1848, nasce la Repubblica Italiana!

di Tommaso Mazzoni

Il "Canzoniere del Risorgimento" realizzato dall'amico feder

PoD: sconfitta di Louis-Napoleon Bonaparte alle elezioni per la presidenza della II Repubblica; Vince Victor Hugo, il quale sostiene Mazzini (nella HL Hugo sostenne il Bonaparte (salvo odiarlo in seguito). Offre al Papa la restituzione di Avignone per tacitare gli Austriaci. Il Trattato di Londra, nel 1849 sancisce il riconoscimento della Repubblica Romana nel territorio dello Stato della Chiesa. Il Nuovo stato si dà un modello Federale e Presidenziale, riconosce le Repubbliche Autonome di Lazio, Umbria, Marche, Romagna e Molise.

Il successo dei Mazziniani a Roma spinge Vittorio Emanuele II ad abrogare lo Statuto Albertino.

Nel 1858 scoppiano nuovi moti in tutta la penisola fomentati da Roma; Venezia e Milano insorgono di nuovo, e a Torino, Modena, Parma, e Firenza i legittimi monarchi sono cacciati; i Savoia si rifugiano in Sardegna, i Lorena sull'Isola d'Elba; Intervento Francese contro gli Austriaci.

Nascono le Repubbliche di Lombardia, Venezia, Piemonte, Lucca, Emilia, Toscana e Genova che si federano con Roma. Nasce la Repubblica Federale Italiana. La bandiera è il tricolore con la coroncina d'alloro e la sigla RI al posto di RR.

Nel 1861 gli Italiani del Nord assistono i Rivoluzionari Napoletani e Palermitani; La repubblica Partenopea e quella Siciliana sono annesse alla Repubblica Federale Italiana. I Borbone restano a Gatea, sotto protezione Britannica (Gran Bretagna che, in questa Timeline, vuole avere una carta da usare contro il grosso stato Repubblicano e filo-francese, eventualmente).

Nel 1866 l'esercito Repubblicano, che ha una più chiara catena di comando, ed è meglio attrezzato, sconfigge gli Austriaci a Custoza, a Bezzecca e a Bolzano e annette il Trentino, l'Istria, il Tirolo (tutto) e la Dalmazia.
Nel 1870, comunque, interviene a favore dei Francesi contro la Germania, con la quale confina nel Tirolo; Questo permette a Francesi di non perdere troppo pesantemente, e di mantenere la Lorena; l'Alsazia diventa Tedesca.

La Repubblica sarà solida alleata della Francia nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale guadagnando l'intera Dalmazia e alcune colonie tedesche. L'alleanza con la Francia ci consente di occupare Tunisi in barba alla Gran Bretagna.

Invasi dalla Germania nella Seconda Guerra Mondiale gli italiani del Presidente Socialista Benito Amilcare Andrea Mussolini (1888-1968), ripiegheranno in Libia e in Tunisia, da dove continueranno la guerra contro la Repubblica Sociale Italiana collaborazionista di Farinacci (la Sardegna, l'Elba e Gaeta resteranno neutrale nelle due guerre, per paura d'essere annesse).

Membro fondatore dell'Onu e dell'Unione Europea e membro permanente del Consiglio di Sicurezza, l'Italia farà delle repubbliche di Tunisia, Fezzan, Cierenaica e Tripolitania membri della propria federazione; dell'Unione Europea fanno oggi parte oltre alla Federazione Italiana e alla Terza Repubblica Francese, il Regno del Portogallo, la Repubblica Spagnola (indovinate, chi ha aiutato, nel 1936 il Mussolini Socialista?),il Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele IV, il Regno di Gaeta di Carlo I, e il Granducato dell'Isola d'Elba di Sigismondo, più gli altri stati che ne fanno parte anche oggi. L'unione ha ratificato la CAD e il Trattato di Lisbona.

L'Italia è paese leader dell'Opec, ed esporta Petrolio in cambio di Uranio. L'Italia è stato anche il quinto paese a dotarsi dell'arma Atomica, ma anche il principale promotore del trattato di non-proliferazione; L'Italia ha 70 milioni di abitanti. Il Papa risiede tutt'ora ad Avignone, e la Francia è un paese meno laicista di oggi. (Sì, sembra incredibile, ma sono in grado di scrivere anche ucronie filo-repubblicane!)

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Cui Iacopo Maffi aggiunge:

Sardegna, Elba, Gaeta, Malta e Isole Ionie divengono un regno federale di in unione personale con la Gran Bretagna durante il regno di Vittoria. Per compensazione, ai Savoia va la promessa del trono spagnolo, ai Borbone la Bulgaria e ai Lorena un mazzo di fiori (e magari il titolo di Imperatori). Mi piace l'idea di una nazione delle isole mediterranee unita...

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In seguito Tommaso precisa:

Quanto ai possibili Presidenti della Repubblica con mandato quinquennale, io penso alla seguente lista:

Mazzini (Indipendente) dal 1849, fino al 1864
Ricasoli (Liberale) presidente dal 1864 al 1874
Depretis (Radicale) dal 1874 al 1879
Di Rudinì (Liberale) dal 1879 al 1884
Crispi (Radicale) dal 1884 al 1899
Giolitti (Liberale) I dal 1899 al 1909
Orlando (Radicale) dal 1909 al 1919
Giolitti (Indipendente) II dal 1919 al 1928 (muore in carica, gli succede il vice Facta)
Facta (Liberale) dal 1928 al 1934
Mussolini (Socialista) dal 1934 al 1949
De Gasperi (Popolare) dal 1949 al 1954
Fanfani (Popolare) dal 1954 al 1964
Nenni (Socialista) dal 1964 al 1974
Moro (Popolare) dal 1974 al 1979
Berlinguer (Socialista) dal 1979 al 1984
Craxi (Socialista) dal 1984 al 1994
Prodi (Popolare) dal 1994 al 2004
D'Alema (Socialista) dal 2004 al 2014
Renzi (Popolare) dal 2014, in carica.

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Interviene Enrica S.:

Quest'Italia mazzinian-massimalista non mi piace. Io preferirei: dal 1849 al 1878 presidenza nominale di Pio IX con primi ministri eletti dal popolo per 5 anni che hanno tutti i poteri effettivi, dal 1878 al 1903 Leone XIII, dal 1903 al 1914 San Pio X, ecc. ecc. fino oggi a Francesco, con Rita Borsellino Primo Ministro ed Enrico Letta Presidente del Senato (parlamento monocamerale di 200 membri). I Primi ministri di questa Italia Giobertiana potrebbero essere Pellegrino Rossi, Camillo Cavour, Romolo Murri, Giorgio Montini, Galeazzo Ciano, Carlo Rosselli, Alcide De Gasperi, Sandro Pertini, Amintore Fanfani, Enrico Berlinguer, Giulio Andreotti, Achille Occhetto, Silvio Berlusconi, Rita Borsellino.

La Repubblica Federale Italiana, cliccare per ingrandire (da questo sito)

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Anche Dario Carcano ha voluto darci la sua versione:

Cliccando qui potrete leggere il mio progetto di una Repubblica Italiana nata nel 1848. Che ne pensate?

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Questo è il commento in proposito di Federico Sangalli:

Il tuo lavoro è ben fatto e ben scritto, Dario. Certo, ricade appieno in quella categoria di ucronie che necessitano di una buona dose di ottimismo per accadere e nello specifico in una sua declinazione risorgimentale che io chiamo "Garibaldomachie" (Garibaldi appare in camicia rossa sul suo cavallo bianco e compie le sue immancabili imprese, sgominando gli austriacanti a destra e manca). Non è impossibile (mezzo Risorgimento è andato effettivamente così): certo, è un po' difficile credere che i volontari possano battere gli austriaci da soli quando le loro forze combinate con quelle sabaude furono insufficienti, ma questo si può ovviare rispondendo che in fondo furono soprattutto gli errori militari della gestione sabauda delle suddette forze a causare la disfatta (quanto è vero!). Semmai la parte più inverosimile è la lista di concessioni che l'Austria fa dopo la sconfitta: l'Austria è respinta alle porte di Milano, quindi tenta di reinvadere il Lombardo-Veneto ribelle ed è respinta a Cornuda, provincia di Treviso, e per qualche motivo non solo concede l'indipendenza alle province ribelli ma gli cede Trento, Gorizia, Trieste e Pola quando queste sono ben lontane dell'essere state conquistate dai garibaldini. Ciò non ha molto senso, specialmente considerando quanto si siano testardamente attaccati a queste benedette quattro città. Visto che comunque qualche guerra d'indipendenza ulteriore sarà necessaria per completare l'unificazione della penisola, farei che Vienna si limita a riconoscere l'indipendenza della repubblia italiana estesa al Lombardo-Veneto, immagino con l'idea di guardarla scannarsi con gli altri stati italiani e poi saltarle di nuovo addosso, ma senza tutte le altre cessioni immotivate. Ci sarebbe anche da parlare dello Stato Pontificio ma ne parlo nei punti successivi.

Punto 1: prima dell'Unità la penisola italiana era considerata dalle potenze europee come il loro personale campo di giochi, in cui misurare la propria influenza. Questo valeva soprattutto per Francia, Austria e Gran Bretagna, mentre Prussia e Russia erano abbastanza indifferenti alle questioni italiane. Nello scenario da te descritto però temo che la neonata repubblica andrebbe incontro a qualcosa di un po' più ostile e violento di un semplice isolamento temporaneo. Non tanto per il suo essere repubblicana e progressista: ormai la sacralità del Sistema di Vienna era stata infranta, Metternich in pensione, in quegli stessi mesi a Parigi si sventolava il tricolore e si proclamava la repubblica, repubblica che peraltro da lì a poco sarebbe finita nelle mani di un Napoleone Bonaparte. Ce n'era abbastanza da far venire i brividi a qualunque reazionario ma nessuno mosse niente, questo perché la Francia, pur rivoluzionaria e rivoluzionata e pur vetero e neo-bonapartista, si affrettò subito a mettere in chiaro come il suo atteggiamento geopolitico non fosse in collisione con quello delle altre potenze. Qua la repubblica italiana avrebbe dei bei problemi: l'Austria ce l'avrebbe a morte con lei come è naturale e così il Piemonte; la Francia invece potrebbe accettare un allineamento con la repubblica senza troppe storie (già me lo vedo Napoleone III che rivendica come il tricolore italico fosse stato innalzato la prima volta in onore di suo zio e via dicendo) e questo fornirebbe la copertura geopolitica che, come in HL, tutelò il nascente stato italiano nella prima fase del Risorgimento, ma non potrebbe mai e poi mai accettare la soppressione dello Stato Pontificio e l'esilio del Papa da parte di un governo ferocemente anti-clericale (era uno dei pochi difetti di Garibaldi). Napoleone III era stato eletto e governava grazie al sostegno dei cattolici francesi e non poteva permettersi di deluderli: in HL propose a Mazzini, quando questi era triumviro della Repubblica Romana, di tenere un referendum per scegliere tra Repubblica e Stato Pontificio con Costituzione, ma quando i cattolici conservatori vinsero le elezioni parlamentari nella primavera del 1849 Napoleone III stracciò tutto e riprese Roma con la forza. Quindi, tenendo anche conto che l'esercito garibaldino servirà in primis a sorvegliare le frontiere con l'Austria e il Piemonte, si potrebbe forse evitare l'annessione dello Stato Pontificio (magari con un primo presidente della repubblica non anti-clericale, tipo Cattaneo), dando invece seguito alla proposta di mediazione di Napoleone III prima delle elezioni parlamentari francesi. Comunque vada Napoleone III avrà salva la faccia e avrà le mani libere per una futura intesa con Milano (che è perfettamente nelle possibilità, Napoleone III mi ha dato sempre l'idea di essere pronto a vestirsi da foca se qualcuno fosse stato in grado di intortarlo a dovere. Cavour fu un maestro in questo ma credo che anche Cattaneo o Mazzini potrebbero non sfigurare). L'intesa con la Francia potrebbe avvenire sulle spoglie del Piemonte-Sardegna (Savoia e Nizza - questa in forse a causa della forte obiezione di Garibaldi - alla Francia, il resto all'Italia) e servirebbe soprattutto a trattenere l'Austria dall'avventarsi sulla repubblica alla prima occasione. Le simpatie inglesi infatti non sarebbero sufficienti perchè all'epoca Londra era ancora convinta che lo "Splendido Isolamento" fosse l'idea migliore che avessero mai avuto dopo l'Anglicanesimo (sì, lo so, gli inglesi hanno sempre pessime idee...) e non si sarebbero mai davvero sbilanciati in un intervento diretto.

Punto 2: è probabile che la morte di Carlo Alberto inneschi una svolta reazionaria a Torino. Già Carlo Alberto era piuttosto ondivago sulla faccenda. Anche Vittorio Emanuele II non risparmiò "tintinnii di sciabole" notevoli e certo non molto liberali, come quando con il Proclama di Moncalieri di fatto affermò che avrebbe messo in soffitta lo Statuto se i piemontesi non avessero eletto un parlamento favorevole alla pace con l'Austria. Ricordiamo anche la repressione della rivolta genovese. Possiamo immaginare che il sovrano ceda a chi gli chiedeva un colpo di mano e dia seguito alle velate minacce di Moncalieri. Dopodichè Vittorio Emanuele II parlava anche in dialetto ma era tutt'altro che stupido e sapeva bene che se già con il suffragio universale iper-censitario i radicali democratici avevano la maggioranza in parlamento era impensabile per la Monarchia immaginare di tenerlo a bada senza allargare la sua base di consenso, nello specifico cooptando la borghesia liberale che però aveva le sue condizioni e tra queste c'era il mantenimento dello statuto. Se VEII o chi per lui (potrebbe anche beccarsi una pallottola cercando di entrare a Milano per salvare il padre) si muovesse sui binari della reazione e sospendesse direttamente parlamento e statuto, il Piemonte inizierebbe ben presto a ribollire come una pentola a pressione. Tenendo buona l'idea di Vittorio Emanuele II caduto anche lui, la Reggente Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena governerebbe per conto del piccolo Umberto col sostegno di generali e aristocratici filo-austriaci, inimicandosi la popolazione. Dopo anni di malattia, muore il 20 gennaio 1855. Essendo Umberto appena undicenne, la reggenza passa a suo zio Ferdinando, che però muore venti giorni dopo. Avendo anch'egli lasciato solo prole minorenne, si crea una crisi costituzionale: la palla dovrebbe forse passare alla sorella di Carlo Alberto, Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, che però è la vedova dell'Arciduca Ranieri d'Asburgo-Lorena, cioè il Vicerè austriaco cacciato con le Cinque Giornate. Maria Elisabetta, che viveva in Austria al tempo, avrebbe poi gli ulteriori stigmi di non godere di buona salute (sarebbe morta il 25 dicembre 1856, qua forse il difficoltoso viaggio tra le Alpi per aggirare la repubblica italiana dal Tirolo a Torino potrebbe accellerarne il decesso) e di conseguenza di lasciare la benedetta reggenza al figlio Leopoldo Luigi, ufficiale di alto grado dell'esercito austriaco. Insomma un lungo periodo di crisi politica al vertice del Piemonte-Sardegna proprio in una fase delicata per l'Europa come quella della Guerra di Crimea. Quanto ci metterebbe Garibaldi a varcare il Ticino e sollevare la popolazione? E perché proprio sette secondi e mezzo? Con l'Austria terrorizzata dagli sviluppi in Oriente e impegnata a barcamenarsi tra la tradizionale alleanza con la Russia e un nuovo approccio post-metternichiano per tutelarsi dalle mire italo-franco-inglesi sull'Europa centrale Vienna potrebbe anche reagire come tendenzialmente ha reagito in HL alle minacce al suo ordine e cioè paralizzandosi nel terrore e rimanendo ferma e isolata in un angolo finché qualcuno (Bismarck) non è venuto a tirarla fuori e a reinventarla come potenza. A questo punto Garibaldi è a Torino, i Savoia sono fuggiti in Svizzera o in Francia, Napoleone III vede che all'Austria non piace ciò che è accaduto e quindi decide che a lui invece piace tantissimo e negozia il riconoscimento in cambio della cessione della Savoia francofona (che la repubblica è ben felice di cedere, vedendo così una regione non italiana e simbolo dell'odiata monarchia scomparire tra le grinfie dell'assimilazionismo francese). Probabilmente anche Londra sarebbe compiacente perchè l'attivismo italiano farebbe paura a Vienna e la spingerebbe a sostenere le ragioni anglo-francesi contro la Russia nella speranza che Londra e Parigi non sostengano più le mire italiane, esattamente come in HL l'Austria accettò di abbandonare l'alleanza con la Russia, forzando lo Zar al tavolo dei negoziati, solo dopo aver ricevuto assicurazioni (rappresentate plasticamente dall'invio dell'esercito piemontese in Crimea) che uno schieramento austriaco a Oriente non si sarebbe tradotto in una pugnalata alle spalle dei ribelli italiani nella Pianura Padana. Già, e Cavour? Cavour era un liberale, ammirava la Gran Bretagna, sosteneva il ruolo del parlamento (su base censitaria) come organo deliberativo e decisionale rispetto alle mire demagogiche dei radicali democratici e all'inerzia reazionaria dei monarchici e degli ordini ecclesiastici. In questo frangente non avrebbe molto spazio, probabilmente continuerebbe a fare il giornalista ma il suo giornale ("Il Risorgimento") potrebbe essere chiuso dalla censura, quindi sarà costretto a occuparsi della sua tenuta oppure a tenersi impegnato con viaggi all'estero, in Francia e in Gran Bretagna. Dopo l'invasione repubblicana potrà riprendere la sua attività politica ma, come ex monarchico, fautore di uno stato unitario centralista ma allo stesso tempo parlamentare e non presidenziale e contrario al suffragio universale, sarebbe agli antipodi dello spirito mazziniano su cui si fonda la nuova repubblica, quindi sarebbe un liberal-conservatore e rappresentante della borghesia e magari anche candidato alla presidenza per la destra, ma non emergerebbe più di tanto, non prima della sua morte nel 1861.

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Tommaso Mazzoni ha proposto poi la seguente Timeline:

La Repubblica Federale Italiana

1848
P.o.D. Dopo un furioso litigio fra Louis-Napoleone e Victor Hugo, quest'ultimo si candida alle Presidenziali, con una lista sinceramente repubblicana, ma moderata. Vince ed è eletto primo Presidente della II Repubblica Francese.

1849
Il Presidente Hugo sostiene l'indipendenza della Repubblica Romana; per tacitare l'Austria, contando sul supporto dei cattolici Francesi, offre la restituzione al Papa di Avignone (che resta di proprietà Francese, ma in comodato gratuito perpetuo al papa, con sovranità speciale), dove costui prende residenza, e conferma il concordato Napoleonico.
I Patrioti Romagnoli e Umbri, e in parte anche i Marchigiani, contestano l'impostazione Centralistica che Mazzini vorrebbe dare alla repubblica; all'Assemblea Costituente, passa l'emendamento delle periferie; La Repubblica Romana assume una struttura Federale, la costituiscono le Repubbliche Latina (Capitale Viterbo), Romagnola (Capitale Bologna) , Umbra (Capitale Perugia) e Marchigiana (Capitale Ancona) più il Distretto Federale della Capitale, Roma.
Tuttavia, Mazzini è confermato Presidente della Repubblica il 18 Settembre dal voto popolare.
La nuova Repubblica ha un parlamento bicamerale, il Senato, composto dai 100 Senatori-Tribuni, eletti a suffragio universale da tutti i maggiorenni che sanno leggere e scrivere; e dai 13 Senatori-Proconsoli, eletti dai Senatori delle Repubbliche Autonome, Tre ciascuna, più uno, eletto dalla Capitale Federale.
Il Presidente è capo dello Stato e del Governo.
Vittorio Emanuele II di Sardegna sospende lo Statuto Albertino a tempo indeterminato, perché spaventato dalla vittoria di Mazzini a Roma.

1852
Entra in vigore il Codice Civile della Repubblica Federale Romana, fra i più avanzati del mondo.

1853
Incamerati dallo stato i beni degli ordini religiosi.

1854
Seconde elezioni generali, il voto popolare riconferma Mazzini, che ha sempre rifiutato l'investitura ufficiale ad uno dei due partiti che si danno battaglia in Senato, il Partito Liberale e il Partito Radicale.

1858
Mazzini e Thiers, successo a Hugo in Francia, firmano un accordo di amicizia, che include clausole militari segrete.

1859
Scoppiano rivolte in tutte le principali città Italiane; Il Generale Francese Patrice de Mac Mahon sconfigge I Savoia a Vercelli, e Vittorio Emanuele II fugge in Sardegna, dove ripristina lo Statuto Albertino; Giuseppe Garibaldi batte i Lorena in Maremma, costringendo Leopoldo II alla fuga sull'Isola d'Elba, sotto protezione Britannica. Rivolte a Parma e a Modena cacciano i rispettivi Duchi, mentre i Franco-Romani si incontrano a Magenta, dove annientano le truppe Austro-Ungariche del Generale Giulay; Dopo la sconfitta di San Martino e Solferino, però Mazzini e Thiers concordano la fine delle ostilità con l'Austria, nonostante il disappunto di Garibaldi, che però, ferito ad una gamba, è costretto ad obbedire; Thiers annette la Savoia e la Val d'Aosta; Nascono le Repubbliche di Costa Azzurra (Nizza), Genova (Genova), Toscana (Firenze), Lucca (Lucca, include Massa), Emilia (Ducato di Parma e Ducato di Modena, capitale a Reggio Emilia), Piemonte (Torino) e Lombardia (Milano), che entrano nella Repubblca Federale.
Nasce la Repubblica Federale Italiana.
Alle elezioni quell'anno, Mazzini vince per la terza volta, sconfiggendo il candidato Liberale Cavour, Piemontese, e quello Radicale Bixio, Genovese.

1860
Intervento delle truppe della R.F.I nelle Due Sicilie; Nasce la Repubblica Partenopea (Napoli) e la Repubblica Sicula (Palermo).
I Borboni vanno in Esilio a Gaeta sotto protezione Inglese.

1861
Riconosciute l'indipendenza di Sardegna, Gaeta ed Isola d'Elba, sotto la Protezione Britannica.

1862
Malta, Sardegna, Gaeta e Isola d'Elba formano la Federazione delle Isole Mediterranee, il cui sovrano è eletto a rotazione quinquennale; Primo sovrano, la Regna Vittoria di Malta.

1863
Con il beneplacito della Francia, Mazzini costringe il Bey di Tunisi a riconoscere il protettorato italiano.

1864
Mazzini si ritura dalla politica; gli succede il Liberale Toscano Bettino Ricasoli, già Governatore Toscano.

1866
Con il consenso della Francia di Thiers, la R.F.I. si allea con la Prussia contro l'Austria;
grazie ad una catena di comando più chiara, le truppe Italiane comandate da Cialdini hanno la meglio sugli Austriaci di von Teshen a Custoza, mentre il solito Garibaldi vince a Bezzecca e a Trento, conquista Bolzano, e giunge fino ad Innsbruck; Nascono le Repubbliche di Trentino (Trento), Tirolo (Bolzano), e Venezia (Venezia), subito ammesse nella Federazione.

1869
Confermato Ricasoli Presidente, regge la maggioranza Liberale in Senato.

1870
Nella Guerra Franco-Prussiana, l'Italia sostiene i francesi di Leon Gambetta e sconfigge i Prussiani a Wolfratsausen; 

1871
La Francia sigla comunque la resa, ma grazie all'Italia ha evitato la debacle totale, e cede solo l'Alsazia alla Prussia.

1874
Eletto Presidente Italiano il Radicale Lombardo Agostino Depretis; egli abbandona le politiche di rigore amministrativo di Ricasoli, ed inizia numerose opere pubbliche, potenziando la macchina dello stato.

1877
Acquisto della Baia di Assab dalla compagnia Rubattino; inizia la colonizzazione Italiana del corno d'Africa. La Gran Bretagna impone pesanti tariffe per l'uso del Canale di Suez, ma Parigi fa la voce grossa.

1879
La grave situazione in cui versa il bilancio a causa della Finanza creativa di Depretis porta al governo i Liberali, guidati dal Siciliano Antonio Starabba di Rudinì; Egli impone un giro di vite alla spesa pubblica.

1880
Con il consenso della Francia del presidente Mac Mahon, l'Italia inizia la Colonizzazione della Tripolitania.

1882
Violenti scioperi contro le politiche fiscali draconiane del Di Rudinì.
Fondato il Partito Socialista Italiano.

1883
Al congresso di Berlino Italia e Francia sostengono il diritto Portoghese ad unire le colonie di Mozambico e Angola in Africa, contro l'Inghilterra.
Riconosciuto il diritto italiano sulla Libia, che tuttavia resta sotto formale sovranità Turca.

1884
Eletto Presidente il Radicale Siciliano Francesco Crispi; Crispi aumenta l'intervento pubblico, e soprattutto la corsa agli armamenti.

1885
Crispi presenta il primo piano nazionale contro il crimine organizzato nella Repubblica Partenopea e in quella Sicula.

1887
Inizia un massiccio piano di urbanizzazione della colonia di Eritrea.

1888
Riforma del sistema bancario italiano, nasce la Banca d'Italia, il cui primo direttore sarà Giuseppe Giacomo Alvisi.

1889
Crispi è confermato Presidente.

1890
Il Portogallo inizia l'esplorazione del bacino dello Zambesi.

1891
Istituito il Suffragio universale, maschile e femminile.

1892
Inizio della colonizzazione della Somalia.

1893
La Francia del Presidente Jules Ferry cede Gibuti all'Italia.

1894
Crispi è confermato per la seconda volta.

1895-1896
Guerra Italo-Abissina, l'Italia impone un protettorato all'Abissinia, ma non occupa il paese.

1895
Francia e Italia minacciano l'Inghilterra: se forza il Portogallo a ritirarsi dalla Zambesia, srà la Guerra.

1896
Firmato il trattato di Roma, che sancisce il riconoscimento da parte Inglese dell'Africa Australe Portoghese.

1897-1903
Guerra d'Indipendenza Corsa, tramite la Federazione delle Isole Mediterranee, l'Inghilterra finanzia il Partito Corso Indipendentista; Nella sollevazione che segue, l'esercito Francese non può contare sull'aiuto Italiano, giacché l'opinione pubblica, particolarmente i Radicali che votano Crispi, simpatizza con i Corsi; anzi, volontari Italiani raggiungono la Corsica attraverso le Bocche di Bonifacio, lasciati allegramente passare dalle navi Inglesi, che pattugliano la zona in chiave anti-francese.

1897
Scoppia la guerra d'Indipendenza Corsa.

1899
Crispi perde le elezioni, vincono i Liberali; nuovo Presidente è Giovanni Giolitti, che inizia un programma di lavori pubblici.

1900
La Francia del Presidente Boulangere invia massicce truppe in Corsica per reprimere la rivolta, ma, nonostante la ferocia della repressione, la rivolta continua; il Prefetto è costretto a lasciare Ajaccio, che cade nelle mani dei ribelli.

1901
Napoleon Victor Bonaparte sbarca in Corsica con un gruppo di volontari e si unisce alla ribellione.

1902
L'opinione pubblica Francese non ne può più di mandare ragazzi a morire in Corsica; Boulangere chiede la mediazione di Giolitti.

1903 
Trattato di Roma, la Francia del Presidente Aristide Briand riconosce l'indipendenza del Regno di Corsica; Victor Napoleon diventa Re dei Corsi; La Corsica entra nella Federazione delle Isole del Mediterraneo.

1904
Giolitti è rieletto Presidente.

1905
Giolitti firma un Concordato con la Santa Sede ad Avignone. I Cattolici in Italia possono organizzarsi politicamente.
La Francia si riavvicina alla Russia.

1906
Papa Benedetto XV (al secolo Mariano Rampolla del Tindaro) torna in Vaticano; la Basilica e Castel Gandolfo hanno garantita l'extraterritorialità. La sede ufficiale dello Stato della Chiesa resta Avignone.

1907-1908
Guerra di Libia. Giolitti chiede al Sultano Turco di formalizzare il passaggio di sovranità della Libia, in cambio di una notevole somma di denaro; Ma i Turchi non solo rifiutano, ma mandano la flotta a
riaffermare la sovranità Turca. Immediata la reazione dell'Italia; Comunque, nell'occupazione del Dodecaneso è preceduta dalla Federazione, che mette Luigi Amedeo di Savoia sul Trono del neo-dichiarato Principato di Rodi.

1908
Pace di Londra, l'Impero Ottomano cede la Libia all'Italia e i Dodecaneso alla Federazione; 
Accelerata la crisi del Sultanato di Abdul Amid II; Ripristinata la costituzione del 1876.

1909
Vittoria dei Radicali, Vittorio Emanuele Orlando nuovo Presidente.
Orlando media un intesa fra Francia, Inghilterra, Portogallo, Russia ed Italia, in chiave anti-Prussiana, anti-Asburgica, e anti-Ottomana.

1910-1911
Prima Guerra Balcanica. Grecia, Bulgaria, Serbia e Montenegro cacciano gli Ottomani dai Balcani.

1911-1912
Seconda Guerra Balcanica. Ottomani, Bulgari, Serbi, Greci e Rumeni si rivoltano contro la Bulgaria.

1910-1914
Corsa Italiana agli armamenti e preparazione al conflitto; diversamente che nella nostra timeline, Orlando sa che la Guerra sarà lunga, e si prepara per sostenere l'economia di guerra.

1912
Orlando pone il suo protettorato sul neonato regno d'Albania.

1914
Vittorio Emanuele Orlando è confermato Presidente della Repubblica Italiana.
La morte a Sarajevo dell'Arciduca Francesco Ferdinando, ucciso dall'estremista Serbo Gavrilo Princip, provoca lo scoppio della I Guerra Mondiale.
Gli schieramenti sono l'Intesa, composta da Serbia, Montenegro, Italia, Francia, Portogallo, Russia, Inghilterra, Federazione delle Isole del Mediterraneo, Belgio, Romania dal 1915, Grecia, dal 1916, USA e Giappone dal 1917, Emirato del Nejib e Regno dell'Hijaz dal 1918;
l'Alleanza, composta da Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano, Emirato di Ha'il e Bulgaria dal 1915.
L'Austria-Ungheria invade l'Italia, la Serbia e il Montenegro; Gli Italiani del Generale Armando Diaz difendono con successo la linea dell'Adige.
La Germania invade il Belgio e la Francia, l'Impero Ottomano invade la Russia e l'Egitto Filo-Britannico, mentre la flotta Ottomana sbarca a Rodi. Ecco schieramenti e leader:

Intesa (Leader)

Alleanza (Leaders)

Gran Bretagna

(Re-Imperatore Giorgio V,

Primo Ministro Herbert Arsquith,

Generale John French,

Generale Douglas Haig,

Generale Hugh Trenchard,

Ammiraglio Rosslyn Wemyss ,

Generale Jan Smuts,

Generale Jodha Jung Bahadur Rana,

Generale Arthur Currie,

Generale Alfred William Robin,

Generale John Monash)

Germania

(Imperatore Guglielmo II.

Cancelliere Theobald von Bethmann-Hollweg,

Feldmaresciallo Helmut von Moltke Jr,

Feldmaresciallo Erich von Falkenheim,

Feldmaresciallo Paul von Hindenburg,

Grand'ammiraglio Alfred von Tirpitz,

Ammiraglio Reinhard Sheer,

Generale Max Hoffmann,

Colonnello Paul von Lettow-Vorbeck.)

 

Francia,

(Presidente Georges Clemenceau,

Maresciallo Ferdinand Foch,

Maresciallo Philippe Petain,

Maresciallo Henri Merlin,

Ammiraglio Dominique-Marie Gauchet. Ammiraglio Jean-François-Charles Amet, Ammiraglio Pierre-Alexis Ronarc'h, Generale Milan Ratislav Stefanic)

 

Austria-Ungheria

(Imperatore Francesco Giuseppe

Imperatore Carlo,

Primo  Ministro Austriaco Karl von Sturgkh

Primo Ministro Austriaco  Ernest von Koerber,

Primo Ministro Ungherese Istvan Tisza,

Primo Ministro Ungherese Sandor Wekerle

Felmaresciallo Friedrich von Asburg,

Maresciallo Konrad von Hotzendorf

Maresciallo Arthur Arz von Straussenburg

Generale Svetozar Boreovic

Grand'ammiraglio Anton Haus

Ammiraglio Maximillian Njegovan

Ammiraglio Miklos Horty.)

Italia

(Presidente Vittorio Emanuele Orlando,

Maresciallo Armando Diaz,

Generale Luigi Cadorna,

Generale Ugo Cavallero,

Ammiraglio Paolo Thaon di Revel.)

Impero Ottomano

(Imperatore Mohammed V,

Imperatore Mohammed VI,

Gran Vizier Ismail Enver,

Generale Mustafa Kemal,

Generale Cemal Pasha

Ammiraglio Fevzi Kakmak)

Portogallo

(Re Carlo I,

Primo Ministro Bernardino Machado.

Maresciallo Antonio Carmona,

Generale Fernando Tamagnini de Abreu e Silva ,

Generale Tomás António Garcia Rosado,

Ammiraglio Joao de Canto e Castro)

Bulgaria (dal 1915)

(Zar Ferdinando I,

Primo Ministro Vasil Radoslaslov,

Maresciallo Nikola Zhekov,

Generale Georgi Teodorov,

Generale Kostantin Zhostov

Tenente Generale Vladimir Vazov.)

Russia

(Zar Nicola II

Generale Nikolaj Nikolaevitch Romanov,

Generale Aleksei Brusilov

Generae Alexei Denikin,

Ammiraglio Alecsander Kolchak

Ammiraglio Nikolai Essen )

 

Belgio

(Re Alberto I,

Primo Ministro Jaques de Broqueville

Generale Félix Wielemans,

Generale Gérard Leman

Generale Charles Tombeur)

 

Serbia

(Re Pietro I,

Principe Alecsander Karadeorghevic,

Primo Ministro Nicola Pasic,

Felmaresciallo Radomir Putnik,

Generale Zivojin Misic,

Generale Stepa Stepanovic)

 

 

Montenegro

(Re Nicola I

Primo Ministro Janko Vukotic

Generale Bozidar Jankovic.)

 

Romania (dal 1915)

(Re Ferdinando I,

Primo Ministro Ionel Bratianu,

Generale Costantin Prezan

Generale Ion Antonescu

Ammiraglio Vasile Urseanu)dal 1915)

 

Grecia (dal 1916)

(Re Costantino I

Re Alessandro,

Primo Ministro Eleftherios Venizelos

Generale Panagiotis Danglis

Generale Iohannes Metaxas.

Ammiraglio Pavlos Kountouriotis.)

 

USA (dal 1917)

(Presidente Woodrow Wilson

Segretario della Guerra Newton Baker,

Generale John Pershing

Ammiraglio William Sims

Generale Mason Patrick.)

 

Giappone (dal 1917)

(Imperatore Taisho,

Primo Ministro Okuma Shigenobu,

Primo Ministro Terauchi Masatake

Primo Ministro Hara Takashi

Ammiraglio Kozo Sato,

Generale Kamio Mitsuomi.)

 

1915
La Bulgaria entra in guerra a favore dell'Alleanza, dichiarando guerra alla sola Russia; La Romania, corteggiata da entrambi gli schieramenti, rompe gli Indugi, ed invade l'Ungheria; non dichiara però guerra alla Bulgaria.
L'avanzata Tedesca sul fronte Francese è fermata sulla Marna, a 40 Km da Parigi.
Tuttavia, su fronte Orientale, i Tedeschi ottengono grandi vittorie contro la Russia.

1916
I Russi sferrano una poderosa offensiva, che permette ai Francesi di resistere a Verdun, al prezzo di esaurire i rifornimenti, causando il crollo del fronte interno.
La Grecia entra in Guerra, dalla parte dell'Intesa.

1917
Crollo Russo, in seguito allo scoppio della rivoluzione, gli Austriaci sferrano una spedizione contro gli Italiani, e arrivano fino al Piave, dove si arrestano e vengono respinti. Orlando chiama alle armi i diciottenni.
I Bulgari penetrano in Romania venendo fermati a 70 km da Bucarest dal Generale Antonescu.
Entrano in Guerra Americani e Giapponesi.

1918-1920
Guerra Civile Russa.

1918
il Governo Bolscevico firma il trattato di Brest-Litovsk.
Diventano Indipendenti Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ucraina, Bielorussia, Georgia e Armenia; Queste ultime quattro sono poi riannesse all'URSS.
Rivolte nazionaliste in tutto l'Impero Austro-Ungarico, con la Battaglia di Vittorio Veneto gli Italiani dilagano in Slovenia e in Dalmazia.
Dopo la fallita offensiva navale della Battaglia delloJutland, in Germania scoppia un rivoluzione comunista detta Rivolta Spartachista, repressa con la violenza dei Corpi Franchi.

1919
Proclamata la Repubblica Tedesca a Weimar, 
La Germania si arrende; allle elezioni, però, i Radicali che hanno voluto il conflitto sono sconfitti, e Giovanni Giolitti si presenta a Parigi come nuovo Presidente della Repubblica Federale Italiana; Giolitti si è presentato da indipendente, ma ha il sostegno dei nuovi partiti, i Socialisti di Filippo Turati, i Popolari di Don Luigi Sturzo, e alcuni Liberali.
Giolitti si accorda con il Primo ministro Serbo Pasic per un'equa spartizione della Slovenia e della Dalmazia; Fiume, Trieste e l'intera Costa Dalmata, più Spalato sono assegnate all'Italia, che ottiene anche il Togo e il Tanganica Tedeschi. Va male alla Romania, invece; il Primo Ministro Ion Brătianu cerca inutilmente di far valere il Trattato di Londra, ma Wilson, che ha portato con se i quattordici utopici punti, fra cui la fine della diplomazia segreta si impunta; 
Brătianu fa il diavolo a quattro, e piange calde lacrime, spingendo Giolitti, che soffre di prostata ad affermare: "potessi io pisciare come egli piange!"
Non ottiene altro che la Dobrugia, giacché l'Armata Rossa riesce a respingere l'assalto in Bessarabia. Nasce in Romania il mito della Vittoria Mutilata; Fondato a Timisoara il Movimento Rumeno dei Fasci da Combattimento, guidato da Alexandru Cuza.
Delusa anche la Grecia, che non ottiene ne Costatntinopoli, nel la Tracia Occidentale, che restano rispettivamente Bulgare e Turche.
La Transilvania resta Ungherese; Giolitti ottiene che Carlo IV sia lasciato sul trono Ungherese, ma non riese a distogliere il Presidente Francese Clemenceau dai suoi propositi di vendetta anti-tedeschi; Il Generale Diaz commenta profetico: "non abbiamo firmato una pace, ma una tregua di venti anni!"

1920-1922
Biennio Rosso in Romania.

1920
Nascono le Repubbliche Autonome di Venezia-Giulia, capitale Trieste, e Dalmazia, capitale Pola.

1922
Alexandru Cuza, che si fa chiamare il Conducator, organizza la marcia su Bucarest, che spinge Carlo II ad affidargli l'incarico di primo ministro.

1923
Roberto Farinacci fonda il Partito Nazionalista del Popolo Italiano, di ispirazione fascista.

1924
Fallito Putsch di Monaco da parte del Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi, il loro leader, Adolf Hitler, è condannato a cinque anni di carcere duro, durante il quale scriverà il suo delirante programma politico, il Mein Kampf, ovvero "la mia battaglia". Purtroppo il libro sarà un grande successo.
Durante la campagna elettorale Italiana, il leader socialista Giacomo Matteotti è assassinato, su istigazione di Farinacci; La risposta del Presidente Giolitti è categorica, è proclamato lo stato d'emergenza, e i leader del PNPI sono arrestati e incarcerati a Campo Imperatore sul Gran Sasso.
Giolitti è rieletto Presidente.
In Romania il Deputato Socialista Iacob Pistiner denuncia i brogli che hanno portato i Fascisti al 65 % dei suffragi, e viene assassinato per ordine del Conducator Cuza.

1925
Promulgate in Romania le Leggi Fascistissime.

1926
In Romania sono sciolti tutti partiti politici tranne quello fascista; molti politici Rumeni anti-fascisti ripiegano in Italia.

1928
Muore il Presidente Giolitti, gli succede il vice Luigi Facta, il quale forma un Gabinetto Liberal-Popolare, e firma un'amnistia per i leader Nazionalisti.
I Socialisti, ora guidati da Benito Mussolini organizzano una dura opposizione, ma sempre su base democratica.

1929
Facta è eletto Presidente, grazie all'appoggio di Popolari di Destra e Nazionalisti; Tuttavia, egli sarà travolto dalla grave crisi economica causata dal crollo della Borsa di Wall Street.
Papa Pio XI scomunica i Fascismi con l'enciclica Nobis Opus Non Est.

1930
Facta lancia una proposta di comunità economica europea, appoggiata dal Presidente Francese Briand, dal Premier Britannico James McDonald-Ramsay, dal Cancelliere Tedesco Muller, dal Bulgaro Stambolinsky, scampato ad un colpo di stato sette anni prima, e dal Primo Ministro Portoghese José Domingues dos Santos; purtroppo, non viene presa sul serio da nessun parlamento nazionale, esclusi il Senato Italiano e l'Assemblea Nazionale Francese.
In Spagna crolla il governo autoritario del Primo Ministro Miguel Primo de Rivera.

1931
Proclamata la Repubblica Spagnola, subito Riconosciuta da Francia e Italia.
Manuel Azaña è il primo Presidente.

1932
I Nazionalisti tentano di assassinare il Leader Socialista Mussolini; Mussolini scampa all'attentato, e l'evento costringe Facta a rompere con i nazionalisti, licenziando Federzoni (Ministro dell'Interno Nazionalista, reo di avere più volte fatto reprimere con la violenza pacifici cortei di protesta).

1933
Leon Blum è eletto Presidente della Repubblica in Francia.
In Germania Adolf Hitler è chiamato alla Cancelleria.

1934
Alle Elezioni Presidenziali, i Candidati sono Mussolini, Facta e Farinacci; la vittoria va al primo, che subito inizia una serie di riforme sociali sul modello del New Deal.
Americano, al fine di rilanciare l'economia e migliorare le comdizioni dei Lavoratori.
L'Italia vince il suo primo mondiale il secondo della storia del Calcio.

1935-1936
Guerra di Transilvania, la regione è annessa alla Romania Fascista; l'Ungheria non può reagire, perché Hitler minaccia (bluffando di intervenire a favore dei Rumeni).

1935
Pio XI pubblica l'Enciclica Mitt Brennender Sorge, che condanna il Nazismo.

1936-1939
Scoppia la Guerra Civile Spagnola; Con il sostegno Italiano e Francese, e visto il mancato apporto Portoghese ai Franchisti, i Repubblicani vincono, e la democrazia è mantenuta in Spagna.

1938
Seconda vittoria Italiana ai Mondiali di calcio.
Conferenza di Monaco, Nonostante l'opposizione di Mussolini, il Presidente Francese Daladier, il Premier Inglese Chamberlain, e il Conducator Rumeno permettono l'annessione dei Sudeti. L'Austria resta per adesso indipendente, sotto la protezione Italiana.

1939-1940
Guerra d'Inverno fra URSS e Finlandia; I sovietici fanno più fatica del necessario per piegare i finlandesi e conquistare la Carelia, convincendo i tedeschi della fattibilità di un piano di conquista.

1939-1945
Seconda Guerra Mondiale. Si combattono le nazioni dell'Asse (Germania e Giappone) contro le Forze Alleate (Italia, Francia, Gran Bretagna, Federazione delle Isole del Mediterraneo, Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Polonia e Spagna); Entrano poi in guerra al fianco dell' Asse Romania, Iran, Siam e Grecia, mentre a fianco degli Alleati entrano Portogallo, Yugoslavia, Bulgaria, URSS e USA. Ecco schieramenti e leader:

 

 

Italia

(Presidente Benito Mussolini,

Maresciallo Pietro Badoglio,

Maresciallo  Giovanni Messe,

Generale Rodolfo Graziani,

Generale Ettore Bastico,

Grand'Ammiraglio Arturo Riccardi

Maresciallo dell'Aria Italo Balbo.)

Germania

(Reichfurher Adolf Hitler,

Felsmaresciallo Herman Goering

Gran Maresciallo Heinrich Himmler

Feldmaresciallo Friedich Paulus

Generale Erwin Rommel

Generale Albert Kesserling

Generale Walter Model

Generale Fedor von Bock

Grandammiraglio Erich Raeder

Ammiraglio Karl Donitz)

Polonia

(Presidente Ignacy Mochiky

Maresciallo Edward Rydz-Śmigły

Generale Wladyslaw Sykorsky,

Generale Tadheus Komorowsky,

Ammiraglio Jerzy Świrski)

Giappone

(Imperatore Showa,

Primo ministro Hideki Tojo,

Ammiraglio Osami Nagamo,

Ammiraglio Isoroku Yamamoto,

Generale Tomoyuki Yamashita

Generale Masaharu Homma)

Francia

(Presidente Philippe Petain,

Generale Charles de Gaulle,

Generale Philippe Leclerc de Hauteclocque,

Generale Henry Giraud,

Ammiraglio André Lemmonier,

Generale Maurice Gamelin;

Generale Maxime Weygand,

Generale Georges Catroux,

Generale Marcel Telou,

Ammiraglio Jean Louis Xavier François Darlan,

Ammiraglio Pierre François Boisson.)

Romania (dal 1940)

Regno di Romania dal 1940

(Re Carlo II,

Primo Ministro Alexandru Cuza,

Maresciallo  Constantin Sănătescu,

Generale Petre Dumitrescu,

Ammiraglio Horia Macellaru.)

Gran Bretagna

(Re Giorgio VI,

Primo Ministro Neville Chamberlaine,

Primo Ministro Winston Churchill,

Maresciallo Harold Alexander

Generale Bernard Law Montgomery

Maresciallo dell'Aria Hugh Dowdling

Maresciallo dell'Aria Keith Park

Ammiraglio Alan Brooke

Ammiraglio Andrew Cunningham

Ammiraglio Dudley Pound

Generale Arthur Allen

Generale Harry Crerar

Generale Hendrik Klopper,

Generale Bernard Freyberg.)

Finlandia (dal 1941)

 

Spagna

(Presidente Manuel Azaňa,

Generale Vicente Rojo Lluch,

Generale José Miaja Menant,

Ammiraglio Miguel Buiza Fernández-Palacios.)

Iran (1941)

Austria

(Presidente Wilhelm Miklas,

Cancelliere Kurt  Schuschnigg,

Generale Erhard Raus.)

Grecia (dal 1941)

Re Giorgio II,

Primo Ministro Ioannis Metaxas,

Primo Ministro Alexandros Koryzis,

Generale Alexandros Papagos,

Ammiraglio Alexandros Sakellariou)

Belgio

(Re Leopoldo III,

Reggente Charles di Sassonia-Coburgo-Gotha,

Primo Ministro Hubert Pierlot

Generale Viktor van Strydock de Burkel,

Generale Auguste Eduard Gilleart.)

 

Paesi Bassi

(Regina Guglielmina,

 Primo Ministro Pieter Gerbrandy,

Generale Henry Winkelman,

Ammiraglio Conrad Elfrich.)

 

Lussemburgo

(Granduchessa Carlotta,

Primo Ministro Pierre Dupong,)

 

Norvegia

(Re Haakon VII,

Primo Ministro Johan Nygaardsvold

Principe Olav,

Generale Carl Gustav Fleisher.)

 

Danimarca

(Re Cristiano X,

Primo Ministro Thorvald Stauning,

Primo Ministro Wilhelm Bhul,

Generale William Wain Prior)

 

Cina

(Presidente Chang Kai-sheck,

Mao Zedong,

Maresciallo Zhang Xueliang,

Generale Chen Cheng,

Generale Zhu De;

Generale Chang Hai-peng

Ammiraglio Sa Zhenbing)

 

Portogallo (dal 1941)

(Re Luigi II,

Primo Ministro Antonio de Oliveira Salazar,
Generale Manuel de Abreu Ferreiro,
Ammiraglio Alfredo Botelho,
Contrammiraglio Enrique Tenreiro)

 

URSS (dal 1941)

(Presidente del Comitato dei Commissari  del Popolo Josif Stalin,
Presidente del Presidium del Soviet Supremo Mikahil Kalinin,

Felmaresciallo Georgy Zhukov,

 Ammiraglio Nikolay Kuznetsov

Generale Alexander Vasilievsky

Generale Vasily Chukov

Generale Fyodor Tholbukhin,

Generale Semyon Timoshenko,

Generale Kirill Meretskov)

 

Yugoslavia (dal 1941)

(Re Pietro II

Primo Ministro  Duzan Simovic,

Maresciallo Draza Mihalovic,

Generale Milorad Petrović,
Generale Milutin Nedić,
Generale Milan Nedić,

Grand'ammiraglio Dragutin Prica )

 

USA (Dal 1941)

(Presidente Franklyn Delano Roosvelt,

Generale George Marshall

Generale Henry Arnold

Grand'Ammiraglio Ernest King

Generale Dwight David Eisenhower,

Generale George Patton,

Generale Omar Bradley,

Generale Mark Clark,

Generale Jacob Devers,

Maggiore Generale Carl Spaatz

Ammiraglio Royal Ingersoll

Generale Douglas MacArthur,

Generale Holland Smith,

Generale Joseph Stillwell

Ammiraglio Chester Nimitz

Ammiraglio William Helsey Jr.

Ammiraglio Raymond Spruance

Generale Curtis Lemay.
Tenente Generale Pedro del Valle)

 

Bulgaria (dal 1941)

(Zar Boris III,

Primo Ministro Alexander Stambolinsky,

Generale Ferdinand Kozovsky,

Generale  Vladimir Stoychev)

 

Ungheria (dal 1944)

(Re Ottone,

Primo Ministro Miklos Horty,

Generale Géza Lakatos,

Generale Guzstav Jany,)

 

Albania (dal 1944)

(Re Zog I,

Primo Ministro Pandeli Evangjeli,

Generale Xhemal Aranitasi) 

 

1939
Siglato il Patto Molotov-Ribbentropp, di non belligeranza e spartizione della Polonia fra Germania e URSS.
Mussolini è confermato alle elezioni Presidenziali.
Invasione della Polonia, dell'Austria e del Tirolo Italiano.

1940
Invasione del Belgio, dei Paesi Bassi, del Lussemburgo e della Francia, con l'appoggio dei Fascisti del'Action Francais di Laval viene formato un governo collaborazionista a Vichy, mentre il grosso dell'Esercito Francese ripara a Londra e ad Algeri insieme al gabinetto del presidente Philippe Petain.
La Romania invade l'Italia attraversando in armi la Yugoslavia, dove il Principe Paolo, reggente, inizialmente tollera il passaggio, sperando di prendere per se l'Istria e la Dalmazia Italiane; 
La Grecia dichiara Guerra all'Italia, e fa un velleitario tentativo di Sbarco in Puglia, respinto facilmente; tuttavia, alla fine del 1940 i Tedeschi hanno occupato il Nord del Paese e avanzano verso Roma.
Il Portogallo entra in guerra a favore degli Alleati.

1941
Caduta di Roma, il Governo fugge prima a Napoli, poi in Sicilia, infine a Tripoli.
Nasce la collaborazionista Repubblica Nazionalsocialista d'Italia, con a Capo Farinacci, e capitale Cremona.
Le truppe Tedesche non riescono a superare i Pirenei.
Nonostante la Guerra ad occidente sia tutt'altro che vinta, contando sul petrolio Rumeno, Hitler autorizza l'Invasione dell'Urss; 
Pietro II depone lo zio e dichiara guerra alla Romania. I Tedeschi devono intervenire in aiuto dell'alleato nei Balcani; L'Ungheria resta solidamente neutrale.
Ritardata l'operazione Barbarossa, questo ne provocherà il fallimento.
L'attacco Giapponese a Pearl Harbour causa l'intervento USA nella guerra.

1942
Inizia l'assedio di Stalingrado.
Con la Battaglia delle Midway l'espansione dei Giapponesi nel Pacifico è arrestata.
Le forze Ispano-Italo-Franco-Porto-Britanniche, autoribattezzatesi Alleanza Europea, guidate dal Maresciallo Italiano Giovanni Messe lanciano una grande controffensiva nei Pirenei.

1943
Sbarco Euro-Americano in Sicilia, seguito, di li a poco, da una secondo sbarco in Grecia. Dalla Grecia, le truppe Alleate risalgono facilmente, liberano la Bulgaria e restaurano Boris III sul trono, e penetrano in Romania; Timoroso di una possibile invasione Sovietica, Carol II, con l'appoggio del Gran Consiglio del Fascismo, depone il Conducator e lo imprigiona nei Carpazi, da dove viene liberato da un commando Tedsco; Cuza poi forma la Repubblica Sociale Rumena, sotto la protezione Tedesca. Carol II fugge vigliaccamente ad Odessa, con il figlio Michele, sotto protezione alleata.

1944 
Attaccato da tre Fronti, Kesselring, comandante dell'Italia occupata è costretto a ritirarsi in Austria, Mussolini rientra a Roma fra due ali di folla festante, ma il vero vincitore del conflitto è Papa Pio XII, che non si è mai mosso da Roma nonostante l'occupazione.
Mussolini è rieletto Presidente come unico candidato, e forma un nuovo gabinetto d'unità nazionale, con il suo rivale politico, Alcide Degasperi, come Vicepresidente.
Farinacci è catturato dalla resistenza e sommariamante giustiziato.
Contemporaneamente anche il gabinetto Petain fa ritorno a Parigi.

1945
Hitler si suicida nel Bunker sotto la cancelleria, Cuza è catturato dai Partigiani e giustiziato, il cadavere è appeso a testa in giù in Piata Victoriei (Piazza della Vittoria) a Bucarest.
Il Parlamento Italiano approva l'ingresso delle Repubbliche di Fezzan (Seba), Tripolitania (Tripoli), Cirenaica (Brngasi) e Tunisia (Tunisi) nella Repubblica Federale Italiana, per ripagare l'appoggio dato da Libici e Tunisini nella Guerra.
Con la resa del Giappone dopo le Bombe Atomiche su Hiroshima e Nagasaki, la Seconda Guerra Mondiale è finita.

1946
Conferenza di pace, Mussolini riprende la vecchia idea di Facta; ripropone l'idea di un'Europa unita.
L'Austria è liberata e torna indipendente.
entrano nella zona di controllo sovietica la Germania Est, la Polonia, i Paesi Baltici, la Finlandia e la Cecoslovacchia; l'Ungheria, dove ancora c'é un regime Fascista, quello dell'Ammiraglio Horty si schiera con l'iccidente, dopo aver annesso la Transilvania (Ha dichiarato guerra negli ultimi mesi, per poter passeggiare sulle macerie rumene).
In Grecia e in Romania dopo un Referendum è proclamata la Repubblica; in Grecia diventa primo Ministro Georghios Papandreu del Pasok, il Partito Socialista Greco, e la Grecia resta neutrale; in Romania, invece, vince il Partito dei Contadini, appena ricostituito.
Re Zog di Albania sventa un colpo di stato da parte dei Comunisti, Enver Hoxah è giustiziato. l'Albania ha dichiarato guerra alla Grecia giusto alla fine del conflitto, come l'Ungheria con la Romania, annettendosi una parte di Epiro Greco.
La Yugoslavia diventa una Monarchia federale, nonostante il Partito Comunista Yugoslavo sia il primo partito, il popolare Re Pietro II ottiene oltre il 60% dei suffragi.; Il PCY deve governare con l'appoggio del Partito dei Contadini. Siccome la Yugoslavia sarebbe stata assegnata all'URSS, Stalin pretende che Josif Broz, segretario dei comunisti Yugoslavi e Primo Ministro tenti un colpo di Stato, ma quest'ultimo rifiuta, ed espelle i filo-sovietici dal partito, che cambia nome in Partito Socialista dei Lavoratori Yugoslavi.

1947
Nasce l'Organizzazione delle Nazioni Unite, del suo consiglio di sicurezza sono membri permanenti con diritto di veto la Francia, l'Italia, la Gran Bretagna, gli USA, la Spagna, la Cina e gli URSS.

1948
Conferenza di Roma, si incontrano il Presidente Italiano Mussolini, il Presidente Spagnolo Barrio, il Presidente Francese Robert Shumann, il Primo Ministro Portoghese Antonio Salazar, il Primo Ministro Yugoslavo Broz, il Primo Ministro Bulgaro Stambolyinsky, il Primo Ministro Rumeno Iuliu Maniu, il Primo Ministro della Federazione del Mediterraneo Antonio Segni, il Cancelliere Austriaco Karl Renner, quello della Germania Ovest Adenauer, il Primo Ministro Britannico Clement Attlee e i Primi Ministri del Benelux; Nasce la Comunità Economica Europea.
Festeggiato il centenario della Prima Guerra d'Indipendenza Italiana.

1949
Alcide Degasperi sconfigge Mussolini nelle prime elezioni del dopoguerra, e diventa nuovo Presidente della RFI.
Tragedia del Grande Torino, a Superga, l'intera squadra granata muore in un incidente aereo.

1950
Formata la Nato, in cui l'Italia entra a pieno titolo.
Muore Re Luigi II del Portogallo (succeduto al padre Carlo I nel 1932), gli succede il figlio Carlos, Re Carlo II.

1950-1953
Guerra di Corea, l'Italia invia un robusto contingente, comandato dal Maresciallo Ettore Bastico.

1954
Un contingente Italiano guidato dal Maggiore Carlo Alberto dalla Chiesa interviene in Vietnam, impedendo la disfatta di Dhien Bien Phu;
Gli Italo-Francesi impediscono il colpo di stato in Vietnam del Sud, lasciando intatta la monarchia costituzionale dell'Imperatore Cao Dai.
Degasperi rivince le elezioni, ma muore pochi giorni dopo; gli succede il suo vice, Amintore Fanfani.
Alla morte di Horty, Re Ottone d'Ungheria rimuove le Croci Frecciate dal potere, e autorizza la formazione di un governo di unità nazionale di Coalizione fra il Partito dei Piccoli Proprietari, il Partito Liberale e quello Socialista. Zoltan Tildy diventa nuovo primo ministro. 
Muore Papa Pio XII, al secolo Pietro Gasparri, che era succeduto a Pio XI nel 1939, il quale era succeduto a Papa Benedetto XVI (Giacomo dalla Chiesa) nel 1922; questi era succeduto nel 1914 a Papa Pio X, il Santo Cardinale Giuseppe Sarto, morto dopo un solo anno di Pontificato, e succeduto nel 1913 a Papa Benedetto XV.
A Gasparri succede il Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, con il nome di Giovanni XXIII.

1955
Nasce la CED, la Comunità Europea di Difesa, un esercito comune cui primo comandante è nominato il Britannico Montgomery. (Questo è il prezzo preteso da Churchill, tornato Primo Ministro in Gran Bretagna, per accettare il trattato, e non uscire di nuovo fuori dalla CEE).

1956
Crisi di Suez, in questa timeline i Russi hanno maggiori remore nell'intervenire contro la Ced, potenza nucleare, molto meno dipendente dagli States della nostra Gran Bretagna; come risultato, Fuad II è rimesso sul trono, e il Generale Neguib è nominato Primo Ministro e Reggente (Neguib era stato messo da parte da Nasser nel 1954). Il fallimento di Nasser smonterà il nazionalismo Arabo in tutto il Medio-Oriente.
Trattato di Firenze, fra Palestinesi e Israeliani, L'Olp ha perduto ogni speranza di un supporto Egiziano, ma l'Italia impone a Israele di essere ragionevole; Anche Israele non vuole sfidare la Ced, quindi si accorda con l'Olp, per una spartizione ragionevole della Palestina.
In Finlandia, un tentativo di introdurre il multipartitismo è stroncato dai Carroarmati Sovietici.
Imre Nagy, Socialista, vince le prime libere elezioni in Ungheria dagli anni '30, e diviene Primo Ministro.

1957
La Repubblica Francese manda finalmente in pensione la legge anti-federalismo di Roberspierre, e diventa una Repubblica Federale, composta dalle Repubbliche di Bretagna, Isola di Francia, Borgogna, Occitania, Aquitania, Navarra, Algeria Settentrionale e Algeria Meridionale. l'Indipendentismo Algerino è così disinnescato.

1958-1959
Rivoluzione Cubana.

1958
Charles de Gaulle è eletto Primo Presidente della III Repubblica Francese.
Fallisce un colpo di stato violento in Iraq.

1959
Fanfani è eletto Presidente per conto proprio.
In un area desolata del deserto del Fezzan il governo Italiano fa Brillare il proptio primo ordigno atomico.
Iraq e Siria formano l'Unione della Grande Siria; Faysal II ottiene la Corona dell'Unione.

1960
Fondato L'ESE, l'Ente Spaziale Europeo.
L'Europa media fra Cuba e gli Stati Uniti; Castro accetta di garantire in parte gli interessi americani a Cuba, se tutti gli accordi vengono rinegoziati per essere più vantaggiosi per i Cubani.

1961-1963
Concilio Vaticano II.

1961
La Ced interviene in Congo, abbatte il Regime di Mobutu e ripristina la Repubblica Democratica, con Lumumba.
Incontro di Hue fra l'Imperatore Cao Dai, con il primo ministro Nguyen Van Thieu e Ho Chi Minh; i due stati iniziano un percorso di distensione; Il Partito Socialista Vietnamita è autorizzato a fare attività politica nell'Impero, mentre il Partito del Grande Vietnam può fare lo stesso nella Repubblica.
Il Tanganica diventa una repubblica indipendente, insieme al Togo; entrambi mantengono uno stretto legame con l'Italia.
Zanzibar resta una monarchia Costituzionale indipendente.
Nasce la Repubblica Cubana, con una costituzione ispirata a quella Francese; Il Partito Socialista Cubano vince le Prime lezioni libere, e Fidel Castro è confermato presidente.
Muore lo Zar di Bulgaria Boris III, gli succede il figlio Simeone II.

1962
Approvato un piano Europeo per la decolonizzazione graduale.

1963
Il Vietnam del nord apre al Multi-Partitismo; il Vietnam del Sud abolisce le leggi di restrizione sui Partiti Politici di sinistra.
Muore Papa Giovanni XXIII, gli succede il Cardinale Giovanni Battista Montini, con il nome di Paolo VI.

1964
Vengono tenuti nei due Vietnam due referendum, uno sulla riunificazione, e uno che permette di scegliere fra Monarchia e Repubblica; Per la Repubblica e per la Riunificazione il Partito Socialista, per la Monarchia e per la separazione dei due stati il Partito del Grande Vietnam (separatista per mero calcolo, teme la concorrenza eventuale dei Socialisti in un Vietnam unificato); entambi otterranno solo metà di quello che volevano; I Vietnamiti del Nord ottengono l'unità della nazione, ma devono accettare la monarchia di Cao Dai, che ha ottenuto il 55 % dei suffragi. (Oltre il 75 % al sud, ma oltre il 40 anche al nord, i due Vietnama avevano allora grossomodo la stessa popolazione, in questa timeline)
Si tengono pochi mesi dopo le prime elezioni per il Parlamento unitario; come previsto, il Partito Socialista vince, e Ho Chi Minh ottiene l'incarico di Primo Ministro.
Il Socialista Romagnolo Pietro Nenni è eletto Presidente della Repubblica Federale Italiana.
Il Generale Giovanni de Lorenzo tenta un colpo di Stato, ma è arrestato dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.

1965
Nasce il Parlamento Europeo.
Sotto la presidenza dell'Italiano Altiero Spinelli, iniziano i lavori della Commissione Europarlamentare per la Costituzione Confederale Europea.

1966
L'Italia è clamorosamente eliminata ai Mondiali dalla Nazionale della FIM (Federazione delle Isole del Mediterraneo); la Fim è poi eliminata ai Quarti di Finale dal Portogallo di Eusebio, che vincerà il Titolo contro i padroni di casa dell Gran Bretagna.
Rieletto Castro a Cuba.

1967
Battendo di due anni la Nasa, l'Ese manda i primi uomini sulla Luna.
Approvato una modifica alla Costituzione, sono aggiunte alle Lingue Ufficiali della Repubblica il Croato, il Ladino, lo Sloveno e l'Arabo.
Regolamentato l'Aborto.

1968
Primavera di Praga, repressa nel sangue dai Carri Armati Sovietici.
Licenziato dalla Commissione Spinelli il testo della Costituzione Confederale.

1969-1980
Anni di Piombo.

1969
Il Partito Socialista rielegge Nenni Presidente.
Sventato un violento attentato del gruppo Neo-Fascista delle Brigate Nere a Piazza Fontana.
La Francia approva con un referendum il testo di Spinelli.

1970
L'Italia vince il suo Terzo mondiale e porta a casa la Coppa Rimet permanentemente.
Sventato l'attentato di Gioia Tauro.

1971
Approvato lo Statuto dei Lavoratori in Italia.
A Cuba è rieletto Fidel Castro.

1972
La Bomba di Peteano esplode anzitempo, provocando solo pochi feriti.
L'Italia approva per referendum il Progetto Spinelli.

1973
L'Anarchico Gianfranco Bertoli è arrestato mentre tentava di raggiungere la Questura di Milano con una Bomba.
Il Derg, comitato di ufficiali Etiopici, dà il via ad una violenta Guerra Civile in Etiopia.

1974
Durante la Campagna elettorale una bomba esplode anzitempo a Piazza della Loggia, ferendo solo una decina di persone, in maniera non grave.
il Popolare Aldo Moro, amico personale di Papa Paolo VI, diventa Presidente della Repubblica.
La Gran Bretagna è l'ultimo dei Paesi membri a ratificare il testo Spinelli; La costituzione della Confederazione Europea entra in vigore.
Intervento della Ced contro il Derg, al fine di evitare che l'Impero d'Etiopia, formalmente indipendente dal 1964, si trasformi in una Repubblica Popolare.

1975
Il Derg è sconfitto dalle truppe della Ced, Haile Selassie I torna sul trono.
L'Unione Sovietica invadeL'Afghanistan; La Ced sostiene il legittimo sovrano Mohammed Zahir Shah.

1975-1985
Guerra d'Afghanistan.

1976
Truppe Onu intervengono in Cambogia, dove Pol Pot sta portando avanti un vero e proprio genocidio; L'URSS e la Cina non si oppongono, perché "nessuno ha ucciso più comunisti del Compagno Pol Pot!" il comando delle operazioni è affidato al generale Vietnamita Go Nguyen Giap; Pol Pot è catturato e portato di fronte ad un tribunale internazionale; Condannato all'ergastolo morirà in prigione.
A Cuba il Partito Liberal Democratico vince le elezioni, e Pedro Luis Boitel diventa il nuovo Presidente della Repubblica Cubana.

1977
Iniziano i lavori, nel Parlamento Europeo, di una bozza di costituzione federale; 
Irlanda Svezia, Norvegia e Danimarca entrano nella Confederazione Europea.

1978
Muore Papa Paolo VI, dopo il breve pontificato (33 giorni) di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, è eletto l'Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtila, con il nome di Giovanni Paolo II.

1979-1982
Guerra Civile Iraniana.

1979
L'Ayatollah Ruhollah Komehini guida una rivoluzione contro lo Shah Mohammed Reza Pahlavi; gli Stati Uniti, che non hanno avuto la Guerra del Vietnam, non sono disposti a perdere il loro importante alleato, ed intervengono in massa; Russi e Cinesi sostengono i Pasdaran. La Ced appoggia lo Shah, ma pretende da lui riforme politiche che disinneschino la situazione. 
Aldo Moro, accusato di scarsa fermezza contro i terroristi delle Brigate Nere, è sconfitto dal Socialista Enrico Berlinguer, nato nel 1922 a Roma, da una famiglia Sarda d'origine.

1980
La decisione con la quale difende gli interessi dell'America in Iran consente a Carter di rivincere le elezioni coontro Regan.
Fallito il tentativo di rapimento del Presidente Berlinguer.
Fallisce un attentato alla Stazione di Bologna; pochi mesi dopo, l'intera organizzazione delle Brigate Nere, guidata da Giovanni Fioravanti e Massimo Carminati è smantellata, e i due capi sono condannati all'Ergastolo.

1981
Fallisce l'attentato del Turco Ali Agca ai danni di Giovanni Paolo II. Agca, ottimo tiratore, in carcere chiede al Papa, venuto a visitarlo, come fosse possibile che il pontefice fosse sano e salvo, dato che era convinto di averlo preso in pieno. "Una mano ha premuto il grilletto," gli risponde il pontefice, "un'altra mano, ha deviato il proiettile!"
Rieletto Boitel Presidente a Cuba.

1982
La nazionale Italiana vince il suo quarto mondiale, in Spagna; Storica l'esultanza del Presidente Berlinguer, in tribuna con il presidente Spagnolo Felipe González Márquez.
La morte dell'Imperatore d'Iran Mohammed Rheza Phalavi paradossalmente rende le cose più facili ai monarchici;il nuovo Shah Reza II è decisamente più liberale del padre. 
Un commando internazionale riesce a catturare Khomeini.

1983
Dopo la cattura di Khomeini, i Pasdaran hanno iniziato trattative; viene ripristinata la costituzione, sciolta la SAVAK, e ridotti i poteri del sovrano; Ali Montazeri, Khomeinista ma moderato, è nominato Primo ministro. La Guerra Civile iraniana è finita.

1984
Poco dopo la rielezione, Enrico Berlinguer muore; gli succede il vice, il Lombardo Benedetto Craxi detto Bettino; 
Khomeini è mandato in esilio nella grande Siria.

1985
Il Nuovo Presidente del Presidium del Soviet Supremo, nonché Segretario Generale del PCUS, Mikahil Gorbachev, ritira i soldati dall'Afghanistan; Mohammed Zahir Shah, torna a Kabul fra due ali di folla festante.

1986
Il Partito Socialista Cubano vince le Elezioni, e Raul Castro, fratello Minore di Fidel è eletto Presidente.

1987
Storica visita di Gorbachev a Bruxelles.

1988
Gorbachev visita l'Italia. Ufficializzato il percorso di riforme dell'Urss.
Solidarnosc, movimento sindacale e politico vicino al Papa vince le elezioni in Polonia.

1989
Cade il Muro di Berlino.
Bettino Craxi è rieletto Presidente.
Deng Xiao-Ping su pressione della diplomazia Russa e Europea non reprime con la violenza i moti di Tien-an-men.
Khomeini muore in esilio.

1990
La carica di presidente dell'URSS diventa elettiva, e Gorbachev è il primo ad essere eletto direttamente dal popolo.
l'Italia vince il Mondiale casalingo, grazie ai goal di Salvatore Schillaci.
La FIM ottiene il TMD .fim.
Un Referendum in Cina introduce la piena libertà di stampa e di associazione; Bao Tong, dissidente, è liberato e fonda il Partito Democratico Cinese.

1991
Gorbachev scopre il tentativo di golpe ai suoi danni, e lo sventa; ad eccezione degli Stati Baltici, della Polonia, della Cecoslovacchia e della Finlandia, le altre nazioni accettano l'ingresso nell'Unione delle Repubbliche Democratiche Sovrane; l'URSS cambia nome in URDS, ed apre al multipartitismo; il PCUS cambia nome in Partito Socialista dell'Unione Democratica (PSUD).
La Germania si riunisce.
La Repubblica Greca entra nell'Unione.
Alle prime elezioni Libere nella Repubblica Popolare Cinese, il Partito Democratico vince le Elezioni, e Bao Tong diventa il nuovo Presidente della Repubblica; La Repubblica Popolare cessa di ersistere quando, dopo un referendum, il popolo di Taiwan vota per la riunificazione, dando vita alla Repubblica di Cina.
Raul Castro rieletto presidente a Cuba.
La Repubblica Federale di Cipro entra nella Confederazione Europea.

1992
Grave scandalo travolge alcuni esponenti del Partito Socialista Italiano e del Partito Popolare Italiano; Craxi rifiuta di dimettersi affermando pubblicamente "Non sono un ladro!" 
Invece, il Segretario del Partito Popolare Italiano, Giulio Andreotti, si dimette; nuovo segretario del PPI è il Bolognese Romano Prodi.
Senza il sostegno Cinese, il Regime Nord-Coreano crolla di schianto, la mummia del presidente Eterno Kim Il-sung è data alle fiamme, mentre Kim Jong-il e famiglia devono darsi alla fuga.

1993
Il Parlamento sta per mettere sotto accusa il Presidente Craxi, ma torna sui suoi passi quando quest'ultomo quasi ricatta la maggioranza Socialista.
La Repubblica di Corea si riunifica; assorbire il nord povero e arretrato richiederà molto tempo.

1994
Alle elezioni Craxi, che si è ricandidato contro ogni buon senso, è sconfitto sonoramente da Romano Prodi; 
Espulso dal Partito Socialista, Craxi sarà arrestato, e condannato per malversazione, insieme a Giulio Andreotti.
L'Italia del Calcio consola tutti, perché l'italia vince il suo quinto titolo mondiale negli Stati Uniti, grazie al Bomber Roberto Baggio.

1995
Dopo tre fallimenti, finalmente la Commissione Giscard d'Estaing licenzia il progetto definitivo di Costituzione Federale.
La Repubblica di Palestina e lo Stato di Israele entrano nella C.E.
L'Albania entra nella C.E.

1996
La Nazionale Italiana vince il Campionato Europeo per la terza volta (Lo aveva gia vinto nel 1968 e nel 1980.)
Il Partito Popolare Cubano vince le elezioni e Oscar Payo diventa Presidente della Repubblica di Cuba.

1997
L'Italia approva la Costituzione dell'Unione Europea.

1998
Vittoria al Mondiale casalingo per La Francia; esulta allo stadio il Presidente Lyonel Jospin.

1999
Romano Prodi è rieletto Presidente.

2000
Con la ratifica della Costituzione da parte della Gran Bretagna nasce l'Unione Europea; Francia, Italia, Spagna e Gran Bretagna cedono il loro seggio all'Onu e il diritto di veto al rappresentante dell'Unione.

2001
Eletto Presidente della Commissione Europea lo Spagnolo José Maria Aznar, ex presidente della Repubblica Spagnola.
Confermato Oscar Payo presidente a Cuba.

2002
Mondiali di Corea, vinti dalla Germania.

2003-2004
Rivoluzione Araba.

2003
A Riad si tengono proteste pacifiche contro monarchia Assoluta; le proteste si estendono al Qatar, agli Emirati Arabi Uniti, al Bahrain, al Quwait e all'Oman.

2004
A Causa delle pressioni internazionali, tutti i monarchi assoluti della Penisola Araba sono costretti a concedere costituzioni liberali, modellate su quella dell'Unione Siriana.
Il Partito Socialista vince le elezioni Presidenziali in Italia, e Massimo D'Alema è eletto Presidente.

2005
Entra in vigore la moneta unica Europea, l'Euro.
Muore Giovanni Paolo II, gli succede il Cardinale Carlo Maria Martini con il nome di Benedetto XVII.

2006
Il Socialista Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez diventa Presidente di Cuba.
Romano Prodi è eletto Presidente della Commissione Europea.

2007
La Repubblica Federale Turca entra nell'Unione Europea.

2008
Silvio Berlusconi, noto imprenditore Milanese, è condannato a sei anni (condizionali) e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

2009
Rieletto Presidente della Repubblica Italiana Massimo D'Alema.

2010
La Spagna vince il suo primo Mondiale, in Sud-Africa.
L'Ese sbarca su Marte.

2011
Jean-Claude Junker è eletto Presidente della Commissione Europea.

2012
L'Italia vince il suo quarto Campionato Europeo.

2013
Muore dopo cinquantatre anni di regno Re Carlo II del Portogallo, gli succede il figlio Pedro, Re Pietro VI.
Dato che soffre del morbo di Parkinson, Papa Benedetto XVII abdica; al suo posto, il Conclave elegge l'Arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, che sceglie il nome di Francesco.

2014
Il Popolare Toscano Matteo Renzi vince le elezioni, e diventa Presidente della Repubblica Italiana, il più giovane nella storia della Repubblica.

2015
Trattato di Libero Scambio fra l'Unione Europea, l'URDS del Presidente Julia Timoshenko e gli USA del Presidente Barack Obama.

2016
Bernard Sanders diventa il primo Presidente USA di religione ebraica.

Tommaso Mazzoni

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Presidenti della Repubblica Federale Romana e Italiana dal 1849

Nome

Partito

Mandato

Giuseppe Mazzini

Indipendente

1849-1864

Bettino Ricasoli

Liberale

1864-1874

Agostino de Pretis

Radicale

1874-1879

Antonio Starabba di Rudinì

Liberale

1879-1884

Francesco Crispi

Radicale

1884-1899

Giovanni Giolitti I

Liberale

1899-1909

Vittorio Emanuele Orlando

Radicale

1909-1919

Giovanni Giolitti II

Indipendente

1919-1928

Luigi Facta

Liberale

1928-1934

Benito Mussolini

Socialista

1934-1949

Alcide Degasperi

Popolare

1949-1954

Amintore Fanfani

Popolare

1954-1964

Pietro Nenni

Socialista

1964-1974

Aldo Moro

Popolare

1974-1979

Enrico Berlinguer

Socialista

1979-1984

Bettino Craxi

Socialista

1984-1994

Romano Prodi

Popolare

1994-2004

Massimo D'Alema

Socialista

2004-2014

Matteo Renzi

Popolare

2014-in carica.

.

Presidenti della II e III Repubblica Francese, dal 1848

Nome

Partito

Mandato

Victor Hugo

Indipendente

1848-1858

Adolf Thiers

Consevatore

1858-1868

Leon Gambetta

Socialista

1868-1878

Patrice de Mac Mahon

Conservatore

1878-1888

Jules Grevy

Radicale

1888-1898

Georges Boulanger

Conservatore

1898-1908

Georges Clemenceau

Radicale

1908-1913

Aristide Briand

Liberale

1913-1923

Leon Blum

Socialista

1923-1938

Philippe Petain

Conservatore

1938-1948

Robert Shumann

Popolare

1948-1958

Charles de Gaulle

Conservatore

1958-1968

Valery Giscard d'Estaing

Popolare

1968-1978

Francois Mitterrand

Socialista

1978-1988

Jeques Chirac

Conservatore

1988-1998

Lyonel Jospin

Socialista

1998-2008

Nicholas Sarkozy

Coservatore

2008-in carica.

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Chiudiamo con questa considerazione di Alessio Mammarella:

Volevo condividere con voi una riflessione sula distribuzione della popolazione italiana sul territorio, le peculiarità che questa distribuzione comporta dal punto di vista della vita quotidiana ed economica, e infine il tentativo di rispondere alla domanda: Sarebbe vantaggioso cambiare qualcosa in questo ambito? E come, eventualmente?

Cominciamo dal dire che l'Italia come tutti abbiamo appreso dalle lezioni scolastiche di geografia (a proposito: che bella materia, e che peccato che sia alquanto trascurata!) è un paese dove prevalgono le città medie e piccole. A fronte di alcune aree del paese con una densità di popolazione veramente alta (ad esempio le regione intorno a Milano e a Napoli) vi sono numerose aree contraddistinte dalla presenza di comuni spesso troppo piccoli per assicurare ai cittadini i servizi di base. La nascita delle Unioni di Comuni, Comunità Montane e altre simili forme consortili è tutta dovuta al fatto che molti comuni sono troppo piccoli "eppur ci sono" (e non potrebbe certo pensare di cancellarli, con un napoleonico tratto di penna, lasciando abbandonati i cittadini che vi abitano). I piccoli comuni sono i portabandiera dell'Italian way of life, quella combinazione di socialità (l'intero paese come "vicinato"), tradizione (enogastronomica, artigianale, antropologica) che rendono quello italiano un bel vivere, appagante, sostenibile, attraente per stranieri che arrivano come turisti o addirittura come nuovi residenti.
Che cosa c'è, però, dietro la cartolina? Come ho già anticipato, un grande problema è quello dei servizi pubblici. Se è complicato per i piccoli comuni fornire servizi elementari come l'anagrafe, l'urbanistica o la polizia municipale, le criticità crescono quando parliamo di servizi più complessi, come la scuola o la sanità. In molte regioni, negli ultimi anni, si sono moltiplicati gli episodi di piccole scuole chiuse per scarsità di studenti (oppure tenute aperte dopo un forte contenzioso politico, ma comunque non in condizioni ideali) e lo stesso vale per i piccoli ospedali, e perfino per i medici di famiglia. L'utilizzo spinto dell'informatica, come per l'e-government e l'e-learning, ma informatizzare totalmente la vita a un certo punto diventa complicato, soprattutto pensando che la popolazione rurale è in media più anziana e meno istruita rispetto alla media generale. Non sarebbe neanche così "verde" (e molti di coloro che scelgono la vita rurale lo fanno proprio per una maggiore sostenibilità ambientale) perché ovviamente l'uso massiccio dell'informatica richiede estendere le reti di comunicazione fino al più piccolo dei paesi, portando cavi e antenne anche in aree di importanza naturalistica.

Proprio quello ambientale è un risvolto importante da considerare. Tanti piccoli paesi significano (elenco indicativo e probabilmente non esaustivo):

- strade per collegarli; di solito si tratta di strade più difficili da manutenere rispetto a quelle urbane perché per esempio attraversano zone soggette a frane, e più pericolose (per il tracciato in sé, tipicamente tortuoso, ma anche per il pericolo di investire un animale);
- cittadini che preferibilmente usano l'auto perché è più difficile, rispetto ad un'area urbanizzata, pianificare un efficace trasporto pubblico (e si può fare solo con gli autobus, mentre le città di una certa dimensione sono collegate alla rete ferroviaria, possono avere tram e metropolitane..) e quindi la flessibilità dell'auto è considerata insuperabile;
- reti dell'acqua, dell'elettricità, delle comunicazioni che devono essere capillari; al tempo stesso le infrastrutture dotate di impatto ambientale/paesaggistico (es. centrali elettriche, gli impianti per i rifiuti) sono sempre difficili da collocare perché c'è sempre qualcuno che abita nelle vicinanze e che può avere un danno reale/potenziale dall'infrastruttura;
- difficoltà di convivenza tra umani e natura; su questo punto mi concedo qualche riga in più.

Sappiamo che in Italia ci sono numerosi problemi di tipo ambientale. Il dissesto idrogeologico, per esempio, è strettamente collegato all'abitare in zone che sarebbe stato invece meglio lasciare alla natura. Poi, si potrebbe anche allargare il discorso che forse, per il suolo e le risorse idriche dell'Italia, gli italiani sono troppi (in contrasto con chi, guardando prevalentemente alla materia pensionistica-finanziaria ritiene che gli italiani sono troppo pochi e che ce ne vorrebbero di più). Questo però è un punto che probabilmente ci farebbe partire per la tangente, quindi mi fermo e continuo a parlare del rapporto popolazione-ambiente.
Un altro problema di tipo ambientale ben noto a chi, come me, vive in una regione piena di parchi, è che spesso i piccoli paesi inglobati all'interno dei parchi naturali vedono una difficile convivenza tra umani e animali. In TV si vedono spesso le immagini "buffe" degli orsi che se ne vanno a spasso per i paesini alla ricerca di cibo. Per chi ci vive non è così buffo, così come non lo è trovarsi a tu per tu con dei cinghiali quando si va per esempio a gettare la spazzatura. Chiaramente per gli animali è lo stesso, per quanto si cerchi di tutelarli, è inevitabile che gli animali siano danneggiati dalla presenza degli umani e dalle loro attività quotidiane.
Infine, l'enorme problema degli incendi boschivi. L'Italia avrebbe un grande beneficio se aumentasse il suo patrimonio boschivo. Gli alberi assorbono CO2, contribuiscono a mitigare le temperature e a mantenere il suolo saldo. Il popolamento delle aree montane di per sé non sarebbe un problema per i boschi, ma purtroppo esiste un drammatico circolo vizioso: tanti incendi, persone che lavorano stagionalmente per collaborare alla lotta contro gli incendi, tante imprese che intervengono a fornire nuove piante per i rimboschimenti. Non voglio accusare nessuno, però sono convinto che qualche mela marcia che "crea il problema per offrire la soluzione" ci sia.

Insomma, a questo punto del discorso avrete capito quale convinzione ho maturato al momento: se la popolazione delle aree più rurali e montane abbandonasse i piccoli paesi in cui vive per concentrarsi in un'area urbana (non necessariamente una metropoli, anche una città di media grandezza non troppo distante dal paesino di partenza) forse ci sarebbero vantaggi diretti per la popolazione stessa (servizi pubblici funzionanti, spostamenti più agevoli, magari anche più opportunità sociali/occupazionali) ma ci sarebbero soprattutto vantaggi per l'ambiente (meno dissesto idrogeologico, meno incendi, meno inquinamento nelle aree protette).
A questo punto, io penso che si aprono due possibili sviluppi per questo discorso. Uno riguarda la vita urbana e le sue di criticità (perché non è mia intenzione svalutare la vita rurale rispetto a quella cittadina, entrambe presentano vantaggi e svantaggi). L'altro riguarda il come fare, se si volesse concretamente attuare una riorganizzazione dell'insediamento della popolazione sul territorio.
Partiamo dai problemi della vita in città. Premesso che la città maggiore che mi trovo a vivere nella mia quotidianità è una piccola conurbazione di circa 200-250mila abitanti sparsi su più comuni limitrofi, i problemi della vita urbana riguardano certamente il traffico, il disagio sociale e la criminalità. Ecco, il traffico sembra rappresentare il perfetto contraltare dei problemi di mobilità che abbiamo citato per le aree rurali. C'è però una grande differenza: mentre nelle aree rurali i problemi che ci sono sono dati da vincoli fisici (es la posizione di un paese su una collina isolata) i problemi di mobilità presenti nelle città sono problemi di tipo organizzativo, che possono essere affrontati e corretti attraverso politiche di gestione migliori. Il paese sulla collina quello è, o fai una strada per raggiungerlo, anche se stretta, ripida e tortuosa oppure lo tagli fuori dalla realtà. Il nuovo quartiere di una città lo costruisci a seguito di una pianificazione urbanistica (e si presume che i criteri di pianificazione urbanistica, oggi come oggi, siano piuttosto funzionali).
Il disagio sociale e la criminalità sono certamente una cosa che spaventa quando si pensa a persone che si spostano dalla campagna alla città. Sappiamo infatti che la fase storica di crescita delle periferie urbane italiane si è verificata in corrispondenza dell'industrializzazione massiccia degli anni '50 e '60. In quegli anni sono nati i famigerati "quartieri dormitorio" e i giganteschi condomini diventati poi tristemente famosi come esempi di degrado urbano. Io credo che qualcuno di voi, quando ho scritto, poco sopra, che forse occorrerebbe uno spostamento di popolazione dalle aree rurali a quelle urbane, abbia già avuto il flash mentale delle tristemente famose vele di Scampia ed abbia provato un brivido. Ovviamente no, non mi sogno neppure di pensare che dovrebbero essere costruiti quartieri di quel tipo, anche perché nessuno lascerebbe una sua casetta indipendente per andare a vivere in un palazzone popolare.
Quello che mi è venuto in mente è che potrebbero essere costruiti nuovi quartieri, nelle periferie delle città medio-grandi, che hanno esattamente la medesima impostazione abitativa dei piccoli paesi: niente palazzi, ma case indipendenti o poco più (bifamiliari, quadrifamiliari ecc...). Case ad alta prestazione energetica, naturalmente, e spazi verdi in abbondanza. Ciò in modo da permettere a chi abita nei piccolissimi paesi di trasferirsi a ridosso di una grande città cogliendone i vantaggi (trasporti pubblici, scuole, ospedali...) ma al tempo stesso mantenendo lo stile di vita tipico di un paesino. Sarebbe possibile una tale quadratura del cerchio? Potrebbe avere successo questo elemento di Transizione Ecologica (ritengo infatti che lo sia) senza necessità di pesanti incentivi economici?

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Gli risponde Bhrihskwobhloukstroy:

Sarebbe possibile e auspicabile in una visione politica (ma forse anche antropologica) che volesse portare a compimento il processo di trasformazione sociale iniziato con la nascita dell’Urbanesimo, ma acceleratosi con la Rivoluzione Industriale. Nella Storia ce ne sono state diverse tappe e ormai si tratta non più di una contrapposizione fra ruralità e urbanità, ma fra urbanesimo anche rurale oppure no.

Per risultare meno vago propongo lo scenario opposto: la diluizione della popolazione urbana attraverso il ritorno (attenzione alla meta) alle proprie origini “rurali” (che oggi sono ormai largamente urbanizzate). È chiaro che si tratterebbe di diluizione e non di trasferimento generalizzato; in particolare, il discrimine (su una scala quantitativa senza soluzione di continuità) si collocherebbe nella metratura cubica di nuovi edifici: posto X come misura di quella che sarebbe necessaria per il trasferimento di tutta la popolazione “rurale” a ridosso delle grandi città, il movimento contrario del ritorno di una parte della popolazione urbana alle proprie campagne e montagne di origine (ossia alle case rimaste di proprietà) dovrebbe comportare l’edificazione di una cubatura minore di X per potersi porre in alternativa “ecologica” (dato che la nuova parola d’ordine è questa) al precedente progetto.

Il resto comporterebbe una precisa volontà politica di decentramento che in romancio (la lingua delle montagne che meglio conosco e che non hanno mai fatto parte dell’Italia, ma posso garantire che sono caratterizzate da una vita “rurale” identica a quella che vivo di persona per la metà esatta del mio tempo, sette giorni ogni due settimane) viene esemplificata dal motto mincha val seis uspidal (‘ogni valle il suo ospedale’) e si riferisce non soltanto all’ospedale, ma alla scuola e a tutti i servizi.

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Se volete farmi sapere che ne pensate, scrivetemi a questo indirizzo.


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