza della Scandinavia, pur con Germania e Ungheria ancora belligeranti, e l'Inghilterra che non si piega nonostante i Bombardamenti della Aviazione Francese, Henriot ordina l'operazione Carlo VIII, ovvero l'invasione dell'Unione Sovietica.
Grazie ad un Generale Finlandese passato alla Scandinavia, Carl Mannerheim, le truppe Scandinave si dimostrano piu efficaci, e conquistano Leningrado, ribattezzata Carlstadt. Lo sforzo comunque è immane e gli Scandinavi devono presto passare alla difensiva. mentre il rullo compressore francese avanza in Polonia ma non senza difficoltà.
Il Giappone fa il grave errore di assaltare la base Americana di Pearl Harbour.
Gli Stati Uniti dichiarano guerra all'Asse.
1942
Inizia l'assedio di Stalingrado,
Conferenza di Washinghton, lanciata l'Operazione Torch, sbarco Americano nel Marocco Spagnolo, che ancora resiste all'invasore, e invasione dell'Algeria occupata dai Francesi.
I Franco scandinavi in Africa sono sconfitti.
Le truppe Ottomane e Bulgare invadono la Grecia, quelle Ungheresi spezzano l'assedio di Budapest grazie all'intervento del piccolo ma ben equipaggiato Montenegro.
Le truppe allerate riescano a mantenere un vitale corridoio con Vienna sotto assedio da quasi due anni.
Gli Anglo-Sovietici occupano l'Iran e detronizzano lo Shah, mettendo sul trono il di lui figlio.
I Giapponesi sono respinti dalle Midway.
A Montmartre, quartiere di Parigi, è organizzata la Solucion Finelle du Probleme Ebraique; Molti Ebrei sono gia immigrati nell'Impero Ottomano.
1943
In Messico Cardenas ripristina la Monarchia ma mantiene il trono vacante e si proclama reggente a vita.
Conferenza di Casablanca, si incontrano il presidente Roosevelt, Stalin, Horthy, Churchill, il Gran Vizier Ottomano Mehmet Imonu, il Siciliano Luigi Sturzo in rappresentanza della Confederazione Italiana e Edvard Beneš, Cancelliere Generale del Sacro Romano Impero, in rappresentanza sia del Tedesco Ludwig Beck che del Lombardo-Veneto Alcide de Gasperi. Partecipa anche il primo Ministro Spagnolo Manuel Azana come padrone di casa.
Viene decisa l'apertura di un nuovo fronte, attaccando il ventre molle dell'asse, ovvero la Scandinavia; Sbarco ad Heligoland delle truppe alleate;
Il Gran Consiglio del Fascismo defenestra Quisling che poi viene fatto arrestare dall'Imperatore Gustavo V. Gustavo V, poi, abdica a favore del figlio Gustavo VI Adolfo, non coinvolto nell'appoggio a Quisling e salva la Dinastia.
I Francesi occupano la Danimarca, la Norvegia e la Finlandia, liberano Quisling e lo pongono a capo dello Stato fantoccio della Repubblica Sociale Scandinava che comprende Norvegia Finlandia e Danimarca.
In Asia e Giapponesi arretrano.
Le truppe francesi sono costrette ad evacuare la Russia ma riescono a ritirarsi in buon ordine in Polonia.
La Romania e la Grecia sono sconfitte, i Francesi sono respinti fino alla Selva Nera.
Inizia la Shoah.
1944
Conferenza di Teheran, viene deciso lo sbarco alleato in Germania, a Bremerhaven. I Francesi si aspettano un tentativo di sbarco in Danimarca di conseguenza l'operazione riesce; La Germania è liberata dagli alleati occidentali, e la Sesta Armata Francese è oramai in trappola fra l'Oder e la Vistola; Ottone, Imperatore di Germania e Lombardo Veneto e Re di Polonia con l'appoggio dell'arma Krajova a lui fedele negozia la resa dei Francesi e nomina il Generale Sikorski Primo Ministro. Il Regno di Polonia perde però la città di Leopoli invasa dai Sovietici.
Le truppe della Confederazione Italiana gidate dal Maresciallo Messe liberano il territorio Confederale.
Battaglia delle Ardenne, Henriot tenta una disperata manovra per riconquistare territorio in Germania.
Nel frattempo, le truppe Francesi sono state espulse dalla Danimarca, occupata dai Tedeschi e dalla Finlandia, che è stata divisa a metà fra Anglo-Americani e Sovietici.
In Francia, Philippe Henriot scampa ad un attentato nella Fortezza di Verdun, ordito dal Colonnello Philippe de Hauteclocque, Filo-Monarchico, con l'appoggio di numerosi quadri dell'Esercito fra cui il Generale Philippe Petain e il Generale Charles de Gaulle. Inizia quindi una violenta purga nei quadri militari; lo stesso De Gaulle è costretto al suicidio. Petain, invece scappa in Spagna, liberata dagli Ispano-Americani.
Inizia l'invasione del Giappone, che si prospetta lunga e faticosa.
Prolungata la legislatura Ungherese fino alla fine della Guerra.
Il Messico dichiara guerra al Giappone.
1945
Sbarco in Normandia, presa di Parigi, Henriot si suicida nel Bunker sotto il Palazzo del Louvre; L'ammiraglio Francois Darlan firma la resa con gli alleati.
Re Enrico VII fa ritorno a parigi con la madre e il Maresciallo Petain, accolto dalla popolazione festante.
In Norvegia Quisling è catturato e fucilato dai partigiani, ed è impiccato per i piedi a Rådhusplassen a Oslo, insieme ad altri 12 gerarchi Fascisti.
La conferenza di Versailles ribadisce gli accordi presi a Yalta.
1946
In Scandinavia nasce la Federazione Scandinava, che non include la Finlandia, tornata indipendente e neutrale, la Groenlandia, annessa dagli Stati Uniti, e l'Islanda, indipendente. La Federazione resta una monarchia costituzionale sotto il governo di Gustavo VI.
Conferenza di Pace a Vienna; La Scandinavia perde le acquisizioni post Prima Guerra mondiale, ma è trattata tutto sommato generosamente; la sua posizione la rende una alleato fondamentale per il blocco occidentale; Le colonie Scandinave sono affidate alla Polonia in compensazione per le perdite subite a vantaggio dell'URSS; Calais passa definitivamente alla Gran Bretagna, il Rossiglione torna alla Spagna arrotondato. La Romania è divisa in due, la parte Meridionale resta Regno di Romania, la parte settentrionale diventa Repubblica Democratica Rumena, con capitale Bucarest Nord.
La Grecia perde tutte le isole, spartite fra CI e Impero Ottomano.
Elezioni in Ungheria, il Partito dei Piccoli Proprietari, un partito Liberale e centrista, vince le elezioni, e Zoltan Tildy diventa primo ministro.
Nasce l'Organizzazione delle Nazioni Unite, hanno diritto di veto nel Consiglio di sicurezza i nove membri permanenti, Stati Uniti, Urss, Gran Bretagna, Impero Ottomano, Sacro Romano Impero Tedesco, Confederazione Italiana, Regni Apostolici d'Ungheria, Regno di Spagna e Repubblica di Cina.
1947
Conferenza di Parigi, il Regno di Francia, con il Primo Ministro Robert Shumann, di origine Alsaziana, ospita il Cancelliere Imperiale tedesco Konrad Adenauer, quello Lombardo-Veneto De Gasperi, il Primo Ministro Ungherese Zoltan Tildy, il Primo Ministro Montenegrino Blažo Jovanović, il Presidente del Consiglio dei Sette Italiano, nonché Primo Ministro Toscano Galeazzo Ciano, il Primo Ministro Scandinavo Hialmar Hammarskjold, il Primo Ministro Spagnolo Francisco Largo Caballero, quello Portoghese Antonio de Oliveira Salazar, quello Olandese Louis Beel, il Belga Paul-Henri Spaack, il Lussemburghese Pierre Dupong, il Primo Ministro del Regno Rumeno Iuliu Bratianu, il Primo Ministro della Terza Repubblica Ellenica Georghios Papandreu, il Gran Vizier Turco Mehmet Recep Peker e il Primo Ministro Bulgaro Kostatntin Muraviev firmano un trattato che segna la nascita della Comunità Economica
Mitteleuropea.
1948-1950
Guerra Civile Polacca, i comunisti Polacchi sono sconfitti dalle forze del Sacro Romano Impero e dall'Arma Krajowa. Gierek va in esilio in Unione Sovietica.
1948
L'Impero Ottomano assume una struttura Federale e concede autonomia agli Arabi, agli Albanesi, agli Ebrei, ai Greci, ai Kurdi e agli Armeni.
1950-1954
Guerra di Corea.
A causa del maggior numero di soldati impiegati dagli occidentali (Spagna, Portogallo, Ungheria, CI e SRI mandano tutti nutriti contingenti) la Guerra è vinta dalla Corea del Sud e la Corea è unificata.
1950
Il Primo Ministro Polacco Sikorwsky ottiene l'ingresso del Regno di Polonia nella Comunità Mitteleuropea del Carbone e dell'Acciaio.
Primi mondiali di calcio dopo la II Guerra Mondiale, giocatisi in Brasile e vinti dall'Ungheria.
Il regno di Libia e quello di Tunisia diventano indopendenti.
1951
Confermato Tildy in Ungheria, grazie ai buoni risultati economici.
1952
Entra in vigore una nuova costituzione in Egitto, che crea una Duplice Monarchia Egitto-Sudanese, e aumenta l'autonomia e la forza del primo Ministro eletto; il Nazionalista Mohmmad Neguib diventa Primo Ministro.
1954
Mondiali di Svizzera vinti dal Sacro Romano Impero Germanico.
1955
Il Maresciallo Albhert Kesserling pareggia a Dhien Bhien Poh con i Nord-vietnamiti del Generale Nguyen Vo Giap. (La battaglia è una vittoria tattica per i Tedeschi, che riescono a spezzare l'assedio perché Kesserling ha previsto il ricorso all'artiglieria portata a mano; ma la base viene abbandonata, perché indifendibile, vittoria strategica per i Nord Vietnamiti)
1956
Eletto Primo Ministro in Ungheria il Social-democratico Imre Nagy, con un programma di giustizia sociale e wellfare.
Di fronte all'Onu viene discussa le questione del Canale di Suez; Gli Stati Uniti, l'Impero Ottomano e l'Ungheria difendono il diritto dell'Egitto a conpartecipare alla gestione del canale; Inghilterra, CI e Sacro Romano Impero nicchiano, inizialmente ma poi accettano il compromesso.
1957
Nasce la CMD, Comunita Mitteleuropea di Difesa.
Sventato un colpo di stato di Ahmed Burghiba in Tunisia.
1958
Mondiali di Scandinavia vinti dal Brasile.
1959
Nasce l'Ente Spaziale Mitteleuropeo, diretto da Werner von Braun.
1960
Primi Campionati Europei, vinti dall'URSS.
1960-1965
Guerra del Vietnam.
La CMD interviene a favore del Vietnam del Sud, ma per prima cosa media per la creazione di un governo realmente democratico a Saigon, in cui è ripristinata la monarchia costituzionale con Bao Dai al fine di fungere da figura super partes; il delta del Mekong è ripulito dai Viet Kong, mentre l'offensiva del Tet si conclude in disfatta per i nordvietnamiti.La pace di Hue samcisce la separazione definitiva dei due Vietnam. Al contrario delle due Coree della nostra timeline, i due stati si riconoscono a vicenda e sanciscono normali relazioni diplomatiche.
1961
Confermato Nagy in Ungheria, sono premiati gli sforzi del governo di tutelare le fasce piu deboli.
L'ESM manda il primo uomo nello spazio.
1962
Mondiali del Cile vinti dal Sacro Romano Impero.
1964
Europei del Sacro Romano Impero vinti dalla squadra di casa.
1965
Con il sistegno occidentatale fallisce il colpo di stato di Daud Khan, Mohammed Zahir Shah resta sul trono.
L'ESM arriva sulla Luna.
1966
Vittoria del Partito Popolare Ungherese, in coalizione con il Liberali; Ferenc Nagy diventa Primo Ministro. Punita l'eccessiva tassazione messa in atto dai Social-democratici.
Mondiali d'Inghilterra vinti dal Sacro Romano Impero.
1967
Eletto il primo Parlamento Mitteleuropeo ad Achen. Primo presidente della Commissione Europea è eletta l'ebrea fancese Simone Veil, sopravvissuta ai Lager nazisti.
1968
Europei della CI, vinta dalla nazionale di Casa.
1969
L'intelligence della CI sventa un colpo di Stato militare in Libia.
1970
Mondiali del Messico, l'ultimo evento organizzato dal Generalissimo Cardenas del Rio, prima della morte; il suo successore Amedeo III ripristina la democrazia.
La CI vince il mondiale in finale contro il Brasile.
1971
Confermati i popolari in Ungheria. I Popolare sono premiati per aver trovato un buon equilibrio fra wellfare e fiscalità espansiva.
1972
Europei Scandinavi vinti dalla squadra di casa.
1973
La Gran Bretagna e l'Irlanda entrano nella Comunità Mitteleuropea.
1974
Le truppe della CMD fermano la rivolta del Derg, Alha Selahssie abdica a favore del figlio Yakob Tafari che prende il nome di Amha Selahssie I.
Mondiali del Sacro Romano Impero, vittoria per la squadra di casa.
1976
Elezioni in Ungheria vinte dai Social-democratici di Alexander Dubček, slovacco d'origine. I Popolari sono puniti per aver perso il controllo della spesa pubblica, e per un percepito aumento della corruzione.
Europei del Regno di Romania, vinti dall'Ungheria.
1979-1983
Guerra Civile Iraniana
Intervento della CMD e degli Americani a fianco dello Shah Mohammed Reza , che pero è costretto a moderarsi dagli Europei.
Con la morte dello Shah nel 1982 e la cattura di Komheini nel 1983 i Pasdaran rinunciano alla lotta armata, si riciclano in Partito del Popolo Persiano, e sotto Ali Montazeri firmano la pace.
1978
Mondiali d'Argentina, vinto dalla squadra di casa.
1980
Europei di Francia vinti dalla squadra di casa.
1981
Conferma per i Social-democratiche in Ungheria. Il piano di ricostruzione dello stato dei Social-democratici ha avuto successo, e i costi sociali sono, per ora stati assorbiti bene.
1982
Mondiali di Spagna vinti dalla CI.
1983
In seguito alla ratifica da parte dei parlamenti nazionali, entra in vigore la Costituzione Mitteleuropea. Nasce l'Unione Mitteleuropea.
1984
Europei del Montenegro, vinti dalla Spagna.
1985
L'ESM arriva su Marte.
1986
Il Partito Popolare Ungherese vince le elezioni, con un programma di incentivi alle imprese. Attila Szigethy diventa Primo Ministro.
Mondiali di Colombia, vinti dall'Argentina.
1989
Crollo del muro di Tighisoara. Le due Romanie si riuniscono.
1990
Crollo dell'URSS. La Repubblica Rumena confluiscer nel Regno di Romania, che riacquista uno sbocco sul mare.
Mondiali della Confederazione Italiana, vinti dall'Ungheria.
1991
Entrano nell'UM la Finlandia, l'Estonia, la Lettonia, la Georgia, l'Ucraina, la Bielorussia e la Russia.
Confermati i Popolari in Ungheria, protagonisti di una grande crescita economica.
1992
Europei in Ungheria, vinti dalla squadra di casa.
1994
Mondiali degli Stati uniti,vinti dal Brasile.
1996
Elezioni in Ungheria, il partito Social-democratico, guidato da Károly Grósz vince con un programma di grandi riforme sui cosiddetti nuovi diritti (Divorzio, Aborto, Convivenze, anche fra omosessuali) nonstante la forte opposizione della Chiesa Ungherese.
Europei dei Paesi Bassi, vinti dalla squadra di casa.
Muore Re Roberto II d'Ungheria, gli succede il figlio Carlo V.
1998
Mondiali in Ungheria, vinti dal Brasile.
1999
Accordi di Oslo, le potenze della Terra si accordano per una vasta riduzione dell'impatto ecologico.
2001
Elezioni in Ungheria, vittoria risicata dei Social-democratici. Il malcontento degli ambienti conservatori cresce.
2002
Mondiali di Corea e Giappone, vinti dal Brasile.
2004
Europei nel SRI, vinti dalla squadra di casa.
2006
Elezioni in Ungheria; Viktor Orban, Conservatore, alleato con i Popolari, e con l'appoggio diachiarato della Chiesa Cattolica, vince le elezioni;
Mondiali di Francia, vinti dalla Scandinavia.
2008
Barack Obama vince le elezioni e l'anno dopo succederà ad Al Gore come 44° presidente USA, il
quinto Democratico consecutivo dopo Carter (1977-1985) Dukakis (1985-1993), Clinton (1993-2001) e lo stesso Gore (2001-2009).
Europei del Portogallo, vinti dalla Gtecia.
2009
Entra in vigore lo Scudo, la moneta comuna Mitteleuropea.
2010
Mondiali in Sudafrica, vittoria del Messico.
Abdica il Sacro Romano Imperatore Ottone V, sul trono dal 1922 (fino al 1933 sotto la reggenza di Francesco V di Modena), con 88 anni di regno è il sovrano più longevo della storia europea.
Gli succede il figlio Carlo IX.
2011
Confermato Orban e la sua dottrina di contrapposizione con la Commissione Mitteleuropea.
2012
Europei dell'Impero Ottomano, vittoria della Spagna.
2013
L'ESM sbarca su Europa.
2014
Mondiali del Brasile alla presenza dell'Imperatore Pietro VI; vittoria del SRI.
2016
Il Partito Socialdemiocratico Ungherese torna al governo con Jancsi Dačić primo ministro. La politica muscolare e il conservatorismo sociale di Orban sono sconfessate dagli elettori.
2017
Muore Simone Veil, più volte ministro in Francia e Primo primo ministro donna del Regno negli
anni 70.
.
Nome |
Partito |
Mandato |
István Széchenyi |
Conservatore |
1849-1856 |
Lajos Batthyány. |
Conservatore |
1856-1859 |
Lajos Kossuth |
Liberale |
1859-1869 |
Gyula Andrassy |
Conservatore |
1869-1879 |
Gyula Szapáry |
Liberale |
1879-1889 |
István Bittó |
Conservatore |
1889-1899 |
Sandor Wekerle |
Liberale |
1899-1909 |
István Tisza |
Conservatore |
1909-1919 |
Gyula Peidl |
Social-democratico |
1919-1929 |
Miklós Hórty |
Conservatore |
1929-1946 |
Zoltan Tildy |
Liberale |
1946-1956 |
Imre Nagy |
Social-democratico |
1956-1966 |
Ferenc Nagy |
Popolare |
1966-1976 |
Alexander Dubček |
Social-democratico |
1976-1986 |
Attila Szigethy |
Popolare |
1986-1996 |
Károly Grósz |
Social-democratico |
1996-2006 |
Viktor Orban |
Conservatore |
2006-2016 |
Jansi Dačić |
Social-democratico |
2016-in carica |
I Primi Ministri del Regno d'Ungheria dal 1849
.
Questo è il commento in proposito di Bhrihskwobhloukstroy:
Una soluzione che permetta di aggirare la Prammatica Sanzione (ai fini della presente ucronia) sarebbe, proprio grazie al Prīuĭlēgĭŭm Māiŭs, la seguente.
La premessa è appunto la Questione Tedesca: la Soluzione Großdeutsch avrebbe possibilità di imporsi sulla Soluzione Kleindeutsch (visto che Federico Guglielmo IV è disponibile, a patto che si restauri il Sacro Romano Impero), ma l’estensione dell’Impero d’Austria risulta eccessiva per l’adesione di tutti gli altri Stati Tedeschi e l’incorporazione nel Sacro Romano Impero risulta inaccettabile per l’Ungheria, a rischio di insurrezione. Perché gli Asburgo non perdano né l’Ungheria né l’occasione di riunificare la Germania, si impone un artificio giuridico che permetta di aggirare l’impasse.
Ferdinando I è Imperatore del Kaisertum Österreich, Capo dell’Arcicasa d’Austria e Vicario Imperiale per tutti i Territorî Asburgici compresi nell'Impero (che, nella massima interpretazione possibile, comprendono anche Venezia, la Transilvania e la Polonia con la Moldavia). Come Imperatore del Kaisertum Österreich, lo può dividere in Impero d’Austria (Cisleithania) e Regno d’Ungheria e Croazia-Slavonia (Transleithania), così come Francesco Giuseppe ha storicamente fatto nel 1867 (la Prammatica Sanzione non viene lesa, perché l’Unione Personale è salva; all’epoca della Prammatica Sanzione, Carlo VI non era ovviamente Imperatore del Kaisertum Österreich, che è stato creato solo da Francesco II).
Ferdinando I abdica (può farlo, perché non c’è Indisponibilità della Corona) a favore dell’unico Erede possibile, il fratello Francesco Carlo, in entrambi gli Stati e nel Lombardo-Veneto. In tutti e tre gli Stati (Impero d’Austria / Cisleithania, Regno d’Ungheria e Croazia / Transleithania, Lombardo-Veneto), Francesco Carlo abdica a favore dell’unico Erede possibile, il primogenito Francesco Giuseppe. Fin qui è tutto come nella Storia Reale, con la differenza che la divisione del Kaisertum Österreich in Duplice Monarchia Austro-Ungarica è anticipata di diciannove anni. A questo punto, l’escamotage consiste nel fatto che Ferdinando I, rimasto Capo dell’Arcicasa d’Austria (e Vicario Imperiale per tutti i Territorî Asburgici compresi nell’Impero), in quanto tale ordina a Francesco Giuseppe di abdicare a favore dell’unico Erede possibile (che non abbia abdicato), il fratello Massimiliano; Francesco Giuseppe obbedisce, dopodiché lo stesso Ferdinando ordina a Massimiliano di abdicare a favore dell’unico Erede possibile, il fratello quindicenne Carlo Ludovico: Massimiliano disobbedisce e quindi è dichiarato Fellone e privato degli Stati nei soli Territorî compresi nell’Impero (Lombardo-Veneto, Impero d’Austria con la Dalmazia già veneziana e con la Galizia-Lodomiria già polacca nonché la Bucovina già della Moldavia, ex-Feudo Polacco, ma anche in Transilvania, che quindi deve essere scorporata dall’Ungheria e Croazia e ciò fa molto bene alla sua coesione interna perché soddisfa al contempo i Romeni e i Sassoni – ostili all’idea di essere Sudditi Ungheresi – ma anche i “Siculi“ o Sekler o Székelyek; resta lo sconcerto degli Ungheresi veri e proprî, che però in Ungheria possono consolarsi della perdita della Transilvania col fatto dell’inattesa Indipendenza sotto il proprio legittimo Sovrano, mentre in Transilvania costituiscono una Minoranza e in parte finiranno assimilati ai Székelyek, ammesso che in questa fase ai Regnanti interessino i “Sentimenti Nazionali” di una Minoranza nella Minoranza, comunque da questo punto di vista col molto maggiore vantaggio aggiuntivo dell’entusiasmo della Germania per il recupero dell’“irredenta” Transilvania – al Banato rinunceranno – e quindi con un forte argomento in più a favore della scelta di un Asburgo come Imperatore).
Come Vicario Imperiale, Ferdinando avoca a sé stesso tutti questi territorî (Lombardo-Veneto; Impero d’Austria con Dalmazia, Galizia-Lodomiria e Bucovina; Transilvania) e ne reinveste Francesco Carlo (che abdicherebbe di nuovo) o direttamente Francesco Giuseppe, per la seconda volta Imperatore d’Austria (con Dalmazia, Galizia-Lodomiria e Bucovina), Re d’Ungheria Orientale (in quanto Principe di Transilvania; in questo modo si salva il possibile della Prammatica Sanzione) e del Lombardo-Veneto. In questo modo la pur innegabile violazione della Prammatica Sanzione è ricondotta alla Superiore Autorità dell’Impero (attraverso il Vicario Imperiale, ovviamente tale per i soli Territorî di competenza asburgica) e ridotta al minimo (solo ciò che non ha mai fatto parte del Sacro Romano Impero risulta, alla fine di tutto, separata), si rispetta la Legge di Successione dei Regni interessati e dell’Arcicasa e il Capo di quest’ultima ha legittimamente esercitato la propria Autorità (solo in quanto Vicario Imperiale non avrebbe potuto – come neppure un Sacro Romano Imperatore avrebbe potuto – costringere un Vassallo ad abdicare), al contempo senza poter arrivare all’uso della violenza per imporla al congiunto disobbediente (ma potendolo ‘punire’ grazie all’Autorità di Vicario Imperiale, purché soltanto nei territorî asburgici imperiali). Il prezzo è che Massimiliano o i suoi Discendenti non potranno succedere a Francesco Giuseppe o ai suoi (ma il contrario sì).
Terminato questo processo, Francesco Giuseppe (che storicamente ha scelto di farsi chiamare con entrambi i proprî nomi per richiamarsi a tutti e quattro i predecessori con l’uno o l’altro dei due, ma in effetti come Sacro Romano Imperatore potrebbe scegliere di essere chiamato Francesco III Giuseppe per marcare la continuità istituzionale e pure dinastica col Sacro Romano Impero, riservando di chiamarsi Francesco II Giuseppe come Imperatore d’Austria per ricordare il diritto all’Ungheria) può essere incoronato Sacro Romano Imperatore di Germania dai tredici legittimi Eredi, Laici o Ecclesiastici (anche questi ultimi, in quanto Arcivescovi o Vescovi, esistono ancora) dei Grandi Elettori, compresi sia i Cisrenani (dal 1814 tornati a far parte della Germania) sia quelli elevati al rango in compensazione dei precedenti (Ratisbona-Aschaffenburg, Würzburg-Salisburgo) o poi promossi a Granduchi (del Baden) o Re (del Württemberg): gli Arcivescovi di Colonia, Magonza, Treviri, Salisburgo, il Vescovo di Ratisbona, il Re di Baviera (come Conte Palatino), il Re di Prussia (come Marchese del Brandenburgo), il Re di Sassonia, lo stesso Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe (come Re di Boemia), il Re di Hannover, il Re del Württemberg, il Granduca del Baden e il Principe dell’Assia “Elettorale” (Assia-Kassel), tutti in rappresentanza degli altri Sovrani della Confederazione Germanica (il Re di Danimarca come Duca di Schleswig e Holstein, il Re dei Paesi Bassi come Granduca di Lussemburgo, i due Granduchi del Mecklenburgo, quelli di Oldenburgo e di Assia-Darmstadt, i Duchi di Brunswick / Braunschweig, di Anhalt e di Lauenburg, i Prìncipi di Hohenzollern, di Waldeck, di Lippe e di Schaumburg-Lippe, i Sovrani di Turingia e le Città di Amburgo, Brema e Lubecca, in questa ucronia per il Prīuĭlēgĭŭm Māiŭs anche il Granduca di Toscana e il Duca di Modena e Reggio).
È da rilevare che all’Assemblea di Francoforte si dava per naturale la confluenza di tutti i Paesi Bassi nella Germania e con ogni probabilità sarebbe avvenuta quella dell’Olanda (e a maggior ragione di Parma); col Senno di Poi sarebbe consigliabile anche al Re di Danimarca di fare altrettanto.
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